Le notizie di

Luglio 2004 dal 21 al 31

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CLAUDIOSHOP

Domenica 1° agosto
Fegiz Files –Rai Radiodue ore 21.00 
III° SPECIALE FESTIVAL GABER

 

Si chiude con la puntata di oggi lo speciale in tre parti che "Fegiz Files" ha dedicato al Festival teatro-canzone Giorgio Gaber, conclusosi alla Cittadella di Viareggio domenica scorsa.

Verranno trasmessi i momenti salienti del Festival: Gioele Dix che ha eseguito in versione jazz "La libertà" e "L’amico" di Gaber; Roberto Vecchioni ne "La ballata del Cerutti" e Gianni Morandi in "Far finta di essere sani" e "Non arrossire" Baglioni che ha riletto "Le strade di notte" di Gaber e ha proposto per la prima volta dal vivo "Patapan" (dedicata a suo padre); ma anche Giorgio Panariello, Franco Battiato (che ha eseguito una versione voce e pianoforte di "Povera Patria") e Claudio Bisio (in una divertente rilettura di "Qualcuno era comunista" diventata "I bambini sono di sinistra"); oltre ai giovani artisti che hanno proposto la loro interpretazione del teatro-canzone: Andrea Rivera (che ha ricevuto la menzione speciale della giuria), Giulio Casale, Bobo Rondelli e Pierfrancesco Poggi.

 

 

 

La gazzetta del mezzogiorno

30 Luglio


Alla riscoperta di aree dismesse con il grande
cantautore romano dopo l'esibizione di domenica in
piazza Palio
Baglioni nel Museo ferroviario
Un concerto per riqualificare luoghi ricchi di
polvere e di storia

«Cercando.... cercando» con Baglioni rispuntò uno
spazio negletto dal tempo e dagli uomini: il
Museo ferroviario di via Codacci Pisanelli. Polvere e
ragnatele su vecchie locomotive e carrozze e che
il linguaggio universale della musica contribuirà
a ripulire per poi... chissà. Baglioni, al
momento, conosce il Museo solo attraverso carte e
immagini che gli sono state inviate da esperti di
archeologia industriale su sua richiesta. Ma è lì che
lunedì, alle ore 19, terrà un concerto bis,
riservato a non più di cento persone per far sì che
questo luogo ricco di storia e memoria torni a far
parte del patrimonio culturale di Lecce. Un
«live» inconsueto, sulla stessa linea di quello
attesissimo in piazza Palio, fissato per domenica sera,
nell'ambito del cartellone di «Mediterranea», la
rassegna estiva promossa dall'assessorato alla
Cultura di Palazzo Carafa. Sensibilizzare opinione
pubblica e istituzioni sul riuso delle aree
abbandonate è la parola d'ordine del suo impegno di
artista tout court e, perché no, di dottore in
architettura. È noto quanto Baglioni si senta
orgoglioso della laurea conseguita di recente alla
Sapienza di Roma con una tesi sulla riqualificazione
di particolari aree dismesse - ai fini di cultura,
spettacolo e intrattenimento - che spesso
provocano discontinuità nel tessuto urbano e disordine
insediativo nei quartieri. E Lecce è stata scelta
dal cantautore assieme ad altre sette città
italiane per analoghe iniziative da svolgersi sempre
in luoghi da recuperare. Si tratta del gazometro
di Roma (oggetto di studio della sua tesi di
laurea); della fabbrica di vapore a Milano; di
Marghera a Venezia; dell'ex manifattura tabacchi a
Cagliari; dell'area Calamai, ex fabbrica di Fiesole
(Firenze); dell'area ex Ticosa-seterie di Como e
dell'ex area industriale di Crotone. Titolo dato al
progetto: «Spazi nuovi, per uomini nuovi».
Un doppio concerto-evento, insomma, e un chiaro
messaggio di aggregazione sociale all'interno del
tessuto urbano già accolto da Baglioni quando ha
accettato l'arena di piazza Palio per il suo
«Cercando tour» al posto dell'arena delle cave del
duca di Torrevecchia. «Non tutti gli artisti che
interpelliamo sono così disponibili - commenta il
sindaco Adriana Poli Bortone - ad esibirsi in
questa zona di Lecce. Il centro storico, abbiamo
visto in questi anni, è particolarmente "affollato",
ma non sempre dalla periferia riescono a
partecipare alla vita della città». È probabile anche che
l'artista romano si conceda una breve passeggiata
fra le vie del capoluogo salentino, che ha sempre
salutato con entusiasmo i suoi concerti,
innamorato - e come non si potrebbe - di tanti brani
conosciuti da intere generazioni. Che sia nato
nell'artista anche «Un piccolo, grande amore» per
Lecce? «Lo vedremo successivamente - risponde il
sindaco - Baglioni è certamente una persona molto
interessante e interessata a riscoprire "l'Italia
nascosta", quella dimenticata ma che vale la pena
riportare alla luce». Gloria Indennitate

 

30 Luglio 2004

CAPACCIO
Il racconto di Angela Gorrasio, rappresentante dell’associazione Addis
«Aggrediti perchè disabili»
Denuncia dopo il concerto di Baglioni a Paestum

PAOLO GIOVANNI PANARO
Battipaglia. Volevano trascorrere una serata spensierata assistendo al concerto del loro artista preferito Claudio Baglioni e, invece, mercoledì sera a Paestum, trenta disabili durante lo spettacolo con le loro carrozzelle sono stati travolti più volte dal pubblico ed un disabile è stato strattonato da un addetto al servizio di sicurezza. «Antonio Rainone, uno dei ragazzi disabili - dice Angela Gorrasio, portatrice di handicap di Battipaglia - è stato strattonato, malmenato ed offeso verbalmente da un uomo della sicurezza che lo apostrofava anche con paralocce».
Amaro lo sfogo di Angela Gorrasio, disabile battipagliese e socia dell'associazione Addis, che ha inviato una lettara di protesta alla Presidenza della Provincia di Salerno per raccontare cosa è accaduto mercoledì sera a Paestum mentre sul palco si esibiva il noto cantautore Claudio Baglioni. «Ci hanno ghettizzati - continua Angela Gorrasio - su una indecente pedana piccolissima e posta dietro al pubblico impedendo del tutto la visione dello spettacolo. Non erano presenti spazi di sicurezza e i ragazzi disabili costretti sulle carrozzelle sono stati travolti più di una volta». Insomma, una serata proprio da dimenticare per i trenta disabili del salernitano che anzichè assistere tranquillamente al concerto come tutti gli altri addirittura sono stati costretti dagli organizzatori della manifestazione a separarsi dai propri accompagnatori. «I nostri accompagnatori sono stati obbligati a pagare un biglietto di 46 euro - ribadisce Anna Gorrasio - per assisterci e, poi, sono stati allontanati. Noi siamo rimasti senza assistenza e con mille difficoltà da superare ma nessuno ha tenuto conto delle nostre esigenze, problemi psichici, corporali e crisi epilettiche». Pone l'accento anche sull'aspetto economico Anna Gorrasio sottolinenando che è davvero eccessivo far pagare un biglietto di partecipazione ad un concerto di 46 euro ad un accompagnatore di un disabile che beneficia di un assegno statale mesnile di appena 240 euro. E' anche per questo che Anna Gorrasio e molti altri svantaggiati della provincia di Salerno chiedono che per il futuro venga eliminato ai concerti e per assistere ad altre manifestazioni il pagamento dei biglietti per gli accompagnatori degli handicappati. «A Battipaglia - continua Anna Gorrasio - per assistere al concerto dei Pooh, grazie all'amministrazione comunale, i nostri accompagnatori non hanno pagato il biglietto. Bisognerebbe essere più sensibili e venire incontro alle nostre esigenze e non maltrattarci». L'istituzione di un tesserino da adottare a Salerno sul modello di quello della Regione Campania, che per i disabili prevede a Napoli l'ingresso gratuito nei cinema, è la richiesta che Angela Gorrasi avanza alle istituzioni locali. «Chiediamo una volta per tutte - conclude Angela Gorrasio - il rispetto per chi è già stato così duramente provato dalla vita ed è spesso costretto a sentirsi un intruso capace solo di suscitare fastidio dei cosiddetti normali. Scusateci se chiedeiamo troppo».

30 Luglio

Il Tour

LA MUSICA DI BAGLIONI NEI LUOGHI DELL´ANIMA

 

di Massimo Cacciapuoti

"Cercando" è il titolo del tour estivo del cinquantatreenne cantautore romano e neo architetto (per la gioia di sua madre), Claudio Baglioni. Un tour diverso, innovativo; una sorta di viaggio lungo quaranta tappe, attraverso le vie della storia della nostra meravigliosa e spesso misconosciuta penisola. Dalle poche dichiarazioni rilasciate dall´artista, complice anche un tempo capriccioso che ha fatto dubitare fino all´ultimo istante sulla fattibilità del concerto, risulta chiaro il senso della sua ricerca, che è quello di raccogliere e rendere fruibile, attraverso un´interazione tra forme artistiche totalmente diverse, la bellezza di siti d´arte e aree dimesse. Donde la scelta di abbandonare i luoghi canonici della musica leggera, stadi e palazzetti dello sport, anche a scapito della disponibilità di posti, per occupare invero con grande discrezione raziocinio e rispetto, antiche ville, anfiteatri greco-romani, piazze storiche. Non a caso le due tappe campane hanno visto il cantautore esibirsi tra i templi di Paestum e il complesso monumentale del Belvedere di San Leucio, dove l´abbiamo seguito. Un luogo di grande fascino, San Leucio. Un´antica tenuta di caccia cinquecentesca dislocata sul colle omonimo alle spalle di Caserta, che offre uno scorcio di notevole suggestione della Reggia Vanvitelliana.

Il feudo originariamente di proprietà degli Acquaviva, principi di Caserta, si sviluppò a partire dalla seconda metà del Settecento, quando passò nelle mani dei Borbone, in particolare per opera e volontà di quel re lazzarone o cafone, per l´indolenza e le cattive maniere, il re nasone per il profilo non esattamente francese, Ferdinando IV terzogenito di Carlo III. Per quanto storicamente amata dai Borbone, re Ferdinando sembra fosse troppo pigro per dedicarsi alla caccia. Egli preferiva piuttosto la cura delle sue amanti o gli svaghi di corte. Per cui decise di trasformare l´antico feudo in un casino di caccia, e fece costruire un alloggio per sé, degna meta al suo ristoro tra la quiete di una natura rigogliosa, quando era stanco dei fastigi della vicina corte regia di Caserta. E tanto indolente non doveva essere poi il sovrano considerando il pregevole sforzo per assecondare il progetto di Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli, di fare di San Leucio la principale sede dell´industria serica del Regno.

Nasce così la colonia di San Leucio, che nel giro di pochi anni si ingrandisce tanto da raggiungere qualche migliaio di persone. Ferdinando impiega notevoli risorse per incrementare il suo progetto, dalla preparazione degli operai all´acquisto e installazione di macchine sempre più potenti. Una delle prove tangibile è l´immenso telaio del Settecento installato e conservato perfettamente all´interno del complesso. In seguito, la morte prematura del figlio allontanò il sovrano da San Leucio, ma ormai il seme della produttività e della bellezza era stato gettato in quella terra.

Ma quella di stasera è tutt´altra storia. E lo scenario vagamente neoclassico, secondo la lezione del Vanvitelli, che fa da cornice sembra perfetto ad assecondare l´acustica. Le luci multiformi danno rilievo alla facciata del teatro di Ferdinando, dove al centro campeggia la grande scultura raffigurante il sovrano. È un gioco di luci che avvolge di una levità fantastica la scenografia. Baglioni è come al solito bravo e non si risparmia. Ha una voce straordinaria, che si spande sotto al cielo divenuto inaspettatamente terso. Lo spazio grande, ma non eccessivamente, soprattutto per le potenzialità dell´artista, trasporta il concerto in una dimensione familiare, quasi un´esibizione privata, per pochi adepti. Baglioni ripercorre uno scorcio della sua vita, lungo trentacinque anni di carriera. Suona, si diverte, si muove con la solita disinvoltura e un po´ di difficoltà sopra un palco troppo piccolo rispetto a quelli cui è abituato. Una quindicina di album all´attivo. Ma la scaletta segue un percorso inusuale.

"Cercando", come dirà Baglioni, è anche la possibilità di rispolverare testi in genere lasciati fuori dai suoi concerti. Non molti. Su ventitré brani, un assolo e sei bis, almeno cinque pezzi appartengono a tale gruppo. Viene fuori l´autore che definirei esistenzialista; non il cantore di storielle d´amore trite e ritrite come fino a qualche anno fa era indicato. Ripropone un brano intensissimo, "Male di me", solo sul più bello un brevissimo black-out spezza la sua tensione. Allora si arrabbia, guarda i tecnici e gl´organizzatori con dispetto e ancora lancia un´occhiata al cielo quasi a rassicurarsi che non sia stato qualche fulmine. Ma il cielo è sereno. Lo spettacolo riprende con rinnovata lena. I musicisti sono bravi, in particolare Gavin Harrison alla batteria e la new entry Pio Spiriti al violino, ma in realtà lui suona tutto, eccetto i fiati, secondo l´esigenza che il testo le luci e lo scenario evocano. Anche loro si muovono continuamente alla ricerca degli strumenti, dislocati sui diversi livelli imposti dalle leggi fisiche dell´acustica, diretti dal veterano Paolo Gianolio.

Insomma forme artistiche ed espressive diverse si fondono e confondono, l´arte propriamente intesa dell´architettura e della scultura, e San Leucio appartiene alle località che l´Unesco difende quali patrimonio dell´umanità, e la musica, in un contesto ambientale che non ha simili, con un unico scopo, quello di suscitare il bello e le emozioni insite in esso. In fondo, per estrema sintesi, ci sentiamo di dire che l´arte non ha altro fine. Recuperare anche solo alla memoria questi spazi, dice Baglioni, significa recuperare e riqualificare la comunità che in essi vive. Perché lo spazio ha la facoltà di raccontare il passato, di ricostituire il senso dell´appartenenza e della comunità e suggerisce una nuova prospettiva visuale. E in questa nuova prospettiva artistica e ideologica che Baglioni ci convince, che la sua musica, i suoi testi, la scenografia e tutto ciò che accompagna uno spettacolo live ci emozionano. D´altro canto stiamo discutendo di un autore di sostanza. E permetteteci di sottolineare la letterarietà di alcuni brani, nei confronti dei quali ci accorgiamo che effettivamente questa bistrattata musica leggera, un peso ce l´ha. La conclusione è al solito un´apoteosi collettiva, un insieme di braccia levate, di canti, di applausi. E lo spazio intorno non sta a guardare. Ha una fortissima suggestione. Impone la sua maestosa presenza. Vive. Insomma trasmette quell´orgoglio campanilistico, quel sentimento d´appartenenza che rende il luogo comunità. E questo nell´immensa sterminata anonima provincia napoletana e casertana, è già un miracolo.

MUSICA: BAGLIONI FA TAPPA A LECCE

SI ESIBIRA' IN PERIFERIA

Lecce, 29 lug. - (Adnkronos) - Ultimi biglietti disponibili per l'evento di ''Mediterranea estate 2004'', la rassegna organizzata e promossa dall'assessorato alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Lecce. Per la prima volta, domenica 1 agosto alle 21.30, concerto live nell'arena di piazza Palio con la tappa di ''Cercando'' il tour di Claudio Baglioni.

L'iniziativa di far esibire il grande cantautore romano in un luogo inusuale rispetto a quelli tradizionali e cioe' l'arena di Piazza Palio alla periferia della citta' e' stata del sindaco Adriana Poli Bortone. Idea accolta con favore da Baglioni che si e' detto disponibile ad accogliere l'invito del primo cittadino. L'intento e' quello di trasmettere un messaggio di aggregazione sociale nell'ambito dei progetti di valorizzazione delle periferie. Lo stesso progetto del tour del cantautore, partito da Roma dall'area dismessa del Gazometro oggetto peraltro della tesi di laurea del neo architetto Baglioni sul riutilizzo di aree a fini di cultura, spettacolo e intrattenimento, si incentra sulla valorizzazione di luoghi d'arte e aree non piu' utilizzate. Il tour fara' tappa stasera a Potenza al Parco della Grancia, sabato a Manduria (Taranto) al Parco Archeologico, martedi' a Trani (Bari) in piazza della Cattedrale e mercoledi' a Lucera (Foggia) al Castello.

(Pas/Pn/Adnkronos)
 
29-LUG-04
11:01

SPETTACOLI Decine le canzoni estive impresse nella memoria Senza tormentone che vacanza è? Ogni anno la bella stagione ha una «colonna sonora». Quest'anno siamo in ritardo. Vota la tua preferita Il sondaggio Vota i tormentoni dell'estate

 MILANO - Ogni anno l'Italia ha il suo tormentone estivo cioè una canzone, generalmente non impegnata, che accompagna le giornate di vacanza di molti «villeggianti». Se negli ultimi anni i cantanti stranieri la fanno da padrone (basta pensare ai recenti esempi di Dj Bobo e della sua «Chihuahua» o della ormai celeberrima «Macarena» dei Los Locos), occorre ricordare che non è sempre stato così. Per accorgersene è sufficiente compiere un viaggio ideale nella musica dagli anni '60 ad oggi. 

SAPORE DI MARE - Gli anni '60 cominciano con una canzone che a molti non dirà nulla: si tratta di «Estate» del duo Brighenti-Martino. Nel '61 uscì «Pinne, fucile ed occhiali» di Edoardo Vianello. Ma è nel '63 che vengono composte tre melodie che ancora oggi fanno parte dell'immaginario collettivo. La prima è «Stessa spiaggia, stesso mare» di Mogol. Un testo che non ha bisogno di presentazioni, così come «Sapore di sale» di Gino Paoli, talmente popolare da essere sfruttata quasi ogni anno da diverse aziende per i loro spot pubblicitari. La terza è «Abbronzatissima» del già citato Edoardo Vianello, anch'essa utilizzata a fini commerciali, testimonianza di un gradimento tuttora esistente da parte del pubblico. Del '64 è «Una rotonda sul mare» di Fred Bongusto. Con un piccolo balzo arriviamo al 1965, anno di Califano e della sua «E la chiamano estate». Anno di importanza «capitale» per i tormentoni estivi è invece il 1968 in cui vengono composte «Azzurro», i cui testi e la musica furono scritti da Paolo Conte per Adriano Celentano, e «Luglio» del meno conosciuto Riccardo Del Turco. Gli anni '60 si chiudono con «Acqua azzurra, acqua chiara» di Lucio Battisti. LA CRISI DEL '70 - Anni della crisi petrolifera e della fine dell'illusione della legge delle aspettative crescenti, gli anni '70 sono meno felici anche dal punto di vista delle canzoni estive. Restano comunque almeno due melodie più che degne di essere ricordate: «Questo piccolo grande amore» del 1972 e l'appassionata «E tu» del 1974, entrambe di Claudio Baglioni. 

GLI ANNI '80 - Una scatenata Loredana Bertè fa cantare a tutta Dei ragazzi ballano in discoteca (Alabiso) l'Italia il ritornello di «Non sono una signora» nel 1982. Nel 1983 abbiamo invece l'ingresso di una canzone con un testo non in italiano come tormentone dell'estate, le parole sono quelle diventate ormai sinonimo dell'andare in spiaggia cioè «Vamos a la playa» dei Righeira. Gli stessi Righeira si dimostreranno poi capaci d'intercettare i gusti del pubblico in veloce cambiamento nel 1985 con «L'estate sta finendo», che vincerà il Festivalbar di quell'anno. Nel 1987 sono Madonna con «La Isla Bonita» e i Los Bombos con «La bamba» a farla da padroni. Il decennio si chiude con «Viva la mamma» di Edoardo Bennato.

 L'AVVENTO DEL CD - Negli anni '90 il cd soppianta definitivamente il 45 giri. I primi in hit dell'estete con il nuovo mezzo sono I Ladri di Biciclette con «Sotto questo sole». Nel '91 nelle discoteche impazza il ballo latino americano del momento «La Lambada». Il 1992 segna invece il ritorno alla canzone italiana: «Mare, mare» di Luca Carboni. Un ritorno molto breve, visto che gli anni fino al 1996, in cui impazza la «Macarena», sono caratterizzati dalla musica straniera. Ancora musica latina nei due anni seguenti con «Maria» e «La copa de la vida» di Ricky Martin. Ma nel 1998 la novità è Max Gazzè che, insieme a Niccolò Fabi, raccoglie consensi con «Vento d'estate». GLI ULTIMI ANNI - Il brano più usato dalle radio nell'estate del 1999 è «50 special» dei Lunapop. Nel 2000 un pezzo da discoteca, «Vamos a bailar» riempie gli scaffali dei negozi di dischi. La colonna sonora dell'estate 2001 è «Tre parole» di Valeria Rossi. «Xdono» di Tiziano Ferro è la canzone dell'estate 2002, in cui è molto ascoltata anche «Asereje» dei Las Ketchup. Il 2003 è l'anno della già citata «Chihuahua»: nata come colonna sonora di uno spot per la tv spagnola, è dilagata poi in tutta Europa. E siamo finalmente arrivati alla conclusione del nostro viaggio: quale sarà il tormentone di quest'anno? I pretendenti sono molti, in pole position c'è «This love» dei Maroon 5, ma tutto è ancora da decidere... Enrico Bonotto

DURANTE IL CONCERTO AL LEUCIANA FESTIVAL 

La denuncia di Baglioni: « I miei fan esclusi dalle prime file»

 ANTONIO PASTORE 

Meraviglioso, unico, coinvolgente. Le canzoni e la poesia di Baglioni nel cortile monumentale del Belvedere di Ferdinando IV, emozioni di un tutto esaurito da ricordare nella storia del Leuciana Festiva anno sesto. Con un paio di piccoli nei, anch’essi destinati a lasciare il segno. Il primo, nella fase iniziale del concerto, è un black out del sistema elettrico, e proprio mentre il cantautore stava eseguendo «Male di me», uno dei pezzi che hanno una storia particolare, e che non si sentono spesso nei Baglioni tour. Soltanto qualche minuto di imbarazzo, che però ha spinto il cantante a riprendere dal pezzo successivo in scaletta. E poi, verso la fine, quel passaggio polemico che ha scatenato l’applauso dei fan e gelato gli organizzatori. «Mi dispiace per chi voleva stare nelle prime fila e non ha potuto...», ha gridato Baglioni, alludendo al pubblico compassato di autorità e vip che, a ridosso del palco, faceva da schermo agli scatenatissimi costretti alla distanza. Immediato effetto: una partecipazione più calorosa del settore dei rispettabili, e mormorii e commenti. L’ufficio stampa delle Leuciane getta acqua sul fuoco: «L’interruzione dell’elettricità è stato un problema dei tecnici del tour, e la battuta finale - è il commento ufficiale - forse si riferiva ai tanti che non sono potuti entrare...». Opposta, ovviamente, la spiegazione che viene dalle fan del «Clab», che ieri pomeriggio sono andate a salutare il cantante al Gran Hotel Vanvitelli. «Abbiamo tentato di acquistare, fin dal primo giorno delle prevendite, i primi posti utili, ma soltanto qualche laterale delle prime quattro fila - attacca Manuela, una casertana che segue Baglioni da sempre - risultava disponibile, e per chi come noi paga 46 euro nella speranza di essere quanto più vicini al palco, è proprio una beffa. E lo abbiamo fatto sapere a Baglioni durante il concerto».

27 LUGLIO

Pino Daniele torna al Leuciana Festival per l’ultimo dei “grandi eventi musicali” in programma al Teatro di Ferdinando del Belvedere di San Leucio. Mercoledì 28 luglio (ore 21.30) il “Pino nazionale” presenterà al pubblico casertano il suo nuovo cd “Pino Daniele Project – Passi d’autore”, affiancato in concerto da un eccezionale Ensemble: Rita Marcotulli al piano; Rino Zurzolo al contrabbasso; Steve Pearson alla batteria; e da un gruppo di canto in stile madrigalista diretto dal maestro Gianluca Podio. “Il concerto di Pino Daniele rappresenta la degna conclusione di un cartellone di grande spessore, che ha incontrato il favore del pubblico e della critica” – afferma il direttore artistico del Leuciana Festival, Nunzio Areni – “senza dimenticare che la sua presenza al nostro festival è legata al concept di restituire spazi artistici e monumentali al grande pubblico, attraverso la musica”. Come Daniele così anche altri due protagonisti d’eccezione della kermesse casertana, Claudio Baglioni ed Edoardo Bennato, da sempre legati al territorio ed alla “teatrabilità degi spazi artistici”. Proprio Bennato chiuderà il festival con un doppio concerto, in cartellone nella sezione “Leuciana Decentramento”: sarà alle Antiche Mura di Capua, giovedì 29 luglio, con l’opera multimediale “Edoardo e il Re”, affiancato da Peppe Barra, e domenica 1 agosto in concerto all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere.

26 LUGLIO

“Cercando” approda al Leuciana Festival 2004. Il nuovo tour ideato da Claudio Baglioni, tra luoghi d’arte e aree dimesse, farà tappa nella splendida cornice del Belvedere di San Leucio (Caserta), lunedì 26 luglio 2004 (ore 21.30), per la sezione “grandi eventi musicali” della kermesse diretta da Nunzio Areni. “Un tour che – spiega Baglioni - punta a raccogliere la bellezza in alcuni dei luoghi più ricchi di storia e fascino del nostro Paese (anfiteatri greci e romani, antiche ville, piazze storiche, parchi, ecc.), per provare a "piantarne i semi" nei terreni abbandonati di quelle aree dismesse che, come ferite ancora aperte, segnano la pelle delle nostre città”. “Recuperare e riqualificare questi spazi – sottolinea il musicista romano - significa anche recuperare e riqualificare la comunità che vive quegli spazi. Perché lo spazio non si limita a parlare di noi, ma parla anche a noi. A quanti –ogni giorno- lo guardano, lo vivono, lo usano, lo attraversano. Lo spazio è capace di raccontare il passato, ma è anche capace di suggerire un modo nuovo di guardare le cose: una nuova prospettiva”. Il tutto, attraverso il linguaggio universale e immediato della musica popolare, “Cercando” nuovi linguaggi e nuove forme-spettacolo. A concerti più “tradizionali” – con momenti acustici, atmosfere elettroniche e l'energia del miglior pop-rock italiano - si alterneranno momenti live assolutamente inediti, all'alba o al tramonto, con brani scelti tra i più ricercati ed intensi del vasto repertorio di Baglioni, eseguiti con il solo accompagnamento del pianoforte o della chitarra. Baglioni sarà accompagnato da un supergruppo di cinque polistrumentisti di livello internazionale -coordinati e diretti da Paolo Gianolio - per uno dei progetti musicali più innovativi e affascinanti di sempre, in una formazione che supererà la tradizionale rigidità del gruppo pop, per dar vita ad una ensemble che vivrà delle contaminazioni e delle incursioni nei diversi linguaggi musicali e farà dello scambio dei ruoli uno dei punti di forza del proprio fare musica.

Musica: Lazio, Baglioni a Nettuno il 6 agosto

Nettuno (Rm), 27 lug. - (Adnkronos) -

Migliaia di biglietti gia' venduti e clima d'attesa 'caldo'. Si annuncia cosi' il concerto di Claudio Baglioni, l'evento clou di 'Musica blu', la manifestazione estiva organizzata dalle citta' di Anzio e Nettuno. Il cantautore romano si esibira' il 6 agosto prossimo a Villa Borghese. ''I primi giorni di prevendita - sottolinea in una nota il sindaco di Nettuno, Vittorio Marzoli - hanno registrato un notevole afflusso di fans ai botteghini che hanno staccato migliaia di biglietti''. I biglietti possono essere acquistati, oltre che nelle ricevitorie musicali, anche all'interno del box comunale situato a Nettuno, di fronte al Palazzo Municipale.

24 Luglio 

IN CARTELLONE DE CRESCENZO, DANIELE E BAGLIONI 

Casamicciola punta su grande musica e ospitalità Da Baglioni a Pino Daniele, a Casamicciola i grandi eventi musicali della «Ischia Summer 2004» accompagnano la rinascita di importanti strutture produttive. Si comincia questa sera, al piazzale dell'Ancora sul porto, dove l'atteso concerto di Eduardo De Crescenzo concluderà la giornata di eventi legati alla inaugurazione dei nuovi approdi turistici realizzati dal comune in compartecipazione con la regione. E si proseguirà il 16 agosto con Claudio Baglioni ed il 12 settembre con Pino Daniele. Due maxi concerti nella pineta del Pio Monte della Misericordia, la monumentale cittadella termale. per quasi due secoli vanto dell'isola d'Ischia e che negli ultimi tempi il comune di Casamicciola sta tentando di riportare al suo antico splendore. Baglioni e Daniele, due grandi eventi nel cartellone dell'estate ischitana, targati Gianni ed Antonio Esposito, padre e figlio manager di spettacoli che ogni anno rivolgono una particolare attenzione all'isola. «Questi spettacoli - commenta il sindaco Giosi Ferrandino - sono un momento di forte impegno per la rinascita di strutture che per secoli hanno rappresentato il cardine dell'economia locale». Una strada che si è incrociata, quella fra Casamicciola e gli Esposito, nel segno della collaborazione e della disponibilità. A partire dal primo agosto, inizierà la prevendita al botteghino del Negombo. E può contenere fino a 3000 spettatori, la pineta del Pio Monte della Misericordia, un vero e proprio anfiteatro naturale utilizzata già negli anni scorsi per alcune manifestazioni. Spettacoli, promozione ed informazione, sono le carte sulle quali punta il sindaco Ferrandino che offrirà tutti i giorni una copia de il Mattino ai diportisti clienti del nuovo scalo turistico

24 Luglio

Quelle lacrime di Baglioni

 
Claudio Baglioni ha scelto di ricordare Gaber accompagnandosi da solo alla chitarra o al pianoforte, con un repertorio assai lontano da quello abituale. Il suo passato televisivo con Fazio dimostra che l’artista ha grande familiarità con formule espressive che alternino canzoni e monologhi. I momenti più struggenti della sua esibizione sono stati la rilettura del classico gaberiano «Le strade di notte» (con quello strano e commovente finale «spero che tu non dorma. Mi spiacerebbe svegliarti») e una canzone dell’ultimo album, dedicata al proprio padre (ma l’altra sera suonata espressamente per la figlia di Gaber, Dalia) e intitolata «Patapam». Perché non la esegue mai? Per il semplice fatto che, evocando essa in un crescendo di emozioni episodi dell’infanzia felice col genitore, Baglioni prevedeva di non riuscire ad arrivare alla fine senza piangere. Come è accaduto appunto l’altra sera. E il pubblico lo ha consolato con una standing ovation. Nell’esibizione alla Cittadella del Carnevale altre rarità, molto vicine al teatro canzone, fra cui «Mia cara Esmeralda» (canzone breve e comica scritta all’età di 16 anni), «Cincinnato», «Nel sole nel sale nel Sud» (1976) e «Tamburi lontani». ( m. l. f .)

23 Luglio 2004

Gaber, la libertà in festival MARCO MOLENDINI VIAREGGIO - Il signor G era un formidabile Signor non so. Un cacadubbi arrovellato nelle sue indecisioni e nel suo fatalismo. Un personaggio inafferrabile, non scontornabile, non classificabile. La sua ansia era il suo talento, la sua solitudine non temperata da un pessimismo cosmico la sua unicità. Con questo spirito Giorgio Gaber è diventato da cantante pop, cantautore impegnato, uomo di teatro, protagonista nascosto e influente della nostra società. Ecco perché mettere in piedi un festival intitolato alla sua figura è un'impresa ardua. Dalla scelta del cast alla costruzione dello spettacolo. E, allora, forse la cosa migliore è fare come ha fatto la figlia Dalia, donna che ha le mani nel mondo dello spettacolo da quando era una ragazzina, press agente vigorosa che ha badato al sodo allestendo un festival per papà senza lasciarsi invischiare in filologie impossibili da sciogliere. Perché ciò avrebbe voluto dire sciogliere i nodi del personaggio Gaber, compresi quelli politici di uomo simbolo della sinistra, poi preda del dubbio, dello sconforto, lambito perfino dal berlusconismo della moglie. Così, ecco che il primo Festival Gaber, ha come stella polare, come dice Dalia, l'intenzione divulgativa. Due i modi per farlo: da una parte lo spazio di alcuni artisti da scoprire o riscoprire che in qualche modo si rifanno alla forma del Teatro canzone e, dall'altra, la ricerca dei riflettori con protagonisti dello spettacolo italiano liberi di interpretare il loro legame, e in qualche caso il loro non legame, con la tradizione gaberiana. Così, ecco nella Cittadella del Carnevale, una roccaforte di hangar dove vengono allestiti i carri per le sfilate, fra teste di draghi e uno sguardo severo di un presidente Ciampi in cartapesta, un'attrice che fa del teatro canzone anni '70, Raffaella De Vita, sul classico e rimasticato repertorio della crisi uomo-donna, e un giovanotto cavallo pazzo di Livorno, Bebo Rondelli, che non esista a usare la clava in una prova di talento e distruzione in cui spara contro tutti e tutto debuttando con lo slogan "La vita è tutta un'ipotesi", seguito dalla domanda "O come mai Bin Laden 'un lo piglian' mai?". Il più filologico è il comico Giole Dix che sceglie l'omaggio classico, rivisitando a modo suo Gaber (e Luporini) dalla canzone I borghesi alla citazione di Dialogo fra un impiegato e un non so, a Nixon, alla formidabile Dove l'ho messa, fino alla Libertà. "Penso che Gaber non avrebbe condiviso la tv che faccio, ma avrebbe comunque apprezzato la batuta che fa ridere" ha messo le mani avanti Giorgio Panariello, cittadino della Versilia, monologhista del sabato sera che, alla gaberiana Il dilemma, replica con un campionario di messaggini telefonici d'amore raccolti da internet (tipo: "Eri la figurina che mancava nell'album della mia vita"). Sicuramente più gaberiano l'intervento, della seconda sera, di Luca Barbareschi («debuttati con lui nel '68 con Non ci sono più uomini» ricorda) che ha costruito per l'occasione un collage di assurdità raccolte dai giornali, in modo farraginoso e improvvisato. Finale musicale con due popstar, una per sera. Nella prima Biagio Antonacci in una sventagliata dei suoi successi. E, ieri sera, ecco Claudio Baglioni, neoarchitetto che, alle sue canzoni (compresa Patapan mai eseguita dal vivo, dedicata al padre e in questo caso all'amica Dalia) accompagna un omaggio diretto con la bellissima Le strade di notte e una rivelazione: «Anni fa Gaber venne ad ascoltare un mio show dilagante, quasi scostumato: durava tre ore e mezzo. Arrivò in camerino per salutarmi prostrato. Poi seppi che qualcuno avrebbe voluto che lui curasse la regia di un mio tour. Non ne parlammo più». 

23 Luglio 2004

 Macerata/Baglioni anticipa di un giorno Macerata Claudio Baglioni allo Sferisrio. Non è una novità, visto che il concerto del popolarissimo cantante era già stato annunciato. La novità è che invece del 31 agosto, lo show avrà luogo il 30. Sempre allo Sferisterio, luogo scelto da Baglioni che fresco di una laurea in architettura predilige da un po’ location dal forte appeal artistico-strutturale. E l’arena maceratese di fascino ne ha da vendere. Biglietti in vendita al botteghino di piazza Mazzini.

23 Luglio 2004

MUSICA: CAMPANIA, LUNEDI' BAGLIONI AL 'LEUCIANA FESTIVAL' IL TOUR 'CERCANDO' SBARCA AL TEATRO DI FERDINANDO San Leucio (Ce), 23 lug. - (Adnkronos) - 'Cercando' sbarca al Leuciana Festival. Il nuovo tour ideato da Claudio Baglioni, tra luoghi d'arte e aree dimesse, lunedi' prossimo, 26 luglio alle 21.30, fara' tappa al teatro di Ferdinando del Belvedere di San Leucio (Caserta). ''Un tour - spiega Baglioni in una nota - che punta a raccogliere la bellezza in alcuni dei luoghi piu' ricchi di storia e fascino del nostro paese, per provare a 'piantarne i semi' nei terreni abbandonati di quelle aree dismesse che, come ferite ancora aperte, segnano la pelle delle nostre citta''. ''Recuperare e riqualificare questi spazi - sottolinea il cantautore romano - significa anche recuperare e riqualificare la comunita' che vive quegli spazi. Perche' lo spazio non si limita a parlare di noi, ma parla anche a noi. Lo spazio e' capace di raccontare il passato, ma e' anche in grado di suggerire un modo nuovo di guardare le cose: una nuova prospettiva''

Sardegna oggi

23 Luglio 2004

Baglioni bis: due i concerti a Cagliari

Tutto esaurito in tempo record. I 4.500 biglietti dell'anfiteatro romano non bastano. Sono troppi i fans di Claudio Baglioni e troppe dunque le richieste disattese. Per questo si raddoppia. Il cantautore sarà a Cagliari non solo il 9 ma anche il 10 agosto. I biglietti sono disponibili già da oggi in tutti i punti vendita.

 

CAGLIARI - Era nell’aria: i 4500 posti dell’Anfiteatro romano di Cagliari, una sola sera, non bastano. Il concerto di Claudio Baglioni del 9 agosto, dopo una prevendita straordinaria, ha registrato il tutto esaurito. Talmente tante le richieste disattese, che gli organizzatori di Sardegna Concerti si sono prodigati per trattenere il cantautore romano un'altra sera a Cagliari, prima della tappa dell’11 agosto al FestivAlguer. Baglioni, trentacinque anni di canzoni amate da generazioni di padri e figli, sarà per la seconda volta all’Anfiteatro romano, martedì 10 agosto.

I biglietti sono disponibili già da oggi in tutti i punti vendita: Furious Fish a Santa Gilla e in viale Marconi, alla Casa del Disco in via Roma 51, da Zimbra Records in via Eleonora D’Arborea, al Box-Office in viale Regina Margherita 43. Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può chiamare, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 20,30, il Call-Center di Sardegna Concerti in via Sulis 41 allo 070/684275.

Roma. ''Vorrei cantare 'Le strade di notte', un brano che mi fa venire in mente l'idea della magia intorno, un testo breve... ma di quelli che trasmettono la musica vera''. Sara' l'omaggio di Claudio Baglioni a Giorgio Gaber durante la seconda serata del Festival Teatro Canzone in corso alla Cittadella di Viareggio. ''La musica e' una specie di macchina del tempo -ha detto l'artista romano- e la canzone e' un odore. Le canzoni brevi e semplici sono quelle che trasmettono un odore immediato''. Solo, con la sua immancabile chitarra, questa sera Claudio Baglioni ricordera' ''uno dei padri della musica italiana'' con due canzoni simbolo: oltre al brano di Gaber, Baglioni cantera' infatti la canzone scritta in memoria di suo padre, scomparso tre anni fa, 'Patatan', ''un testo -dice- che ho scritto proprio in memoria dei 'padri'. (Sin/Zn/Adnkronos) 22-LUG-0418:55

22-LUG-04 19:30 Musica: Baglioni, canto Gaber per
omaggio a memoria

(ANSA)-LUCCA, 22 LUG- 'Quando Giorgio e' mancato
ha lasciato un grande vuoto: a
sostenerlo e' Claudio Baglioni, che stasera a
Viareggio ha reso omaggio a Gaber.
Baglioni ha interpretato la sua 'Le strade di
notte'. 'La mia partecipazione al festival
Teatro Canzone - ha detto- e' anche un omaggio al
concetto di memoria, a tutto cio' che
non va dimenticato perche' e' lo stesso ancora
produttivo e vitale'.


 

"HO CANTATO IN POCHI POSTI PIU' BELLI"

Omaggio di Baglioni al Castello di Este

Una residente lo vuole come architetto di Carlo Bellotto

Este."Sono interessato al Castello di Este e al suo sviluppo come luogo ideale per manifestazioni e concerti. Questo è uno dei posti più belli dove ho cantato, grazie per avermi fatto esibire qui". Son parole del neo architetto Claudio Baglioni, che domenica sera ha deliziato il pubblico (4500 persone presenti)  nella cornice splendida medievale del castello. Il nuovo tour del cantante "Cercando -spazi nuovi per uomini nuovi"  ha fatto tappa a Este, "snobbando" stadi di diverse città venete. Luoghi sicuramente più capienti per il pubblico ma freddi dal punto di vista architettonico. Il tour 2004 di Baglioni, prende spunto dalla sua tesi di laurea in architettura, conseguita il 24 giugno con il punteggio 108/110. Uno studio che lo stesso artista ha condotto per restituire allo spettacolo, alla cultura e all'intrattetenimento, anfiteatri, piazze, ville, ex fabbriche, poco o affatto utilizzate. Este faceva al caso suo, ma l'artista ha preteso l aplanimetri del Castello e dell'anfiteatro, prima di dare l'okay aal'inserimento della tappa estense nella tournèe 2004. Saputa questa sua passione, una benestante signora con un palazzo da  restaurare di fronte al Castello, ha provato a contattarlo alla fine del concerto, per fare due chiacchiere e affidargli l'incarico. Invano: lui non ha parlato con nessuno. Baglioni è arrivato in città domenica alle 17 e ha iniziato immediatamente a provare, pretendendo l'Anfiteatro vuoto. Alle 19, quando ha terminato. sono stati aperti i cancelli. Pochi minuti prima delle 21 ha iniziato a cantare. dalle canzoni dell'ultimo album ai vecchi successi e alle melodie più famose del suo repertorio. "Ciao, non perdiamoci di vista, buon viaggio nella vita".Con queste partole ha chiuso il  concerto. Dop mezzora si è infilato nella sua mercedes con i vetri oscurati e ha raggiunto firenze (???). La scenografia del concerto è stata splendida, con i fari a giocare con le mura medioevali. Nell'anfiteatro c'erano famiglie, giovani e persone di mezza età che hanno sottolineato   con le mani alzate al cielo i  passaggi più emozionanti. L'arrivo dei fan è stato ben gestito dalle forse dell'ordine, dalla protezione Civile e dall'apparato della sicurezza. Le auto sono arrivate scaglionate nei diversi parcheggi senza problemi. Durante il deflusso ci sono stati degli ingorghi all'uscita di Este , preventivabili e inevitabili. Sabato l'associazione "Spanò", porterà Franco Bsattiato a Este: sarebbe stato propprio lui il tramite per "arrivare "a Baglioni..

Da Kataweb-Musica Cagliari, 17:14 Baglioni raddoppia all'Anfiteatro Romano: concerti il 9 e 10 agosto Baglioni in concerto a Cagliari, si replica. I 4500 posti dell'Anfiteatro Romano non sono bastati per accontentare tutti i fan di Claudio Baglioni e così, dopo la data già "sold out" del prossimo 9 agosto, è stata organizzata una replica per il giorno seguente. I biglietti per il concerto di martedì 10 agosto sono disponibili già da oggi nei punti vendita: Furious Fish a Santa Gilla e in viale Marconi, alla Casa del Disco in via Roma 51, da Zimbra Records in via Eleonora D'Arborea, al Box-Office in viale Regina Margherita 43. Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può chiamare, dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 16:30 alle 20:30, il Call-Center di Sardegna Concerti, telefono 070/684275

TRANI INFORMA
SPAZIO ALL'INFORMAZIONE DI SERVIZIO, TURISTICA E CULTURALE A TRANI

22/07/2004

Il 3 Agosto Claudio Baglioni in concerto

Informazioni, prevendite e biglietti
Estate Tranese 2004Cercando"… una nuova strada. Quattro imperdibili appuntamenti con Claudio Baglioni in Puglia che sarà a Trani martedì 3 agosto in Piazza Duomo. Due diverse ambientazioni sceniche, due modi completamente nuovi di interpretare la forma-concerto, 3 palchi per altrettante "anime musicali", 40 date (spettacolo notte e aree dismesse), 3 ore di spettacolo live, 1 supergruppo di 5 musicisti polistrumentisti. Sono i numeri essenziali di "Cercando", il nuovo percorso musicale di Claudio Baglioni, che si snoderà tra siti d'arte e aree dimesse d'Italia.

"Cercando"… la bellezza, tra siti d'arte e aree dimesse: "Raccogliere" la bellezza in alcuni dei luoghi più ricchi di storia e fascino del nostro paese (anfiteatri greci e teatri romani, antiche ville, piazze storiche, parchi, ecc) per provare a "piantare i semi" nei terreni abbandonati di quelle aree dimesse (si parte dal gasometro di Roma, per finire in quello di Venezia) che, come ferite aperte, ne segnano ancora la pelle. E' questo il senso di un progetto che si animerà delle suggestioni e provocazioni che il "Belpaese" offrirà alle note e alle parole di uno degli artisti più amati. Un concetto radicalmente nuovo di tour che, per originalità e forza espressiva, rappresenterà il momento più emozionante ed intenso dell'estate 2004.

"Cercando"… nuove forme-spettacolo: Inedite esibizioni live, all'alba o al tramonto, con brani scelti tra i più ricercati ed intensi del vasto repertorio del musicista romano, eseguiti, di fronte ad un ristretto numero di invitati, con il solo accompagnamento del pianoforte o della chitarra, si alterneranno a indimenticabili serate di musica e magia, tra raccolti momenti artistici, rarefatte atmosfere elettroniche e tutta l'energia che solo la migliore musica popolare sa dare.

"Cercando"… nuovi linguaggi e nuove forme espressive: Tre anime musicali-acustica, elettrica ed elettronica- per un viaggio alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme espressive, attraverso arrangiamenti innovativi, sonorità che privilegiano l'intensità e l'emozione, ma anche un repertorio nel quale si fondono, sapientemente, classici, grandi successi e brani che raramente capita di poter ascoltare dal vivo e qui presentati in una veste frutto di una lunga e accurata ricerca sonora.

"Cercando"… una nuova scena:  Un concetto radicalmente nuovo di palco, costruito sull'interazione di tre persone, (una per ognuna delle "anime" sonore di "Cercando), realizzate e rivestite di materiali diversi (legno antico, alluminio, stoffa, ecc., a seconda dell'ambientazione musicale), poste a varie altezze e con orientamenti divergenti, per una struttura-palco d grande intensità spettacolare e dal posizionamento decisamente insolito rispetto agli standard comunemente adottati nei concerti dal vivo.

"Cercando"… nuovi compagni di viaggio: Un supergruppo di cinque polistrumentisti di livello internazionale , coordinati e diretti da Paolo Gianolio, che arricchiranno, con l'apporto della propria personalità, professionalità e musicalità, uno dei progetti musicali più innovativi e affascinanti di sempre, in una formazione dinamica, che supererà la tradizionale rigidità della forma-gruppo, per dar vita ad un insieme che vivrà delle contaminazioni e delle incursioni nei diversi linguaggi musicali e farà dello scambio dei ruoli  uno dei punti di forza del suo fare musica.
Paolo Gianolio : Chitarre elettriche, acustiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo, cori
John Giblin : basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello.
Gavin Harrison :Batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere.
Roberto Pagani : Pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica, cori.
Pio Spiriti : Violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino, cori.

I Biglietti sono disponibili nelle prevendite Lottomatica. Per la data di Trani questi i prezzi compresi diritti di prevendita:1° Settore Numerato 46,00 euro; 2° Settore Numerato 34,50 euro; 3° Settore Numerato 20,50 euro. Info: Call center Lottomatica 199109783  -  www.deltaconcerti.it 

Per le prevendite ed altre informazioni: http://www.deltaconcerti.it/concerti.asp

21 luglio 2004

Ieri sera Claudio Baglioni a Pratolino
A Siena il concerto avrà luogo martedì 31 agosto alla Fortezza Medicea

(21 luglio 2004) - Da ‘Strada Facendo’ a ‘Vai’, quasi tre ore incontenibili di emozioni tra la musica di Claudio Baglioni e il cielo stellato di Pratolino. Il Parco delle Meraviglie non solo ha retto benissimo e in condizioni verificate di sicurezza il concerto del grande cantautore romano – un tutto esaurito da 4500 posti – ma ne ha impreziosito la formula generosa – tre ore di canzoni per un vasto repertorio - che ha appassionato gli ascoltatori. Bene anche i trasporti, nonostante qualche coda sulla Bolognese dovuta ai lavori del Comune di Firenze, con semaforo, su un tratto della strada. L’arte del pentagramma e della voce si è quindi perfettamente coniugata con l’arte del Parco, il disegno del paesaggio e lo sguardo del Colosso dell’Appennino creato dal Giambologna: sua anche la cappellina recentemente restaurata e che è stata visitata ieri sera nel corso di un ricevimento a Villa Demidoff, al quale si è affacciato Claudio Baglioni, per salutare il Presidente della Provincia Matteo Renzi, i Sindaci, il Prefetto Gian Valerio Lombardi, il Questore Vincenzo Indolfi, il Presidente della Camera di Commercio Luca Mantellassi e le altre Autorità che hanno preso parte all’evento.
Claudio Baglioni, neo laureato in Architettura, specializzazione in Archeologia industriale, sta tenendo in giro per l’Italia una serie di concerti in luoghi d’importanza artistica e architettonica, oltrechè produttiva, che o sono già famosi oppure necessitano di una riscoperta, di un aiuto, di un restauro che possa renderli nuovamente vivi e fruibili al pubblico.
Presente all'incontro di palazzo Medici Riccardi anche il sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, che ha informato il cantautore che sul territorio ripolese esiste una struttura che risponde perfettamente alle finalità per cui Baglioni si sta impegnando, vale a dire il complesso delle Gualchiere di Remole. Tale struttura, sebbene su territorio ripolese, è di proprietà del Comune di Firenze e risale alla seconda metà del XIV secolo. Situato sulle sponde dell’Arno, nel 1541 l'edificio fu acquistato dall'Arte della Lana, che gestì l'attività della gualchiera, dove si realizzava la follatura o gualcatura dei panni di lana, processo che conferiva a questi ultimi particolari qualità di compattezza, morbidezza, resistenza e impermeabilità. “Il recupero delle Gualchiere”, precisa il presidente della Provincia Matteo Renzi, “acquista un suo innegabile valore nell’ottica vasta, di area fiorentina, perché si tratta di dare nuova vita ad un gioiello non solo dell’architettura, ma anche della storia produttiva sia a livello regionale che nazionale, e ben s’inserisce il recupero della struttura nel più ampio progetto di rivitalizzazione del fiume Arno, che vede coinvolti i Comuni attraversati dal fiume, dal Valdarno a Signa”. “Attualmente”, osserva il sindaco Bartolini, “il complesso versa in stato precario e necessita di un intervento completo di ristrutturazione. Per questo le due amministrazioni, fiorentina e ripolese, già da tempo cercano di realizzare un progetto comune che possa restituire la struttura al territorio. Ma non solo, tale progetto suscita certamente l’interesse di tutti quei Comuni che si affacciano sul corso dell’Arno e che, già nell’ambito del Piano Strategico, si stanno muovendo per la realizzazione di un Parco Fluviale che rivitalizzi in maniera radicale le sponde del fiume. A questo punto mi sono sentito spinto da un’urgenza “civica” e, cogliendo l’occasione, mi sono rivolto ad un personaggio come Claudio Baglioni, animato da uno spirito, oltreché artistico, innegabilmente civile e sensibile a tali problematiche. Tanto che, insieme al presidente della Provincia Renzi, al Direttore dell’APT Bonomi e in accordo con il sindaco Domenici, gli abbiamo prospettato per il prossimo futuro la realizzazione di un evento culturale proprio nella località delle Gualchiere, davanti a quella struttura che tanto può dare non solo al nostro territorio, ma a tutta quanta l’area fiorentina. Baglioni ci ha promesso di interessarsi alla cosa e ci siamo lasciati con un arrivederci, chissà, forse proprio alle Gualchiere”.

21 luglio

OMAGGIO / Oggi entra nel vivo il «Festival Teatro
Canzone» di Viareggio. Tra i giovani artisti, ci
sono anche due milanesi

 «Cammino sul confine sottile tra impegno e
leggerezza»
Davide Giandrini e Carlo Fava raccontano i loro
esordi e ricordano il maestro

Un omaggio a Giorgio Gaber. Ma senza celebrazioni
nostalgiche o sguardi che si perdono nel passato.
Anzi, un tributo che vuole essere una spinta
verso il futuro del teatro-canzone, uno scandaglio
per trovare e dare visibilità a talenti italiani.
Questo è lo spirito della prima edizione del
«Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber», che si è
aperto lunedì scorso a Viareggio, ma entra nel vivo
da oggi, con cinque serate di musica e spettacolo
condotte da Enzo Iacchetti, alle quali
partecipano anche grandi nomi della musica italiana, come
Claudio Baglioni, Roberto Vecchioni, Luciano
Ligabue, Franco Battiato, Enzo Jannacci, Gianni
Morandi... Accanto a loro, una selezione di autori meno
conosciuti, la cui arte ha in qualche modo a che
fare con quella che è stata la forma espressiva
del maestro, Giorgio Gaber. Tra gli artisti che
saliranno sul palco della Cittadella di Viareggio
ci sono anche due milanesi, Davide Giandrini e
Carlo Fava, due nuovi protagonisti del
teatro-canzone, che intendono continuare il suggestivo
percorso avviato da Gaber (tutte le informazioni
relative al festival si trovano sul sito
www.giorgiogaber.it)

Quando aveva 17 anni, nel 1988, ha bussato al
camerino di Giorgio Gaber, alla fine dello
spettacolo «Il Grigio», al Teatro Carcano. Gaber lo ha
fatto entrare e hanno cominciato a parlare. L’allora
giovanissimo «fan» è Davide Giandrini, oggi
attore e musicista, appassionato (e autore) di
teatro-canzone, ospite al Festival di Viareggio domenica
25, durante la serata finale. «Ricordo un
camerino azzurro e una persona con una grande capacità
di ascoltare. Gaber cercava di confrontarsi con
tutti senza pregiudizi», racconta Giandrini. Che da
allora non ha più perso di vista il «maestro».
«Avevo un rapporto privilegiato con lui:
chiacchierava volentieri di spettacolo, di un libro o di un
vino particolare che gli portavo da assaggiare,
come quel raro fragolino del Friuli...». Sono
ricordi affettuosi, quelli di Davide Giandrini, che
da Gaber ha imparato tanto. «Mi diceva sempre:
cerca di crearti un piccolo "mercato" con la tua
musica, così ti rendi indipendente». Ma Davide ha un
carattere schivo: «Sono molto contento che mi
abbiano invitato al festival. Faccio questo mestiere
da tanti anni ma c’è bisogno di trovare i canali
giusti per farsi conoscere senza perdere la
dignità». Trentatreenne, nato a Vigevano, vive da
sempre a Milano. Ha lavorato con Piero Mazzarella e
Rino Silveri e fin da ragazzino suona la chitarra.
Il teatro-canzone è stato un passaggio quasi
naturale. «Credo di essere portato a stare sul palco,
la mia formula è quella dell’intrattenimento
"alto", leggero ma raffinato». Giandrini ha due
spettacoli in repertorio: uno intitolato «Scarnebia»,
che è «quella sottile bruma che c’è dalle nostre
parti, nella Bassa». L’altro si chiama «Per
Giorgio Gaber». «È composto da riarrangiamenti di
brani conosciuti di Gaber, in cui sono state
mantenute le melodie originali. In più ci sono parti dove
recito il testo di alcune nostre conversazioni
che ho registrato». Ma a Viareggio Giandrini
porterà «Porca rana», un breve spettacolo fatto di
canzoni, monologhi e pezzi comici. Sempre camminando
su quella lieve linea di confine: «Cerco di stare
sul palco senza piazzarmi una cresta colorata in
testa per fare ridere, ma senza nemmeno
pretendere di insegnare a vivere». (m.spe.)
Quella visita non se la aspettava, Carlo Fava.
Fino ad allora, quando lui e Giorgio Gaber si
trovavano nello stesso teatro, era Fava seduto in
platea. Ma nel 2001 il maestro del teatro-canzone ha
voluto conoscere chi stava seguendo le sue orme,
con lo spettacolo «Personaggi criminali», al
Teatro Studio. «Probabilmente Gaber è venuto a vedere
se per caso fosse nato qualche suo erede»,
scherza Fava, descrivendo «uno dei momenti più
emozionanti» della sua vita. «Mi hanno colpito - ricorda
- l’entusiasmo e l’eccitazione di Giorgio Gaber,
così coinvolto per una piccola cosa, in fondo:
per un mio recital. Mi ha dato molti consigli, mi
ha spiegato come bisognava fare per costruire un
tipo particolare di performance che è il
teatro-canzone e quali sono le strategie di recitazione e
di comunicazione. D’altra parte, Gaber era il
maestro assoluto nell’arte di stabilire un’alleanza
con il pubblico». Nato al Giambellino nel 1965,
Carlo Fava è uno dei più raffinati nuovi portavoce
del teatro-canzone milanese: cantante, attore e
compositore, Fava ha partecipato al Festival di
Recanati e a Sanremo Giovani (nel 1993), ha
collaborato con Mina e Ornella Vanoni. La forma
espressiva compiuta l’ha raggiunta con «Personaggi
criminali», un recital che parla di «follia, disagio ed
emarginazione». All’inizio di quest’anno ha
portato in teatro, al Verdi, un altro spettacolo,
intitolato «Le notizie». «Anche il mio prossimo
recital si chiamerà "Le notizie" - spiega Fava - e
includerà le canzoni del nuovo album "L’uomo
flessibile". Ma già al Festival di Viareggio, la sera di
sabato 24, interpreterò quattro dei miei nuovi
brani». Come è arrivato Carlo Fava al Teatro
Canzone? «Anni fa avevo scelto un locale milanese, il
Tangram, che ora non c’è più, come laboratorio per
stabilire un rapporto con il pubblico - racconta
-. Per interagire con chi mi ascoltava, cominciai
a inventare momenti di raccordo tra una canzone e
l’altra, a leggere poesie, passi di romanzi. Da
qui i miei spettacoli si sono evoluti fino a un
modello teatro-canzone più costruito». «Milano -
conclude Fava - ha spunti e movimenti che altrove
non si trovano. Forse perché è una città
difficile, che ti costringe a reagire». (m.spe.) 
Matteo Speroni 


 21 luglio

A VIAREGGIO
Teatro canzone
un festival
tutto per Gaber
Viareggio. Un festival per il teatro canzone, un
genere tanto connaturato con Giorgio Gaber (nella
foto) da far disperare sulle prime nella
possibilità di una discendenza degna del capostipite: una
scommessa non impossibile secondo Dalia
Gaberscik, la figlia del cantautore scomparso nel 2003
che, assieme alla madre Ombretta Colli, ha
fortemente voluto la rassegna, la cui prima edizione
partirà oggi alla Cittadella del Carnevale, a
Viareggio. Una sfida, affrontata con Paolo Dal Bon,
presidente dell’associazione culturale «Giorgio Gaber»
e da Sandro Luporini, autore del cantante, che
porterà sul palco della Cittadella dieci artisti,
suddivisi in cinque serate, ciascuno dei quali
avrà a disposizione venticinque minuti per
dimostrarsi degno erede di un genere che, nel nome del
Signor G, è stato anche oggetto di una proposta di
legge, a firma del deputato Carlo Carli, per la
tutela e la valorizzazione del teatro canzone, cioè
di una espressione artistica fondata su
teatralità, parole e musica. Tra le oltre cento domande di
partecipazione al festival ne sono state scelte
solo dieci: quelle di Raffaella De Vita, alla
quale toccherà il difficile compito di aprire il
festival; Bobo Rondelli, Giulio Casale, Carlo Fava,
Davide Giandrini, Anna Maria Castelli, Giampiero
Mancini, Pierfrancesco Poggi, Andrea Rivera e
Simone Tuttobene.
Oltre ai concorrenti il festival ospiterà, nella
seconda parte della serata, alcuni nomi noti
della musica leggera e del cabaret: Gioele Dix,
Giorgio Panariello, Claudio Baglioni, Roberto
Vecchioni, Franco Battiato, Gianni Morandi, Claudio Bisio
e l’amico fraterno di Gaber Enzo Jannacci.
Toccherà a Enzo Iacchetti il compito di condurre le
serate. «Stanotte non ho dormito, perché è la prima
volta che faccio il conduttore teatrale, mi sono
dato il Tapiro da solo» ha scherzato il comcio:
«La cosa più bella è che mi sia stato proposto di
fare il conduttore, se lo avessero chiesto a
Pippo Baudo mi sarei offeso».



Il Gruppo Maggiore riconferma il proprio impegno
per la promozione e la tutela del patrimonio
artistico nazionale, supportando, come partner, il
nuovo percorso musicale di Claudio Baglioni: il
tour estivo Cercando, che si snoderà tra siti d'arte
e aree dismesse d'Italia. Questa partnership si
affianca all'attuale impegno di Maggiore nel
Progetto promosso dalla Fondazione Città d'Italia e
dal ministero dei Beni Culturali finalizzato alla
Raccolta Fondi da destinare al recupero di 20
importanti opere artistiche in 20 diverse città
italiane.
Info: http://www.maggiore.it

20 luglio

Sony BMG: l'Europa dice sì alla fusione

Bruce Springsteen e Britney Spears, Jennifer
Lopez e Carlos Santana, Eros Ramazzotti e Claudio
Baglioni: da oggi (o quasi) tutti sotto lo stesso
tetto. Come previsto, persino con qualche ora di
anticipo sulla tabella di marcia, il commissario
antitrust Mario Monti e la Commissione Europea
hanno dato il via libera alla fusione tra le case
discografiche Sony Music e BMG (gruppo Bertelsmann).
Prossimamente, questione di ore, anche le
autorità antitrust statunitensi e la Federal Trade
Commission dovrebbero accendere la luce verde, e da
quel momento il chiacchieratissimo “merger” potrà
entrare nella fase operativa.
Nessuna sorpresa dell’ultima ora: le autorità
europee hanno approvato la fusione
incondizionatamente, senza cioè chiedere contropartite né in
termini di cessione di rami aziendali né in termini di
garanzie sulla trasparenza dei prezzi. Al termine
delle loro indagini sul caso, Monti e i
funzionari esecutivi della UE hanno dunque concluso che
l’unione tra le due major non rappresenta un
rischio per le condizioni concorrenziali del mercato
discografico, né danneggia gli interessi dei
consumatori.
Completata l’integrazione tra le due
organizzazioni (l’accordo non include le società di edizioni
musicali, la casa discografica giapponese della
Sony e le fabbriche di produzione CD), Sony BMG
diventerà la seconda major discografica del mondo,
dopo Universal Music, con un giro d’affari annuo
stimato tra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari e una
market share superiore, probabilmente, al 25 %.
Ma negli Stati Uniti, in base alle statistiche più
recenti, la nuova supermajor sopravanzerebbe la
rivale, con il 32 % di quota di mercato. Come già
annunciato, Rolf Schmidt-Holtz (BMG) assumerà la
presidenza della nuova società discografica, con
Andrew Lack (Sony) nel ruolo di amministratore
delegato.
Nei giorni scorsi (vedi News) il Financial Times
aveva pubblicato un’indiscrezione secondo cui i
vertici del gruppo sarebbero intenzionati a
tagliare gli organici del 25 % (circa 2 mila posti di
lavoro) per conseguire un risparmio di 300 milioni
di dollari all’anno: notizia smentita, peraltro,
da un portavoce della Bertelsmann. Ma un piano di
taglio dei costi è già stato redatto, e prevede,
oltre a riduzioni nel personale, la vendita di
proprietà immobiliari e la razionalizzazione dei
sistemi informativi. Nei giorni, settimane e mesi
prossimi affioreranno i dettagli della complessa
operazione (anche in Italia, dove la fabbrica dei
“rumours” è già in piena azione): intanto si
attendono le reazioni delle etichette indipendenti
che, attraverso l’associazione Impala, hanno finora
osteggiato duramente il “merger” ritenendolo
deleterio per l’industria discografica come per gli
acquirenti di dischi.