La Grotta di Massabielle

In questa grotta di Massabielle (roccia vecchia) la Vergine Maria è apparsa 18 volte a Bernadette, tra l'undici febbraio e il 16 luglio 1858.

Luogo:

Al tempo di Bernadette, i luoghi erano differenti. Lo si vede bene quando ci si reca al Museo Bernadette e che si vede il bozzetto. La Grotta era al di fuori della città, a fianco di un piccolo canale "il Canale de Savy", oggi sparito. Non esisteva alcuna chiesa, alcuna cappella, alcun edificio, salvo una piccola segheria e un mulino ad acqua. La grotta, dove vi si portava a pascolare i maiali, aveva ricevuto il soprannome di "riparo per maiali". Soprannome che dettero alcune compagne di Bernadette, in particolare per prenderla in giro.

Bernadette vi si reca la prima volta l'undici febbraio 1858 con sua sorella Maria, soprannominata Toinette e la sua amica Baloume. Vanno lì a raccogliere legna. E' nell'anfrattuosità della roccia, là dove si trova oggi la statua della Madonna, che Bernadette vede la giovinetta tutta sorridente e circondata di luce. Ci verrà per le altre apparizioni sino a che la grotta sarà chiusa da una palizzata e vietata all'accesso, per decisione del prefetto di Tarbes.

Oggi milioni di pellegrini o visitatori ci vengono a pregare, ognuno nella propria lingua. Alcuni toccano la roccia, altri ancora fanno ardere un cero o si lavano con l'acqua della sorgente o ne bevono. Ognuno con la speranza che il Signore guarirà il loro cuore e il corpo.

Storia :
Giovedì, 11 Febbraio 1858, Bernadette sente un soffio di vento e intravede una luce. Vede una giovinetta, vestita di bianco, con una fascia azzurra, una rosa gialla su entrambi i piedi, un rosario al braccio: è la Madonna. Fino al 16 luglio 1858, per 18 volte, Bernadette la ritroverà in questo posto.

 


Alcune cifre :
Le persone che seguono Bernadette aumentano ogni giorno di più. Già durante le Apparizioni si possono contare fino a 10.000 persone davanti alla Grotta. Oggi, sono circa cinque milioni di pellegrini e visitatori, che vengono a raccogliersi ogni anno alla roccia di Massabielle.

Il luogo sacro :
Gli sguardi sono rivolti innanzitutto alla statua della Madonna. Sul piccolo piedistallo si può leggere: "QUE SOY ERA IMMACULADA CONCEPCIOU". Con questa espressione in dialetto di Lourdes, si è presentata la Madonna, il 25 Marzo 1858: "IO SONO L'IMMACOLATA CONCEZIONE". Sul piazzale antistante, a sinistra di chi guarda la GROTTA, è indicato da una scritta il posto esatto dove era inginocchiata Bernadette: "Qui pregava Bernadette l'undici Febbraio 1858". Sul fondo della Grotta, a sinistra dell'altare, continua a sgorgare la sorgente che Bernadette scoprì il 25 febbraio 1858.
Quest'acqua, è accessibile a tutti, oggi, attraverso le fontane e le piscine. Sempre nella Grotta, dietro l'altare, c'è una cassetta dove ognuno può deporre le proprie intenzioni di preghiera. In alto, a sinistra, è sospesa una stampella, a testimonianza delle grazie che qui si ricevono.

"Cammino" dei pellegrini alla Grotta :
Luogo di silenzio e di raccoglimento per le moltitudini, la Grotta è soprattutto un luogo dove ciascuno, nel segreto del cuore, esprime la sua preghiera. Ed è perciò questo un luogo inseparabile di incontro con Dio e con gli uomini. .

Tre gesti, tre atteggiamenti
Tre gesti che possono sorprendere. Non c'è niente di "magico" nè di "superstizioso. Vogliono riassumere il senso di ciò Bernadette ha scoperto a Lourdes e il senso di ciò che, forse senza saperlo, veniamo a cercare oggi.

w Toccare la roccia: in ebraico, la lingua della Bibbia, Dio solo è la roccia. Appoggiarsi alla roccia si accompagna spesso alla preghiera del povero: "Signore, vedi la mia vita, vedi le mie disperazioni, la mia mancanza di fede. Io non sò più dove mi trovo. Vieni in mio aiuto. In questo mondo che cambia, dove tutto va di fretta, molto veloce, non permettere, Signore, che abbandoni il buon cammino. Signore, ho fiducia in Te. Io credo in Te, tu sei la mia roccia.
w Lavarsi con l'acqua della sorgente o bere: l'acqua del battesimo, l'acqua che lava e purifica, è l'acqua che ci ricorda l'amore di Dio. E' l'acqua che è uscita dal costato trafitto del Cristo, la sera del Venerdì Santo. Lavarsi con l'acqua della sorgente, vuol dire: "Signore, ho bisogno del tuo amore. Vedi come spesso passo accanto all'essenziale. Come la vita è impossibile senza acqua, così la mia vita non ha senso senza te."
w Far bruciare un cero: il cero, è la luce. Una piccola luce, molto fragile, che un soffio di vento può spegnere in un attimo. E pertanto, questa luce illumina la notte. Far bruciare un cero, è ricordarsi del cero ricevuto al battesimo. E' anche prolungare la mia preghiera e lasciare che il Signore mi dica: "Io non ti chiamo servo. Io ti chiamo mio amico."

La sera del 16 luglio 1858, la grotta è chiusa dalle tavole. Bernadette si reca discretamente dall'altra parte del Gave. E' lì che vede la Santa Vergine per l'ultima volta. Nessun scambio di parole. Esse sono diventate inutili. Semplicemente un immenso "cuore a cuore". E' lì il fine della preghiera: guardare il Signore Gesù e lasciarsi guardare da lui.

Anche tu, passa dall'altra parte del Gave. Fai silenzio e entra nella preghiera. Lasciati guidare da Maria all'incontro di Cristo. Ascolta che ti dica, come tempo fa a Cana: "Fai tutto ciò ch'Egli ti dirà."

LA STATUA DELLA GROTTA

Quando la Grotta è stata aperta al pubblico, per ordine di Napoleone III il 5 ottobre 1858, si è cominciato a liberarla della terra che c’era e nella nicchia è stata introdotta una modesta statua della Madonna,piccolina, circondata da fiori artificiali. Nel 1863 le signorine De Lacour propongono di finanziare l’acquisto di una statua, affidata allo scultore Joseph Fabisch, di Lione. Questi venne a Lourdes per farsi descrivere da Bernadette le apparizioni. Poi fa venire i migliori marmi di Carrara e si mette al lavoro. Eccola qui davanti a voi questa statua di Joseph Fabisch. Lo scultore vi ha messo tutto il suo talento e tutto il suo cuore. Tuttavia Bernadette, fin dal primo momento della sistemazione della statua nel 1864, dichiara apertamente la sua delusione:”NON E’ COSI’…ASSOLUTAMENTE!”. L’artista ne rimane deluso:”Devo riconoscerlo!Uno dei più grandi dispiaceri d’artista provati in vita mia è quello che ho provato quando ho visto la mia statua sistemata, illuminata da una luce dal basso in alto, che ne cambiava completamente l’espressione”. Qual è dunque l’espressione del volto che Joseph Fabisch ha voluto riprodurre? Semplicemente quella indicata da Bernadette:”AVEVA GLI OCCHI RIVOLTI AL CIELO”. Questa statua ha veramente gli occhi rivolti al cielo, ma noi, dal basso, nn ce ne accorgiamo.