Entriamo nello studio di una giovane e grande artista diventata famosa nel mondo con i suoi magnifici dipinti che illustrano i protagonisti della Curia Vaticana

NATALIA TSARKOVA PITTRICE RUSSA

RITRATTISTA DI PAPI E CARDINALI

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DI Renzo Allegri - Foto di Nicola Allegri

E’ minuta e fragile come una adolescente. E anche timida. Però, lo sguardo fermo, indagatore, profondo, attento, racconta di un mondo immenso e inaccessibile.

Si chiama Natalia Tsarkova. Nome russo perché lei è nata a Mosca,  nell’Unione Sovietica, sotto il Regime comunista, una quarantina di anni fa. Ma nome che ormai ha varcato i confini russi per la fama conquistata come straordinaria pittrice con opere sempre più apprezzate e presenti in grandi musei e collezioni private.

<<Ho studiato molto per diventare pittrice, ma non ho mai pensato alla carriera e tanto meno alla fama>>, dice.<<Studiavo perché mi piaceva dipingere. Era come un bisogno fisico. E anche spirituale, indispensabile per la mia esistenza.  Ma mai avrei potuto immaginare  ciò che sto vivendo da ormai quindici anni. Una intensa attività di pittrice qui a Roma, la città eterna, dove sono vissuti ed hanno lavorato i sommi artisti, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, il Caravaggio e tanti altri. E soprattutto mai avrei potuto neppure lontanamente pensare che, avrei preso il posto di qualcuno di loro nel fare i ritratti dei Papi del nostro tempo e di essere considerata la “ritrattista ufficiale dei Papi”>>.

Sorride. Ma solo un attimo. Poi ridiventa seria. Forse pensa che io possa giudicare esagerata la sua ultima frase. Essere considerati ritrattisti ufficiali dei Papi, infatti, è un onore immenso che comporta anche un prestigio artistico straordinario. Ma questa giovane artista russa, di religione ortodossa, si è guadagnata “oggettivamente” il prestigioso titolo, avendo realizzato i ritratti  “ufficiali” degli ultimi tre Papi: Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ritratti  che si trovano nelle collezioni dei Musei vaticani.

Da alcuni anni vive e lavora a Roma, in un palazzo nei pressi del Vaticano. <<Dalla finestra del mio studio>>, dice <<vedo dove abita il Papa. All’alba, quando mi alzo presto e la luce è ancora incerta, il paesaggio che posso contemplare è estremamente suggestivo>>.

L’ingresso dell’appartamento è costituito da un lungo corridoio, che  ha le due pareti tappezzate di quadri, e sembra di essere in una galleria d’arte.  Quadri piccoli, grandi, grandissimi e si resta senza fiato ad osservare quei personaggi creati dai suoi pennelli.

La pittura di questa artista è sorprendente. Ogni quadro palesa una tecnica eccezionale, un dominio della prospettiva, della materia, del colore sbalorditivi. E uno stile tutto personale, dinamico, ricco di simbolismi, come lo erano i dipinti dei grandi autori del Rinascimento. Alla sua ancor giovane età, Natalia Tsarkova ha già prodotto una mole di quadri straordinari da essersi assicurato un posto fisso nella storia della pittura.

In fondo al lungo corridoio, in una ampia stanza, si trovano le grandi tele che la pittrice ha dedicato ai Papi e ai cardinali. Alcune sono copie di quadri che si trovano nei musei, altre originali che devono ancora essere ritoccate e alcune abbozzi in via di sviluppo.

<<Questa serie di quadri dedicata alle personalità del Vaticano è cominciata con Giovanni Paolo II, nel 1998>>, racconta. <<Alcune personalità che mi conoscevano e che avevano conoscenze in Vaticano, parlarono di me e della mia arte. Di Giovanni Paolo II erano stati già eseguiti numerosi ritratti. Ma sembra che nessuno soddisfacesse completamente i responsabili della Curia di quel settore. Commissionarono perciò anche a me un ritratto.

<<Non mi aspettavo una richiesta del genere. Mi emozionai molto. Avevo ed ho una grandissima ammirazione per il Papa polacco.  Nel 1991, durante un viaggio-premio a Roma insieme ai miei compagni di Accademia, fummo ricevuti in udienza da Papa Wojtyla, e rimasi affascinata dal suo aspetto e dal calore carismatico che emanava la sua persona. Ora quell’incarico mi avvicinava a lui. Lavorai accanitamente, consultando filmati e riprese televisive e andando alle udienze dove potevo vedere il Papa da vicino e prendere appunti.  Leggevo i suoi libri, i suoi discorsi per cercare di entrare nel suo spirito, nella sua anima e trasmetterne un riflesso all’immagine che stavo costruendo sulla tela .

<<Ho dedicato a quel ritratto quasi due anni. Nel 2000, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Giovanni Paolo II, il dipinto era pronto. Una grande tela di 120X180 centimetri.  Giovanni Paolo II, con le vesti papali, il pastorale tenuto con le due mani, come faceva lui, e sullo sfondo la basilica di San Pietro.

<<Ebbi l’onore di una udienza privata, nel corso della quale presentai al Papa  il dipinto. Giovanni Paolo II rimase molto contento. Gli illustrai alcuni dettagli. Nei miei ritratti non mi limito mai alla figura del personaggio. Aggiungo  tanti  piccoli particolari, oggetti, scritte, simboli che, intorno al protagonista, costituiscono un ampio discorso illustrativo della sua personalità e del suo lavoro. Nel quadro di Giovanni Paolo II, la Basilica di San Pietro che sta sullo sfondo ha una delle porte sulla facciata illuminata: è la porta Santa, che richiama il Grande Giubileo del 2000. Nel riflesso del bastone, all’altezza del cuore, si intravede l’immagine della Madonna con il bambino Gesù, a ricordare la grande devozione che Wojtyla ebbe sempre per Maria. E Il papa era felice di scoprire. attraverso la mia conversazione. questi piccoli segreti. Mi disse in russo: ”Continua così. Evviva l’arte russa”.

<<Il quadro piacque molto anche ai responsabili Vaticani, ebbi subito altre commissioni e iniziò così la mia intensa attività con Papi e Cardinali>>.

L’anno più fortunato della carriera di Natalia Tsarkova fu probabilmente il 2004.  In quell’anno, la Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma in collaborazione con il Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo, stava preparando una mostra che sarebbe diventata un evento culturale tra i più prestigiosi. Si intitolava “Papi in posa. Dal Rinascimento a Giovanni Paolo II”. Lo scopo era di presentare tutta una serie di ritratti dei Pontefici più importanti dal Sedicesimo secolo ai nostri giorni, eseguiti da celebri artisti.. E per Giovanni Paolo II, anche se in Vaticano vi erano numerosi suoi ritratti, la commissione artistica della mostra scelse quello di Natalia Tsarkova.  Anzi, furono talmente entusiasti di quel suo lavoro, che le commissionarono anche un ritratto di Giovanni Paolo I.

Per la giovane pittrice russa iniziò una avventura professionale che le diede una visibilità mondiale. La mostra “Papi in posa”, infatti,  allestita a Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, ebbe un grandissimo successo. Fu visitata da un eccezionale numero di persone. I giornali scrissero che era “una delle più importanti mostre di ritrattistica mai realizzate”. Impressionava non solo per la qualità delle opere esposte, ma anche per la quantità dei dipinti e delle sculture, capolavori provenienti da grandi musei come gli Uffizi, il Louvre, i Musei Vaticani, e da importanti  collezioni private.  C’erano opere dei massimi artisti europei degli ultimi cinque secoli: Raffaello, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Pisanello, Scipione,  Pulzone, Caravaggio, Bernini, Algardi, Velázquez, Baciccio, Maratta, Batoni, Mengs, Canova, Manzù, Messina eccetera. E tra quei colossi,  anche lei, Natalia Tsarkova, unica artista vivente.

La mostra rimase a Palazzo Braschi dal  30 Novembre 2004  al 13 Febbraio 2005. Alla fine del 2005, fu portata negli Stati Uniti, al “John Paul II” del “Cultural Center di Washington”, dove rimase dal 16 ottobre 2005 al 30 marzo 2006, e in sei mesi ha avuto un milione di visitatori. Sulla mostra venne anche  realizzato un libro d’arte, pubblicato da Gangemi Editore, in edizione italiana e inglese,  224 pagine con 78 tavole a colori e  64 in bianco e nero, libro che continua  ad essere diffuso dando, a Natalia Tsarkova, presente con i suoi due quadri tra i capolavori dei massimi pittori del mondo, un prestigio incalcolabile.

Era evidente che, dopo eventi del genere, le venisse ufficialmente dato il titolo di “ritrattista dei Papi”. Così, nel 2007, lei fu quasi costretta dal destino a realizzare anche il ritratto di Benedetto XVI. <<Mi era stato commissionato subito dopo l’elezione di Papa Ratzinger>>, dice Natalia <<ma non trovavo mai il tempo per realizzarlo. Anche in questo caso ho lavorato molto. Il quadro è denso di significati. Benedetto XVI è seduto sul trono papale che fu  di Leone XIII, e che per suo volere era stato da poco restaurato.  Indossa paramenti antichi. Alle spalle, la colomba,  simbolo dello Spirito Santo, che illumina il capo del Pontefice teologo e sui braccioli del trono immagine di angeli. Predomina il colore rosso, simbolo dell’amore, tema caro a Papa Ratzinger. Sullo sfondo richiami della città eterna. Il ritratto è piaciuto molto a Benedetto XVI, e si trova anche questo nella collezione dei Musei Vaticani>>.

Ma insieme ai Papi, Natalia ha eseguito i ritratti di diversi cardinali. Finora sono  sette quelli ultimati, e sono quelli dei cardinali Jeorge Mejia, Paul Poupard,  Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Edmund Casimir Szoka, Jan Pieter Scotte, Jean Louis Tauran, Raffaele Farina. Ma sono in programma i ritratti del cardinale Tarcisio Bertone, il Segretario di Stato del Vaticano, del Cardinale Leonardo Sandri e dell’ex segretario di Giovanni Paolo II, Stanislaw Dziwisz, ora cardinale di Cracovia.