Aprile, mese di Benedetto XVI, che festeggia ottant'anni e due di Pontificato. 

 

BUON COMPLEANNO, PAPA RATZINGER

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16 Aprile 2007, Papa Benedetto XVI compie 80 anni. Tre giorni dopo,  festeggia due anni di pontificato, essendo stato eletto successore di Giovanni Paolo II il 19 aprile 2005. Celebrazioni si tengono in tutto il mondo cattolico, per il compleanno, ma anche per i due anni di pontificato.

Due anni alla guida della Chiesa sono pochi per un bilancio dell’attività di un Papa. Ma per quanto riguarda Benedetto XVI, questi due primi anni del suo pontificato sono stati così densi di eventi da risultare estremamente significativi. Forse mai prima d’ora, il mondo aveva affrontato, in così breve spazio di tempo, tanti problemi etici come quelli in corso nell’umanità. Problemi che  toccano tutti gli aspetti della vita umana, dalla nascita alla morte, e  che riguardano anche la natura e l’universo nella sua origine. Proposti ed evidenziati da un progresso scientifico in velocissima evoluzione e diffusi da un apparato informativo immediato e capillare in grado di raggiungere le masse in tempo reale.  Suscitano dubbi, speranze, cinismi, suggeriscono interpretazioni, teorie, scardinano convinzioni ataviche, dogmi religiosi, portando negli animi e nelle menti  scompiglio e confusione immensa.  Le coscienze cercano risposte, ma è lo stesso concetto di coscienza ad essere in profonda crisi.

A combattere contro questa pandemia spirituale sono pochi. E Papa Ratzinger è sulla breccia in prima fila. E’ una guida sicura per i cattolici che credono nella “Verità rivelata”, e insieme un preziosissimo punto di riferimento per tutti coloro che vogliono vivere in sintonia con la legge naturale.

<<Benedetto XVI è uno straordinario dono di Dio per questo nostro tempo difficile>> mi dice l’arcivescovo Mario Rizzi,  coetaneo di Ratzinger. <<E’ la dimostrazione che lo Spirito Santo guida veramente la Chiesa mettendo a capo di essa gli uomini giusti al momento giusto. I non credenti sorridono sentendo frasi come questa. Ma  noi sappiamo che sono stupende realtà>>.

Monsignor Rizzi è un grande esperto dei problemi della Chiesa. Soprattutto dei problemi delle chiese orientali che vivono in territori islamici. Ha trascorso gran parte della sua vita nella Congregazione per le Chiese orientali ed è stato il primo Nunzio apostolico in Bulgaria dopo la caduta del regime comunista.

<<Dopo il ciclone Wojtyla, molti pensavano che alla Chiesa occorresse un Papa giovane, in grado di governare quel fiume in piena che era stato attivato da Wojtyla. La elezione di un cardinale di 78 aveva fatto pensare alla necessità di una pausa di riflessione. Ratzinger, secondo ciò che pensavano molti, doveva essere un papa di transizione. Invece si è rivelato  subito un pastore d’avanguardia, provvidenziale per fronteggiare le emergenti necessita ideologiche.

<<Nel mondo d’oggi>>, continua monsignor Rizzi <<i cattolici sono chiamati a vivere la loro fede in mezzo a grandi e pericolosissime insidie.  C’è soprattutto la tentazione diffusa di  poter testimoniare la propria fede al di fuori della Chiesa, con visioni della vita che non sono in sintonia con quelle della “Verità Rivelata”. In un mondo globalizzato, dove si mescolano razze ed etnie, religioni e culture, anche molti credenti  non hanno ben chiara la concezione della Chiesa cattolica.  La Chiesa non è un partito politico, una società per azioni e neppure una congregazione di volontariato. E’ una società istituita da Cristo con lo scopo di proteggere e diffondere quella “Verità rivelata” che Lui stesso ci ha dato  per realizzare il fine ultimo delle persone e del creato, un fine che guarda lontano, alla vita eterna.

 <<Il Papa, i cardinali, i vescovi non sono dei leader, ma sono dei “pastori”, cioè delle persone incaricate di guidare il popolo dei credenti verso quel fine ultimo. Non hanno una loro verità da proporre. Sono “custodi” della Verità rivelata da Dio, e hanno il compito di vigilare perché le applicazioni pratiche non siano in contraddizione con la Verità stessa. Tocca a loro, che sono assistiti direttamente da Dio proprio perché sono guide della sua Chiesa, indicare percorsi corretti, limiti invalicabili,  e quali siano i “valori non negoziabili”.  Non esiste, quindi,  una verità del Papa, di un cardinale o di un altro cardinale, di un vescovo o di un altro vescovo. Esiste la Verità rivelata da Dio e affidata alla custodia della Chiesa.

<<Fin dal primo giorno del suo pontificato, Benedetto XVI si è dedicato con estrema passione a questo compito.  Ogni giorno arrivano attacchi alla Chiesa.  Sembra che tutte le forze  politiche, ideologiche, sociali si siano coalizzate con la prospettiva di dare la fatidica “spallata” a una  organizzazione che considerano vecchia, sorpassata, inadeguata alle necessità dei tempi moderni. Fronteggiare una simile massiccia avversione non è facile. Benedetto XVI lo può fare perché conosce il mondo come pochi.  La sua lunga preparazione intellettuale, la sua immensa cultura, quella chiarezza e quella capacità di sintesi che  ha affinato negli anni di insegnamento universitario, la vastissima conoscenza dei problemi teologici ed etici studiati in 24 anni alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, fanno di lui un maestro perfetto per il nostro tempo.

<<Ogni giorno il mondo si sveglia con nuovi problemi, nuove istanze che girano per l’universo alla velocità della luce, ed è meraviglio vedere come, ogni giorno, Benedetto XVI è lì, pronto con il suo consiglio, le sue chiarificazioni, le sue precisazioni, a indicare la strada. Nelle sue parole, che arrivano con soavità e amore di padre, il credente trova la risposta agli interrogativi,  ai dubbi. Una risposta serena, che dà fiducia e speranza. Ma anche vigore, forza, perchè Papa Ratzinger non è solo un “padre” amorevole, è un combattente. E’ una roccia. Lo hanno già definito “Il pontefice delle grandi battaglie”>>.

 

<< Secondo lei, qual è la battaglia più impegnativa che Papa Ratzinger dove affrontare in questa nostra epoca?>>

<<Sono tante. Un Papa non deve trascurare niente di ciò che può allontanare l’uomo dalla Verità. Come capo e guida della Chiesa,  è responsabile del mondo  intero perché Gesù ha fondato la sua Chiesa per tutti gli uomini, nessuno escluso. Uno degli obiettivi principali che sta inseguendo è l’unione delle Chiese. Principalmente l’unione con la Chiesa Ortodossa.  Era il sogno di Giovanni Paolo II. E penso che toccherà a Ratzinger realizzarlo. Penso anche che egli organizzerà un “Concilio dell’unione”.  La rottura tra cattolici e ortodossi si verificò nel 1054. Ci fu un concilio per riportare l’unione nel 1274, ma senza esiti positivi concreti. Io penso che toccherà a Papa Ratzinger fare quel viaggio a Mosca che Giovanni Paolo II aveva tanto sognato e sanare l’antica ferita della divisione tra cattolici e ortodossi>>.