Mario Giuliacci ci spiega i
segreti e i misteri della difficile arte delle previsioni del
tempo
50
MILA MILIARDI DI CALCOLI PER SAPERE
SE CI
SARA’ LA PIOGGIA O IL SOLE
Intervista di Roberto Allegri
Foto
di Nicola Allegri
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I Libri di Meteorologia della Famiglia
Giuliacci
Le rubriche televisive delle
previsioni del tempo hanno un pubblico vastissimo. Soprattutto in
questi mesi estivi.
Ogni giorno, milioni
di persone, già in vacanza o in procinto di partire per le
ferie, oppure condannati nell’afa degli appartamenti cittadini, le
seguono con curiosità ansiosa. Gli esperti meteorologi che le curano
sono popolari come gli attori. Fra essi, spicca il colonnello Mario
Giuliacci che dal 1997 commenta in video le pre-visioni meteo dei
Telegiornali di Canale5.
Laurea in fisica, conseguita a
pieni voti, specializzazione in meteorologia, docente universitario,
autore di libri in argomento, un lungo tirocinio professionale e
soprattutto una grande esperienza delle nuove tecniche di ricerca
meteorologica,
che si avvalgono delle più sofisticate
metodologie scientifiche computerizzate,
Mario Giuliacci è uno dei meteorologi più stimati e per questo la
Epson, colosso informatico giapponese, lo
ha scelto come direttore di un
Centro d'avanguardia per le previsioni
del tempo,
allestito a Milano.
Accompagnati
dal colonnello Giuliacci, entriamo negli studi di questo suo regno,
dove egli,
attorniato da uno staff
di fisici dell'atmosfera, tra cui suo figlio Andrea, svolge il
difficile e complicato lavoro di “decifratore dei movimenti
climatici”. Insieme al fotografo ci destreggiamo tra un intrico
di cavi, fili
elettrici, computer, monitor satellitari,
antenne paraboliche, mappe meteo,
elaboratori matematici.
<<E iniziata una nuova
era per la meteorologia>>, dice
Giuliacci. <<Non
è
più un'arte affidata
all'intuizione di pochi individui. Ma, grazie alle
moderne metodologie, è diventata una scienza esatta come la
matematica. E noi, qui, in questo Centro, unico in Europa e uno dei
migliori al mondo, la possiamo esercitare ad altissimo livello>>.
I
collaboratori del colonnello Giuliacci sono una quarantina. Molti
giovani e tutti grandi esperti del settore.
<<Avere solidi studi di fisica è indispensabile per
fare bene la nostra professione>>, spiega Giuliacci. <<L'atmosfera
infatti si
basa su leggi fisiche il cui andamento
può essere previsto da quello che si chiama un “modello
fisico-matematico”. A elaborare questo modello. che varia di anno
in anno, ci sono dei fisici che possiamo paragonare agli ingegneri
che progettano il motore di una macchina da corsa. Di modelli
fisico-matematici ce ne sono molti. Ogni centro meteo ha il proprio.
Il nostro modello. ad esempio, è diverso da quello del servizio
dell'Aeronautica militare, anche se usiamo le stesse leggi. Noi
ovviamente riteniamo che il nostro modello sia il migliore. E come
ogni casa automobilistica ha i propri piloti. quelli che "testano"
la macchina, io sono il pilota del modello matematico di questo
Centro, sono quello che lo testa, che lo usa, che lo interpreta e
che, se necessario, dà consigli su come migliorarlo e adattarlo alle
nostre esigenze>>.
Restando a casa e seguendo alla televisione le varie rubriche
meteorologiche, si ha l’impressione che per stendere quelle brevi e
scarne comunicazioni occorra ben poca fatica. Invece, ogni parola,
ogni espressione che ci viene detta, è frutto di ricerche
elaboratissime.
<<Per
fare una previsione nell'arco di cinque-sei ore, quindi a brevissima
scadenza>>, dice il colonnello Giuliacci <<si usa il satellite. Si
estrapola al futuro il movimento delle nuvole che il satellite
osserva. In questo caso, il computer mette insieme diverse foto
scattate dal satellite, le elabora e dai risultati si può capire
l'andamento immediato delle perturbazioni. Oppure, si può usare il
radar, che indica le aree in cui sta piovendo. Anche qui,
estrapolando le osservazioni ottenute col radar si può dire
verosimilmente che percorso terrà il temporale.
<<Ma
per avere una previsione a lunga scadenza, cioè di sette, otto,
dieci giorni, e anche di più, si devono usare i modelli
fisico-matematici. Si tratta di un insieme di equazioni della fisica
che descrivono come si comporteranno in futuro la temperatura, la
pressione, l'umidità sull'area di interesse. Per fare una
previsione di questo genere ci vogliono circa 50 mila miliardi di
calcoli. Ho fatto il conto che cinque valenti matematici, lavorando
24 ore su 24, senza nemmeno smettere per mangiare o dormire,
impiegherebbero due anni a dare la stessa risposta che il computer
fornisce in qualche ora. I dati quindi che il computer offre con le
"mega-operazioni" di cui ho detto permettono di elaborare le mappe
colorate che descrivono come si muoverà l'atmosfera, come varierà la
sua temperatura e l'umidità su una vasta area. Ogni giorno nel
nostro Centro vengono preparate circa 150 mappe colorate che io devo
poi studiare e interpretare. Alla fine della mia valutazione,
compilo una specie di canovaccio in cui indico l’andamento
atmosferico, se ci saranno temporali, se il tempo sarà nuvoloso,
ventoso, sereno, freddo, caldo eccetera».
<<Come si svolge la sua giornata?>>, chiedo al colonnello Giuliacci?
<<Mi
alzo molto presto>>, risponde. <<Alle otto va in onda la prima
trasmissione in diretta e per quell'ora io devo aver già studiato le
mappe che mi forniscono le notizie per le previsioni del tempo di
oggi e di domani. Gran parte della mattinata la dedico ad
approfondire lo studio di queste mappe e seguire l'evolversi della
situazione atmosferica, per portare eventuali correzioni. Il tempo è
un elemento vivo e a volte capriccioso. Poi lavoro, insieme con un
giovane meteorologo, alle previsioni fino a sette giorni. Nel mio
lavoro voglio sempre avere a fianco un giovane, perché è importante
trasmettere quell'esperienza che ho accumulato in tanti anni di
professione>>.
<<Quindi,
la scienza non è sufficiente da sola per fare buone previsioni.
occorre anche esperienza>>, osservo.
<<Certamente>>,
dice il colonnello. <<Un bravo meteorologo deve avere una grande
preparazione scientifica, ma deve essere anche dotato di creatività
e di intuizione. Le mappe che il meteorologo deve studiare sono
elaborate dal computer che tiene in conto precise leggi fisiche.
Ma, come ho detto, il tempo è vivo e capriccioso. Quindi, il
meteorologo non deve limitarsi a leggere le mappe, deve
interpretarle, deve capire se, in certe circostanze, le mappe non
stiano per rifilargli un bidone, dicendogli ad esempio che pioverà
quando invece sarà sereno. L'esperienza professionale è preziosa
perché uno si ricorda quello che è già successo, in un'occasione
analoga, in cui mappe di quel tipo si erano rivelate ingannevoli. Ma
sono le doti di creatività, di intuizione che ti spingono a cercare
un elemento in più, un particolare che ti impedisce di cadere nel
tranello. Il meteorologo creativo dà suggerimenti utili anche su
come produrre le mappe stesse. Le mappe che ho qui davanti sono
state progettate su una mia idea. Sono io che dico a progitisti di
fornirmi mappe fatte in un certo modo, con indicazioni di questo
tipo percé, con l'esperienza, io so di che genere di informazioni ho
bisogno per il mio lavoro. Il meteorologo è come il vino, più
invecchia e più diventa buono>>.
Il
colonnello sorride divertito. E’ una persona semplice e simpatica.
Mette l’interlocutore a proprio agio.
<<Sono diventato meteorologo per puro caso>>, racconta. Io sono
nato a Città della Pieve, in provincia di Perugia e ho fatto gli
studi classici. Ma siccome avevo riportato ottimi voti in materie
scientifiche, come la matematica e la fisica, mi fu consigliato di
iscrivermi a una facoltà scientifica. Mi piaceva studiare medicina,
e per un certo periodo ho sognato di fare il medico. Ma eravamo
negli Anni 60, e in quel periodo c'era il boom del nucleare. Si
pensava di tappezzare l'Italia di centrali nucleari e nel giro di
pochi anni sarebbero serviti molti fisici. Così scelsi di fare il
fisico. Verso il 1965, però, già si capì che il progetto del
nucleare era destinato a fallire e allora, per caso, parlando con
dei colleghi, venni a sapere che uno degli esami complementari che
si potevano fare era Fisica dell'atmosfera. La materia mi incuriosì.
In un attimo, presi la decisione di dedicarmi a quella che poi
sarebbe diventata la mia professione a tutti gli effetti. Il
professore, che era il capo del Servizio meteorologico di quel
tempo, mi spiegò che era possibile fare una tesi di meteorologia
presso il Servizio meteorologico dell'Aeronautica militare e che
addirittura alla fine, una volta laureati, si poteva partecipare a
un concorso per fisici da immettere Servizio stesso, col grado di
tenente. Mi sono laureato, ho fatto il concorso, nel quale sono
risultato il primo, e nel 1968 mi sono trovato a indossare la divisa
dell'Aeronautica. Ho lavorato nel Servizio, poi, dal 1983 al 1990,
come colonnello, ho diretto il Centro meteorologico di
Milano-Linate e dal 1995 sono direttore della Epson Meteo>>.
Il colonnello Giuliacci è anche un brillante
scrittore. Ha pubblicato una decina di libri. L’ultimo, edito da
Mursia, si intitola Se non ci fosse la
luna…”.
<<I libri fanno parte di un progetto>>, dice
Giuliacci. <<Sono partito dalla considerazione che la meteorologia è
un vizio pubblico. La gente attende previsioni del tempo per
seminare, per raccogliere, per le vacanze, per il lavoro eccetera.
Perciò la meteorologia non deve essere una scienza staccata,
incomprensibile. Io voglio divulgarla. Per questa ragione con i miei
più stretti collaboratori (tra i quali mio figlio Andrea, laureato
in fisica, e mia figlia Emanuela che è ingegnere ambientale)
scriviamo articoli per viste di divulgazione scientifica e scriviamo
anche libri. Siamo impegnati in una collana di volumi che mirano a
trattare tutta la meteorologia nei suoi vari spetti. Abbiamo trovato
una casa editrice disposta. la Alpha Test. Io sono il curatore della
collana. Abbiamo già pubblicato Dottore, mi fa male il tempo,
sui disturbi fisici legati ai cambiamenti del tempo. I
protagonisti del clima, che parla di cicloni, tornadi e uragani.
Prevedere il tempo con Internet, per sapere me ottenere
previsioni usando le informazioni in rete. Manuale di
meteorologia, di oltre 700 pagine, il più completo che sia mai
stato scritto in Italia. La meteorologia in mare, Il clima
in Italia nell’ultimo ventennio eccetera>>.
Testo
di
Foto di
I Libri di Meteorologia della Famiglia
Giuliacci