HOSPITALIERS
E HOSPITALIERES TITULAIRES Fin dall’origine, l’Hospitalitè Notre-Dame di Lourdes utilizza delle parole specifiche, ma il cui senso ha potuto variare durante la sua storia. Ecco perché è sempre importante precisare ciò che vuol dire: “stagiaire” o “titulaire”. Gli uomini e le donne che vengono a mettersi volontariamente al servizio dell’Hospitalitè Notre Dame di Lourdes sono chiamati semplicemente “hospitaliers” o “hospitalieres”. Il tempo di servizio a Lourdes degli hospitaliers è, spesso, di una settimana ogni anno. Questo tempo di servizio annuale è normalmente chiamato “stage”. Ecco perché, durante i primi anni di servizio nell’Hospitalitè, gli hospitalires sono chiamati “stagiaires”. Ma possiamo ugualmente dire “ausiliari”. Il segno distintivo comune a tutti gli hospitaliers e hospitalières “stagiaires” è il badge dell’Hospitalitè, che essi devono portare. Dal
quinto anno di servizio, l’Hospitalitè può proporre a degli
hospitaliers e hospitalières “stagiaires” di fare, se lo
desiderano, il loro “impegno nell’Hospitalitè Notre Dame di
Lourdes”, essendo una “Associazione di fedeli di Cristo che è sotto
l’autorità del Vescovo di Tarbes e Lourdes”, detto impegno è
proposto a persone battezzate, senza mettere in causa la loro vita
cristiana. E’ un impegno di servizio. Gli hospitaliers e le hospitalières
si impegnano “a venire a Lourdes, nella misura delle loro possibilità,
per partecipare alla missione dell’Hospitalitè, accogliendo e
servendo i pellegrini malati, handicappati, o sani”. Si impegnano allo
stesso tempo a “mettersi all’ascolto di tutte le persone nel
bisogno, nella loro vita, come accettano di farlo a Lourdes”. Per il
loro impegno di servizio, diventano hospitaliers o hospitalières
“titolari”. Oltre il badge dell’Hospitalitè, segno distintivo
comune a tutti, gli hospitalers e hospitalières “titolari” portano
“il simbolo dell’Hospitalitè”, richiamo del loro impegno di
servizio. “L’impegno
nell’Hospitalitè”, come “l’impegno nella Chiesa” sono
celebrati all’inizio della Messa dell’Hospitalitè Notre-Dame di
Lourdes, il mercoledi sera alle ore 20,45, nella Cappella Saint-joseph
nel Santuario di Notre-Dame di Lourdes. Questi impegni sono preceduti da un tempo di preparazione, il martedì e il mercoledì, con dei Consiglieri e delle Consigliere dell’Hospitalitè, e con l’Assistente generale o un Assistente ausiliare. RIFLESSIONE SUI
SERVIZI MISTI Nel 2002, la “mixitè” è stata sperimentata in più servizi dell’Hospitalitè Notre Dame di Lourdes. E’ così che numerose hospitalières si sono unite agli hospitaliers, per condividere con loro uno stesso servizio, particolarmente alla Grotta interna ed esterna e nelle celebrazioni. Ecco, dopo qualche mese, una prima riflessione. La parola
“mixitè” è ambigua perché, in effetti, in
certe menti, ritorna spesso a porsi il problema del posto della
donna nella vita della Chiesa. Numerosi servizi, in effetti, possono essere meglio assicurati dagli uomini e dalle donne insieme. Anzitutto
perché, sul piano del numero, l’apporto delle hospitalières
ci permette di rispondere
con più facilità ai bisogni
dei servizi e alle domande del Santuario. Poi perché questa “mixitè”
permette alle donne di “uscire” periodicamente dal loro servizio di
affettazione e di scoprire anche la diversità e le esigenze della
nostra missione. Infine perché la qualità di questa missione se ne
trova avvantaggiata. Nel corso della formazione, quando noi riflettiamo,
sull’accoglienza, nel secondo anno, diciamo agli stagiares che, nella
dialettica maschile-femminile,
l’accoglienza è un valore piuttosto femminile,
l’accompagnamento un valore piuttosto maschile. Semplice invito a
riflettere sulla nostra complementarietà. Ecco dunque una tradizione solidamente radicata e non ci resta che riattivarla. Del resto, tutte le esperienze tentate, confermano la sua efficacia, soprattutto quando le èquipe miste di giovani e scout si mettono a disposizione. Molto di più, da quando le hospitalières – bretelle sulle spalle – hanno iniziato a partecipare al servizio alla Grotta e alle Processioni, non si sentono che echi di soddisfazione e d’entusiasmo, dunque, continuiamo.
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