La consapevolezza della reciprocità, lo scambio e l’arricchimento di ciascuno, fanno emergere un clima particolare se unito alla mancanza di uno sguardo. In una realtà spesso senza nome, nella monotonia di un giorno qualunque, è bello potersi innamorare portando avanti il cuore e allontanando le illusioni che un semplice fattore estetico, può suscitare. E questa… E’ la caratteristica essenziale della Cecità. Per i non vedenti, l’amore è la potenza dell’istinto e del sentimento insita nell’uomo. Un sentimento che merita di essere vissuto fino in fondo e che proprio per questo contraddistingue chi vive veramente. Seneca evidenziava l’importanza della solidarietà e dell’affetto, quando affermava che non bisogna stringere amicizia pensando solo a se stessi, ma trovare un rapporto privilegiato con gli altri, basato sull’amore reciproco e sulla gioia dell’acquisto. Si! Perché se si vuole essere amati, bisogna amare per primi! Penso che ogni non vedente, abbia dentro di sé una parte di questo filosofo perché emerge la sua integrità morale dove prevale la propria interiorità che è infallibile.
José Saramago, scrittore portoghese, in uno dei suoi romanzi più forti e difficili: “ Cecità “ scriveva: “ La cecità di cui parlo in questo libro in realtà non esiste, è metaforica. A me interessano gli uomini che si comportano da ciechi. Volevo raccontare la difficoltà che abbiamo a comportarci come esseri razionali, collocando un gruppo umano in una situazione di crisi assoluta. La privazione della vista è in un certo senso la privazione della ragione […]. Quello che racconto in questo libro sta succedendo in qualunque parte del mondo in questo momento “. Ed io concludo dicendo di smettere di fingere di non vedere e iniziare invece a confrontarsi con gli orrori, le falsità di ogni giorno, che il Vero Non Vedente subisce grazie a noi. Sabrina Panfili |