osservo questo foglio bianco davanti a me e mi accorgo che le parole
non scorrono facilmente. Forse è la timidezza che mi impedisce di
tornare bambina e blocca il mio accesso alla fantasia.
La facoltà della mente, di creare
immagini che possono intrecciare forme reali e irreali.
E' questa la sua definizione?
Dal punto di vista filosofico, si ha
la fantasia creatrice, che per i filosofi è la facoltà che porta alla
creazione artistica.
Però, eccomi qui e mi impegno ad essere fantasiosa e creativa...
Ti penso
antico uomo gioviale e rubicondo, mentre ti occupi degli aspetti logistici
della notte della vigilia, mentre sorridi leggendo le lunghe lettere dei
bambini di tutto il mondo, scritte con quella grafia quasi traballante e
insicura, ma profondamente sincera e precisa, come sanno essere loro, le
anime pure. Il cuore possiede una sconfinata purezza quando ha libero
accesso a quella dell'anima e solo così può arrivare al corpo e alla
mente.
Ed è per questo che i bambini sembrano quasi mitologici nella loro
diversità?
Ti immagino avvolto nella fredda neve della Lapponia, dove preparando le
tue renne, sei pronto per salire sulla slitta che si innalza come per
magia, fino a volare dentro al calore dolce della luna piena. E sai anche
come ti rappresento nella mia mente? Come travestito da uomo comune,
girando il mondo durante l'anno per vedere come ce la caviamo senza di te
e come ci comportiamo davanti ad un regalo, al di là delle feste
natalizie.
Cos'è un dono?
La più comune concezione del dono è accompagnata dalle
nozioni di generosità e gratuità. Ma anche in questo orizzonte dell'ovvio,
l'imbarazzo di chi si presenta ad un compleanno senza regali, di chi
riceve un regalo senza poterlo ricambiare, o di chi scopre che il regalo
degli altri è di maggior valore rispetto al suo, introduce nel clima di
festiva banalità, l'elemento dell'inquietudine. Ma il dono non dovrebbe
essere la cosa donata, ma il legame che attraverso essa, si istituisce fra
chi la offre e chi la riceve.
Marcel Mauss,
sociologo francese, nel 1924, scrisse il Saggio sul dono, in cui per lui
il dono, è un fenomeno sociale totale in cui, attorno all'apparente
libertà racchiusa nell'atto del donare, emergono tre obblighi: quello del
dare, quello di ricevere e quello di ricambiare. Questo suo pensiero, mi
rende profondamente amareggiata perchè dal mio punto di vista, il vero
dono è quella forma di innocenza in cui non si deve dimenticare le
caratteristiche della rinuncia, della sottrazione, del "meno".
Come nel per- dono?
La magia del dono sta nel trasformare
questo "meno" in un "più" nel proprio registro dell'essere.
Concordi con me? Alla fine penso di
si...
Ho scoperto da poco che la Coca Cola ti ha fatto diventare rosso, che un
tempo il tuo vestito era verde e forse in molti pensano che tu sei
un'operazione di marketing ben riuscita.
I bambini non lo sanno cosa sia il marketing, sanno solo che tu sei reale
e non importa a loro se la Coca Cola ti ha cambiato il colore della giacca
per vendere più bibite! Insegna loro che quando nei nostri doni banali,
nei doni di tutti i giorni, diciamo è "solo un pensiero", forse, senza
saperlo, del dono diciamo la cosa più importante.
Insegna che la
filosofia di vita più bella, è il dono di se stessi. Sai, qui da noi,
accade l'esatto contrario...
Perdonami per questa lettera forse un pò particolare, ma io per questo
Natale non ho da chiederti cose precise...solo una cosa, per me, in questo
momento importante. Fa che sotto il suo albero colorato, "Occhi di mare"
incontri quell'amore che aspetta da tempo, quell'abbraccio che merita e se
per caso hai modo di incontrarlo, auguragli da parte mia un bellissimo
Viaggio della Vita!