Cronaca di un matrimonio unico

PINUCCIA DEI MIRACOLI

SI E’ SPOSATA

Di Tony Assante

Foto di Nicola Allegri

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Nel numero scorso del “Faustino”, avevano raccontato la storia straordinaria di Pinuccia Manenti, una donna di 66 anni, cieca, sordo e muta. Pinuccia era stata colpita da questo terribile handicap quando aveva soltanto 13 mesi. La sua vita quindi era destinata all’isolamento assoluto perché i due canali che servono agli esseri umani per conoscere, per avere relazione con il mondo esterno, e cioè la vista e l’udito, a lei erano stati tolti quando era ancora una bambina.

L’avvenire di Pinuccia era buio. A quattro anni era stata portata al Piccolo Cottolengo di Milano, dove avrebbe dovuto restare per tutta la vita. Ma,  grazie all’aiuto di una donna meravigliosa che volle prendersi cura di lei, Pinuccia a sei anni iniziò un percorso meraviglioso e difficilissimo che la portò a dominare il suo terribile handicap e, in un certo senso, a vincerlo. Attraverso il senso del “tatto”, Pinuccia imparò a conoscere. E a poco a poco, superando difficoltà titaniche, riuscì a costruire dentro se stessa i complessi meccanismi della conoscenza. A 11 anni iniziò a frequentare le scuole elementari per ciechi, poi fece le medie, quindi le magistrali, affrontando sempre gli esami nelle scuole pubbliche. E dopo aver conseguito il diploma magistrale si iscrisse all’Università. Fu costretta a interrompere gli studi universitari perché non esistevano testi in scrittura braille su cui potesse studiare.

Ma continuò ad apprendere. Divenne un’esperta del computer e, attraverso la posta elettronica è in grado di comunicare con chiunque. E fu attraverso la posta elettronica che ha approfondito la conoscenza di un coetaneo, Rodolfo, anche lui cieco, sordo e muto, si è fidanzata e il 23 settembre scorso lo ha sposato all’Istituto dei ciechi di Milano.

La storia che noi abbiamo raccontato in anteprima, ha suscitato grandissimo interesse. E’ stata ripresa da altri giornalisti,  che l’hanno ulteriormente diffusa. E così il matrimonio, che doveva essere una cerimonia privata, riservata a pochi amici, si è trasformato in una festa corale con grande partecipazione.

Oltre a parenti e amici dei due sposi,  erano presenti alla cerimonia autorità,  personalità della cultura, giornalisti, fotografi, la televisione. Da Roma, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato  un telegramma di congratulazioni. E un telegramma con la benedizione di Papa Benedetto XVI è arrivato dal Vaticano. Il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, non potendo essere presente, ha regalato a Pinuccia un bellissimo foullard ed ha inviato, come suo rappresentante, l’assessore Tiziana Maiolo che, al termine della cerimonia, a nome del sindaco e della giunta del Comune di Milano, ha consegnato a Pinuccia l’Ambrogino d’oro, prestigioso riconoscimento riservato a cittadini milanesi che si siano prestati con la loro opera e con riconosciuta dedizione in diversi campi lavorativi, culturali e sociali, a dare lustro alla città. Pinuccia, con quello che nella sua vita ha realizzato, è un esempio fulgido di impegno, volontà, sacrificio, dignità, intelligenza, un autentico monumento vivente alla grandezza della persona umana, ed ha quindi ampiamente meritato l’Ambrogino d’oro.

La cerimonia religiosa,  celebrata da Padre  Maurizio Annoni nella cappella dell’Istituto dei ciechi, è stata molto toccante. La sposa, in tailleur color crema, è stata accompagnata all’altare dal Grande ufficiale Rodolfo Masto, Commissario Straordinario dell’Istituto dei ciechi. Lo sposo, vestiva in blu scuro ed era accompagnato dalla sorella Anna. Pinuccia a Rodolfo hanno seguito le varie parti del rito grazie a una loro fidatissima amica, Maria Rosa, che, scrivendo con il dito sul palmo delle loro mani, li informava di ciò che stava accadendo. E quando è giunto il momento di pronunciare la formula, c’era un grande silenzio tra i presenti, che si chiedevano come i due sposi, ciechi sordo e muti, avrebbe partecipato alla cerimonia. Ma Pinuccia e Rodolfo hanno sorpreso tutti. Con l’aiuto delle ditta, hanno letto  la formula su un testo in scrittura braille, pronunciandola con quei caratteristici suoni affaticati e tremolanti, tipici dei muti. In quel momento, i loro occhi spenti da sempre,  si sono riempiti di lacrime di gioia, provocando una silenziosa a generale commozione in tutti i presenti.

La storia di Pinuccia a Rodolfo ha fatto il giro del mondo perché di essa si sono interessati anche giornali stranieri. E’ certamente una delle più belle storie, e noi del Faustino siamo orgogliosi di aver contribuito per primi a farla conoscere. Nell’articolo che avevamo pubblicato nel mese scorso, avevamo presentato in esclusiva una serie di immagini che ritraevano Pinuccia in vari momenti della sua vita all’Istituto dei ciechi di Milano. E ora siamo felici di offrire ai nostri lettori in esclusiva le immagini delle nozze. Realizzate, come quelle del servizio di settembre, dal nostro amico e collaboratore il reporter Nicola Allegri, che è anche amico di Pinuccia e si è prestato con amore e dedizione a farne conoscere la storia.

Testo di Tony Assante

Foto di