Le riflessioni di Giorgio Giovanni LAI
 
 
La Legge del cuore
 

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Per continuare a parlare di Uomini, recentemente due individui hanno cosparso di benzina un gattino e poi gli hanno dato fuoco.
Però non la passeranno liscia perchè sono stati denunciati e verranno sicuramente condannati per il reato penale commesso.
Questo atroce episodio ha riportato nella mia mente una vicenda accadutami, che ora vi racconto. 
Molti decenni fa, quando avevo l'età di circa cinque anni, vivevo in campagna.
Uno dei miei passatempi, che praticavo con assiduità e con la spensieratezza tipica di un bambino, era quello di ammazzare le lucertole.
Nessuno mi aveva mai detto di non farlo.
Ricordo però benissimo ciò che avvenne un giorno: doveva essere primavera ed una malcapitata lucertola uscì dal proprio nascondiglio per scaldarsi al sole. La vidi e presi una zolla di terra solida; attesi che si rilassasse completamente e poi, con un movimento ben collaudato, la colpii. Tutto, purtroppo, per me normalissimo.
Però, stranamente, quella volta guardai la lucertola agonizzante e pensai:
"cosa ho fatto! .... L'ho uccisa!"
sentendomi  responsabile di quel crimine vergognoso.
Da allora, l'unica vita che qualche volta sono costretto ad eliminare è quella delle mosche e delle zanzare.
Ora, non ho scritto ciò per farmi dire quanto sono bravo ma soltanto per riflettere sulla barbara uccisione di quel gatto.
La coscienza di quelle persone, almeno in quel momento, era completamente assente e mi auguro che, prima o poi, parli a loro come la mia parlò a me. Il tentare di comprendere questi accadimenti è compito degli studiosi della psiche, che da tempo la analizzano per cercare il perchè del nero e del bianco, del buio e della luce, del bene e del male.
Intanto, nell'attesa che le coscienze si risveglino e vengano opportunamente ascoltate,  viene punito qualunque comportamento contrario alle vigenti Leggi.
Per concludere dico, però, che è molto triste doversi appellare ad una Legge quando dovrebbe essere quella del Cuore a guidare i comportamenti di tutti.
Da Uomini Veri.
 
Giorgio Giovanni Lai