Due frati domenicani hanno tradotto
in italiano e messo in Internet, a disposizione di tutti, la “Somma
Teologica” di San Tommaso d’Aquino, ritenuta uno dei libri più
importanti di tutti i tempi.
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IL CAPOLAVORO DEL SECONDO
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DI
Roberto Allegri - Foto di
Nicola
Allegri
Basta un click
di mouse e sul tuo computer puoi avere gratis la traduzione in
italiano della “Somma teologica” di San Tommaso d’Aquino. Cioè una
delle opere filosofiche e teologiche che da ottocento anni è tra le
più alte produzioni della mente umana. Un’opera che, stampata, con
note e commenti, occuperebbe non meno di trenta volumi e costerebbe
una cifra molto alta. Ma, grazie al gesto meraviglioso Di due frati
domenicani, quest’opera è, ora, alla portata di chiunque.
Questa è una
storia bellissima. Anche perché uno dei due religiosi che hanno
compiuto un gesto così straordinario, ha 94 anni, è cioè una persona
molto anziana, nata quando il compiuter, Internet, la posta
elettronica e tutto il resto del mondo del weeb, era impensabile.
Roba che non esisteva neppure nella fantasia. Ma questa persona, che
si chiama Padre Tito Centi, ed è uno dei massimi esperti al mondo
delle opere di San Tommaso, ha intuito l’enorme potenza divulgativa
della rete e non ha avuto dubbi nell’utilizzarla, affidandole
un’opera che gli è costata trent’anni di lavoro.
<<Tutto per
amore del grande santo e grandissimo filosofo e teologo che è anche
mio confratello di religione>>, dice padre Tito Centi. <<San
Tommaso era un religioso domenicano, vissuto nel 1200. Era
considerato un genio, un pozzo di scienza, e insegnò nelle
università più celebri del tempo, come la Sorbona di Parigi. Ha
scritto molti libri, ma il più importante è la “Somma Teologica”
che scrisse naturalmente in latino. Con quest’opera voleva
sintetizzare tutto lo scibile filosofico e teologico allora
conosciuto. Un’opera mastodontica, una vera e propria enciclopedia,
che continua ad essere un capolavoro per chiarezza e importanza,
studiata nelle università del mondo.
<<.
Io sono un domenicano come lo era lui. Oltre ottocento anni ci
dividono, ma siamo strettamente legati dagli stessi ideali: lo
studio di Dio e il desiderio di far conoscere le nostre ricerche
alla gente. San Tommaso ha scritto la “Somma teologia” per
trasmettere all’umanità le sue riflessioni su Dio. Io l’ho tradotta
e commentata per lo stesso motivo. Ho dedicato la mia intera
esistenza a studiare e a diffondere le opere di San Tommaso.
Una vita molto lunga perché alla fine di ottobre ho co9mpiuto 94
anni>>.
Siamo
nel convento di San Domenico a Fiesole. Un’antica costruzione del
1400, nella quale sono vissuti celebri personaggi, tra essi anche il
Beato Angelico, sommo pittore. Padre Tito ha accanto il suo
confratello Padre Angelo Belloni, dottore in teologia e grande
scrittore anche lui, che ha curato la trasposizione della traduzione
in italiano della “Somma” di Tommaso su Internet. Ci troviamo nella
Biblioteca del convento, dove i due confratelli trascorrono gran
parte delle loro giornate. Su un tavolo, il computer e accanto una
pila di volumi che comprendono la Somma teologica di San Tommaso
nella traduzione che Padre Tito finì di pubblicare nel 1975.
<<Come
vede>>, dice il religioso <<si tratta di un’opera mastodontica.
Questa edizione comprende 36 volumi. Insieme ad alcuni
collaboratori, iniziai a lavorare a quest’opera subito dopo la
seconda guerra mondiale, cioè nel 1946. Finimmo l’impresa agli inizi
degli Anni Settanta. Era molto bella, ma qualche anno dopo la
stampa, non ero più soddisfatto del mio lavoro e mi misi al lavoro
per migliorarla, per aggiungere note più aggiornate, più chiare e
commenti più approfonditi. A questa nuova edizione integrale ho
lavorato praticamente 28 anni. Quando era pronta per la stampa, mi
interrogavo. Tanta fatica, tanti anni di lavoro e chi avrebbe
comperato un’opera così voluminosa? Il sogno della mia vita e del
mio lavoro è sempre stato quello di poter trasmettere a un pubblico
più vasto possibile il pensiero e le riflessioni teologiche di San
Tommaso. Soprattutto a un pubblico giovane. Andando in giro a tenere
conferenze e a predicare, mi sono imbattuto spesso in giovani
studenti universitari affascinati dal pensiero di Tommaso. Vedevo
in loro una grande desidero di conoscenza teologica. Pochi di loro,
però, potevano permettersi di comperare i 36 volumi della “Somma”.
Cercavano di consultarla nelle Biblioteche pubbliche, ma non era
facile trovarla.
<<Un
giorno, il mio confratello e mio collaboratore padre Angelo Belloni,
al quale avevo confidato le mie tristezze, mi parlò di Internet.
Linguaggio etrusco per me che sono nato quasi un secolo fa. Ma
capii una cosa: la mia traduzione della “Somma”, se fosse stata
messa sulla rete informatica Internet, poteva arrivare a un pubblico
vastissimo. Non capivo come ciò poteva avvenire, ma decisi subito.
“Mettiamola su Internet”, dissi. “E gratuitamente in modo che
chiunque possa usufruire di questo capolavoro”. Mi sentivo felice di
poter regalare a tutti, in particolare ai giovani interessati allo
studio di Dio attraverso l’opera di San Tommaso, 28 anni del mio
lavoro, che fu intenso e durissimo. Ci pensò Padre Angelo a
organizzare la trasposizione su Internet e quando ho visto il
risultato, ero felicissimo>>.
Padre Tito
sorride soddisfatto. Nella luce suggestiva della grande biblioteca
il suo sorriso appare di una serenità angelica. E’ meraviglioso
constatare la fiducia che questo grande studioso quasi centenario
dimostra verso il più giovane e rivoluzionario dei mezzi di
divulgazione culturale, la rete informatica Internet. Un’apertura
mentale verso il progresso scientifico e verso l’avvenire veramente
sorprendente, soprattutto in una persona tanto anziana. Glielo
faccio notare, e lui sorridente mi dice: <<Chi ama Dio non ha età.
La fede in Dio ti rende ottimista, allegro, fiducioso verso il
prossimo, pronto a condividere con gli altri tutto quello che
hai e che giudichi utile. Per me Internet è un mistero. Capisco però
di trovarmi di fronte a un evento meraviglioso, quasi un “miracolo”.
Ringrazio Dio per il dono di Internet e prego che si diffonda sempre
più e che venga usato con il rispetto che merita>>.
Padre
Tito, oltre che studioso delle opere San Tommaso, può essere
ritenuto un vero grande amico del santo. Ha trascorso l’intera
esistenza in “simbiosi” con il sommo pensatore cattolico, del quale
ha tradotto quasi tutte le opere..
Gli chiedo:
<<Come mai questo suo grande amore per il filosofo e teologo più
celebre del mondo Cristiano?
<<Prima di
tutto, perché è un mio confratello>>, risponde Padre Tito. <<Era
anche lui, infatti, un frate domenicano come sono io. E poi perché,
fin da giovane, nei miei primi studi teologici, ho travato per le
sue opere una forte attrazione, una profonda sintonia. Mi sono
laureato all’Angelicum di Roma, con padre Reginald
Garrigou-Lagrange,
religioso domenicano
francese,
considerato uno dei più grandi
teologi
neotomisti
cattolici
del
XX secolo.
E anche lui ha contribuito a far crescere il mio amore per San
Tommaso>>.
<<Com’era
fisicamente San Tommaso?>>
R.
<<Dalle descrizioni che ci hanno tramandato i suoi primi biografi,
era
un uomo grande e grosso, bruno, un po’ calvo ed aveva l’aria
pacifica e mite. Parlava poco perché sempre assorto nei suoi
pensieri. Per questo era anche molto distratto. Sembrava assente.
Quando era giovane, studiò a Colonia con il grande teologo Sant’Anselmo,
fondatore della teologia scolastica. I suoi compagni di studio lo
avevano soprannominato “Bue muto”, perché non parlava quasi mai.
Sant’Anselmo, riprendendo gli studenti che chiamavano in quel modo
Tommaso, disse; “Verrà un giorno in cui questo “bue muto” darà,
nella dottrina teologica, un tale muggito da farne rintronare tutto
il mondo”. Infatti, qualche anno dopo, Tommaso, ancora giovanissimo,
insegnava già alla Sorbona di Parigi, e tutti lo acclamavano come
sommo maestro>>.
<<
Da quale famiglia proveniva?>>
<<Era un nobile. Suo padre,
Landolfo dei conti d’Aquino, era feudatario di Roccasecca. La madre,
Teodora, una nobildonna napoletana. Ultimo di undici tra fratelli e
sorelle, Tommaso nacque da parto gemellare. Mentre dormiva nella
culla con la sorellina gemella, sul castello si abbattè un furioso
temporale e un fulmine colpì la culla fulminando la sorellina mentre
lui rimase illeso>>.
<< Fu la
famiglia indirizzarlo alla vita religiosa?>>
<<Essendo
cadetto di una famiglia nobile, aveva poco da scegliere: o gli studi
o la milizia. Poiché dimostrava di essere un bimbo precoce, fu
destinano alla carriera ecclesiastica. A cinque anni fu affidato ai
Monaci Benedettini di Cassino per la sua formazione ed educazione.
Rimase otto anni nell’Abbazia e poi fu mandato a proseguire gli
studi all’università di Napoli. La famiglia voleva che diventasse un
potente Abate Benedettino. Ma a Napoli Tommaso conobbe i frati
domenicani da poco fondati da San Domenico. Si invaghì di quell’ordine
religioso nuovo e decise di diventare frate domenicano. I suoi
familiari si opposero. Poiché il giovane era irremovibile, lo
rapirono e lo tennero prigioniero per due anni. Le sorelle, cui
Tommaso era molto affezionato, furono incaricate di fargli cambiare
idea, ma non riuscirono. Allora fu tentato con una giovane cameriera
che aveva il compito di sedurlo, ma anche lei fallì. Le sorelle,
conquistate dalla bontà di Tommaso, passarono dalla sua parte e lo
aiutarono a fuggire. Andò a studiare a Colonia, poi a a Oxford in
Inghilterra e infine si trasferì a Parigi, insegnante alla Sorbona.
Quando tornò in Italia, era un maestro famoso e la famiglia rinunciò
a lui. Tommaso insegnò a Bologna, poi a Roma e infine a Napoli. Ebbe
molti incarichi da parte di vari Papi che lo volevano alla loro
corte.>>.
<<Come
nacque l’idea dalla “Somma Teologica”?>>
R. <<Lui
stesso scrisse che con quell’opera voleva “esporre tutto ciò che
concerne la religione cristiana nel modo più confacente alla
formazione dei principianti”. La “Somma teologica” rimane ancor oggi
la più grande opera teologica del Cristianesimo>>.
<<E’
vero che mentre scriveva a volte andava in estesi?>>
<<Oltre che
filosofo e teologo, Tommaso era soprattutto un grande santo. Spesso
interrompeva il lavoro di scrittura per pregare. Alcuni confratelli
testimoniarono di averlo visto, più volte, sollevato da terra, in
estasi davanti al crocefisso. In un’occasione, un confratello sentì
questo dialogo. Tommaso chiedeva, preoccupato, se stava scrivendo
giusto sui misteri dell’incarnazione e redenzione. E il crocefisso
rispose: “Hai scritto bene di me, Tommaso”. Un giorno, lo stesso
Tommaso confidò a un altro confratello: “Tutto quello che ho scritto
non mi sembra che paglia, rispetto alle cose che ho visto e che mi
sono state rivelate>>.
<<Quando
morì?>>
<<Il 7
marzo 1274 nel monastero cistercense di Fossanova. Era in viaggio
per Lione, convocato da Papa Gregorio X per il Concilio ecumenico.
Aveva soltanto 48 anni. Il 18 luglio 1323, Papa Giovanni XXII lo
proclamò santo e nel 1567, Papa Pio V lo insignì del titolo di
“Dottore della Chiesa”>>.