Un film denso di emozioni,
basato sul messaggio che l’amicizia, quella vera, non conosce barriere, va
oltre l’apparenza, è costituita da dolcezza e gentilezza
LA TELA DI CARLOTTA
(Charlotte's
Web)
Un film di
Gary Winick.
Con
Dakota
Fanning,
Kevin
Anderson,
Essie
Davis,
Louis Corbett, Julian O'Donnell, Robyn Arthur.
Genere
Commedia,
colore, 113 minuti.
Produzione USA
2006.
Cronaca cinematografica di Roberto Allegri
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Nel
1952 venne pubblicato il libro “La tela di Carlotta”, romanzo del premio
Pulitzer Elwyn Brooks White, considerato ancora oggi un classico della
letteratura per l’infanzia. Di quel bellissimo libro la Hanna-Barbera
Productions ne fece un cartone animato nel 1973 ma ora il romanzo è
diventato un film.
“La tela di Carlotta” è quello che anni fa veniva etichettato come “film per
la famiglia”, un termine che ultimamente è andato un po’ in disuso. Non si
tratta infatti di un semplice cartone animato che potrebbe divertire
soltanto i bambini ma un film denso di emozioni, basato sul messaggio che
l’amicizia, quella vera, non conosce barriere, va oltre l’apparenza, è
costituita da dolcezza e gentilezza. Una storia quindi che cattura anche gli
adulti o meglio quegli adulti che, in un certo angolino nascosto del loro
cuore, sono rimasti fortunatamente un po’ fanciulli.
La
storia è di una semplicità disarmante. Fren, una bambina che vive in una
fattoria del Maine, adotta il maialino Wilbur e cerca in tutti i modi di
impedire che venga trasformato in un prosciutto per le feste di Natale. A
darle una mano, in un modo del tutto straordinario, ci pensano tutti gli
animali che abitano il fienile. E soprattutto una femmina di ragno, saggia e
amorevole, di nome Carlotta.
"La semplicità è arte” diceva il regista John Ford, una citazione che ben si
addice a questo film. Stavolta la semplicità è quella dei buoni sentimenti,
che spingono al sorriso aperto e anche alla lacrima. E sono cose che non
fanno mai male. Quasi una terapia dunque, un salutare ritorno a quell’atmosfera
di luce soffusa, profumo di fieno e di biscotti che aleggia nei grandi libri
per bambini – come appunto il romanzo di E. B. White – capaci di
attraversare i decenni o i secoli senza perdere la loro magia.
Il
film si avvale di un cast di prima grandezza anche se l’unica ad essere
visibile è Dakota Fenning, la bimba prodigio di Hollywood. Nella versione
originale infatti diverse star prestano la voce agli animali della fattoria,
animati da incredibili effetti speciali. Attori famosi come Julia Roberts,
Robert Redford, Steve Buscemi, Kathy Bates e John Cleese rinunciano ad
apparire in carne ed ossa per dar vita, con l’interpretazione della parola,
a cavalli, mucche, pecore, oche, topi e ragni. Alcuni dei personaggi sono
esilaranti come Ike, il cavallo con il terrore dei ragni, o lo scontroso
topo Templeton, probabilmente il vero eroe della vicenda.
Si
sorride guardando “La tela di Carlotta”. Ci si commuove, ci si preoccupa per
la sorte del maialino Wilbur e ci si meraviglia di fronte al miracoloso
sistema che il ragno Carlotta escogita per far capire al mondo intero quale
bellezza arde dentro ciascun essere vivente. Insomma, ci si emoziona
tantissimo, il che rafforza ancor di più la mia personale idea che il cinema
debba emozionare prima ancora di divertire, debba, prima di ogni altra cosa,
saper condurre sul sentiero dei sogni. Se dalla sala si esce con l’animo più
leggero, significa che la scelta è stata giusta. Ecco perché mi sento di
consigliare “La tela di Carlotta” a tutti coloro che cercano la leggerezza e
il calore di una filastrocca o una ninna nanna.
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