IL SIGNIFICATO
Lo
stage è l'occasione di un periodo di ritiro in cui una persona può
radicare la propria vocazione nel rispondere ad una chiamata. Esso si
concretizza in un periodo di tempo, vissuto lontano da casa e da ogni sorta
d'occupazione o d'impegni quotidiani. E' l'inizio di un cammino che comincia
con un periodo di eremitaggio, vissuto però in mezzo agli uomini, in uno
spirito di attenzione e disponibilità.
Lo
stage nell'ambito dell'Hospitalité di Lourdes è questo stacco per un
servizio che viene proposto, in particolare modo, ai laici, per favorire ed
attualizzare la loro missione nell'immenso mare della carità.
E' un modo singolare e nello stesso tempo multiforme di farsi prossimo ai
pellegrini, specie malati, che, mossi dalla fede e dalla devozione mariana,
animati da vive speranze, si recano all'incontro con la Madre Immacolata,
alla Grotta di Massabielle.
LO
STILE
Il
servizio che lo/a stagiaire è chiamato ad offrire rientra nel clima
del volontariato. La sua è una scelta libera e responsabile, aperta sì alla
generosità e alla disponibilità, ma che non deve e non può essere lasciata
in balia dello spontaneismo e dell'avventura. se vuole seriamente farsi
"prossimo" , sono indispensabili umiltà e forza d'animo, capacità di
attenzione e ascolto, volontà di apprendere e lavorare insieme. Volontari
non ci si improvvisa, si diventa. Che lo si voglia o no, gli
ospitalieri a
Lourdes, per tutto quello che sono, per le loro attitudini e per il loro
comportamento, sono dei testimoni: essi dicono sempre qualche cosa che va
oltre la parola. Tutti coloro che arrivano a Lourdes da ogni parte del
mondo, anche se non trovano la possibilità di una comprensibile
comunicazione verbale, devono incontrarne una non verbale che infonda loro
il senso di una calda e umana accoglienza, di un'attenta e gratuita carità.
L'azione dello/a stagiaire diverrà così complementare all'azione
dello spirito del Risorto nel portare vitalità e novità alle membra in vario
modo sofferenti del Corpo di Cristo, che è la Chiesa, che a Lourdes conferma
la propria cattolicità, universalità e unità.
LA MISSIONE
Lo
stage per un credente è un momento speciale di "missione" in risposta
all'invito di Cristo: "Andate... annunziate... curate...!". A Lourdes e
all'interno dell'Hospitalite, il Cristiano di qualsiasi estrazione sociale e
culturale acquisisce l'opportunità di espletare e incrementare la funzione
regale, sacerdotale e profetica, che gli è propria per il battesimo e per
l'appartenenza alla Chiesa. Quale apostolo in missione, si rende conto
anzitutto di essere un "inviato" e che tutto ciò annunzia ed offre non è suo
e neppure per il proprio interesse. Lo stesso Spirito che ha guidato Gesù a
compiere la volontà del Padre, che ha accompagnato Maria ad essere sempre la
"serva" fedele, che ha trasformato gli apostoli, rendendoli coraggiosi
testimoni, che ha guidato per secoli la Chiesa in mezzo alle
"contraddizioni" della mentalità di questo mondo: quello stesso spirito
chiama lo stagiaire a vivere e condividere questa esperienza forte di
missione.
LO SPIRITO
Questa
coscienza "cristiana" deve portare lo stagiaire a fidarsi di Dio, ad
essere vigile ed attento. Pertanto, la decisione deve continuare a guidare e
arricchire il servizio.
1. Spirito di servizio: ciascuno è strumento originalmente e
responsabilmente attivo, essendo guidato dallo spirito di Dio. Maria, che a
chiamato a Lourdes, è modello di servizio: attenta, disponibile, pronta,
"Serva del signore". Gli altri sono coloro ai quali ciascuno è inviato,
perchè attraverso la sua carità, riscoprano il Cristo, via dell'amore e del
Padre.
2. Spirito di disponibilità: esso favorisce il clima della fiducia e
dell'affidamento, cioè il poter contare sugli stagiaires sia da parte
di chi programma i vari servizi, sia da chi li riceve.
3. Spirito di costanza e perseveranza: la fiducia riposta richiede una
presenza impegnata fino all'assolvimento di ciò che è stato affidato o
richiesto.
4. Spirito di generosità e umiltà: il cuore e l'intelligenza devono essere
in perfetto accordo ed evitare di strafare. Inoltre si tratta di non cadere
nel rischio di un servizio calcolato, improntato si idee e interessi
personali, ma di favorire un'offerta oculata che permetta di scoprire e
comprendere sia le necessità ed attese concrete del pellegrini malati, sia
le possibilità e i limiti nell'applicazione degli ordini, sia modi e tempi
per le spiegazioni da chiedere ed i suggerimenti da dare o i miglioramenti
da proporre.
5. Spirito di rispetto e di docilità: sui due versanti, nei riguardi del
malato o del pellegrino, che porta alla comprensione e alla delicatezza,
alla gentilezza e alla sollecitudine, sia nei movimenti sia nel parlare,
così da offrire una valida proposta di aiuto e non un intervento violento e
offensivo, sia ancora nei riguardi dei capi di servizio, che sviluppa
atteggiamenti di correttezza, di ascolto, collaborazione, al di là delle
differenze di età, lingue o culture.
IL BENE COMUNE
Nessuno è mai riuscito ad
imbrigliare lo Spirito di Dio, poichè lo spirito che "spira dove vuole e su
chi vuole" promuove l'originalità e la novità, sempre, però, per l'utilità
ed il bene comune.
Questo progetto dello Spirito si va costruendo con un lavoro d'insieme. Per
questo è consigliabile vivere assieme, a gruppi, i primi stages (ove
possibile anche i successivi) programmando momenti di comunione nella
preghiera, nel confronto con il Messaggio di Lourdes e nella serena
amicizia, oltre a partecipare alle iniziative che l'Hospitalité propone per
gli stagiaires.
Questi momenti di incontro servono a consolidare la fraternità tra
stagiaires di varie nazioni, oltre che tra quelli dello stesso servizio.
Tutto questo insieme i linee programmatiche, curato e preparato per tempo o
accettato in loco, non potrà che rendere più positivo ed arricchente per il
momento, pur breve, di missione in stage a Lourdes.
IL PRIMO STAGE
Se la
famiglia è la culla per la fede, ricevuta in dono nel Battesimo, e se la
Chiesa locale è la successiva tappa di maturazione nella missione, un gruppo
od una associazione possono divenire un momento particolare di promozione e
di operatività del bagaglio di fede che è in ciascuno.
Pertanto anche lo stage, come il pellegrinaggio, può essere deciso e
affrontato nel segno dell'appartenenza e della condivisione dello Spirito
dell'ODP Sorrento\Castellammare, che gradualmente ha introdotto la dama o il
barelliere a scoprire un'attitudine alla missione nel vasto mondo della
sofferenza.
E poichè lo stage è un momento forte di tale missione, è bene che chi
lo vuole affrontare abbia già condiviso momenti di vita associativa e di
pellegrinaggio nell'ODP. La sua decisione dovrà poi essere perfezionata in
incontri con stagiaires già esperti ed arrivare così ad una richiesta
ufficiale da presentare all'Associazione.
Seguirà una preparazione più particolareggiata, sia attraverso la lettura di
un opuscolo (allo scopo preparato e stampato) sia mediante colloqui con i
Responsabili (una dama o un barelliere e un sacerdote) scelti
dall'associazione.
L'Hospitalité di Lourdes si è fatta premura in questi ultimi anni di
favorire una migliore formazione psico-spirituale ed una migliore praticità
nel servizio, istituendo una scuola di stage, scaglionata in tre
anni. L'Hospitalité chiede per lo stage un minimo di presenza a Lourdes di
sei giorni interi, tenendo conto che la scuola inizia, per il primo stage,
al lunedì.
LE TAPPE
L'arricchimento
personale che ne deriva è indubbio e può portare a ripetere l'esperienza,
fino a renderla impegno annuale.
L'Hospitalité offre la possibilità di un graduale inserimento: prima con la
scuola di stage, durante i primi tre anni, e con due tappe di
particolare significato.
La prima tappa viene definita accoglienza. Avviene, praticamente, nel
quarto anno di stage, concluso il periodo della scuola e su personale
domanda, vidimata dal Delegato del proprio Vescovo e presentata al
rispettivo Consiglio diocesano .
Avvenuta l'accettazione, che verrà notificata all'interessato, a Lourdes
sarà celebrata l'accoglienza, che sta ad indicare la gioia, da parte
dell'Hospitalité, nel ricevere queste nuove forze sulle quali potrà contare
per continuare la missione a favore dei pellegrini, specialmente dei più
poveri, deboli e malati, per garantire a tutti le condizioni favorevoli per
un buon pellegrinaggio.
In questo contesto, la prima tappa, è accessibile a tutti, anche ai non
cattolici, ma è ovvio che chi si presenta con la carta d'identità del
cristiano deve sapersi distinguere nel trasfondere nelle varie mansioni di
servizio, l'orientamento e la carità evangelica, che lo rendono "testimone
nel vangelo della carità".
La motivazione evangelica che distingue il cristiano dagli altri
stagiaires, pur generosi nella solidarietà, parte da una forza interiore
che è la povertà, quella che merita la beatitudine del Maestro.
Questa porta a comprendere la presenza misteriosa del dono dell'Amore di Dio
in sé; un dono gratuito, un dono che non è legato ai nostri meriti, un dono
che va condiviso in totalità e gratuità, un dono che aiuta a comprendere e
realizzare le esortazioni dell'apostolo Paolo: "Abbiate tra voi gli stessi
sentimenti che sono in Cristo Gesù", e che porta a "far passare l'interesse
dell'altro davanti al proprio" e a dimostrare "che c'è più gioia nel dare
che nel ricevere".
Questo graduale coinvolgimento apre un più intenso cammino, per chi lo
desidera, che porta sempre più ad impegnarsi nella missione della Chiesa, a
Lourdes e dovunque si troverà nel servizio ai fratelli e alle sorelle,
recando loro, il messaggio di consolazione e di liberazione del Vangelo.
Ed ecco la seconda tappa: l'engagement, che non fa altro che siglare
pubblicamente questo impegno di missione. Infatti "engagement" vuol dire
impegnarsi per testimoniare il messaggio di Lourdes, che altro non è se non
l'applicazione del messaggio evangelico, della Buona Novella, così da
rendere gli stagiaires testimoni della gioia e della speranza che è
in loro.
Tra l'accoglienza e l'engagement intercorrono almeno tre anni,
durante i quali, oltre agli impegni di servizio, sarà riservato ogni anno un
tempo di preghiera e riflessione, durante la permanenza a Lourdes.
Per accedere all'engagement si deve presentare una nuova domanda, con
la trafila della precedente e, una volta accettata dal rispettivo Consiglio,
lo stagiaire pronuncerà, nella S.Messa dell'Hospitalité il mercoledì
sera, il suo engagement definitivo dell'Hospitalité.
IL FUTURO
Ecco:
ancora una volta l'iniziativa di Dio è andata a buon fine. Infatti è sempre
ed unicamente Dio che sceglie, chiama ed invia. E' importante tenere ben
presente questa azione di Dio e questa "riserva" per una missione
particolare.
L'essenza di questo spirito si deduce dalle proposte dell'Hospitalité,
consegnate all'iscrizione.
Questa presa di coscienza dovrebbe aiutare la dama o il barelliere a non
considerarsi "primattore" o gestore unico e indiscusso di un servizio, bensì
collaboratore libero, responsabile, originale, ma sempre collaboratore con
Dio e con gli altri per il bene di altri ancora.
In questa visuale acquistano comprensione e valore le stesse parole dell'engagement
proposto e corrisposto "con il fervore della fede, con la luce di tutta la
vita, con la dedizione al servizio dei malati".
"Con il fervore della fede": l'engagement di un hospitalier
non è un nuovo Sacramento, ma un mezzo per meglio incanalare e specializzare
la fede già presente in ciascuno con la consacrazione battesimale,
rendendola più appariscente e testimoniante.
Con la luce di tutta la vita": una volta compromessa la propria vita con
Dio, la fede diviene necessariamente forza comunicante, irraggiante,
esplosiva, sorgente di novità, affinchè gli altri siano beneficamente
irradiati e contagiati, così da essere a loro volta attirati da Colui che è
"luce che illumina ogni uomo".
"Con la dedizione al servizio dei malati": è il mezzo più convincente
dell'azione salvifica di Dio. L'effetto della presenza del dio vivente nell'hospitalitier
diverrà evidente per il modo in cui saprà farsi prossimo a chi soffre, con
scelte suggerite dala carità, e rispondenti in modo generoso ed originale
alle attese ed esigenze dei malati e pellegrini a Lourdes e nella vita di
tutti i giorni.
A questo punto è più che mai evidente che per l'ospitalier e l'engagement
non è e non può essere un privilegio, e la medaglia un'onorificenza, bensì
il richiamo ad un impegno di missione nella Chiesa, a nome della Chiesa,
sotto la guida materna di Maria.
Dopo l'immersione alla scuola della carità, al momento del ritorno a casa lo
stagiaire riprende rinnovato la sua vita quotidiana. Ora è il tempo
stabilmente dedicato a riversare quanto immagazzinato nel servizio lourdiano,
facendo fruttificare i doni ricevuti.
Ognuno secondo le proprie possibilità e al proprio posto nel cuore del mondo
e della società civile, a capo dei compiti temporali più diversi, esercita
una particolare forma di evangelizzazione, in obbedienza alle parole
"Andate, dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (Mt. 28, 19). Del resto la
croce rovesciata, che sta a monito sulla medaglia di chi si consacra,
ricorda la croce di san Pietro e l'impegno totale verso la Chiesa di Cristo.
Certo, allo stagiaire non è chiesto solo di annunciare verbalmente la Parola
di Dio a chi accosta, ma la specificità della sua missione ecclesiale è
innanzitutto una fede confessata nell'adesione in prima persona alla Parola
di Dio, e - sullo stampo della giornata lourdiana - celebrata nei
Sacramenti, vissuta nella carità incondizionata nei confronti di chi si
accosta, cercando l'incontro con l'uomo, in modo particolare sulla via della
sofferenza. In tal modo lo stagiaire impara a vivere il Vangelo e si
fa strumento di Dio e via della Chiesa per l'uomo sofferente.
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