Intervista con la più famosa “pierre” italiana, autrice di un singolare libro di consigli per  le giovani mamme, che sta avendo grande successo anche negli Stati Uniti.

TIZIANA ROCCA, SUPERMAMMA

Copyright © 2007  editorialegliolmi.it   tonyassante.com

Testo di Renzo Allegri - Acquista i libri di Tiziana Rocca

Il mondo dello spettacolo e della pubblicità è, in genere, piuttosto svagato riguardo ai valori educativi e in particolare a quelli religiosi. Ma guai ad emettere giudizi generalizzati. Anche in quel mondo si trovano persone eccezionali e ammirevoli.

Tiziana Rocca,  quarantenne, napoletana di nascita, romana di adozione,  madre di tre bambini, moglie del regista e attore Giulio Base, è il numero uno delle Pubbliche Relazioni in Italia, donna famosa, ma anche donna e mamma straordinaria. Aziende,  attori, cantanti, politici, industriali, manager, campioni dello sport si affidano a lei per farsi conoscere al grande pubblico e per far conoscere la loro attività. E Tiziana, da quasi vent’anni a capo di una propria efficientissima  organizzazione,  crea eventi, prepara feste, convegni, conferenze stampa, spot pubblicitari, con una abilità impareggiabile, ottenendo sempre grossi risultati e per questo i media l’hanno incoronata con il titolo di “Regina delle Pierre”. Donna di mondo,  sempre alla ribalta, in tv, sui giornali, ma donna ricca di valori, di convinzioni radicate, di autentica fede religiosa. Una cattolica praticante, che la domenica va a messa con marito e figli e tutti i giorni, mattina e sera, recita, con la famiglia, le preghiere.  Lo confessa candidamente e serenamente lei stessa in un magnifico libro che si intitola “Mamma dalla A alla T”, pubblicato, qualche tempo fa, in Italia dal “Messaggero” di Padova, e, ora, uscito negli Stati Uniti.

Un libo dedicato alle mamme, che ha anche un sottotitolo:  “Manuale di sopravvivenza per le donne di oggi”. Frase che fa venire in mente quelle guide, tra il serio e il faceto,  che servono per soddisfare curiosità superficiali.  Ma, appena si inizia la lettura,  ecco la sorpresa: ci si trova di fronte a un testo  che affascina proprio per la qualità dei valori che propone e per la sincerità e l’entusiasmo con cui li propone. Solo una donna profondamente convinta del ruolo di madre può scrivere in quel modo.   

<<Avere dei figli e una famiglia>>, afferma Tiziana Rocca <<è quanto di più bello esista, qualcosa di unico, in grado di arricchire la propria  esistenza come niente altro al mondo>>.

Dinamica, infaticabile lavoratrice, ha una preparazione professionale solida, ricca  di lunga esperienza e di traguardi invidiabili  conseguiti sul campo. Ha scritto vari libri riguardanti la sua professione, tiene corsi di perfezionamento,   è una donna di quelle che contano molto  nel mondo del business e dello spettacolo, ma afferma con decisione che le più grandi soddisfazioni le ha dagli affetti familiari e dal suo impegno nel sociale, in difesa delle persone meno fortunate. Ed è orgogliosa di essere stata nominata  dallo Stato Pontificio   “Domina Ordinis Santci Gregori Magni” e di aver ricevuto dall’ONU il titolo di  “The United Nations High Commissioner for  Refugees”

<<Anche questo libro mi sta dando grandi soddisfazioni>>, dice.  <<L’ho scritto con il cuore, e di getto.  L’ho dedicato a tutte le donne che come me sono anche mamme. In Italia ha venduto bene e mi auguro che succeda anche negli Stati Uniti, e questo perché, essendo un libro al di fuori della mia professione,  ho devoluto tutti i diritti d’autore in beneficenza, al progetto della Caritas Antoniana per le mamme africane>>.

Libro che si legge d’un fiato, e che apre  una sorprendente finestra sulla vita privata di questa donna e sulla sua famiglia.

Ed sta qui, la sorpresa. Si è portati a pensare che Tiziana Rocca, impegnata a costruire successi, carriere, conquiste economiche per le grandi aziende e per i vip,  abituata a vivere  tra i protagonisti del  mondo dello spettacolo, della televisione, dei ricevimenti, dei party, abbia una mentalità e uno stile di vita consoni con quel mondo, in genere egoista, cinico, frivolo, attento all’apparire, al successo, ai soldi.  Invece, no. Ogni pagina del libro è  traboccante  di saggezza,  di un modo di vivere  semplice, misurato, naturale,  tutto volto a creare una famiglia armoniosa, unita, allegra, affiatata, ricca dei valori culturali e religiosi, perché convinta che solo questo tipo di famiglia possa aiutare a costruire una società migliore.

E non si tratta di un libro “teorico”, costruito a tavolino. E’ un libro pratico, dove l’autrice racconta le proprie esperienze,  si confessa con candore e semplicità e il libro diventa così  una specie di diario, un reality in famiglia, animato da personaggi veri, che non “recitano”, ma “vivono”.  Pagina dopo pagina, veniamo a conoscere i componenti della famiglia di Tiziana: Cristiana,  12 anni, Vittorio, che ne ha 7 e Valerio, 6.  Entrano in scena, di tanto in tanto, anche il marito, Giulio, il nonno, Claudio, le baby sitter.

Ogni argomento, suggerito da  una lettera dall’alfabeto, viene annunciato brevemente e poi illustrato con esempi sperimentati  di persona. L’autrice “racconta” come si è comportata nelle specifiche situazioni che intende illustrare,  spiega “perché” ha scelto quel comportamento, “come” è riuscita a trasmetterlo ai bambini e quali risultati ha ottenuto.

I temi affrontati, le situazioni descritte, i consigli e i suggerimenti si ispirano a una qualità di esistenza sana e impegnata. Gli ideali che l’autrice si propone e che consiglia, sono quelli che nobilitano le persone e la società,  valori umanissimi, aperti al confronto, all’accoglienza del diverso, rispettosi dell’altro, pronti ad aiutare chi è meno fortunato.

Perché il libro si intitola “Mamma dalla A alla T”, e non dalla “A alla Z”?

<<Non volevo peccare di presunzione. Sono consapevole che, anche con il massimo impegno, nel lavoro di mamma non si arriva mai alla perfezione, non si finisce mai di imparare. Così, idealmente, mi sono fermata alla “T”, e non alla “Z”>>.

Tra i valori positivi da trasmettere ai figli, quale ritiene più importante?

<<Tutti i valori sono importanti. Metto al primo posto il sentimento religioso, perché da esso, vissuto bene, con vera a maturata convinzione, traggono linfa tutti gli altri. Credo sia importante insegnare ai bambini a pregare già quando sono ancora molto piccoli. I miei figli sono abituati a dire la preghiera prima di mangiare e prima di andare a dormire. Alla domenica io e mio marito andiamo  a Messa portando con noi i bambini. L’esempio è fondamentale. La fede è un qualche cosa che ha un valore unico.  Noi genitori cerchiamo di segnare una strada, di dare un esempio,  ma abbiamo e avremo sempre massimo rispetto per le scelte dei figli, anche se diverse dalla nostre>>.

Qual è, secondo lei, il comportamento che i figli fin da piccoli devono evitare?

<<L’egoismo. Mortifica e umilia la natura umana. E’ la radice dei vizi. Io e mio marito stiamo molto attenti a richiamare l’attenzione dei nostri figli sulle persone bisognose, invitandoli a donare loro una monetina o una parola di conforto.

<<Nel nostro bilancio famigliare è compresa anche l’adozione a distanza di una bambina indiana che di tanto in tanto ci invia letterine e foto. E’ un modo per dare ai nostri bambini un esempio di solidarietà e responsabilizzarli su quello che hanno>>.

Secondo certe statistiche,  nella vita moderna è la televisione il vero educatore dei bambini, in quanto essi passano più ore davanti al piccolo schermo che con i genitori.  Che ne pensa?

<<E’ purtroppo un dato di fatto, ma deleterio. Come tutti i mezzi di conoscenza e di informazione moderni, la televisione è molto importate, se  usata bene. Io sono convinta che i bambini devono soprattutto parlare molto con i genitori.  Il dialogo è il mezzo principale per una buona educazione. In famiglia, noi lo teniamo al primo posto. A volte, le giornate volano e per dialogare cerchiamo di adottare degli escamotage come spegnere la televisione quando siamo insieme e cercare di raccontarci come si è vissuto durante la giornata>>.

Tutti i bambini sono affascinati dai videogames: come giudica questi passatempi?

<<Il gioco è molto importante perché sviluppa l’intelletto e aiuta a crescere. Ma deve essere un gioco costruttivo. I videogames non lo sonno. In casa nostra non sono mai entrati. E’ chiaro che dai loro amici, i miei figli figli  giocano e quando tornano a casa li chiedono.  Ma io e Giulio spieghiamo loro che noi desideriamo che i nostri figli  vivano una vita “reale” e non “virtuale”. Per cui, se si vuole fare una partita a tennis, a calcio, andare a cavallo, possiamo organizzarci per farlo veramente, all’aria aperta, e non nel video della Tv>>.

I suoi bambini ascoltano?

<<Se i genitori hanno acquistato la fiducia e la stima dei  loro figli, i bambini ascoltano certamente. Riflettono, dialogano, presentano delle obiezioni, e alla fine assimilano l’insegnamento. Ma è importante dare loro l’esempio. Molti genitori pensano che per educare i figli sia sufficiente  mandarli a scuola. Non  è assolutamente vero. La scuola è certamente importantissima nell’educazione, ma la famiglia e l’insegnamento che si dà in famiglia lo sono molto di più>>.

Acquista i libri di Tiziana Rocca