
“DA CASA NASCE CASA” |
per tonyassante.com AGOSTINO
MIELE |
(tutte le foto
presenti in questa sezione, con foto di minori, sono state
preventivamente autorizzate dai genitori) |
…questo era il motto che ha accompagnato il
Pellegrinaggio Bambini dell’Unitalsi Campana, svoltosi a Lourdes dal 17/04
al 23/04.
E in effetti, grazie all’opera instancabile e alla
disponibilità delle sorelle e dei barellieri dell’Unitalsi, alla loro
incessante prodigalità e ai loro immancabili sorrisi e carezze, i bambini
che hanno partecipato al pellegrinaggio, accompagnati in gran parte da
entrambi i genitori, hanno vissuto un’importantissima esperienza in una
dimensione “familiare”.
“La
giocosa e allegra comitiva”, come felicemente una giovane dama dell’Unitalsi
ha definito i circa 600 partecipanti al pellegrinaggio, è partita nel
primo pomeriggio del 17 aprile, in treno, dalla stazione di Napoli
Centrale.
Ad attendere, fin dalla mattinata, l’arrivo in
stazione dei bambini con le famiglie c’erano alcune decine di agenti della
Polizia di Stato, che hanno donato sorrisi, carezze, cappellini e altri
gadget ai piccoli partecipanti al pellegrinaggio, augurando loro un buon
viaggio.
Giunta l’ora stabilita, verificato che tutti, dopo
“l’ordine confusionale” che caratterizza la preparazione e la partenza dei
treni della Campania, erano a bordo del treno, quest’ultimo è partito alla
volta di Lourdes e tutti noi, al suono dell’Ave Maria di Lourdes, ci siamo
subito “sentiti” accomunati e affratellati in una dimensione di fede e di
speranza, che caratterizza ogni viaggio a Lourdes.
Dopo una breve sosta alla stazione di Caserta,
dove si sono aggiunti altri piccoli pellegrini, il viaggio per Lourdes è
entrato nel vivo con l’inizio dell’attività del gruppo di animazione che
ha allietato e coinvolto in tanti giochi i bambini sia durante i viaggi
d’andata e di ritorno sia durante la permanenza nella città mariana.
Gli
animatori hanno suddiviso il treno in tante tribù. Ogni tribù
corrispondeva ad una vettura e a ciascuno degli “abitanti” delle singole
tribù veniva affidato un compito da svolgere.
Tra l’altro tutte le vetture del treno sono state
imbandite con festoni e fili colorati e sulle pareti dei corridoi i
bambini appendevano disegni che realizzavano stesso durante il viaggio.
In poco tempo, grazie anche al servizio senza
sosta svolto dagli animatori e dal personale, un qualsiasi treno si è
trasformato veramente nel “treno dei bambini”, con un tripudio di colori,
di giochi, di risate e di genuino e certamente piacevole baccano.
Senza dubbio i bambini, grazie alla loro
esuberante vitalità, hanno saputo coinvolgere tutti, ma proprio tutti, nei
loro giochi, nei loro scherzi e nei loro immensi sorrisi di spontanea
gioia.
Intanto
il viaggio è sempre proseguito in maniera “tranquilla” fino a sera, quando
i bambini sono letteralmente sprofondati nel sonno per la stanchezza
accumulata durante un interminabile pomeriggio di giochi e di corse per il
treno.
Ovviamente non vanno dimenticati i momenti di
riflessione e di preghiera che caratterizzano un pellegrinaggio: la recita
del santo rosario e la celebrazione della Santa Messa.
Momento topico di ogni viaggio, atteso dal
personale dopo le tante ore di servizio sul treno, è senza dubbio la
spaghettata di mezzanotte, che ha luogo nella cappella, allestita sul
treno.
Come
sempre, oramai da anni, la sublime spaghettata è stata preparata dalla
“magica culinaria mano” di Consiglia, che rende “da favola” un piatto
semplice e tradizionale.
Al risveglio, dopo una tranquilla notte di
viaggio, attraversavamo le pianure della Francia meridionale, su quella
strada ferrata che di lì a poco si sarebbe immersa tra i verdi monti
pirenaici fino a condurci a destinazione, a Lourdes, la capitale mondiale
della preghiera.
A
differenza del giorno precedente, una relativa calma caratterizzava i
nostri piccoli compagni di viaggio, dovuta anche e soprattutto alla
stanchezza del viaggio e all’attesa di arrivare.
Un tempo freddo e grigio e una leggera pioggia ci
hanno accolto nel cuore dei Pirenei, accompagnandoci per tutta la Bigorre,
fino a Lourdes.
All’arrivo siamo stati accolti dal personale del
Salus, che diligentemente ha suddiviso i pellegrini tra i vari autobus che
li avrebbero condotti ai rispettivi Hotel o proprio al Salus Infirmorum.
Purtroppo il primo pomeriggio trascorso a Lourdes
è stato velato di malinconia anche a causa delle condizioni climatiche,
che hanno un po’disturbato lo svolgersi delle prime attività esterne.
Tuttavia,
in cuor nostro, grande era la gioia per essere giunti nella città di
Bernadette e soprattutto forte è stata la commozione nel trovarsi alla
Grotta, di fronte al dolce sguardo di Maria.
Le giornate nella città della grotta di
Massabielle sono state scandite dalla partecipazione alle varie funzioni
religiose: messa e passaggio alla grotta, processione eucaristica, messa
internazionale.
Ma le funzione che senza dubbio sono di più
rimaste impresse nella mente e nel cuore di tutti noi sono la liturgia
penitenziale e la processione dei flambeaux.
Durante la prima funzione i bambini hanno avuto
modo di confessarsi dai vari sacerdoti presenti al pellegrinaggio dell’Unitalsi:
il momento più significativo di questa funzione è stato l’incontro tra i
bambini che avrebbero ricevuto per la prima volta Gesù proprio a Lourdes e
i sacerdoti, che hanno avuto il privilegio di raccogliere le sensazioni e
le emozioni dei nostri piccoli fratellini.
A
coronare poi un pellegrinaggio che resterà indelebile, come esperienza,
nella mente di tutti noi, è stata la processione dei flambeaux, che ha
rappresentato il momento più significativo dell’intera permanenza nella
città mariana.
La processione dei flambeaux ricorda la prima
processione svoltasi a Lourdes, per volontà della Madre di Dio, alla quale
una vasta folla partecipò e che ancora oggi vede una numerosissima
partecipazione di pellegrini.
Nel vivere quei momenti, nella mente di ognuno di
noi, è riecheggiato l’appello di Maria, un invito rivolto proprio ad una
bambina, un invito a costruire una cappella, fatta innanzitutto di pietre
vive, un invito ad andare in processione alla grotta, un invito di
penitenza, un invito a vivere il Vangelo.
E
ciò che tuttora emerge, in particolare e in maniera straordinaria, è che
quell’invito è stato rivolto ad un’umile fanciulla, ad una semplice
bambina: è indubbiamente la buona novella, che Cristo Signore, ha rivelato
ai poveri di spirito, a coloro che sono innanzitutto “bambini dentro”.
Ed è in questi momenti salienti, che, guardando
negli occhi i nostri bambini, siamo diventati “piccoli”, perché abbiamo
tutti noi capito l’immensità del Cristo, che ha invitato a “lasciare che i
pargoli vadano a Lui”.
In quei momenti, in quelle giornate
indimenticabili, tutti noi, testimoni di un semplice, ma importante
evento, abbiamo compreso Gesù Cristo cosa intendesse dire.
Non possiamo non ricordare anche i gioiosi momenti
di spensierata allegria: le ore del primo pomeriggio trascorse nella
LUDOTECA del Salus, dove i bambini hanno dato libero sfogo alla loro
vitalità e alla loro fantasia, partecipando e contribuendo alla
realizzazione dei giochi proposti dagli animatori.
Nella
mente del vostro cronista è rimasto altresì impresso il momento in cui
tanti bambini, accompagnati dai loro genitori si sono recati alle piscine
e hanno fatto il bagno nell’acqua della grotta.
Tra risate e ritrosìa ad immergersi nella fredda
acqua di sorgente, resta il ricordo della preghiera recitata dai piccoli,
prima dell’immersione: un momento che ha ricordato il gesto di Bernadetta,
un’ uminle fanciulla, che lavando il viso con l’acqua della grotta, ha
inteso simboleggiare la purificazione dai peccati e la penitenza per
coloro che sono lontani da Dio.
Avendo avuto modo di vivere in prima persona le
giornate di Lourdes a stretto contatto con chi ha contribuito fattivamente
alla realizzazione e al sereno svolgersi di questo pellegrinaggio, ho
raccolto le testimonianze di chi, dame e barellieri, ha permesso che tutto
si realizzasse al meglio.
“Un’esperienza di fede unica”, così Rosaria, dama
dell’Unitalsi, ha sintetizzato le sue sensazioni, scaturite dalla
partecipazione al pellegrinaggio dei bambini.
“Gli
occhi dei bambini rivelano la purezza dell’animo, a cui tutti noi dovremmo
aspirare”, “Giornate di gioia, di spensieratezza e di intima fede”, “Il
pellegrinaggio dei bambini: una tappa importante nel cammino verso
Cristo”, “Queste giornate sono un privilegio, perché abbiamo la
possibilità di vivere a stretto contatto con chi più di chiunque altro è
amato da Gesù: i bambini”, così Raffaele, Patrizia, Ciro, Angela, alcuni
volontari dell’Unitalsi, che hanno espresso in poche, ma significative
parole le loro emozioni nel vivere il Pellegrinaggio dei bambini.
Velocemente poi è giunto il giorno della partenza da Lourdes.
Tutti noi eravamo tristi, poiché si lasciava un
luogo di cui ci s’innamora subito e soprattutto perché lasciavamo alle
spalle dei momenti stupendi, di cui resterà il ricordo nelle menti e nei
cuori di ognuno di noi.
La partenza e il viaggio sono “filati lisci”, ma
tutti noi, con gli occhi un po’ melanconici perché ci saremmo dovuti
lasciare, eravamo umilmente consapevoli di essere stati protagonisti di
momenti significativi e unici.
Al
termine di questo pellegrinaggio, che ogni anno si ripete nel mese di
aprile, ognuno di noi è tornato alle proprie cose più arricchito dentro,
anche grazie a questa particolare esperienza: vivere Lourdes e il suo
messaggio a fianco dei bambini, di anime pure, dei prediletti di Cristo
Signore.
Le giornate vissute al fianco dei nostri “piccoli”
compagni di pellegrinaggio sono come “volate” tra pioggia, momenti di
preghiera, partecipazione a funzioni sacre, giochi e divertimento.
Al termine della breve, ma intensa permanenza a
Lourdes, ognuno di noi è ripartito con un dono, un dono fatto da Maria al
cuore di ciascuno di noi, un dono ancora più speciale, poiché maturato in
un contesto unico e significativo: il pellegrinaggio dei bambini.
Il messaggio di Maria a Lourdes, come ogni volta,
si rinnova negli animi di ognuno di noi e questa volta maggiormente,
grazie alla presenza di coloro che, da Gesù e da Maria, sono chiamati a
darci il più importante e significativo esempio di purezza di cuore: i
bambini.
DAL NOSTRO INVIATO
Agostino Miele
(tutte le foto
presenti in questa sezione, con foto di minori, sono state preventivamente
autorizzate dai genitori) |