Ancora WAGNER ED IO

L’universo canino spiegato da un gigante

GPs per il cane? No, grazie!

di Roberto Allegri

Copyright © 2004  editorialegliolmi.it   tonyassante.com 

Ecco il momento più bello della giornata. Mi godo la serata di giugno sotto il portico, ascolto la musica dei grilli e accarezzo l’enorme testa di Wagner, seduto accanto a me.

Non gli dico nulla. Non c’è alcun bisogno di farlo. Stiamo comunicando con la sola nostra presenza, con il contatto. In questi piccoli gesti c’è un intero mondo.

Ogni tanto, Wagner si alza. Qualche passo e sparisce nel buio. Va a controllare che tutto sia a posto e io so perfettamente dove si trova, anche se non lo vedo. Lo sento sbuffare, lanciare qualche ringhio verso un rumore lontano. Anche se si allontana, è sempre come se stesse vicino.

Mi viene da sorridere. Ho letto sul giornale che c’è chi vorrebbe monitorare il proprio cane usando il GPS, il navigatore satellitare. Proprio così. Pare sia un’invenzione di Steve Wozniak, il cofondatore della Apple, uno che di computer se ne intende. Maniaco dell’informatica al punto da inserirla con forza in ogni aspetto della sua vita, Wozniak si è dichiarato stanco di perdere i suoi cani e così ha escogitato un sistema per tenerli sempre sotto controllo. E’ nato “Wheel of Zeus”, un sistema intergrato di GPS che permette di monitorare gli animali di casa inviando un messaggio sul telefonino quando il cane esce dalla zona designata. Che ne dici Wagner? Meraviglie della tecnologia? Se ne può discutere.

   L’idea che si debba ricorrere ai computer per accudire il proprio cane è triste e scoraggiante. Significa considerarlo un qualunque oggetto che può facilmente perdersi come le chiavi della macchina, il portafogli, l’accendino, la penna stilografica. E’ un po’ come quando si telefona al proprio numero di cellulare per capire dove lo si è messo. Riflettiamoci sopra un istante, capiremo che qualcosa non torna.

Se qualcuno ammette di essere stanco di perdere i cani vuol dire che i cani non è proprio in grado di tenerli, che non presta loro attenzione e cure, che si disinteressa dei loro bisogni. I cani, se si trovano bene nella casa in cui vivono, difficilmente si allontanano. Può capitare, certo, ma si tratta sempre e solo di incidenti. I cuccioli, curiosi e intraprendenti, possono varcare un cancello rimasto aperto spinti dalla voglia di conoscere l’ambiente oppure un maschio adulto può avvertire l’odore di una cagna in calore e trovare quindi irresistibile la “fuga d’amore”. Succede anche che, spaventato da un rumore molto forte come un tuono o un petardo, il cane fugga in preda al terrore. Ma si tratta di eventualità che si evitano facilmente se i padroni prestano le dovute attenzioni. Questo non significa certo legare gli animali a catena o rinchiuderli in angusti recinti per impedire loro di allontanarsi, come purtroppo capita ancora di osservare, specie qui in campagna. Significa invece avere la pazienza di dialogare con il proprio cane, di osservare cioè il suo comportamento e le sue reazioni, di conoscere le esigenze di quella particolare razza, di prevenire i suoi desideri: insomma, tentando di immedesimarsi in lui come si dovrebbe sempre fare quando si tratta di un amico.

   Abbandonare il cane a se stesso, consolati dal fatto che, se dovesse perdersi, non sarà difficile rintracciarlo grazie al telefono cellulare è alquanto demoralizzante. Vieni da chiedersi: perché tenere un cane allora? Perché prendersi la briga di adottare un animale se poi non si ha il tempo o la voglia di trascorrere del tempo con lui? Dobbiamo ricordarci che possedere un animale DEVE essere un impegno, DEVE essere faticoso e pieno di responsabilità perché è solamente così che sono tutte le azioni importanti nella vita, gli amori e le amicizie e i rapporti che contano. Invece oggi la parola d’ordine è “disimpegno”, e in tutti i modi ci si ingegna per eludere i doveri e così i matrimoni falliscono, i figli crescono senza ideali e i cani vengono abbandonati sulle strade.

   Ovviamente, tutto questo non rappresenta la regola. Per fortuna, la maggior parte della gente è di coscienza e conosce il valore dell’impegno e del sacrificio, e riesce a vedere il lato positivo anche in una strumentazione come il GPS per i cani. Quella tecnologia infatti si dimostrerà fondamentale non tanto per tenere sotto controllo gli spostamenti degli animali domestici ma soprattutto per monitorare i bambini e gli anziani con seri problemi di memoria che facilmente possono aprire la porta e uscire di casa.

   Wagner scuote la testa. Quante follie negli esseri umani, sembra voler dire  divertito.

Foto di Nicola ALLEGRI