Insidie del la città

di Roberto Allegri

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In Italia ci sono quasi sette milioni di cani. La maggior parte di questi vive in città. E questa cosa è un bene per le persone: la vita nelle metropoli diventa sempre più frenetica, impossibile, e i cani, che ormai sono considerati una medicina a tutti gli effetti, possono contribuire e rendere più sopportabili le giornate e a disintossicare dallo stress. Accarezzare il proprio animale, interagire con lui a fine giornata, porta enormi benefici alla salute.

   I cani cittadini ovviamente non sono giocattoli. Hanno bisogno di muoversi e la passeggiata serale al guinzaglio con il padrone diventa così appuntamento fisso. Stiamo attenti però: uscire di casa col nostro amico al guinzaglio, può significare doversi aggirare in una giungla. La città è un ambiente per certi versi ostile. Tanti sono i pericoli da evitare, le regole da rispettare, i comportamenti da tenere bene a mente.

   Occorre soprattutto fare attenzione alle auto. Le strade cittadine sono il loro regno e tutti gli altri, umani o animali, sono intrusi. Quindi è importante il guinzaglio, sempre. E deve essere bene allacciato, robusto, che consenta al cane di muoversi ma che permetta al padrone il massimo controllo. Per le passeggiate serali, è da poco in commercio un guinzaglio catarifrangente che rende ben visibili anche con poca luce (vedi il sito www.notcom.it).

   Altro pericolo rappresentato dalle auto è l’inquinamento. Ci sono giorni in cui passeggiare per le vie cittadine col proprio cane vuol dire camminare in apnea. Trattenere il fiato sembra essere infatti l’unico modo per attraversare la cortina di smog che ristagna nell’aria, una enorme nuvola densa, pungente e acre che fa tossire e irrita persino gli occhi. Migliaia di auto che fanno ritorno a casa dagli uffici, che sostano ai semafori, migliaia e migliaia di acceleratori pigiati con irruenza e impazienza da persone che non vedono l’ora di lasciarsi la giornata alle spalle e concedersi il meritato riposo. E migliaia e migliaia di emissioni tossiche, gas di scarico che oltrepassano sempre più spesso le soglie del pericolo e con le quali siamo tristemente abituati a convivere. Al cane non si può chiedere di trattenere il fiato nel passare accanto alle auto ferme al semaforo. E allora chissà quanti veleni finisce col respirare dal momento che ha la bocca e il naso proprio alla stessa altezza dei tubi di scappamento. Il fatto è che respirando i cani si avvelenano in maniera molto più diretta di noi. A denunciarlo sono gli stessi veterinari che si sono accorti di un significativo aumento delle malattie alle vie respiratorie nei cani. Molti animali hanno la tosse, una tosse secca e persistente, e forme di tracheiti dovute proprio allo smog. Inoltre è stato calcolato che, negli ultimi dieci anni, i casi di tumori negli animali domestici sono aumentati drasticamente. Uno studio svolto dalla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Milano ha dimostrato che, su un campione di 400 cani di diverse razze, il 76 percento presenta una bronchite cronica con una percentuale molto alta di casi nei cani di piccola taglia, quindi quelli più “a portata” di tubo di scappamento. Secondo i ricercatori della Facoltà di Veterinaria i responsabili di questa situazione sono proprio il biossido di zolfo e il Pm10, vale a dire i principali componenti tossici delle benzine consumate dalle automobili.

   Si tratta di notizie che fanno preoccupare. Purtroppo quello dell’inquinamento è un male di portata talmente vasta che una soluzione appare quasi impossibile. Si dicono molte cose a questo riguardo, si fanno tanti progetti ma l’aria continua a restare irrespirabile. E persone e animali seguitano ad ammalarsi.

   Nel caso dei nostri amici cani inoltre, dobbiamo tenere presente anche il loro fiuto eccezionalmente sviluppato. Se i gas di scarico irritano le nostre mucose nasali, devono essere completamente e tragicamente insopportabili per l’olfatto delicato dei cani che, come sappiamo, è almeno un milione di volte superiore al nostro.

   E allora cosa fare? Oltre a contribuire nel diffondere una mentalità più “pulita” nella planetaria lotta contro l’inquinamento, per proteggere l’amico a quattro zampe dobbiamo usare il buon senso e ricorrere a quelle piccole precauzioni che si prendono quando si hanno dei bambini da portare a passeggio. Cerchiamo perciò di evitare le ore più trafficate, quelle di punta, e portiamo il cane a spasso nelle zone meno frequentate. Se poi ne abbiamo la possibilità, portiamolo ogni tanto a fare una gita fuori città. L’occasione di correre nei prati dell’hinterland, che restano sempre inquinate è per il nostro animale preziosa per respirare meglio. E porta tanto giovamento anche a noi.

   Un’ultima cosa. L’inquinamento delle strade indebolisce le vie respiratorie del cane, questo è provato. Allora non peggioriamo le cose fumando in casa in sua presenza. Se non abbiamo ancora trovato un buon motivo per smettere, o almeno per ridurre, il vizio delle sigarette pensiamo alla sua salute. 

Foto di Nicola ALLEGRI