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13 Dicembre

STRADA FACENDO
Trentini, mi emozionate

Trentino: alte emozioni. Evidentemente, in questa terra è così. In tutti questi anni, avrei dovuto farci il callo. E, invece. Ogni volta è una prima volta e qui a Trento, dove mancavo da un po', è stata una di quelle prime volte che non si dimenticano. E' una magia senza paragoni quella che nasce quando la musica che scende dal palco incontra quella che sale dal pubblico e, in queste notti trentine, questa magia ha assunto una filigrana tutta particolare. La trama tersa e leggera dell'aria che abita queste parti, il sapore asciutto e autentico delle voci e dei volti, il tendere lo sguardo verso il senso più alto delle cose, come sembrano suggerire - con le loro mani protese verso il cielo in un inarrestabile "Crescendo" - queste magnifiche Dolomiti.
Sarà per quest'affinità elettiva che il ritmo incalzante del tour che bussa alla porta sembra inopportuno. Perché viene a turbare una sintonia, a interrompere un dialogo, a spezzare un incontro. L'eco delle note, mie e vostre, alle quali abbiamo appoggiato pensieri ed emozioni non ha ancora abbandonato il palasport, che la nostalgia si è già appropriata di noi e partire pesa ancora più del solito. Ma "Crescendo" è anche questo: lasciarsi senza perdersi, con la consapevolezza di aver unito insieme due porzioni di sogno e aver dato vita ad un sogno ancora più grande. Nella musica, come nella vita, si tratta di non confondere mai il viaggio con la meta e di non dimenticare che ogni traguardo non è un punto di arrivo, ma il punto di partenza di un nuovo viaggio, dove quello che conta davvero, non è arrivare, ma viaggiare. E il viaggio di "Crescendo" attraverso questi trentacinque anni di musica e verso quelli che verranno, deposita in me una piccola, ma non fragile, certezza: che la qualità migliore di questo tempo sono i compagni di strada e, tra questi, indimenticabili, gli ospiti della casa di "Crescendo" a Trento. Con la promessa che l'idea di incontrarsi ancora, almeno quella, non resterà solo un sogno.

 

12 Dicembre

 

Ieri ha incontrato di nuovo i fan e il «Roma Club» In hotel, e niente «giro al Sass» ma solo un pomeriggio di prove Claudio Baglioni «off stage» 

TRENTO - Che Claudio Baglioni sia un tipo preciso che non lascia nulla al caso, è cosa nota, ma a volte sorprende anche il suo stesso staff, gente che lo conosce da anni. Come ieri quando ha deciso di riprovare nuovamente i suoni del concerto, di tornare sul palco nel pomeriggio per un altro lungo soundcheck. Evidentemente non era rimasto soddisfatto al cento per cento del sound del concerto di mercoledì (che per inciso a noi è sembrato quasi perfetto rispetto ad altri live ascoltati al Palasport). Insomma un Baglioni concentratissimo sul suo "Crescendo Tour" che gli sta dando tante soddisfazioni. Sceso dal palco poco dopo la mezzanotte, dopo tre ore e passa di concerto, Baglioni ha trascorso la mattinata in albergo. «Gli sarebbe piaciuto farsi un giretto per Trento ma purtroppo l´infortunio alla gamba non gli ha permesso di godersi la città» ci hanno spiegato. Un po´ di relax dunque, anche a causa dei postumi di una caduta dal palco proprio durante una delle prime date del tour a novembre; e poi poco dopo le 17 ancora con la chitarra in mano per il soundcheck. Ad assistere alle prove alcuni ragazzi del suo fan club nazionale con tanto di pass di riconoscimento per poter entrare (i controlli intorno a Baglioni sono infatti rigidissimi…). Un privilegio dei baglioniani doc come una signora di Rovereto: «Non mi potevo certo perdere questo appuntamento - ci spiega in attesa di entrare - e visto che sono iscritta al fan club eccomi qua». Laura, trentenne di Trento, è rimasta entusiasta del concerto di mercoledì: «E´ stato davvero incredibile anche perché ha suonato tutto i suoi pezzi più belli… stasera mi concederò il bis, una scorpacciata di Claudio ci vuole perché lui è unico». Insieme ai fan Baglioni ha anche incontrato alla fine delle prove alcuni degli esponenti del Roma Club Trento giusto per riscoprire la sua fede giallorossa. Ad assistere al concerto poi Baglioni ha anche invitato i ragazzi che in questi giorni hanno sostenuto le audizioni al Centro Musica di Trento per entrare nel cast dei tre musical che saranno realizzati nel 2004. F. D. S.

12 Dicembre

Il concerto Baglioni, un bis senza cali di energia Secondo show, nuovo centro ma il pubblico è diminuito «Bello, però pareva disco» In tremila ieri al palasport: stessa scaletta ma con Claudio niente è scontato o ripetitivo 

TRENTO - Stessa scaletta, certo, ma anche stessa intensità ed emozioni a non finire per il secondo concerto a Trento di Claudio Baglioni. Ieri sera il Palasport di via Ghiaie ha vissuto una sorta di serata fotocopia con uno show che ha ricalcato praticamente per intero quanto visto e ascoltato mercoledì. Anche se è mancato il secondo «sold out» di fila, erano circa tremila i presenti, Claudio Baglioni non si è certo risparmiato macinando altre tre ore di concerto e di canzoni senza un attimo di sosta. Nonostante le cinquantadue primavere (portate benissimo, a sentire le fans) insomma il cantautore capitolino considerato (più un tempo che oggi) come una sorta di quintessenza del romanticismo italiano, si è mostrato in splendida forma. Il viaggio nella sua casa attraverso le canzoni si così compiuto fra l´entusiasmo del pubblico che ha seguito la forma casalinga scelta da Baglioni per lo show. Un invito nella sua casa, nella sua anima, nei suoi ricordi che dalla cantina approda, passando per il soggiorno, alla terrazza. Sul palco posto al centro del Palasport cambiano scenografie e colori, cambiano i toni con Baglioni che si muove sui quattro lati senza un attimo di sosta, ci verrebbe da dire in trance artistica. In scaletta tutti i successi con una band che recita a copione, e si capisce che trova linfa nel divertimento, nel dialogo continuo con Baglioni ma anche dalle sembianze vicine al rock di cui sono vestiti molti arrangiamenti. Il concerto è una sorta di baule da cui escono poco alla volta tutti i suoi successi da "Noi no" e "Fotografie" a "Notte di note" "Quante volte", "Avrai", "Ninna nanna" fino a "Amore bello" suonata solo con la sua chitarra a tracolla. Ma ovviamente anche stavolta gli oltre tremila del Palasport attendono i pezzi più amati che arrivano nel finale sulle note di "Strada Facendo", "Questo piccolo grande amore" , "Poster" e "La vita è adesso". Il resto è fatto di un mare di applausi, di canzoni cantate ad una sola voce, di un pubblico ancora una volta di ogni età e di diverse generazioni. E tanti, a quanto pare, sono stati quelli che si sono visto il concerto tutte e due le sere. Dei veri fan! Decisamente soddisfatti al Centro S.Chiara che insieme alla Showtime di Roland Barbacovi ha puntato molte carte su questo evento: «Direi che è andato tutto bene - sottolinea Fausto Bonfanti - due serate di questo livello sono rare. È la seconda volta che un artista concede il bis al Palasport, dopo Ligabue, e la macchina organizzativa ha funzionato». A stupire Bonfanti (e non solo lui) l´energia di Baglioni: «Mi ha veramente colpito la sua voglia di stare sul palco, la sua capacità di tenere alta la tensione per tre ore e un quarto senza cadute di tono. Molti giovani musicisti dovrebbero imparare da lui». Stremato ma contento, il light designer di Trento Mariano Detassis che per due sere ha sottolineato con le sue meraviglie luminose e le sue trovate il live set del cantautore romano: «Sono stati due concerti impegnativi - ci ha confessato Mariano- anche per i continui cambiamenti di ambientazione e d´atmosfera». Non uno show qualsiasi dunque: «con Claudio si è studiato tutto alla perfezione… nulla è lasciato al caso e penso che il pubblico trentino si sia divertito e sia anche rimasto stupito davanti a tante soluzioni particolari che abbiamo studiato per questo tour». E si capisce che dietro c´è tanta professionalità: non a caso, ieri pomeriggio, Baglioni ha voluto tornare al Palasport per mettere a posto l´acustica, che nella prima parte della prima serata, forse non l´aveva convinto del tutto.«Baglioni, indubbiamente un bel concerto: splendidi testi e musiche, splendida voce sempre amatissima, un animale perfettamente in simbiosi col palco e i suoi fans di varie età... ma... perché non dire che i volumi erano eccessivi in genere? E che nella prima parte l´acustica era pessima?». Così ci ha scritto Nicoletta, una fan roveretana, dopo la prima serata. E anche altri spettatori ci hanno telefonato ieri per lamentarsi: bello lo show, ma... «Qualcuno prima o poi dovrebbe avere il coraggio anche di criticare! Un Baglioni da discoteca rintronante mi pare assolutamente fuori luogo» continua Nicoletta. «Uno dei momenti più belli è stato quello magico durante il quale il cantante è rimasto da solo con la sua chitarra e le sue belle (e finalmente chiarissime) parole. Questa è vera poesia e vera arte. Il resto è solo rintronamento dannoso».Di FABIO DE SANTI

 

11 Dicembre

Ore al freddo per l'«amico» Claudio Nuovi e vecchi seguaci fuori dal Palaghiaie, in arrivo da tutte le valli I FANS Tanta voglia di... parole d'amore di Nicola Baldo TRENTO. Non è stato un concerto. Assolutamente no, per i quattro mila e rotti del PalaTrento. È stato un dialogo, una chiacchierata con Claudio, il vecchio amico di mille canzoni. Le luci del palco si confondono con quello dei flash, Baglioni è scoglio nell'oceano di applausi. Ma lui non canta, parla. Certo, le magliette fine e le strade facendo si sprecano, ma lui parla anche. Chiacchiera di musica, di poesia, di sogni e di ricordi. Come in una rimpatriata fra amici che non si vedono da molto, ma sempre in contatto grazie alla musica. E l'oceano è fatto di quello, no, non solo di musica, ma di parole e chiacchiere. Il calore infernale di un abbraccio, atteso da tanto e nato ieri in un modo strano, nato... dal gelo. «Mamma mia, che freddo», sentenzia Eleonora "supermamma" Ferrari, quattro pargoli tutti under 16 al concerto e vecchia amica di Baglioni. «Lo seguo da anni ormai - prosegue -, ma è la prima volta che vengo a un suo concerto. A loro quattro ci penso io a farglielo piacere, loro ascoltano musica moderna come Eminem ad esempio, ma cerco di spiegargli anche la bellezza di questa musica». Fa un freddo cane. Fa freddo e tira vento. Manca più di un'ora e mezzo al concerto e fa freddo. «Ma questo che si sente è Claudio?». «Direi di sì, sarà ancora dentro che prova». E intanto, fuori dalle porte chiuse, centinaia di vecchi amici aspettano. «Ehi, dove sei?», urla nel cellulare Tommaso Filosi, barba incolta che ha conosciuto Claudio in fasce, ad una lei dispersa nella folla. «Ho iniziato ad ascoltarlo negli anni '80, avevo sei o sette anni e mio padre metteva sempre su le sue cassette - continua -. Poi, nel tempo, ho contagiato anche lei». E un bacio caldo vola su una guancia arrossata dal freddo, coperta solo da ciuffi di capelli castani. «Parla d'amore, tutti quanti amiamo, come fare a non sentirsi parte delle sue canzoni?», e se ne va con la chioma di capelli ricci sotto il braccio. Guanti, sciarpe, cappucci sulla testa, fumo di sigarette che quasi si congela in aria. Stretti e compressi manco fosse la Fiera di Santa Lucia. Cosa non si fa per rivedere i vecchi amici. «Si possono anche infrangere i limiti di velocità, ma per un buon motivo». Lo sussurra a bassa voce, timidamente, Silvano Pedrini che dalle Giudicarie a Trento ci ha messo davvero poco. Un'oretta e poco più. «Vabbè... ho pigiato un po' sull'acceleratore, ma non volevamo arrivare in ritardo - spiega -. Mia moglie ci ha messo una vita a prepararsi». La signora non gradisce, ma per Claudio ci si fa belli. «Non faremo tifo da stadio, non serve, ma ci godremo qualche ora di buona musica». Ma in giro si sentono dialetti di tutte le valli. Già, perché Claudio ha amici ovunque, nelle città come in campagna o in montagna. E da ogni parte del Trentino gli amici sono scesi per queste tre ore e passa di chiacchierata, per salutarlo e parlare un po' di tutto. «Sono ancora in tempo per un biglietto?». Forse domanda strana a circa un'ora dal via alle danze. Ma meglio tardi che mai. «Prima non sapevo se venivano anche alcuni miei amici, poi non sono riuscito a trovare il biglietto in prevendita ed allora eccomi qui». Ma la fila all'unica cassa aperta fa indietreggiare di qualche passo Marco Lombardi. Non solo gente in cerca del biglietto dell'ultimo secondo, ma anche chi andava alla caccia della propria prenotazione e deve aspettare fin quasi le 20.30 che arrivino i tanto attesi ticket. Quando ormai buona parte degli amici di Claudio sono già entrati. Ma il flusso prosegue, il PalaTrento si riempie, diventa un catino. E l'aria inizia a scaldarsi. C'è chi fuma l'ultima sigaretta, chi si ricarica con un buon panino. E chi non vede l'ora di iniziare. «È bello», dicono le timide manine di Martina. «È il suo primo concerto - spiega la mamma Francesca -, speriamo le piaccia». È ormai ora di conto alla rovescia. Le luci si spengono, gli amici sono arrivati. Ma solo Claudio, ma la musica di sottofondo ne annuncia l'arrivo. «Ciao, come va amici miei?».

11 Dicembre 2003

Baglioni da Trento alle stelle
Una trionfale ascensione fino al tetto del «suo» palcoscenico
GRAN CONCERTO AL PALAGHIAIE

di Daniela Mimmi

TRENTO. Sono solo parole e musica. Cioè tutto. O forse di più: sono sogni. "Note e parole sono fatte della stessa materia dei sogni. Oltre ci sono le nuvole, e oltre altre nuvole e un posto dove andare. Noi non abbiamo mai smesso di sognare. La musica è un crescendo con cui si fanno i sogni", come ha detto ieri sera Claudio Baglioni in un Palaghiaie esaurito (tutti venduti i 4500 posti disponibili).

 


Inizio: ore 21. Il grande palco al centro del parterre (due giorni per montarlo, sei Tir per trasportarlo) disegnato dallo stesso Baglioni dimostrando una naturale predisposizione per l'architettura (non per niente è geometra e fra poco sarà architetto) si illumina delle luci bianche e glaciali di tanti neon che scendono dall'alto (ideate dal light designer trentino Mariano Detassis).
Poi questa ideale cantina tecnologica e metallica prende piano piano vita: prima appare lui vestito di nero e con la chitarra canta e e suona "Yesterday". Un tuffo all'indietro, quando nelle cantine si suonava e si sognava, prima di arrivare alle nuvole e alle stelle. Il suo viaggio parte proprio da qui, per dipanarsi zigzagando attraverso trentacinque anni di musica, trentadue canzoni, tre ore di musica tessuta senza seguire un filo logico nè cronologico. Via via il palco si anima. Salgono i musicisti che tolgono i teli bianchi dai loro strumenti, qualcuno si spoglia e si mette comodo, Baglioni toglie la giacca di pelle nera, per restare in gilet, poi in t-shirt e poi in camicia di jeans. "Noi no", poi "Dagli il via", "Quanto ti voglio", le sue "Fotografie" in cui la sua potente e virile voce è accompagnata da un affascinante quintetto di archi, "Ragazze dell'est", "Bolero", "Tienimi con te", "Al di là del ponte" che fa parte del suo ultimo disco "Sono io, l'uomo della storia accanto". Poi il trasloco nell'appartamento: i neon tornano in cielo e lui tratteggia "Io dal mare", "Quante volte", "Serenata in sol" (ancora dal nuovo disco e che lui stesso giudica giustamente orrenda), "Mai più come te", "Domani mai", "E adesso la pubblicità", "Un giorno nuovo".
Sul palco puliscono e passano l'aspirapolvere: è giunto il momento di traslocare di nuovo e raggiungere il tetto di questa casa di parole e note. Come hanno fatto i Beatles nel loro ultimo concerto, 30 gennaio'69 sul tetto degli Apple Studios. Da lassù si può osservare il mondo e toccare le nuvole, ed ecco "Avrai" accompagnata solo dal pianoforte, "Acqua dalla luna", "Ninna nanna", "Tutto in un abbraccio", "Grand'uomo" dedicata al figlio ("Un figlio ama sempre il padre, ma lo fa mentre lo giudica e quasi mai perdona, finchè gli scopre il segno di una lacrima e per la prima volta vede una persona...") e il coro collettivo di "E tu", lui in camicia bianca. Adesso si può arrivare al cielo ed accarezzare le stelle con "Strada facendo", " Questo piccolo grande amore", "Cuore di aliante" e la medley "Poster", "Amore bello", "Sabato pomeriggio", "E tu come stai", "Io me ne andrei".


Impossibile salire oltre le stelle? Non per Claudio Baglioni che chiude con "Io sono qui" (quella che lo ha fatto cadere a Treviglio), "La vita è adesso", "Mille giorni", "Sono io", "Via". E vanno via anche gli oltre quattromila, di tutte le età, che lui ha stregato con un concerto che doveva essere intimo e che invece è risultato grandioso. Grandissimo lui, potente la sua band, in delirio il pubblico. E stasera si replica.
E STASERA IL BIS
Claudio Baglioni replicherà questa sera il concerto di ieri sera.
Biglietti. Dopo il pieno di ieri (oltre 4500), questa sera sono ancora a disposizione 2500 tagliandi. Al Palaghiaie casse aperte dalle ore 17, cancellialle 20, il concerto inizia alle 21.
La Band. Nove i musicisti: Paolo Gianolio chitarre, Simona Cazzulani violino, Federica Mazzanti violino, Francsca Ruffilli violncello, Mariella Sanvito violino, Pio Spiriti violino e tastiere, Stefano Melone piano e tastiere, Nario Guarini basso, Adriano Molinari batteria.

11 Dicembre 2003

Il popolo di Baglioni  in delirio per tre ore

di Daniela Mimmi

TRENTO. Quattromilacinquecento spettatori in delirio per Claudio Baglioni. E la star non ha deluso i fans nuovi e vecchi. Tre ore di concerto in mezzo al suo popolo, nel grande palco costruito nel bel mezzo del palazzetto. Baglioni ha invitato il pubblico (che è ha esaurito tutti i posti del palazzetto con alcune ore d'anticipo) a sognare: «Parole e note nascono dai sogni». Stasera replica.


TRENTO. Sono solo parole e musica. Cioè tutto. O forse di più: sono sogni. "Note e parole sono fatte della stessa materia dei sogni. Oltre ci sono le nuvole, e oltre altre nuvole e un posto dove andare. Noi non abbiamo mai smesso di sognare. La musica è un crescendo con cui si fanno i sogni", come ha detto ieri sera Claudio Baglioni in un Palaghiaie esaurito (tutti venduti i 4500 posti disponibili).
Inizio: ore 21. Il grande palco al centro del parterre (due giorni per montarlo, sei Tir per trasportarlo) disegnato dallo stesso Baglioni dimostrando una naturale predisposizione per l'architettura (non per niente è geometra e fra poco sarà architetto) si illumina delle luci bianche e glaciali di tanti neon che scendono dall'alto (ideate dal light designer trentino Mariano Detassis).
Poi questa ideale cantina tecnologica e metallica prende piano piano vita: prima appare lui vestito di nero e con la chitarra canta e e suona "Yesterday". Un tuffo all'indietro, quando nelle cantine si suonava e si sognava, prima di arrivare alle nuvole e alle stelle. Il suo viaggio parte proprio da qui, per dipanarsi zigzagando attraverso trentacinque anni di musica, trentadue canzoni, tre ore di musica tessuta senza seguire un filo logico nè cronologico.
Via via il palco si anima. Salgono i musicisti che tolgono i teli bianchi dai loro strumenti, qualcuno si spoglia e si mette comodo, Baglioni toglie la giacca di pelle nera, per restare in gilet, poi in t-shirt e poi in camicia di jeans. "Noi no", poi "Dagli il via", "Quanto ti voglio", le sue "Fotografie" in cui la sua potente e virile voce è accompagnata da un affascinante quintetto di archi, "Ragazze dell'est", "Bolero", "Tienimi con te", "Al di là del ponte" che fa parte del suo ultimo disco "Sono io, l'uomo della storia accanto". Poi il trasloco nell'appartamento: i neon tornano in cielo e lui tratteggia "Io dal mare", "Quante volte", "Serenata in sol" (ancora dal nuovo disco e che lui stesso giudica giustamente orrenda), "Mai più come te", "Domani mai", "E adesso la pubblicità", "Un giorno nuovo".
Sul palco puliscono e passano l'aspirapolvere: è giunto il momento di traslocare di nuovo e raggiungere il tetto di questa casa di parole e note. Come hanno fatto i Beatles nel loro ultimo concerto, 30 gennaio'69 sul tetto degli Apple Studios. Da lassù si può osservare il mondo e toccare le nuvole, ed ecco "Avrai" accompagnata solo dal pianoforte, "Acqua dalla luna", "Ninna nanna", "Tutto in un abbraccio", "Grand'uomo" dedicata al figlio ("Un figlio ama sempre il padre, ma lo fa mentre lo giudica e quasi mai perdona, finchè gli scopre il segno di una lacrima e per la prima volta vede una persona...") e il coro collettivo di "E tu", lui in camicia bianca. Adesso si può arrivare al cielo ed accarezzare le stelle con "Strada facendo", " Questo piccolo grande amore", "Cuore di aliante" e la medley "Poster", "Amore bello", "Sabato pomeriggio", "E tu come stai", "Io me ne andrei".
Impossibile salire oltre le stelle? Non per Claudio Baglioni che chiude con "Io sono qui" (quella che lo ha fatto cadere a Treviglio), "La vita è adesso", "Mille giorni", "Sono io", "Via". E vanno via anche gli oltre quattromila, di tutte le età, che lui ha stregato con un concerto che doveva essere intimo e che invece è risultato grandioso. Grandissimo lui, potente la sua band, in delirio il pubblico. E stasera si replica.
E STASERA IL BIS
Claudio Baglioni replicherà questa sera il concerto di ieri sera.
Biglietti. Dopo il pieno di ieri (oltre 4500), questa sera sono ancora a disposizione 2500 tagliandi. Al Palaghiaie casse aperte dalle ore 17, cancellialle 20, il concerto inizia alle 21.
La Band. Nove i musicisti: Paolo Gianolio chitarre, Simona Cazzulani violino, Federica Mazzanti violino, Francsca Ruffilli violncello, Mariella Sanvito violino, Pio Spiriti violino e tastiere, Stefano Melone piano e tastiere, Nario Guarini basso, Adriano Molinari batteria.

 

 

 

10 Dicembre 2003

 

A TREVIGLIO, DIECI GIORNI FA, È CADUTO DAL PALCO: «MI È ANDATA BENE»

La grande paura per la ferita

 

TRENTO - Il tour di Baglioni è stato funestato da un incidente: lo scorso 26 novembre a Treviglio, durante lo show, il cantautore è caduto dal palco e si è ferito ad una gamba. Trasportato in ospedale, si è però ripreso a tempo di record ed è già in pista.

Ecco il racconto dalle sue parole: «Evidentemente hanno ragione le statistiche! Infatti, il maggior numero di incidenti avviene proprio dove ci sentiamo più sicuri: tra le quattro pareti di casa. A Treviglio, quando ormai mancavano pochi minuti alla fine del concerto, stavo suonando "Io sono qui", non mi sono reso conto che mi muovevo pericolosamente vicino al bordo della pedana rialzata che occupa il centro del palco a quel punto dello show. Ho messo un piede nel vuoto e sono piombato sul palco sottostante. Devo riconoscere di essere stato, ancora una volta, fortunato. In quella situazione, quel tipo di caduta avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie». Il ricordo rimarrà in eterno, perchè la cicatrice sulla tibia non è di quelle che spariscono: «Praticamente non c´è più carne sotto la pelle dove ho la ferita - ha raccontato Baglioni a Verona - e il medico non ha potuto che ricucire i lembi e adesso il tempo penserà a risanare. Ma non c´è problema, poteva andare molto peggio».

 

 

 

10 Dicembre 2003

Pronti per tre ore di grande spettacolo

OGGI E DOMANI AL PALASPORT DI TRENTO NOVEMILA SPETTATORI PER CLAUDIO BAGLIONI

Un tour più «tranquillo» dopo quello estivo negli stadi. Ma non per questo in tono minore: sul palco tutta la storia passata e recente del cantautore

 

di Fabio De Santi

TRENTO - E´ arrivata l´ora di Claudio Baglioni. E´ arrivata l´ora dell´evento musicale più importante di questo 2003 in Trentino. Ad accogliere il cantautore romano questa sera e domani al Palasport di Trento (ore 21) saranno praticamente due sold out (si attendono oltre novemila persone), segno dell´attesa che sta circondato questi due concerti organizzati dal Centro S.Chiara e dalla meranese Showtime. Claudio Baglioni arriva a Trento nell´ambito del suo "Crescendo" tour dopo aver cancellato alcune date a causa di un piccolo infortunio accaduto durante la serata di Treviglio. In quell´occasione Baglioni infatti si era ferito lievemente cadendo dal palco, terminando lo spettacolo (giunto quasi al termine) per poi essere trasportato in ospedale dove avrebbe ricevuto alcuni punti di sutura. Dopo qualche giorno di riposo però Baglioni si è rimesso in movimento da Verona con la carovana di un tour che coinvolge centinaia di persone.

Uno spettacolo che Baglioni ha definito «un lago dopo l´oceano. Un borgo dopo la metropoli. Un aliante dopo un jet». Dopo il grande successo estivo negli stadi e la bellezza di 320.000 spettatori (con 120 metri di palco, un supergruppo di 6 musicisti, un´ orchestra di 33 elementi, 34 ballerini e più di 300 performer ogni sera sul palco) Baglioni ha scelto per questo tour una dimensione «più raccolta, più essenziale, più intima», ma certo non meno spettacolare «anche perché alla fine - aveva spiegato in occasione della presentazione di Crescendo - saranno anche qui quasi tre ore di musica!».

Un tour che «non è né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell´estate», ma «un progetto radicalmente nuovo», maturato «parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi». Un progetto che «si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena, nel quale ambientazione scenica, linguaggio gestuale e musica daranno vita ad una proposta-spettacolo ricca di emozioni ed energia».

Ancora una volta, quindi, Baglioni gioca la carta dell´innovazione e della ricerca espressiva e visiva, per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico, nel quale trovano posto alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana di sempre, accanto alle nuove proposte della sua più recente produzione musicale. E le sorprese saranno tante anche dal punto di vista dello spettacolo come ci spiega in queste pagine il light designer trentino, Mariano Detassis, che con i suoi toni di luce sottolinea tutto lo show. Il concerto di stasera sarà dunque una sorta di viaggio che Baglioni farà attraverso trent´anni di concerti e di canzoni che lo hanno fatto diventare una vera e propria leggenda della musica leggera italiana.

Punto d´approdo sarà naturalmente il suo ultimo album «Sono io, l´uomo della storia accanto» uscito alla fine di maggio. Tredici pezzi per 75 minuti di musica (ad essere precisi) attraversati da quella melodia con la quale Baglioni è entrato nel cuore di diverse generazioni. A fare da filo conduttore alle canzoni del disco è l´amore nelle sue diverse sfaccettature: l´amore felice, quello infelice ma anche quello per il figlio cantato in "Grand´uomo" e quello rivolto al padre di "Patapan". Ma in «Sono io, l´uomo della storia accanto» Baglioni sa anche sorridere come accade in "Serenata in Sol" che nel disco lascia spazio a "Per incanto e per amore", una sorta di preghiera scritta sulla cantata n.147 di Bach.

Ricordiamo che per Claudio Baglioni si tratta di un ritorno a Trento dopo il concerto del 4 giugno del 2001 all´Auditorium di Trento in una veste completamente acustica. Ma stasera e domani al Palasport le atmosfere saranno decisamente diverse pur in un´estrema varietà di toni e colori.

 

 

 

10 Dicembre 2003

LA RICCHISSIMA SCALETTA: PIÙ DI UN´ORA SOLO DI INTRODUZIONE

Oltre trenta canzoni, più i bis

 

VERONA - Lo show di «Crescendo Tour» ha una scaletta «ragionata». Con "Fianco a fianco" a creare l´atmosfera e le note di "Acqua nell´acqua" a salutare l´ingresso di Claudio nell´arena, lo show parte ricordando i tempi giovanili di "Yesterday" dei Beatles e "Noi no" per una serie di "fotografie" musicali, "Dagli il via", "Quanto ti voglio", "Fotografie", "Ragazze dell´est", "Tienimi con te", per chiudere con passaggio virtuale verso un futuro sognato e migliore di "Di là dal ponte".

La seconda parte continua: "Fammi andar via", "Domani mai", "Quante volte", "Serenata in sol", "Mai più come te", la struggente "Quei due", "La pubblicità e "Un giorno nuovo". Si va in alto con "Acqua dalla luna", si parla di guerra con "Ninna nanna nanna ninna", si spera con "Avrai" e "Tutto in un abbraccio".

Poi "Grand´uomo", "E tu", "Notte di note" sono la fine del percorso «casalingo». Dopo un´ora e mezza si parte davvero coi grandi hit: "Questo piccolo grande amore, "Cuore di aliante", "Io sono qui", il canzoniere dei vecchi successi, "La vita è adesso". I bis sono quasi obbligati: di solito Baglioni esegue "Via", "Mille giorni di te e di me" e "Strada facendo". Si chiude con "Sono io" e le note bachiane di "Per incanto e per amore".

 

 

10 Dicembre 2003

I SEGRETI DELLO SHOW

Il light designer trentino Mariano Detassis ci racconta le «sorprese» dello spettacolo

«Con Baglioni c´è stata subito sintonia: è uno che non ha paura di sperimentare ed è il regista del suo concerto. Non capita poi molto spesso»

 

TRENTO - Un´ambientazione quasi teatrale con un crescendo in grado di stupire ed affascinare il pubblico. E´ quella creata per il tour di Claudio Baglioni da Mariano Detassis, light designer di Trento considerato fra i migliori artisti italiani (perché così è giusto definirli) per quanto riguarda i giochi di luce. Per Mariano Detassis si tratta dell´ennesimo riconoscimento dopo i tour fatti acanto ad artisti come Csi, Litfiba, Max Gazzè, Piero Pelù (per citarne alcuni). Ma senza dubbio quello con il cantautore romano è l´impegno più importante e ricco di soddisfazioni come ci ha spiegato proprio Mariano Detassis che tornerà a casa oggi e domani per le due date al Palasport del cantautore romano.

 

Com´è nata questa tua importante la collaborazione con Claudio Baglioni?

Mi avevano chiamato quest´estate per curare alcuni aspetti dello spettacolo relativo al tour estivo. A Baglioni evidentemente è piaciuto il mio lavoro e così mi ha chiamato personalmente per lavorare attorno al progetto di questo nuovo tour.

Una bella soddisfazione…

Beh certo, inutile nasconderlo. Questo è uno dei maggiori eventi musicali dell´anno e quindi essere stato scelto non può che essere motivi di soddisfazione… credo che Baglioni abbia visto in

me la persona giusta per l´idea che aveva di questo spettacolo grazie alla mia attitudine teatrale.

Quindi avete studiato insieme l´aspetto legato alle luci. E´ stato difficile trovare un intesa con un personaggio di grande carisma come lui?

Baglioni è una bella persona e ci siamo trovati davvero subito in sintonia. Abbiamo sviluppato l´idea che poi si è tradotta in realtà di uno spettacolo diverso dal solito e con effetti di luce meno direi "pomposi" e più rigorosi, mi verrebbe da dire… di classe.

Come si svolge allora questo show?

Il concerto è una sorta di racconto attraverso tutti gli anni della sua carriera che si dipana attraverso tre ambienti di una casa: la cantina, il soggiorno e la terrazza. Per ognuna di queste ambientazioni ho studiato diversi effetti: per la cantina la luce è fredda e se vogliamo minimale, per il soggiorno l´ambientazione è più calda ed avvolgente mentre per la terrazza si passa ad un tono notturno e tranquillo.

Quindi hai potuto davvero giocare su diverse situazioni…

Sì ed è stato molto appagante un lavoro così… senza dimenticare che poi nella seconda parte del live la situazione cambia ancora ma non voglio anticipare troppo per non togliere al pubblico l´effetto sorpresa.

Proprio riguardo al pubblico, come ha accolto secondo te questa scelta di Baglioni?

Credo che molti siano rimasti piacevolmente colpiti e spiazzati da certe situazioni. Chi guarda poi il lavoro del light designer da un punto di vista tecnico penso abbia apprezzato la mia scelta di ricorre ad un certo minimalismo, ad un certo tipo di uso delle luci che guarda un po´ al passato, che riscopre certi modi di illuminare la scena.

Quale è stata la sorpresa maggiore che hai avuto nel realizzare questo progetto?

Senza dubbio la cosa più bella e stimolante è stato il capire che con certi artisti puoi ancora sperimentare, proporre cose nuove. Baglioni vuole sempre provare cose nuove come se un tour fosse una sorta di giocattolo nuovo - sorride Mariano Detassis - e in questo caso non dimentichiamo che l´architetto Claudio Baglioni è anche il regista dello spettacolo. Quindi questo è un periodo per me molto stimolante.

Fino a quando sarai in tour con Baglioni?

Per ora fino a marzo. Ma visto il grande successo con una serie di sold out ovunque che il tour sta ottenendo non escludo di prolungare questo impegno. Per il futuro ho già ricevuto diverse proposte per tour estivi… staremo a vedere; e comunque devo anche trovare il tempo per dedicarmi all´altra mia grande passione: il teatro, con la compagnia Finisterrae

 

 

 

 

10 Dicembre 2003

 

Al primo provino un discografico disse: 

«Questo non andrà mai da nessuna parte»

E invece...

LA SUA VITA, LA SUA STREPITOSA CARRIERA

Film, dischi e canzoni: dai favolosi anni Settanta a oggi

 

TRENTO - Le biografie ufficiali e quelle dei fan (molto più colorite e ricche di particolari) si intrecciano nello sconfinato labirinto dei tuttologi baglioniani ed in questo caso abbiamo voluto gettare uno sguardo proprio su alcune curiosità che riguardano il cantautore capitolino. Queste comunque le tappe essenziali della vita di Claudio Enrico Paolo Baglioni (giusto per essere precisi) che nasce a Roma il 16 maggio del 1951 figlio unico di una famiglia umbra: il padre è sottufficiale dei carabinieri e la madre sarta.

Nel 1956 mette su il primo il primo complessino "itinerante" andando a suonare porta a porta. I tempi della scuola (si diplomera´ come geometra, iscrivendosi anche alla facolta´ di architettura) non sono felicissimi: veniva appunto soprannominato "Agonia". E´ timido, introverso e non lega molto con i compagni. Riceve in regalo da uno zio (che ha visto lontano!) la sua prima chitarra. Nel ´64 partecipa al "Concorso di voci nuove di Centocelle", con «Ogni Volta» di Paul Anka, che vince poi l´anno seguente con «I Miei Anni Piu´ Belli» di Gene Pitney. Nel ´67 scrive una suite musicale su una poesia di E. A. Poe «Annabel Lee» ma soprattutto si cimenta nel primo provino per quella che diventera´ la sua prima casa discografica, la RCA. L´ allora direttore artistico, Ettore Zeppegno, sentenzia: «Tanto questo non fara´ mai niente!». Ma il ´69 l´anno della svolta: Baglioni ottiene un contratto quinquennale con la RCA: a firmarlo è il padre Riccardo, poiché Claudio è ancora minorenne.

Per quanto riguarda l´attesa del provino alla RCA il suo racconto è: «avevo cinque o sei canzoni, messe insieme così: io aspettavo al bar la chiamata ed intanto mi giravano attorno tipi affermati, alle pareti i manifesti e i dischi di successo. Al bar ho atteso giornate intere, chiuso in me stesso. Quando arrivò il mio turno (ero tutto vestito di nero con gli occhialoni scuri) cantai cose tristissime, parlavano di morti e di lacrime e sapevo di esibirmi in un ambiente in cui invece trionfava la spensieratezza. Ma alla fine il risultato fu buono e li sentivo dire: questo è bravo, molto bravo... Ma dovettero passare ancora otto mesi per avere la risposta definitiva».

L´anno successivo esce il suo primo album che vende un migliaio di copie e viene quasi immediatamente inviato al macero. Sei brani ricompariranno sull´ album seguente, "Un Cantastorie dei Nostri Giorni" e su diverse raccolte antologiche. Partecipa alla "Mostra internazionale della musica leggera" di Venezia, nel girone dei giovani con "Notte di Natale". La giuria lo confina all´ ultimo posto. La stampa lo definisce «cantore di cose isteriche, tristissime e senza senso». Decisamente intenso il 1972 quando recita la parte di un hippie pacifista nel film pre la tv «Ipotesi sulla Comparsa di un Fisico Atomico» dove ripropone "In Viaggio" in una scena del film. Canta diverse canzoni della colonna sonora del film "Fratello Sole, Sorella Luna" di Franco Zeffirelli. Scrive poi per Rita Pavone la canzone «Bonjour la France», che finisce al primo posto delle classifiche francesi vendendo mezzo milione di copie e poi inizia la registrazione di "Questo piccolo grande amore".

Si tratta del disco della svolta: l´Lp infatti vende 150.000 copie e il 45 ben 800.000. Inevitabile il primo posto in tutte le classifiche. La censura colpisce ancora sostituendo dal 45 giri "nudi" e "mani sempre piu´ ansiose di cose proibite". Prende il via da Napoli nel ´73 il suo primo tour mentre l´anno seguente realizza con Vangelis l´album "E tu" che diventa in breve un trionfo; in pochissimi giorni 500.000 copie vendute.

Nella seconda metà degli anni settanta arrivano dischi come "Sabato Pomeriggio " con arrangiamenti di Luis Enriquez Bacalov, "Solo" (con cui chiude il rapporto con la RCA) e "Tu come stai" realizzato sempre in Francia. Gli anni ottanta si aprono con l´album "Strada Facendo" realizzato a Londra con Geoff Westley. Nell´82 parte il suo primo grande tour "Alé Oo´" con oltre un milione di spettatori in ogni angolo della Penisola ma bisogna attendere l´85 per un nuovo lavoro: "La vita è adesso" realizzato ancora a Londra e capace di vendere oltre un milioni di copie. Nel dicembre dello stesso anno esce "Notti di Note" primo libro ufficiale su Claudio Baglioni. Nell´86 esce il triplo album live "Assolo" mentre i fan dovranno attendere molto prima di ascoltare le nuove canzoni del cd "Oltre" il titolo di una raccolta di venti brani.

Gli anni ´90 si aprono con una particolare performance: Baglioni infatti attraversa le periferie romane cantando su di un camion. La partenza avviene nella piazza di Centocelle dove aveva fatto nel 1964 la sua prima apparizione. Si intitola "Io sono qui" il disco che esce nel 1995 seguito da due tour: quello "rosso" e quello "giallo". Nel ´97, decisamente a sorpresa, presenta insieme a Fabio Fazio "Anima Mia" programma sugli anni settanta. Un´esperienza che ripeterà anche nel ´99 sempre con Fazio in "L´Ultimo Valzer" con cui anticiperà il nuovo disco "Viaggiatore sulla coda del tempo". A presentare il disco un´iniziativa spettacolare e unica nel suo genere:a bordo di un ATR-42, vola da Firenze a Milano, a Napoli e infine a Catania in una sola giornata. La presentazione avviene all´interno degli hangar degli aeroporti delle quattro città, di fronte a 2000 persone (500 per ogni hangar).

Nel 2000 è la volta del cd live "Acustico - Sogno di una notte di note" mentre l´anno successivo Baglioni sfida i teatri italiani con InCanto un tour che lo vede un solo protagonista con il suo pianoforte (in questa occasione suona anche all´Auditorium di Trento). Il presente invece ha i contorni di "Sono io l´uomo della storia accanto" : tredici canzoni nuove che hanno spezzato la lunga attesa dei fan abituati comunque a gustare i pezzi sapendo che per il prossimo disco (salvo sorprese) bisognerà attendere ancora a lungo.

 

 

 

DA OGGI AL PALASPORT BAGLIONI

Incanto e show

Due spettacoli - novemila fans

 

Due spettacoli - oggi e domani - per il «Crescendo Tour» di Claudio Baglioni. Al palasport di Trento attesi novemila fans. Ecco i segreti dello show dell´anno: tre ore di musica e un palco fenomenale.

 

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E INTANTO PREPARA LA TESI

 

TRENTO - «A febbraio dovrei discutere la tesi e prendere la laurea in architettura, Con grande gioia di mia madre».

La rivelazione è venuta ai giornalisti dopo il concerto che Claudio Baglioni ha tenuto a Trieste: ma che Baglioni abbia la stoffa dell´architetto, l´avevamo capito anche dal modo in cui concepisce i suoi show.

A un «contabile» del rock, non verrebbe mai in mente di far scendere un palco dall´alto e poggiarlo su quello che c´era sotto. E ripetere il giochetto più volte, in un balletto di piani orizzontali molto elegante nella sua semplicità. E l´idea è tutta sua, visto che Baglioni è anche il regista dello spettacolo.Quindi via con cubi scintillanti, con un tetto di legno e una cornice di luci. E tre «quadri» che sono da manuale, riproduzioni di stati dell´anima, ma anche di locali veri e propri: la cantina, il soggiorno, la cucina, il divano letto, con un set di aspiravolvere, frullatore e lucidatrice da suonare come percussioni. Persino un caffè in scena, spillato da una preziosa macchinetta. E poi un terrazzo: telescopio, camino con lucine, una scala.

I palchi sembrano tolde di nave, scheletri di grattacieli, tavolozze da pittore, e l´architetto Baglioni, con talento rinascimentale, si appro

pria di spazi e atmosfere. 110 e lode!

 

 

 

 

Oggi (10 Dicembre 2003) con radio dolomiti

L´incontro con i fan

 

Per dieci fans trentini di Claudio Baglioni, quello di oggi sarà un pomeriggio speciale. Grazie a Radio Dolomiti e i tagliandi pubblicati sull´Adige, infatti, potranno trovarsi a tu per tu con il cantautore romano per un momento sognato da una vita. Centinaia le schede arrivate da ogni angolo della regione per partecipare al concorso di Radio Dolomiti: ognuna con una frase dedicata a Baglioni, alla sua musica.

Gli autori delle parole più belle e divertenti saranno i protagonisti della diretta che si svolgerà alle 15 proprio dal Palasport di via Ghiaie: «E´ un appuntamento importante - ci ha spiegato Gabriele Biancardi, la voce per eccellenza dell´emittente numero uno in Trentino - perché Baglioni non si concede facilmente ad iniziative come questa».

Durante la diretta ognuno dei dieci fortunati potrà porre una domanda a Baglioni ed inoltre avranno il cd firmato dal cantautore. Ma non è finita perché potranno anche assistere - insieme agli iscritti al Fan Club di Baglioni - alle prove del concerto con il sound check della prima serata a Trento.

Tornando al concorso Biancardi sottolinea ancora come «il successo e le schede arrivate sono andate davvero oltre ogni nostra previsione… segno di quanto seguito abbia Baglioni fra generazioni diverse».

I dieci fortunati che potranno incontrare Baglioni di persona sono: Amanda Casula, Virna Piadena, Lorena Palmieri, Mario De Mitri, Cristina Rosà, Anita Papi, Elisabetta Loss, Sabrina Brasagna, Emilia Bort, Elisabetta Cardinali.

 

 

 

10 Dicembre 2003

 

IL GIORNO DI BAGLIONI

E domani si replica

Per due sere il grande cantautore romano protagonista al PalaTrento

 

di Nicola Baldo

TRENTO. La grande musica italiana. Quella fatta di melodie e sentimenti, quella che contraddistingue l'italico canto nazional popolare. Un suo frammento. Ma un frammento importante. Uno che da decenni incanta gli italiani con una voce inconfondibile, con canzoni d'amore (e non solo) che hanno fatto la storia della musica leggera e da colonna sonora a molti momenti magici che, c'è da scommettersi, tutti quanti hanno vissuto nella propria vita.

Claudio Baglioni, il cantautore romano capace di tessere le lodi di una maglietta fina come quelle dell'amore di un padre per il proprio figlio, è oggi in concerto. Il PalaTrento di via Fersina, dalle 21 di questa sera, si trasformerà nell'arena di uno spettacolo a tutto tondo, dove la danza farà rima con la musica. Ma il cantante di Porta Portese a Trento non farà solo una rapida toccata e fuga. Visto che domani sera salirà nuovamente sul palco, davanti ai trentini che per una serata vorranno emozionarsi con note e parole che colpiscono direttamente al cuore.

I biglietti per i due concerti di oggi e domani sono letteralmente andati a ruba, tanto che Santa Chiara e Show Time Agency (organizzatori dell'evento) hanno dovuto aggiungere la seconda data di domani. Pochi i biglietti, venduti al prezzo unico di 28.80 euro, ancora disponibili per domani.

 

 

10 Dicembre 2003

Sentimenti in musica

CLAUDIO BAGLIONI IN CONCERTO

 

Il tour di concerti di Claudio Baglioni, che ha preso il via nel mese di novembre, fa tappa anche al Palasport di Trento il 10 e l'11 di dicembre.

Dopo il concerto “intimista” al Teatro Auditorium nel 2001, che aveva fatto registrare una vera e propria “caccia” al biglietto, l’artista romano, famoso da trent'anni per brani indimenticabili come "Questo piccolo grande amore", "E tu" o "Signora Lia", torna all’abbraccio con il grande pubblico dei Palasport.

I biglietti per il concerto di Trento costano 28,80 euro (posto unico).

Prevendite presso: Circuito prevendita Show Time Ticket (www.showtime-ticket.com 0473/229122). A Trento: Teatro Auditorium, Radio Dolomiti, Radio Italia, Piscine Trento. A Bolzano: Baba's dischi. A Rovereto: Discoteca Savoia. A Merano: Discoboutique. A Verona: Box Office.

 

 

 

9 Dicembre 2003

L´evento

DA DOMANI, DUE GIORNI CON BAGLIONI

Arriva la tournée del cantante: tre ore di spettacolo da sogno

Prima serata già tutta esaurita, ci sono posti per giovedì al palasport delle Ghiaie di Trento

 

TRENTO - Sappiate che non è uno spettacolino: sono più di tre ore di musica. E che musica! Il meglio dei classici e delle novità di Claudio Baglioni, conditi con un vero show: luci, palco mozzafiato, proiezioni, balletti. In una parola: una goduria. Si presenta così il tour del cantautore romano, che domani e dopodomani sarà a Trento. Le prime date della sua tourneé sono state un

trionfo, anche se lui continua a insistere sulle note più tranquille e intimiste.

«Un lago dopo l´oceano. Un borgo dopo la metropoli. Un aliante dopo un jet» sono le parole scelte da Claudio Baglioni per tratteggiare il suo nuovo tour autunnale. A Trento la Showtime e il Centro S. Chiara non si sono fatti scappare l´occasione, e questo «aliante» l´hanno fatto arrivare anche nei pressi dell´aereoporto Caproni.

Il cantautore capitolino ha debuttato trionfalmente alcune settimane fa a Torino, poi la sua carovana ha dovuto fermarsi per un piccolo infortunio. Ma già lo scorso fine settimana a Verona, Baglioni ha dimostrato di saper ripartire alla grande. Un tour che «non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell´estate» - aveva spiegato Baglioni - ma «un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi». Un progetto, sostiene Baglioni, che «si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena, nel quale ambientazione scenica, linguaggio gestuale e musica daranno vita ad una proposta-spettacolo ricca di emozioni ed energia».

Ancora una volta, quindi, Baglioni gioca la carta dell´innovazione e della ricerca espressiva e visiva, per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico, nel quale trovano posto alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana di sempre, accanto alle nuove proposte della sua più recente produzione musicale.

Per chi l´ha già visto, questo spettacolo è un capolavoro: brividi alti un palmo per «Piccolo grande amore» e via dicendo, momenti rock, trasognate ballate tratteggiate da solo con la sua chitarra: Claudio Baglioni non delude né tantomeno si risparmia: è in scena dall´inizio alla fine, e tre ore sono tre ore! E i fan trentini, che a migliaia hanno già comperato il biglietto, lo sanno.

Ricordiamo che domani, mercoledì 10 dicembre, Claudio Baglioni sarà ospite di Radio Dolomiti. Negli studi di via Missioni Africane risponderà alle domande dei fans e incontrerà di persona i dieci ammiratori sorteggiati.

Claudio Baglioni dal vivo - 10 e 11 dicembre 2003 al Palazzetto dello Sport, Ghiaie di Trento, ore 21. Ingresso euro 28,80. La prima serata (domani) registra il tutto esaurito. Per dopodomani (11 dicembre) c´è ancora qualche posto. Prevendite presso la cassa del Teatro Auditorium (10-19) la cassa del Teatro Sociale (16-19), le Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello e inoltre: Radio Dolomiti, R.T.T.R, Promoevent Service, Radio Italia, Trentino Mese (Trento); Baba´s dischi (Bolzano), Musica 3000 (Rovereto), Disco Time (Riva del Garda); Circuito prevendita Show Time Ticket

 

 

 

9 Dicembre 2003

 

TRENTO ASPETTA CLAUDIO BAGLIONI

Domani e giovedì al palasport con uno show di oltre tre ore

Il "Crescendo Tour" è un lungo viaggio fra vecchi e nuovi successi del cantautore che parte

da Yesterday

 

TRENTO. C'è grande attesa a Trento, ma anche in tutta la regione, per il doppio concerto che il cantautore Claudio Baglioni terrà al Palaghiaie domani e giovedì sera: soltanto Ligabue prima di lui si era permesso il lusso di una doppia data trentina dentro uno spazio così capiente e dunque anche gli ultimi biglietti a disposizione per la seconda delle due date - la prima è andata esaurita in pochi giorni - potrebbero terminare nelle prossime ore, anche se gli organizzatori, Shoowtime e Centro Santa Chiara, conservano sempre alcune centinaia di tagliandi per la cassa serale.

Baglioni - che rientra in tour dopo una settimana di stop per una caduta sul palco - ha inaugurato questa tournée il 20 novembre a Torino cantando, a sorpresa, Yesterday: "una canzone - ha detto Baglioni dal palco - che già 35 anni fa mi ha mostrato che le note sono della stessa materia dei sogni". Il nuovo tour toccherà 28 città, ovvero quasi altrettanti palasport, strutture non certo predilette da Baglioni, soprattutto dal Baglioni che questa estate all' Olimpico di Roma con il suo supershow "Tutto in un abbraccio" (dal 28 novembre è nei negozi il doppio dvd tratto da quello spettacolo) ha incantato 80 mila spettatori. Non è stato banale il concerto di Torino di Baglioni, che ha proposto tre diverse scenografie ed ha ovviamente accontentato chi voleva da lui gli assoluti evergreen dei bis "La vita è adesso", "Via", "Mille giorni", "Strada Facendo", ma anche i grandi successi degli anni più recenti "Ragazze dell'est", "Tienimi con te", "Un giorno nuovo", "E tu". Ad un certo punto, circa metà delle tre ore e mezzo di spettacolo un annuncio: "Ora inizio lo show". Ed è la volta di "Quel piccolo grande amore", "Cuore di aliante" e dei brani del "Canzoniere" ovvero "Amore bello", "Poster", "Solo", "Sabato pomeriggio". Ovvero un tripudio di canto italiano da parte di un artista, al pari di Gianni Morandi, capaci di non avere una vera età e di portarsi dietro negli anni i fan da 6 a 90 anni. Ai più giovani che si erano conquistati le prime file attorno al palco, situato in mezzo al palasport, ha preso le mani e regalato sorrisi e sguardi inteneriti. Rigorosamente in camicia bianca, gilet e pantaloni neri e giacca di pelle nera, sventolata in aria più volte, ha confermato ancora una volta se stesso. Come il pubblico che viene ai concerti di Baglioni per ritrovare e confermare se stesso, spesso riuscendoci. Di spettacoli, d'altronde, Baglioni se ne intende, e il palco che ha fatto realizzare per "Crescendo" è più che dignitoso, un rettangolo di 15 metri per 12 con 5 pedane mobili, due blocchi computerizzati per la gestione dei sistemi, 600 metri di strutture in alluminio, 45 motori, un sistema audio per la diffusione a 360 gradi, 140 diffusori v-dosk e 48 sub-woofer

 

 

 

 

18/11/2003 Prove aperte per gli Associati Con riferimento all'oggetto si comunica che per tutte le date del Tour "Crescendo" 2003/2004 di Claudio Baglioni, a tutti i soci in regola con l'iscrizione all'Associazione Culturale ClaB, è riservata l'entrata anticipata per assistere alle prove dei concerti. Pertanto l'ingresso è previsto alle ore 17:00 presso i cancelli contraddistinti dal cartello "Ingresso ClaB", dove sarà necessario esibire la tessera ClaB, un documento d'identità e il biglietto valido per il concerto in programma