Roberto
Bignoli, cavaliere errante della musica cristiana
<<IO SONO UN CANTAUTORE DI DIO>>
Di
Roberto Allegri - Foto di
Nicola Allegri
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Così
si presenta Roberto Bignoli e pronuncia la frase con una
spontaneità disarmante. Cinquant’anni, volto intenso, da attore,
occhi pieni di luce, voce calda, ricca di armonici, che nel canto
richiama quella di Nicola di Bari, Bignoli è un artista che alla
musica ha ormai dato quarant’anni della sua vita. Imbraccia
l’inseparabile chitarra e nella paletta in alto dello strumento vi
è attorcigliato un rosario. E anche Roberto ha un rosario intorno
al polso sinistro, e nel dito medio della mano destra porta un
anello con il cristo in croce e sulla maglietta il nome Jesus
scritto in grande con sotto la frase “Tutto quello che cerchi”. Un
“bardamento” religioso che potrebbe dare fastidio, invece no,
perchè non è esibito, non è ostentato, sembra una cosa armoniosa
con questo artista che parla poco e trasmette tanta simpatia.
<<La
musica è la mia passione>>, dice. <<Cominciai a suonare la chitarra
da ragazzino. Verso i vent’anni avevo una band che portava il mio
nome. Partecipai a concorsi, Festival, ne vinsi alcuni, tenevo
concerti, scrissi delle canzoni che ebbero buon successo. Ma non ero
felice>>.
Figlio
di contadini, all'età di un anno fu colpito dalla poliomielite. <<A
causa di problemi economici, la mia famiglia non era in grado di
affrontare la mia malattia e di prendersi cura di me>>, racconta.
<<Così sono vissuto fino ai quindici anni in vari istituti. Uscito
dal collegio, divenni un ribelle. Me ne andai di casa, vissi a
Parigi. Seguivo le correnti estreme. Mi impegnai nella politica, con
ideali rivoluzionari. Ma la solitudine diventava sempre più
angosciosa. E nel 1984, ci fu il cambiamento: la scoperta di Gesù.
Un cambiamento improvviso, radicale, che rivoluzionò la mia vita e
le diede un senso preciso, al punto che da allora ho sempre amato
anche le sofferenze che mi avevano avvelenato l’anima. Se non avessi
incontrato quelle sofferenze, forse non avrei avuto poi il dono
della fede>>.
<<Quindi, tu sei un convertito>>, domando
<<Diciamo
così>>, dice Roberto. <<Ad un certo momento della mia vita incontrai
alcuni ragazzi, appartenenti al movimento carismatico “Rinnovamento
nello Spirito”. Ammiravano le mie canzoni. Un giorno, vedendomi
triste, mi dissero: “Gesù ti ama”. Risi. Ma quella frase continuava
a passare nel mio cervello. Finii per frequentarli. Con loro andai
in pellegrinaggio a Medjugorje. Un luogo per me assolutamente
insolito, e là si verificò il cambiamento. Difficile raccontare.
Sono esperienze interiori. Mi trovai in mezzo a migliaia di giovani
provenienti da ogni parte del mondo. L’atmosfera era fantastica. Un
senso di tranquillità penetrava nell’anima. Cominciai a pregare, a
modo mio. E alla fine, volli chiedere alla Madonna la grazia. Non
quella di guarire fisicamente. Non ci pensai neppure. Ma quella di
trovare una strada che desse senso alla mia vita>>
<<E
l’hai trovata?>>.
<<Certamente. Dio mi ha dato la passione per la musica e la musica è
la musica è diventata lo strumento della mia fede. Ho scoperto
subito un movimento musicale di cui prima non avevo mai sentito
parlare, la “Christian music”. Un movimento internazionale, fatto di
artisti e di persone meravigliose che si servono della musica
proprio per diffondere l’amore a Gesù e far conoscere il suo
messaggio. In quel movimento mi sono finalmente sentito a casa mia.
Sono 25 anni che faccio parte della “Christian music”>>.
Sposato
con Paola, una ragazza dolcissima che condivide in pieno i suoi
ideali, padre di due vivacissime bambine, Roberto Bignoli è oggi uno
dei massimi esponenti della “Christian music” sempre presente alle
grandi manifestazioni religiose. Ha partecipato a tre “Giornate
Mondiali della Gioventù”, ed ha avuto quattro incontri personali
con Giovanni Paolo II, al quale ha dedicato una canzone, “Non
temere”. E’ autore di parecchie canzoni di ispirazione cristiana che
sono diventate popolari: “Ho visto la croce”, “Porta Cristo”,
“Diglielo tu”. “Concerto a Serajevo”, “Ho bisogno di Te”
eccetera.. La sua “Ballata per Maria” è da anni la sigla di “Radio
Maria”, trasmessa più volte al giorno non solo in Italia, ma anche
in Canada, negli Stati Uniti, nell’America del Sud. Per la sua
lunga attività di artista cristiano ha vinto per tre volte il
premio internazionale “UCMVA Unity Award”, che è il più prestigioso
riconoscimento della “Christian music”.
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