Il termine italiano disagio è un composto del prefisso dis-, che ha valore negativo, come il disamore, il disgusto, il disincanto; e del sostantivo agio, cioè comodità, entrato nella nostra lingua nel Medioevo, dal francese.

Significa assenza, privazione, scomodità. Si! La scomodità nel soffrire i disagi di una vita non troppo confortevole, avvolta da sensazioni aspre.

Spesso sono le nuove generazioni, in un mondo che cambia sempre più rapidamente, a dover far i conti con questo tema, continuamente legato a delle condizioni materiali e con radici complesse.

Ciascuno di noi è chiamato a portare il proprio contributo per cercare di ridurlo, se non eliminarlo.

Proporsi un impegno di vita che ci coinvolga in prima persona, all'insegna di quella solidarietà umana che va oltre qualsiasi differenza, è una realtà d'amore che io ho scoperto in poche ore, racchiusa nella dolcissima Casa Famiglia "Myriam", gestita da Religiose.

La celebre frase di Agostino: " Ho cercato due cose, l'anima e Dio ", sembra rispecchiare la mia giornata trascorsa lì, avvolta in quell'atmosfera particolare.

Hegel diceva che tutto ciò che è personale, è falso.

Questa è stata la strada della filosofia occidentale, per cui non ha senso parlare di se stessi, per poter parlare " della cosa ".

Ma io, non posso non descrivere la mia emozione che si è così alterata, nell'osservare lo sguardo di quei bambini.

Hegel mi perdonerà...


L'educazione interiore credo sia l'insegnamento più alto che si percepisce stando in contatto con quella oggettività così particolare, dove si insegna non solo un percorso ascetico e spirituale, ma lo sviluppo delle potenzialità del pensiero introspettivo, giungendo a un contatto più stretto, ad un rapporto più sentito con il proprio sé e creare, plasmare, un io predisposto alle interrelazioni, sviluppando rapporti profondi ed efficaci con le persone.

Credo di aver capito che il ruolo di quelle Suore, è l'esplorazione dell'autobiografia di ogni bimbo, con un attenzione per la loro dimensione affettiva e l'arricchimento dell'immagine creativa.

Sono dell'opinione che questo stimolo culturale volto al recupero del proprio mondo interiore dovrebbe investire maggiormente gli spazi della cultura e dell'educazione perché io stessa in quel " paese dei balocchi ", mi sono sentita Persona soprattutto quando degli occhi colmi di mare, mi tenevano per mano facendomi sentire partecipe di se stesso.

Avere la sensazione che le inquietudini di ogni singolo bambino, fossero mutate in sorrisi perché è come entrare in un grande mondo Disney avvolto da colori, immagini, da Minnie e Topolino, Ih Oh e Winnie the Pooh e sono proprio questi beniamini delle favole, che vanno a cullare i loro sogni contrastando con i pregiudizi esterni e le difficoltà di tutti i giorni, soprattutto quelle burocratiche.

Porterò sempre con me questa bellissima esperienza fatta di arricchimento e tenerezza, augurandomi di ritrovarli tra qualche anno tra l'affetto di una Mamma e di un Papà.
 

Sabrina Panfili

Info: Casa Della Madonna - 80062 Meta (NA) - Via Colombo Cristoforo, 74