Natalia Strozzi, trent’anni, discendente di una delle più antiche nobili  famiglie del nostro Paese, in un sorprendente libro racconta la storia  della sua giovane esistenza, zeppa di straordinarie esperienze artistiche.

LA PRINCIPESSA INFATICABILE

 

Di Renzo Allegri - Foto di Nicola Allegri

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Quando si parla di principesse, si pensa a donne lontane dalla quotidianità della vita reale. Gli esemplari celebrati dai rotocalchi non suscitano entusiasmi. In genere, si tratta di persone che, almeno come si presentano o vengono dipinte, sono vanesie, pigre, oziose, capricciose. Ma a conoscerle, poi, si scopre che non sempre è così. Anzi, si incontrano personaggi eccelsi. Proprio in questi giorni mi è capitato in mano un libro che spazza via di prepotenza questi pregiudizi e, mentre lo leggevo, mi ha fatto più volte sobbalzare sulla sedia dall’entusiasmo e dall’ammirazione. Il libro si intitola  “Facile da ricordare…(album di ricordi di una giovane artista)” ed è firmato da  Natalia Strozzi, una giovane principessa appunto.

Il libro me lo ha portato a casa mio figlio Nicola, fotoreporter, al rientro da un servizio fotografico fatto a Firenze. Mi sono messo a leggerlo attratto dalle numerose immagini che contiene, dove appaiono molti personaggi della musica classica, del Balletto, del cinema, della letteratura, i più grandi e celebri. Un mondo sorprendente, trascurato dai media del nostro tempo, ma che rappresenta la vera cultura, la vera arte, quella immortale, che resterà nella storia. E sono rimasto molto colpito nello scoprire che, l’autrice del libro, Natalia Strozzi, è cresciuta, fin da quando era bambina,  in mezzo a  tutte quelle personalità, trovandosi bene con loro, felice, entusiasta, appassionata di tutto quello che essi rappresentavano.

Natalia Strozzi è una giovane donna. Compie, infatti, trent’anni quest’anno. Ma  ha un curriculum artistico da far paura. Ballerina classica, pianista, regista, attrice,  pittrice, imprenditrice a anche scrittrice, perché il suo libro è veramente bello e affascinante. E tutte queste attività, Natalia le svolge da professionista ad alto livello. Le ha apprese attraverso studi rigorosi. Come ballerina, vanta titoli di straordinario prestigio. Iniziò i primi corsi a Firenze, a cinque anni. A 14 anni, si trasferì in  Russia, patria del Balletto, per seguire i corsi alla celebre “Accademia  Vaganova”  di San Pietroburgo, dove si diplomò a pieni voti, tanto da trovare subito posto come ballerina solista  al teatro Kirov-Marinsky di San Pietroburgo, altro luogo sacro del Balletto. E lì rimase alcuni anni avendo come partner nelle sue esibizioni i miti del Balletto classico,  da Rudolf Nureyev, a Vladimir Vassiliev, Gheorghe Iancu, Vladimir Derevinko. Ma la sua attività di ballerina classica non si esaurì a San Pietroburgo, ma continuò nei  più prestigiosi teatri del mondo, compresi quelli italiani.

E mentre si dedicava alla danza, continuò lo studio del pianoforte, per cui si è esibita poi anche come concertista. E si è affermata pure come scenografa, come attrice e anche come regista. Un’esistenza, la sua, ancora breve, ma intensa, dove lo studio e il lavoro hanno lasciato poco spazio al riposo e pochissimo alle distrazioni. Ma che hanno dato alla giovane principessa soddisfazioni grandissime.

Incontrare nel nostro tempo ragazze che si battono per simili traguardi è raro e entusiasmante. Se poi queste ragazze sono delle principesse, ci si convince che il titolo nobiliare ricevuto dalla famiglia lo onorano per davvero.

Natalia Strozzi discende da una delle più antiche nobili famiglie italiane. Se si fosse affermata come “velina”, come protagonista di spot pubblicitari, come belloccia televisiva, come vincitrice di qualche concorso per  Miss, verrebbe il sospetto che il suo titolo nobiliare e le amicizie della famiglia  abbiano avuto un determinante peso nella vicenda. Ma poiché i settori di attività artistica di questa principessa sono quelli della cultura più prestigiosa e della professionalità più rigorosa, dove le raccomandazioni, i soldi, le amicizie non possono comperare niente, allora ci si sente  felici perché si constata che ci sono ancora esseri umani meravigliosi che vogliono affermare le loro doti, i loro talenti pagando di persona a affrontando la meta con la fatica, l’impegno estremo e il sacrificio continuo.

Ed è bello trovare nel libro di Natalia Strozzi frasi come queste: <<Tutto ciò ha fatto parte del mio "tormento" di artista, mi ha segnato l'animo e il carattere, mi ha insegnato che la sofferenza può essere la ragione della nostra crescita e maturità….Anche se tutto ciò fa parte degli aspetti più "duri" del mondo artistico… voglio portarlo con me lungo la mia futura carriera. Sono le lacrime che hanno reso ancora più esaltanti i sorrisi e la gioia di quando il successo mi ha benevolmente strizzato l'occhio…>>.

E anche queste altre affermazioni che dimostrano come questa giovane artista sia aperta ai valori che superano la contingenza: <<Sono così intimamente gelosa di ciò che Dio mi ha dato, che non voglio rinunciare neppure a un istante delle mie esperienze, neanche ai timori, neanche alle lacrime, perché tutto appartiene a questa mia grande avventura nel mondo dell'arte.. Questi momenti della mia vita, Dio me li ha mandati dal cielo. Così è successo. Dio mi ha anche donato il talento artistico, o per lo meno la sconfinata passione che a volte sento così forte da togliermi il respiro, che però non è sufficiente senza il lavoro, soprattutto se si vuole arrivare al punto massimo della carriera...>>


Pur non abbandonando completamente la carriera artistica, Natalia Strozzi, da qualche anno è impegnata nella conduzione dell’Azienda vinicola familiare “Fattoria Cusona”, insieme alla sorella Irina, laureata alla Bocconi di Milano.
<<Dei nostri vini>>, dice con orgoglio << hanno scritto Dante e Boccaccio. Michelangelo li cantò in una sua poesia. La famiglia dei Medici beveva il nostro vino come rimedio per il mal di stomaco. Lorenzo de Medici lo ordinava per regalarlo al Papa.


<< La nostra Fattoria è anche un luogo di pace e di silenzio ed ha ospitato spesso personaggi celebri. Nureyev, per esempio, si fermava spesso da noi. Andrea Bocelli è di casa. Tony Blair, Lamberto Dini, Pier Ferdinando Casini, Luca Cordero di Montezemolo sono spesso qui. Veniva anche Gregory Peck con la moglie Veronique. In questo modo ho conosciuto persone straordinarie>>.


A chi le chiede che cosa le piace di più nella vita, risponde: <<Amo stare con la mia famiglia, i miei animali, soprattutto a Cusona in campagna, amo giocare a tennis, nuotare, andare a cavallo, passeggiare, cantare con mia sorella romanze russe che mi accompagno al pianoforte, o cantare nel coro della chiesa durante la Messa>>. Ideali tranquilli. Ma dietro quella calma bucolica, Natalia Strozzi alimenta vulcanici progetti e la sua fantasia galoppa furiosa verso nuovi traguardi. Il suo libro autobiografico, che si ferma alla prima giovinezza, è piano di realizzazioni, così importanti e numerose da sorprendere anche in una lunga esistenza. C’è da chiedersi che cosa combinerà nel corso della sua età matura. Ma sono proprio queste le persone che “nobilitano” lo scorrere del tempo sul nostro pianeta. Non per la storia che portano nel nome, ma per quella che loro stesse modellano con la loro quotidiana attività.