La Casa Parrocchiale


Vecchia casa parrocchiale di Lourdes, questa costruzione è oggi la biblioteca municipale. E' lì che si sono svolti gli incontri importanti tra Bernadette e il parroco Peyramale.

I luoghi

L'uso dell'edificio è cambiato dal 1858, ma l'aspetto esterno è rimasto: casa massiccia e ricca.

Quale differenza con il Cachot! Si è anche conservato una parte del muro del cortile con la piccola porta che Bernadette ha oltrepassato diverse volte. La prima volta, il parroco Peyramale l'ha ricevuta sulla soglia di questa porta senza farla entrare.

Bernadette, messaggera del Vangelo

Da quando la sorgente è sgorgata alla Grotta di Massabielle, considerevoli folle vi sono attratte. Piccole persone, ma anche persone importanti, curiosi ma anche cristiani praticanti… Le autorità sono imbarazzate, in agitazione. Esse cercano di impressionare Bernadette. Invano. Il Commissario Domenico Jacomet e il procuratore falliscono nel loro interrogatorio e si rendono ridicoli. E il parroco, che cosa pensa di tutto questo? Il parroco Peyramale è un uomo pieno di buon senso e molto amato dai suoi parrocchiani. Egli dà in effetti volentieri il suo denaro ai poveri. Ha ugualmente curato, rischiando la vita, le persone colpite dal colera. Si temono solamente un pó le sue collere ma in fondo, è un brav'uomo. All'inizio, per lui, l'affare è chiaro: la piccola è folle o vuole rendersi interessante a meno che sia una montatura dei genitori.


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Ma a poco a poco constata che la famiglia non ne ricava alcun vantaggio (ma piuttosto delle preoccupazioni) e che la piccola non sembra poi così matta. Vede dei cambiamenti nella sua parrocchia: le persone ritornano in chiesa, si confessano di più. In breve, ognuno cerca di essere un pó più caritatevole. Tanto meglio!

Il mattino del 2 marzo (13a apparizione), vede arrivare Bernadette messaggera della richiesta di colei che le appare: "Andate a dire ai preti che si venga qui in processione e che si faccia costruire una cappella". Bernadette comincia, ma essa non ha il tempo di finire la sua frase. Il parroco si mette in collera e la getta fuori. La sera, essa ritorna e il curato prende il tempo per ascoltarla e interrogarla. Impressionato, domanda allora una prova: "Che la giovane dica il suo nome e faccia fiorire il roseto".

Il 25 marzo (16a apparizione), Bernadette ritorna qui, messaggera della risposta attesa. L'apparizione ha infine detto il suo nome: "Que soy era Immaculada Concepciou" (Io sono l'Immacolata Concezione). Bernadette non ha capito. L'ha ripetuto anche durante tutto il tragitto per non dimenticare. Arriva al presbiterio e grida al parroco: "Que soy era Immaculada Concepciou".

Il parroco Peyramale è ben tentato di mettersi in collera, ma questa volta qui sono dei singhiozzi che salgono dalla sua gola rauca. Egli è convinto: Bernadette non può aver inventato questa frase della quale non capisce niente. E' veramente la Madonna che è apparsa a Bernadette.

Come ogni battezzato che testimonia con sapore il Vangelo, Buona Notizia per tutti e ciascuno, Bernadette è messaggera. Non è perché è la più intelligente, ma semplicemente perché il Signore l'ha scelta.

Ogni volta che la "giovane ragazza" parlerà a Bernadette, quest'ultima, come una buona messaggera, trasmetterà fedelmente ciò che ha visto e sentito. Non è proprietaria della Buona Novella, adempie al suo compito, fedelmente, senza paura, senza vergogna…

D'altronde, la sera del suo primo incontro con il parroco Peyramale, Bernadette danzava sul cammino di ritorno dicendo: "Sono tanto contenta, ho fatto la mia commissione". Prima di lei, San Paolo aveva detto, a modo suo, la stessa cosa: "Guai a me se io non annuncio il Vangelo."

Nel giorno del nostro battesimo, Dio ci sceglie. Ognuno di noi è portatore d'una buona novella, della Buona Novella. E se dobbiamo testimoniare ciò che abbiamo visto e sentito, è proprio perché il Signore conta su di noi. Non abbiamo nessuna ragione di preoccuparci. Sappiamo che il Signore è con noi affinché tutti e ciascuno intendano nella propria lingua le "meraviglie di Dio."