Incontro con Padre Andreas Resch, celebre studioso dei fenomeni paranormali

ANCHE SANT’AGOSTINO SE NE INTERESSAVA

Foto di Nicola ALLEGRI

Copyright © 2004  editorialegliolmi.it   tonyassante.com 

 

Uno dei grandi privilegi nel fare il mestiere del giornalista è avere la possibilità di incontrare persone straordinarie. Per la mia rubrica settimanale “Cronache del Mistero”, che viene pubblicata tutte le settimane su CHI, seguo con passione tematiche che si possono definire “di confine”, legate a fenomeni difficili da spiegare, che spaziano dalla parapsicologia alla mistica, e li affronto con l’aiuto di esperti, studiosi, ricercatori, letterati. Tra questa gente, capace di dedicare l’intera vita alla ricerca dell’incomprensibile, scopro spesso persone eccezionali, che col loro carisma, la loro cultura e anche la loro umiltà finiscono sempre con l’arricchirmi.

Padre Andreas Resch è una di questa persone.

Nel campo degli studi sul paranormale, il suo nome è leggenda. Settantun anni, è considerato uno dei più autorevoli esperti di fenomeni paranormali in assoluto. E’ citato in tutti i libri che parlano di questi argomenti, è autore di una cinquantina di volumi, viene interpellato dalle università di tutto il mondo per consulenze e pareri. A Innsbruck, in Austria, ha fondato un istituto scientifico unico nel suo genere. Si chiama “Imago Mundi” ed è ritenuto il più prestigioso laboratorio di ricerche parapsicologiche in Europa. La cosa però più eclatante è che si tratta di un religioso. Padre Resch appartiene, infatti, all’ordine dei Redentoristi, è sacerdote e ha persino insegnato la parapsicologia in una università del Vaticano.

<<Certi studiosi cattolici attaccano spesso i fenomeni paranormali e chi si dedica alla ricerca su questi temi. Ma sbagliano>>, mi ha detto. <<I fenomeni paranormali, quelli autentici, sono importanti.

Aiutano a capire che il mondo sensibile, quello che vediamo e che tocchiamo, quello studiato dalla Scienza empirica, è solo una piccola parte della grande realtà dell’uomo e della Creazione.>>

Da tempo volevo incontrare padre Resch, ma non mi decidevo mai a contattarlo. Temevo in un suo rifiuto, consapevole che si tratta di un nome molto importante nel campo della ricerca. Poi, ho preso coraggio e gli ho scritto una lettera. Non pensavo mi rispondesse. E invece, con grande umiltà e gentilezza, lo ha fatto, invitandomi ad andare a trovarlo nel suo centro a Innsbruck. Insieme a mio fratello Nicola, fotoreporter, sono immediatamente partito.

Innsbruck è la meravigliosa cittadina che ricordavo, pulita, silenziosa ed elegante. Proprio in centro, a fianco alla chiesa del Sacro Cuore, si apre il portone che conduce al centro di padre Resch. Il nome sulla targa è altisonante: “Institut für Grenzegebiete der Wissenschaft” che in tedesco significa “istituto per le zone di frontiera della scienza”. Padre Andreas ci stava aspettando sulla porta della biblioteca, una grande stanza illuminata da una finestra sul soffitto e stipata di libri. Al centro, una scrivania molto antica.

Nel corso della nostra conversazione durata un paio d’ore, padre Resch mi ha raccontato il suo preciso punto di vista riguardo i fenomeni paranormali. La sua è opinione di grande importanza. <<Credo di essere uno dei pochi ricercatori ad aver dedicato gran parte della vita allo studio del paranormale>>, mi ha spiegato. <<E l’ho fatto ad alto

livello, cioè all’interno dell’organizzazione universitaria. Sono l’unico docente che abbia portato questi studi in una Università cattolica, anzi, in un’Università Pontificia, dipendente dal Vaticano. Io, infatti, per trent’anni ho insegnato la Parapsicologia, che però ho voluto chiamare “Paranormologia”, nell’Accademia Alfonsiana di Roma che fa parte della Pontificia Università Lateranense.

<<Questa è la biblioteca dell’istituto che ho creato, il luogo dove lavoro oltre dodici ore al giorno. Sul portone accanto al nome in tedesco, c’è anche la scritta “Imago Mundi”. E’ così che chiamo il centro. Riflette il mio scopo, che è studiare la “visione d’insieme” del mondo. Cioè, anche quella parte del mondo che molti negano, proprio perché non riescono a spiegarla con le regole della fisica e della ragione, come accade con i fenomeni paranormali, mistici e spirituali.

<<L’istituto si appoggia all’Università di Innsbruck. Qui raccogliamo la documentazione su fenomeni paranormali di qualunque tipo, li analizziamo e cerchiamo di interpretarli. Poi diamo su di loro una seria informazione attraverso libri, pubblicazioni, collaborazioni con altre università. Non solo, ma ci occupiamo anche delle diverse dottrine filosofiche e religiose che sono nate per spiegare quello che non si riesce a capire.

<<Lavoriamo sempre tenendo presente la visione generale dei fenomeni, non incasellandoli in ambiti ristretti ma considerandoli parte di un tutto molto vasto. E sempre mantenendo una rigorosa metodologia scientifica. Perché è vero che sono un religioso, ma anche un uomo di scienza. E come tale credo che quello che possiamo documentare riguardo alla vita dell’uomo è solo una cosa parziale.

<<L’uomo non potrebbe sopravvivere soltanto con ciò che si può verificare scientificamente. Esistono dei fenomeni inspiegabili che sono parte essenziale della vita dell’uomo, e di questi si deve prendere atto. Vanno studiati, approfonditi ma non messi da parte se non si trova per loro una spiegazione soddisfacente. Uno scienziato che vuole spiegare a tutti i costi qualcosa non dimostra una mentalità aperta. La strada giusta è invece mantenere l’argomento aperto, suggerire ipotesi, non liquidarlo in fretta o far finta che non esista.

<<Nell’ambito della Chiesa cattolica, i fenomeni paranormali sono sempre stati riconosciuti, ne parlava già sant’Agostino. Solo che ad un certo momento la Chiesa, temendo che questi fenomeni portassero confusione nella Fede, ne aveva proibito lo studio. Alla fine degli anni Sessanta si decise invece che era importante informare seriamente gli studenti su queste tematiche sempre più diffuse. Si cambiò atteggiamento: non più proibizione ma informazione.

<<Io mi interesso di questi fenomeni da quando ero un ragazzino. Sono nato a Collepietra, un paesino di montagna in provincia di Bolzano. Il mio compito allora era quello di portare a pascolare il bestiame e stavo solo con gli animali anche sedici ore al giorno. Mi sono accorto che, in qualche modo, loro percepivano il mio stato d’animo. Era una forma di comunicazione invisibile, sottile, al di fuori dei normali concetti.

<<Questa constatazione mi fece riflettere e cominciai a sviluppare, a modo mio, un curioso interesse per le cose nascoste, interesse che ho sempre portato con me durante tutta la mia formazione. Mi sono laureato in Teologia però con una tesi sui sogni profetici dell’Antico Testamento. Possiamo dire sui “sogni paranormali” perché in un certo senso sono quelli che si leggono nelle Sacre Scritture. E la mia non era solo una ricerca di biblioteca. Per la prima volta inserii in una tesi di teologia ricerche concrete nel campo della parapsicologia, analizzando degli studi sulla veggenza che erano stati fatti in quel tempo in Germania. In seguito mi sono laureato anche in Psicologia e anche lì con una tesi sperimentale sull’uso del pendolo da parte dei sensitivi, cioè sulla radioestesia.

<<Poi, nel 1969 sono stato chiamato dall’Accademia Alfonsiana della Pontificia Università Lateranense per un corso sulla parapsicologia. A quel tempo ero già conosciuto e stimato tra i professori universitari e così pensarono a me per quell’incarico. Io però volli chiamare la materia di insegnamento “Paranormologia”, introducendo un nuovo concetto per definire letteralmente lo “studio del paranormale”. Il termine “parapsicologia” era per me troppo restrittivo.

<<I fenomeni paranormali sono, infatti, moltissimi e si presentano nelle forme più disparate. Ma non sempre riguardano la “psicologia”. Se ad esempio ci troviamo di fronte al corpo incorrotto di una persona morta da secoli, non possiamo applicare il concetto di “psiche” ad un cadavere. E la stessa cosa quando studiamo un miracolo che si dice sia avvenuto per intercessione di un santo.

<<I grandi esperti americani hanno sempre considerato la parapsicologia come lo studio dei fenomeni di telepatia, di psicocinesi e di percezione extrasensoriale. Il mio campo di ricerca invece, come ho detto, è più vasto. Riguarda tutti i fenomeni inspiegabili e non solo quelli della telepatia, della psicocinesi e della percezione extrasensoriale. Riguarda persino l’ufologia, anche se questo settore mi ha causato dei problemi.

<<Anni fa, un giornale americano scrisse che io, con i miei corsi, preparavo i missionari per l’incontro con gli extraterrestri. L’articolo suscitò un putiferio. In Vaticano arrivarono moltissime lettere indignate e i miei superiori mi chiesero delle spiegazioni. Con molta semplicità, dissi loro che il mio lavoro consisteva anche nel trattare l’ufologia e le teorie che spiegavano come prendere contatti con gli alieni. Anche questo fa parte della paranormologia, dello studio del paranormale. L’ufologia è un argomento di attualità e i giovani studenti ne sono attratti. Ed è molto meglio informarli con obiettività e serietà che rispondere alla loro curiosità con una proibizione.

<<Oggi va di moda l’esoterismo. Ci sono sette, discipline, filosofie che propongono modi di vivere legati alla natura, alle energie, alla ricerca della spiritualità. Ma tutto questo riflette una disarmante verità: l’uomo è molto confuso. Sente forte il bisogno di risposte e non trova nessuno in grado di fornirle. Si era affidato alla scienza ma poi si è accorto che questa è diventata troppo complessa e “incomprensibile” per l’uomo comune. Nello stesso tempo, l’uomo non vuole affidarsi alla Chiesa perché teme di sentirsi soffocare dalla sua disciplina. E allora non ha punti di riferimento. L’esoterismo, con i suoi molteplici concetti, sembra andare bene per ciascuno, dona all’uomo l’impressione di essere al sicuro. Ma è solo un’illusione, perchè l’esoterismo non è in grado di dare risposte. Ci sono troppe teorie e troppe dottrine e alla fine la confusione non fa che aumentare. Inoltre tutte queste discipline e filosofie non riescono a dare un senso alla “concreta” dimensione umana, dalla nascita alla morte.

<<Il segreto sta nel cercare. E nel conoscere per poter scegliere. Ecco perché è importante anche lo studio dei fenomeni paranormali, perché danno il senso di un mondo più vasto e profondo di quello alla portata dei sensi. Il segreto sta nel concepire l’uomo nella sua “completa” realtà che è fatta di materia ma anche di spirito. Ed è la dimensione spirituale che preserva la personalità dell’individuo.>>