In Italia ci sono quasi sette
milioni di cani. La maggior parte di questi vive in città. E questa
cosa è un bene per le persone: la vita nelle metropoli diventa
sempre più frenetica, impossibile, e i cani, che ormai sono
considerati una medicina a tutti gli effetti, possono contribuire e
rendere più sopportabili le giornate e a disintossicare dallo
stress. Accarezzare il proprio animale, interagire con lui a fine
giornata, porta enormi benefici alla salute.
I cani cittadini ovviamente non sono giocattoli. Hanno
bisogno di muoversi e la passeggiata serale al guinzaglio con il
padrone diventa così appuntamento fisso. Stiamo attenti però:
uscire di casa col nostro amico al guinzaglio, può significare
doversi aggirare in una giungla. La città è un ambiente per certi
versi ostile. Tanti sono i pericoli da evitare, le regole da
rispettare, i comportamenti da tenere bene a mente.
Occorre soprattutto fare attenzione alle auto. Le strade
cittadine sono il loro regno e tutti gli altri, umani o animali,
sono intrusi. Quindi è importante il guinzaglio, sempre. E deve
essere bene allacciato, robusto, che consenta al cane di muoversi ma
che permetta al padrone il massimo controllo. Per le passeggiate
serali, è da poco in commercio un guinzaglio catarifrangente che
rende ben visibili anche con poca luce (vedi il sito www.notcom.it).
Altro pericolo rappresentato dalle auto è l’inquinamento.
Ci sono giorni in cui passeggiare per le vie cittadine col proprio
cane vuol dire camminare in apnea. Trattenere il fiato sembra essere
infatti l’unico modo per attraversare la cortina di smog che
ristagna nell’aria, una enorme nuvola densa, pungente e acre che
fa tossire e irrita persino gli occhi. Migliaia di auto che fanno
ritorno a casa dagli uffici, che sostano ai semafori, migliaia e
migliaia di acceleratori pigiati con irruenza e impazienza da
persone che non vedono l’ora di lasciarsi la giornata alle spalle
e concedersi il meritato riposo. E migliaia e migliaia di emissioni
tossiche, gas di scarico che oltrepassano sempre più spesso le
soglie del pericolo e con le quali siamo tristemente abituati a
convivere. Al cane non si può chiedere di trattenere il fiato nel
passare accanto alle auto ferme al semaforo. E allora chissà quanti
veleni finisce col respirare dal momento che ha la bocca e il naso
proprio alla stessa altezza dei tubi di scappamento. Il fatto è che
respirando i cani si avvelenano in maniera molto più diretta di
noi. A denunciarlo sono gli stessi veterinari che si sono accorti di
un significativo aumento delle malattie alle vie respiratorie nei
cani. Molti animali hanno la tosse, una tosse secca e persistente, e
forme di tracheiti dovute proprio allo smog. Inoltre è stato
calcolato che, negli ultimi dieci anni, i casi di tumori negli
animali domestici sono aumentati drasticamente. Uno studio svolto
dalla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Milano ha
dimostrato che, su un campione di 400 cani di diverse razze, il 76
percento presenta una bronchite cronica con una percentuale molto
alta di casi nei cani di piccola taglia, quindi quelli più “a
portata” di tubo di scappamento. Secondo i ricercatori della
Facoltà di Veterinaria i responsabili di questa situazione sono
proprio il biossido di zolfo e il Pm10, vale a dire i principali
componenti tossici delle benzine consumate dalle automobili.
Si tratta di notizie che fanno preoccupare. Purtroppo quello
dell’inquinamento è un male di portata talmente vasta che una
soluzione appare quasi impossibile. Si dicono molte cose a questo
riguardo, si fanno tanti progetti ma l’aria continua a restare
irrespirabile. E persone e animali seguitano ad ammalarsi.
Nel caso dei nostri amici cani inoltre, dobbiamo tenere
presente anche il loro fiuto eccezionalmente sviluppato. Se i gas di
scarico irritano le nostre mucose nasali, devono essere
completamente e tragicamente insopportabili per l’olfatto delicato
dei cani che, come sappiamo, è almeno un milione di volte superiore
al nostro.
E allora cosa fare? Oltre a contribuire nel diffondere una
mentalità più “pulita” nella planetaria lotta contro
l’inquinamento, per proteggere l’amico a quattro zampe dobbiamo
usare il buon senso e ricorrere a quelle piccole precauzioni che si
prendono quando si hanno dei bambini da portare a passeggio.
Cerchiamo perciò di evitare le ore più trafficate, quelle di
punta, e portiamo il cane a spasso nelle zone meno frequentate. Se
poi ne abbiamo la possibilità, portiamolo ogni tanto a fare una
gita fuori città. L’occasione di correre nei prati
dell’hinterland, che restano sempre inquinate è per il nostro
animale preziosa per respirare meglio. E porta tanto giovamento
anche a noi.
Un’ultima cosa. L’inquinamento delle strade indebolisce
le vie respiratorie del cane, questo è provato. Allora non
peggioriamo le cose fumando in casa in sua presenza. Se non abbiamo
ancora trovato un buon motivo per smettere, o almeno per ridurre, il
vizio delle sigarette pensiamo alla sua salute.
Foto di
Nicola ALLEGRI
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