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Febbraio 2006

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RAINEWS 11 Febbraio


Ciampi dichiara aperti i giochi, la Belmondo accende il braciere
 

Uno spettacolo più che una cerimonia fatto di passione, di poesia, di luci, di colori e di tante emozioni. Si sono aperti sotto il segno di queste sensazioni e di tante altre, tutte positive, i XX Giochi Olimpici di Torino 2006, a cominciare dalle 'scintille di passione':i pattinatori circondati da lingue di fuoco che forse sono davvero l'emblema di Torino 2006. E quindi la coinvolgente sfilata degli atleti delle 80 nazioni partecipanti: prima la Grecia come tradizione, ultima l'Italia con un boato dei 35.000 dell'Olimpico. Le due Coree hanno sfilato insieme.

E' stato anche un grande omaggio all'Italia con Giorgio Albertazzi che ha declamato i versi dell'Inferno di Dante in cui Ulisse invita i suoi compagni ad andare oltre..."perché fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". Omaggio continuato con un innovativo 'bignami' di storia dell'Italia con i quadri magnifici degli sbandieratori, delle dame, cavalieri, principi, che poi si è concluso con il rosso della Ferrari di F1, un pit stop e una serie di evoluzioni del collaudatore Luca Badoer.

Per la parte protocollare,  i discorsi di Valentino Castellani, presidente del Toroc, che ha parlato di una "Torino che ha scelto di investire in entusiasmo perchè la passione vive qua" e ha ricordato, applauditissimo, anche l'Avvocato Agnelli. Poi Jacques Rogge, presidente Cio, che ha voluto rimarcare l'importanza di uno sport senza doping. Un invito, questo, che è stato ribadito poco dopo anche da Giorgio Rocca nel 'giuramento dell'atleta'. E quindi le otto grandi donne del mondo:da Sofia Loren a Susan Sarandon, da Maria Mutola a Manuela Di Centa che hanno portato la bandiera a cinque cerchi agli alpini. E il presidente Ciampi che ha dichiarato aperti i XX Giochi Invernali.

Claudio Baglioni, serissimo direttore d'orchestra, ha diretto coro e maestri nel suo inno olimpico 'Va'. Colpi di scena, emozioni fortissime ci sono stati quando Yoko Ono ha fatto il suo appello per la pace, ha chiesto a tutti di applicare il pensiero e i versi di "Imagine" del marito John Lennon che Peter Gabriel ha eseguito con intensa partecipazione.

Un omaggio alle glorie dello sport invernale italiano, invece, è stato l'arrivo della fiamma olimpica. Tomba è entrato nello stadio, ha passato la fiaccola alla staffetta d'oro del fondo di Lillehammer (Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner) che a sua volta l'ha ceduta a Piero Gros che ha passato il fuoco di Olimpia a Deborah Compagnoni. E quindi l'apoteosi di Stefania Belmondo, l'ultimo tedoforo che ha acceso il tripode dei Giochi di Torino 2006. Infine Pavarotti e il 'Nessun dorma' della Turandot di Puccini. "All'alba vincerò" dice l'aria dell'opera. Ieri sera, intanto, ha vinto Torino

 

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Kataweb 8 Febbraio

Olimpiadi invernali. Ecco la coreografia per la cerimonia di venerdì sera che aprirà i Giochi

Lo stadio diventerà un cuore

Sarà disegnato da 4 mila figuranti e ci saranno anche 2 Ferrari

TORINO. Pulserà come un cuore lo stadio di Torino che fra due giorni ospiterà la cerimonia d'inaugurazione dei Giochi invernali. L'americano Doug Jack, famoso per avere già inventato i balletti di altre sei Olimpiadi, ha studiato una coreografia tutta nuova, con i quasi 4 mila figuranti che disegneranno un gigantesco cuore pulsante, mentre due Ferrari sfileranno rombanti mettendo in mostra lo stile e la tecnologia dell'Italia. Oggi vi sarà l'ultima prova generale con pubblico a inviti. Secondo le indiscrezioni che filtrano, con questo omaggio alla passione italiana e alle sue eccellenze lo spettacolo che darà inizio alla ventesima edizione dei Giochi invernali. Ci sarà anche un omaggio alla bellezza italica, con la top model e cantante Carla Bruni che consegnerà il tricolore in uno dei momenti previsti dal protocollo.
Saranno più di due ore di diretta televisiva, seguite in mondovisione da 3 miliardi di spettatori, mentre sugli spalti dello stadio dove un tempo giocavano il Torino e la Juventus rimarranno a bocca aperta - tra i 35 mila spettatori presenti - anche una quarantina di capi di Stato e di governo.
Sabato scorso gli artisti di fama internazionale ingaggiati per l'occasione - tra cui il gran maestro delle cerimonie olimpiche Ric Birch, l'ideatore dei concerti evento degli U2 Mark Fisher e l'esperto di effetti speciali Vittorio Comi - hanno dato gli ultimi consigli alle comparse. Tutto viene mantenuto sotto stretto riserbo, come il nome del tedoforo (Belmondo? Tomba?) che accenderà il braciere olimpico, anche se i bene informati riferiscono che uno spettacolo così verrà ricordato a lungo nella storia a cinque cerchi.
Accanto alla Ferrari - quella che ha guidato Michael Schumacher - ci saranno anche le moto Ducati, un altro simbolo della perfezione meccanica italiana. Tutto verrà innaffiato dai laser (che già in queste sere illuminano il cielo di Torino con fasci di luce colorati che si possono vedere da ogni punto della città), sarà accompagnato in gran parte da musiche inedite di Michele Centonze e vi sarà il motivo conduttore delle «scintille di passione», pattinatori dal costume rosso con caschi da cui escono lingue di fuoco.
Per consentire al pubblico dello stadio di seguire ogni particolare di questo gigantesco party, sono stati montati quattro maxi-schermo da cui sarà possibile ammirare tutte le altre coreografie di massa: quelle che si svolgeranno sui 700 metri quadrati del palcoscenico (il più grande che sia mai stato allestito in Italia), dove ci saranno anche delle mucche con i pattini a rotelle, ovviamente finte, che si muoveranno attorno a dei pini altissimi impersonati da ragazzi sui trampolini; e quelle aeree, con acrobati in tuta bianca sospesi su delle reti.
Promette emozioni anche il finale: dopo l'esibizione dell'etoile della Scala Roberto Bolle, che avrà un ruolo da protagonista nella cerimonia, ci saranno l'inno di Claudio Baglioni, la sfilata degli atleti e l'alzabandiera curato dalla regia di Giorgio Armani, con tanto di spruzzo di “neve” finale sul pubblico seduto sugli spalti

 

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