La grande famiglia de “Il Faustino” si stringe affettuosa attorno al suo direttore ed editore, Tony Assante

AUGURI, PAPA’

Si chiama Giovanni Paolo. E’ un bimbo incantevole che ha visto la luce la mattina del 18 aprile, 108° giorno del calendario gregoriano, secondo giorno della luna nuova di aprile.

Il nome, Giovanni Paolo, rivela la storia, la fede, l’orientamento spirituale dei genitori, Paola e Tony, due persone meravigliose, che formano una coppia gioiosa, impegnata nella vita e negli ideali promossi con infuocata passione dal Papa polacco, che si chiamava appunto Giovanni Paolo II.

Innumerevoli felicitazioni sono giunte a Paola e Tony, che hanno amici e ammiratori ovunque.  Immensa la loro gioia e quella delle loro famiglie. Grande festa si è fatta e si continua a fare intorno alla culla di questo bimbo che inizia la sua avventura sul pianeta terra all’alba del terzo millennio cristiano, portando il nome di uno dei personaggi più fulgidi della storia contemporanea.

Viviamo in un periodo particolarmente difficile. L’orizzonte appare grigio, indecifrabile. Ma c’è stato quell’uomo che gridava “Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”. E quel grido ha indicato la via, affermando che il nostro “difficile” tempo è anche un tempo  “straordinario”, il tempo della chiarezza, che ha bisogno di uomini di luce.

Questo è l’augurio che la grande famiglia del “Faustino” fa al piccolo Giovanni Paolo. Una lunga esistenza di luce, per essere, come i suoi genitori, aiuto a molti nel cammino accidentato del vivere quotidiano.

Ma se il piccolo nato polarizza, come nel presepio, l’attenzione, non dobbiamo dimenticare i sentimenti, le emozioni, le gioie, i pensieri di chi gli ha dato la vita. Cioè, di Paola e Tony, che sono dentro il mistero divino della nuova esistenza.

Impossibile descrivere o anche solo immaginare il loro stato d’animo. Ha tentato di farlo un amico degli sposi, Roberto Allegri, attingendo alle sue ispirazioni poetiche.

I bellissimi versi che ha scritto si focalizzano sulla paternità, ma solo per esigenza di unitarietà stilistica. In realtà, riguardano gli sposi, la coppia, il miracolo che si è compiuto, nel quale si sente coinvolto l’intero creato che, gioioso, partecipa all’evento. E al vento, ai monti, ai boschi, agli stagni, ai lupi, alle rondini, ai cervi, ci uniamo per fare musica di grande festa.

 

Il circolo è completo

A Tony e Paola

S’è chiuso l’anello.

Il circolo è completo.

Il vento, stanotte, annuisce. Sento

i monti sorridermi. Mi abbracciano i boschi

e negli stagni, laggiù, gracidano musica

anche per me.

Canta il creato

perché sono padre.

S’è chiuso l’anello.

Il circolo è completo.

Pulso d’armonia coi lupi, le rondini,

i grandi cervi. Genero la vita

come in cielo, in mare e tra il verde delle foreste.

Sono al centro.

Sono totem, amuleto,

fiore e benedizione.

 Mi vedo

nel piccolo specchio di carne, mi riconosco

nel tenue respiro del mio futuro.

Mio figlio.

Chiude il cerchio.

Completa l’anello.