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La SICILIA - 28 Settembre 2004

Lampedusa. 

Dopo i tre giorni di concerti stellari, sull'isola non si parla d'altro. Gli abitanti della più grande delle Pelagie, oltre ad essere rimasti sbalorditi dall'imponenza delle tre serate e di tutti gli ospiti che sono stati sul palco a cantare con Claudio Baglioni, adesso, si chiedono se anche l'anno prossimo, si ripeterà l'evento. Lampedusa. Dopo i tre giorni di concerti stellari, sull'isola non si parla d'altro. Gli abitanti della più grande delle Pelagie, oltre ad essere rimasti sbalorditi dall'imponenza delle tre serate e di tutti gli ospiti che sono stati sul palco a cantare con Claudio Baglioni, adesso, si chiedono se anche l'anno prossimo, si ripeterà l'evento. Claudio Baglioni, dopo il lavoro che ha svolto (è stato organizzatore e direttore artistico delle serate), sta finalmente riposandosi un po sulla sua isola preferita. Durante le tre serate, diversi artisti hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa, Max Pezzali, ci ha detto: «L'emozione che ho provato a stare su un palco con Claudio Baglioni è stata enorme, il massimo è stato potere cantare delle sue canzoni e delle mie canzoni con lui: una esperienza che non dimenticherò mai perché Baglioni, per me, è stato sempre un mito. Anche l'iniziativa che ha voluto intraprendere per questa meravigliosa isola, la trovo molto bella, interessante e soprattutto giusta e io la condivido. Non avevo mai visto tanti artisti così importanti tutti insieme, non so se i lampedusani hanno compreso l'importanza dell'evento, spero di si perché altrimenti sarebbe un peccato, dopo gli sforzi fatti dagli organizzatori e da Claudio. Tornerò a Lampedusa sicuramente, sia che Baglioni mi chiami o meno per il prossimo "O Scià". Ho visto le bellezze di quest'isola incantata e indipendentemente dagli impegni di lavoro, tornerò per farmi qualche bagno in santa pace, lontano da tutto e da tutti. Adesso ho capito perché Baglioni ha preferito Lampedusa ai tanti posti che abbiamo in Italia, è come essere ai tropici solo che per arrivarci, basta un'ora di aereo». Ma anche tutti gli altri artisti presenti al grande evento musicale sono rimasti affascinati dalle bellezze dell'isola pelagica e del calore della gente.. A causa del maltempo, i tir carichi di tutti gli strumenti che sono serviti per lo svolgimento delle tre serate, sono ancora sull'isola; il personale addetto ne sta approfittando per fare qualche bagno di fine estate e per girovagare sull'isola come dei turisti, qualcuno di loro, scherzando ha detto: «Siamo turisti per caso». Bisogna considerare che, anche se la nave non arriva per via del maltempo, le spiagge, continuano ad essere frequentate regolarmente perché l'acqua è ancora calda e quando esce il sole, fra una nuvola e l'altra, torna l'estate e quasi non sembra di essere arrivati alla fine di settembre. ELIO DESIDERIO

 

ADNKRONOS - Lunedì 27 Settembre 2004, 15:12

Turismo: Roma, Mercoledi' Inaugurazione Nuova Sede Agenzia Valtur/Rpt Di (Stg/Zn/Adnkronos)

Roma, 27 set. (Adnkronos) - Sara' inaugurata ** mercoledi' prossimo, 29 settembre**, a Roma, una una nuova agenzia Valtur, uno spazio dedicato al viaggio e alla vacanza. All'evento, che si svolgera' in Piazza della Repubblica, parteciperanno numerosi ospiti, tra i quali Claudio Baglioni, Teo Mammucari, Flavia Vento, Samantha De Grenet, Silvia Rocca, Giada e Patrizia De Blanck, Selvaggia Lucarelli e Laerte Pappalardo, Ramona Badescu, il principe Carlo Giovannelli, i calciatori delle due squadre romane.


 

Il Tempo - 27 Settembre 

Nell’isola si sentono come l’Africa del ricco Occidente di FRANCO SORTITO LAMPEDUSA - Siamo in Italia. In uno dei paesi che siede nel club esclusivo dei paesi più ricchi del mondo. Ma se non ci fossero loro, i clandestini a ricordare, che questa isola, pietrosa, è la terra di confine tra la civile e ricca Europa e il sud affamato del mondo sarebbe difficile per tutti accorgersi di questo. Ci hanno pensato dei cantanti, con in testa Claudio Baglioni, che ha voluto raccogliere il testimone da un altro grande della musica italiana, Domenico Modugno, a cercare di richiamare l’attenzione su questo sasso in mezzo al mare dove tutto è difficile. Dove è difficile vivere. Vicino all’aeroporto c’è il campo dei disperati disposti a cedere ai ricatti dei nuovi schiavisti, disposti a morire pur di cercare di arrivare alla terra promessa, al sogno. Ma al di là dei reticolati ci sono gli italiani che a Lampedusa vivono, ma che a torto o ragione si sentono un po’ come l’Africa del ricco occidente. Niente ospedale, strade in parte non asfaltate. Potrebbero far fruttare il turismo, e in parte lo fanno, ma una mareggiata può tagliarli fuori per giorni dal mondo, il piccolo aeroporto, segno della nostra civiltà, da solo non può bastare a garantire i collegamenti con la civiltà. E così anche il turismo, risorsa di ricchezza deve fare i conti con quell’immagine di posto privilegiato per i clandestini di tutte le razze. Chiudendo la festa voluta da Baglioni, il sindaco ha voluto ringraziare per l’attenzione dedicata all’isola, ai suoi problemi. Immediatamente dal pubblico è partito un coro, non per celebrare un Cd di successo, ma con l’inno d’Italia per ricordare a tutti che anche quella è Italia. Che anche quei cittadini sono italiani, e che avrebbero gli stessi diritti degli altri. Invece. Invece una mareggiata li può tagliare dal resto del mondo. I traghetti non arrivano e non partono. E chi vuole andar via è bloccato. Quasi in trappola. Si indignano solo i turisti costretti a prolungare la vacanza, gli altri ci sono abituati. O meglio sono rassegnati. Tanto l’Italia per loro è sempre più lontana. Come per i disperati dietro le sbarre.

 

 

 

TELEPIU'

 

BAGLIONI & C.IN CONCERTO SULL'ISOLA LAMPEDUSA TERRA DI TUTTI

 Ormai è una escalation. Impetuosa, come il desiderio di un futuro migliore. Dolorosa, come il destino di chi si gioca tanto, spesso anche la vita, nei viaggi della speranza dalle coste africane a quelle siciliane, in particolare a quelle di Lampedusa. Il fenomeno degli sbarchi di clandestini ha davvero assunto dimensioni apocalittiche. I centri di accoglienza scoppiano per il sovraffollamento e fra i politici le polemiche infuriano. Ma nessuno, a oggi, è ancora riuscito a trovare soluzioni reali al problema, a dare risposte accettabili. Per riflettere e far riflettere sulla questione, forse la musica può offrire un piccolo aiuto: "L’immigrazione clandestina" afferma Claudio Baglioni - è un fatto drammatico e dolorosissimo, allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali. Questo inizio di millennio è un momento ricco di nuovi fermenti, nuove energie, nuove opportunità. Ma anche di nuovi bisogni che, se non governati, produrranno nuove conflittualità. A questi bisogni occorre dare subito risposta, prima che la pianta cresca con i suoi frutti velenosi." Il cantautore romano da qualche tempo a Lampedusa è di casa. Lo scorso anno, alla fine del tour estivo, fu protagonista proprio qui di un concerto che lo vide solo, con il suo pianoforte e la chitarra, a cantare davanti ai tremila isolani e ad altre duemila persone, fra turisti e appassionati di musica accorsi per l'occasione. L'evento si intitolava "O Scià: Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare". Dopo quello spettacolo, Baglioni concepì l'idea di un festival laboratorio permanente che prende il via con lo stesso titolo giovedì 23 settembre e che si protrarrà fino al 25. Teatro della manifestazione sarà di nuovo la meravigliosa spiaggia della Guitgia, a pochi metri dal mare, fra la sabbia bianca, le rocce e il profumo intenso del giglio selvatico... "La musica" ha sottolineato Claudio, "non possiede e non può dare risposte che spettano ad altri, ai politici... ma è un linguaggio universale che non conosce barriere, confini, muri o pregiudiziali e che può rappresentare il terreno ideale per una riflessione profonda e aperta sui problemi che rimandano all'esigenza di ottenere quelle risposte. Condivise, efficaci, urgenti." "O Scià" nel dialetto dell'isola letteralmente sta per "respiro", "fiato", ma a Lampedusa questa espressione viene usata per dire "ciao amore", una frase che si scambiano gli amanti, appunto, ma che spesso viene rivolta anche ai bambini... "Ed io ho pensato di farla mia" continua e conclude Baglioni "perché su questa isola, a volte abbandonata a se stessa, cresca il nostro laboratorio che darà nuovo "fiato" al cammino delle molte anime che qui transitano. Ecco, mi piacerebbe che "O Scià" riuscisse a rappresentare un punto di riferimento, uno spazio aperto importante. Lampedusa non più "terra di nessuno" ma "terra di tutti". Un luogo dove incontrarsi, conoscersi... un luogo dove scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno trovare soluzioni ai grandi temi con i quali l'uomo non ha mai smesso né smetterà mai di confrontarsi" Il progetto - sogno di Baglioni diventerà grande e ce lo conferma la partecipazione solidale che Claudio ha ottenuto da colleghi di rango come Luca Barbarossa, Edoardo Bennato, Simona Bencini (cantante dei Dirotta su Cuba), Alex Britti, Luca Carboni, Lucio Dalla, Niccolò Fabi, Francesco Renga e Mario Venuti. E in questo primo "gruppo di sostegno" c'è anche Enzo Iacchetti, sempre più impegnato su fronti extra-telesivi.

 

Ansa 27 Settembre 2004
MALTEMPO: ANCORA TEMPORALI NEL SUD, NUOVA ALLERTA
ROMA - Dopo le trombe d'aria che hanno imperversato - tra venerdi' e sabato - sul litorale adriatico della Romagna e delle Marche (facendo quattro vittime e provocando ingenti danni), adesso la perturbazione ciclonica, in transito sul nostro Paese, si e' spostata decisamente al Sud dove, anche per oggi, e' prevista l'allerta meteo soprattutto su Abruzzo, Molise e Puglia garganica. Insomma piovera' ancora e le temperature continuano ad essere in calo: in molte localita' del centro-sud hanno toccato valori al di sotto della media stagionale, ad esempio in Calabria.

Ieri il vento forte ha prodotto disagi in Molise - dove sono sospesi i collegamenti con le Tremiti - e a Lampedusa. Qui, il mare in burrasca, ha bloccato i traghetti lasciando a terra centinaia di turisti di fine stagione che adesso attendono un imbarco all'aeroporto. Tra loro, anche i fans di Claudio Baglioni che lo avevano seguito nella kermesse, organizzata dal cantautore romano, proprio sull'isola siciliana.

E la giornata e' servita - ancora - ai vigili del fuoco dei distretti di Pesaro e Ancona per mettere in sicurezza alberi e cornicioni divelti nei giorni scorsi: il loro lavoro arretrato proseguira' per altre 48 ore.

Qualche disavventura, per fortuna a lieto fine, non e' mancata nemmeno. Nel pomeriggio di ieri e' stato raggiunto dalle squadre di soccorso alpino del Friuli Venezia Giulia, un esperto speleologo rimasto bloccato nell'abisso 'Gronda Pipote' - sul monte Poviz, nel gruppo del Canin - profondo 720 metri. Lo studioso, probabilmente, non e' stato piu' in condizione di risalire da solo a causa dell'acqua piovana caduta abbondantemente nel fine settimana. Lo ha salvato un riparo di fortuna nel quale ha atteso - alla profondita' di 430 metri - che scendesse il livello dell'acqua e arrivassero i soccorritori.

Lieto fine anche per il naufragio di due diportisti sardi che sabato sera hanno abbandonato la loro imbarcazione, colata a picco nel golfo di Oristano, a 400 metri dalla riva che i due uomini hanno raggiunto a bracciate.

Infine si segnala che il vento si e' fatto sentire anche a Roma: nella capitale, le raffiche hanno in parte strappato - dalla facciata del Campidoglio - le gigantografie delle due Simone rapite in Iraq insieme ai due interpreti. Subito e' stata decisa la rimozione delle foto per evitare altri danneggiamenti.

 

La Stampa 26 Settembre

Baglioni "Scià" di Lampedusa Incontro con il cantante che ha orgnizzato su una spiaggia un festival di tre giorni "Quest'isola metà paradiso e metà inferno" L'architetto Claudio Baglioni ha portato i suoi "friends" a Lampedusa Adotta un'isola e facci un festival. La tendenza avanza fra gli artisti, da Lucio Dalla alle Tremiti in poi: Claudio Baglioni s'è preso di Lampedusa e ha organizzato anche lui una tre giorni appena conclusa, "O' Scia'", che vuoi dire amico o fratello in dialetto. Lampedusa è la più citata isola dell'estate, per motivi non propriamente turistici: se un tempo si favoleggiava della spiaggia corallina dei Conigli dove le tartarughe depongono le uova, oggi si parla delle centinaia di disperati che arrivano ogni settimana sui barconi dalle vicine Libia e Tunisia. "Il centro d'accoglienza degli extracomunitari, presso l'aeroporto, sembra un lager, circondato com'è da filo spinato: certo non ci può pensare il Comune, sono cose di cui si deve occupare Roma, o forse Bruxelles", dice il divo Claudio andando dritto al problema che travaglia la regina delle Pelagie e tiene più lontani i turisti. Lui è arrivato qui per caso qualche anno fa, quando Modugno già non c'era più. S'è innamorato all'istante e ha appena comprato una casa. Definisce "Un mezzo paradiso e un mezzo inferno" questo posto spellacchiato e pietroso ma fascinoso e ruspante, con un mare di turchesi: l'opposto di Pantelleria che sembra una Svizzera.. E' una terra fortunata anche per motivi meteo: mentre l'Italia è massacrata dal maltempo, qui ci sono 30 gradi e ondine piatte solcate da barchette azzurre che portano a spasso i vacanzieri, Siamo 200 chilometri sotto Tunisi. A non più di 10 metri dal mare, sulla sabbia bianca della Guitgia, durante la festa della Madonna di Porto Salvo hanno tirato su un palco dove, per tre lunghe notti fino a ieri, quando una rarissima pioggia ha trasformato la serata in un improvvisato karaoke d'autore, davanti all'intera isola affascinata e ai suoi turisti, Baglioni ha celebrato il secondo "O' Scia'" e portato a cantare, sotto la sua direziona artistica e rimanendo quasi sempre in scena, vecchi e nuovi cantanti italiani; Barbarossa e Bennato, Max Pezzali e Finardi, la bravissima interprete jazz Rosa Martirano e Pino Insegno, Enzino lacchetti e Carboni, Nek e Fabi, Enrico Ruggeri ed Elena Mirò, Ron e Mario Venuti, Irene Grandi e Simona Bencini,Bubola e i Baraonna. Apriva un rispettabile talento locale, Antoine Michel cioè Toni, proprietario del miglior ristorante dell'isola e percussionista appassionato. Per l'anno prossimo, sono già scritturati Morandi e la Mannoia, Alex Britti e Carmen Consoli. Ma per Lampedusa, Baglioni ha fatto molto di più. Come si è appassionato al problema, Baglioni? "Il sindaco ha molto insistito perché li aiutassi, qui è calato il turismo perché pensano di arrivare in un inferno. Così mi sono deciso". E che ha fatto? "Ho preso il telefono e ho chia mato. Il presidente Ciampi, Casini, il presidente del Consiglio. E ho spiegato loro: "La musica alimenta ma non nutre, si può fare un bel biglietto da visita di questo posto"". Cosa le ha detto Berlusconi? "Mi ha detto "Siamo un po' colleghi". E poiché io non sono mai stato Primo Ministro, immagino si riferisse alla musica. Comunque, per questa seconda edizione di "O' Scia'", abbiamo il patrocinio della Presidenza del Consiglio, della Regione e della Provincia di Agrigento, e l'attenzione della Presidenza della Repubblica e della Presidenza della Camera". Dopo tanti arrivi di extracomunitari, questa è diventata un'isola dei famosi.. "C'è stato uno sbarco di privilegiati, che vogliono far diventare Lampedusa un luogo di incontri, invece che un argine o una barriera. L'idea è anche di creare qui un laboratorio degli incontri, su arti e attitudini. Ma la tv è meglio di no, vorrei che rimanesse questa bell'aria ruspante". di Marinella Venegoni

 

L'Espresso 26/09/2004
Maltempo, in centinaia bloccati a Lampedusa
Alcune centinaia di persone sono bloccate da ieri a Lampedusa e bivaccano all'aeroporto, cercando per ora inutilmente posti sugli aerei che collegano l'isola a Palermo, Catania e Trapani. I voli sarebbero al completo fino al 2 ottobre. La sosta forzata è provocata peraltro dall'interruzione delle tratte navali con la Sicilia per il maltempo.
Momenti di tensione questa mattina, con l'intervento dei carabinieri, ma non si segnalano incidenti. E' stato intanto chiesto l'intervento del prefetto perchè si adoperi per l'istituzione di voli supplementari.

La maggior parte dei viaggiatori che attende di partire sono turisti che hanno trascorso a Lampedusa la "coda" delle vacanze estive, ma anche i tanti che sono sbarcati in questo week end per seguire una kermesse con la partecipazione del cantante Claudio Baglioni.

La Gazzetta del Mezzogiorno 26 Settembre 2004
IL FATTO
Sarà il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, a dare il calcio d'inizio. Tra gli artisti, ci sarà Baglioni
In campo per i bimbi di Beslan
Il 25 ottobre allo «Iacovone» sfida tra parlamentari italiani e russi

Un ponte per i bambini di Beslan. Una partita per non dimenticare la strage dell'Ossezia. Da questo, soprattutto da questo, nasce l'idea del presidente della Camera dei deputati, Pierferdinando Casini, che il 25 ottobre alle ore 14.30 darà il calcio d'inizio alla partita tra la nazionale di calcio composta dai parlamentari italiani e quella della federazione russa. La gara si disputerà a Taranto allo stadio comunale «Erasmo Iacovone» e si potrà assistere gratuitamente anche perché «vogliamo far sì che il maggior numero di persone possibile possa vedere questa partita. In questo periodo - ha spiegato ieri il sindaco di Taranto, Rossana Di Bello - sistemeremo in alcuni punti della città dei grandi salvadanai per raccogliere i fondi da destinare alle famiglie vittime di Beslan. Un'altra "fetta" dello stadio, invece, sarà riservata a quegli imprenditori ed a quegli enti che elargiranno particolari contributi in favore di quest'iniziativa». Dal canto suo, il vicesindaco, on. Michele Tucci, ha illustrato tutto quello che accadrà il prossimo 25 ottobre. «Prima della partita e durante l'intervallo tra il primo ed il secondo tempo - aggiunge Tucci - il noto cantante Claudio Baglioni farà ascoltare alcune delle sue canzoni più belle. Pensate che Baglioni il 21 ottobre terminerà una sua tournee ma farà di tutto per essere a Taranto il 25. Verrà, infatti, con l'aereo di Stato che porterà in riva allo Jonio i colleghi parlamentari».
A proposito della «squadra» parlamentare che scenderà in campo, oltre al padrone di casa Michele Tucci, ci saranno: Alfonso Pecoraro Scanio, Francesco Rutelli, Clemente Mastella, Ignazio La Russa ed il ministro Roberto Maroni. La nazionale dei parlamentari è capitanata da Manlio Contento, sottosegretario all'Economia. Oltre a Baglioni, inoltre, ci dovrebbero essere anche Laura Pausini e Lino Banfi. Incerta, invece, la partecipazione del cantante brindisino Al Bano. Sarà proprio la presidenza della Camera, che ha scelto Taranto tra Roma e Palermo, che cercherà di «arricchire il carnet di appuntamenti artistico - culturali che accompagneranno questa grande giornata di solidarietà e di unione tra Taranto, e quindi l'Italia, e la Russia». L'assessore alla Pubblica istruzione, Maddalena Bianchi ed il provveditore agli Studi sono già in campo «per cercare di coinvolgere il maggior numero di scuole». f.ve.

Il Corriere della Sera 26 Settembre2004
Lampedusa: un centinaio di persone bloccate sull'isola dal maltempo

LAMPEDUSA (Agrigento) - Sono un centinaio le persone bloccate a Lampedusa da ieri a causa del maltempo. Molti erano arrivati sull'isola per il concerto di Claudio Baglioni e, vista l'impossibilita' di tornare a casa via mare, erano arrivate in aeroporto per raggiungere Palermo, Trapani o Catania. Ma tutti i voli sono pieni fino al 2 ottobre. In mattinata son dovuti intervenire anche i carabinieri e c'e' stata un po' di tensione. (Agr)

Il Corriere della Sera 26 Settembre2004

L'APPUNTAMENTO
ROSSI & BAGLIONI
Show regalati al pubblico. Una svolta nella musica

A Catanzaro e a Lampedusa due artisti importanti, Vasco Rossi e Claudio Baglioni, si sono esibiti gratis, o addirittura hanno pagato per cantare. Siamo ormai abituati a eventi gratuiti di alto livello dispensati da sponsor. Ma quanto accaduto segna una svolta: sono stati gli artisti in prima persona a voler abbinare il loro nome a una buona causa. Nel caso di Vasco, un grazie ai fan e soprattutto la voglia di richiamare l'attenzione sul Sud, dove un pubblico sempre più assetato di cultura popolare viene accontentato solo in minima parte. Nel caso di Baglioni, la risposta ad un appello del sindaco dell'isola, Bruno Siragusa, che ha chiesto all'assiduo villeggiante di aiutarlo a superare una crisi turistica legata alle notizie degli sbarchi di clandestini. Vasco ha speso un milione di euro (un terzo coperto da contributi di enti locali e sponsor).
Baglioni, per tre concerti (ma quello di ieri è stato ridimensionato per la pioggia) a sette metri dalla battigia, ha fatto arrivare in aereo artisti come Ruggeri, Bennato, Barbarossa, Carboni, Ron, Nek, tecnici e strumenti. Tutto per essere ricordati non solo per «Albachiara» o «Piccolo Grande Amore».

La Gazzetta del Mezzogiorno - 26 Settembre 2004

"Sarà il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, a dare il calcio d'inizio. Tra gli artisti, ci sarà Baglioni
Il 25 ottobre allo «Iacovone» sfida tra parlamentari italiani e russi Un ponte per i bambini di Beslan. Una partita per non dimenticare la strage dell'Ossezia. Da questo, soprattutto da questo, nasce l'idea del presidente della Camera dei deputati, Pierferdinando Casini, che il 25 ottobre alle ore 14.30 darà il calcio
d'inizio alla partita tra la nazionale di calcio composta dai parlamentari italiani e quella della federazione russa. La gara si disputerà a Taranto allo stadio comunale «Erasmo Iacovone» e si potrà assistere gratuitamente anche perché «vogliamo far sì che il maggior numero di persone possibile possa vedere questa partita. In questo periodo - ha spiegato ieri il sindaco di Taranto, Rossana Di Bello - sistemeremo in alcuni punti della città dei grandi salvadanai per raccogliere i fondi da destinare alle famiglie vittime di Beslan. Un'altra "fetta" dello stadio, invece, sarà riservata a quegli imprenditori ed a quegli enti che elargiranno particolari contributi in favore di
quest'iniziativa». Dal canto suo, il vicesindaco, on. Michele Tucci, ha illustrato tutto quello che accadrà il prossimo 25 ottobre. «Prima della partita e durante l'intervallo tra il primo ed il secondo tempo - aggiunge Tucci - il noto cantante Claudio Baglioni farà ascoltare alcune delle sue canzoni più belle. Pensate che Baglioni il 21 ottobre terminerà una sua tournee ma farà di tutto per essere a Taranto il 25. Verrà, infatti, con l'aereo di Stato che porterà in riva allo Jonio i colleghi parlamentari». A proposito della «squadra» parlamentare che scenderà in campo, oltre al padrone di casa Michele Tucci, ci saranno: Alfonso Pecoraro Scanio, Francesco Rutelli, Clemente
Mastella, Ignazio La Russa ed il ministro Roberto Maroni. La nazionale dei parlamentari è capitanata da Manlio Contento, sottosegretario all'Economia. Oltre a Baglioni, inoltre, ci dovrebbero essere anche Laura Pausini e Lino Banfi. Incerta, invece, la partecipazione del cantante brindisino Al Bano. Sarà proprio la presidenza della Camera,
che ha scelto Taranto tra Roma e Palermo, che cercherà di «arricchire il carnet di appuntamenti artistico - culturali che accompagneranno questa grande giornata di solidarietà e di unione tra Taranto, e quindi l'Italia, e la Russia». L'assessore alla Pubblica istruzione, Maddalena Bianchi ed il provveditore agli Studi sono già in campo
«per cercare di coinvolgere il maggior numero di scuole». 

 

23-SET-04 - 19:29 - (Adnkronos)

MUSICA: BAGLIONI, OMAGGIO A MODUGNO A LAMPEDUSALampedusa (Ag),

Un coro di 'Volare' per chiudere la prima serata di 'O'Scia', odori, suoni colori, delle isole d'alto mare, la tre giorni organizzata da Claudio Baglioni al via stasera a Lampedusa. L'autore di ''Questo piccolo grande amore'' ha chiamato ad esibirsi sul palco, allestito sulla spiaggia, ospiti come Enrico Ruggeri, Massimo Bubola, Irene Grandi, Pino Insegno, Ron, Andrea Miro' e Mario Venuti. L'omaggio a Modugno, spiega Baglioni, e' dovuto sia al fatto che e' stato ''il primo vero cantautore italiano'', sia perche' Modugno a Lampedusa ci e' vissuto e ci e' morto. (adnkronos)

 

LA SICILIA.it 23 Settembre

Elio Desiderio
Lampedusa.  L'evento dell'anno, inizierà stasera. Tre serate canore dal titolo tutto lampedusano “O' scià”, odori, suoni, colori delle isole d'altomare, festival laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni. Ospiti della prima serata: Simona Bencini, Massimo Bubola, Irene Grandi, Pino Insegno, Ron, Mario Venuti, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò.
Non saranno dei concerti normali, questo è sicuro ma, uno stare insieme, perché il linguaggio della musica, riesca ad avvicinare sempre di più, i popoli e le problematiche che interagiscono fra le varie realtà e popoli.
Claudio Baglioni e Lampedusa, un connubio nato da qualche anno ma, diventato da subito, indissolubile. “O Scià” è il titolo dei suoi concerti lampedusani perché questa breve frase gli è rimasta impressa, sin dalla prima volta che un lampedusano l'ha usata per salutarlo.
“O Scià” significa respiro: «Sei il mio respiro, e questa espressione è usata dagli isolani per rivolgersi a una persona alla quale si vuole molto bene. Baglioni ha deciso di fare qualcosa per la sua isola (che gli ha anche concesso la cittadinanza onoraria) quando ha percepito che il fenomeno dei clandestini stava cominciando a dare dei problemi alla comunità isolana. Si è rimboccato le maniche e ha lavorato per un'isola che lo ha adottato.
«L'immigrazione clandestina - spiega Baglioni - è un fenomeno drammatico e dolorosissimo. Allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali. Questo avvio di millennio è un momento ricco, di nuovi fermenti, nuove energie, nuove opportunità, ma anche, di nuovi bisogni. Bisogni che, quando non governati, producono nuove conflittualità ed è a questi bisogni, che occorre dare una risposta, prima che la pianta della conflittualità cresca e che i suoi frutti velenosi, minaccino equilibri sociali, sviluppo e stabilità economica. Mi piacerebbe che “O' scià”, riuscisse a rappresentare un punto di riferimento, uno spazio aperto importante. Non una terra di nessuno ma una terra di tutti, dove incontrarsi, conoscersi, e scoprire come le culture che abitano questo stesso mare, hanno saputo e sanno trovare risposte, ai grandi temi con i quali l'uomo non ha mai smesso, né smetterà mai, di confrontarsi».
«La musica - aggiunge il musicista romano - ovviamente non possiede e non può dare risposte. Ma è un linguaggio universale che non conosce barriere, confini, muri o pregiudiziali e che, più di ogni altro linguaggio, può rappresentare il terreno ideale per una riflessione aperta su problemi che rimandano all'esigenza di risposte condivise, efficaci e urgenti».
Enzo Bellavia, amministratore della società cooperativa Il Sestante di Agrigento (società che gestisce anche il teatro Valle dei templi), sta curando l'organizzazione delle serate lampedusane: «Il Sestante non ha fatto altro che mettere in pratica un progetto ideato del cantante Claudio Baglioni. Siamo diventati così il braccio operativo, che sta organizzando le tre serate canore, insieme alla società del cantante, Bag Friends & Partners di Roma. Gli Enti che hanno appoggiato il progetto sono: le province Regionali di Agrigento e Palermo; la Camera di Commercio di Agrigento; L'Ente Fiera di Palermo e la Apt di Agrigento. La Presidenza del Consiglio ci ha concesso il benestare, dandoci il patrocinio».
L'assessore comunale Enzo Cantafia, amico di Claudio Baglioni da molti anni, è entusiasta: «Sono molto contento, per come la popolazione sta rispondendo a questo evento così importante. Baglioni, da quando ha messo piede sull'isola, è impegnato per l'organizzazione delle tre serate, bisogna considerare che, oltre ad essere l'ideatore di tutto, ne è anche il direttore artistico». Enzo Cantafia è colui il quale ha portato per la prima volta sull'isola il cantante romano. Assessore da pochi mesi, ha risposto alla fiducia accordatagli dal sindaco Bruno Siragusa, riuscendo a curare l'organizzazione di un evento importante e unico, nella storia dell'isola
.

 

RomaONE.it - 23 Settembre

La tre giorni di Claudio Baglioni a Lampedusa

Spettacoli aperti con tanti artisti del panorama musicale italiano, e occasione d'incontro e di riflessione sull'immigrazione clandestina. Ecco le tre serate-evento sulla spiaggia incantata di Guitgia

Annalaura Pugliese Sestito

Roma, 23 settembre 2004 - Parte oggi la manifestazione ideata e promossa da Claudio Baglioni, alla quale parteciperanno alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama italiano, da Enrico Ruggeri a Enzo Iacchetti, da Raf a Luca Carboni, e poi ancora Ron, Andrea Mirò, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Nicolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Max Pezzali e Mario Venuti.
Tre serate di festa per divertirsi insieme, ma soprattutto per riflettere sul grave fenomeno dell'immigrazione clandestina e ricordare all'Italia e all'Europa che "è un problema - dice Bruno Siragusa, sindaco dell'isola - che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità europea".
O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare, così si intitola la manifestazione, sarà l'occasione per accendere un riflettore su un'isola straordinaria, "avamposto esotico dell'Italia e quindi - commenta Baglioni - luogo di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal Mediterraneo". Una manifestazione per presentare Lampedusa in modo diverso da come spesso viene mostrata, insieme alle altre isole Pelagie, dai TG e dai giornali, cioè come approdo disperato per quanti emigrano per necessità, fame o guerra.
Per Luca Barbarossa, che sarà ospite di O Scià sabato 25, "Lampedusa è un posto meraviglioso, onore a Baglioni che ha saputo e voluto organizzare un festival proprio lì. L'isola paga oggi - continua - la drammaticità storica che stiamo attraversando. Siamo in balia di atteggiamenti estremi, pensiamo che gli altri costituiscano per noi un pericolo".
All'interno delle tre giornate, oltre ovviamente le esibizioni dei diversi artisti che spesso saranno duetti-duelli all'insegna dello scambio, si terranno anche incontri sui problemi dell'isola.
Tutte le istituzioni e gli enti di Lampedusa hanno aderito all'iniziativa, ma sembra che non ci saranno politici sul palco.

 

Yahoo.it

Musica: Baglioni Domani a Lampedusa Per Festival 'o Scia'

Roma, 22 set. (Adnkronos) - Parte domani la seconda edizione di 'O' Scia': Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare', il festival ideato e promosso da Claudio Baglioni, in scena dal 23 al 25 settembre a Lampedusa. Tre giorni di musica per riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina, insieme ad alcuni tra gli artisti piu' rappresentativi del panorama italiano. Sul palco di Lampedusa, accanto al cantautore romano ci saranno Simona Bencini, Massimo Bubola, Irene Grandi, Pino Insegno, Ron, Enrico Ruggeri e Andrea Miro', Mario Venuti. Venerdi' e sabato tocchera' invece a Luca Barbarossa, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Luca Carboni, Niccolo' Fabi, Eugenio Finardi, Enzo Iachetti, Rosa Martirano, Nek, Max Pezzali, Raf, Mario Venuti e Baraonna.

Panorama.it

Lampedusa, dopo i clandestini Baglioni

L'isola più a sud d'Italia è ormai sinonimo di sbarchi irregolari. Ma è (anche) molto altro. Così, attraverso nuove iniziative gli amministratori cercano di rifargli un'immagine.

A Lampedusa è previsto un nuovo sbarco.
Questa volta si tratta di uno sbarco di 19 artisti sulla spiaggia della Giutgia dove offrono tre serate evento il 23, 24 e 25 settembre. È questo lo scopo di "'O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare".
In testa l'ideatore Claudio Baglioni, seguito da Luca Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo Iacchetti, Mario Venuti e dagli altri che aderiranno gratuitamente all'iniziativa patrocinata dalla Provincia di Agrigento, dalla Regione Siciliana e dalla presidenza della Repubblica.
"È una festa" ha spiegato Baglioni "un passo per un percorso, che mi auguro duraturo. Un incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non paura di stare insieme agli altri".

DUETTO E DUELLO
I concerti non hanno la caratteristica del Festival, ha aggiunto l'artista, ma dello scambio, del duetto o del duello simpatico e la scelta della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo insieme".
Baglioni, che dice di aver sempre considerato Lampedusa come una sorta di avamposto esotico dell'Italia, ammette di aver provato una passione particolare quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta. L'idea di 'O Scià, che in dialetto isolano vuol dire mio respiro ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente vengono mostrate dai Tg e dai giornali.
Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state circa 8.000 le persone presenti sulla spiaggia.
La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno delle tre giornate si terranno anche incontri sui problemi dell'isola.

RIFLETTORE
"È un riflettore"- ha commentato il sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa organizzatore dell'evento insieme a Baglioni "che si accende sull'isola e ci permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione clandestina, un problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità europea.
Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia amministrazione vuole fare".

 

La Repubblica - 22 Settembre 2004

BAGLIONI PRESENTA A LAMPEDUSA LA SECONDA EDIZIONE DI "O' SCIÀ" - TRE GIORNI DI MUSICA E INCONTRI NELL'ISOLA DAL 23 AL 25 SETTEMBRE

Lampedusa non è solo l'ultima frontiera dei clandestini. L'isola, teatro di drammatici sbarchi, si trasformerà per tre giorni
in un luogo "dell'arte dell'incontro", dell'unione, della festa.

E' O' Scià: odori, suoni, colori delle isole  d'Altomare, il festival-laboratorio ideato e promosso da Claudio Baglioni nel "cuore tormentato delle Pelagie", che si svolgerà  dal 23 al 25 settembre. Tre giorni di spettacoli
e musica dal vivo per riflettere sul fenomeno dell'immigrazione  clandestina.

"Lampedusa, insieme a Linosa, è l'avamposto del Paese e forse d'Europa" ha spiegato Baglioni presentando l'iniziativa, giunta alla seconda edizione. "Così già dall'anno scorso  è nata l'idea di pensare a queste isole non solo come approdo di disperati che arrivano con il loro carico di speranza, ma  anche come un posto che divenisse punto  dell'incontro con l'arte".

A quest'incontro partecipano, gratuitamente (così come gratuiti sono gli spettacoli) cantanti e comici. Tra gli altri, Luca
Barbarossa, Edoardo Bennato, Niccolò Fabi, Baraonna, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Nek, Max Pezzali, Massimo Bubola, Luca Carboni, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò, Mario Venuti, Enrico Brignano, Enzo Iacchetti e  Pino Insegno. Tutti i
personaggi, contattati personalmente dal cantautore romano, hanno aderito immediatamente all'iniziativa.

Tre serate di spettacoli aperti a tutti che si terranno sulla spiaggia della Guitgia. "E' una festa - ha spiegato Baglioni -
un viaggio che mi auguro duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal
Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non paura di stare insieme agli altri".

I concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha aggiunto l'artista - ma dello scambio, "del duetto o del duello
simpatico, e la scelta della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo
insieme". L'estate scorsa sono state quasi ottomila le persone presenti sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito.

Il cantautore romano ammette di aver provato una passione virulenta quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta. L'idea
di O Scià, che in dialetto isolano vuol dire "mio respiro" ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto, è nata insordina lo scorso anno dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come vengono mostrate dai Tg e daigiornali, cioè come approdo per tanti disperati.

Baglioni si augura che O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e
trovare idee buone per risolverli. La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno delle tre giornate siterranno anche incontri per discutere dei problemi e della realtà che non riguardano solo l'isola.

"La musica - ha sottolineato il musicista romano - ovviamente non possiede e non può dare risposte. Ma è un linguaggio
universale che non conosce barriere, confini, muri o pregiudiziali e che, più di ogni altro linguaggio, può rappresentare il
terreno ideale per una riflessione aperta su problemi che rimandano all'esigenza di risposte condivise, efficaci e urgenti".

Come il conflitto in Iraq: "Probabilmente è una guerra sbagliata" ha detto Baglioni, interpellato sull'argomento, "iniziata
male e che sta finendo anche peggio. Quindi non può essere l'unica risposta per risolvere i problemi. L'ideale sarebbe
l'incontro fra culture diverse: chi l'ha detto che 'l'altro' sia sbagliato?".

Tutti gli enti locali hanno aderito all'iniziativa, ma non ci saranno politici sul palco: "D'altra parte Berlusconi lo avevamo invitato con Fabio Fazio a cantare nella prima puntata dell'Ultimo Valzer - ha detto Baglioni - Comunque, ci sono contatti con il presidente Ciampi e con la presidenza del Consiglio".

 

 

GUIDASICILIA.IT - 22 Settembre 2004

'O Scià

Affinché Lampedusa diventi luogo dell'unione, della riflessione sull'immigrazione, dell'arte dell'incontro

 

Lampedusa (AG) non solo l'isola degli sbarchi, ma anche luogo dell'unione, della riflessione giusta sull'immigrazione, dell'arte dell'incontro e della festa. Questo è il significato della seconda edizione di "O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare", le tre serate-evento aperte a tutti, ideate e promosse da Claudio Baglioni, in programma da oggi fino al 25 settembre, sulla spiaggia della Guitgia a Lampedusa. 
 
"L'immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni - è un fenomeno drammatico e dolorosissimo. Allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali. Mi piacerebbe che la manifestazione riuscisse a rappresentare un punto di riferimento, uno spazio aperto importante, dove incontrarsi, conoscersi, e scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno trovare risposte ai grandi temi con i quali l’uomo non ha mai smesso, né smetterà mai, di confrontarsi".

Le tre serate di concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha spiegato l'artista - ma dello scambio, del duetto o del duello simpatico "e la scelta della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo insieme".
"E' una festa - ha detto Baglioni - un passo per un percorso, che mi auguro duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non paura di stare insieme agli altri".

L'idea di 'O Scià, che in dialetto isolano vuol dire "mio respiro" ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per tanti disperati con un po' di speranza.
Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state circa 8000 le persone presenti sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito. Il cantante romano si augura che 'O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per risolverli, per questo assicura che l'evento non diventerà mai una sorta di Cantagiro o Festivalbar di Lampedusa.

All'interno delle tre giornate, inoltre si terranno anche incontri sui problemi dell'isola. "E' un riflettore - ha commentato Bruno Siragusa, sindaco di Lampedusa e organizzatore dell'evento insieme a Baglioni - che si accende sull'isola e ci permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione clandestina è un problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità europea. Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia amministrazione vuole fare. Per ora, grazie ai finanziamenti del ministero dell'Economia abbiamo potuto iniziare un master plan di 18 mesi che ci porterà alla presa d'atto delle principali problematiche".

Ma come mai un artista romano l'ideatore di un evento che rappresenta un isola siciliana? Baglioni ha sempre considerato Lampedusa come una sorta di avamposto esotico dell'Italia, e ammette di aver provato una passione virulenta quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta.

Molti i musicisti e attori che si alterneranno sul palco, dando vita a duetti, performance inedite, appassionati e appassionanti assoli.
Tra gli artisti che hanno confermato la loro partecipazione ci sono i Baraonna, Luca Barbarossa, Simona Bencini, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo Bubola, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iachetti, Pino Insegno, Rosa Martirano, Nek, Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò, Mario Venuti.

Le serate-evento sono prodotte e organizzate da Bag, Friends & Partners e il Sestante, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa, Assessorato Turismo e Spettacolo e Cultura, con il Patrocinio della Regione Sicilia e della Provincia regionale di Agrigento,dell'A.A.P.I.T. e della Camera di Commercio di Agrigento

 

ADNKRONOS 22-SET-04 16:39

MUSICA: LAMPEDUSA, AL VIA LA TRE GIORNI DI 'O' SCIA'

Palermo, 22 set. - (Adnkronos) - Al via a Lampedusa la seconda edizione di 'O' Scia': Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare, festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni, in scena dal 23 al 25 settembre 2004 sull'isola. Tre giorni di musica per ''riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina'', insieme ad alcuni tra gli artisti piu' rappresentativi del panorama italiano. Gli ospiti della prima serata, domani sera, saranno: Simona Bencini, Massimo Bubola, Irene Grandi, Pino Insegno, Ron, Enrico Ruggeri e Andrea Miro', Mario Venuti.

 

ADNKRONOS 22-SET-0416:37 

MUSICA: MUSOTTO, MERITORIA INIZIATIVA BAGLIONI 'O' SCIA'

Palermo, 22 set. - (Adnkronos) - ''Il Mediterraneo mare di pace, di incontro fra culture, di dialogo e di accoglienza. Questo l'ideale per il quale tutti lavoriamo, questo l'obbiettivo da raggiungere. E in questo sforzo la Sicilia ha un ruolo di primaria importanza nella regione euromediterranea. L'iniziativa di Claudio Baglioni, 'O' Scia' rappresenta un meritorio tentativo di trasformare la prima frontiera d'Europa in luogo di incontro, l'ultimo lembo d'Italia in fulcro della speranza di pace e di cooperazione che anima i popoli che su questo grande mare si affacciano''. Il Presidente della Provincia di Palermo ed europarlamentare, Francesco Musotto, commenta cosi' la tre giorni di spettacolo e musica 'O' Scia'. Odori, Suoni, Colori dell'Isole d'Altomare', che si apre domani a Lampedusa e che ha avuto il sostegno dell'Ente.

GoMARCHE.IT - 21 Settembre 2004

PREMIO RECANATI: MUSICA D'AUTORE ALLA RIBALTA

Fino al 18 ottobre ci si può iscrivere alla XVI edizione del "Premio Recanati", dedicato alle giovani promesse della musica d'autore italiana: nella giuria Antonello Venditti e Claudio Baglioni.

RECANATI- C’è tempo fino al 18 ottobre per iscriversi alla XVI Edizione di “Musicultura : Nuove Tendenze della Canzone Popolare e d’Autore –Premio Recanati”. Sono molte le peculiarità del prestigioso concorso: dal contributo del Comitato Artistico di Garanzia, di cui quest’anno fanno parte Antonello Venditti, Tiziano Ferro, Federico Zampaglione, Pacifico, lo scrittore-giornalista Michele Serra e il poeta Elio Pecora, al consolidato gemellaggio con Radio 1 Rai, dalla rinnovata collaborazione con il nostro settimanale al concreto sostegno dei premi finali (32.500,00 euro).

Musicultura lancia un invito autentico a scrivere e cantare la nuova storia della musica italiana. “Nell’ambito della canzone -dice il direttore artistico Piero Cesanelli– c’è purtroppo poca disponibilità ad aprire crediti nei confronti della creatività, eppure è da qui che occorre partire. Se crediamo che l’equazione tra popolare e scadente vada spezzata, se vogliamo dimostrare che il pubblico sa metabolizzare con gusto la qualità e l’originalità, accendiamo l’attenzione e la sensibilità sugli artisti del Premio Recanati”.

Tra i membri del Comitato Artistico il veterano in termini di presenze è Claudio Baglioni: “Credo che questa rappresenti un’isola felice e un punto di riferimento irrinunciabile sia per chi fa che per chi ascolta musica. E’ bello confrontarsi con questa piccola galassia di mondi nuovi e scoprire che c’è ancora un tendere a ricevere e restituire emozioni e pensieri attraverso uno dei linguaggi più antichi e più ricchi di stimoli che l’uomo conosca”.

I requisiti per partecipare? Inizialmente sono richiesti due brani inediti, di cui si sia autori o coautori oltre che interpreti. Dopo una prima fase di selezione curata direttamente da Musicultura, saranno proclamati i 16 finalisti. Saranno quindi le scelte incrociate del Comitato Artistico, del pubblico di Radio1Rai, degli utenti di internet e dei lettori del RadiocorriereTv a individuare tra i sedici finalisti gli otto artisti che accederanno alla serate finali della manifestazione (maggio 2005), che saranno trasmesse da Radio 1 Rai.

Per informazioni: tel. 071/7574320-1.
 

 

QUOTIDIANO DELLA CALABRIA - 21 Settembre 2004

Il manager dopo il concerto di Baglioni. Iacobino deluso «Troppi omaggi chiudo con Cosenza» I titoloni del giorno dopo: " Baglioni, rieccolo dopo 20 anni" o ancora: "Notte di note, notte bagnata. Ma la curva finalmente fa festa". Titoli di un trionfo, titolo che fanno pensare ad un'organizzatore che si frega le mani per l'incasso da record. Baglioni, il giorno dopo. Si apre l'ufficio di Roberto Iacobino, ma la sua faccia non è quella di chi ha sbancato alla lotteria. Iacobino sbotta e fin da subito denuncia una situazione "ridicola ". Giura che con Cosenza ha chiuso. «Non farò più nessun concerto in questa città». Una porta aperta, il promoter di Cariati, per il momento non la lascia anche perché «non si ci può rimettere con un concerto di Claudio Baglioni». La curva piena sì, ma l'incasso non c'è stato, tutt'altro: «Cosenza è una città strana. Ho dovuto dare più di 1.000 biglietti omaggio. Il mio telefonino in questi giorni non ha smesso di strillare. Tutti con l'ossessione dell'omaggio. Signori, ma io ci lavoro con i concerti!». Una denuncia che rimarca la brutta abitudine di un pubblico che non è abituato a pagar il prezzo del biglietto. Uno sfogo, in piena regola, una riflessione su un mondo dove tutto sembra dovuto. Ma perché ti devo dare l'omaggio? Questa la domanda di Iacobino a quelle "fantomatiche" autorità cittadine. Una domanda che non ha ricevuto nessuna risposta, anzi. Il racconto di Iacobino continua senza sosta: «Mi chiedono biglietti, non la persone che non si possono permettere il prezzo di un concerto, ma il libero professionista stimato e rispettato. Non solo chiedono omaggi, ma mi fanno chiamare da Tizio e Caio. Per loro entrare gratis è segno di potere, ma io di questa situazione sono stufo e con Cosenza ho chiuso». La provocazione è forte. Un pugno sul tavolo e un pensiero che fa fatica a terminare. Altra scena sgradevole, altro comportamento non coretto. «La vendita del biglietto omaggio davanti i botteghini. Una cosa da far venir il volta stomaco. Per me, una forte umiliazione». Il giorno dopo il concerto di Claudio Baglioni. Dietro l'apparente trionfo, un'organizzatore stanco di ricevere continue pressioni per quell'omaggio che rappresenta per il cittadino di Cosenza una vera e propria ragione di vita. Una vera e propria ossessione per il manager, stressato dalla richieste continue. Forse per questo ha deciso di organizzare per sabato il concerto gratuito di Vasco Rossi a Catanzaro? Marcello Romanelli

 

 

lospettacolo.it

O’ SCIÀ: LA MUSICA RIFLETTE SULL'IMMIGRAZIONE

La seconda edizione a Lampedusa della manifestazione ideata da Claudio Baglioni

 

Tre giorni di musica , dal 23 al 25 settembre, a Lampedusa, per riflettere sul drammatico fenomeno dell’immigrazione clandestina, insieme ad alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama italiano.
Questo è il progetto di O’ Scià: Odori, Suoni, Colori delle Isole d’Altomare, festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni, giunto, quest’anno, alla sua seconda edizione.
“L’immigrazione clandestina – ha sottolineato Baglioni - è un fenomeno drammatico e dolorosissimo. Allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali”.
“Mi piacerebbe che la manifestazione riuscisse a rappresentare un punto di riferimento, uno spazio aperto importante, dove incontrarsi, conoscersi, e scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno trovare risposte ai grandi temi con i quali l’uomo non ha mai smesso, né smetterà mai, di confrontarsi”.

Le serate-evento prodotte e organizzate da Bag, Friends & Partners e il Sestante si svolgeranno con spettacoli aperti a tutti sulla spiaggia della Guitgia, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa, Assessorato Turismo e Spettacolo e Cultura, il Patrocinio della Regione Sicilia e della Provincia regionale di Agrigento, A.A.P.I.T., C.C.I.A.A. di Agrigento.
Molti i musicisti e attori che si alterneranno sul palco, dando vita a duetti, performance inedite, appassionati e appassionanti assoli.
Tra gli artisti che hanno confermato la loro partecipazione ci sono i Baraonna, Luca Barbarossa, Simona Bencini, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo Bubola, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iachetti, Pino Insegno, Rosa Martirano, Nek, Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò, Mario Venuti.

 

 

Specchio

Musica per riflettere.
Musica tanta musica in mezzo al mare per riflettere sul perche' in quel mare cosi' bello tanti uomini vengono ogni anno a morire. E' il secondo anno che claudio baglioni porta un vero festival della canzone a lampedusa l'isola siciliana famosa
per le sue spiagge e la sua movida ma ormai anche simbolo del dramma dell'immigrazione clandestina.
Qui si terra' o' scia odori suoni colori delle isole d'altomare tre serate evento -23 24 25 settembre- con spettacoli aperti atutti. Musicisti e attori daranno vita a duetti e performance inediti assoli appassionati. <<l'immigrazione clandestina e' un fenomeno dolorosissimo-dice baglioni- ma e' anche effetto e causa di gravissimi squilibri sociali economici e culturali.>> O' scia' non da risposte ma si interroga.

 

 

PROVINCIA COSENTINA - 20 Settembre 2004

Sussulti e nostalgie.
Baglioni trionfa al San Vito
Inguaribili romantici.Che l'immagini ognuno con la sua storia: abbracciati ad un falò in riva al mare,avvinghiati sulle note di
un lento o raccolti nella solitudine di una stanza a piangere per un amore finito.si leggevano mille racconti diversi sui volti che sabato sera hanno riempito il san Vito.Età differenti,percorsi e status lontani,ma per tutti un unico sottofondo musicale a consolarne i cuori in subbuglio.
Questo piccolo grande amore,Sabato pomeriggio,E tu.arrivando a Mille giorni di te e di me ed alle ultime hit.Claudio Baglioni
con il suo repertorio a Cosenza dopo una ventina d'anni.Tappa che ha quasi concluso il Cercando live tour,una ricerca di "persone,sguardi,luoghi",una ricerca che ha portato il cantautore romano in quello stesso stadio che gli ha fatto prendere "un
attacco di nostalgia incredibile".
Migliaia di spettatori coi palloncini rossoblu divisi tra la curva sud ed il parterre insolitamente arredato con le sedie sull'erba(comodità pagata con qualche euro in più sul prezzo del biglietto).Alle nove e mezza in punto il poeta che ha fatto innamorare milioni di italiani sale sul palco.da tempo ha cambiato  look,sulla testa non ha più la massa di ricci immortalata nelle foto degli inizi.Oggi baglioni è un affascinante cinquantenne brizzolato dalla figura tonica e dai muscoli allenati.Camicia bianca a maniche corte.gliet nero e pantaloni con lunghe cerniere laterali.Un casual chic che fa tendenza:in mezzo ai fans tanti cloni che provano ad imitarne lo stile.La voce e lo charme,però,quelli non si imitano.Manco a dirlo,il loro begnamino
comincia con un brano che risveglia memoria ed emozioni.Attorno è un coro di "Strada facendo" mentre a poco a poco i cinque musicisti lo raggiungono agli strumenti.Sui due videowall giganti scorrono le facce che animano spalti eplatea:braccia alzate e mani che tengono il ritmo."Perchè domani sia migliore...perchè domani..." "Sono vivo precede invece il saluto dei
cosentini:"è da parecchio che non ci vediamo,se non sbaglio era il 1986.Spero anche stasera ci sia qualcosa da consevare.Magari un abbraccio."E parte un altro testo.Baglioni sul palcoscenico si muove ad occhi chiusi,saltella instancabile,ondeggia i fianchi,sculetta ironico.Come ballerino è una sorpresa.non proprio nuova:nei precedenti tour aveva già stupito con mega strutture adattate a coreografie di danzatori professionisti.Al San Vito è tornato all'essenziale perchè la
ricerca questa volta è interiore,intimistica.Come ceri spartiti che raccontano di "amori che sono nati quando è nato il vento.Amori benedetti dal sole come panni stesi".Si sogna.Di canzone in canzone il cielo minaccia pioggia ma la voglia di urlare non viene meno.Gli intermezzi sono le sue frasi accorate.il Claudio nazionale conclude un brano e spiega il senso di
questo cercare:"innanzitutto la verità,la bellezza,la pace.Durante il giro abbiamo portato con noi sei uomini inanimati".si
tratta di sei sagome posizionate accanto al gruppo,reggono globi pesanti e contemporaneamente leggeri.ritornelli stranoti e
ritornellisconosciuti.Intanto la pioggia cade copiosa.si aprono ombrelli e ci si ripara con buste e giubbotti.Nella curva
Bergamini spunta addirittura un telone trasparente.Nessuno abbandona lo stadio:il cantante osserva e lancia cenni di
gratitudine:la sua voce scalda,distrae dal diluvio:"finchè la stanchezza non ci addormenterà e ancora la pioggia cadrà":strane combinazioni  dalla realtà ai suoni.E viceversa:Discorsi non interrotti:"per ogni stella che và via ce n'è sempre   una che arriva..."Furgoli che s'accendono in curva e nell'aria il suono di "Avrai" dedicata al figlio."E adesso la pubblicità scatena il delirio.a questo punto Baglioni presenta i suoi  "signori" musicisti e si sofferma su Paolo Gianolio con il quale ha fatto" il giro del mondo e pure della musica"Poi giù senza riprendere fiato:un medley da tripudio.Tre ore piene che sfumano su Mille giorni,La vita è adesso e continue vibrazioni.Centinaia di cellulari alzati verso le casse per far essere presente chi non c'è.Le
luci si abbassano.La sua ricerca prosegue.Strada facendo.


Tra il pubblico


I primi gruppi sono arrivati nel pomeriggio.Presto.Un classico,scarpe da tennis e zaini sulle spalle:volevano garantirsi
gli spazi davanti i cancelli dello stadio.Per entrare subito,per vederlo da vicino.Il San Vito alle 18 era già circondato da
comitive,quarantenni(moltissimi uomini),adolescenti,coppie smaniose di rivivere gli attimi dell'innamoramento.Perchè Baglioni canta l'amore e se pure si fa malinconico lascia sempre aperta la finestra chiamata speranza:attorno all'artista in
auge da trent'anni uno staff attento ai dettagli:un'intera troupe televisiva al seguito,riprese personali in esclusiva per la
sua produzione e ordine tassativo di non far filmare più di qualche minuto gli operatori delle emittenti locali.(compresa la Rai regionale).Gli iscritti al fan club ufficiale hanno distribuito agli spettatori palloncini rossi e blu in omaggio della tappa cosentina.Nella fila centrale sotto il palco una raggiante Eva Catizone e poco più in là l'ex senatore Franco Covello :"La
canzone a cui sono più legato?Questo piccolo grande amore,peccato che stasera non ci sia mia figlia:Baglioni è il suo
mito"Meno male però che esistono i cellulari: note assicurate ed emozioni in diretta anche per chi non c'è.


 

 

QUOTIDIANO DELLA CALABRIA - 20 Settembre 2004

Un supergruppo di cinque polistrumentisti, il delirio delle fan e l'invito della Catizone
Baglioni, rieccolo dopo 20 anni

Il cantautore romano infiamma un S. Vito sotto la pioggia

Nell'aria umida del San Vito, sotto le luci che hanno fatto raggio su un parterre gremito da un pubblico di tutte le età, per una consueta data sold-out, ha avuto inizio un concerto di oltre tre ore di spettacolo live che ha strabiliato cuori e menti. L'evento non si ripeteva dal lontano '86.
Tra giochi di luce sul palco ecco Claudio Baglioni e il suo "Cercando". Cercando un nuovo percorso musicale, nuove ambientazioni, nuove contaminazioni. "Cercando"Š una nuova scenografia: realizzata con sagome di uomini a reggere delle sfere rivestite di alluminio, poste a varie altezze e con orientamenti divergenti. "Cercando"Šancora nuovi compagni di viaggio. Un supergruppo di cinque polistrumentisti di livello internazionale, coordinati e diretti dal fedelissimo Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo, cori), in una formazione dinamica composta da John Giblin (basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello), Gavin Harrison (batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere), Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica, cori) e Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino, cori).
"Stradafacendo" è stato l'incipit. Una canzone suonata con tutti i musicisti in una vera e propria "prima linea". Ha allontanato i flash dei fotografi con un gesto della mano e ha tirato fuori dal suo cilindro le canzoni "dietro l'angolo", quelle cioè che troppo spesso non vengono riproposte per lasciare adito ad un repertorio più classico. "Male di me", "Quei due", "Signora delle ore scure", "Io sono qui", "Amori in corso", sulle quali la folla ha espresso in un boato liberatorio la soddisfazione di sentirle finalmente dal vivo.
L'ex ragazzo di Centocelle ormai canuto ha infiammato le prime file del "Clabber" (il fanclub di Claudio) che gli ha lanciato palloncini a forma di cuore, ma soprattutto gli ha giurato fedeltà con lo striscione "Sempre e per sempre con te".
Ma l'atmosfera è stata idilliaca anche nella gremita curva sud che si è accesa di torce colorate e "scintille". La pioggia è stata implacabile ma il pubblico non si è perso d'animo. Si è messo a cantare sotto gli ombrelli e i k-way. Il cantautore-poeta romano ha ringraziato. D'altra parte lui stesso questo concerto lo aveva voluto fortemente avendo fatto mettere la copertura al palco nella stessa giornata del sabato, grigio e minaccioso.
Ma il Claudio Baglioni del San Vito è anche allegra energia. Ha abbracciato un pianoforte sdraiandocisi sopra, poi il medley acustico con le canzoni uscite in 45 giri dal 1972 al 1978: "Questo piccolo grande amore", "Amore Bello", "E tu...", "Sabato Pomeriggio", "Solo" e "E tu come stai?".
Una scaletta che ha ripercorso, dunque, i vecchi successi passando ai brani più recenti, ma sempre con le sue caratteristiche "vocali lunghe", con molto spazio dedicato alle canzoni dell'album: "Sono io l'uomo della storia accanto".
Solo una ragazza è riuscita a salire sul palco per baciare il suo Claudio, eludendo un servizio di sicurezza fin troppo rigido. "Notte di note" e i riflettori si spengono sulla notte delle note. Baglioni fugge negli spogliatoi, dove lo ha raggiunto una Eva Catizone con "converseallstar" bianche ai piedi, emozionata come un'adolescente.
Tra i due poche battute. «Noi due ci siamo già incontrati al concerto del Rendano - ha detto il sindaco al cantautore - abbiamo rifatto il cielo». Tra le righe un invito a ritornare ancora nel teatro cittadino. Baglioni sorride, si concede per le foto e confida un segreto ad una fan: "La ragazzina protagonista di "Lampada Osram" si chiamava Tiziana".
Maria F. Rotondaro

 

QUOTIDIANO DELLA CALABRIA - 20 Settembre 2004

Notte di note, notte bagnata. Ma la curva finalmente fa festa Con una " Serenata in Sol" la pioggia per un attimo ha smesso di bagnare la testa dei fan di Claudio. I palloncini rossoblu e fiaccole per una coreografia organizzata dal "Clab" di un Baglioni che puntuale e abbronzato sale sul palco. «Mi raccomando, alla seconda strofa di Avrai, Claudio deve vedere la nostra luce». La luce di mamme, figlie e padri scatenati per " l Naso di Falco" che non smette mai di stupire. Come quando si presenta con i suoi artisti con la chitarra a tracollo. Insieme. "Strada Facendo". Il suono delle chitarre si ferma di colpo. Solo la sua voce, quella voce che non cambia: «Strada facendo vedrai che non sei più da soloooŠ». Baglioni in intimità con la sua gente. Il San Vito esplode. La curva è piena. Cercando il suo "Abbraccio". Il cantante romano ritorna nello stadio di Cosenza dopo 20 anni. «E' bello tornare in questo posto. Ho dei ricordi bellissimi». Dopo tutti questi anni c'è ancora la sua gente che si alza in piedi, stringe i pugni e indica il cielo quando il ritornello si alza: "Io sono vivo e sono quiŠ". Vivo più che mai. E quando arriva il momento dell' "Inno" non si può non cantare a squarciagola: " Amore bello come il cielo, belloŠ". Cercando nel cassetto dei ricordi, ritorna " Amori in Corso". Il pianoforte e quel testo che mette i brividi agli innamorati che non hanno mai il cuore stanco. Una questione di cuore. Baglioni e la sua gente. A sue spese i due maxischermo per quel contatto visivo da rendere " Claudio, uno di noi". Il cielo ricomincia a piangere, ma in questa "Notte di note" nessuno si bagna.

 

LA Sicilia del 20 Settembre 2004

Lampedusa
Claudio Baglioni «clandestino» alla sagra
«Musica per far riflettere sull'immigrazione»

Lampedusa.  Claudio Baglioni alla sagra del pesce si infila fra gli organizzatori. E' iniziata così la prima giornata di Claudio Baglioni a Lampedusa. Il Claudio nazionale, durante lo svolgimento della sagra del pesce, senza che nessuno se ne accorgesse, è riuscito a mettersi dietro il lunghissimo tavolo, dove stavano servendo porzioni di pesce appena cucinato. E' bastato poco perché dalla folla di persone qualcuno lo riconoscesse urlando il suo nome. Baglioni, è stato subito molto disponibile e ha scherzato con gli organizzatori della manifestazione e con quanti erano lì ad attendere la propria razione di pesce.
Appena si è sparsa la notizia della sua presenza, le persone che stavano passeggiando sulla centralissima via Roma, si sono accalcate, intorno ai tavoli allestiti per la sagra, chiedendo autografi e scattando foto ricordo al cantante.
Baglioni, è arrivato ieri con un aereo da Roma, è a Lampedusa per dare vita dal 23 al 25 settembre ad una sua personale iniziativa, che lo vedrà impegnato, in tre serate memorabili, insieme a oltre venti artisti italiani che, gratuitamente, verranno a cantare sulla più grande delle Pelagie «per riflettere sull'immigrazione e sull'incontro fra culture diverse». «Farò risorgere questa meravigliosa isola - continua l'artista - Lampedusa ha bisogno di aiuto perché da troppo tempo se ne parla esclusivamente, per il problema legato agli extracomunitari, nessuno pensa alle bellezze che quest'isola offre e a questa popolazione meravigliosa che merita sicuramente più di quello che hanno avuto fino ad oggi».
ELIO DESIDERIO

 

Giornale di Sicilia del 17 Settembre 2004

A Lampedusa sbarca la <<comitiva Baglioni>>

ROMA. "Non è un festival, ma uno spettacolo informale", così Baglioni ha annunciato la seconda edizione della manifestazione O Scià: Odori, Suoni e Colori delle Isole d'Altomare.  Tre serate musicali, organizzate sulla spiaggia della Guitgia, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa, l'assessorato Turismo spettacolo e cultura, il patrocinio della Regione Sicilia e della provincia regionale di Agrigento. Leit motiv dei concerti ( che si terranno nelle Isole Pelagie, il 23, 24 e 25 settembre prossimi ) è offrire uno spunto di riflessione sul fenomeno degli sbarchi di clandestini, dare all'isola ed ai suoi abitanti la possibilità di spiegare cosa si sta cercando di fare e soprattutto, far uscire la Sicilia dall'etichetta di "isola degli approdi di disperati", e parlarne, dice Baglioni "anche come un punto d'incontro con l'arte". Agli spettacoli a ingresso libero partecipano gratuitamente Luca Barbarossa, Edoardo Bennato, Niccolò Fabi, Baraonda, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Nek, Max Pezzali, Luca Carboni, Raf, Enrico Ruggeri, Mario Venuti, Enrico Brignano, Enzo Iachetti e Pino Insegno.

 

Il Tempo - 17 Settembre

TRE GIORNI DI FESTIVAL A LAMPEDUSA PER PARLARE DI IMMIGRAZIONE
Baglioni raduna i re della musica: "Riscopriamo il Mediterraneo"

LAMPEDUSA - Per una volta non cantante, ma "ingegnere" di una manifestazione a metà strada tra musica e solidarietà: Claudio Baglioni è il promotore della seconda edizione, che si terrà a Lampedusa, di "'O Scià: odori, suoni, colori delle isole
d'Altomare - La musica italiana per riflettere sull'emergenza immigrazione". A partire dal 23 per tre giornate, organizzate da Bag, Friends & Partners e il Sestante con i Comuni di Lampedusa e Linosa, Baglioni ha chiamato sull'isola la crema dell'italian sound e non solo: Luca Barbarossa, Simona Bencini, Luca Carboni, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Max Pezzali.
Claudio Baglioni come è nata questa idea?
"Questo millennio è ricco di nuovi fermenti, nuove energie, nuove opportunità, ma anche nuovi bisogni. Questi ultimi se mal governati, producono nuove conflittualità. A questi bisogni occorre dare risposta. Per la prima volta la musica italiana
si interrogherà sul fenomeno dell'immigrazione clandestina, allo stesso tempo causa ed effetto di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali".  Perché ha scelto il nome 'O Scià? "'O Scià è una forma gentile, affettuosa con la quale la gente di Lampedusa si saluta. Questa espressione breve, ma intensa come il soffio della vita: (si traduce in "mio respiro" ndr.) dà il senso a questa iniziativa che vorrei riuscisse a rappresentare un punto di riferimento. Una terra di tutti, dove incontrarsi, conoscersi e scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno trovare risposte ai grandi temi con cui l'uomo non ha mai smesso di confrontarsi".  Ancora una volta impegnato in prima linea."Gli artisti  hanno anche dei compiti da assolvere: devono essere artefici di iniziative che aiutano il Paese. La musica non può dare risposte, ma è
un linguaggio universale che non conosce barriere e che puo rappresentare il terreno ideale per una riflessione aperta sui problemi che rimandano l'esigenza di risposte condivise, efficaci, urgenti".
di CARMEN GUADALAXARA

 

LA SICILIA 18 Settembre 2004

Baglioni presenta i suoi amici

Lampedusa.  Dopo che Lampedusa ha adottato Claudio Baglioni, concedendogli anche la cittadinanza onoraria, l'artista romano ha deciso di adottare Lampedusa. Non vuole essere un gioco di parole ma, quello che ha organizzato Baglioni per l'isola è un qualcosa di veramente molto importante. Il 23, 24 e 25 settembre, ci saranno a Lampedusa oltre 20 artisti italiani, che terranno concerti, sulla spiaggia della Guitgia. Gli artisti che arriveranno per il loro amico Claudio (si esibiranno gratuitamente), sono: «I Baraonda», Luca Barbarossa, Simona Bencini, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo Bubbola, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Rosa Martirano, Nek; Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri, Andrea Mirò e Mario Venuti.
Gli isolani, che sicuramente non sono abituati a eventi del genere, attendono con ansia i giorni dei concerti. L'assessore comunale, Vincenzo Cantafia, fresco di nomina, è in realtà colui il quale ha portato sull'isola, per la prima volta, Baglioni ed è anche l'organizzatore principale dell'evento artistico. La Presidenza del Consiglio ha finanziato l'evento (si vocifera che Silvio Berlusconi sarà presente a una delle serate) ma, a finanziare i concerti, ci hanno pensato anche la Regione siciliana e la Provincia regionale di Agrigento. Sull'isola, si attendono oltre alle moltissime personalità del mondo politico, anche molti fans degli artisti che canteranno in uno degli scenari naturali più suggestivi del Mediterraneo. Ma il progetto di Baglioni per la sua isola, va al di la dei concerti, il vero messaggio che l'artista vuole lanciare è un altro. Accertato che Baglioni, oramai è legatissimo a Lampedusa, intende fare conoscere le bellezze dell'isola a tutti e creando un laboratorio artistico permanente e chi intende intraprendere la carriera artistica musicale, potrà frequentare. «Lampedusa in diverse occasioni, - ha detto Baglioni -, non deve essere mensionata solamente per gli sbarchi dei clandestini che la stanno vedendo affossata. Le bellezze di quest'isola incantata, non possono essere mortificate da un fenomeno che è importante ma, mette in cattiva luce Lampedusa».
ELIO DESIDERIO

 

 

Corriere Romagna 18 Settembre 2004

RAVENNA - Il maltempo spegne una passione, in alcuni casi lunga una vita. Monta la protesta dei fedelissimi che da tutta la Romagna aspettavano l’esibizione di Claudio Baglioni, prevista per martedì 14 alla festa dell’Unità, poi rinviata per pioggia a mercoledì e infine annullata sul filo di lana. Il cantautore inossidabile, romantica colonna sonora per più di una generazione, ha deciso di non esibirsi cedendo ai capricci del tempo, e lasciando il pubblico senza un cenno.Atteggiamento imperdonabile per le tre “ex fans” (così si definiscono) Simona Strocchi, Maria Rosa Dammiano e Roberta Zanchini, che in una lettera aperta ricostruiscono le fasi convulse dell’attesa, le promesse non mantenute e la delusione dell’ultim’ora, con Baglioni che “non ha il coraggio di presentarsi e scusarsi con gli spettatori, tra i quali c’era sicuramente anche chi non era andato a lavorare per non perdere l’occasione di vederlo esibirsi in Romagna”. “Tutto ciò - continuano le tre ragazze - è una grave mancanza di rispetto, anzi un’autentica presa in giro nei confronti di migliaia di persone”. Il loro comunque è un malcontento generalizzato fra gli ammiratori dell’autore di “Questo piccolo grande amore” che hanno atteso invano con ansia l’esibizione del cantante.Da Romagna Concerti, società che si occupa della promozione e dell’organizzazione locale dell’evento, arriva invece una dettagliata ricostruzione dell’accaduto con la disponibilità a trattare per una nuova data del concerto, questa volta senza sfidare l’umido clima ravennate, scegliendo di montare il palco all’interno del Pala De André.“Nonostante gli sforzi organizzativi - si legge nel comunicato - lo show di Ravenna non ha potuto avere luogo. Ci teniamo a sottolineare che tale decisione non è da imputare all’artista, che anzi si era reso ben disponibile al recupero e che nel tardo pomeriggio era pronto per le prove come da programma. A causa del maltempo è stato impossibile portare a termine i lavori di montaggio delle strutture audio e luci in tempo utile per lo svolgimento dello spettacolo. Ci scusiamo vivamente per i disagi subiti dagli spettatori e rimaniamo fermamente convinti di aver fatto tutto il possibile per permettere a Claudio Baglioni di suonare a Ravenna. Da lunedì 20 settembre e fino a martedì 28 sarà possibile avere il rimborso dei biglietti presso il punto prevendita dove sono stati acquistati. Precisiamo - prosegue l’organizzazione anticipando in questo caso un altro dei motivi del malumore dei fan - che per quanto riguarda i diritti di prevendita la decisione di non rimborsarli non compete né all’artista, né all’agenzia nazionale, né all’organizzatore locale. Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto alle società che hanno svolto tale servizio di prevendita di rimborsare anche i diritti di prevendita. Abbiamo ricevuto un assenso dalla società Universal Ticket e un rifiuto da parte della Ticket One”.
 

Gazzettino 18 Settembre 2004

Claudio Baglioni ha presentato ieri il Festival ideato da lui, "O' Scià, Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare", in programma dal 23 al 25 settembre nell'isola di Lampedusa ultimo territorio italiano in mezzo al Mediterraneo.

«Non sarà un festival, ma una festa, un ritrovarsi sulla spiaggia come una volta a fare musoica cantare, scambiarsi esperienze. Un momento di incontro fra artisti, musicisti e gente comune, che avrà un palco per necessità di visibilità ma che vorremmo vivere in piena libertà, magari inziando quello che potrebbe diventare un laboratorio permanente», spiega.

Alla "festa" sono stati inviati in molti: «Ci sarà Edoardo Bennato che verrà col quartetto d'archi Solis, che ha suonato con lui dopo aver fatto "Oltre" con me, Luca Barbarossa, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Max Pezzali, Raf, Ron, comici e attori come Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Brignano a inanellare un po' di cose, e altri come Roda Martirano jazzista calabrese che fa cose straordinarie, mentre altri, che erano impegnati altrove come Biagio Antonacci, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Morandi, hanno già dato l'adesione per il prossimo anno, quindi ho già il cast di questa e della prossima edizione».

A Lampedusa Baglioni arrivò sei anni fa: «Me ne avevano parlato in tanti e decisi di andarci finalmente dopo il concerto alla Favorita di Palermo. Da allora ci passo spesso a far vacanza e l'anno scorso ho tenuto un concerto sulla spiaggia che mi ha dato l'idea di replicare in grande quest'anno. Il titolo è viene da un'espressione lampedusana molto carina, che signica "respiro mio". Lampedusa è un'isola strana, un pezzo d'Africa, un dado buttato in mezzo al Mediterraneo. Ce ne accorgemmo per i due missili lanciati da Gheddafi e ora ogni giorno è sulle cronache per gli sbarchi dei diseredati del mondo. E poi qui visse e morì un grande padre della nostra canzone d'autore, Domenico Modugno, e sarebbe bene non dimenticarsene. Il senso della festa è questo: riportare a Lampoedusa l'idea della terra d'incontro, isola di molti sbarchi, anche di artisti. Vinicius de Moraes diceva che la vita è l'arte dell'incontro, quindi gli artisti ma non solo, le persone che possono trovare in questo posto un luogo per parlarsi, misurarsi, liquidare le diffidenze. In fondo anticamente il Mediterraneo era un mare che non separava ma univa e ha prodotto la civiltà del mondo. La nostra scommessa per il futuro è questa: imparare a dialogare non a cercare di difendersi da chi non conosci, che temi, che senti distante, pericoloso. La musica non guarisce ma è un'occasione. Proveremo quindi a suonare come non si suona mai. Non ci sarà biglietto ma c'è spazio per anche 10mila persone: Suoneremo strimpellando come una volta, improvvisando, magari facendo le prove davanti alla gente che fa il bagno».

Che sfogo comunicativo avrà? Televisione, dischi, dvd?

«Niente. Chi c'è c'è e chi non pazienza. In altro modo sarebbero sorti problemi di immagine, di diritti. Così siamo tutti più liberi, a parte ovviamente la documentazione di cronaca da partedi tv e giornali, per lasciare una testimonianza».

L'iniziativa ha avuto il patrocinio di Provincia e Regione e l'interessamento della Presidenza della Repubblica: «Ma ho fatto avere a tutti, indistintamente dal colore politico e dal ruolo un invito a sostenere il progetto, anche perchè noi facciamo musica, ma sarebbe bene che si facesse qualcosa di più. Il problema non è solo l'immigrazione clandestina ma ben altro. Lampedusa raccoglie il dramma degli immigrati che arrivano per cercare da noi una nuova vita in condizioni durissime, in realtà poi si trovano a vivere in latrine e ad affrontare disperazione. Problemi che andrebbero risolti nelle terre d'origine di queste persone. E sarebbe meglio sbarcare tutti verso un mondo meglio fatto».Baglioni avrebbe voluto chiudere il suo tour il 2 ottobre all'Arena di verona: «Ma ci sono i mondiali di ciclismo, pazienza».

Giò Alajmo

 

IL TEMPO 18 Settembre 2004

TRE GIORNI DI FESTIVAL A LAMPEDUSA PER PARLARE DI IMMIGRAZIONEBaglioni raduna i re della musica: «Riscopriamo il Mediterraneo»LAMPEDUSA — Per una volta non cantante, ma «ingegnere» di una manifestazione a metà strada tra musica e solidarietà: Claudio Baglioni è il promotore della seconda edizione, che si terrà a Lampedusa, di «’O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare – La musica italiana per riflettere sull’emergenza immigrazione». A partire dal 23 per tre giornate, organizzate da Bag, Friends & Partners e il Sestante con i Comuni di Lampedusa e Linosa, Baglioni ha chiamato sull’isola la crema dell’italian sound e non solo: Luca Barbarossa, Simona Bencini, Luca Carboni, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Max Pezzali.
Claudio Baglioni come è nata questa idea?
«Questo millennio è ricco di nuovi fermenti, nuove energie, nuove opportunità, ma anche nuovi bisogni. Questi ultimi se mal governati, producono nuove conflittualità. A questi bisogni occorre dare risposta. Per la prima volta la musica italiana si interrogherà sul fenomeno dell’immigrazione clandestina, allo stesso tempo causa ed effetto di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali».
Perché ha scelto il nome ’O Scià?
«’O Scià è una forma gentile, affettuosa con la quale la gente di Lampedusa si saluta. Questa espressione breve, ma intensa come il soffio della vita: (si traduce in «mio respiro» ndr.) dà il senso a questa iniziativa che vorrei riuscisse a rappresentare un punto di riferimento. Una terra di tutti, dove incontrarsi, conoscersi e scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno trovare risposte ai grandi temi con cui l’uomo non ha mai smesso di confrontarsi».
Ancora una volta impegnato in prima linea.
«Gli artisti hanno anche dei compiti da assolvere: devono essere artefici di iniziative che aiutano il Paese. La musica non può dare risposte, ma è un linguaggio universale che non conosce barriere e che puo rappresentare il terreno ideale per una riflessione aperta sui problemi che rimandano l’esigenza di risposte condivise, efficaci, urgenti».

 

IL MATTINO 18 Settembre 2004

Baglioni e un festival a Lampedusa

«Vogliamo portare la musica a Lampedusa e, attraverso gli artisti che saranno con noi, farla conoscere in tutto il suo fascino come luogo d'incontro al centro del Mediterraneo e non solo come terra di sbarchi degli immigrati, come cornice di un dramma umanitario dalle proporzioni sconvolgenti». Claudio Baglioni (nella foto) presenta così «’O Scià», il festival che ha ideato, in programma dal 23 al 25 nell'isola: «Il titolo richiama il saluto lampedusano più affettuoso. Vuol dire ”mio respiro”, sottolinea una voglia di incontrarsi al di fuori dei pregiudizi». Tre serate evento sulla spiaggia della Guitgia in cui il cantautore dividerà il palco con Edoardo Bennato, Barbarossa, Fabi, Finardi, la Grandi, Pezzali, Raf, Ron, Iacchetti.
 

IL MESSAGGERO 16 Settembre 2004

TANTE CANZONI PER DARE SPERANZA AGLI ULTIMI
di CLAUDIO BAGLIONI

OGNI oltraggio è morte. Non sono parole mie. Non ne posseggo di così alte.
Le rubo a un grande Gadda, perché credo che la strada che suggeriscono sia  quella che dobbiamo trovare il coraggio di percorrere, quando ci avviciniamo ad un tema così doloroso come l'immigrazione clandestina. Un tema di fronte
al quale, prima ancora di essere capaci di parole, dobbiamo essere capaci di  silenzio. Il silenzio che serve a percepire il battito, appena udibile, di  un cuore. Ma non il nostro. Il cuore dell'altro. Finché il radar della nostra coscienza non sarà capace di rilevare quel battito e riconoscergli la stessa dignità che chiediamo venga riconosciuta al nostro, le parole che diciamo non varranno l'aria della quale sono fatte.
Vista dall'aereo, Lampedusa non è che un piccolo neo sulla pelle del mare.  Ondeggia indecisa, come un'imbarcazione che non sa se avvicinarsi o allontanarsi dalle coste di un'Europa madre sì, ma talvolta anche matrigna.
Non sa se attraversare il "mare nostrum", passare le colonne d'Ercole e tentare la sorte, tra le acque sconfinate e senza riparo dell'Atlantico. E, forse, se decidesse di prendere il largo, non avrebbe tutti i torti. Gli sbarchi sono molto più delle cronache del disagio che portano e di quello che procurano. Più della contabilità dolorosa - e, qualche volta, vergognosa - di ingressi, accoglienza, espulsioni. Più di un tornasole con il quale misurare il valore di questa o quella linea, l'efficacia di questa o quella norma.
Sono nomi, occhi, cuori, carne, ossa. Sono dolore e speranza. L'oltraggio di un passato incapace di garantire un futuro; la speranza disperata di un presente che possa restituire il futuro rubato. Sono l'urlo di Munch; lo strazio del Laocoonte; la vergogna dell'Adamo cacciato dal Paradiso terrestre. Ma, soprattutto, l'immagine più evidente di una democrazia che si scopre inadeguata a governare società sempre più vaste e complesse, nelle quali fedi, culture, storie, tradizioni e linguaggi sembrano incapaci di incontrarsi e capaci solo di scontrarsi, rischiando - ogni volta - di prendere fuoco ed esplodere. Una democrazia che corre il rischio di fare  harakiri. Se la maggioranza è fatta da quelli che stanno meglio, tutela i
diritti dei più forti. Il divario con i più deboli aumenta sempre più e le parole "a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha" rischiano di assumere un significato apocalittico. Non possiamo fingere di ignorare che torto, ragione, responsabilità, colpa, legalità, diritto, sono parole che assumono un significato completamente diverso se pronunciate
nell'inviolabile serenità del nostro salotto o nel buio gelido di una notte d'alto mare, tra anime calpestate e scheletri di uomini che trattengono il fiato nella speranza che il loro viaggio sia il primo e non l'ultimo.
Per riflettere su tutto questo, ho chiesto ad altri uomini di musica di scendere a Lampedusa dal 23 al 25 settembre, per unire le loro note alle mie. Per questo appuntamento ho preso in prestito il saluto della gente dell'isola -"O scià!": "fiato mio", "mio respiro"- perché credo non ci sia niente di più forte e profondo che essere fiato e respiro l'uno per l'altro.
La speranza è che questi "fiati" si fondano in un vento capace di sgombrare menti e cuori dalle nubi che li avvolgono e aiutare chi lo deve fare a costruire una prospettiva in grado di garantire un futuro di dignità a quanti vivono a Lampedusa e la dignità di un futuro a quanti a Lampedusa approdano. Le canzoni - è vero - non contengono e non possono dare risposte.
Ma la musica è la dimostrazione del fatto che esistono linguaggi e categorie che non conoscono confini, barriere, muri e pregiudiziali. Ed è a questi universali che ci dobbiamo affidare se vogliamo davvero chiederci se questo
è un uomo; se vogliamo capire cosa fare per fare in modo che torni ad essere uomo pienamente e, allo stesso tempo, dimostrare a noi stessi e al mondo che vogliamo continuare ad essere chiamati uomini anche noi.

 

LA SICILIA 18 Settembre 2004

DAL 23 AL 25 SETTEMBRE
Baglioni: un festival a Lampedusa per riflettere sull'immigrazione

«Vogliamo che Lampedusa non sia conosciuta solo come terra di sbarchi
clandestini, ma come luogo d'incontro al centro del Mediterraneo». Così
Claudio Baglioni presenta la II edizione del Festival, da lui ideato e
promosso, «O' Scia' - Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Altomare», dal 23 al 25
settembre a Lampedusa. Luca Carboni, Irene Grandi, Max Pezzali, Raf, Enrico
Ruggeri ed Enzo Iacchetti sono alcuni degli artisti ospiti alle tre serate
gratuite sulla spiaggia della Guitgia per riflettere sull'immigrazione.
«Sarà una festa - spiega Baglioni - un incontro felice e pacifico tra
linguaggi, tradizioni e culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché
non aver paura di stare con gli altri». «O' Scia'» è un saluto lampedusano e
vuol dire «mio respiro». «Esprime la voglia di incontrarsi senza pregiudizi
- dice Baglioni - Lampedusa raccoglie il dramma degli immigrati che arrivano
qui per cercare una nuova vita e invece si ritrovano nella disperazione».

 

Famiglia Cristiana

EVENTI
IL CANTAUTORE PRESENTA L’INCONTRO ORGANIZZATO A LAMPEDUSA PER GLI IMMIGRATI

ANIME CALPESTATE

Dal 23 al 25 settembre, in quest’isola avamposto d’Europa, alcuni tra i più
sensibili artisti italiani daranno vita a un momento di riflessione in
favore dei nuovi disperati.


Sono uomini, ma degli uomini non hanno quasi più niente. Non un passato,
lasciato alle spalle perché invisibile. Non un presente: scheletri di corpi,
alla deriva su scheletri di navi. Non un futuro: troppo lontano per molti,
irraggiungibile per troppi. Vagano nel limbo inospitale di una sorta di
anticamera del tempo. In attesa di capire se questo è il loro primo viaggio
o sarà l’ultimo.

Lampedusa sembra un salvagente. Un minuscolo salvagente di roccia ocra,
bianca e blu, abbandonato nel cuore salmastro del Mediterraneo. Piccolo,
instabile, inadeguato. In un certo senso anch’esso lasciato al proprio
destino sulla pelle verdeazzurra del mare.

Ma per queste anime calpestate, che naufragano nel mare dell’esistere, quel
salvagente è tutto. Tutto quello in cui ogni naufrago spera: la salvezza. Si
può discutere all’infinito sul tema dell’immigrazione clandestina, spostando
sapientemente – e in qualche caso strumentalmente – l’accento della
riflessione ora sul termine "immigrazione", ora su quello "clandestina".

E certamente, in un caso o nell’altro, riusciremmo a trovare ragioni capaci
di convincere e aggregare. Ma le ragioni raramente compensano quello che
perdiamo e mai lo restituiscono.

Primum vivere, deinde philosophare, recitava una saggezza così grande da
avere la forza di arrivare sino a noi. E di vivere hanno bisogno sia quelle
anime calpestate che la gente che abita queste isole Pelagie, allo stesso
tempo – e simbolicamente – punta estrema del Mediterraneo e della nuova
Europa.

Non ricordo chi, nell’antica Atene, si scandalizzava vedendo che nessuno
aveva lasciato il suo posto perché un vecchio potesse sedersi nello stadio.
«Dov’è finita la civiltà?», si chiedeva.

Dov’è finita la nostra civiltà, mi chiedo, se la grande Europa – alfiere di
storia, cultura e civiltà in tutto il mondo – è incapace di trovare
soluzioni a un problema sulla cui nascita, e sulla cui drammatica
esplosione, non è certo priva di responsabilità?

Dare risposte ai nuovi bisogni

L’immigrazione è causa, certo. Ma, ancora prima, effetto. Un effetto del
grave squilibrio mondiale nella distribuzione della ricchezza: un effetto
che sarà certo causa di nuovi squilibri.

Credo, quindi, che sarebbe pericolosamente miope non rendersi conto del
fatto che, se non riteniamo che spetti a noi curare quel primo squilibrio,
non possiamo non intervenire almeno per scongiurare i secondi.

La storia di questo avvio di millennio è storia ricca di nuovi fermenti,
nuove energie, nuove opportunità. Ma è anche storia di nuovi bisogni.
Bisogni che, quando non governati, producono nuove conflittualità. È a
questi bisogni che occorre dare risposte, prima che la pianta della
conflittualità cresca e che i suoi frutti velenosi minaccino equilibri
sociali, sviluppo, stabilità economica.

Il Mediterraneo è da sempre luogo di grandi domande, grandi tensioni, grandi
conflitti. Ma è soprattutto luogo di grandi culture. Culture che nei momenti
importanti hanno sempre saputo costruire, insieme, grandi risposte.

Ecco perché ho preso in prestito il saluto della gente di Lampedusa: O
Scià!: "fiato mio, mio respiro", per costruire, insieme ad altri artisti, un
momento di riflessione, uno spazio aperto importante. Non una
terra-di-nessuno, ma una terra-di-tutti, dove incontrarsi, conoscersi e
scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno
trovare risposte ai grandi temi con i quali l’uomo non ha mai smesso né
smetterà mai di confrontarsi.

La musica non possiede e non può dare risposte. Ma, come il mare, non
separa: unisce. Un linguaggio universale, che non conosce barriere, confini,
muri o pregiudizi e che, più di ogni altro linguaggio, può rappresentare il
terreno ideale per una riflessione aperta sui problemi che rimandano
all’esigenza di risposte condivise, efficaci, urgenti.

Accostare fiato a fiato

Per concorrere a tracciare questa strada, alcuni tra gli artisti italiani
più attenti e sensibili si sono dati appuntamento a Lampedusa dal 23 al 25
settembre. Per unire respiro a respiro, accostare fiato a fiato e dar vita a
una corrente capace di emozionare, appassionare, coinvolgere, ma anche
interessare.
Un movimento per riflettere e far riflettere sul ruolo che questi avamposti
del Mediterraneo hanno oggi e avranno in futuro e su come storia, cultura e
valori che l’Italia esprime possano dare un contributo determinante
all’avvio di una nuova stagione, alla costruzione di una nuova prospettiva.
Uniti dalla consapevolezza che, in un mondo come il nostro in cui se si apre
una finestra a Tokyo qualcuno a Milano rischia la polmonite, nessun uomo è,
né può essere, un’isola.

Claudio Baglioni

 

LA SICILIA 16 Settembre 2004

 

Lampedusa, musica da integrazione

ROMA - Tre serate-evento per fare di Lampedusa non solo l'isola dello sbarco ma anche il luogo «dell'arte dell'incontro», dell'unione, della festa e della giusta riflessione sull'immigrazione. E' questo lo scopo di 'O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare', l'iniziativa presentata oggi a Roma, ideata e promossa da Claudio Baglioni, in programma il 23-24 e 25 settembre a Lampedusa. Luca Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo Iacchetti e Mario Venuti sono solo alcuni dei 19 artisti che aderiranno gratuitamente all'iniziativa patrocinata dal presidente del Consiglio.
Tre serate di spettacoli aperti a tutti che si terranno sulla spiaggia della Guitgia. «E' una festa - ha spiegato Baglioni - un passo per un percorso, che mi auguro duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non paura di stare insieme agli altri».
I concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha aggiunto l'artista - ma dello scambio, del duetto o del duello simpatico e la scelta della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo insieme». Baglioni, che dice di aver sempre considerato Lampedusa come una sorta di avamposto esotico dell'Italia, ammette di aver provato una passione virulenta quando nel 1998 vide l'isola  per la prima volta.
L'idea di 'O Scià, che in dialetto isolano vuol dire mio respiro ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per tanti disperati con un po' di speranza.
Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state 7-8000 le persone presenti sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito. Il cantante romano si augura che 'O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per risolverli, per questo assicura che l'evento non diventerà mai una sorta di
Cantagiro o Festivalbar di Lampedusa.
La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno delle tre giornate si terranno anche incontri sui problemi dell'isola. «E' un riflettore - ha commentato Bruno Siragusa, sindaco di Lampedusa e organizzatore dell'evento insieme a Baglioni - che si accende sull'isola e ci permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione clandestina è un problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità europea. Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia
amministrazione vuole fare. Per ora, grazie ai finanziamenti del ministero dell'Economia abbiamo potuto iniziare un master plan di 18 mesi che ci porterà alla presa d'atto delle principali problematiche».
Tutti gli enti locali hanno aderito all'iniziativa, ma non ci saranno politici sul palco: «D'altra parte Berlusconi lo avevamo invitato con Fabio Fazio a cantare nella prima puntata dell'Ultimo Valzer - ha detto Baglioni - Comunque, ci sono contatti con il presidente Ciampi e con la presidenza del Consiglio». Infine, una domanda sul conflitto in Iraq: «Probabilmente è una
guerra sbagliata, iniziata male e che sta finendo anche peggio. Quindi non può essere l'unica risposta per risolvere i problemi. L'ideale sarebbe l'incontro fra culture diverse: chi l'ha detto che l"altrò sia sbagliato?».

 

La Sicilia Web 16 Settembre 2004
Lampedusa, musica da integrazione


ROMA - Tre serate-evento per fare di Lampedusa non solo l'isola dello sbarco ma anche il luogo «dell'arte dell'incontro», dell'unione, della festa e della giusta riflessione sull'immigrazione. E' questo lo scopo di 'O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare', l'iniziativa presentata oggi a Roma, ideata e promossa da Claudio Baglioni, in programma il 23-24 e 25 settembre a Lampedusa. Luca Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo Iacchetti e Mario Venuti sono solo alcuni dei 19 artisti che aderiranno gratuitamente all'iniziativa patrocinata dal presidente del Consiglio.

Tre serate di spettacoli aperti a tutti che si terranno sulla spiaggia della Guitgia. «E' una festa - ha spiegato Baglioni - un passo per un percorso, che mi auguro duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non paura di stare insieme agli altri».

I concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha aggiunto l'artista - ma dello scambio, del duetto o del duello simpatico e la scelta della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo insieme». Baglioni, che dice di aver sempre considerato Lampedusa come una sorta di avamposto esotico dell'Italia, ammette di aver provato una passione virulenta quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta.

L'idea di 'O Scià, che in dialetto isolano vuol dire mio respiro ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per tanti disperati con un po' di speranza.

Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state 7-8000 le persone presenti sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito. Il cantante romano si augura che 'O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per risolverli, per questo assicura che l'evento non diventerà mai una sorta di Cantagiro o Festivalbar di Lampedusa.

La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno delle tre giornate si terranno anche incontri sui problemi dell'isola. «E' un riflettore - ha commentato Bruno Siragusa, sindaco di Lampedusa e organizzatore dell'evento insieme a Baglioni - che si accende sull'isola e ci permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione clandestina è un problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità europea. Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia amministrazione vuole fare. Per ora, grazie ai finanziamenti del ministero dell'Economia abbiamo potuto iniziare un master plan di 18 mesi che ci porterà alla presa d'atto delle principali problematiche».

Tutti gli enti locali hanno aderito all'iniziativa, ma non ci saranno politici sul palco: «D'altra parte Berlusconi lo avevamo invitato con Fabio Fazio a cantare nella prima puntata dell'Ultimo Valzer - ha detto Baglioni - Comunque, ci sono contatti con il presidente Ciampi e con la presidenza del Consiglio». Infine, una domanda sul conflitto in Iraq: «Probabilmente è una guerra sbagliata, iniziata male e che sta finendo anche peggio. Quindi non può essere l'unica risposta per risolvere i problemi. L'ideale sarebbe l'incontro fra culture diverse: chi l'ha detto che l"altrò sia sbagliato?».

16 Settembre 2004

AdnKronos 16 Settembre 2004, 17:13
Musica: Baglioni, Lampedusa Non Solo Come Terra Di Sbarchi
Roma, 16 set. (Adnkronos)- ''Vogliamo portare la musica a Lampedusa e attraverso gli artisti che porteremo, farla conoscere in tutto il suo fascino come luogo d'incontro al centro del Mediterraneo e non solo come terra di sbarchi''. Con queste parole Claudio Baglioni ha presentato oggi il Festival, ideato da lui, 'O' Scia', Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare', in programma dal 23 al 25 settembre nell'isola di Lampedusa.

Corriere Romagna 16 Settembre

Annullato Baglioni, biglietti rimborsati

RAVENNA - Un’altra grossa delusione per le migliaia di fans di Claudio Baglioni pronti ad ascoltare “il divo Claudio” nell’arena del Pala De Andrè. Il concerto, previsto martedì 14 e poi rinviato per pioggia a mercoledì 15, dopo che i cancelli erano già stati aperti, è stato infine sospeso definitivamente. “Nonostante gli sforzi organizzativi – è il comunicato degli organizzatori – a causa della perdurante instabilità atmosferica, lo spettacolo di Claudio Baglioni non avrà luogo. Nei prossimi giorni provvederemo a comunicare tempi e modalità di rimborso dei biglietti e contestualmente daremo comunicazione sulla possibilità di recuperare lo spettacolo al chiuso all’interno del Pala De Andrè”. Info: 0543/60738.

Il Corriere della sera 12 Settembre 2004

La donna, che preferiva morire piuttosto che subire l’amputazione, festeggiata anche dal sindaco Veltroni
La gioia di Francesca che fra 50 giorni camminerà nuovamente
L’ha accolto con le braccia tese e un’esclamazione di gioia «Ah... Walter». E lui, il sindaco, l’ha abbracciata e le ha portato in regalo una copia - con dedica autografa e personale - del suo nuovo libro Senza Patricio . Ieri al policlinico di Tor Vergata per Francesca Ricci, la donna che preferiva morire piuttosto che subire l’amputazione anche della gamba destra in seguito ad una rara malattia, è stato il giorno della festa. Domani, infatti, tre mesi dopo  l’intervento, lascerà Tor Vergata «che ormai è come fosse casa mia», per andare a Budrio, 20 chilometri da Bologna, dove dovrebbe iniziare la sua nuova vita. L’attendono 50 giorni di impegno e fatica, ma poi potrà di nuovo camminare, come le ha promesso il corridore Alex Zanardi, che andò a trovarla per convincerla ad operarsi. «Francesca è una ragazza forte - disse allora l’ex pilota di Formula Uno che ha
perduto le gambe in seguito ad un incidente -. Io ho fatto solo la mia piccola parte nel convincerla che una vita bellissima è ancora possibile». Per lei, a giugno, si mosse una catena di solidarietà, compreso un intervento di Caludio Baglioni, il
suo cantante preferito. E con il sindaco, che è andato spesso a trovarla, è ormai nata quasi una complice amicizia. Walter
Veltroni ieri ha promesso che andrà anche a Bologna, ha parlato di calcio con il figlio, Simone, che martedì tornerà a
scuola, ha brindato al coraggio di Francesca con la mamma Rosalba, il fratello Paolo e la sorella, Marinella. Preoccupata per il viaggio che l’aspetta? Anche se non lo dà a  vedere, lo è senz’altro. «Sono un po’ emozionata - risponde sorridente, gli
occhi bellissimi di nuovo truccati -. Sarà tutto nuovo. Non ho nemmeno fatto la valigia. Dopo i mesi trascorsi qui ho tante
cose da portare via con me». Comprese lettere, dischi e portafortuna, che ha voluto appendere anche sulla carrozzella. «Chi
ti accompagnerà?», domanda il sindaco.  «Un’amica». Per Francesca sono pronte nel centro di riabilitazione dove è stato il
pilota di Formula Uno «le gambe, proprio come quelle di Alex Zanardi», racconta un’amica. L. Gar.  Cronaca di Roma

 

Famiglia Cristiana - 11 Settembre 2004

di Gigi vesigna

Lampedusa,dal 23 al 25 settembre farà da cornice a un'edizione specialissima di O Scià,neologismo formato dalle iniziali di "odori,suoni,colori delle isole d'altomare". Spiega Claudio Baglioni,deus ex machina dell'iniziativa:"E' un modo di riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina,insieme con alcuni dei più rappresentativi artisti italiani.

L'immigrazione clandestina è un fenomeno drammatico e dolorosissimo. Effetto e causa di gravissimi squilibri sociali,economici e culturali. Mi piacerebbe che O Scià rappresentasse uno spazio aperto importante,una terra di tutti dove incontrarsi,conoscersi e scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo trovare risposte ai grandi temi con i quali l'uomo non smetterà mai di confrontarsi".

Le tre serate-spettacoli aperti a tutti sulla spiaggia della Guitgia organizzati in collaborazione con il Comune di Lampedusa Linosa,assessorato al Turismo Spettacolo e Cultura,il patrocinio della Regione Sicilia e della Provincia di Agrigento,da Bag Friends & Partners e il Sestante-hanno già le adesioni di Luca Barbarossa,Edoardo Bennato,Simone Bencini,Alex Britti,Luca Carboni,Lucio Dalla,Niccolò Fabi,Enzo Jachetti,Antoine Michel,Francesco Renga,Ron e Mario Venuti. 

 

 

Merateonline.it - 10 Settembre 2004 

Merate: stasera Savelli in concerto per i pompieri

Questa sera alle ore 21 al teatro Manzoni di Merate andrà in scena il concerto-spettacolo “Storie di una storia buffa” di Walter Savelli. Braccio destro per 25 di Claudio Baglioni alle tastiere e al pianoforte, “maestro” di Marco Masini e Paolo Vallesi, Savelli ha fatto della musica la sostanza e il punto cardine della sua esistenza. Questa sera a Merate si esibirà in uno spettacolo di beneficenza a favore degli Amisi de Pumpier e della nuova caserma. Durante la performance di oggi l`artista racconterà di sé, della sua esperienza e delle tappe che hanno costellato il suo percorso, tutto in salita, ma carico di soddisfazioni e di momenti importanti.

 

 

Viterbo News - 10 Settembre 2004 

Claudio Baglioni raduna i suoi fans a Viterbo

 

Conto alla rovescia per la due giorni viterbese di Claudio Baglioni. Domani sera, alle 21, nel parco comunale di Prato Giardino, il cantautore romano terrà il concerto di chiusura del suo tour estivo. Domenica, nello stesso luogo, si svolgerà il decimo raduno nazionale dei fan club «ufficiali». Un evento, il raduno, che porterà in città almeno cinquemila persone provenienti da ogni parte d'Italia. L'appuntamento consiste in una sorta no stop di sette ore (dalle 15 alle 22), un pò concerto e un pò rievocazione delle principali tappe della carriera di Baglioni.

 

 

http://www.giornale.it/folder/news9Set2004110612.shtml 

Domenica A1 bloccata tra Valdichiana e Orte Autostrade per l'Italia informa che domenica 12 settembre, dalle ore 07:00 alle 12:00, il traffico verra' bloccato sull'autostrada A1, in entrambe le direzioni, tra Valdichiana e Orte, a seguito dell'Ordinanza n. 17524 della Prefettura di Terni per le operazioni di bonifica da ordigno bellico (bomba d'aereo inesplosa), rinvenuto in Orvieto, nelle adiacenze dell'autostrada A1. Autostrade per l'Italia invita i conducenti a sintonizzarsi sulle frequenze Isoradio per ascoltare gli aggiornamenti sull'andamento delle operazioni militari che comporteranno i seguenti provvedimenti nella mattinata di domenica 12 settembre: dalle ore 07:00 di domenica 12 settembre dovranno essere lasciate libere da veicoli e da viaggiatori le Aree di Servizio Giove est, Tevere est e Fabro ovest; dalle ore 07:00 alle ore 12:00 il traffico sull'A1 diretto a nord dovra' uscire obbligatoriamente alla stazione di Orte dove, per contenere i possibili disagi, sara' allestita anche una porta speciale in uscita; dalle ore 07:00 alle ore 12:00 il traffico sull'A1 diretto verso sud dovra' uscire obbligatoriamente a Valdichiana, dove saranno potenziati i livelli di servizio e poste le indicazioni segnaletiche per la viabilita' ordinaria verso Roma; Le stazioni di Attigliano e Orte saranno abilitate esclusivamente per il traffico diretto verso sud. Le stazioni di Fabro, Orvieto, Chiusi e Valdichiana saranno abilitate solo per il traffico diretto verso nord. Per agevolare il deflusso del traffico diretto verso nord, verranno potenziati i livelli di servizio all'uscita di Magliano Sabina. info utili 

http://mappe.virgilio.it/tc/home.jsp 

http://www.trenitalia.com/home/it/index.html

 

Il Quotidiano della Calabria 10 Settembre 2004 

Buona la prevendita per il concerto del 18 allo stadio San Vito
Trent'anni sulle orme di Baglioni

Il tesserato cosentino più anziano del Clab parla dell'attesa

Claudio Baglioni, il conto alla rovescia per il concerto del S. Vito entra nella sua fase più calda. Il 18 settembre arriva Lui, l'uomo che " voleva essere un grande mago", il naso "di falco a becco in giù", quel "Claudione" amato da piccoli e grandi. Nel suo "Clab" ci sono famiglie intere tesserate che una volta l'anno si godono da vicino l'artista che ha sempre incantato i suoi fan con spettacoli ad effetti speciali: ballerine, acrobati e coreografie di fan innamorati. Anche a Cosenza ci sono "i malati di Claudio", quelli che non solo hanno la tessera del "Clab" ( 17 euro, la quota annuale), ma anche quelli che viaggiano su e giù per l'Italia pur di ascoltare " Un Piccolo Grande Amore". Beniamino è uno di questi " Con il concerto del S.Vito festeggio le mie prime 30 candeline con Claudio". Beniamino mostra orgoglioso la tessera n° 150. "Sono stato uno dei primi e vi dico che andare al raduno è un'emozione immensa". Il raduno, l'unico concerto fatto al pomeriggio, un concerto gratuito. "Si, quella è la nostra famiglia". Claudio Baglioni torna a far un concerto nello stadio S. Vito dopo 20 anni, anche se solo quest'estate nell'incantevole anfiteatro di Cirella ha lasciato quella " Fotografia" che resta nel cuore delle coppie innamorate, ma anche di chi corteggia la fanciulla ancora titubante e pensierosa. Signori, ci siamo. La curva Bergamini si annuncia strapiena, ma ancora i biglietti (costo 28 euro) sono in vendita in una città già con le scarpe da tennis e lo zainetto del panino in concerto. Roberto Iacobino non è un grande mago come " Claudione", però l'organizzatore del concerto del 18 settembre sottolinea " che il prezzo di 28 euro è il più basso di una tournèe estiva che ha registrato il tutto esaurito". Iacobino dietro la sua scrivania continua a gonfiar il petto per la promessa mantenuta " Si, sono riuscito a mantenere la promessa fatta alla città. Baglioni ritorna a Cosenza, ma soprattutto ritorna in quello stadio che lo aspettava da 20 anni".
E i giovanotti del Clab? Per loro parte la caccia all'uomo, una caccia che durerà per tutta la giornata del 18, ma anche per quella del mattino dopo. Dove pranzerà, cenerà, dormirà il cantante romano? " Mi dispiace, su questo non posso rispondere". Iacobino resta abbottonato nel suo silenzio. L'ultima domanda, quella a cui Iacobino non vorebbe rispondere. E il concerto di Vasco Rossi? La risposta, un sorriso. Un sorriso che sa tanto di conferma per un altro grande appuntamento il 25 settembre a Catanzaro.
Marcello Romanelli

 

 

Il Messaggero 10 Settembre 2004 

“Cercando”... Baglioni a Terracina

 Tre ore di spettacolo con l’anima vecchia e nuova del cantautore romano

 di MASSIMILIANO LAZZARI

 

 Ci sono gli ultimi biglietti disponibili per “Cercando 2004”, il concerto che Claudio Baglioni terrá questa sera all’Arena del Molo di Terracina. E’ l’ultima tappa nel centro-sud per il cantautore romano, protagonista di un fortunato tour. Ed è anche un’altra delle grandi presenze al Molo, che arriva alla conclusione di un’estate scintillante. Un tour composito quello di Baglioni. Una serie di concerti caratterizzati da tre “anime musicali”, versioni acustica, elettronica ed elettrica dei suoi più grandi successi, un viaggio alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme espressive, con nuovi arrangiamenti e sonorità. Questo concerto chiude anche la rassegna estiva, promossa come ogni anno dalla Ventidieci, in collaborazione con il Comune di Terracina. E visto che il concerto era previsto qualche settimana fa e poi è saltato, chi ha acquistato i biglietti per la data precedente, può godersi musica ed esibizione questa questa sera. Cosa si vedrà? Due diverse ambientazioni sceniche, tre palchi quanle le “anime” musicali di cui si parlava, tre anche le ore di durata dello spettacolo costruito con la collaborazione di cinque famosi musicisti internazionali, Paolo Gargano, John Giblin, Gavin Harrison, Roberto Pagani e Pio Spiriti. Appuntamento quindi con gran parte del vastissimo repertorio di Claudio Baglioni, con tutti i suoi più grandi successi. Da quelli che hanno fatto cantare i genitori di oggi e che ancora emozionano le generazioni arrivate dopo. A quelli nati nel nuovo millennio, che continuano a raccontare sentimenti e storie del Baglioni di sempre. Si chiude così la stagione estiva a Terracina, che ha visto tra gli artisti Giorgio Panariello, Ficarra & Picone, Vincenzo Salemme e Franco Neri. «Chiudiamo con un grande concerto - dicono Vincenzo ed Erasmo Berti con Gianluca Bonanno - ma già stiamo pensando alla prossima stagione. Nel corso di questi anni abbiamo sempre puntato più in alto e quindi le nostre intenzioni sono quelle di andare ancora più avanti e proporre artisti di ogni livello. Puntiamo sempre sui più grandi nomi italiani e prenderemo in considerazione anche alcuni internazionali. Intanto puntiamo a chiudere in bellezza». Il costo del biglietto numerato è di quaranta euro, trentasei invece quello dei posti non numerati. Tutti i posti sono a sedere. Infoline 0773/414521. www.ventidieci.it.

 

Corriere della sera 10 Settembre 2004

TERRACINA

Claudio Baglioni in concerto per «Cercando» ripercorre i successi della sua carriera
All’Arena «Il Molo» di Terracina arriva stasera in concerto Claudio Baglioni, che prosegue con grande successo nel tour «Cercando», nel quale ripropone i successi della sua lunga carriera. Saranno validi i biglietti del cocnerto annullato del 7 agosto. In tutte le tappe della tournée, il cantautore romano continua a riempire le piazze facendo registrare il tutto esaurito e offrendo al pubblico una bella festa di musica e simpatia. Molti dei luoghi dove si svolgono i concerti sono spazi da recuperare e questo anche per gli interessi legati alla recente laurea in Architettura del cantautore. «Sono stato subissato da richieste di progetti e interventi da quando mi sono laureato», ha spiegato Baglioni, «ma questo mi è servito anche a ribadire che io sono e resto un musicista». Molti concerti, come probabilmente accadrà stasera a Terracina, si aprono con «Strada facendo», «la canzone», osserva Baglioni, «che incarna lo spirito dell’oggi».
Intanto il cantautore ha progettato di riunire a fine settembre a Lampedusa, dove ogni tanto si reca a trascorrere qualche giorno di vacanza, un folto gruppo di amici e cantanti, da Edoardo Bennato a Fiorella Mannoia, a Biagio Antonacci, per tre giorni di musica in mezzo al Mediterraneo, una festa più che un festival, là dove approdano le barche dei «disperati del mondo».

TERRACINA, Arena Il Molo, alle ore 21, tel. 0773.472501

Il Sannio QUOTIDIANO - 9 Settembre 2004 

di Donato Zoppo

Crescendo per cercare, Cercando per crescere

Tra palazzetti e luoghi storici, Claudio Baglioni incanta con i suoi concer ti

Sei album in ventitre anni. Roba da Pink Floyd. Eppure, dal 1981 al 2004, Claudio Baglioni ha macinato in lungo e in largo le strade della nostra penisola. Lo ha fatto in tempi non sospetti, ancor prima che la crisi del mercato discografico costringesse gli artisti a ripiegare sui concerti. Un vero “tour man”, di quelli instancabili e irriducibili, davvero all’insegna di “Strada facendo”. Ed è una strada lastricata di continui successi, coronati anche dalla soddisfazione personale della recente laurea in Architettura: ha suscitato interesse la sua tesi-progetto sulla riqualificazione urbana del Gazometro, destinato a divenire pulsante centro culturale della periferia romana, da adibire a spettacoli e incontri di popolo.

Proprio all’indomani del riconoscimento accademico, Baglioni dà il via al nuovo tour estivo, intitolato “Cercando”. Segue di poco il precedente tour invernale “Crescendo” ed è un giro d’Italia e delle sue bellezze più nascoste, di quelle dimenticate, anche di quelle più note e celebri, utilizzate però come arene naturali dove fruire della sua musica. In fondo essere architetto dovrà pur servire a qualcosa. Come “Crescendo”, che aveva toccato i palasport (Caserta ed Eboli tra quelli campani), anche “Cercando” arriva in Campania. Vi sosta per due volte: il Belvedere di San Leucio (Caserta, 26 luglio), i Templi di Paestum (Salerno, 28 luglio). E sfiora i confini della nostra regione in luoghi evocativi come il Castello Svevo di Lucera (Foggia, 4 agosto). Il concerto alle Antiche Terme dell’isola di Ischia (16 agosto) è stato poi eliminato dalla scaletta. Una tournèe affascinante ma viziata da alcuni organizzatori locali poco professionali, contestati dallo stesso artista per i disordini nella disposizione dei posti a sedere.

Baglioni comunica “la voglia di cercare luce, serenità, bellezza e nuova armonia”. Entra in luoghi segnati “dalla nostalgia, dalla memoria civile e industriale”. Fa dunque indossare nuovi vestiti alle sue canzoni più note e rispolvera alcuni gioielli tenuti lontani dai palchi per troppo tempo. Scenografia essenziale ma davvero suggestiva: palco spoglio, sei sagome sorreggono misteriose sfere che si illuminano in sapienti giochi di luci. Il resto lo fa la “location”: il Belvedere di S. Leucio, ad esempio, testimonianza di quella utopica “Ferdinandopoli” che fa da ideale sede al Leuciana Festival, diretto da Nunzio Areni. Quel cielo inclemente che minaccia il concerto come per magia si apre alle stelle: sembra essere una costante di molti concerti baglioniani, minacciati dal cattivo tempo ma graziati al momento giusto. E nella serata di Paestum Baglioni cattura un pubblico smarrito, sperduto tra la magnificenza dell’antico tempio alle spalle del palco e il cantante che - solo voce e chitarra - incanta con una magica e inattesa “Reginella”. Quando tutto si fa buio e le candeline del pubblico illuminano la notte - sulle intense note di “Tutto in un abbraccio” - il respiro collettivo si fa lento, pesante, profondamente emozionato.

I musicisti di questo tour sono eccezionali. Alcuni di loro sono piuttosto noti: il fido chitarrista Paolo Gianolio e la sezione ritmica - oliata e “very british” - di John Giblin e Gavin Harrison, abituali frequentatori delle cerimonie baglioniane. Roberto Pagani e Pio Spiriti aggiungono il tocco di classe dei polistrumentisti esperti e navigati. Grazie a questa line-up ritornano le suggestioni di un disco insuperato come “Oltre” (1990): una miscela di ballate e smooth jazz, punte acuminate di rock e lontani echi world music, richiami all’amato Peter Gabriel e giochi fusion, raffinata e imprevedibile evoluzione della canzone d’autore. La band confeziona un repertorio vario e sfaccettato, oscillando tra momenti intimisti e sequenze rock potenti e vigorose; il nuovo arrangiamento di “Mal d’universo” sfiora l’art rock e una minimale “Un mondo a forma di te” rinvia a certe suggestioni di David Sylvian, musicista apprezzato da Baglioni. Colpisce l’eleganza delle soluzioni strumentali: clarino e violino in “Mai più come te”, vibrafono e fisarmonica in “Signora delle ore scure”, sottili incursioni di organo Hammond. Sorprende lo squadrato rock di “Notti”, “Via” e “Gagarin”, dedicata all’astronauta russo e rimasta nel cuore dei baglioniani di ferro dal 1977. L’ultimo disco “Sono io l’uomo della storia accanto” è il più gettonato, recente ma già adorato dai fans.

Baglioni non è più il cantore degli amori adolescenziali. Il totem di “Questo piccolo grande amore” è ancora lì: l’autore ci ironizza, spesso l’ha minimizzata senza prenderne le distanze, forse sente il peso di quel riconoscimento, “canzone d’amore italiana più bella del secolo”, che ricevette nel 1985. Ma quando il pubblico è al culmine della partecipazione emotiva, in quel passaggio a suo modo celebre, “ti amo davvero, ti amo lo giuro”, l’ineffabile Claudio spara un “ti amo lo giuro su Arturo”. Il medley di successi sentimentali anni ’70 (“Sabato pomeriggio”, “Amore bello”, “E tu” etc.) non può mancare ma l’artista è andato avanti. Canta l’inquietudine in “Mal d’universo”, un ironico smarrimento in “Serenata in sol”, il fascino morboso di una relazione ombrosa e inafferrabile in “Signora delle ore scure”, la ricerca interiore in “Un mondo a forma di te”. E a chi gli rimprovera ancora la rima “cuore-amore”, invitiamo a leggere i suoi piccoli saggi di ermetismo: “Ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già, anche se quello che hai avuto sempre davanti sta”.

Super Claudio è un piacente 53enne, fisico prestante e chioma d’argento, che riceve le meritate attenzioni del pubblico femminile; quando siede al piano e incespica su intere strofe un sospiro di sollievo accomuna i maschietti invidiosi: è umano anche lui. Eppure risulta difficile trovare un suo collega - possibile eccezione: Vasco Rossi - così vitale e coinvolgente sul palco. E’ un altro Baglioni quello che si ascolta e si tocca dal vivo: sono davvero innumerevoli gli arrangiamenti e le rielaborazioni dei suoi brani, ogni volta diversi e funzionali al contesto in cui sono presentati. In fondo la sua ricerca è questo: cercando tra i sentimenti e le canzoni Claudio è cresciuto. Con lui il suo pubblico, in una simbiosi unica nel panorama della canzone italiana.

Il MATTINO - 8 Settembre 2004 

BAGLIONI FESTIVAL A USTICA CON BENNATO

Ci sarà anche Edoardo Bennato sul palco della seconda edizione di «’O scià», ovvero «Odori, suoni e colori delle isole d’altomare» organizzato a Lampedusa dal 23 al 25. Sul palco, al fianco di Claudio Baglioni, deus ex machina del progetto dedicato all’emergenza immigrazione, col rocker flegreo ci saranno Luca Barbarossa, Simona Bencini, Alex Britti, Luca Carboni, Lucio Dalla, Niccolò Fabi, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Antoine Michel, Ron, Enrico Ruggeri, Mario Venuti.

 

Il Corriere di Romagna - 7 Settembre 2004 

La musica fa l’Unità RAVENNA - Prosegue al Pala De Andrè di Ravenna la Festa provinciale dell’Unità. Questi gli spettacoli in programma nell’ultima settimana: all’Arena Tribune, che ospita quelli di maggior richiamo, venerdì 10 si celebra il cinquantesimo anniversario di Romagna mia inno della Romagna nel mondo, con un concerto che vede protagonisti Mauro Ferrara, Moreno il biondo e Fiorenzo Tassinari. Uno degli eventi più attesi dell’edizione 2004 è il concerto di Fiorella Mannoia, in programma l’11; la sera successiva spazio ad Omar, la voce del cuore. Grande chiusura martedì 14 settembre con Claudio Baglioni, che da parecchio tempo non si vede da queste parti e non mancherà di richiamare il pubblico delle grandi occasioni. Passiamo al palco centrale, che stasera ospita il liscio dell’Orchestra Venturini; domani tornano Titta e le Fecce Tricolori, noto gruppo demenziale ravennate. Si torna al liscio mercoledì con Alessandro Ristori, che lascia spazio venerdì ad un appuntamento immancabile: quello con i Modena City Ramblers, tornati a buoni livelli dopo alcune vicissitudini di formazione ed un periodo di appannamento. È una serata celebrativa quella dell’11 settembre, che sarà conclusa dal coro gospel Anno Domini Gospel Choir. Il 13 Gabriele e Milva sono protagonisti di una serata di liscio patrocinata dal Club Secondo Casadei. Vediamo in conclusione il programma del Caffè Concerto, che stasera offre il pianobar de Il Gatto e la Volpe, domani il quartetto di Michele Fenati, e giovedì il blues della storica band ravennate Blue Jackets. Venerdì tocca a Moreno Lombardi, seguito sabato dai Boomerang; domenica 12 settembre ci sono Bonetti e Roby Pelati, mentre lunedì 13 chiudono il cartellone gli Arancia Meccanica.

 

Il Piccolo - 7 Settembre 2004 

Musica – Inedito concerto live del cantautore neo-architetto dedicato alla rinascita della storica area di Trieste Baglioni, serenata in Porto Vecchio “Se arrivasse l’Expo sarei disponibile a dedicargli una canzone-sigla” TRIESTE La canzone ufficiale per Trieste Expo 2008 potrebbe scriverla Claudio Baglioni. Lo ha promesso il cantautore romano, che ieri pomeriggio è stato protagonista di un inedito momento live nel Porto Vecchio. L'iniziativa, denominata «Spazi nuovi per uomini nuovi», è abbinata al suo tour «Cercando» (che giovedì ha fatto tappa a Udine) e al progetto dell'artista romano, che a 53 anni si è laureato in architettura con una tesi sulla riqualificazione delle aree urbane dismesse. Ed è stata un'autentica premiere cultural-musicale, quella svoltasi all'interno del Porto Vecchio, davanti a una manciata di giornalisti, fotografi e cameraman e ad alcune centinaia di fan privilegiati. «Il Porto Vecchio mi è stato segnalato da diversi triestini. Io l'ho visitato ieri: è uno spazio incredibilmente affascinante. Sembra un set cinematografico. E devo dire che, pur restando un cantante, un artista, mi piacerebbe diventare anche un artefice o un artificiere della rinascita delle grandi aree degradate d'Italia, approfittando della mia notorietà. Non cambierò mestiere: come architetto non eserciterò mai. Ma ci sono molte affinità tra musica e architettura. Entrambe vogliono migliorare la qualità della vita. per questo ho varato questo progetto, per contribuire a far riscoprire luoghi e spazi come questo». «Approdare a Trieste - sottolinea Baglioni - è sempre emozionante. Oltre a incontrare una città, si incontra un simbolo. C'è in questa storia tutto il peso e la ricchezza di una città stretta fra due confini: quello di mare, come una porta sempre aperta sul mondo e sulle sue mille voci, e quello di terra, come una ferita non ancora del tutto rimarginata, dove dolore e speranza si mescolano in una risacca senza fine. Ed è forse proprio questa doppia anima la ricchezza più grande di una città che non ha mai rinunciato alla propria identità e ha difeso fino in fondo il valore della propria autonomia». «Incontrarsi al Porto Vecchio è un viaggio nella memoria, ma anche nel futuro. Significa scambiarsi sguardi e voci nel cuore di questo simbolo - "cercando" di avvicinare alle grandi storie della gente la cui vita è stata vita per questo luogo, le piccole storie che parole e note cuciono insieme, accompagnandoci nella ricerca di sé, degli altri e del valore del tempo». Se le proponessero di partecipare al progetto? «Lo farei volentieri Anche se mi preoccupa il fatto di ricevere, da qualche mese, più richieste come architetto che come musicista. Se non avessero già fatto Eurodisney a Parigi, lo si poteva creare qui». Se Trieste si aggiudicasse l'Expo, gli dedicherebbe una canzone-sigla? «Va bene. Potrei pensarci. Poi vi mando il conto... Scherzi a parte, l'architettura urbana è importante per una città come la circolazione del sangue nel corpo. Mi auguro che quanto prima il Porto Vecchio trovi una nuova centralità nella vita di Trieste». Tra le sue canzoni qual è la più adatta? «Innanzitutto "Buona fortuna", e poi "Un mondo a forma di tè", perché Trieste ha questa forma, questo tesoro nascosto, che va riscoperto, riportato alla luce, diventi uno spazio nuovo per uomini nuovi». Il sindaco Dipiazza non ha dubbi: "II 16 dicembre probabilmente vinceremo, perché la Grecia (Salonicco) ha già speso troppo per le Olimpiadi e Saragozza non è bella quanto Trieste». E preannuncia, fra qualche anno, un concerto di Baglioni «nel grande cantiere del Porto Vecchio». L'artista (a nome dei triestini) ha fatto gli scongiuri di rito. Poi ha dato il via a un concerto che si è protratto per oltre un'ora e mezza, da «Strada facendo» alla «Serenata in Sol», facendo vibrare di nostalgia le finestre e le gru arrugginite dei magazzini e delle banchine, mentre i ragazzi dello skateboard continuavano ad allenarsi nello spiazzo vicino. Finché la Lanterna ha segnalato che era ora di andare, illuminando lo striscione davanti ai cancelli: «Date più spazio ai giovani: qualcosa cambierà». Renzo Sanson

 

 

Trieste Oggi  - 7 Settembre 2004 

 Il popolare cantautore - neolaureato - parla dei suoi sogni triestini Porto Vecchio, il piccolo grande amore dell’architetto Baglioni Claudio Baglioni, dalla chitarra alla squadra di architetto Laura Tonero "Buona fortuna": e questa la canzone che Claudio Baglioni dedicherebbe a Trieste se fosse lui il testimoniai della candidatura della nostra città ad ospitare l'Expo Un Baglioni ieri a Trieste in duplice veste: in quella più conosciuta di cantautore e in quella di architetto. Il dottor Baglioni, anzi l'architetto Claudio Baglioni si è infatti laureato lo scorso 24 giugno a Roma sostenendo una tesi proprio sul riutilizzo e la rivalutazione delle aree dismesse. Il neoarchitetto ora gira l'Italia con una sorta di viaggio-spettacolo, un progetto "Spazi nuovi per Uomini nuovi" che coinvolge tutte le aree della nostra Penisola che necessitano di una riqualificazione. Ed ecco come è nato il suo interesse per questa zona della nostra città, la cui destinazione suscita ancora divisioni e polemiche. «Del Porto Vecchio di Trieste - ha precisato Baglioni – ho saputo attraverso alcune segnalazioni. Alcuni architetti triestini me ne hanno parlato, ma solo ora ho avuto la possibilità di visitarlo e mi sono reso conto che è realmente una ferita a discapito di tutta la città". «Zone come questa vanno riqualificate e non mi dispiacerebbe - ha spiegato il cantautore - partecipare con qualche idea alla sua rinascita. Qui c'è un'idea complessa da reinventare, bisogna riunire opinioni, concetti e pensieri». «L'altra sera - ha detto il cantautore scherzando – dopo qualche bicchiere di buon vino, ho anche pensato al Porto Vecchio come un luogo ideale per un'ipotetica Disneyland o più seriamente a un set cinematografico». A proposito della candidatura di Trieste ad ospitare l'Expo, Baglioni è stato sintetico ma puntuale. «Trieste - ha affermato – merita l'Expo, per la sua posizione geografica, di confine, per le tante culture che la attraversano, per questa sua posizione tra terra e mare e per il suo grande fascino». Un Baglioni di poche parole, che si autocandida a testimonial per Trieste in questa affannosa corsa contro Saragozza e Saloniccoo. Quello suo di ieri è stato un blitz, così lo ha definito lui, un blitz per qualche spunto, un grande segnale che serva a compiere piccoli passi. E poi Baglioni tra i magazzini del Porto Vecchio, attorniato dai suoi "testimoni muti", dei manichini che sorreggono dei grandi specchi atti a far riflettere e rieccheggiare in tutta l'Italia le idee che nascono durante questi singolari incontriconcerti, ha concesso ad un ristretto pubblico alcune delle sue memorabili canzoni tra le quali anche "Un mondo a forma di te" che, secondo Baglioni, ha un titolo che calza a pennello a Trieste. «La città - ha spiegato - deve assumere una forma adatta alle persone che ospita». E poi tutto è finito in musica.

 

Il Gazzettino – NordEst 7 Settembre 2004

Baglioni “rilancia” il Porto Vecchio Prima del concerto disserta sulle possibilità di rinascita dello storico sito triestino Trieste - Camicia di jeans e pantalone sportivo. Il tempo sembra non passare mai, per Claudio Baglioni, reduce da una laurea in Architettura con una tesi dedicata al restauro delle aree dismesse. Ed è da qui che nasce l'idea di "Cercando", il tour del 2004 iniziato il 13 luglio con uno spettacolo al Gazometro di Roma e che ieri pomeriggio ha toccato anche il Porto Vecchio di Trieste con una piccolo concerto. L'iniziativa giuliana, intitolata "Spazi nuovi per uomini nuovi", vede la promozione del Comune di Trieste e dell'Autorità Portuale. «Con "Cercando" - confida il cantante - si vuole soprattutto conoscere e rivalutare i luoghi insoliti e abbandonati. Luoghi ricchi di storia, di fascino e che potrebbero essere riutilizzati e rivissuti in futuro». Non poteva esserci quindi luogo più appropriato del Porto Vecchio, un' area che evoca l'attrazione di una vitalità perduta. «Di fatto, questa zona mi è stata segnala:a da alcuni amici architetti, quindi è nata la curiosità di una visita». Ma niente paura, non è nelle intenzioni del cantante abbandonare la carriera per abbracciarne un'altra dedita alla ristrutturazione. «Penso però che dopo trentasei anni di musica è molto bello essere anche artefici di una sorta di illuminazione, una guida per sostenere questioni che si occupano dell'ambiente». Claudio Baglioni, classe 1951, è nato ed è vissuto nelle periferie romane, da qui la sensibilità per ciò che riguarda l'habitat e le diverse influenze che può suscitare sull'individuo. In mezzo a uno dei principali corridoi del Porto, circondato da fan e fotografi, Baglioni emana la calma della serenità, si prepara al prossimo piccolo saggio musicale che da lì a poco regalerà al pubblico e continua a rispondere a diverse curiosità, visibilmente attratto dalle antiche strutture che lo circondano. «Trieste è una delle poche città che meriterebbe di essere una capitale, posizionata com'è a “T” rovesciata, ponte ideale tra culture diverse e mi auguro che questo mio piccolo blitz possa essere un'ulteriore spinta a sostegno della ristrutturazione del Porto Vecchio». Una buona parola viene anche dal sindaco Roberto Dipiazza, piuttosto sicuro di poter accogliere il prossimo Expo' 98 e quindi già attivo con un progetto di rivalutazione dell'area dismessa. Ma l'autore di "Io sono qui" ne potrebbe prendere parte? «Mi piacerebbe, certo, e in qualche misura - confida Baglioni – col mio lavoro ho visitato tantissimi luoghi e potrei essere utile per qualche consiglio». Nel frattempo lo spazio di venta quello della musica e il discorso si fa più greve sull'attuale vita della discografia: «Di musica ce n'è tanta – afferma Baglioni - forse troppa e la discografia è praticamente al collasso. Credo non ci sia più possibilità di tornare indietro, sarebbe stato possibile alcuni anni fa, dando al disco la dignità del libro, ma non è stato così. La cosa peggiore - ammette sconsolato - è che la crisi della discografia porterà anche alla mancanza di produzioni per nuovi talenti». Poi è malia di suoni, i cancelli del vecchio porto si aprono per lasciare affluire la folla dei fan e il porto prende nuova vita con un miniconcerto che spazia da "La vita è adesso" a "Sono io - L'uomo della Storia accanto" ed è, come prevedibile, un tripudio di applausi e battimani per venti canzoni di seguito e una band di polistrumentisti d'eccezione. Mary Barbara Tolusso

 

IL Gazzettino Vicenza - 5 Settembre
NOSTRO INVIATO
Due giorni a Monte Berico sul piazzale panoramico che funge da sagrato alla basilica per Claudio Baglioni che continua a "cercare" - come indica il titolo di quest'ultimo ennesimo tour - luoghi non istituzionali da riempire di musica. Tutto esaurito davanti al palco, con qualche protesta per la disposizione dei posti che penalizzava le ali laterali, ma comunque una bella festa di musica con l'unico rimpianto per il cantante romano di una disposizione del palco che consentiva a lui la bella vista della facciata della chiesa fronte ma agli spettatori solo quella del nero colore del vuoto. Ieri la replica, prima di partire per Trieste dove domani terrà solo per inviti un concerto al Porto Vecchio una dei tanti "spazi da recuperare o riconvertire" esistenti in Italia e su cui ha puntato la sua tesi di laurea in architettura.
«Sono stato subissato da richieste di progetti e interventi da quando mi sono laureato e questo tour - dice - è servito anche per ribadire che io sono e resto un musicista e che quello che posso fare è suonare».
Ferdinando Salzano, uno dei maggiori promoter italiani con la sua Friends & Partner, è il compagno di avventure di queste ultime invenzioni e tira le somme soddisfatto: «I concerti sono andati bene, abbiamo dovuto spesso raddoppiare le date e devo dire che anche con gli altri artisti di cui organizzo i tour non abbiamo pentito per niente la crisi di cui si parla. Anche per Biagio Antonacci, che esordirà il 28 settembre all'Arena di Verona, la prevendita è ottima. La crisi della musica in Italia è della discografia, ma per quanto riguarda i concerti va tutto bene».
Intanto la macchina Baglioni non accenna a fermarsi nonostante la voce ogni tanto faccia le bizze e la fatica si faccia sentire.
A fine settembre il cantautore sta progettando un evento decisamente particolare a Lampedusa, l'isola dove ogni tanto va a trascorrere qualche giorno di vacanza e che lo ha visto protagonista del primo di questi concerti "in luoghi particolari".
Lì Baglioni vorrebbe riunire un folto gruppo di amici e cantamti italiani, da Edoardo Bennato a Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, ma la lista è infinitamente più lunga, per tre giorni di musica italiana in mezzo al Mediterraneo. Una festa più che un Festival, là dove approdano "di là dal ponte d'acqua" le barche dei disperati del mondo. L'operazione è complesa e ha bisogno di una lunga serie di verifiche e permessi, ma è solo l'ultima delle tante sfide che Baglioni è solito lanciare a se stesso.

Giò Alajmo

Il Giornale di Vicenza- 4 Settembre

Baglioni, stati d’animo in musica
Il divo Claudio torna stasera
Puntualissimo l’inizio con “Strada facendo”, poi spazio a una cavalcata che si è mossa fra le glorie del passato e quelle di un presente sempre brillante. Una voce ancora tonica, potente e molto estesa
« Strada facendo è la canzone che incarna lo spirito dell’oggi»
L’intervista. «Vorrei trovare il modo gentile di stare insieme di una volta, mentre oggi siamo barricati nella nostra solitudine». «Un romanzo? Mi piacerebbe, tutto è possibile»


di Stefano Rossi

Vicenza. Claudio Baglioni non è solo un cantante, è una fede. Così la pensava gran parte delle migliaia di persone affluite ieri sera in piazzale della Vittoria a Monte Berico per il primo concerto del cantautore romano. Persone che arrivavano non solo dalla città e provincia, ma un po' da tutto il nord Italia e, addirittura, oltre, come due ragazze di Zurigo nelle prime file.
Puntualissimo, alle 21.30 il nostro è salito sul palco, introducendo “a rate” il gruppo sulle note di Strada facendo , iniziata in acustico con cinque chitarre e un basso acustico per finire poi in maniera elettrica, ciascuno al proprio strumento.
Così è iniziato il viaggio la prima sera di Baglioni a Vicenza, un viaggio che sarebbe poi durato oltre due ore e mezzo, per soddisfare con tanto presente e pas sato il pubblico presente.
Apparentemente il concerto non aveva un filo conduttore, ma si può dividere forse in “stati d'animo”, inizialmente più intimi e personali, forse più tristi, man mano sempre più allargati al mondo e allegri.
Inevitabili i passaggi “storici”, disseminati qui e là nel corso del concerto. Il primo accenno ad alzarsi il pubblico lo ha fatto sulle note di Avrai , ma ben presto buona parte dei presenti era totalmente presa dalle canzoni.
Affiancato da un'ottima band, l'arch. Baglioni ha inanellato una lunga serie di successi attuali e del passato, trasferendosi tra una Notti a E adesso la pubblicità al singolo del nuovo album Sono io l'uomo della storia accanto , saltando all'indietro nel finale del concerto con una versione più suonata di Poster , e poi con un “medley” di brani veramente storici iniziato con Piccolo grande amore , proseguito con E tu , Amore bello e altre canzoni.
La mezzanotte era scoccata già da qualche decina di minuti e Baglioni non accennava a finire la serata. Una dopo l'altra sono arrivati anche tutti gli altri successi che il pubblico attendeva.
Ecco allora che il gruppo ha intonato brani come La vita è adesso , che fanno parte di un passato non troppo remoto della lunga carriera del cantautore romano, apparso ieri sera a Vicenza in buona forma, con buona pace di chi temeva che la sua voce non fosse più quella di un tempo. Invece, Claudio Baglioni è apparso perfettamente a suo agio, la voce come al solito potente, l'estensione sempre impressionante, il fiato tantissimo, da far tremare le vene.
Il piazzale della Vittoria è apparso luogo perfettamente adatto a ospitare questo genere di manifestazioni, scenografia naturale suggestiva per un concerto di Claudio Baglioni. Qualche sbavatura nell'impianto di amplif icazione non ha permesso di godere appieno di tutte le sfumature della musica, ma è poca cosa se si pensa che il concerto è alla fine durato tre ore. Tre ore di concerto vero, però, senza tante chiacchiere più o meno utili. Tra una canzone e l'altra non c'è stata infatti pausa, il che rende bene l'esperienza e le capacità di tutti i musicisti, Baglioni in primis, di reggere una serata del genere.
Nel finale della serata, proprio mentre scriviamo le ultime annotazioni sul concerto, Baglioni in... parallelo intona Notte di note , canzone perfetta per addolcire il finale di un concerto che certamente non ha deluso le migliaia di presenti e, primo fra tutti, proprio il cantautore romano che ha mietuto successi un po' ovunque anche con questa tournée. Questa sera si replica, stesso luogo, sicuramente stesso tipo di pubblico. Quello fedele, che lo segue ovunque. di Maurizia Veladiano


Vicenza.  ILuoghi del tempo e della storia, in cui la bellezza palpita silenziosa e la vita sedimenta la sua misteriosa avventura fra l'intreccio di alberi secolari, il profilo di splendidi colonnati, il "mandala" prezioso di piazze aperte e ventose. «In questi luoghi la musica racconta l'emozione di esistenze, in cui amore e dolore si rispondono in un gioco di chiaroscuri in grado di evocare atmosfere dalle vibrazioni molto particolari».Claudio Baglioni, ormai alle battute conclusive del suo breve e fortunato tour estivo, “Cercando”, così racconta il senso di un viaggio che lo ha portato a costeggiare siti d'arte e aree dimesse, alla ricerca di nuove ambientazioni e contaminazioni, capaci di portare la sua musica all'interno di suggestioni architettoniche ricche di fascino e di poesia.
In concerto anche stasera sul Piazzale della Vittoria di Monte Berico, il cantautore romano confessa di staccarsi con un po' di malinconia da un tour che ancora una volta gli ha restituito tutto il calore di una popo larità dalle proporzioni «quasi imbarazzanti».


- Baglioni, ha trovato quanto andava “cercando”?
«Ho attraversato luoghi incantati, dove l'emozione provata anni fa è tornata ad abbracciarmi con la stessa straordinaria intensità. E ho incontrato luoghi fatiscenti, in disarmo, sui quali aleggia un'inquietudine strana, che sembra attendere una parola, un pensiero, o forse solo un semplice gesto, per toccare terra e trasformarsi in una speranza di luce e rinascita».


- “L'uomo della storia accanto”, come lei si definisce nel suo ultimo album, che cosa vorrebbe trovare sul pianerottolo, una sera, tornando a casa?
«Vorrei trovare quel modo gentile e ospitale di stare insieme, che un tempo accompagnava la vita di comunità sicuramente più semplici e più povere delle nostre, ma strette da un vincolo di solidarietà che escludeva ogni diffidenza. Oggi che il mondo si è trasformato in un piccolo villaggio globale, rimaniamo ostinatamen te chiusi nei nostri bozzoli superaccessoriati, barricati in una solitudine che rischia di uccidere la nostra parte migliore».


- Baglioni, dove s'incontrano il ragazzo di ieri e l'uomo di oggi?
«Nella musica. Forse perché la musica è un luogo senza tempo. Canto le canzoni di trent'anni fa ed ecco che il ragazzo di ieri mi viene incontro con l'ingenuità e la freschezza di allora, annullando per qualche istante quella linea d'ombra oltre la quale ogni prodigio è possibile».


- Un ricordo bello della sua infanzia?
«1955. Domenica. Ho quattro anni. I miei genitori mi portano in macchina al lido di Ostia. “Tra poco vedrai il mare”, mi dicono. Alzo gli occhi e il cuore si ferma. Non ho abbastanza pensieri…non riesco a contenere quella distesa luccicante e fluida di una grandezza e di una bellezza smisurate. Rimango lì, stupefatto e immobile, annichilito di fronte alla potenza di un'immagine che ha per me ha il sapore di una folg orazione».


- È duro il passaggio dei cinquant'anni?
«No. Sto anzi attraversando un periodo decisamente positivo. Sono sereno, non ho tensioni particolari, lavoro, canto, invento, mi occupo con interesse della gente che viene ai miei concerti: voglio infatti che stia bene, che si trovi a suo agio all'interno di uno spettacolo impegnato a regalare emozioni e buone energie».
- Ha mai pensato di scrivere un romanzo? Guccini e Ligabue l'hanno fatto...


«L'idea è interessante, ma un romanzo ha delle sue regole, una sua struttura. Noi cantanti in genere tendiamo alla sintesi. Tre pagine sono già un poema. Sì, certo, mi piacerebbe. Qualche volta ci ho anche provato… Chissà, tutto è possibile».
- Quali sono le tentazioni alle quali cede più facilmente?

«Il cibo. Sono goloso da morire. E la curiosità. Metto il naso dappertutto. Le cose nuove hanno su di me un'attrazione irresistibile».


- Ogni canzone porta con sé un profumo, un colore, un'immagine. Se lei dovesse indicarne una che, meglio di altre, incarna lo spirito di questo nostro tempo, quale sceglierebbe?
«Probabilmente “Strada facendo”. Siamo tutti lì, sulla strada, in cammino. Una strada che può essere piena di sorprese, ma anche d'insidie, e che io vedo interamente bianca: una luce la rischiara? Una grande nuvola di polvere la avvolge? Non resta che percorrerla passo dopo passo, giorno dopo giorno. Luce e polvere a volte si alzano insieme. Sta a noi decidere se proseguire o riposare».


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Quando guarda lontano, che cosa vede?
«Un orizzonte, e poi un altro orizzonte, e poi un altro orizzonte ancora. È bello questo orizzonte che si muove con noi. Alla fine del gioco mi piacerebbe poter provare una sensazione di pace, di riappacificazione con tutte le persone della mia vita, con le storie cominciate e lasciate a metà, con gli amici perduti lungo la via, con tutto ciò ch e mi ha accompagnato per un tratto e che poi il tempo ha allontanato o disperso. Tante piccole stelle racchiuse in un orizzonte senza confini»

 

Il Giornale di Vicenza- 4 Settembre 

Confessioni a palazzo per i fans elettrizzati

 

La penna Palladio consegnata in Sala Stucchi

di Jacopo Bulgarini d'Elci
«Claudio, è meglio se canti, che a studiare ti si sciupano gli occhi». Ha ragione Baglioni: quante madri avrebbero detto la stessa cosa al figlio, adolescente incerto sul da farsi? E, naturalmente, aveva ragione anche la madre.
Trentacinque anni di carriera, un'infinità di dischi, un successo dietro l'altro renderebbero chiunque smagato: eppure gli si crede volentieri, al Divo Claudio, quando ricevendo dalle mani del sindaco Hüllweck la "Palladio d'oro", già consegnata negli anni scorsi a nomi illustri quali Carlo Rubbia, Giorgio Albertazzi, Alvaro Siza, nominati ambasciatori di Vicenza nel mondo, si dice grato e quasi, quasi, pare commosso.
Gli si crede volentieri perché Baglioni è un maturo e signorile gentiluomo, perché intrattiene il pubblico dell'affollatissima Sala degli Stucchi più a lungo di quanto r ichiedano le formalità, perché dipana un discorso di accettazione abilmente giocato tra riflessione e aneddoto. E non si fa fatica a credergli, infine, perché l'accoglienza riservatagli da Vicenza è davvero degna di un Imperatore: Divo, appunto.
Decine di persone assiepate ai cancelli di palazzo Trissino, una folla elettrizzata, oltreché assai invidiata, di invitati tra politici, rappresentanti delle istituzioni, signore inghirlandate, ragazze truccatissime e allegramente provocanti in abiti-civetta, ché Claudio è a portata di mano, bianco-e-panna-chiarissima vestito dalla testa ai piedi e in forma smagliante, e insomma: non si sa mai.
E poi una vera e propria prolusione, appassionata e coinvolgente, da parte del giornalista Antonio Di Lorenzo, vice-caporedattore del nostro quotidiano: capace di inchiodare, per una ventina di applauditissimi minuti, una platea che smania tutta per il Mito ma che volentieri se lo lascia raccontare. Schelling, Satie, Rostand parrebbero riferimenti troppo nobili anche per chi è entrato nella storia della canzone italiana: ma che nella bella retorica dell'occasione, per bocca di Di Lorenzo, si accettano a occhi chiusi. Non può mancare, ovvio, l'ammiccamento al Baglioni architetto fresco di laurea: perfetto per tessere nessi che sanno di predestinazione, con un premio che rivendica filiazioni palladiane.
Un parallelismo, quello tra musica e architettura, su cui si cimenta volentieri anche il sindaco Hüllweck, con ispirazione alata: discipline «gemelle, figlie del ritmo e della misura. Dove se ritmo e misura si sciolgono nel vento, è musica: se si raccolgono nella materia, architettura».
È bello, ammette un Baglioni raccolto e confidenziale, sentirsi dire che si è lasciato un segno nella Storia, e nelle storie di molti: «Sarà forse per un desiderio, puerile magari, di eternità, per la volontà di lasciare una traccia: ma se è vero che la vita è una rincorsa, una tappa dopo l'altra, certo non avrei mai pensato di tagliare traguardi tanto alti».
Standing ovation quando entra, e all'uscita: e poi via, tra i fans in spasmodica attesa, verso il concerto a Monte Berico. Con in tasca la palladiana penna d'oro, perchè il cantante Baglioni potrebbe anche farsi tentare dal firmare, oltre agli autografi, progetti architettonici. Se la penna gliela lasciano, ovvio.

 

Il Gazzettino 3 Settembre 

L'architetto Baglioni incanta Udine Perenni innamorati al concerto del cantautore romano. 

Sognano gli over 30 

Udine - Se c'è uno stackanovista delle canzoni d'amore, dei buoni sentimenti e dello zucchero dispensato a piene mani in musica, quello è sicuramente Claudio Baglioni, che da oltre 30 anni continua a proporre (lo ha fatto anche quando non essere o dimostrarsi "impegnati" era difficile) le sue piccole storie di ogni giorno di gente comune. Storie in cui si ritrova alla perfezione il pubblico eterogeneo e soprattutto over 30 che sta affollando le date di questa ennesima tournee, e che ieri sera ha preso d'assalto il piazzale del castello di Udine per una delle ultime date di "Cercando Tour". Una ricerca personale e musicale, quella del neo-architetto - già negli anni '70 veniva definito "studente di architettura" - che lo sta portando a esibirsi in luoghi di particolare bellezza, ma anche in aree dismesse. Non è un caso se dopo Udine, lunedì prossimo farà tappa a Trieste, per una conferenza-concerto al Porto Vecchio. Ma i progetti da realizzare "da grande" non sono la cosa più importante per gli oltre 3mila fan della regione che per l'ennesima volta quest'anno hanno partecipato a un concerto di Baglioni. Sempre uguale a se stesso, ma sempre capace di trovare innovazioni in un repertorio sterminato (ma poco vario), nelle circa tre ore di concerto il cantautore romano ha recuperato pezzi abbandonati, affiancandoli a nuovi arrangiamenti di pezzi ormai "consumati" sui lettori cd e sui vecchi giradischi. Merito anche di una band che funziona alla perfezione, e che dall'inizio del lungo concerto - "Strada facendo", "Inversione acustica" con ben sei chitarre sul palco, il pop melodico di "Io sono qui", "Tutto in un abbraccio"... - prende per mano il pubblico. La voce di Baglioni strappa, quindi, applausi con le inevitabili "Avrai", "Quante volte", "Sono io" e ancora "La vita è adesso". Colonna sonora di un mondo di perenni innamorati, che ancora di più in questi tempi non vogliono rinunciare ai sogni.Andrea Ioime

 

(ANSA) - PALERMO, 3 SET - Con il doppio concerto di Claudio Baglioni si e' chiusa la stagione estiva di Taormina Arte 2004. 58 mila spettatori hanno assistito agli spettacoli al Teatro Antico per un incasso di un milione 316 mila euro. I risultati piu' importanti si sono avuti durante il Festival del cinema, Il Taormina Bnl Filmfest. Si sono registrati 2.374 arrivi (piu' 44%) e 10.760 presenze (piu' 46%). Le presenze italiane sono aumentate del 75%, del 39% quelle straniere.

 

 

IL GIORNALE DI VICENZA - 3 Settembre

«Perché la penna d’oro in regalo a Baglioni?»

«Dopo la penna d’oro al premio Nobel Carlo Rubbia, il sindaco ne consegna una anche al cantante Claudio Baglioni». È questo il titolo dell’interrogazione che il centrosinistra ha confezionato in vista dell’imminente cerimonia per la consegna della quinta “Palladio” al cantautore che viene dopo Alvaro Siza, Carlo Rubbia, Andràs Schiff e Giorgio Albertazzi. «Qui non si tratta - scrivono i consiglieri Giovanni Rolando e Ubaldo Alifuoco (Ds), Sandro Guaiti (Margherita) e Carla Zuin (Vc) - di disconoscere il livello artistico di Baglioni, ma di sapere che in momenti di ristrettezze finanziarie, che provocano sacrifici in settori socialmente rilevanti, non è accettabile che il sindaco faccia regali che costano migliaia di euro (sei milioni delle vecchie lire). Perché il sindaco non contiene le spese del proprio budget di rappresentanza?»

 

IL GIORNALE DI VICENZA - 3 Settembre

Baglioni è adesso Due notti vicentine con il cantautore

Vicenza. Circa tre ore di concerto; una lunga cavalcata tra i brani evergreen e i successi più recenti: è questo il "Cercando tour" di Claudio Baglioni che stasera e domani 4 farà attesa tappa nel Piazzale della Vittoria di Monte Berico (inizio alle 21.30). Il cantautore romano - che sarà attorniato da una band composta da Paolo Gianolio (chitarre), John Giblin (basso e violoncello), Gavin Harrison (batteria e percussioni), Roberto Pagani (pianoforte, tastiere e fiati) e Pio Spiriti (violino, fisarmonica, mandolino, tastiere) - ha sinora affidato l'apertura dei concerti del suo tour al brano Strada facendo , eseguito in versione unplugged. La scaletta si svilupperà poi con la riproposizione di brani più recenti, tratti, fra l'altro, dagli album Viaggiatore sulla coda del tempo e Sono io - L'uomo della storia accanto , per poi rispolverare brani entrati nella storia della musica italiana, quali Avrai , Notti , Piccolo grande amore , Amore bello , E tu , Sabato pomeriggio , Solo , Tu come stai . Nel bis finale dovrebbero rientrare Noi no , Mille giorni di te e di me , La vita è adesso .
Cresce dunque l'attesa per l'esibizione di un artista che con la sua musica ha fatto innamorare generazioni di italiani e che nel pomeriggio, alle 17.30 (Sala Stucchi di Palazzo Trissino, ingresso solo su invito), riceverà la "Penna d'oro Palladio". Un riconoscimento a una carriera cominciata nel '66 quando Baglioni si esibì per la prima volta a Roma, in un teatro periferico di varietà, e che entrò nel vivo nel '68 dopo il primo provino con la RCA e la composizione dei brani Signora Lia e Interludio . Da allora il percorso dell'artista è stato un crescendo di successi che i numerosi fans potranno "ripassare" nelle notti vicentine. di Cesare Galla

La Cerimonia di Conferimento Onorario (testo e maiuscole come da cartoncino) della penna “Palladio d’oro” a Claudio Baglioni - che si svolge questo pomeriggio in Sala Stucchi - viene annunciata fieramente dal sindaco Hüllweck con un invito quanto meno singolare. Già si potrebbe fare qualche faceta considerazione sulla “onorarietà” del conferimento. Ma come? Gliela regalano davvero, questa penna preziosa e costosa, o è solo una faccenda virtuale, una scenetta a uso e consumo del pubblico, e poi dietro la porta della Sala un solerte usciere pretende l’immediata restituzione del gioiello?
Scherzi a parte (ma un sospiro sul trattamento della lingua italiana lasciatecelo fare), c’è un altro particolare che vale la pena di sottolineare. L’invito ha una specie di elegante “custodia”, una brochure colorata in cartoncino rigato, sulla quale si leggono, fra l’altro, i nomi degli illustri “insigniti”, tutti promossi ambasciatori della cultura vicentina nel mondo nella prima metà dell’anno scorso. Ed ecco allora, in ordine cronologico, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, il grande attore e regista Giorgio Albertazzi, il celebre architetto Alvaro Siza, il premio Nobel per la letteratura Derek Walcott.
Attimo di disorientamento: Walcott a Vicenza il 9 maggio 2003? Ci siamo persi l’evento? No, semplicemente l’evento non c’è stato. Walcott a Vicenza non è mai venuto, forse indispettito dal fatto che si continua a sbagliare il suo nome scrivendo - come in questo cartoncino - Wal k ott...
Cosa sia successo è facile indovinare. Per gli inviti dedicati a Baglioni, in Comune hanno utilizzato anche materiali a stampa preparati all’inizio del 2003, quando incautamente si pensava, o si sperava, che il grande scrittore caraibico sarebbe davvero arrivato. Chissà, forse dopo le polemiche sui costi di questa controversa penna, si è deciso di risparmiare qualche euro almeno sugli inviti, e di utilizzare quelli vecchi... Ma allora, almeno, bisognava aggiungere una cartina volante, di quelle attaccate con un po’ di scotch. Per la dicitura bastavano tre parole: salvo il vero
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IL PICCOLO DI TRIESTE - 3 Settembre

Musica: Il cantautore romano fa tappa oggi al Castello di Udine mentre
lunedì parla e canta a Trieste
Baglioni "ridisegna" il Porto Vecchio
"L'Expo è un'occasione da non perdere per riqualificare la zona"

Trieste - "Per questo tour estivo ho immaginato un doppio percorso. I concerti veri e propri in luoghi paesaggistici di una certa rilevanza e poi degli incontri in luoghi che serbano un antico valore, magari un po' sbiadito, dimesso, in cerca di una valorizzazione, di una rinascita. Incontri nei quali parlo, racconto delle cose, ma poi, visto che il mio
mestiere è quello, canto anche alcuni brani, magari fra quelli che non trovano spazio nei soliti concerti."
Parla Claudio Baglioni, il cui  "Cercando Tour 2004" fa tappa stasera alle 21 nel piazzale del Castello di Udine. E che lunedì pomeriggio ritorna in regione, stavolta anche in veste di neo-architetto, per un incontro spettacolo del ciclo "Spazi nuovi per uomini nuovi" nel Porto Vecchio triestino. Un ciclo di incontri dal quale verrà tratto un dvd, il cui
regista è tra l'altro proprio il triestino Andrea Sivini. "Sì, il titolo che ho scelto per gli incontri - dice il cantautore romano, classe 1951, da oltre trent'anni fra gli artisti più amati dal pubblico italiano - è sicuramente un po' immaginifico. Del resto sono convinto che sono i luoghi, i luoghi delle nostre città, quelli che viviamo a volte senza
nemmeno accorgecene, a creare suggestioni. I luoghi sono sempre decisivi nella vita delle persone, nelle loro storie". 

 

- Qui parla da artista o da architetto?

"In entrambe le vesti. Sì, come sapete a giugno ho finalmente ultimato i
miei studi di architettura   che avevo interrotto una trentina di anni fa,
discutendo una tesi in restauro architettonico e riqualificazione urbana
proprio nelle aree dimesse. Un modo per prestare attenzione alla memoria che
si portano appresso i luoghi e dunque le persone. In fondo, in tante canzoni
ho parlato spesso delle stesse cose."


- Il Porto Vecchio Triestino?
"Fra le tante segnalazioni, mi è arrivata anche quella sul vostro antico
porto. Ho visto una ricca documentazione e trovo sia un luogo davvero
splendido, incredibile, di notevoli attrattive, che potrebbe finalmente
diventare oggetto di una riqualificazione importante. Anche l'Expo 2008
potrebbe essere un'occasione da non perdere. Per il porto e per la città."


- Conosce Trieste?
"Sì, non solo per avervi cantato diverse volte nel corso di tutti questi
anni. Trovo sia una città che ha la qualifica, la statura, le
caratteristiche di città capitale. E questo per storia, per cultura, per
posizione geografica, per quel confine che fino a ieri c'era, ed era un
confine pesante, e oggi non c'è quasi più. Un confine di terra e di mare. E
attraverso il mare, si sa, sono sempre arrivate storie, culture suggestioni,
genti, razze diverse.


- Finora dove ha portato questi incontri?
"A Lecce, in una piazza di un quartiere degradato, dove realizzeranno un
luogo per spettacoli, un piccolo Circo Massimo, e dove ho anche proposto la
creazione di un museo di archeologia ferroviaria. E poi a Bari, a Palermo,
prossimamente andremo anche a Como, in una fabbrica dimessa, un'ex-seteria."


- Siete stati anche a Roma
"Sì, al gasometro, cui fra l'altro ho dedicato la tesi di laurea. Un luogo
che si riallaccia ai miei ricordi di bambino. La mia famiglia abitava in una
periferia opposta al Gasometro, e vi passavamo sempre dinnanzi quando
d'estate andavamo al mare. Allora chiedevo a mio padre cos'era quella grande
gabbia di acciaio e lui mi rispondeva semplicemente che c'era dentro il gas,
quello che serviva per gli usi domestici. Poi, visto che probabilmente anche
lui non ne sapeva molto, ma  aveva quella grande capacità che a volte hanno
le persone semplici di costruire e regalare dei piccoli sogni, mi diceva che
era un cilindro magico dal quale un giorno sarebbe venuta fuori una
sorpresa."


- Un figlio cantautore di successo?
"Chissà, o forse uno che a 53 anni si riscopre architetto."


- Le due passioni della sua vita?
"Forse sì. Chissà, se tanti anni fa un bel giorno non fosse arrivato il
successo probabilmente avrei ultimato gli studi in empi, diciamo così,
normali. E oggi farei un altro lavoro. In questi anni mi sono "tenuto in
allenamento" disegnando sempre da solo i palchi dei miei concerti. Ma sono
anche  convinto che in fondo musica e architettura non sono tanto diverse:
per scrivere una canzone bisogna misurare le strofe, le armonie, gli
equilibri."


- L'Italia è sempre il Belpaese?
"Lo è, e lo rimane senz'altro per il suo patrimonio storico, architettonico
e paesaggistico che costituisce la sua vera ricchezza. Ma nell'ultimo mezzo
secolo del nostro paese si è fatta poca architettura e molto abusivismo,
l'ambiente è stato consumato, senza pensare che si tratta di un bene
prezioso per il turismo, oltre che per far vivere bene noi italiani."


- E il concerto che arriva stasera a Udine?
"E' uno spettacolo che si articola in tre livelli: uno acustico, uno
elettrico e uno, per così dire, elettronico. Tre livelli che partono
separati ma che poi confluiscono in un'unica dimensione. Dopo il "Crescendo
Tour" avevo bisogno di nuovi stimoli, e li sto trovando in questo "Cercando
tour 2004". Da ogni tour, da ogni viaggio,nascono nuove idee, nuovo
materiale, in questo caso quello del disco al quale comincerò a lavorare
alla fine di quest'anno".
"Anche se vivo il disco - conclude Baglioni- sempre più come un obbligo e
credo invece molto di più nel concert, nel contatto dal vivo con il
pubblico."
Carlo Muscatello

 

IL QUOTIDIANO DI CALABRIA - 1 Settembre

BAGLIONI O BERSANI? IL DILEMMA DEL POPOLO DEI CONCERTI

 

di Marcello Romanelli

Settembre, il mese del ritorno. Molto lentamente. Ogni movimento sbagliato potrebbe causare fin da subito certificati medici che giustificano l'assenza del giorno dopo sul posto di lavoro. Attenzione. Fate attenzione popolo che lavora.

Ma oggi non vogliamo parlare di stress post vacanze, ma di stress di dover scegliere un concerto o l'altro. E se il giorno non regala mare, sale e amore, la notte il leit motiv non cambia: alla ricerca perdutamente del rumore. Si sale un po' più su per cercar di riassaporare le notti d'estate.

Le "danze" saranno aperte dal tradizionale festival delle Serre di Cerisano ( 4 settembre) arrivato alla sua XII edizione e chiuse da quel Settembre Rendese che spegne le sue 40 candeline ( 16 settembre).

Detto questo, arriviamo alla notizia. Segnatevi bene la data. Giorno 18. Ore 21. Due concerti a meno di due chilometri. Cosenza, Stadio San Vito, il grande ritorno del cantautore di " Un Piccolo Grande Amore" che negli anni è diventato sempre più grande. "L'amore per Claudio Baglioni è infinito ". Si chiama Anna, la giovane fan di Cosenza ed è pronta per la caccia all'uomo.

«Finalmente ritorna nella nostra città. Ho visto il suo spettacolo in tutt'Italia. Adesso non mi scappa! Voglio una foto e un bacio da lui». Lui, Claudio Baglioni torna a Cosenza per una promessa mantenuta. E' la viva voce di Roberto Iacobino a confermare che «Claudio è stato di parola. Il suo concerto in uno stadio è l'unico della sua tournèe estiva. A Cosenza ritorna un grande artista».

E se da una parte c'è la promessa mantenuta, dall'altra, c'è un comune, che in sotto voce brontola. Ma solo in sotto voce. Rende, nella stessa sera, inaugurazione della piazza che circonda il Museo del Presente con il concerto di Samuele Bersani. Rende- Cosenza, cosi vicini, cosi lontani. Il lamento nasce da una totale mancanza di comunicazione fra i due comuni.

Mimmo Talarico, l'assessore alla Cultura di Rende è deluso, ma non rassegnato: «La data di Bersani non era un mistero. E poi per noi questo Settembre Rendese ha un'importanza del tutto particolare. La serata di Bersani comunque sarà un successo. Lo spettacolo è naturalmente gratuito».

Rende- Cosenza. Cosenza- Rende: la linea telefonica è interrotta. Musica, maestro. Due concerti in una notte di settembre e un inverno difficile da passare. Capita. A volte capita di aver un mese settembre affollato di appuntamenti.

La sola certezza è che la sera del 18 si canta alla faccia della nostalgia d'estate.

 

IL MESSAGGERO VENETO - 1 Settembre

Il cantautore sarà accompagnato da un supergruppo di cinque strumentisti e offrirà al pubblico friulano un programma composto dai massimi successi di una lunghissima carriera

BAGLIONI OGGI IN CASTELLO

Alle 21 l’atteso concerto inserito in UdinEstate

 

Udine. Grande attesa per il concerto che Claudio Baglioni terrà questa sera, alle 21, nel piazzale del Castello nel quadro di un’UdinEstate che sta avviandosi alla conclusione e che nello spettacolo di oggi trova uno dei momenti di maggiore richiamo. Baglioni, infatti, ha riscosso grandi consensi ovunque ha già portato il suo Cercando Tour.

Quello annunciato si preannuncia come un concerto “generoso” che si dipanerà attraverso gli arrangiamenti dei principali successi e dei brani più amati nei quali Claudio Baglioni viene accompagnato da un superguppo composto da cinque polistrumentisti di livello internazionale, che sono coordinati e diretti da Paolo Gianolio. La band, una formazione estremamente dinamica, arricchisce, con l’apporto della propria personalità, il concerto che supera la tradizionale rigidità della forma-gruppo per dare vita a un insieme di contaminazioni e di incursioni nei diversi linguaggi musicali (acustico, elettrico ed elettronico) che regalano al pubblico emozioni insospettabili. Questi i compagni di viaggio di Baglioni: Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo e coro); John Giblin (basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello); Gavin Harrison (batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere); Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica e coro); Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino e coro). C’è da scommettere che ancora una volta Baglioni non deluderà il pubblico. Un nutrito fan club (ClaB), un’infinita produzione discografica, un susseguirsi di tour (solo per la storia più recente tra il 2003 e il 2004 il Crescendo tour e ora nell’estate 2004 il Cercando tour) alla continua ricerca di un rapporto con quello che sta oltre: oltre il proscenio tra le persone alla ricerca dei sogni in comune, oltre i luoghi per coglierne le suggestioni. E il Cercando tour nasce proprio da quella curiosità dei luoghi, dal loro magnetismo come è successo per il Gazometro di Roma sul quale Baglioni ha discusso la tesi di laurea in architettura. Queste le Prevendite autorizzate: Udine: Angolo della Musica, via Aquileia 89, tel. 0432 - 505745, Natural Sound, via Porta Nuova 12, tel. 0432 - 508586. Tricesimo: Foto Flash, piazza Garibaldi 5, tel. 0432 - 854242; Gemona: Cartolibreria Coccinella, via Dante 213, tel. 0432 - 981305; Tolmezzo: Spazio 1999, via Roma 21, tel. 0433 - 466445; Pordenone: Musicatelli, piazza XX Settembre 7, tel. 0434 - 523039; Monfalcone: La Luna, via Matteotti 6, tel. 0481 - 790290; Trieste: Utat Point , corso Italia 6/c, tel. 040 - 630063; Latisana: Azalea Promotion, via G. Cassi 36, tel. 0431 - 510393; Lignano: Spazio 1999, via Udine 27/a, tel. 0431 – 721537.

 

 

2Night.it - 1 Settembre

“CERCANDO”: IL TOUR DI BAGLIONI

Oggi al Castello di Udine

 

"Cercando". due diverse ambientazioni sceniche, due modi completamente nuovi di interpretare la forma-concerto, 3 palchi per altrettante "anime musicali", 40 date (spettacolo notte e aree dismesse), 3 ore di spettacolo live, 1 supergruppo di 5 musicisti polistrumentisti. Sono i numeri essenziali di "Cercando", il nuovo percorso musicale di Claudio Baglioni, che si snoderà tra siti d'arte e aree dimesse d'Italia. "Cercando". la bellezza, tra siti d'arte e aree dimesse. "Raccogliere" la bellezza in alcuni dei luoghi più ricchi di storia e fascino del nostro paese (anfiteatri greci e teatri romani, antiche ville, piazze storiche, parchi, ecc) per provare a "piantare i semi" nei terreni abbandonati di quelle aree dimesse (si parte dal gasometro di Roma, per finire in quello di Venezia) che, come ferite aperte, ne segnano ancora la pelle. E' questo il senso di un progetto che si animerà delle suggestioni e provocazioni che il "Belpaese" offrirà alle note e alle parole di uno degli artisti più amati. Un concetto radicalmente nuovo di tour che, per originalità e forza espressiva, rappresenterà il momento più emozionante ed intenso dell'estate 2004.

CASTELLO di Udine - Piazzale Castello - 33100 Udine - ore 21,00. - Biglietti da 18 a 40 euro. - Acquista con 899.500.022 - Call Center TicketOne

 

 

IL TIRRENO - 1 Settembre

Ospiti famosi

TRA I VIP LA FALLACI, BAGLIONI E BATTIATO

 

VIAREGGIO. Estate di vip al Principe di Piemonte. L’hotel durante la stagione è stato visitato da molti personaggi famosi, anche grazie alle manifestazioni musicali organizzate in città. Nelle suite del Principe hanno così dormito il tenore Placido Domingo, che quest’anno era direttore di orchestra nell’allestimento della Butterfly per il centenario dell’opera, e tutti gli artisti che hanno preso parte al Festival Gaber: Claudio Baglioni, Biagio Antonacci, Franco Battiato (che è stato anche impegnato in un concerto a Torre del Lago), Ron, Gianni Morandi, Enzo Iacchetti. Uscendo dal campo musicale, il Principe quest’estate ha ospitato la famosa giornalista Oriana Fallaci e l’attrice Ornella Muti (venuta a Viareggio per una gara di off-shore). Due le visite del presidente del Senato Marcello Pera: ma solo per un convegno e una cena nel nuovo ristorante costruito all’interno dell’hotel

 

 

 

IL GAZZETTINO - 1 Settembre

Eventi. Venerdì e sabato il grande momento della finora avara estate vicentina

LE CURIOSITÀ DI BAGLIONI

Il cantautore architetto con Cercando a Monte Berico

 

Vicenza. È scattato il conto alla rovescia per la doppia esibizione di Claudio Baglioni al Piazzale della Vittoria di Monte Berico. Già praticamente esauriti i biglietti per la prima serata, restano ancora disponibili i tagliandi per la seconda, acquistabili da Saxophone, in Viale Roma, a Vicenza, nonché nei negozi L'Opera al Nero di Castelfranco Veneto, Il Discolo di Thiene, Discovery di Schio, Discoteca Pick Up di Bassano del Grappa, Lora Dischi di Valdagno e Musicando di Montecchio Maggiore. I prezzi, cui va aggiunto il diritto di prevendita, sono di 40 euro (poltronissime numerate), 35 euro (poltrone numerate) e 18 euro (posti in piedi). Le serate, che coincidono con le tappe conclusive del "Cercando Tour 2004", sono organizzate dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune e da Azalea Promotion in collaborazione con "Zed!" e con il concorso di AIM e AMCPS. Per Claudio Baglioni, classe 1951, è la curiosità a dare linfa a una vena artistica che scorre inesauribile sin dagli anni Sessanta; la stessa curiosità che lo ha portato di recente a laurearsi in architettura con una tesi sulla riqualificazione dell'area del Gasometro di Roma, e a impaginare il "Cercando tour" con un occhio di riguardo per luoghi di particolare interesse storico, monumentale e ambientale, come, oltre a Monte Berico, i templi di Paestum o l'anfiteatro romano di Cagliari. Sul palco, il cantautore romano proporrà i brani più significativi della sua lunga carriera, attraverso contaminazioni e incursioni nei diversi linguaggi musicali, dall'acustico, all'elettrico, all'elettronico. La band è composta da Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo e cori); John Giblin (basso, contrabbassi, violoncello); Gavin Harrison (batteria, d-drum, percussioni, basso, tastiere); Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica e cori); Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino e cori). Alle 17.30 di venerdì 3 (e non nella giornata di sabato, come precedentemente annunciato), Baglioni riceverà dalle mani del Sindaco Enrico Hüllweck, a Palazzo Trissino, la "Penna d'oro del Palladio", il riconoscimento già conferito nel passato a importanti personalità della cultura, ora assegnato all'interprete di Questo piccolo grande amore quale prestigioso rappresentante della canzone italiana d'autore. L'ingresso all'incontro avverrà solo su invito. Infine, per quanto riguarda l'accesso ai concerti, dalle 18 di venerdì e sabato sarà in vigore il divieto di transito al traffico veicolare (eccetto che per i mezzi di servizio e per quelli adibiti al trasporto dei disabili) dall'incrocio di Viale X Giugno con Viale del Risorgimento e, in direzione opposta, dall'imbocco di Strada della Commenda. Dalla stessa ora sarà possibile parcheggiare gli automezzi al parking "Centro bus" di Via Bassano, da cui partirà il servizio di bus-navetta diretto al "Cristo". Il biglietto, del costo di 2 euro, comprende la tariffa di parcheggio e il trasporto in andata e ritorno. Il servizio sarà attivo ogni 24 minuti, dalle 18 alle 21.30 e dalle 23.30 alla fine del concerto.

 

IL MATTINO - 1 Settembre

Sud Pontino

DA RON A BAGLIONI: L’ORA DEI BIG

 

di Gianni Ciufo

Orietta Berti, l'ex Matia Bazar Silvia Mezzanotte, Claudio Baglioni, Ron: sono alcuni dei big della canzone che da domani sino alla metà di settembre si esibiranno in alcuni centri del sud della provincia di Latina. In ordine di tempo la prima ad esibirsi sarà Orietta Berti che, domani sera, sarà di scena a Ventosa, frazione collinare di SS.Cosma e Damiano, centro confinante con la provincia di Caserta. La celebre interprete di «Fin che la barca va», sarà la vedette della festa patronale in onore della Madonna del Riposo, che si celebra ogni tre settembre nella località pontina. La tradizione dei cantanti famosi in zona continua e la Berti arriva a Ventosa a pochi giorni dall'esibizione di Little Tony, protagonista nell'altra frazione sancosmese, Cerri Aprano. Il sei agosto, invece, a Sperlonga, arriva Silvia Mezzanotte, ex voce dei Matia Bazar, che, dopo essersi messa in proprio, è impegnato in un tour estivo, durante il quale si esibisce in un repertorio che comprende sia canzoni inedite che quelle eseguite quando faceva parte del famoso gruppo che ha vinto il festival di Sanremo. Silvia Mezzanotte terrà il suo spettacolo in piazza Fontana, proprio sulla piazza che affaccia sul mare della splendida località turistica.

Il 10 settembre non ci sarà che l'imbarazzo della scelta, con i concerti di due grandi artisti come Claudio Baglioni e Ron. Il primo sarà di scena all'Arena Il Molo di Terracina, che già in passato ha ospitato grandi eventi musicali. Terracina sarà l'ultima tappa del centro sud dell'interprete di «Sabato pomeriggio». C'è ancora disponibilità di biglietti e per qualsiasi informazioni ci si può rivolgere allo 0773-414521 oppure cercare sul sito internet www.ventidieci.it. La stessa serata, però, a Scauri, nel piazzale dell'ex Sieci è previsto il concerto di Ron, che costituisce la «perla» della Festa dell'Immacolata, la patrona di Scauri. È la prima volta che Rosalino Cellamare (in arte Ron) si esibisce a Scauri, località balneare che ogni anno ospita cantanti di fama, come dimostrato dall'esibizione di due anni fa di Lucio Dalla. Chiuderà questa grande carrellata di voci importanti, Massimo Di Cataldo, che il 18 settembre sarà il protagonista della Sagra dell'Uva, la manifestazione giunta alla ventunesima edizione, che ogni anno si svolge a Castelforte. Di Cataldo concluderà una manifestazione che prevede la distribuzione di uva e vini e anche un festival del folklore, che il 19 settembre chiuderà la festa.

 

 

Nautilus TV - 1 Settembre

Vicenza, limitazioni al traffico

CONCORSO IPPICO E BAGLIONI: COME CAMBIERÀ LA CITTÀ

 

Il 3, 4 e 5 settembre, in occasione del Concorso Ippico internazionale "Città di Vicenza" e dei concerti musicali di Claudio Baglioni (in programma solo per il venerdì e sabato sera, in Piazzale della Vittoria), la circolazione stradale cittadina subirà diverse modifiche. A partire da oggi, fino alla mezzanotte di sabato 4, viene chiuso ai veicoli piazzale della Vittoria, per consentire le operazioni di allestimento delle strutture necessarie ai concerti; in questi giorni poi sarà installato un divieto di sosta provvisorio lungo viale X Giugno sul lato del percorso pedonale alberato, per riservare gli spazi ai veicoli dell’organizzazione, mentre sarà possibile parcheggiare sul lato dei portici, dall’intersezione con via D’Azeglio fino al passaggio pedonale, per coloro che vogliano recarsi in Basilica. Nei giorni 3 e 4 settembre, la sosta in Viale X Giugno sarà invece vietata, dal Cristo fino all’attraversamento pedonale, in quanto l’area verrà riservata ai veicoli delle forze dell’ordine e ai veicoli per il trasporto di persone invalide (questi ultimi potranno parcheggiare anche nei posti a fianco del Santuario, con accesso dal lato Strada Commenda). Parco della Rimembranza e Piazzale della Vittoria (all’intersezione con viale X Giugno) saranno chiusi anche al transito dei pedoni, mediante l’uso di transennature. Dalle ore 18 fino al termine dei concerti, saranno chiusi al traffico viale X Giugno (nel tratto compreso tra via Massimo D’Azeglio e strada della Commenda e nel tratto tra viale Risorgimento e via Casanova), via Massimo D'Azeglio, piazzale della Vittoria, via Casanova, viale Dante dall’intersezione con viale Risorgimento, via Petrarca, Vicolo Poliziano. Gli autobus FTV potranno invece transitare per Strada della Commenda, mentre sarà sospesa la linea bus 18, sostituita da un servizio bus che transiterà in via Dante e Petrarca per il trasporto del pubblico fino al Cristo. Ci sarà inoltre il divieto di sosta in via Petrarca e verrà istituito il senso unico di marcia in discesa nel tratto attualmente a doppio senso (da via Poliziano a via Dante). Il senso unico di marcia di via Boccaccio verrà invertito, con l’istituzione del divieto di sosta nella stessa via. Verrà inoltre istituito il senso vietato con direzione obbligatoria diritto in viale Risorgimento all’intersezione con via Boccaccio. L’orario di chiusura al traffico potrà essere anticipato o posticipato su decisione del comando di polizia municipale. Per quanto riguarda invece i cambiamenti alla circolazione nella zona Araceli e Parco Querini è da segnalare che nei giorni 3, 4, 5, settembre, cioè per tutta la durata del Concorso Ippico "Città di Vicenza", verrà istituito il divieto di sosta con rimozione forzata "eccetto autorità, invitati e autorizzati dall'organizzazione", su ambo i lati di viale M. Rumor ( ex viale Araceli ). I veicoli dovranno esporre all'interno un pass rilasciato dall'organizzazione. Fino all'8 settembre, istituzione temporanea di divieto di sosta con rimozione forzata " eccetto autorizzati dall'organizzazione" anche in viale Rodolfi: il parcheggio esistente verrà transennato a partire dalla rampa di accesso al pronto soccorso in direzione di Porta Santa Lucia fino all'entrata del parco, al fine di riservare l'area per lo stallaggio dei cavalli

 

Macerata 1 Settembre

Sferisterio gremito fino all’ultimo posto per assistere a tre ore di concerto Claudio Baglioni incanta l’Arena MACERATA - Non è mai il solito concerto di Baglioni, impossibile da descrivere a busta chiusa, perché le sue oltre tre ore di spettacolo sono il racconto di un uomo, lo stesso "Cucaio" che ora è il Claudio nella sua piena maturità artistica ma soprattutto umana. Lo Sferisterio sa che questa volta a fine serata non rimarrà neanche una punta di delusione o di rimorso per questa o l'altra canzone non eseguita. La splendida arena maceratese è gremita fino all'ultimo posto in piccionaia. Tutti per Claudio. E ce ne sarebbero stati molti di più, se solo lo spazio lo avesse consentito. Baglioni lo sa, e il suo concerto riserva qualcosa di speciale per questo luogo amato. Non è il palco dai mille effetti strabilianti, più essenzialità. Gli unici elementi scenografici sono sei figure umane lignee a braccia alzate che sorreggono altrettanti grandi medaglioni circolari argentati. Ricevono luce e la riflettono davanti a loro. "Un po' come dovremmo fare noi, guardando la luce, la vita e riflettendola sugli altri", spiega Claudio. Verosimilmente l'ennesima trovata scenica di Pepi Morgia, stratega della regia di tutti gli spettacoli di Baglioni. Partono i primi passi con "Strada facendo" in versione unplugged, tutti i musicisti a suonare la chitarra. "Con questo tour intitolato "Cercando", cerchiamo posti nuovi e posti dove siamo stati, per conservare tutto nella piccola cassaforte del cuore": Claudio canta "Tutto in un abbraccio". Lo Sferisterio lo segue, autentica arena di emozioni. C'è l'atmosfera strana di una serata sotto le stelle fra amici, con il solito che si mette al piano a cantare. E la sua voce vola, si insinua in ogni palchetto, fra i colonnati. Parte il pensiero alle persone che non abbiamo più vicino a noi, la cui memoria spesso è più forte della presenza: "Mai più come te". Per una stella che scompare, arriva una stella nuova fra noi: "Avrai" su un dolcissimo tappeto di violino e violoncello, amore e gratitudine alla vita. E' già standing ovation. "E' un posto veramente singolare e decisamente magico, poi si vede il cielo. Quando il cielo è sereno i musicisti suonano "Serenata in sol"". E tutto lo Sferisterio è già in piedi a ballare. Una rispolverata al cassetto dei ricordi con "Signora delle ore scure", "Notti", poi la carrellata degli intoccabili, "Piccolo grande amore", "Amore bello", "E tu", "Sabato pomeriggio", "Solo", "Tu come stai". Che conduce al bis finale, offerto come sempre senza lesinare: "Noi no", "Mille giorni di te e di me", "La vita è adesso".

IL GAZZETTINO 1 Settembre 

Trieste

Dopo i concerti a Udine e Vicenza - Baglioni a Trieste ma come architetto

Claudio Baglioni anche architetto, non solo cantautore. In questa veste arriverà a Trieste. Una relazione sugli spazi del Porto Vecchio del capoluogo giuliano, compresi quelli destinati a ospitare eventualmente l'esposizione internazionale del 2008: è l'iniziativa del cantautore romano, da poco laureato in architettura (a 53 anni), in programma per lunedì prossimo, 6 settembre, nell'ambito del ciclo di incontri che sta facendo in varie zone d'Italia su «Spazi nuovi per uomini nuovi».Baglioni sarà in Friuli già da giovedì 2 settembre: a Udine per un concerto e (dopo essersi esibito a Vicenza, piazzale Monte Berico, il 3 e il 4) lunedì 6 a Trieste dove, smessi i panni del cantautore, indosserà appunto quelli dell'architetto per approfondire i contenuti della sua tesi di laurea discussa alla Sapienza di Roma, sul «riuso delle aree industriali abbandonate». La riflessione si svilupperà sul Porto Vecchio di Trieste che, dopo la fiorente epoca asburgica, ha conosciuto un progressivo abbandono nonostante si trovi a poche centinaia di metri dal centro della città e offra spazi di grande pregio su una superficie di 300mila metri quadrati: Trieste è candidata a ospitare l'Expo del 2008, sempre che il capoluogo giuliano riesca ad affermarsi sulle rivali: Saragozza (Spagna) e Salonicco (Grecia).

 

IL MESSAGGERO VENETO 1 Settembre

 

GRANDE ATTESA PER BAGLIONI DOMANI IN CASTELLO

Udine Estate

 

UDINE. Attesa per il concerto di Baglioni, che si esibirà domani in castello per UdinEstate. Lunedì 5, il cantante-archietto presenterà, a Trieste, una relazione sul Porto Vecchio, in rapporto all’Expo del 2008.

 

 

La Nuova Venezia 1 Settembre

In qualità di Architetto

BAGLIONI STUDIA IL PORTO DI TRIESTE

 

TRIESTE. Una relazione di Claudio Baglioni sugli spazi del Porto Vecchio, compresi quelli destinati a ospitare eventualmente l’esposizione internazionale del 2008: è l’iniziativa del cantautore romano, da poco laureato in architettura (a 53 anni), in programma per lunedì prossimo, 5 settembre, nell’ambito del ciclo di incontri che sta facendo in varie zone d’Italia su «Spazi nuovi per uomini nuovi». Baglioni sarà a Udine giovedì 2 settembre per un concerto e lunedì a Trieste dove, smessi i panni del cantautore, indosserà quelli dell’architetto per approfondire i contenuti della sua tesi di laurea discussa alla Sapienza di Roma, ovvero il «riuso delle aree industriali abbandonate».

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Il Quotidiano della Calabria 31 Agosto

L'assessore comunale al Traffico si racconta nella breve pausa di una vacanza a villaggio Cutura -  Estate silana per Emilio Verrengia

«LE MIE PASSIONI? LO SPORT PRIMA DI TUTTO E LE CANZONI DI BAGLIONI»

 

di Lorella Commodaro

CONTINUA il viaggio sulla costa jonica a "casa" di politici e non per curiosare nell'estate catanzarese.

Il concerto di Claudio Baglioni e la Sila le passioni estive dell'assessore Emilio Verrengia. Seduto sull'ampia veranda del bar "Le terrazze" di Villaggio Cutura, Emilio Verrengia, classe '65, segno Bilancia, ci racconta delle sue brevi vacanze, dello sport praticato e dei suoi programmi al rientro dalle ferie, mentre sorseggia una Brasilena, rivelando: «Vacanze ne ho fatte poche, solo qualche giorno di mare a Lido e, da Ferragosto e fino al 20, in Sila, sempre comunque col cellulare acceso per le esigenze della Polizia Municipale; sono anche stato nelle colline del casertano, con la mia parentela».

Sposato con Giovanna Masi, la coppia ha una figlia, Anna Chiara, di dieci anni. «Questi giorni ­ continua l'assessore Verrengia ­ ne ho approfittato per stare con mia figlia, abbiamo fatto belle nuotate, al mare, e lunghe passeggiate nei boschi del Parco della Sila, gestito egregiamente dal dottor Garcea, a cui ho peraltro espresso tutta la mia ammirazione per l'impegno profuso per il rilancio di questo territorio».

Tuta azzurra Diadora, scarpe rigorosamente da tennis e maglietta bianca, Emilio Verrengia veste con abbigliamento sportivo e confessa ancora: «Sono un uomo di sport (dirigente arbitrale) e quindi in estate pratico molto footing e calcetto, non ho gusti particolari, anche se vado matto per la pizza; non faccio troppa vita 'mondana' ma ho assistito volentieri al concerto di Claudio Baglioni, uno dei miei cantanti preferiti. La canzone che mi piace in particolar modo, è "Questo piccolo grande amore", lo sapete già, la canzone dei ricordi: dei primi amori, dei giorni spensierati della scuola».

«In questi giorni ho anche incontrato il mio amico Pippo CapelluPo, ci lega l'appartenenza politica e quella "arbitrale».

«In Sila, poi, sono stato spesso in compagnia dell'onorevole Mario Tassone, ci sentiamo quotidianamente, siamo amici di vecchia data, e spesso ci scambiamo pareri sulle mie attività politiche, abbiamo anche parlato molto della riqualificazione urbana avviata dall'Amministrazione comunale nei popolosi quartieri di Pistoia, Corvo, Aranceto e Fortuna».

Le vacanze stanno per terminare. E si comincia! Direbbe Fantozzi.

«Il mio primo obiettivo - dice Emilio Verrengia ­ è quello di organizzare il settore Traffico-trasporti e la Polizia municipale, con l'apertura delle scuole dovremmo partire con il biglietto unico integrato, questo per consentire agli utenti di utilizzare meno il mezzo privato ed entrare in città risparmiando in termini economici che di traffico. Saranno messi in funzione 15 nuovi autobus dotati di tutti i confort: aria condizionata, audio stereo e perdipiù adeguati per i disabili». «Altro obiettivo è quello di completare e rafforzare l'organico della Polizia municipale anche a tempo determinato; non solo, oltre a seguire l'iter per il Commissariato nella zona sud, di grande utilità è l'incontro con il questore Panico per l'emergenza micro-criminalità: ritengo necessaria l'istituzione del Poliziotto di quartiere nelle zone Corvo e Aranceto. Di fondamentale aspetto è l'educazione alla legalità,progetti che coinvolgano le scuole ma anche le parrocchie per una rinnovata cultura del rispetto delle regole del Codice della strada ma anche civiche. Ritengo fondamentale anche un continuo confronto con le associazioni, di commercianti, di artigiani, affinché collaborino con le Forze dell'ordine per meglio monitorare il fenomeno».

E la neonata attività di consigliere provinciale?

«Dopo una riunione della maggioranza per gli assetti della commissione consiliare dove l'Udc si pone come partito di maggioranza relativa, e quindi con riferimento per la coalizione, partito che pone al centro della sua azione la mediazione degli interessi di tutti i cittadini e che tenterà di portare avanti un equilibrio nelle azioni politiche e amministrative del governo Traversa per quanto riguarda le problematiche che interessano le varie zone della nostra provincia, da Catanzaro al lamentino al territorio silano alla zona jonica».

Quest'anno è stato un ferragosto 'bollente' per l'Udc.

Come capogruppo, auspico che queste vicende che hanno accompagnato il Ferragosto possano trovare un momento di dibattito e di soluzione all'interno degli organismi preposti di partito».Il tempo è scaduto, l'assessore Verrengia riveste i panni di papà affettuoso e disponibile: Anna Chiara lo aspetta per una bella passeggiata nei boschi.