LE PISCINE

Uno sguardo medico

Le origini

Il 1° marzo 1858, tre giorni dopo che la modesta sorgente era stata riportata alla luce, Caterina Latapie non vi aveva già immerso la sua mano paralizzata, guarita allora in maniera ancor oggi inspiegabile? Presto il corso dell’acqua veniva canalizzato, e poi raccolto in una piccola vasca di pietra. In seguito l’acqua è stata raccolta in un bacìino di zinco di due metri per trenta centimetri, offerto dal lattoniere Castérot. Munito di tre cannelle, era collocato un po’ in basso, poggiato su una tavola. Bottiglie di quest’acqua meravigliosa erano portate in città dall’uno e dall’altro e tutti conoscono la guarigione di Luigi Bouriette, che sull’occhio spento e sul viso dolorante aveva applicato fasciature imbevute di quest’acqua, riscoperta su indicazione della “Signorina” della Grotta! Ma il primo bagno miracoloso fu proprio quello di Justin Bouhort, il 6 luglio 1858. Aveva due anni e deperiva di “consunzione”, come si diceva allora: anoressia, dimagrimento, ritardo nel camminare e nello sviluppo psicomotorio, ipotrofia, ipotonia… le sue condizioni non erano brillanti. Tubercolosi dalla prima infanzia, avitaminosi, intolleranza alimentare…?? La diagnostica pediatrica moderna rimarrà sempre incerta, una cosa è sicura, che lui andava verso la morte. Poi, sua madre venuta a pregare alla Grotta, in un gesto disperato, lo immerge quasi svestito nella piccola vasca di pietra da cui usciva l’acqua viva! Ridotta alla ragione dal piccolo gruppo di persone che pregava intorno a lei, lei ritorna a casa con Justin tra le braccia, tutto tremante di brividi di febbre. Lui si addormenta subito, e si risveglia perfettamente guarito!!!