L'uomo e le torri

Sebastiano Nucera

Torri, distrutte da un arcano potere, spinte da una forza che non c'è all'alba du un solare mattino, poi tramonto ... per sempre, svanisce senza sole tra la polvere, le urla ... Come la storia di quell'uomo che si destò dal suo sopore, si fermò, si chinò, sulla sua vita per leggerla, per decifrarla, per imprecare, per ottenere parole che illuminino il suo cammino. La vita rispose: "Uomo, hai subito troppo, o forse troppo poco, come tutti prima di te ... Hai amato troppo, o forse troppo odiato, come tutti prima di te ... Uomo, hai sofferto troppo, o forse troppo poco, come tutti prima di te ... Uomo, niente sarà stato invano, come per tutti gli uomini prima di te ..." L'uomo per la paura, o forse per l'emozione non riuscì a capire ciò che la vita aveva appena proferito, e ormai era troppo tardi. Teneva in mano il vaso dei suoi sogni, ma cadde: sogni infranti! L'uomo tentò di ritrovare quelle vie che lo avevano condotto ad un amore amaro; mordace fu la sorpresa nello scoprire che quelle vie, adesso, sono percorse dai venti dell'odio. Si sentì legato da pesanti catene che imbrigliavano i suoi pensieri .. Fu uno sforzo immane rompere quell'impedimento, e solo allora si accorse dell'arrivo dell'alba ... di un nuovo giorno ... Era libero di essere libero

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