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Una tra le splendide foto di Marianna e Veronica

Foto di Enzo D'Andria

Grazie ad Angiola dalla ML

di ancorassieme.net

NAPOLI: OLTRE 2 MLN DI PERSONE PER LA PRIMA NOTTE BIANCA PARTENOPEA

Napoli, 30 ott. - (Adnkronos) - La prima notte bianca a Napoli e' stata un successo. Lo confermano i numeri: gli organizzatori parlano di oltre due milioni di persone per le strade della citta'; 120mila solo a Piazza Dante per assistere allo spettacolo di Beppe Grillo; 250mila per Claudio Baglioni, che alle 3 del mattino in piazza del Plebiscito si e' esibito con la sua band e un quartetto d'archi.

NOTIZIE DA DOREMIFASOL.ORG

NOTTE BIANCA RECORD, baglioni canta reginella

(AGI) - Napoli, 30 ott. - Non ci sono cifre ufficiali sull'affluenza di turisti, napoletani e campani, per le vie di Napoli nel corso della notte bianca, ma quelle ufficiose sono vertiginose e parlano di quasi due milioni di persone in movimento fra i 350 eventi programmati. In questura, dove per i bilanci ufficiali rispetto a problemi di ordine pubblico si deve attendere ancora, al momento risultano solo tre scippi denunciati e un ragazzo di 23 anni fermato a Pozzuoli dalla Polfer. A creare problemi e qualche malore e' stata l'enorme affluenza di persone sui mezzi pubblici. Il traffico nelle poche arterie cittadine praticabili da auto e moto, e' andato in tilt dopo la mezzanotte creando problemi anche ai bus del servizio pubblico. In tilt anche le comunicazioni, con l'impossibilita' per buona parte della notte di chiamare con i cellulari. Al 118 sono arrivate circa trecento richieste di intervento, ma le decine di ambulanze operative sul territorio erano impossibilitate a contattare la centrale operativa e hanno avuto difficolta', in alcuni casi, a prestare soccorsi per l'enorme folla di persone a piedi. Gli interventi sono stati molti, ma solo per persone in preda ad attacchi di panico per la calca o con qualche problema respiratorio. A chiudere la notte bianca di Napoli, aperta da Pino Daniele alle 18 all'Auditorium della Rai, Claudio Baglioni, nel luogo simbolo del rinascimento partenopeo, piazza del Plebiscito. Il cantautore ha intonato al via del concerto "Reginella". Il suo appello ai napoletani a lasciare la piazza con calma a fine concerto e' stato inascoltato. Ressa e spintoni non sono mancati. Vetrine aperte solo al centro e non oltre la mezzanotte. Pienone nei bar e nei ristoranti, dove pero' gia' a meta' notte si era dato fondo alle provviste. Intorno all'una del mattino, anche lo storico caffe' Gambrinus ha dovuto abbassare le saracinesche. Boom di "vu cumpra'" e bancarelle improvvisate per la vendita di bibite e panini.

 

Fonte IL MATTINO 31 Ottobre 2005

Pino Daniele è il simbolo di questa prima Notte bianca, Beppe Grillo il protagonista più scatenato, Claudio Baglioni quello più applaudito, il mattatore dell’agorà più affollata. Quando inizia, a notte fonda, un pasticcio tra ora legale (le 3.10) e ora solare (le 2.10), in piazza del Plebiscito ci sono oltre duecentomila persone, forse 250.000, un record assoluto, e tante più o meno resteranno sino alla fine, quasi tre ore dopo, con l’alba ormai pronta a spuntare e la notte che va via cullata dall’accompagnamento di un quartetto d’archi al servizio delle melodie nazionalpopolari per eccellenza («Amore bello, «E tu», «Sabato pomeriggio», «Solo», «Tu come stai», «Questo piccolo grande amore»). L’inizio con «Reginella» non era in programma fino a pochi minuti prima dell’avvio dello show.
Che cosa è successo, Claudio?
«Che mi sono affacciato dal mio albergo sul lungomare e ho visto un mare di gente in festa, una festa di tipo speciale, mi veniva in mente la fine di una guerra, quando il popolo si riprende la propria vita, mette in scena il sollievo per una paura che finalmente può mettere da parte. La sensazione si è fatta ancora più intensa quando ho incontrato Bassolino che mi ha raccontato i suoi giri da un palcoscenico ad un altro. Poi, quando è toccato a me, ho detto: apro con ”Voce ’e notte”, ci vuole un regalo speciale, ma poi mi sono accorto di non ricordarne bene i versi, non volevo, anzi proprio non potevo, fare una brutta figura e ho fatto ricorso a ”Reginella” quella vera però, non la mia».
E, poi via, «Tutti qui», come suggerisce il brano inedito del triplo cofanetto antologico appena uscito.
«Non riesco ancora a trovare la maniera di raccontare quello che è successo, se non facendo ricorso alla categoria del miracolo, della dimensione parallela, del mondo a parte, dell’esperienza extrasensoriale. Non era un concerto, anche se, pur avendo cantato in tante piazze e tanti stadi, non ho mai visto prima d’ora tanta folla. E non era soltanto una festa, anche se mi sembrava di trovarmi al centro di un enorme salotto a cielo aperto. Era una Notte bianca vissuta con un’intensità, e nello stesso tempo una leggerezza, totale».
Al suo fianco, dal palco, il governatore Bassolino ha parlato di «Notte bianca più riuscita d'Europa.
«D’Europa non so, ma d’Italia certo, a Roma non c’è stata questa partecipazione, non c’è stata questa maniera totale di vivere l’evento collettivo. Alcuni miei amici hanno preso il treno a mezzanotte per arrivare a vedere l’alba di Napoli, un’alba caricatasi, forse, anche di speranze eccessive. Ma la speranza non fa mai male, anzi serve per ripartire, per continuare un lavoro duro e quotidiano che ha bisogno di pause restauratrici come questa. Ecco, per una notte s’è invertita la tendenza, la piazza telematica è tornata piazza di gente in carne e ossa, col sangue nelle vene e sogni e incubi negli occhi e nel cuore. Sogni da coltivare anche cantando e ballando insieme, incubi da esorcizzare con una camminata nel centro di una città che nessuna televisione potrà mai raccontare».
Sarà per questo che la Lecciso è stata sonoramente contestata alle Rampe Brancaccio?
«Certo che deve avere un coraggio da leone per sfilare in abito nuziale. La storia della rivolta popolare contro di lei al grido di ”Al Bano, Al Bano” gridata in stile ”yankee go home” ai cortei no global è troppo bella, un ulteriore chicca in questa avventura meravigliosa che, forse si può definire solo come un miracolo, sia pur frutto del lavoro e del desiderio di uomini e donne di buona volontà».