Caro
Tony,
non so se Ti ricordi di me. Sono Francesco Niccolai di Pisa, e l'estate
scorsa ho svolto a Lourdes il primo stage.
Ti disturbo solo per comunicarTi che purtroppo quest'anno, nonostante
avessi già prenotato dal 28 luglio all'11 agosto, non potrò essere
presente. Sono molto dispiaciuto di non prestare servizio e di non
rivedere tutti Voi, carissimi amici che l'anno scorso mi avete dimostrato
tanto affetto.
Non posso partecipare per "motivi superiori", perchè in
concomitanza si svolgerà l'annuale marcia Francescana, cui non posso non
partecipare poichè il 29 settembre p.v. entrerò in convento a Monteluco
(Spoleto) per iniziare, con l'anno di probandato, il cammino dentro
l'Ordine dei Frati Minori.
Caro Tony, che dirTi di più? Dalla croce non si può scendere, si può
solo risorgere. Questa è stata la testimonianza di Federica, mia adorata
sposa, e sin dal saluto che le feci in Chiesa, quel 29 gennaio 2003, le ho
chiesto di aiutarmi, di intercedere perchè anche io capissi. Io non ho
fatto altro che abbandonarmi tra le braccia del Signore, tutto il resto lo
ha fatto Lui: non si è fatto attendere e, pur nel dolore immenso, mi ha
dato tanta pace e serenità. Oggi il dolore c'è sempre, non si può
cancellare, ma è come "trasfigurato". Ho percepito sin dai
primi giorni che la nostra storia dolorosa poteva essere storia di
salvezza. Con il passare del tempo ho però compreso che la salvezza non
è un futuro da attendere, ma un presente da vivere, da svelare: il
Paradiso può essere inaugurato su questa terra, nonostante tutte le
sofferenze, le croci di cui è costellata. Il dolore è incomprensibile
agli occhi meramente umani e solo la "follia" della Croce di Gesù
Cristo può dargli un senso. E così sono stato accompagnato verso
l'abbraccio con la spiritualità francescana, cui la Croce ed il
crocifisso sono tanto cari, direi il fondamento. Ho fatto memoria e, come
Maria ai piedi della croce, ho riletto in cuor mio tutti i fatti della
vita mia e di Federica, ed è "arrivata" la chiamata al
servizio.
Sono conscio che non si tratta di un punto d'arrivo, ma di un
finale-inizio della mia vita. Mi metto completamente in discussione:
lascio la mia professione di avvocato ed inizio una nuova vita nella
povertà, castita ed obbedienza. Verranno nuovamente i momenti della prova
ed il sì, l'eccomi, dovrà essere rinnovato ogni giorno. Ma ho fiducia in
Dio: "mio servo tu sei ti ho scelto, non ti ho rigettato. Non temere,
perchè io sono con te; non smarrirti, perchè io sono il tuo Dio. Ti
rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra
vittoriosa" (Is 41, 9-10).
Nella prova mi aiuterà il ripensare continuamente al perchè mi sono
messo in cammino: la Luce, quella Luce, vista una volta, mi attrarrà
nuovamente nei momenti difficili che verranno.
Ricordiamoci vicendevolmente nella preghiera. Che il Signore benedica Te e
tutti gli amici volontari e Vi custodisca sempre con il suo amore.
Un abbraccio forte,
Francesco
P.S. Saluta tutti, in particolare Aurelio, che tanto aiuto mi ha dato,
Gianfranco e i fratelli della Misericordia di Rifredi (Firenze)
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