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I RUBINETTI DELL’ACQUA DI LOURDES 

 

 

E’ una semplice acqua di sorgente, potabile, pura, identica a tanti altri tipi di acqua  della zona, ha una temperatura di 12 gradi; è solo un  segno non un qualcosa di magico. La stessa Bernadette diceva:  “ATTINGONO  L’ACQUA COME SE FOSSE UNA MEDICINA…OCCORRE AVERE LA FEDE, BISOGNA PREGARE!  QUEST’ACQUA NON HA NESSUN VALORE SENZA LA FEDE”.

Il significato profondo  dell’acqua di Lourdes è descritto sopra i rubinetti:”Lavati il volto, bevi di quest’acqua e prega il Signore perché purifichi il tuo cuore”. L’acqua della sorgente viene raccolta in alcuni depositi sotterranei di circa 300 metri cubi, uno vicino alle stesse fontane, un altro sotto la Basilica del Rosario. Da qui viene spinta in alto,in un grande serbatoio di 2000 metri cubi dal quale vengono alimentati i rubinetti e le piscine. Ogni anno vengono consumati 8500 metri cubi di  acqua.

Il Cammino Dell'Acqua

La sorgente

La Vergine Maria ha voluto aspettare il 25 febbraio per introdurre l’acqua nelle apparizioni e si sa la sua importanza. E’ la 9 apparizione, quella del centro, preparata intensamente dalla tristezza della Signora e dalle sue richieste di preghiera e di penitenza per i peccatori: “Andate a bere alla sorgente e lavatevi.” Non riporteremo qui il racconto molto originale che Bernadetta ci ha lasciato dell’episodio e soprattutto della sua esitazione molto comprensibile tra le acque del Gave e questa sorgente ancora invisibile. Non è nata tra le mani di Bernadetta, alcune persone anziane la conoscevano.

Si è giustamente sottolineato i riferimenti biblici di quest’acqua che scaturisce dalla roccia, come nel deserto. Rievoca l’acqua che scorre dal Tempio, nel testo famoso del profeta Ezechiele, l’acqua che esce dal fianco aperto del Salvatore, al momento della sua morte. Ecco perché quest’acqua fu fin dall’origine oggetto delle più grandi attenzioni. Alcuni operai avevano notato il fango, fin dal 28 febbraio: con delle pale e delle zappe, aggiustarono il canale e scavarono una piccola vasca dove l’acqua cadeva “attraverso una cannula di corteccia di quercia”. Là ebbero luogo i primi miracoli!

Questi infelici operai furono oggetto di un rapporto che andò dal prefetto al viceprefetto, prima di ritornare al sindaco di Lourdes che li convocò e rimproverò. Le sistemazioni  più serie furono riprese solamente dopo il 5 ottobre 1858, quando l’imperatore diede l’ordine di togliere le barricate che chiudevano la grotta.

Mons. Laurence, un anno prima di riconoscere ufficialmente le apparizioni, finisce per acquistare la grotta di Massabielle fino ai bordi del Gave: nel 1862, gli operai poterono incanalare la sorgente e portare l’acqua mediante “tubi di terracotta” fino ad una bella fontana di marmo bianco e nero dove erano state riprodotte le parole della Madonna “Andate  a bere alla fontana e lavatevi” con la data del 25 febbraio 1858. Una piccola capanna, con catini  di diversa grandezza  destinate ai malati, fu installata sull’area  dell’attuale sagrestia della grotta. Questi umili inizi dovevano essere  molto tempo all’onore.

 

Le fontane

Per rispondere alla richiesta, bisognò installare una nuova  fontana ad un livello poco inferiore, a sinistra della grotta, quando si gira la schiena al Gave. C’erano dodici rubinetti sotto pressione, alimentati da un serbatoio di 50.000 litri. Che cosa dire del successo di quest’acqua, spesso spedita agli antipodi? Che dire anche degli studi sulla portata della sorgente e le analisi che sono state fatte regolarmente dal 1858? Le guarigioni non sono per niente attribuibili alle proprietà particolari di quest’acqua che non deve essere chiamata “miracolosa”, come certi vorrebbero. L’amore di Dio passa attraverso umili realtà, come Cristo ha mostrato così spesso.

Il bisogno d’acqua ha sempre seriamente preoccupato vescovi di Lourdes.  Nell’estate, la portata della sorgente si abbassa talvolta. Mons. Théas, del tutto impegnato nella preparazione del centenario delle apparizioni nel 1958, e spinto dalla necessità di alimentare le nuove piscine di cui parleremo, prende grandi decisioni. Durante l’inverno 1955-1956, fa scavare un immenso serbatoio di duemilametri cubi d’acqua. Il lavoro sarà molto duro per gli operai a causa di un inverno particolarmente rigoroso. Questi serbatoi, esclusivamente alimentati dall’acqua della sorgente, contrariamente a ciò che gli spiriti malevoli volevano far credere, hanno permesso di alimentare i numerosi rubinetti di cui oggi possiamo servirci.

 

Le piscine

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