IL "Cachot"

Situata in via des Petits Fossés, questa casa è servita da prigione sino al 1824. La stanza più sordida di questa costruzione è abitata dai Soubirous (Bernadette, i suoi genitori, la sua piccola sorella Toinette e i suoi due piccoli fratelli) a partire dal febbraio 1857. E' lì che Bernadette alloggia durante le apparizioni.

I luoghi

La stanza dalla quale si entra oggi non fa parte della vecchia prigione e i Soubirous non vi abitavano. Ci sono alcuni ricordi, delle vecchie fotografie interessanti e la statua della Vergine della antica chiesa parrocchiale di Lourdes.

Si entra nel "Cachot": un'unica stanza di 3,72 mt su 4,40 mt, (un pó più di 16 mt quadrati) che serviva al tempo stesso da cucina, da sala da pranzo, da camera… tutto per 6 persone. Venendo dal grazioso Mulino di Boly, si constata la decadenza nella quale Bernadette era caduta. Il procuratore dirà: "era un tugurio infetto e oscuro".

Il proprietario, Andrea Sajous, cugino dei Soubirous, lo descrive così: "La camera era oscura e malsana. Nel cortile c'era del letame che rendeva il luogo puzzolente e infetto… Come mobili, due poveri letti, entrando a destra e una sola piccola cassa per mettere la biancheria".

Dal Mulino di Boly…al Cachot

Dopo la partenza da Boly, la situazione della famiglia Soubirous è instabile. Francesco affitta un mulino meno caro e più piccolo. Più piccolo e dunque meno redditizio. Sfortunatamente, è un nuovo fallimento, e la famiglia si sposta di nuovo. Non hanno abbastanza soldi per affittare un altro mulino. Francesco Soubirous diventa allora manovale, comunemente detto nella regione: "bracciante". Egli vende la forza delle sue braccia a 1 franco e 20 centesimi al giorno (meno di un cavallo che guadagna 1 franco e 45 al giorno). Questo non basta per vivere. Luisa deve fare delle pulizie. Bernadette resta a casa per custodire fratelli e sorelle.

Non va a scuola, ne avrebbe pertanto molto bisogno, dato che parla soltanto il Bigourdan, e desidera imparare a leggere e a scrivere. Niente catechismo. Dunque niente prima comunione. Per mancanza di denaro, la famiglia finisce, nel febbraio 1857, in questa unica stanza, questa vecchia cella di prigioniero: "Le Cachot", dove il proprietario (il cugino Sajous) accetta, dopo essersi fatto pregare, di alloggiarli gratuitamente.

E come se questo non bastasse, la piccola Bernadette vivrà una delle prove più dolorose della sua vita. Il 27 marzo del 1857, vede due gendarmi arrestare suo padre. Perché? Semplicemente perché il panettiere vicino, Maisongrosse, si è fatto rubare due sacchi di farina. Egli ha dei sospetti: "Ho detto al commissario che sospettavo Francesco Soubirous, solamente per la sua miseria, che mi ha fatto credere che egli potrebbe essere stato l'autore del furto".

Francesco sarà riconosciuto innocente e liberato otto giorni più tardi. Ma, adesso, è "colui che è stato in prigione"! Chi vorrebbe dare del lavoro a un ex detenuto?

Ecco come questi mugnai sono diventati delle persone da niente. Ecco ciò che è diventata Bernadette. Ed è da questo Cachot che partirà 18 volte per andare alla Grotta di Massabielle. La prima volta per prendere della legna e venderla per non morire di fame. Le altre volte, perché una misteriosa "piccola ragazza", "Aquero", l'attira, le sorride e le dona una grande pace e una profonda gioia.

Il 18 febbraio, giorno della 3a apparizione, la Madonna parla per la prima volta. La piccola Bernadette ha chiesto, secondo le istruzioni della Signora Milhet, il nome della piccola ragazza: "Vuole avere la bontà di scrivere il suo nome?" le dice sorridendo. Ed ecco che la Madonna risponde in Bigourdan a Bernadette: "N'ey pas necessàri" (Non è necessario) e poi dice questa frase, che Bernadette non dimenticherà mai: "Vuole avere la bontà di venire qui per 15 giorni?".

E' giusto lì, il paradosso, la "follia" di Lourdes che non è altro che la follia del Vangelo: questa piccola bigourdane, questa piccola da niente, con i suoi problemi di salute, i suoi handicap, ecco che la Vergine Immacolata viene a domandarle una "grazia". E come infinita prova di rispetto e d'amore, l'Immacolata da del lei alla piccola Bernadette, allora che una signora benpensante oserà trattarla da "piccola mocciosa". Da questo cuore a cuore con la Vergine, Bernadette dirà: "Essa mi ha guardata come una persona che parla ad un'altra persona" (logia 635).

Ciò che arriva a Bernadette, è ciò che noi tutti siamo invitati a scoprire nella nostra propria vita. "Segui tranquillamente il tuo cammino, qualunque sia la tua povertà, la tua disperazione, la tua indigenza. Dì a te stesso che hai un prezzo per Dio, tu conti per Lui. Oggi Dio si rivolge a te quando mormora al tuo cuore: "Ho impresso il tuo nome sul palmo delle mie mani ...tu vali tanto per me!" (Isaia 49, 2.16)