IL MISTERO DEI NOSTRI  AMICI

A QUATTRO ZAMPE

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Caro Tony, Ti ringrazio delle belle parole che mi hai scritto riguardo al libro “Amore e fedeltà” che ho scritto in collaborazione con Roberto Allegri e che è stato pubblicato dall’Editore Armenia. E’ un libro che amo molto. Riguarda i cani, queste creature misteriose che ci stanno accanto con una ricchezza di sentimenti che non riusciremo mai a sondare. Io e Roberto lo abbiamo scritto alcuni anni fa, e si chiamava “Amore di cane”. Ha avuto un grandissimo successo e poichè ci sono continue richieste da parte dei lettori, l’Editore ha voluto riproporlo in una nuova edizione con il titolo “Amore e Fedeltà”.

 

Come moltissime persone, sono anch’io, da sempre, un appassionato di cani e gatti. Come lo è, ancor più di me, Roberto. E, pensando ai nostri cani, ai numerosi animali domestici che hanno popolato le nostre case, con i quali siamo cresciuti, abbiamo vissuto e viviamo,  abbiamo deciso di scrivere questo libro.

 

 

Lo scopo fondamentale è stato quello di cercare di entrare, per quanto possibile, nella mente dei cani, nel loro cuore e cercare di capire  i loro sentimenti. Siamo abituati a vedere questi meravigliosi esseri sempre felici, fedeli, eroi, ma come arrivano ad essere così? Sono dei robot programmati dalle regole della selezione della specie o sono invece esseri viventi con i loro problemi, le loro preferenze, la loro personalità, soggetti di sentimenti, di emozioni e in grado di fare delle scelte?

 

E’ difficile dare della risposte. Anche perchè il cane non parla il nostro linguaggio. L’unico modo che il cane ha per comunicare con noi sono le sue azioni. E allora noi abbiamo pensato di prendere in considerazione una serie di “storie vere” di cani, di raccontarle e poi di analizzarle per capire i meccanismi di comportamento che stanno dietro quelle storie.

 

 

Io mi sono preso l’incarico di raccontare le storie. Nella mia lunga attività  di giornalista “inviato speciale” mi è capitato diverse volte di occuparmi di  “storie vere” di cani. Fatti realmente accaduti, che riguardavano cani di personaggi famosi o anche cani randagi, divenuti improvvisamente protagonisti di una vicenda da prima pagina.  Tutti i cani, anche i randagi, quelli abbandonati, quelli inselvatichiti dalle difficoltà, dalla crudeltà umana, sono soggetti meravigliosi e grandi protagonisti di eroiche vicende quando si presenta l’occasione, perchè nel loro intimo, i cani restano sempre intatti, integri, come Dio li ha fatti. Io, quindi, ho raccontato le storie e Roberto, che è un esperto di etologia, si è impegnato ad  analizzare ogni storia, investigando, da un punto di vista scientifico, le motivazioni del comportamento del cane.

 

Voglio fare un esempio pratico di come è stato pensato e realizzato questo libro, per offrire a chi pensa di leggerlo un’idea precisa del suo contenuto.

Prendiamo la storia di un cane che sia stato abbandonato dal suo padrone, oppure sia stato smarrito, o anche ceduto ad altro padrone. In ogni caso, questo cane si trova, improvvisamente, lontano dal suo padrone, la persona che lui “ha scelto ed ama”, e la sua è sempre una scelta “definitiva”, fatta “per sempre”. Non potrà mai dimenticare e adattarsi  alla nuova situazione. Dapprima si spaventa, soffre terribilmente e poi decide di tornare dal suo padrone.

 

Nel libro raccontiamo la storia di Full, un pastore tedesco che attraversa tutta l’Italia per tornare dal padrone. Da Sud a Nord. O quella di Tommy, un Pointer che ha addirittura attraversato lo stretto di Messina a nuoto per tornare a casa. E altre storie di questo genere. Storie vere, ricavate dalla cronaca. Ma di fronte a questi fatti nascono molti interrogativi? Come mai il cane decide di tornare a casa? Perchè non accetta di restare con il nuovo padrone che magari lo tratta anche bene? Come fa a percorrere centinaia di chilometri? Come si orienta lungo il viaggio? Che cosa pensa durante quei lunghi trasferimenti? Quali sono i sentimenti che gli danno la forza interiore di affrontare simili ciclopiche fatiche?

Su questi interrogativi si sofferma Roberto e cerca di dare delle risposte concrete, basandosi su studi etologici, anche d’avanguardia, che sono diventati negli ultimi tempi molto precisi e documentati. E in questo modo, con grande amore e profonda conoscenza, e direi anche con estrema tenerezza, Roberto apre un orizzonte stupefacente sul mondo del cane, che evidenzia sentimenti, emozioni, paure, determinazioni, intuizioni, generosità sconfinate, fedeltà estreme, insomma doti straordinarie e inimmaginabili. Leggendo queste pagine si rimane sconvolti.  E si comprende che il nostro amore per il cane è niente a confronto di quello che il cane ha per noi.

Il libro prende in considerazione molte storie vere, che permettono di investigare varie situazioni in cui i cani possono venire a trovarsi e di “studiare” vari aspetti del mondo interiore del cane. Storie di cani di fronte alla morte del padrone, come Diana, una bastardina, che  tutte le mattine andava a cimitero a fare una visita  alla tomba del padrone. E come lei, Bill, Fritz, Fufi, Gagarin, Chichu, Peter, Bobi, e altri. Molti altri. Sono infatti numerose le storie di cani che, perdendo il padrone, soffrono fino al punto, a volte, di decidere di lasciarsi morire.

 

Ci sono storie di cani che si sono gettati nel fuoco per salvare un componente della famiglia del padrone,  ma anche storie di cani che hanno salvato da morte bambini che neppure conoscevano, come il cane di cui non si è mai conosciuto il nome che nel 1968 salvò alcuni ragazzi che stavano annegando nel Reno, vicino a Bologna.

Abbiamo investigato il comportamento di cani che si dedicano con un amore particolare alle persone in difficoltà: cani per i ciechi, cani per gli handicappati, cani antivalanga, cani addestrati per trovare  persone rimaste sotto le macerie durante un terremoto, o che stanno annegando in mare. Cani che diventano una preziosa medicina psicologia, come Orazio, un graziosissimo Carlino del cantante  Fred Bongusto; o Allegra, un Fox Terrier del Duca Amedeo d’Aosta;  o Dick, un meticcio che andava a consolare il pittore Enrico Baj. Cani umoristi, cani sensibili alle presenze invisibili come Nicoska, la cagnetta dell’attore  Giuseppe Pambieri. Cani dalla forte personalità che vogliono essere conquistati prima di dare la loro fiducia al padrone, come Plissè, uno Shar Pei che consolò gli ultimi anni di vita del grande stilista Enrico Coveri scomparso a soli 38 anni. O Bambina, una femmina di Jack Russel Terrier di Franco Zeffirelli.

Ci sono anche cani con traumi psicologici, dovuti alla loro infanzia o anche ereditati dai genitori, che richiedono una particolare cura e un particolare amore, come Piccolo, un bastardino nero che per anni tenne compagnia a Paolo Villaggio; o Gippone, un boxer nero con una grande stella bianca sul petto, che era cieco ed è stato il cane più amato dallo stilista Ottavio Missoni.

I cani non hanno vita lunga. Se ne vanno presto lasciando sempre nel padrone una sofferenza grande. A volte così grande da indurre la persona a non prendere più altri cani per non dover affrontare ancora quel terribile distacco. Dal momento che anche noi abbiamo dovuto affrontare varie volte quella dolorosa esperienza della morte del proprio cane, abbiamo voluto investigare, per sapere se un giorno potremo trovare nell’aldilà i nostri grandi amici a quattro zampe. Lo abbiamo fatto non per soddisfare una mera curiosità o per trovare una consolazione palliativa, ma proprio per avere, su questo problema. una risposa seria, di tipo teologico. I cani sono creature dotate di un’anima? Hanno uno spirito immortale come quello dell’uomo?  E le risposte che abbiamo raccolto sono veramente sconcertanti. Inducono ad avere un amore non solo grande, ma che deve essere anche rispettoso della loro personalità e individualità perchè  sono “creature di Dio”, che San Francesco chiamava “nostri fratelli minori”.