A San Giovanni Rotondo c’è una piccola emittente che diffonde ogni giorno le immagini del corpo del santo in tutto il mondo

LA TELEVISIONE DI PADRE PIO

Foto e Testo di Nicola Allegri

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In questi ultimi mesi ho girato l’Italia in lungo e largo. Il lavoro mi ha portato in Piemonte, in Friuli, in Emilia Romagna, nelle Marche, nel Lazio, in Campania, in Puglia. Ho viaggiato in treno, quando era possibile. In treno si può lavorare. Ma quasi sempre dovevo andare in macchina e la mia auto si è molto lamentata in questo periodo. Dovevamo partire anche nei giorni del brutto tempo,  quando al Nord nevicava e al Sud la pioggia allagava le città e le strade. Sono stato impegnato in una serie di servizi che riguardavano gli argomenti più disparati. Uno però, si staccava su tutti. quello che ho realizzato a San Giovanni Rotondo di cui ho raccontato nel numero scorso del "Faustino".

Restare un paio di giorni in quella cittadina particolare, con i pellegrini che giungono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, sostare davanti al corpo del santo, per fotografarlo, studiarlo quindi, come un soggetto normale, e’ stata per me un’esperienza importante.

Durante quei giorni mi sono imbattuto anche in un’iniziativa che mi ha  incuriosito: la televisione di padre Pio.

Si chiama “Teleradio Padre Pio”. E’ una piccola emittente. Ma che svolge una straordinaria attività. L’importanza di questa piccola emittente è balzata in evidenza proprio nel periodo dell’esposizione al pubblico del corpo di San Pio.

Come ho già raccontato, in questi mesi il flusso dei pellegrini a San Giovanni Rotondo per venerare il corpo del santo è stato continuo.  Ma sono innumerevoli i devoti sparsi per il mondo che non possono permettersi un viaggio in Italia.  E a questi è venuta in aiuto la piccola emittente dei Frati Cappuccini. Più volte al giorno, infatti, e soprattutto di notte, le telecamere di “Teleradio Padre Pio”, si soffermano sul corpo del Santo e le immagini, diffuse attraverso canali satellitari, raggiungono i devoti che sono sparsi sulla faccia della terra, permettendo loro di raccogliersi in preghiera, in meditazione come se fossero presenti nella cripta a San Giovanni Rotondo.

<<Abbiamo riscontri precisi che quando trasmettiamo le immagini del corpo di Padre Pio, moltissimi devoti, nelle loro case, si inginocchiano davanti al televisore e pregano>>, dice Stefano Campanella, direttore di “Teleradio Padre Pio”. <<Anzi, ci sono gruppi che si radunano ogni giorno, a ore stabilite, per recitare il rosario davanti all’immagine del corpo del Santo. E’ una consuetudine che è andata via via aumentando. Soprattutto per coloro che fanno parte dei “Gruppi di preghiera Padre Pio” e che vivono in città lontane, in America, in Canadà e nei Paesi dell’Est, dove i cattolici sono minoranza. L’appuntamento  con le immagini televisive del corpo del Santo, in una casa di uno di loro, permette di stare insieme, di pregare insieme. E’ questa una realtà straordinaria, resa possibile proprio dalla nostra piccola  emittente televisiva>>.

Quarantenne, giornalista, una decennale esperienza come redattore a Telenorba, grossa emittente televisiva del Sud Italia, Stefano Campanella è alla guida della televisione di padre Pio fin dal suo inizio, praticamente da cinque anni.  Ha una piccola squadra di collaboratori, tutti giovani, pieni di entusiasmo e di sincera devozione per Padre Pio.

<<Quanti milioni di telespettatori pensate di raggiungere con la vostra emittente?>>, domandiamo a Stefano Campanella.

<<Impossibile saperlo>>, risponde. <<Noi non abbiamo i mezzi per  un controllo del genere. Sappiamo che, grazie ai satelliti, il nostro segnale spazia ampiamente in Europa e in America,  raggiungendo quindi un possibile pubblico vastissimo>>.

<< Come è nata “Teleradio Padre Pio”?>>

<<Come tutte le iniziative legate a Padre Pio: nascono dal niente e si sviluppano per vie strane. Tutto iniziò verso la fine degli Anni Ottanta. Una piccola radio a Isernia, che si chiamava “Radio amica”, fondata dai frati per trasmettere informazioni su Padre Pio ai parrocchiani. Poi  un’altra esperienza simile, Radio Tau,  fondata a Campobasso da un giovane frate, Francesco Collacelli,  per far giungere le cerimonie religiose del convento a coloro, soprattutto ammalati, che non potevano recarsi in chiesa. Nel 1991, le due piccole realtà furono accorporate e in poco tempo il segnale si estese a tutto il Molise, a tutto l’Abruzzo e alla parte nord della Puglia, cioè le province di Foggia e di Bari. La nuova emittente venne chiamata “Radio Tau, la voce di Padre Pio”. L’ascolto cresceva continuamente e molti devoti chiedevano di poter anche vedere. I frati si diedero da fare, prima con un “web tv” trasmettendo via Internet, poi con una piccola emittente che è andata via via  crescendo. Attualmente, attraverso Eutelsat e GlobeCast, due dei maggiori operatori satellitari del mondo,  la nostra emittente è visibile in tutta l’Europa, nel bacino del Mediterraneo, in vari Paesi dell’Est, nell’America centrale e  nell’America del Nord. Ma stiamo già trattando per arrivare in Australia,  nell’America del Sud e nelle Filippine,  Paesi dove ci sono moltissimi devoti di Padre Pio>>.

<<Per quante ore al giorno trasmettete?>>.

<<Praticamente 24 ore su 24. Le trasmissioni iniziano alla 7.30 del mattino e terminano alle 23.30. Come  tutte le televisioni satellitari, facciamo un blocco di trasmissioni che vengono replicate nel corso della giornata. Le uniche non replicate e non replicabili sono le celebrazioni religiose che vanno in onda in diretta: la Messa del mattino delle 7.30,  quella della 10,  e la messa delle 18. Il Rosario che precede la Messa delle 18 e il rosario della sera che comincia alle 20.45. Trasmettiamo in diretta anche tutte le più importanti funzioni religiose che si tengono nella Chiesa di Santa Maria della Grazie e nel nuovo Santuario di San Pio opera di Renzo Piano. In accordo con la televisione del Vaticano, ogni domenica mandiamo in onda l’Angelus recitato dal Papa, e ogni mercoledì l’udienza generale del Santo Padre. Ma trasmettiamo anche dibattiti, conferenze, interviste, documentari che abbiano attinenza con la vita e il messaggio di Padre Pio. Durante la notte, le telecamere restano fisse sul corpo di San Pio esposto nella cripta della Chiesa di Santa Maria della Grazie, in modo che i devoti di tutto il mondo possano pregare come se fossero presenti a San Giovanni Rotondo.>>.

<< Chi sono i proprietari di “Teleradio Padre Pio”?>>

<<Una Fondazione che si chiama “Voce di Padre Pio”, che è costituita unicamente dai Frati Cappuccini della provincia di Foggia>>.

<<Per tenere in attività una emittente televisiva occorrono rilevanti capitali: dove li trovate?>>

<<Come tutte le opere di Padre Pio, i finanziamenti vengono dalla gente. Anche noi stiamo in piedi con l’aiuto di chi crede in questa missione. Certo, ci appoggiamo anche alla pubblicità. La Telecom, Poste Italiane ci hanno dato un aiuto all’inizio. Altre ditte lo stanno facendo. Siamo certi che se molte ditte importanti conoscessero il grande pubblico cui noi arriviamo, investirebbero in pubblicità adeguata su di noi>>.

<<I programmi che realizzate sono tutti in Italiano?>>

<<Finora sì. Ma da qualche tempo abbiamo iniziato un programma specifico in lingua inglese che va in onda settimanalmente. Si chiama “Hello from San Guiovanni Rotondo” ed è tenuto da un personaggio molto popolare negli Stati Uniti: Brady White,  un attore di Hollywood che da diversi anni è   il “Babbo Natale ufficiale degli Stati Uniti”. Devotissimo di Padre Pio, Brady White realizza e conduce la sua trasmissione in inglese gratuitamente, solo per amore di Padre Pio. In questo periodo è tornato negli Stati Uniti per svolgere il suo lavoro di “Babbo Natale”. Ma finite le feste, torna qui e riprende la sua trasmissione. Stiamo  programmando anche trasmissioni in lingua spagnola e portoghese. Non ci proponiamo, però, obiettivi speciali da raggiungere. Seguiamo l’onda di ciò che gli eventi suggeriscono. In realtà, questa televisione è diretta da Padre Pio e noi dobbiamo essere attenti a quello che lui vuole realizzare>>.

<<Gli italiani che volessero vedere “Teleradio Padre Pio”, cosa devono fare?>>

<<Collegarsi al canale 821 di Sky. Oppure, cercando il segnale anche su un qualsiasi altro ricevitore satellitare non sky in chiaro>>.