LE 7 PROVE

“Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”.

Come un’eco a questa parole della Madonna il 18 febbraio 1858, Bernadette ha detto questa frase “LA SANTA VERGINE NON MI HA MENTITO!”.

La lontananza: “IL PIU’ GRANDE SACRIFICIO PER ME E’ STATO L’AVER LASCIATO LOURDES".

Le preoccupazioni familiari: cfr. Santa Bernadette, la sua storia.

I curiosi: Malgrado la ripugnanza per le continue visite, prende la decisione di portare la sua testimonianza “costi quel che costi”.

L’inattività: “AVREI VOLUTO FARE UN VERO LAVORO…COME AVREI DESIDERATO INSEGNARE…MA A CIASCUNO LA SUA STRADA…”.

La severità dei Superiori: le Superiore religiose, secondo il modo di pensare di allora, hanno trattato Bernadette con severità perché restasse sempre umile: ma questo atteggiamento non fu per lei che una piccola prova.

La malattia: strette al petto con sbocchi di sangue durati per anni, aneurisma (sviluppo dell’aorta), una gastralgia, un tumore al ginocchio…infine, durante i due ultimi anni della vita, la carie nelle ossa, hanno fatto del suo povero corpo il ricettacolo di tutti i dolori”. (Testimonianza del suo confessore, padre Febvre, sull’ultima malattia di Bernadette, 1879).

Le prove interiori: “HO RICEVUTO TALMENTE TANTE GRAZIE E TEMO DI NON AVERE SAPUTO CORRISPONDERE”.

I DIFETTI DI BERNADETTE

“IO VORREI CHE SI RACCONTASSERO ANCHE I DIFETTI DEI SANTI E QUANTO HANNO FATTO PER CORREGGERSI. QUESTO SAREBBE MOLTO PIU’ UTILE DEI LORO MIRACOLI E DELLE LORO ESTASI”.

Cosa rimprovera a se stessa?

“Testa dura”: diceva di essere “dura come un sasso”.

Insofferenza: Bernadette diceva del suo Santo patrono: “IO LO PREGO, MA NON LO IMITO AFFATTO. SAN BERNARDO AMAVA LA SOFFERENZA, MENTRE IO LA EVITO”.

La suscettibilità: è il contrario di una sensibilità viva. Bernadette si arrabbiava “gentilmente”.

 “Io non vivrò nemmeno un istante della mia vita senza amare. Colui che ama fa tutto senza fatica, oppure, le sue fatiche le ama.”

(Bernadette)

Le tappe verso la sua canonizzazione

1907: ha inizio il processo di canonizzazione

1909-1925: per tre volte viene riesumato il suo corpo, che ogni volta appare intatto.

Domenica 14 giugno 1925: Bernadette è proclamata beata da Pio XI° nella Basilica di San Pietro a Roma

8 dicembre 1933: Pio XI° la proclama santa. La sua memoria ricorre il 18 febbraio, giorno in cui la Vergine le ha detto “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell’altro”.

DI FRONTE ALLA DIFFICOLTA’

Siamo il 16 luglio 1858; l’Apparizione precedente è avvenuta il 7 aprile, un’Apparizione silenziosa durante la quale il dottor Douzous è stato testimone del prodigio del cero che ardendo non bruciava la mano di Bernadette. Inoltre i disordini avvenuti alla Grotta, spinsero le Autorità a chiuderla con una palizzata che la gente ripetutamente demoliva durante la notte.

Il 16 luglio Bernadette si sente nuovamente attirata alla Grotta. Prudentemente aspetta la sera e prende un altro sentiero per arrivare sul prato della Ribère dalla parte destra  del Gave. Mentre sgrana il suo rosario avviene l’ultima Apparizione, silenziosa. Di fronte alla difficoltà lo sguardo di Bernadette va oltre, cerca l’essenziale, l’incontro con Maria: “NON VEDEVO NE’ LA PALIZZATA NE’ IL GAVE; IO VEDEVO SOLO LA SANTA VERGINE”. Lo stesso vale per la speranza: non elimina gli ostacoli ma, spingendo il nostro sguardo più in alto, sull’orizzonte della nostra vita, ci permette di oltrepassare le difficoltà.