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Gennaio 2006

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AGE 28 Gennaio

MUSICA: BARAONNA, CONCERTO PRIMA DEL “SISTINA”

(AGE) ROMA - La musica, la solarità e la simpatia: torna l’universo festoso e coinvolgente dei Baraonna. Reduci dal grande successo della manifestazione “Tutti qui” di Claudio Baglioni (svoltosi al Palazzetto dello Sport di Firenze in dicembre), il quartetto vocale “scalda il motore” con una nuova performance dal vivo, in vista del prossimo impegno che li vedrà al Teatro Sistina di Roma (dal 18 aprile al 14 maggio 2006) a fianco di Pino Insegno nel suo nuovo spettacolo: “Un po’ prima della prima”. “Lavorare con Claudio Baglioni ci ha dato nuove energie ed ispirazione – spiega Clea Cotroneo -. Non a caso, proprio in queste settimane, siamo impegnati nella realizzazione del nostro nuovo cd. Ma prima di tornare nuovamente al fianco del grande Pino Insegno, abbiamo voluto concederci una serata con il nostro pubblico”.
I Baraonna si esibiranno infatti in concerto giovedì 2 febbraio 2006 al New Orleans Jazz Cafè di Roma, in via XX Settembre 52 alle 22.30.
I Baraonna sono: Vito Caporale, Clea Cotroneo, Rosa Lembo e Delio Caporale.
Ad accompagnarli: Romano Consoli (sax); Paolo Senni (basso); Massimo Cusato (percussioni) e Fabrizio la Fauci (batteria)

 

 

LA STAMPA 24 Gennaio

DIFETTI OLIMPICI: I CAMION A 4 ASSI NON RIUSCIVANO AD ACCEDERE ALLA ZONA RISERVATA AL TRASBORDO DEL MATERIALE PER GLI ALLESTIMENTI

L’architetto Baglioni corregge Isozaki

Il concerto del cantautore fa scoprire un difetto nelle rampe del Palasport

L’architetto Claudio Baglioni «corregge» il progetto del Palaisozaki, il palasport olimpico nato dalla collaborazione tra i suoi più famosi colleghi il giapponese Arata Isozaki e l’italiano Pier Paolo Maggiora.
 

Il cantautore, che si è laureato nel 2004 con una tesi sul restauro architettonico e la riqualificazione urbana del gasometro di Roma (108 su 110), non si è messo certo a tracciare nuove linee o a rifare i calcoli. Sono stati i suoi «scarichini», cioè gli addetti al trasporto della strumentazione, a scoprire il difetto e a costringere l’Agenzia 2006 a correre ai ripari.

Una delle opere architettoniche più ammirate di Torino 2006 aveva un piccolo problema, l’inclinazione della rampa di accesso agli spazi di carico e scarico di materiale. Una questione di pochi centimetri che però rendeva impossibile ai camion a quattro assi di accedere alla zona riservata al trasbordo del materiale per gli allestimenti.

Tutto è successo il 20 dicembre quando il compositore ha cantato in anteprima l’inno ufficiale dei Giochi invernali intitolato «Và». Ospite d’onore della serata proprio l’architetto giapponese. Ad assistere al concerto gratuito migliaia di persone entusiaste. Un successo.

I problemi, infatti, li hanno avuti i componenti della crew, o se preferite quelli che in gergo si chiamano scarichini. Il loro camion a 4 assi, infatti, è rimasto incastrato in una sorta di nel pianerottolo realizzato per rendere meno ripida la discesa della rampa di sette metri.

Il risultato? Con grande fatica gli scarichini sono riusciti a sbloccare il lungo camion e a riportarlo in superficie. Poi hanno tirato giù le casse, gli altoparlanti e le flyer case, le valigie che proteggono i viaggi degli strumenti musicali, e le hanno trasportate a piedi fin dentro l’impianto sportivo.

Mario Piovano, vicedirettore dell’Agenzia 2006, spiega: «L’organizzazione del concerto di Baglioni e i test event sono serviti per verificare eventuale carenze o difetti causati dalla progettazione e dalla successiva realizzazione. In questo caso abbiamo provveduto a ridurre l’angolatura del pianerottolo rendendo così possibile il transito dei camion a quattro assi».

Tutto a posto, allora, in vista delle gare di hockey che si svolgeranno durante le Olimpiadi e, soprattutto, per il postolimpico. L’impianto, infatti, dovrebbe essere usato per l’organizzazione di grandi eventi sportivi e culturali con un numero di posti variabile da seimila a 14.500.

Lo permette, infatti, il sistema delle tribune mobili e la possibilità di modificare l'assetto della quota del campo da gioco che permettono differenti ipotesi di utilizzo, dalle gare di basket a quelle di atletica indoor, da concerti a kermesse elettorali.

 

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Corriere della Sera 22 Gennaio
ROMA - È Vasco Rossi il trionfatore della 22esima edizione dei Telegatti che si è svolta domenica sera all'Auditorium Conciliazione di Roma e che andrà in onda mercoledì in prima serata su Canale 5 (presentano Pippo Baudo e Michelle Hunziker). Ben tre sono state le statuette consegnate alla rockstar emiliana: una di platino, assegnata «al merito» dalla giuria di qualità  presieduta da Maurizio Costanzo, e due d'oro come miglior cantante e per la miglior tournée, quella del tour «Buoni e cattivi».

LA TELEVISIONE - Meno prevedibili, rispetto agli anni passati, gli altri Telegatti d'oro per le categorie televisive, decisi dai lettori di Tv Sorrisi e Canzoni. Sono andati a «Striscia la Notizia» (che come Trasmissione dell'anno, ha battuto «L'Isola dei Famosi 3» e «Ballando con le stelle»), Simona Ventura (Personaggio dell'anno; ha avuto la meglio su Milly Carlucci e Alessia Marcuzzi), «Terra!» (Migliore trasmissione di informazione e approfondimento; il programma di Toni Capuozzo ha superato «Lucignolo» e «Porta a porta»), «Distretto di polizia 5» (Migliore fiction; prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi, ha prevalso su «Il Maresciallo Rocca 5» e «Paolo Borsellino».

IL CINEMA - Sorpresa anche nelle due categorie dedicate al cinema (istituite quest'anno come quelle di musica e sport): Roberto Benigni, candidato sia come attore sia con il suo film «La tigre e la neve», non ha ottenuto alcun riconoscimento. I Telegatti per il cinema sono andati al film di MichelePlacido «Romanzo criminale» e a Christian De Sica, premiato nellacategoria Miglior attore/attrice.

MUSICA E SPORT - Per la musica, oltre alla tripletta di Vasco Rossi, Telegatto anche per Biagio Antonacci, il cui «Convivendo parte 2» è stato premiato come Miglior disco. Antonacci ha superato «Crescendo e cercando» di Claudio Baglioni e «Tutto Max» di Max Pezzali/883. Successo, infine, per Luca Toni, il centravanti viola che, battendo Valentino Rossi e Valentina Vezzali, si è aggiudicato la statuetta come Migliore sportivo.

 

 

IL GIORNALE.IT 17 Gennaio
Torino 2006 inizia davanti a due miliardi di spettatori
Comunque vada, sarà un successo. Innanzitutto, perché al cospetto della cerimonia di chiusura di Torino 2006 del 26 febbraio hanno dovuto inchinarsi pure gli Oscar, che slittano di una settimana. E poi per il numero di telespettatori: 2 miliardi, che fanno dell'apertura (il 10) e della chiusura delle Olimpiadi invernali la più grande mondovisione mai trasmessa dalla tivù italiana. Se ci pensate, è un'operazione gigantesca.
E quindi è comprensibile l'atmosfera di tesa preoccupazione che ieri all'ora di pranzo aleggiava in un piccolo teatro in centro a Milano
dove gli organizzatori delle due cerimonie hanno parlato molto di quella conclusiva e molto meno di quella iniziale, alla quale parteciperà anche Claudio Baglioni (che ha scritto l'inno Va'), che si aggiunge a una lista di grandi nomi che alle Olimpiadi danno il loro talento o la loro presenza (Giorgio Armani, Lino Dainese, il ballerino Roberto Bolle, il premio Oscar Gabriella Pescucci, il regista Gabriele Vacis).
D'altronde, tra i 240 membri dello staff creativo ci sono nomi che valgono una garanzia: su tutti Mark Fisher, che è un tipo taciturno ma è anche così esuberante da esser il disegnatore dei palchi di Pink Floyd (The Wall), U2 (l'ultimo tour) e Robbie Williams (il prossimo). Ma anche Ric Birch, che è stato il padrone di casa ai giochi di Los Angeles, Barcellona e Sydney, è un nome che pesa. «Saranno gli eventi live più importanti del 2006, la parola chiave è passione», ha detto Andrea Varnier, direttore immagine ed eventi del Toroc. «Vogliamo dire al mondo - ha aggiunto Marco Balich, produttore esecutivo della società K2006/FilmMaster - che l'Italia è il punto di riferimento per design e stile». E in questo disegno rientrano le «torce umane» che rappresenteranno un simbolo dei Giochi (ballerini con un casco da cui escono fiamme) o l'idea di recuperare per le cerimonie l'iconografia del Carnevale e del circo (con un omaggio a Fellini). Infine la musica: il 26 febbraio a Torino arriverà anche Andrea Bocelli, a cantare un inedito e a passare la torcia alla canadese Avril Lavigne che è il testimonial di Vancouver 2010.

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IL CORRIERE ADRIATICO 11 Gennaio

Chi ha il match ball della carriera è Povia con il paradosso però di aver avuto il boom delle vendite senza andare in gara
 
Presentato ieri il cast ufficiale del Festival che inizierà il 27 febbraio dal palco dell’Ariston
L’unica sorpresa è l’esclusione di Al Bano

ROMA - Il commento alla prima lettura del cast dei cantanti del prossimo festival di Sanremo è che non ci sono sorprese, visto che, per quanto riguarda la musica, bisognerà attendere qualche giorno per ascoltare i brani e dare un giudizio più critico. Anzi, una sorpresa c’è: l’esclusione di Al Bano. E non senza l’indignazione dell’interessato.

Dunque, nonostante le polemiche su pretesi copyright da parte di Paolo Bonolis, resta la divisione in categorie, un’idea che non sembra destinata a cambiare i destini della manifestazione ne tantomeno quelli della sempre più derelitta industria della canzone. Il Festival prenderà vita dal palco dell’Ariston nei giorni 27/28 febbraio e 2/3/4 marzo 2006 per la 56ª edizione.

Da quando, ai tempi di Tony Renis, ha assunto la responsabilità artistica del festival, Gianmarco Mazzi si danna l'anima per saldare Sanremo al mercato: i big sono stati invitati tutti, qualcuno si dice Claudio Baglioni anche in gara. Invito che, come d’abitudine per l’Ariston, non è stato raccolto. A dire “si” sono stati uno specialista di Sanremo come Ron e uno dei più affezionati della nuova generazione, come Alex Britti che sta vivendo comunque una stagione fortunata.

Chi ha davvero il match ball della carriera è Povia, quello dei 'Bambini fanno oh', che è il più grande successo di Sanremo degli ultimi anni con il paradosso però di non essere stato proposto in gara. 'Vorrei avere il becco’, che dai 'si dice’ è parente stretta dei 'Bambini fanno oh', può davvero servire da verifica sulle reali capacità del festival di creare successi.

Zarrillo non lo si vedeva da un pò, Gianluca Grignani continua a godere di un’attenzione da parte degli organizzatori sproporzionata al seguito che ha la sua musica, Luca Dirisio occupa, insieme a Povia, la casella destinata al pubblico delle ragazzine. Questo per gli Uomini.

Quanto alle Donne, Spagna e Anna Oxa sono ormai due icone del Sanremo più ovvio, quello delle melodie a tutta voce e molto look ancora ritenuta, non si sa bene perch‚, adatta al palcoscenico dell’Ariston.

Anna Tatangelo studia da anni per diventare la loro erede, sotto la guida di Gigi D’Alessio che è il deus ex machina di una delle operazioni di cui più si parlerà quest’anno: essendo rimasta vuota la casella della musica napoletana e non volendo tornare in gara (come con grande generosità verso Mazzi aveva fatto l’anno scorso), D’Alessio sarà all’Ariston come direttore musicale dei Figli di Scampia, un coro extra large formato da ragazzi di uno dei quartieri più sfortunati di Napoli in gara tra i Gruppi.

Dopo il no incassato con pubbliche proteste l’anno scorso, quando come vincitrice dell’edizione precedente avrebbe avuto diritto a un posto in gara, Dolcenera avrà il suo festival da diva del reality show, accompagnata dalla notorietà guadagnata a Music Farm distruggendo il menage familiare di Baccini. Simona Bencini, ex voce di Dirotta su Cuba, finalmente ha la sua occasione da solista: Simona ha una bella voce soul e in più canta un pezzo scritto da Elisa. Dal punto di vista strategico il suo è un piccolo capolavoro. Quanto a Nicky Nicolai è uno dei nomi su cui si può puntare per ascoltare un pò di qualità: l’anno scorso, insieme a Stefano Di Battista, genio del sassofono jazz nonch‚ suo marito, ha vinto tra i gruppi: è bravissima, al festival deve molto, giustissimo che tenti da sola.

Tra i gruppi spicca il nome, annunciatissimo, dei Nomadi: quanta acqua è passata dai tempi del povero Augusto Daolio e di 'Dio è morto’! Beppe Carletti, ultimo degli 'originals' rimasto, è uno dei miti dell’ambiente che vive sui concerti: con quello che si è costretti a sentire a Sanremo, non si vede ragione per non dare spazio ai Nomadi. Gli Zero Assoluto così come gli Sugarfree sono una delle rivelazioni di questi anni così avari di grande musica: un’evidente apertura al pubblico più giovane che quest’anno sarà una delle componenti decisive delle giurie demoscopiche. Mario Venuti, che due anni fa ha cantato 'Legami’, uno dei pezzi più belli della storia recente del festival, viene recuperato con una band, in omaggio alle sue origine con i Denovo.

Infine una delle presenze (anche questa annunciatissima) più originali e sorprendenti del cast: Noa e Carlo Fava con il Solis String Quartet, formazione d’archi collaudatissima nelle sue incursioni nel rock e nel pop (sono stati in tour con Elisa, tra gli altri). Dei Giovani è ancora troppo presto per parlare di musica: l’unico nome noto è quello di Simone Cristicchi, quello di 'Vorrei essere Biagio Antonacci’: Cristicchi ha inseguito il successo per anni con determinazione feroce: l'Ariston è la sua occasione. Anche se è difficile capire quale sia il criterio per cui lui (che è laureato da qualche anno) sia considerato un Giovane.

PAOLO BIAMONTE

 

 

 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Si terrà ad aprile per l'oratorio di don Riccardo Agresti

Il vescovo scrive a Baglioni e lo ringrazia per il concerto

Il vescovo di Andria, mons. Raffaele Calabro, ha ringraziato Claudio Baglioni per il concerto che il cantautore romano terrà in città per beneficenza. Il 29 aprile prossimo, infatti, per la seconda volta Baglioni terrà un concerto ad Andria per raccogliere fondi necessari alla costruzione dell'oratorio nel quartiere Le Croci-Camaggio. Il vescovo Calabro ha inviato una nota a Baglioni: «Informato da don Riccardo Agresti della vostra squisita disponibilità a tenere un concerto in favore dell'oratorio della parrocchia Maria SS. Addolorata alle Croci e, più in generale, della firma che intende mettere sull'oratorio, tanto da farne una vostra creatura (Baglioni, in qualità di architetto, collabora al progetto dell'opera; ndr), non
posso tralasciare dall'esprimervi il mio plauso ed il mio grazie, non solo a nome della Chiesa, ma anche dell'intera popolazione di Andria». Il vescovo della diocesi, inoltre, ha scritto a Baglioni che «seguendovi, da tempo, con simpatia, per il messaggio che traspare da tutte le vostre canzoni a favore del riscatto dei deboli e dei senza voce e senza nome, non posso che congratularmi con quanti, con la musica e le canzoni, o altre forme espressive, fanno filtrare, soprattutto tra i più giovani, una nota alta di speranza e di riscatto in un modo talora scialbo, scomposto e dissonante». mp

 

 

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