I pericoli del bagno, rischi
                reali o presunti
       Tutto quello che
                sembra avvolto nel mistero causa sempre una certa inquietudine.
                Questo bel gesto del bagno nella piscina non sfugge a questa
                regola. Quante complicazioni gli sono attribuite! 
                Pericolo del
                freddo 
                Questa
                immersione in acqua fredda non è causa d’idrocuzione,
                oppurenon favorisce la comparsa di malattie dei seni
                naso-facciali, oppure dei polmoni? Il caldo ed il freddo non ha
                mai goduto buona fama, escluse forse le regioni molto
                settentrionali, dove l’uso della sauna seguita da docce
                ghiacciate si è diffuso. Qui infatti non si tratta di un tuffo
                a testa in giù in un torrente pirenaico, ma di un’immersione
                progressiva, al massimo fino al collo, o soltanto fino a metà
                gamba, in questa piccola vasca riempita solo a metà, in 
                testa alla quale vi sarà presentata una statuina della
                Madonna,  per
                ricordare la sua tenerezza materna verso i 
                poveri  di
                cuore e i malati. Talvolta perfino, se il parere del medico è
                assolutamente contrario ad un bagno completo, specialmente nei
                casi di angina pectoris instabile o di epilessia non
                equilibrata, verranno praticate soltanto applicazioni umide su
                alcune parti del corpo. Il freddo infatti è un fattore di
                spasmi vascolari; la cosa è sicura. Per questo il rischio
                termico è subito totalmente escluso, salvo imprudenza
                manifesta. D’altronde, questo freddo abbastanza intenso, che
                prende le caviglie appena scesi sul secondo gradino che conduce
                in fondo alla vasca, questo freddo non invoglia proprio a
                prolungare oltre il necessario una preghiera che sarà tanto più
                intensa quanto più sarà corta. 
                Rischi
                traumatici
                
                 
                In questa atmosfera umida, su un
                pavimento dove più o meno scorre sempre acqua, bisogna stare
                attenti a non scivolare e a non farsi male con una caduta
                improvvisa. Inoltre, malgrado una tecnica sperimentata
                d’accompagnamento del gesto di stendersi nella vasca da parte
                dei volontari e volontarie delle piscine, bisogna prevenire
                qualsiasi squilibrio tra la loro inesperienza o la loro fragilità
                muscolare e la corpulenza massima di un pellegrino non 
                troppo  contratto!
                Ma, il principio  d’Archimede
                facilita molto le cose, e per le persone portatrici di handicap,
                completamente inerti, alcune braccia supplementari permettono di
                ovviare alla difficoltà. Per questo 
                i guai traumatici sono 
                eccezionali;  una
                piccola farmacia d’urgenza è del resto a portata di mano in
                caso d’incidenti. 
                
                Minacce d’infezioni
                
                 
                E’ qui che i 
                detrattori della piscina avevano buon gioco di burlarsi
                per le “ spaventose”  condizioni 
                di igiene alla piscina. Bagnarsi 
                gli uni dopo gli altri, malati o sani, portatori 
                di piaghe o  senza
                lesioni cutanee, nella stessa 
                acqua, cambiata soltanto due 
                volte al  giorno,
                al termine di ogni  periodo
                di due ore….. Che insulsaggine! Che usanza retrogada, che
                sfida al buon  senso! 
                Ma i fedeli  del 
                Santuario,  forti
                di ogni assenza di recriminazione, stimolati dall’inesistenza
                di ogni  contagio
                accertato, avevano fatto di 
                questo accertamento un 
                argomento di fede. Non era proprio questa resistenza alle
                infezioni, alle epidemie, ai pericoli microbici, la prova che la
                Madonna di Lourdes  proteggeva
                quelli e quelle che credevano in lei? 
                Da
                qui le raccomandazioni di interrompere ogni medicinale
                all’arrivo a Lourdes, di moltiplicare questi bagni alle
                piscine, perché queste penitenze accettate dovevano essere il
                mezzo per le guarigioni  richieste. 
                Da qui la leggenda  della
                sparizione dei microbi nell’acqua del 
                bagno, l’asciugamento istantaneo della pelle quando se
                ne usciva, della conservazione interminabile dell’acqua della
                sorgente, e tante altre favole, che portavano a fare
                dell’acqua della sorgente un talismano più che un 
                segno.  La
                verità sulle ragioni di questi
                accertamenti non ha nulla di soprannaturale. Essa dipende
                anzitutto dalla temperatura molto bassa dell’acqua del bagno.
                A 12°C,  i microbi
                patogeni perdono la loro virulenza e non presentano più 
                un  grave
                danno. Inoltre, l’immersione è troppo breve come durata perché
                un’eventuale contaminazione si 
                produca attraverso una pelle sana, o anche attraverso 
                una lesione cutanea che la renderebbe più permeabile.
                Infine, ciascuno di  noi,
                nell’ambiente contaminato che è il nostro, abbiamo sviluppato
                una resistenza naturale o acquisitache ci immunizza contro le
                infezioni correnti. Il  rischio 
                batteriologico resta dunque infimo, ma la piscina di
                Lourdes riceveva sempre più 
                di  questi 
                pazienti, affetti  da
                immunità ridotta se non nulla, sia per effetto di un medicinale
                richiesto da un’altra malattia, sia per la malattia stessa 
                di cui erano affetti. 
                La responsabilità  dei
                medici di Lourdes richiedeva di ridurre ancora questo rischio
                per quanto minimo. Inoltre il 
                rispetto delle persone esigeva anche l’utilizzazione di
                un’acqua che fosse chiara dall’inizio alla fine del bagno.
                Per questo dal  1993
                è stato predisposto un circuito chiuso, con 
                filtrazione continua e disinquinamento a raggi
                ultravioletti. Non  c’è
                alcuna aggiunta di  antisettici
                e quest’acqua è rigenerata con l’aggiunta giornaliera di un
                quinto del volume che circola di acqua sorgente. Ogni periodo da
                cinque a dieci giorni, secondo la qualità del fluido, in
                collegamento con la stagione e la frequenza dei bagni, viene
                eseguito uno svuotamento generale con disinfezione delle pareti,
                risciacquo e  adeguamento
                del livello con acqua della sorgente di Massabielle. 
                Igiene
                e fede non sono  incompatibili!
                
                 
                
                La fede cristiana non è sinonimo di mancanza d’intelligenza,
                al contrario! Anche se questa fede è 
                un dono di Dio, essa esige di essere percepita,
                coltivata,  applicata
                con tutto  il 
                proprio essere, con il cuore e la ragione. Il mistero
                dell’Amore sarà sempre inesauribile e per noi resterà sempre
                oggetto d’ammirazione incessantemente rinnovata!
                 
                
                Bagnarsi alla piscina può diventare un rituale magico, se il
                gesto è escluso dal contesto. A noi di metterci in guardia, a
                noi di spiritualizzarlo, senza disincarnarlo
                 
                
                
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