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Maggio 2003

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Dalla feltrinelli.it 

Claudio Baglioni, "Sono io l'uomo della storia accanto"

 Un migliaio di fan appassionati ha invaso il megastore "la Feltrinelli" in p.za Piemonte a Milano. Protagonista: Claudio Baglioni. L'artista romano, in occasione della presentazione del suo nuovo cd, ha intrattenuto dal vivo i presenti per più di un ora. Niente autografi, ma che spettacolo... Come sempre, per gli eventi davvero speciali, la Feltrinelli diventa protagonista. In occasione dell'uscita del suo nuovo album, Claudio Baglioni ha intrattenuto un migliaio di fedelissimi e appassionati fan, giovedì notte a la Feltrinelli Libri e Musica di Milano in piazza Piemonte. Occasione questa per un'apertura davvero speciale. Dalla mezzanotte infatti, è stato messo in vendita il nuovo disco del grande artista romano. Come in altre occasioni, anche quella di ieri è stata una serata di festa, in qualche caso di commozione (sulle note di Avrai), sicuramente un valido modo per mettere in contatto, in una forma alternativa ai concerti a pagamento, pubblico e artisti. L'album Sono io, l'uomo della storia accanto, anticipato dall'uscita del singolo Sono io, nasce sulla spinta di due bisogni essenziali. Quello forte di ritornare, riaffrontare e ripensare i momenti più importanti, più sentiti, quelli più carichi di significato di questi anni di musica. E quello di voltare pagina rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quelli che hanno segnato la produzione da Oltre fino a Viaggiatore sulla coda del tempo. Questo nuovo lavoro giunge a tre anni di distanza dal precedente e si compone di 13 brani inediti. Il cd Sono io, l'uomo della storia accanto anticipa di circa un mese la realizzazione di uno dei più impegnativi tour mai prodotti fino ad oggi in Italia. Dal 14 giugno Baglioni sarà protagonista di sette date evento. Uno show senza precedenti che avrà nel coinvolgimento e nell'improvvisazione due tra i principali elementi di vitalità e forza e che, ogni sera, porterà al centro della scena fino a mille artisti, tra band, orchestra, performers, ballerini, atleti e artisti di strada. Un happening incandescente. Uno spettacolo imprevedibile, ogni sera diverso. Un work in progress creativo che renderà il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente unica e irripetibile. Con Baglioni in questa nuova avventura dal vivo, Pepi Morgia, ideatore e creatore delle luci e Luca Tommassini, coreografo di fama mondiale. La prima data è prevista per il 14 giugno allo Stadio del Conero di Ancona, che già nel 2001 aveva ospitato il debutto del trionfale tour Incanti. Lo spettacolo sarà poi il 19 giugno allo Stadio San Siro di Milano, il 23 giugno allo Stadio Euganeo di Padova, il 27 allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, il 1 luglio allo Stadio Olimpico di Roma (sede dello storico concerto del 1998 dove per la prima ed unica volta fu concesso l'intero Stadio), il 5 luglio al San Paolo di Napoli, per concludersi in Sicilia il 12 luglio allo stadio Cibali di Catania.

31 MAGGIO 2003

Il gruppo di ballo si esibirà con Baglioni .

MONTEMURLO — Il Gruppo ballo spettacolo di Montemurlo farà parte del tour 2003 di Claudio Baglioni. Quindi, al concerto che si terrà il 27 giugno allo stadio di Firenze, e davanti a 40.000 persone, ci sarà anche il gruppo di ballo montemurlese. «La commissione di coreografi e lo stesso Baglioni –racconta Luca Bonini, responsabile del gruppo - dopo aver analizzato centinaia di filmati dei gruppi partecipanti all'audizione hanno confermato la nostra partecipazione.La prossima settimana sarà ospite del nostro Spazio Ballo il coreografo di fiducia del Tour Baglioni che analizzerà e sistemerà le posizioni dei 30 ballerini».

31 MAGGIO 2003

Baglioni spinge l'Ancona 

ANCONA — «Non chiedetemi pronostici per la partita di domani. E' una questione scaramantica. Posso solo dire che farò il tifo per l'Ancona dalla tribuna centrale». Claudio Baglioni conferma la sua presenza questa sera al Del Conero in occasione della partita tra l'Ancona e il Venezia, ma preferisce non sbilanciarsi e spiega anche perchè. «Tempo fa — ha raccontato durante l'incontro di ieri mattina in Comune — ero andato a vedere una partita della nazionale. Tutti mi chiedevano un pronostico, ma un importante politico (Veltroni, allora vice presidente del Consiglio dei ministri, ndr.) mi disse di non sbilanciarmi mai, perchè se poi gli azzurri avessero perso avrebbero subito detto che non 'porto bene'. E così anche in questa occasione preferisco non sbilanciarmi aspettando il triplice fischio dell'arbitro per poi lasciarmi andare...». Ma per Baglioni la partita di domani è anche un'occasione per incontrare mister Gigi Simoni. «Lo concosco da tempo, da quando allenava la Lazio. E' una persona — sottolinea il cantautore romano — che stimo tantissimo sia come allenatore che sul piano umano». E così, questa sera è possibile che Baglioni tradirà per un giorno la sua squadra del cuore, la Roma, indossando semmai la sciarpa dell'Ancona. «Oramai sono legato a questa città dove ho concluso il mio ultimo tour con l'onore di aprire al stagione dedicata alla musica leggera al Teatro delle Muse. E' stato un grande provilegio per la mia carriera per il quale devo ringraziare questa città che, sempre, mi regala un'accoglienza fantastica». E la presenza di questa sera allo stadio è sicuramente un modo per testimoniare da parte di Baglioni il suo legame con la dorica. «La decisione di Claudio — ha sottolineato il sindaco, Fabio Sturani — di assistere alla partita ci fa molto piacere. E' un modo per rendere evidante come lui ha ormai trovato ad Ancona un ambiente ideale sia per lavorare che per trascorrere qualche giorno di tranquillità. Se questo accade — ha concluso il primo cittadino — è perchè la città si è dotata di strutture che possono accogliere grandi eventi. Quegli spettacoli realizzati grazie a Domenico mascitti e Giulio Spadoni che hanno portato Ancona a essere un punto di riferimento nazionale e internazionale». E per Baglioni sarà anche un modo per verificare vdal vivo come si presenta il Del Conero gremito. Alfredo Quarta

31 MAGGIO 2003

Baglioni: «Vi cullerò con un happening di note» 

ANCONA — «Una grande festa, uno spettacolo diverso in ognuna delle sette città che andremo a visitare». Così Claudio Baglioni, incontrando il sindaco, gli altri amministratori e i giornalisti della città, ha raccontato in anteprima la nuova avventura che lo vedrà protagonista negli stadi dal 14 giugno (debutto al Del Conero di Ancona) al 12 luglio. Per il cantautore romano è una festa perché, insieme al regista Pepi Morgia, ha pensato a un happening dove la musica rimane l'elemento centrale ma, tutt'intorno, a fare da coreografia, si muovono artisti che arrivano dal teatro di strada, dalla danza, e poi giocolieri, sbandieratori, atleti di karate e judo, ballerini di flamenco. «Un mix — sottolinea Baglioni — tra concerto, musical ed elementi circensi con una coreografia minimalista». Tutto il campo sarà libero dagli spettatori che troveranno posto solo sulle gradinate, mentre sul prato verrà piazzato centralmente il palco. Il resto del manto erboso sarà a disposizone degli altri artisti e delle installazioni create dalle accademie di Belle Arti delle varie regioni dove farà tappa lo spettacolo. «Sarà l'occasione — dice Baglioni — per ripercorrere la mia carriera. Oltre tre ore di musica ritmate dalla voglia di stare insieme». Non solo, comunque, le canzoni del passato ma anche quelle recentissime dell'album Sono io, l'uomo della storia accanto. «Sembra strano — conclude Baglioni — e, me ne stupisco, ma con questo show mi sembra di tornare agli inizi». a. q.

31 MAGGIO 2003

 

BAGLIONI, 35 ANNI DI MUSICA IN TOUR

CONCERTI AL VIA IL 14 GIUGNO

«DOPO L'ESTATE FINALMENTE LA LAUREA»

 

ANCONA. «Sarà un concerto-festa, un happening di parole e musica tra passato e presente, un colloquio fitto col pubblico per parlare dell'amore e dell'uomo, un nuovo inizio che mi emoziona come fossi al principio della carriera». Così il cantautore Claudio Baglioni ha descritto il concerto che inaugurerà ad Ancona il 14 giugno prossimo il suo nuovo tour. L'artista romano ha annunciato anche che nel prossimo mese di ottobre conta di laurearsi in architettura.

Tre ore di musica e trenta brani, di cui cinque o sei dell'ultimo album, «Sono io, l'uomo della storia accanto», sono il biglietto da visita del tour. Con Baglioni, a presentare l'iniziativa in un incontro stampa, c'era anche il regista del tour Pepi Morgia, che ha illustrato l'ambientazione del concerto allo stadio del Conero: «Un grande palco ed installazioni di luci, tutto molto semplice, quasi minimalista, perchè la vera protagonista sarà la musica, ma personalizzato da elementi decorativi, realizzati con materiale di riciclo dall'Accademia di belle arti di Macerata».

Tra le novità del tour, che dopo Ancona toccherà Milano (stadio San Siro, 19 giugno), Padova (stadio Euganeo, 23 giugno), Firenze (stadio Franchi, 27 giugno), Roma (stadio Olimpico 1 luglio), Napoli (stadio San Paolo, 5 luglio) e Catania (stadio Cibali 12 luglio), c'è infatti la collaborazione con i diversi centri di produzione artistica dei territori che ospiteranno gli spettacoli. Inoltre, prima di ciascun concerto, gli organizzatori selezioneranno sul posto sbandieratori, ballerini, parrucchieri, truccatori, costumisti e artisti di strada che parteciperanno, ciascuno per quel che sa fare, allo spettacolo. «Un lavoro di gruppo», scherza Baglioni, «e tra amici, anche perché sono tutti un po' anzianetti». E mentre si prepara a due settimane di prova al Palarossini prima del grande evento, annuncia che questo sarà un concerto unico.

«Ripercorrerò», dice, «35 anni di lavoro e di vita, dopo aver acquisito la consapevolezza, che esprimo anche nel nuovo album, che in quest'epoca di appiattimento in cui ha sempre ragione la "maggioranza", la verità nasce dall'uomo e va ricercata nell'individualità, non nell'individualismo».

Ma il concerto sarà prima di tutto una grande manifestazione musicale, che vedrà sul palco sei musicisti, Paolo Gianolio, direttore musicale e chitarrista, Walter Savelli, pianista, Giovanni Boscariol, tastierista, Danilo Minotti, chitarrista, Paolo Costa, bassista e Lele Menoffi, batterista, 33 professori d' orchestra e altri 35 animatori di scena, per le coreografie di Luca Tommassini. Per realizzarlo si muoveranno in tutto 500 persone tra quelle del casting, del personale tecnico e degli organizzatori locali. E intanto, alla ricerca di una sempre nuova identità Baglioni fa sapere che in autunno prenderà il diploma di laurea in architettura. «Avevo smesso anni fa, e posso dire che dopo 25 anni di tasse universitarie me la sono proprio ben pagata», ha scherzato.

31 MAGGIO 2003

C’È CLAUDIO BAGLIONI, E IL COMUNE VA IN TILT «RIPARTO DA ANCONA DOPO AVER CHIUSO IL PRECEDENTE TOUR PROPRIO QUI, ALLE MUSE»

 

di Claudia Gentili

ANCONA - “Mezzogiorno di fuoco" al Comune di Ancona. Claudio Baglioni arriva sul piazzale del Palazzo del Popolo con una puntualità svizzera ed è subito assaltato dai fan. Dipendenti comunali. Assessori. Prima timidi, curiosi, poi sempre più entusiasti e intraprendenti. In prima fila Recchi, Pistelli e Ragnetti. Scendono dall’ufficio tecnico, salgono dall’Urp. L’ospitalità è un dovere, si sa, e il popolo del palazzo comunale non se lo fa ripetere. Applausi. Saluti. Sorrisi. Fogli, penne e obiettivi caricati. Colli allungati verso l’alto a scorgere il Claudio nazionale oltre le decine e decine di teste che spingono. Spingono per entrare nella sala Giunta dove è previsto l’incontro con la stampa, e abbracciare virtualmente Baglioni, ad Ancona da qualche giorno per preparare il concerto del 14 giugno al Del Conero. Spingono e alla fine entrano, lasciando il cantante sorpreso a guardarsi intorno «Grazie dell’accoglienza» dice. «Credo che sia la conferenza stampa più affollata degli ultimi 10 anni in Comune – afferma stupito il sindaco Fabio Sturani, contento che Baglioni abbia scelto ancora una volta Ancona - Conferma la nostra città come un punto di riferimento nel panorama nazionale». E magari anche «una seconda Roma per Baglioni, visto che in 6 anni ci è tornato 3 volte», si augura un emozionato Antonio Recchi, assessore alle politiche giovanili. Baglioni prende il microfono. La sala Giunta resta in silenzio densa di attesa per qualche secondo… «Non ho mai trovato amministratori così informati – dice rivolgendosi al sindaco che poco prima ha parlato del tour – Datecelo che lo utilizziamo per introdurre i tour». Risate. Sturani si schernisce lusingato. Il ghiaccio è rotto. Un Baglioni ironico e loquace quello che ieri ha presentato la prima delle sette date estive in giro per l’Italia. «E’ un fatto curioso – continua - Riparto da Ancona dopo aver concluso il precedente tour proprio qui, alle Muse. E mi dicono che sono stato il primo canterino leggero del teatro». Ma come sarà allora il concerto anconetano, in esclusiva per diverse regioni del centro Italia? «E’ tutto ancora in itinere – spiega il regista Pepi Morgia, amico e collaboratore di Baglioni dagli esordi con la Rca e da Questo piccolo grande amore – dopo le prove musicali verranno quelle con i figuranti, le cui selezioni non sono ultimate». Per ora si sa che lo spazio scenico sarà l’intero campo sportivo e ci saranno installazioni degli artisti dell’Accademia, movimenti di massa spettacolari. Ma soprattutto ci sarà la musica. «Una festa più che un tour, che faremo nel 2004. Una voglia un po’ pazza e temeraria di mettere insieme la sapienza musicale dei miei musicisti, prima che manchino - aggiunge Baglioni, scherzando - e gli amici, i compagni di viaggio come Pepi. Una passeggiata conoscitiva per amare il percorso e le località». Trentacinque anni di musica cucita in 3 ore di emozioni per 20 mila. Tanti quanti quelli che stasera attenderanno l’esito di Ancona–Venezia, proprio insieme a Baglioni che, da buon tifoso («della Roma e con padre laziale»), non mancherà. E oggi fa gli in bocca al lupo di persona al suo amico Gigi Simoni. I figuranti per ora individuati ad Ancona sono Maurizio D’Agnino, Gams e Maurizio Marinozzi, Michele Fossà, Monca Boncompagni, Mirko Bruzzesi, Massimiliano Isgrò, Akkademia dello spettacolo Paolo Faina, Danilo Gariboldi, Ist. Carlo Secoli Marzia Belardinelli, Emanuele Pinna, Cristian Nastasi, Annalisa De Simone

 

Canzoni per un figlio

Il Nuovo

31 MAGGIO 2003, ORE 9:50

Ninne nanne, brani di incoraggiamento o "testamenti spirituali". Poesie in musica per trasmettere ai propri figli sentimenti talvolta celati.

Ernesto Capasso

 “Sentirai di non aver amato mai abbastanza se amore, amore avrai”, cantava Claudio Baglioni in Avrai, brano del 1982 dedicato alla nascita del figlio Giovanni. A oltre vent’anni di distanza, l’ex viaggiatore sulla coda del tempo ha inserito nell’ultimo album, Sono io, un nuovo motivo dedicato al suo rampollo, dal titolo Grand’uomo. Una ballata piena di ritmo che vuole essere un inno alla capacità di trovare dentro di sè la forza e la fiducia per andare avanti.  “Ti giuro che io sarò qualcuno e griderò al futuro il vento che c’è in me”.

Se Baglioni dedica una canzone al figlio Giovanni ormai ventunenne, a rivolgersi alla figlia di sei anni è Eros Ramazzotti, che nell’ultimo cd, 9, le ha dedicato il brano Canzone per lei: “Babe se tu non ci fossi, io non vivrei più/ perciò cuore mio…meno male che ci sei tu”. L’interprete di Adesso tu aveva già in passato cantato, sullo stesso  tema, L’aurora contenuta nel cd Dove c’è musica del 1996.

Ma Baglioni e Ramazzotti sono soltanto gli ultimi cantanti in ordine di tempo ad affollare la nutrita schiera di melodie sull’amore per i propri pargoli. A cominciare da Fabio Concato, che nel 1984 incide uno dei suoi album più intensi e poetici. Nel disco che porta il suo nome compaiono brani molto amati dal pubblico come: Guido piano, Ti ricordo ancora e Fiore di maggio, per la figlia appena nata. Il suo ritornello è tra i più cantati sulle spiagge accanto ai falò: “E ci hai visti su dal cielo, ci hai trovato e piano sei venuta giù”. Alla seconda figlia, Concato invece dedica il brano Giulia, inserito nell’album In viaggio.

Un viaggio in note è la ninna nanna composta per la figlia Teresa che fa parte di Lorenzo 1999, il cd di Jovanotti che si apre appunto con il brano Per te. Una canzone che parte in modo quasi sussurrato con un leggero accompagnamento musicale per aprirsi nel finale a una grande orchestra d’archi: “E per te il dubbio e la certezza, la forza e la dolcezza”.

Piena di forza e dolcezza è anche la ninna nanna di Eugenio Finardi: Mio cucciolo d’uomo, dall’album Acustica, una raccolta delle sue più belle canzoni: “Un giorno mentre stavo lavorando alla composizione delle canzoni che poi sono diventate l’album Millennio - spiega il cantautore - ero andato da Vittorio (Vittorio Cosma, tastierista di Finardi)  per mettere a fuoco una sua idea della quale avevo immaginato uno sviluppo melodico ed un testo che parlasse sia a mio figlio che a mio padre”. Ed è così che sono nate le parole: “Mio cucciolo d’uomo di quello che sono vorrei dare a te solo le cose migliori e tutto quello che ho imparato dai miei errori, dai timori che ho dentro di me”.

Di timori e  speranze parla anche Roberto Vecchioni nel libro Trovarti, amarti, giocare il tempo (Einaudi 2002) a proposito del brano Figlia, inserito in Elisir del 1976: “Figlia è una canzone che dedico volentieri ai miei alunni - racconta Vecchioni - nel testo c’è un programma di vita importante”.
“E figlia, figlia, non voglio che tu sia felice, ma sempre contro finché ti lasciano la voce”, canta il professore-musicista.

Una voce che non perde colpi è quella di Riccardo Cocciante, che molti anni prima dei fasti di Notre Dame de Paris ha scritto Vivi la tua vita contenuta nell’album Cocciante del 1991, uscito all’indomani della vittoria al festival di Sanremo con Se stiamo insieme. Il motivo è una ballata leggermente ritmata in cui ritorna con frequenza l’inciso: “Vivi la tua vita diventa un uomo saggio e con coraggio”.

Un uomo di grande saggezza musicale è Pino Daniele che ha scritto per la figlia il brano Sara, presente nell’ultimo lavoro di inediti Medina: “Sara non piangere, rompi i tuoi giochi contro l’arroganza del mondo che è pieno di cose inutili da fare, da dire”.

E di cose da dire ne ha anche Luca Carboni, che nel 1999 decide di aprire la sua prima raccolta discografica: Il Tempo dell’amore con La mia ragazza dedicata alla sua compagna e alla nascita del figlio Samuele: “La mia ragazza è un fiore che vedo sbocciare sulle lenzuola dell’ospedale, sul suo vestito bianco il suo viso stanco piange gocce di rugiada”.

Se Carboni apre la sua raccolta con La mia ragazza, 13 anni prima, nel 1986, Antonello Venditti aveva aperto il disco Venditti e segreti con Peppino , canzone molto ispirata, piena di amor paterno, per il proprio rampollo: “E da solo andrai verso il tuo domani con i tuoi occhi ed i miei occhiali. Cani randagi nella notte scura, la vita no, non fa paura”.

(31 MAGGIO 2003, ORE 9:50)

dal venerdi' di repubblica 

In fuga dalla retorica (con l'aiuto di Bach) Titolo, copertina, grafica e ovviamente le canzoni, tutto indica a chiare lettere la voglia di Baglioni di riprendere confidenza con l'immediatezza della canzone. Ha ripreso a scrivere canzoni d'amore, personali, universaliste, di coppie esaurite dal tempo (Tutto in un abbraccio, Mai più come te, Quei due, Tienimi con te) e si permette alcune incursioni ai limiti dell'autobiografia, come Grand'uomo (sul rapporto di sogni e illusioni nella dinamica padre - figlio) e Patapàn (commossa rievocazione del rapporto col padre), in una sorta di divisione ideale di un disco che parte pronunciando forte la parola "io" e procede verso il "noi" fino a una sequenza di roboanti possibili finali che si intitolano Requiem, sinfonica melodica sul tema della pace, Di là dal ponte, dove un vero e proprio coro sottolinea l'apertura verso il collettivo, e infine Per incanto e per amore che si sviluppa sul celebre tema della Cantata n. 147 di Bach. Sebbene più personale, e a tratti scanzonato (come nella riuscita Serenata in sol) Baglioni non riesce a evitare del tutto l'insidia della retorica, ma la sua evidente sincerità è disarmante e piacerà anche ai fan di sempre. (Gino Castaldo)

Corriere Adriatico

Venerdì 30 Maggio 2003

La società ha invitato il cantante in tribuna d'onore
C'è anche Baglioni


Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni allo stadio Del Conero ma tra gli oltre 20 mila che prenderanno d'assalto lo stadio anconetano ci sarà anche un ospite di eccezione: si tratta di Claudio Baglioni.

Il famoso cantante romano sarà ospite della società biancorossa in tribuna d'onore. Infatti la società di via Maratta e il presidente Ermanno Pieroni hanno invitato ad assistere al match il cantante che si trova ad Ancona per le prove in vista del concerto del 14 giugno. Un concerto che, come molti sapranno, si terrà proprio allo stadio Del Conero. La società dorica ha contattato e il manager Pepimorgia per una sua partecipazione e Baglioni ha subito accettato l'invito con entusiasmo.

Il cantante ha scelto Ancona per lanciare il suo nuovo tour e da queste parti si trova davvero molto bene tant'è che non è difficile incontrarlo a cena nei vari locali della zona.

Adesso anche il "battesimo" alla partita. Inutile dire per chi tiferà domani sera Claudio Baglioni...

Venerdì 30 Maggio 2003

In tribuna anche Baglioni

ANCONA — Ci sarà anche Claudio Baglioni, ormai «anconetano» per quasi un mese, sugli spalti del Del Conero. Tiferà Ancona? Speriamo e speriamo che sia di buon auspicio la sua presenza sulle tribune per una partita che vale ai biancorossi, ma anche a tutta la città, una stagione intera. La gara quindi sarà nobilitata da un ospite d'eccezione, ad Ancona per lo spettacolo di metà giugno ed attualmente in città per le prove, dopo la giornata di audizioni del mese scorso al Barfly. Un personaggio importante per una partita fondamentale, che tutti aspettano con l'orologio alla mano, facendo il conto alla rovescia. Chissà se le tifose della tribuna saranno distolte dal match dalla presenza e dal fascino eterno del Claudio nazionale.

Venerdì 30 Maggio 2003

Ci sarà anche Baglioni

ANCONA - Ci sarà anche Claudio Baglioni ad assistere domani ad Ancona-Venezia. Infatti la società di via Maratta e il Presidente Ermanno Pieroni hanno invitato ad assistere al match il cantante che si trova ad Ancona per le prove in vista del concerto del 14 giugno allo stadio Del Conero. Presi accordi tra la società dorica e il suo manager Pepi Morgia per una sua partecipazione, Baglioni ha subito accettato l'invito

29 Maggio

 Come da tradizione, vince Baglioni

 MILANO — Primo in classifica, come da tradizione. La conquista della vetta dell'hit parade da parte di Claudio Baglioni è la prima novità di questa settimana. «Sono io l'uomo della storia accanto» è l'album nato sulla spinta del bisogno di ritornare e ripensare i momenti più importanti della sua musica. Ma anche dal bisogno di voltare pagina dopo la lunga stagione dei dischi difficili, inaugurata con «Oltre». Altra novità, il settimo album di Ricky Martin «Almas de silenzio», che fonde il sound tradizionale della star portoricana con ritmi più internazionali. Al quarto posto i Simply Red, reduci anche dal successo del concerto di domenica in piazza Duomo. Il gruppo inglese è terzo nella classifica dei singoli, subito dietro a Eros Ramazzotti e Giorgia. Nella classica dominano le compilation. S.N.

Corriere Adriatico 

29 Maggio

Sta preparando il tour di Baglioni Pepi Morgia non solo regista

 SPETTACOLI

 ANCONA - Pepi Morgia è incollato al telefono, si alza dal tavolo, passeggia, riprende la sedia. Il ritmo delle chiamate è serrato. Lui le affronta tutte con una calma e una pazienza assolutamente invidiabili. Eppure si capisce che dall'altro capo del telefono non ci sono sempre delle situazioni positive. Eppure... Ed è in una giornata calda ed afosa che lo incontriamo, a poca distanza dall'Arco di Traiano, in prossimità del porto. Gente che arriva, gente che va. E Pepi è così: un nomade in perenne movimento. Ora, è in Ancona, città adottiva, per preparare lo spettacolo che andrà in scena al Del Conero di Claudio Baglioni. "Un "non tour" - ci dice - visto che si parla di soli sette episodi. Date che, dopo aver impostato il canovaccio, non saranno mai uguali, che avranno anche, nella scenografia, delle situazioni diverse. Con Claudio c'è un'amicizia e un rapporto di lavoro decennale. Abbiamo iniziato con la "via del colore" passando dal tour "giallo" sui camion, a quello "rosso", molto teatrale, per arrivare a quello "blu", tecnologico e futuribile. Nel 2001, dopo i grandi allestimenti, siamo andati nei teatri con uno spettacolo minimalista. Ed ora puntiamo sui grandi spazi. Momenti evolutivi di un grande cantautore con il quale abbiamo avuto, primi in Italia, la visione della centralità del palco per uno show completo a 360°." "Le caratteristiche - ci spiega il regista - di questa nuova avventura sono nel casting fisso di 100 elementi che di tappa in tappa sarà coadiuvato da circa 150 artisti locali, gli allestimenti si arricchiranno di volta in volta di materiale riciclato "rivisitato" dalle varie Accademie di Belle Arti, per le Marche quelle di Macerata." Pepi Morgia, dopo trent'anni vissuti nel mondo dello spettacolo, ora, giustamente può dirsi all'apice della carriera. Poliedrico, ha toccato quasi tutti i campi artistici: regista di spettacoli di diversi generi, coreografo, talent scout. Sua la scoperta di Cammariere, il ritorno di Ron e Fortis, tanto per citare le ultime cose. Nello show business Pepi Morgia è tenuto in altissima considerazione. Puntiglioso, ma sempre disponibile, non lesina aiuti e consigli sia a chi inizia in questo campo pieno di sabbie mobili, sia a chi ha fatto naufragio. Eccolo amico e mentore, dunque, di Bocelli, Pausini, Ramazzotti. Indimenticabile l'unione con Fabrizio De Andrè. E i ricordi riportano alla luce Genesis, Elton John, Eric Clapton. Osmosi, scambi umorali e di idee che hanno portato a una crescita, ad una maturità tutta da "sfruttare". 

STEFANO FABRIZI

DISCHI
 
TORNA BAGLIONI E CI CANTA I RIMPIANTI DI PADRE E FIGLIO
 

Nel nuovo album "Sono io" Claudio ci racconta il rapporto con il papà e il suo Giovanni, 21 anni.

E ora parte con un megashow.

 

E' un album che brucia Sono io (l'uomo della storia accanto) il nuovo cd di Claudio Baglioni.

"Un disco nel quale le parole chiave sono passione ed emozione ma anche leggerezza" spiega lo stesso cantautore romano "non un disco ricercato ma un album che mi ha cercato, inseguito, emozionato".

Tre anni dopo la raccolta intitolata"viaggiatore sulla coda del tempo" ecco che Baglioni torna protagonista della scena musicale.

E lo fa in 13 brani, 75 minuti di musica, parlando dei suoi sentimenti privati, del rapporto con il padre e di quello con il figlio, dell'amore e sull'amore.

Colpiscono i versi di Grand'uomo dedicato al figlio Giovanni, 21 anni ormai "e un figlio ama sempre un padre ma lo fa mentre lo giudica e quasi mai perdona, finchè gli scopre il segno di una lacrima e per la prima volta vede una persona" canta.

Confessa: "Non gli sono stato abbastanza vicino e questo sarà sempre motivo di rimpianti. E' il seguito di Avrai, scritta per la sua nascita.

Si parla invece del padre Riccardo scomparso tre anni fa, nel brano Patapan "C'è un tempo che se n'è andato con lui" dice.

E canta: "Non era questo il mondo che volevamo e non è il cielo che sognavamo".

Ma ci sono anche brani allegri come Serenata in sol, canzoni d'amore come Tutto in un abbraccio e Sulla via di casa mia, Sono io che è un manifesto autobiografico, e le più impegnate Requiem e Per incanto e per amore.

Ma non è finita: ora parte il tour, sette date per uno show che conta mille artisti, tra band, orchestra, performers, ballerini, atleti e artisti di strada.

Parte il 14 giugno da Ancona.

Poi il 19 sarà a Milano, il 23 a Padova, il 27 a Firenze, il 1° luglio a Roma, il 5 luglio a Napoli e il 12 a Catania.

Mario R. Conti

 

CLAUDIO BAGLIONI CONFERENZA STAMPA

 

Alla presenza del sindaco Fabio Sturani e dell’assessore alle Politiche giovanili Antonio Recchi, venerdì 30 maggio alle ore 12 nella sala consiliare, Claudio Baglioni incontrerà i giornalisti per parlare del concerto del 14 giugno al Palarossini, anteprima nazionale del tour che partirà proprio da Ancona. All’incontro con la stampa parteciperanno anche il promoter nazionale Ferdinando Salzano, i local promoter Domenico Mascitti e Giulio Spadoni di “Annozero” e Pepi Morgia di “Capitani Coraggiosi”. Quest’ultimo sarà presente anche in qualità di regista dei concerti del tour insieme al coreografo Luca Tomassini.

 

Corriere Adriatico

28 Maggio 2003

STA PREPARANDO IL TOUR DI BAGLIONI

PEPI MORGIA NON SOLO REGISTA SPETTACOLI

 

ANCONA - Pepi Morgia è incollato al telefono, si alza dal tavolo, passeggia, riprende la sedia. Il ritmo delle chiamate è serrato. Lui le affronta tutte con una calma e una pazienza assolutamente invidiabili. Eppure si capisce che dall'altro capo del telefono non ci sono sempre delle situazioni positive. Eppure... Ed è in una giornata calda ed afosa che lo incontriamo, a poca distanza dall'Arco di Traiano, in prossimità del porto. Gente che arriva, gente che va. E Pepi è così: un nomade in perenne movimento. Ora, è in Ancona, città adottiva, per preparare lo spettacolo che andrà in scena al Del Conero di Claudio Baglioni. "Un "non tour" - ci dice - visto che si parla di soli sette episodi. Date che, dopo aver impostato il canovaccio, non saranno mai uguali, che avranno anche, nella scenografia, delle situazioni diverse. Con Claudio c'è un'amicizia e un rapporto di lavoro decennale. Abbiamo iniziato con la "via del colore" passando dal tour "giallo" sui camion, a quello "rosso", molto teatrale, per arrivare a quello "blu", tecnologico e futuribile. Nel 2001, dopo i grandi allestimenti, siamo andati nei teatri con uno spettacolo minimalista. Ed ora puntiamo sui grandi spazi. Momenti evolutivi di un grande cantautore con il quale abbiamo avuto, primi in Italia, la visione della centralità del palco per uno show completo a 360°."

"Le caratteristiche - ci spiega il regista - di questa nuova avventura sono nel casting fisso di 100 elementi che di tappa in tappa sarà coadiuvato da circa 150 artisti locali, gli allestimenti si arricchiranno di volta in volta di materiale riciclato "rivisitato" dalle varie Accademie di Belle Arti, per le Marche quelle di Macerata."

Pepi Morgia, dopo trent'anni vissuti nel mondo dello spettacolo, ora, giustamente può dirsi all'apice della carriera. Poliedrico, ha toccato quasi tutti i campi artistici: regista di spettacoli di diversi generi, coreografo, talent scout. Sua la scoperta di Cammariere, il ritorno di Ron e Fortis, tanto per citare le ultime cose. Nello show business Pepi Morgia è tenuto in altissima considerazione. Puntiglioso, ma sempre disponibile, non lesina aiuti e consigli sia a chi inizia in questo campo pieno di sabbie mobili, sia a chi ha fatto naufragio. Eccolo amico e mentore, dunque, di Bocelli, Pausini, Ramazzotti. Indimenticabile l'unione con Fabrizio De Andrè. E i ricordi riportano alla luce Genesis, Elton John, Eric Clapton. Osmosi, scambi umorali e di idee che hanno portato a una crescita, ad una maturità tutta da "sfruttare".

28 Maggio 2003

Come da tradizione, vince Baglioni

 

MILANO — Primo in classifica, come da tradizione. La conquista della vetta dell'hit parade da parte di Claudio Baglioni è la prima novità di questa settimana. «Sono io l'uomo della storia accanto» è l'album nato sulla spinta del bisogno di ritornare e ripensare i momenti più importanti della sua musica. Ma anche dal bisogno di voltare pagina dopo la lunga stagione dei dischi difficili, inaugurata con «Oltre». Altra novità, il settimo album di Ricky Martin «Almas de silenzio», che fonde il sound tradizionale della star portoricana con ritmi più internazionali. Al quarto posto i Simply Red, reduci anche dal successo del concerto di domenica in piazza Duomo. Il gruppo inglese è terzo nella classifica dei singoli, subito dietro a Eros Ramazzotti e Giorgia. Nella classica dominano le compilation

Il 5 giugno 2003 alle 20,35 su RAI 1 dopo il Tg1 Claudio canterà da Ancona "Tutto in un abbraccio" Anteprima del Concerto. La Videoclip durerà 5' circa Fonte: Sorrisi e Canzoni

28 Maggio 2003

«Ogni sera un nuovo show»

 

ANCONA — Cresce l'attesa per il debutto del concerto-show che Claudio Baglioni (nella foto) terrà il 14 giugno allo stadio «Del Conero». Quello tra il cantautore e Ancona è un rapporto molto stretto, sancito da numerosi eventi (basti ricordare il concerto acustico alle Muse lo scorso gennaio).

Baglioni, come sarà questo mega show di cui si parla da mesi? E quanto ci sarà del nuovo album?

«Non posso dire come sarà strutturato, un po' per non rovinare la sorpresa a quanti saranno sugli spalti del Conero e godranno di una vera e propria 'prima'. E un po' perché non sappiamo bene nemmeno noi come sarà questo spettacolo. Non tanto perché stiamo ancora lavorando alla sua costruzione, quanto per il fatto che non si tratterà di uno spettacolo preconfezionato, costruito intorno ad una gabbia rigida. Sarà uno spettacolo dinamico, ogni sera diverso, nel quale un grande spazio sarà lasciato all'improvvisazione. Il nuovo album ci sarà, ma non tutto, naturalmente, visto che presenteremo i brani che più si prestano ad essere eseguiti nella dimensione stadio. Credo che la parte del leone la faranno i brani più rappresentativi di questi 35 anni di musica e credo che stavolta ritroveranno posto in scaletta anche pezzi particolarmente amati che da molto tempo non eseguo più dal vivo».

Le vecchie canzoni saranno presentate differentemente rispetto alle nuove?

«Beh, lo spettacolo avrà comunque una propria unità formale, una cifra stilistica, una filigrana artistica che lo caratterizzerà. Una sua identità, tanto per essere chiari. Ma è naturale che certe canzoni risentano del tempo più di altre e che, quindi, debbano essere rilette, reinterpretate, sia per tirare fuori al meglio quanto di buono c'è in loro, sia per rinfrescarle al vento della stagione nuova, sia per continuare quel gioco di rimandi e contaminazione reciproca con chi le ascolta e continuare a crescere e a divertirsi insieme».

Ancora una volta parte dalle Marche. Cosa la lega a questa regione?

«L'equilibrio. E' una regione che ti mette a tuo agio e trasmette serenità; la gente, interessata, attenta, appassionata, colta; il mare, che è sempre stato una formidabile fonte di ispirazione ed anche un punto di riferimento fondamentale. E poi c'è anche un pizzico di scaramanzia: cominciare da qui porta bene».

Ha seguito direttamente l'iniziativa 'Ci sono anch'io'. Che sensazione le hanno dato i giovani artisti?

«Fiducia ed energia. Fiducia nelle nuove generazioni, per la creatività, l'originalità e la freschezza con la quale inventano una vita ogni giorno diversa e per il modo nel quale, con il loro linguaggio, lo sguardo sulle cose, la passione, dimostrano di essere molto meglio di come certi 'soloni' talvolta li dipingono. Energia, perché vedere la grinta e la voglia di esserci e di comunicare di questi artisti trasmette una grande energia, una grande voglia di lasciarsi tutto alle spalle e di rimettersi in gioco».

Corriere Adriatico

28 Maggio 2003

Non posso dire come sarà strutturato il concerto al Del Conero, un po' per non rovinare la sorpresa a quanti saranno sugli spalti e un po' perché non sappiamo bene nemmeno noi come sarà questo spettacolo"

BAGLIONI CON L'ULTIMO CD TORNA A PARLARE DEI SENTIMENTI PIÙ INTIMI, MA CON UNA NUOVA MATURITÀ

"E' IL MOMENTO DI USARE LA PAROLA AMORE"

ANCONA - Claudio Baglioni da 48 ore è in Ancona e vi rimarrà fino al 14 giugno per preparare la prima tappa del tour estivo.

 

Con il cantautore una lunga ed articolata intervista.

E' appena uscito il suo ultimo album. Come si inserisce nel percorso della sua carriera? In che momento arriva? Com'è il "nuovo" Baglioni?

 

"Forse come un disco che apre una nuova fase. Dopo una stagione piuttosto lunga di dischi ricercati e complessi, come lo sono stati "Oltre", "Io sono qui" e "Viaggiatore sulla coda del tempo", questo è un lavoro più fresco, che ci stringe subito la mano e ci guarda dritti negli occhi. Arriva in un momento nel quale ho sentito di nuovo il bisogno di usare la parola "amore". Una parola tra le più importanti del nostro vocabolario che, però, troppo spesso è usata malissimo e, forse anche per questo, avevo un certo timore/pudore a riprenderla. Poi, però, ho fatto silenzio intorno a me e ho ascoltato quello che saliva da dentro e da dentro salivano queste melodie e queste parole. Ho aperto la porta e le ho lasciate entrare e spero che la stessa cosa succederà a chi le ascolterà. Il nuovo Baglioni è così come lo vedete: l'uomo della storia accanto".

 

Un album molto differente dai precedenti degli anni '90. Come mai il ritorno alla "vecchia maniera"?

 

"Non so se sia una maniera vecchia, ma certamente è una maniera più immediata. Più istintiva, forse, per un disco meno cerebrale e più "amato". Dove contano soprattutto passione emozione (passione ed emozione che spero riescano a contagiare anche voi), ma anche il tentativo di raccontare certe cose con maggiore leggerezza. Perché non è detto che un pensiero profondo - per quanto lo possano essere quelli che abitano le canzoni - debba essere pesante, e che essere leggeri voglia per forza dire essere meno espressivi o privi di significato".

 

- Si è letto che nei testi ci sono anche momenti di vita vissuta. Come se ci fosse attraverso le canzoni la voglia di comunicare affetto ai proprio cari. E' cosi'?

 

"Non solo per i miei cari - un figlio e un padre di cui, per ragioni diverse, avverto la mancanza - ma anche per gli altri, la loro quotidianità e loro piccole storie che fanno ricca la tela della grande storia. Ricca di momenti importanti, di parole forti, di grandi pensieri, di intuizioni fondamentali, di gesti semplici e puliti che talvolta, però, (penso, ad esempio, a quello studente sconosciuto che si parò da solo davanti al carrarmato in piazza Tienammen) riescono anche a cambiare il corso della storia. Perché la storia, la grande storia non esisterebbe senza le piccole storie delle anime che abitano questo immenso condominio che è il nostro pianeta".

 

- E' stato direttamente a contatto con l'iniziativa "Ci sono anch'io". Che sensazione le hanno dato i giovani artisti?

 

"Fiducia ed energia. Fiducia nelle nuove generazioni, per la creatività, l'originalità e la freschezza con la quale inventano una vita ogni giorno diversa e per il modo nel quale - con il loro linguaggio, il loro sguardo sulle cose, la loro passione - dimostrano di essere molto meglio di come certi "soloni" talvolta li dipingono. Energia, perché vedere la grinta e la voglia di esserci e di comunicare di questi artisti trasmette una grande energia, una grande voglia di lasciarsi tutto alle spalle e di rimettersi in gioco. Un po' per provare a costruire un sogno, se possibile, ancora più grande (perché chi lo guarda possa provare la stessa emozione che hai provato tu, nell'immaginarlo) e un po' perché è l'unico modo per provare a restituire almeno una piccola parte di quel grande dono che è saper cucire insieme parole e note".

 

- Dal 14 giugno sarà in giro per l'Italia con un nuovo Tour che partirà ad Ancona. Come sarà strutturato sulla scena? E quanto avrà del nuovo album?

 

"Non posso dire come sarà strutturato, un po' per non rovinare la sorpresa a quanti saranno sugli spalti del Conero e godranno di una vera e propria "prima". E un po' perché non sappiamo bene nemmeno noi come sarà questo spettacolo. Non tanto perché stiamo ancora lavorando alla sua costruzione, quanto per il fatto che non si tratterà di uno spettacolo preconfezionato, costruito intorno ad una gabbia rigida. Sarà uno spettacolo dinamico, ogni sera diverso, nel quale un grande spazio sarà lasciato all'improvvisazione. Il nuovo album ci sarà. Non tutto, naturalmente, visto che presenteremo i brani che più si prestano ad essere eseguiti nella dimensione stadio. Credo che la parte del leone la faranno i brani più rappresentativi di questi trentacinque anni di musica e credo che questa volta ritroveranno posto in scaletta anche alcuni di quei pezzi particolarmente amati che da molto tempo non eseguo più dal vivo".

 

- Le vecchie canzoni saranno presentate differentemente (sia nell'impatto visivo che negli arrangiamenti) rispetto alle nuove?

 

"Beh, lo spettacolo avrà comunque una propria unità formale, una cifra stilistica, una filigrana artistica che lo caratterizzerà. Una sua identità, tanto per essere chiari. Ma è naturale che certe canzoni risentano del tempo più di altre e che, quindi, debbano essere rilette, reinterpretate, sia per tirare fuori al meglio quanto di buono c'è in loro, sia per rinfrescarle al vento della stagione nuova, sia per continuare quel gioco di rimandi e contaminazione reciproca con chi le ascolta e continuare a crescere e a divertirsi insieme".

 

- Ancora una volta parte dalle Marche. Cosa la lega a questa regione?

 

"L'equilibrio. E' una regione che mette a tuo agio e trasmette serenità; la gente, interessata, attenta, appassionata, colta; il mare, che è sempre stato una formidabile fonte di ispirazione ed anche un punto di riferimento fondamentale. E poi c'è anche un pizzico di scaramanzia: cominciare da qui porta bene".

 

 

27 Maggio 2003

BAGLIONI, "ANCONETANO" PER VENTI GIORNI

ANCONA — Claudio Baglioni è arrivato ad Ancona. Ieri sera il cantautore romano è «sbarcato» in città, dove tra poco meno di tre settimane, si esibirà nel suo attesissimo concerto-show. E' l'atto iniziale della nuova «avventura» di Baglioni nel capoluogo marchigiano.

Già nella giornata odierna l'autore di «Questo piccolo grande amore» comincerà a provare lo spettacolo, assolutamente inedito, al Palarossini. A partire dai primi di giugno, invece, le prove si sposteranno allo stadio «Del Conero», dove il 14 giugno è in programma il concerto. Baglioni, intanto, ha già preso possesso di quello che sarà il suo «quartier generale» nel corso della sua permanenza ad Ancona: l'Hotel Emilia di Portonovo. E' ormai una consuetudine per lui, così come per tanti altri artisti che si sono esibiti dalle nostre parti, scegliere il «balcone sulla baia» come buen retiro.

Ecco dove si possono acquistare in prevendita i biglietti per il concerto, nella provincia di Ancona. Nel capoluogo: T.box (0712901224), Bar Api(071 85401), Piccadilly (0712071110); ad Osimo Halley tours (071 7230574); a Falconara Disco Fantasia(071 9170401), A Senigallia Club viaggi Senigallia (071 63427), Keo Records (071 7930503); a Jesi Federico II(0731209177), Discorso (0731207287); a Fabriano Viaggi Santini (073223161); a Castelfidardo Andalusa Viaggi (07178624); a Chiaravalle Hot Music(071742189).

 

Corriere Adriatico 

27 Maggio 2003

DA IERI È AD ANCONA PER METTERE A PUNTO IL TOUR 2003

COUNT DOWN PER BAGLIONI LO STAFF E I TECNICI DEL CANTAUTORE SONO GIÀ IN PIENA ATTIVITÀ

 

di Stefano Fabrizi

ANCONA - E' ufficialmente iniziato il conto alla rovescia che ci porterà all'evento di quest'estate: la prima tappa del tour 2003 dallo stadio Del Conero di Claudio Baglioni. E il count down è dato dall'arrivo ieri del cantautore romano all'hotel Emilia di Ancona dove trascorrerà il periodo fino al 14 giugno. Claudio è giunto con la sua auto alle 20,45, accompagnato dal regista Pepi Morgia. Un momento per rilassarsi e per una breve cena. Già da questa mattina sarà accanto ai tecnici che da qualche giorno sono all'opera all'interno del PalaRossini per assecondare esigenze logistiche ed organizzative della "prima" nazionale del tour.

Concerto che, ricordiamo, nasce su iniziativa dell'Amministrazione Comunale, in collaborazione con Capitanicoraggiosi ed Annozero.

Sulla scia di "Sono io, l'uomo della storia accanto", l'album fresco di stampa che sta scalando le classifiche, si stanno muovendo i fili per costruire lo stratosferico show diretto ed ideato dallo stesso Baglioni e dal suo regista Pepi Morgia. Un evento che vedrà sulla scena coinvolgimento ed improvvisazione. Un magma in continuo movimento.

Infatti, la novità assoluta è il "reclutamento" di ginnasti, atleti ed artisti di strada, selezionati attraverso audizioni, in ogni città in cui il tour sarà ospite. Performers che per una sera entreranno a far parte dello spettacolo rendendolo ogni volta differente e creando un working-progress creativo, che rappresenterà per il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente unica.

La "prima" del Del Conero sarà una data esclusiva non solo per le Marche. Il suo bacino d'utenza reggerà l'imponente asse di ben quattro regioni della costa adriatica: Abruzzo, Molise, Romagna e Puglia, senza dimenticare l'Umbria, anch'essa sprovvista di una tappa del tour.

" Sono Io, l'uomo della storia accanto", è il titolo del nuovo album di Claudio Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da "Viaggiatore sulla coda del tempo", si compone di 13 brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti. Il titolo nasce sulla spinta di due bisogni essenziali. Quello forte di ritornare, riaffrontare, e ripensare i momenti più importanti, più sentiti, quelli più carichi di significato di questi anni di musica. E quello di voltare pagina rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quelli che hanno segnato la produzione da "Oltre" fino a "Viaggiatore sulla coda del tempo". Nelle prevendite già si stanno macinando biglietti per ascoltare uno dei più longevi e prolifici cantautori italiani.

CLAUDIO BAGLIONI

SONO IO L'UOMO DELLA STORIA ACCANTO

 

recensione di Paola De Simone da MusicaItaliana

 

Quest'album è un quiz. Abbiamo passato buona parte dell'ascolto a tentare di rammentare a quale canzoni ci riconducessero alcuni dei tredici brani inediti presenti e, se per alcuni di loro l'indovinello è stato ben troppo semplice (l'intro di "Tutto in un abbraccio" è per poche note quello di "Se telefonando" - brano portato al successo negli anni '60 da Mina e scritto da Maurizio Costanzo ed Ennio Morricone - e quella di "Grand'uomo" ricorda "Via", canzone di Baglioni del 1981), per altri si è persino ricorso a qualche canzoniere sommerso dalla polvere su vecchi scaffali. Alcune piccole somiglianze a sue canzoni del passato, però, restano tuttora piccoli misteri, che speriamo di svelare nei futuri ascolti (per chi volesse rendersi utile, ecco maggiori particolari: i refrain di "Fianco a fianco", di "Mai più come te" e di "Al di là dal ponte" svegliano ricordi ancora poco nitidi). Insomma, è uscito da pochi giorni e "Sono io l'uomo della storia accanto", nuovo disco di Claudio Baglioni, ci ha già messo tutti a lavoro. Con Baglioni, in fondo, è sempre così, anche se solitamente le riflessioni e le curiosità che seguono la pubblicazione dei suoi nuovi album girano intorno alle sue ricerca sintattiche; ai suoi concetti a volte criptici, spesso semplici in apparenza; alle sue scalate di stile, che di recente lo avevano condotto lontano dal pop di partenza, per avvicinarsi a suoni più acustici e percussivi, senza sdegno per piccole sfumature elettroniche. Questa volta il "gioco" è differente: non si tratta più di chiederci dove Baglioni voglia arrivare, ma scoprire da quale punto di partenza abbia intrapreso questo nuovo tragitto. Così, se questo ripetuto "già sentito" ci ha inizialmente stupito non proprio positivamente (non è mai piacevole trovare in una nuova canzone vecchie atmosfere), ne abbiamo solo poi compreso un possibile senso: ripercorrere autenticamente (sembra un paradosso, lo sappiamo) i suoi 35 anni di carriera, rimanendo fedele a uno stile e ad una sonorità a lui tanto vicine da non apparire nuove. La sua storia viene così raccontata sia da canzoni più leggere, come l'ironica "Serenata in sol", sia da trame più fitte e da brani di alta profondità che confermano il genio artistico dell'autore ("Quei due" è sicuramente tra le canzone di maggiore intensità dell'album). La presenza di brani meno immediati come "Requiem" e "Per incanto e per amore" (nell'una affronta il tema della guerra, l'altra è una preghiera dalle grandi speranze), ci avvicinano, sul finale, allo stile che lo ha caratterizzato artisticamente negli ultimi lavori, più riflessivo ed esistenziale. Un racconto fedele, dunque, di quella che è stata, ed è, la lunga storia artistica di Baglioni, che ha affidato il suo esordio a canzoni d'amore dirette e comunicative, approdando negli anni a linguaggi e a temi più ermetici. A noi, però, piace sentirlo parlare nuovamente d'amore e farlo in modo diretto, dopo averlo evitato con attenzione negli ultimi album, semplicemente perché lui sa farlo in modo speciale, con una voce che non ha eguali e con una sensibile capacità di leggere e interpretare gli angoli bui delle vite di noi tutti. Insomma, Claudio Baglioni non è mai andato via, eppure, con "Sono io l'uomo della storia accanto", un po' è tornato

 

Lunedi 26 Maggio 2003

Il «Gruppo Ballo» pensa a Baglioni

Forse farà parte del tour del cantautore

 

MONTEMURLO — Se tutto andrà bene il «Gruppo Ballo Spettacolo» di Montemurlo potrebbe far parte, quest'anno, del tour che Claudio Baglioni porterà in giro, in estate, per tutto il Paese. Le speranze di fare centro ci sono. Nel frattempo, si considera positiva l'esperienza fatta in occasione dell'audizione alla quale, qualche giorno fa, il gruppo di danza guidato da Luca Bonini è stato invitato a partecipare. L'audizione si è tenuta al teatro tensa «Sasch All» di Firenze. Ai provini, oltre ai componenti del «Gruppo Ballo Spettacolo» hanno partecipato oltre seicento persone (come giocolieri e rappresentanti del mondo di discipline sportive come, ad esempio, il basket e la scherma, tra da cui saranno scelti i gruppi e personaggi che dovranno accompagnare Baglioni nel corso del suo tour 2003 tessendo, a rotazione, la coreografie delle canzoni che l'artista proporrà nel corso del tour che il 27 Giugno vedrà uno spettacolo allo stadio di Firenze oltre Ancona, Milano, Padova, Roma, Napoli e Catania. Il Gruppo Ballo Spettacolo è stato convocato a presentare una coreografia di flamenco sul brano “Bolero”, che è stato adattato in pochissimi giorni. Per questo durante l'audizione i componenti del gruppo hanno scambiato alcune opinioni con Baglioni e i suoi coreografi. Si saprà a giorni se il gruppo di ballo montemurlese parteciperà alla grande avventura del “Baglioni tour 2003”.

Lunedi 26 Maggio 2003

FILO DIRETTO CON «IL MATTINO»

Napoli. Sabato: il filo diretto con Claudio Baglioni è in programma dalle 15 alle 16, ma il cantautore romano arriva nella sala Siani del «Mattino» con qualche decina di minuti d’anticipo. Un caffè, poi via al fuoco di fila delle domande telefoniche.


Antonella Milli, da Como: «Ciao Claudio, che emozione...»
Baglioni: «Benvenuta al filo diretto con i lettori del ”Mattino”. Sei la prima, complimenti, anche se qui non si vince niente».
Antonella: «Ma io ho già vinto riuscendo a parlare con te: sono trent’anni che ti seguo, ti ammiro, ti voglio bene. Ieri sera ho ascoltato per la prima volta il tuo nuovo album, ”Sono io”, e mi piace tantissimo. Ho scritto delle poesie su di te, le ho anche spedite... Mi autorizzi a metterle sul bellissimo sito a te dedicato da Toni Assante?».
Baglioni: «Certamente. L’autore fa ciò che vuole delle sue cose. Ciao».


Marina, dalla Maddalena: «Ho saputo di questo filo diretto col ”Mattino” attraverso la chat di ”Tamburi lontani” e ti porto i saluti di tutta la chat. Ho il cuore a mille, verrò a vederti ad Ancona e a Milano».
Baglioni: «Ma Roma non è più vicina alla Sardegna?»
Marina: «Si, ma non ce la faccio con i tempi e il lavoro. Ti voglio bene, ciao».
Giulia, da Napoli: «Claudio sei tu? Io sono a due passi dal ”Mattino”, è mezz’ora che provo a prendere il numero. Il nuovo disco è meraviglioso, secondo me ti riassume benissimo da ”Strada facendo” fino a ”Oltre”. Sono una tua fan dagli esordi, anche se sono un po’ più piccola di te. Ti ho persino studiato: sono un’insegnante di Lettere e sto cercando di approfondire la tua grammatica».
Baglioni: «Proprio la mia, quella che ancora conservo a casa?»
Giulia: «No, parlo della grammatica delle tue canzoni, ci sono degli spunti molto interessanti».
Patrizia, dalla provincia di Milano: «Ciao Claudio, sono Patrizia».
Baglioni: «Ti riconosco, questo è un filo diretto tra amici».
Patrizia: «È vero... Ho una domanda per te: hai trovato la tua ”anima assegnata”?
Baglioni: «La nostra ricerca riguarda l’amore, il lavoro, gli amici, il mestiere, il percorso esistenziale che intraprendiamo. Lo scrittore napoletano Erri De Luca parla di una sorta di nostalgia per il futuro, della ricerca di qualcosa che ci sembra di non riuscire mai a trovare. E in ”Sono io” mi sono sintonizzato con lui per ”Sulla via di casa mia”».
Angela, da Caserta: «Ciao Claudio, il nuovo disco mi è piaciuto tantissimo».
Baglioni: «L’hai già sentito tutto?»
Angela: «Mi piace, ci sei dentro tu. Ma è vero che dopo questo giro di concerti negli stadi farai un tour nei palasport in autunno?».
Baglioni: «Un vero tour, questo sono solo sette date, arriverà tra l’inverno e la primavera, non so se sceglieremo i palazzetti dello sport o i teatri».
Angela: «Io, comunque, il 5 luglio sarò al San Paolo e oggi sono felicissima per aver parlato con te».
Alfredo da Caserta: «Posso prenotarmi per parlare con Baglioni?»
Baglioni: «Ciao Alfredo sono qui e non c’è bisogno di prenotazione».
Alfredo: «Oh mamma mia! Il nuovo album è bellissimo, nella sua semplicità collegato a quello che era il Claudio Baglioni di un tempo. Non sono un nostalgico, ho 26 anni, gli ultimi dischi erano bellissimi, ma questo mi sembra assomigliarti di più».
Baglioni: «Il tour da solo al pianoforte mi ha riportato verso canzoni ”antiche”, verso il mio passato, insomma. E mi ha fatto riamare l’essenza della canzone, la linea melodica, la parte armonica, la voce. Nei primi dieci anni della mia carriera ho cantato essenzialmente l’amore, poi ho cercato altre storie, altre ispirazioni, passando da ”Questo piccolo grande amore”, il disco che mi ha autorizzato a fare questo mestiere, a ”Strada facendo”, che ho amato tanto per la sua immediatezza, a «Oltre», album più complesso e architettato. Ora inauguro una stagione nuova, anzi antica, con un cd più istantaneo e immediato, fatto più col cuore che con la testa».
Rita, da Napoli: «Ciao Claudio, sono qui sotto, davanti all’entrata del ”Mattino”. Ho in mano ”Sono io”, è bellissimo, ”Patapan” mi ha fatto piangere, ho pensato a mio padre che è morto l’anno scorso. Verrò al San Paolo e a molte tappe del tour, cerco di essere dove tu sei, di avere tutto quello che ti riguarda, non solo i cd».
Baglioni: «Ciao Rita, e grazie, magari ci vediamo all’uscita dal ”Mattino”»
Antonio, da Palma Campania: «Io ho 27 anni e ti seguo da quando ne avevo 13, suono la chitarra, canto nei locali canzoni napoletane e brani tuoi».
Baglioni: «Ma l’ultimo disco l’hai già imparato?
Antonio: «Non l’ho ancora preso».
Baglioni: «Mi raccomando, sennò che canti poi nei pianobar?»
Vincenzo, da Napoli: «Ma sei davvero tu, Claudio? Aspetta un attimo che mi riprendo. Ho 32 anni e ti voglio ringraziare per almeno vent’anni di emozioni».
Baglioni: «Grazie a te, ma a 12 anni chi ti ha costretto a seguirmi?».
Vincenzo: «Mia sorella Carmen mi imponeva ”Questo piccolo grande amore”: mi sembrava una lagna e glielo dicevo, ma intanto crescevo e scoprivo che i tuoi brani sembravano parlare di me. E ora sogno di portare i tuoi versi all’università, meritano di essere studiati».
Baglioni: «Grazie per i complimenti, e grazie a Carmen. Ormai succede che si studino le liriche dei cantautori, credo impropriamente. Forse perché oggi mancano un po' i poeti».
Anna, da Bari: «Complimenti per tutto, anche per la dedica sulla copertina del cd: ”Questo album è dedicato alle persone della mia vita che sono così tanto nei pensieri e troppo poco nelle parole e nei gesti”».
Baglioni: «Alla fine di un disco o di un tour ti accorgi sempre di aver sottratto tempo agli affetti della tua vita, alla famiglia, agli amici. Per fortuna questo disco io l’ho fatto in dieci mesi, che per i miei standard è niente, così non ho rubato troppo tempo a nessuno, ma volevo lo stesso farmi perdonare dai miei cari».
Letizia, da Napoli: «Ho già imparato il tuo nuovo disco a memoria. E qui c’è mio figlio Mario che ti saluta. Ha dieci anni, io sono 32 anni che ti seguo e porto con me i figli ai tuoi concerti».
Baglioni: «Attenta che chiamano Telefono Azzurro».
Letizia: «Per la verità adesso mi stanno spingendo a venire ad aspettarti davanti alla redazione del ”Mattino”, sognano di incontrarti. Mia figlia Letizia non è riuscita nemmeno a fare il numero per chiamare il giornale, era troppo emozionata. Ma mi ha detto di mandare dei bacioni a tuo figlio, è pazza di lui. E noi siamo tutti pazzi di te, anche mio marito Roberto, siamo dei clabber (ndr: Clab è il fan club di Baglioni)».
Baglioni: «Poveretto. Ma lui che ne dice?»
Letizia: «È appassionato pure lui, noi quattro ti seguiamo dovunque».
Imma, da Napoli: «Ciao Claudio, ti sto aspettando davanti al ”Mattino”, il disco è bello, grazie alla tua musica ho conosciuto degli amici stupendi. Spero di incontrarti all’uscita».
Ivan, da Napoli: «Come mai hai scritto una canzone come ”Patapan”?»
Baglioni: «”Patapan” è il suono che da bambino mi veniva da fare quando pensavo di andare a galoppo, un suono-ricordo adatto a un brano dedicato a mio padre».
Cecilia, da Roma: «Ciao Claudio, è bello trovarti al ”Mattino”. Mi piace il nuovo album, anche se è molto diverso dal ”Viaggiatore”. Tra i pezzi che preferisco ci sono ”Tienimi con te”, ”Mai più come te” e ”Serenata in sol».
Baglioni: «Grazie, è bello sapere che un disco appena uscito è già così ascoltato e amato».
Martina, da Porto Torres: «Perché vieni così raramente in Sardegna?»
Baglioni: «È il solito problema degli spazi della musica. E, poi, venire in Sardegna è più costoso, devi far viaggiare via mare produzioni molto grosse come le mie. Ma non dimentico i concerti a Nuoro o nel bellissimo anfiteatro di Cagliari. E spero di tornare presto a cantare sull’isola».
Annalisa, da Salerno: «Mi sta venendo un infarto, sei proprio tu? In persona?»
Baglioni: «Proprio io, ma lascia stare l’infarto. Verrai al San Paolo?»
Annalisa: «Sicuramente ci sarò».
Paola, da Napoli: «Ho comprato il cd, ma non l’ho ancora ascoltato ancora per intero. Però ho sentito una tua intervista a Rtl. E mia sorella Laura mi dice di dirti che la Roma pareggia. Ma te ne importa?».
Baglioni: «Mi ero dimenticato che c’erano le partite. Comunque grazie a tutte e due».
Silvia Mattolini, da Pisa: «Sono la ”scrittrice”, mi riconosci?»
Baglioni: «Certo, vai con la domanda».
Silvia: «Tu hai sempre lottato per la mancanza di spazi adatti alla musica, ma recentemente mi sembra che la tua posizione sia cambiata. È vero?»
Baglioni: «No, il problema della carenza di strutture adatte rimane, ma ultimamente le amministrazioni comunali, quella di Napoli ad esempio, hanno imparato ad utilizzare al meglio quelle esistenti, concedendole a patto di un saggio uso. E noi musicisti non sempre le sappiamo usare al meglio. Una cosa è cantare al San Paolo, un’altra al San Carlo, ad esempio».
Alessandro, da Napoli: «Ciao, ti aspetto al Palapartenope, voglio sottopormi anch’io a un provino per partecipare al tuo show napoletano. Ma ti volevo fare una domanda, intanto: ti ha penalizzato l’aver affrontato poco i temi politici? O ti ha aiutato ad avere un pubblico eterogeneo?».
Baglioni: «Con una carriera così lunga, alla fine temi politici e sociali si incontrano anche nei miei album. Certo, nei Settanta, anni di barricate e impegno a tutti costi, qualcuno segnava sulla lavagna i nomi dei cantautori buoni, quelli engagé, e quelli cattivi, i ”disimpegnati”, tra cui finivo puntualmente anch’io. Ma ne è passato, ormai, di tempo».
Nando, da Ravello: «Ciao, sono Nando di Caserta, anche se ti chiamo da Ravello»
Baglioni: «Ma sei il Nando che conosco?».
Nando: «Bravo, sei un grande Claudione. Ero venuto a trovarti a Roma, ma non c’eri, ti sei perso delle mozzarelle... Verrò a vederti a Napoli, intanto volevo sapere una cosa: ma perché nei tuoi dischi non c’è mai un sax?».
Baglioni: «Mi piacciono i sassofoni in sezione, ma il suono solitario del sax, il tenore ma anche il baritono, mi annoiano. Si può dire?».


Lunedi 26 Maggio 2003

Non solo talento

CLAUDIO, DIVO IN FORMATO FAMILIARE

 

Napoli. Lo stereotipo dipinge la razza baglioniana come popolo di fans romantiche, sognatrici, perennemente alla ricerca di un piccolo grande amore. Dopo più di un’ora di risposte telefoniche tra Claudio e i suoi fans (ci sono anche i maschietti, anche se il sesso femminile è dominante), si scopre invece che la platea del cantautore è più variegata e composita di quanto si possa immaginare.

Baglioni risponde al telefono a viva voce posto nella sala Siani, dove si tengono le riunioni di redazione del «Mattino». Lettori e lettrici non gli chiedono praticamente mai della sua vita privata, anche se spesso chiamano più per sentirlo ed emozionarsi che per chiedergli qualcosa.

Chiamano in tanti - impossibile pensare ad un resonconto integrale- e da ogni parte d’Italia, anche se, naturalmente, la Campania la fa da padrona e l’uomo di «Sono io» ne approfitta per lanciare il concerto del 5 luglio al San Paolo. Chiamano e spesso spiegano di appartenere a questa o a quella chat baglioniana, oltre che, naturalmente, al fan club uffiale (Clab). Chiamano e Claudio parla loro con semplicità e schiettezza, spesso facendosi passare l’intera famiglia.

La telefonata di Debora,di Mugnano, sotto questo aspetto, è esemplare. Ha dieci anni e - spiega - chiama «anche a nome di mia mamma Francesca, mio padre Pasquale e mia sorella Mariangela, che ha 14 anni. Mi piacciono le tue canzoni, soprattutto quella del ”piccolo grande amore”». Una canzone nata prima di lei. Chi gliel’ha fatta sentire? Risponde Mamma Francesca: «Io, vivo con i tuoi cd. Ho 37 anni e ho il pallino per te fin da ragazzina. Ora ti passo mio marito Pasquale». Eccolo: «Ciao Claudio, per fortuna ora anche tu hai i capelli grigi, mia moglie da vent’anni pretenderebbe che io regga il passo con te. Ora ha detto che sei invecchiato un pochino anche tu: meno male. Senti, ti dispiace se ti passo Mariangela, la mia figlia maggiore, e poi mia cugina Rosaria?». Per tanti Claudio è davvero «l’uomo della storia accanto», come suggerisce il sottotitolo di «Sono io».

STADIO OLIMPICO

VERSO IL TUTTO ESAURITO PER IL CONCERTO DI BAGLIONI

 

Per il concerto che Claudio Baglioni terrà il primo luglio allo Stadio Olimpico prosegue la prevendita dei biglietti, che fa registrare già una valanga di richieste. Si prevede il tutto esaurito, raggiunto entro breve tempo. «Ci sono anch’io» è il titolo del tour del cantautore romano, che porterà all’Olimpico centinaia di artisti, ballerini, rapper, mangiatori di fuoco, acrobati, pugili, danzatrici del ventre, per i quali nei giorni scorsi si è svolta una selezione al Classico Village.

STADIO OLIMPICO, concerto del primo luglio, per informazioni tel. 06.5922100

ALLO STADIO SAN PAOLO IL PROSSIMO 5 LUGLIO

BAGLIONI IN CONCERTO CON MILLE FIGURANTI

GIOCHI DI LUCE, DANZATORI, MANGIAFUOCO, BALLERINI E SALTIMBANCHI

 ADNKRONOS

Giochi di luce, effetti speciali, un palco posizionato al centro dello stadio, per una visione dello spettacolo a 360 gradi. Mille figuranti tra danzatori, mangiafuoco, ballerini e saltimbanchi. Sara' cosi' il concerto-spettacolo di Claudio Baglioni ''Ci sono anch'io'', in programma il prossimo 5 luglio allo stadio San Paolo di Napoli, che l'artista romano ha presentato oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la cappella Palatina del Maschio Angioino. Napoli sara' la penultima tappa del mini-tour che Baglioni comincera' il 14 giugno ad Ancona e proseguira a Milano 19\6, Padova, 23\6, Firenze, 27\6, Roma, 1\7, e prima della data finale di Catania 12\7. Lo spettacolo e' stato ideato e sara' diretto dallo stesso Baglioni e dal regista Pepi Morgia. Le coreografie sono affidate a Luca Tommassini. Baglioni, che torna a Napoli dopo l'esibizione al teatro San Carlo di due anni fa, ha da poco finito il suo ultimo lavoro discografico dal titolo ''Sono io l'uomo della storia accanto''.

Il prezzo del biglietto di ingresso 40 euro per il settore numerato (tribuna Posillipo) e 28,80 euro per i settori non numerati. Allo spettacolo ha detto di voler assistere anche il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino. ''Ci sara' una grande novita'- ha detto Baglioni - faro' in questi giorni incontri con artisti napoletani, con l'intenzione di portarne alcuni sul palco e mettere insieme tanti amatori semi-professionisti. Un esperimento che faremo anche in tutte le altre citta' tappe del tour. Ci confronteremo con la loro passione e le loro capacita'. Sara' uno spettacolo molto lontano da quelli rigorosi e consueti''

 

MUSICA: BAGLIONI, HO SEMPRE AMATO LA CANZONE NAPOLETANA

 Napoli, 24 mag. (Adnkronos)

La mia preferita e'Reginella'

 - ''Ho sempre dichiarato di amare molto la canzone classica napoletana e in qualche occasione ho cercato anche 'spudoratamente' di cantarla''. Cosi' Claudio Baglioni, nel corso della conferenza stampa di presentazione del proprio concerto spettacolo di Napoli, in programma allo stadio San Paolo il prossimo 5 luglio.

BAGLIONI: VOGLIA D'AMORE NEL MIO CD

Il cantautore parla del nuovo album

 TG Com

Sarà nei negozi da venerdì "Sono io, l'uomo della storia accanto", il nuovo cd di Claudio Baglioni. Un disco con "tanta voglia d'amore", ha detto il cantautore presentando la sua ultima fatica: solo dieci mesi per realizzare l'album: "La concentrazione è stata fortissima - ha affermato Baglioni - l'affaticamento pure. Non c'è stato comunque tempo di nascondermi".

 

Nel disco, etichetta Sony Music, sono contenute tredici canzoni tra le quali "Requiem"  scritto per una serata speciale dedicata alla ricostruzione del Teatro Petruzzelli, "Patapan", "Grand'uomo" sui rapporti padri-figli, "Quei due" sull'inesorabile disgregazione dei rapporti di coppia, "Per incanto e per amore", con un testo rielaborato su una cantata di Bach.

 

"Rispetto agli anni '90 c'è una ricerca meno ossessiva sul linguaggio musicale", ha detto il cantautore spiegando così una sorta di svolta stilistica. "Si scrive per sentirsi liberi, una forma di terapia per colmare vuoti e silenzi - ha dichiarato Baglioni - Diversamente dai precedenti lavori, in 'Sono io' non ho voluto raccontare storie. Un tempo confezionavo un disco con scene madri e scene collaterali. Oggi non ci sono nè campioni nè gregari". Infine l'autore di "Strada facendo" ha confessato il sogno di comporre un musical: "Era già nell'aria, qualche anno fa con 'E tu' e 'Piccolo grande amore'. Non se ne fece più nulla. Non è facile uscire dalle ferree regole del melodramma. Ma c'è la voglia e il desidero. Un giorno arriverà".Il 14 giugno Baglioni partirà con il suo tour, che prevede show diversificati in ogni città. Prima tappa ad Ancona per poi proseguire alla volta di Milano (19), Padova (23), Firenze (27), Roma (1 luglio), Napoli (5), Catania (12).

 

Il corriere Adriatico

Domenica 25 Maggio 2003

In Ancona inizia ad arrivare la "carovana Baglioni". già da qualche giorno tecnici e produzione del cantautore romano sono all'opera per la prima nazionale del tour

Iniziati i preparativi per il concerto  del Conero

 

COUNTDOWN PER CLAUDIO!!!

 

di Stefano Fabrizi

ANCONA - Cresce l'attesa per quello che già viene considerato uno degli eventi musicali clou di questa estate: il tour di Claudio Baglioni. Del cantautore romano oggi ospitiamo una sua riflessione indirizzata ai nostri lettori. Già dalle prime righe si comprende quale amore ormai lo leghi alla nostra terra. Da Sirolo iniziò la sua carriera, come ha ricordato durante l'incontro avuto nel nostro giornale con venti fortunate fans, e da Ancona il 14 giugno riprende un cammino artistico nuovo.

E in città inizia ad arrivare la "carovana Baglioni". Già da qualche giorno tecnici e produzione del cantautore romano sono all'opera all'interno del PalaRossini per assecondare esigenze logistiche ed organizzative della "prima" nazionale del tour, ad Ancona su iniziativa dell'Amministrazione Comunale, in collaborazione con Capitanicoraggiosi ed Annozero, che vedrà la luce il 14 giugno allo Stadio del Conero. Sulla scia di "Sono io, l'uomo della storia accanto", l'album fresco di stampa che sta scalando le classifiche, si stanno muovendo i fili per costruire lo stratosferico show diretto ed ideato dallo stesso Baglioni e dal suo regista Pepi Morgia.

Un evento che vedrà sulla scena coinvolgimento ed improvvisazione. Un magma in continuo movimento. Infatti, la novità assoluta è il "reclutamento" di ginnasti, atleti ed artisti di strada, selezionati attraverso audizioni, in ogni città in cui il tour sarà ospite.

Performers che per una sera entreranno a far parte dello spettacolo rendendolo ogni volta differente e creando un working-progress creativo, che rappresenterà per il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente unica.

La "prima" del Del Conero sarà una data esclusiva non solo per le Marche. Il suo bacino d'utenza reggerà l'imponente asse di ben quattro regioni della costa adriatica: Abruzzo, Molise, Romagna e Puglia, senza dimenticare l'Umbria, anch'essa sprovvista di una tappa del tour.

C'è anche attesa per sapere chi è riuscito a superare il provino che il coreografo Tomassini, il regista Morgia e lo stesso Baglioni hanno presieduto al Barfly per reclutare "giovani (e no) talenti" da affiancare agli artisti che si esibiranno sul palco (e no) in occasione di questa tappa. Oltre tremila scrutinati, tanti sogni e una sola grande passione: Claudio Baglioni.

Il corriere Adriatico

DI CLAUDIO BAGLIONI

Da Ancona ricomincio...

... come il primo passo e ogni metro una conquista. E ogni concerto è un passo un po' più lungo di un metro. Ci tengo in modo particolare, perché -oltre ai dischi- i concerti sono l'unica cosa che parla di me. Per questo ci lavoro con un'attenzione e una cura quasi maniacali. Non perché ogni volta mi senta obbligato ad alzare l'asticella e saltare un po' più in alto, per meritare l'applauso ammirato dei presenti, ma per il rispetto che devo al dono che ho ricevuto (fare questo mestiere è un grande privilegio) e alle persone che, con la loro attenzione e il loro affetto, mantengono vivo questo mio sogno. C'è un solo modo per ricambiare: essere onesti nel proporre un prodotto autentico, non finzione. Un grande artista diceva: "l'ispirazione esiste, ma ti deve trovare al lavoro". E io credo che un prodotto autentico sia il frutto dell'incontro tra ispirazione e lavoro, dove, se l'ispirazione è il brivido di un momento nel quale ti è dato di sbirciare nel cuore delle cose, il lavoro è la lunga fatica che serve per cercare di mostrare agli altri un piccolo frammento di ciò che sei riuscito a intravedere in quel momento.

Domenica 25 Maggio 2003

Disoccupati, assedio al tour di Baglioni 
CHIARA GRAZIANI 
Hanno dato la caccia al sindaco Iervolino da Capodimonte a palazzo reale per una mattinata. Centocinquanta persone, disoccupati del pianeta liste - quella sfera dell’organizzazione di piazza formata da tante piccole sigle di destra - ieri hanno tentato perfino una parodia d’assedio al Maschio Angioino che il sindaco ha, a quel punto, evitato. 
Era accaduto che la polizia municipale, vinta una corsa ingaggiata sul pontile fra manifestanti e agenti, aveva sbarrato il portale un attimo prima dell’irruzione. I manifestanti della Lista Storica, della Cooperativa Flegrea e di Forza Lavoro Disponibile, si erano arroccati su quello che un tempo fu il ponte levatoio, facendo ritardare la conferenza stampa di Claudio Baglioni impegnato a promuovere disco e concerto al maschio Angioino; la presenza del sindaco era ufficialmente annunciata, le sue veci sono toccate all’assessore Parente che ha parlato di «sopraggiunti impegni». Una mezz’ora prima, lo stesso gruppo aveva prima rumoreggiato durante un concerto a piazza del Plebiscito, per passare poi ad interrompere una conferenza stampa dell’ex ministro Pecoraro Scanio al caffè Gambrinus. 
Un accanimento nel cercare il sindaco che ha poche spiegazioni rispetto alle vertenze aperte. La Jervolino è, in termini pratici, un interlocutore sbagliato in una fase in cui la parola è a governo e regione. Lo spiega Corrado Gabriele, assessore al Lavoro alla provincia: «Non solo non è l’interlocutore giusto. È anche la figura istituzionale che ha premuto sulla Regione per sbloccare tutto». 
«Temo ci sia una inaccettabile regia politica» polemizza l’assessore comunale all’ambiente Casimiro Monti che si trovava ieri sul percorso dei disoccupati delle liste, il medesimo delle autorità cittadine. «Abbiamo iniziato alle dieci a Capodimonte - dice Monti - con l’inaugurazione dei giardini della principessa Jolanda. C’erano scolaresche, ospiti; è arrivato il capogruppo in consiglio regionale di An, Salvatore Ronghi. Poco dopo sono apparsi i manifestanti che hanno obbligato a cambiare programma. A piazza del Plebiscito, poi, hanno incrociato il sottosegretario Martusciello: ma si sono tenuti a rispettosa distanza. Sarebbe grave se uomini delle istituzioni articolassero la loro strategia riducendo gli spazi di democrazia. Il sindaco è stata giustamente prudente. Ho avuto la sensazione di una volontà persecutoria di disturbo». Monti era anche al Gambrinus: «Hanno fatto irruzione e molti clienti si sono allontanati, intimoriti». Al termine della giornata gli uomini della Digos, presenti passo passo, hanno segnalato una decina di disoccupati per corteo non autorizzato. 
Cosimo Imbimbo che si presenta come «portavoce» della Lista storica dice: «Non abbiamo fatto chiassate al Gambrinus, solo domande. Il governo i soldi per la formazione li ha messi, ora tocca al Comune». Gli fai notare che il governo non ha ancora quantificato il finanziamento per la formazione. Ha senso, domandi, inseguire ora il sindaco? «Certo, e la aspetteremo mercoledì a piazza del Municipio». 
Chiamato in causa ha detto la sua anche il capogruppo di An in Consiglio regionale, Salvatore Ronghi. Ha replicato a Monti definendolo «presuntuoso e poco conoscitore delle questioni sociali napoletane». «Ero a Capodimonte - dice - perchè è il mio quartiere ed al Plebiscito per l’inaugurazione di Parchinpiazza dove lui è arrivato in ritardo. Altro che regia: Monti è solo un presuntuoso che non merita nè una risposta politica nè una querela. Lo sfido ad un dibattito pubblico sui temi dell'emergenza napoletana e sulle menzogne nei miei confronti». 

Domenica 25 Maggio 2003
«La mia storia d’amore con Napoli» 
Federico Vacalebre 
Napoli. L’effervescenza e la complessità della città porosa si presenta a Claudio Baglioni senza infingimenti. Prima l’assedio dei disoccupati al Maschio Angioino che suggeriscono al sindaco Iervolino di rinunciare all’incontro col cantautore, demandando all’assessore Parente la presentazione del concerto del 5 luglio al San Paolo. Poi l’assalto di giornalisti-fans e fans non giornaliste riuscite a intrufolarsi nella Cappella Palatina. Quindi l’abbraccio telefonico dei lettori che lo hanno tempestato di complimenti e domande grazie al filo diretto nella redazione del «Mattino» (domani su queste pagine il resoconto). Infine, l’immersione tra le energie artistiche del Palapartenope dove, fin dalla mattina, il coreografo Luca Tommasini (già alla corte di Madonna) e Pepi Morgia (già con De Andrè) stavano sottoponendo a provino decine di performer candidati al ruolo di figuranti per lo spettacolo partenopeo: sbandieratori, ballerini (classici, moderni, di tango, di flamenco, per non dire delle danzatrici del ventre), sportivi, giocolieri. 
«Sono i mille volti di una città, dalla protesta di chi lotta per un lavoro all’adrenalina provata tra ragazzi che meriterebbero una diversa attenzione da parte del governo», commenta a sera Baglioni. L’Italia, e Napoli in special maniera, è una fucina di talenti che spesso non scopriamo in tempo perché non hanno avuto l’opportunità di presentarsi sul mercato. È per questo che nel mio show partenopeo, oltre a quanti saranno scelti da queste selezioni, vorrò degli studenti dell’Accademia di Belle Arti con le loro istallazioni. Il mio sarà un concerto-concerto, ma aperto a tutte le forme di espressione artistica». 
Claudio non lo dice, ma una delle cose che lo rende più felice è che chiunque incontri, dal Maschio Angioino al Palapartenope come al telefono del «Mattino», ha acquistato il suo nuovo cd, «Sono io», nei negozi da nemmeno 24 ore. Buon segno per l’appuntamento con l’hit parade e l’attesa sfida a distanza con Ramazzotti? Lui minimizza: «In questo disco c’è un pezzo, ”Sulla via di casa mia”, ispirato dalla lettura di Erri De Luca, ma la verità è che io con questa città ho un rapporto speciale. E non solo perché amo da sempre la canzone classica partenopea e in qualche occasione l’ho persino cantata in pubblico, arrivando alla spudoratezza di scrivere un brano intitolato ”Reginella”, come il classico dei classici. Dalla musica napoletana ho appreso tanto anche nell’uso della voce, è l'ultima proposta sonora italiana nota e riconoscibile in tutto il mondo. Nessuna città può vantare un tale patrimonio». 
Un patrimonio capace di rinnovarsi? «Mi piace molto Sal Da Vinci, ha un’ugola eccezionale. E poi c’è un fenomeno della popolarità di Gigi D’Alessio: ne ha fatta di strada da quando prendeva me per modello. Sono felice del suo successo, agli inizi ha dovuto lottare contro uno stupido snobismo culturale. Quando ci incontriamo lui mi dice ancora di guardare a me come un punto di riferimento, di sentirsi ”baglioniano” e io gli rispondo che ormai ha uno stile originale e, comunque, lo incito a essere D’Alessio al cento per cento». 

 

Domenica 25 Maggio 2003

Il Mattino 25/05/2003
Il cantautore al Mattino. Domani il resoconto del filo diretto con i lettori
Baglioni: il mio amore per Napoli 
Giornata napoletana per Baglioni. In mattinata, la presentazione al Maschio Angioino del suo concerto del 5 luglio al San Paolo, col sindaco Iervolino costretto all’assenza per non incappare in un gruppo di disoccupati contestatori. Poi un’ora di filo diretto coi lettori del «Mattino» (il resoconto delle telefonate sarà pubblicato domani), quindi un salto al Palapartenope per le selezioni ai performer da arruolare per l’esibizione partenopea. Se ne sono presentati 1.300, danzatrici del ventre e sportivi compresi. «Ho un rapporto speciale con questa città», ha spiegato il cantautore, parlando, tra l’altro, di un brano del suo nuovo cd ispirato da Erri De Luca. 

Domenica 25 Maggio 2003

Trecento ragazzi ieri al Palapartenope per entrare nel corpo di ballo di Baglioni
PICCOLE GRANDI ETOILE IN FILA PER IL DIVO CLAUDIO
Danzatrici del ventre tra i candidati
GIORNATA NAPOLETANA PER IL CANTAUTORE: INCONTRO CON L´ASSESSORE PARENTE E POI I TEST PER LA TAPPA DEL 5 LUGLIO AL S. PAOLO
di Carlotta Mismetti Capua e Antonio Tricomi

Lo spot diceva Claudio ti aspetta, e loro aspettano. Trenta ragazze, e tre ragazzi - maggiorenni, come richiesto - aspettano che si aprano i cancelli dell´audizione per la tappa napoletana del tour di Claudio Baglioni il 5 luglio al San Paolo: ore 10, il sole picchia al Palapartenope, l´emozione è tanta. Per farla passare si scherza. Si canta: "Grazie Gesù". No, non è di Claudio Baglioni. I veri fan, infatti, si seccano. I veri fan sanno le canzoni a memoria, tutte-le-canzoni-a-memoria precisano. Oppure hanno la maglietta del tour precedente. O un oggetto sacro: una foto, una chitarra autografata. 'Veri´ ma in minoranza. Ieri all´audizione sono venuti i dilettanti, ballerini, musicisti, acrobati. "Un provino come questo può far curriculum" spiega Elena. "Vuoi vedere che è l´occasione che ti cambia la vita, non si sa mai" sogna Giusy, laureata in marketing in Germania, co.co.co a 900 euro a Napoli. Loro stanno nella fila degli artisti, i fan stanno in un´altra. Tutti comunque aspettano. Le dieci, le undici, mezzogiorno. "Organizzazione napoletana" scherzano i ragazzi. Sono le due quando si aprono i cancelli: solo allora per molti comincerà davvero questa strana giornata, la più divertente, la più memorabile, la più straordinaria, di una vita fatta di diciotto anni soltanto. Dentro, per molti, la prima delusione: gli organizzatori cercano solo gruppi, i solisti hanno poche chance. Si deve riempire uno stadio, ci vuole la folla per animare lo show di Baglioni. Così, davanti a Luca Tommassini - coreografo da grandi eventi, che gentilissimo applaude alla fine di ogni provino - sfilano i gruppi: danzatori, pattinatori, skater, danzatrici del ventre, scuole di judo, ballerine di flamenco. Cinque ragazze hip-hop col turbante. Due dodicenni recalcitranti, seguite da due mamme-panzer. Ci sono perfino gli sbandieratori di Sessa Aurunca. E una squadra di baseball con tanto di mazze. Tutti, quasi quattrocento ragazzi, vengono provinati, tutti sono papabili: "cerchiamo qualcosa di indigeno. Non sappiamo ancora come sarà la coreografia finale" spiega Tommassini. "dipende da quello che troviamo, ognuno può contribuire allo spettacolo". Anche i giocatori di baseball? "Anche quelli". 
Alle cinque, a sorpresa, si fa per dire, arriva Baglioni. Intorno all´ora di pranzo, al Maschio Angioino, aveva un appuntamento col sindaco: ma la Iervolino non si è vista: qualcuno le ha consigliato di tenersi alla larga da una manifestazione di disoccupati che 'assediava´ Castelnuovo. Anche Baglioni, per prudenza, era stato fatto passare da un ingresso secondario. Una sparuta pattuglia di fan si era comunque intrufolata: inevitabile la caccia all´autografo. "Il sindaco non c´è, chiedo scusa a Claudio, ma dovrà accontentarsi di me" scherza l´assessore allo Sport Giulia Parente. "Napoli è una città vicina al mio cuore" risponde Baglioni. "Nelle mie composizioni ho assorbito gli stilemi della canzone napoletana classica, anche nel mio modo di cantare mi ispiro a quella tradizione". 
Quando arriva al Palapartenope è stanco, mangia un panino in piedi, e entra. Total black, giacca profilata di pelle Versace, scarpe a punta. Più o meno lo stesso look dei ragazzi. Saluta timidamente, e con la sua camminata alla Pippo, sfila per quaranta minuti intorno alle transenne: tante foto, tanti baci, tanti autografi, dura la vita della star. Elena, che all´ingresso era la più compassata, è paonazza, si sventola e sospira: "mamma mia, mamma mia, che emozione". Per certe emozioni diciotto anni non bastano.

Sabato 24 Maggio 2003

Baglioni al San Paolo 40mila allo stadio mille in cerca di gloria Oggi il cantautore sarà a Napoli in vista dello show del 5 luglio Via ai provini per i ragazzi che faranno parte dello spettacolo Non è ancora Baglionimania, ma poco di manca. Soprattutto per mille ragazzi napoletani che da oggi coltivano un sogno in più: esibirsi accanto all´artista romano. I requisiti richiesti? Essere abili, determinati, disinvolti. Saliranno e scenderanno dal palco, attraverseranno il parterre, disegneranno con i loro movimenti uno sfondo vivace e colorato al concerto-evento di cui il cantautore romano sarà protagonista il 5 luglio allo stadio San Paolo. Questa mattina il via alle selezioni che occuperanno l´intera giornata con l´appuntamento al Palapartenope, in via Barbagallo, a partire dalle 10. E sempre oggi, Baglioni incontrerà al Maschio Angioino il sindaco Rosa Russo Iervolino e l´assessore comunale a Sport e Grandi Eventi, Giulia Parente. Probabile in serata anche una fugace apparizione dell´artista al Palapartenope. La lunga kermesse dei provini si svolgerà in due tempi. In mattinata saranno selezionati tutti coloro che si sono candidati presentando regolare domanda, scaricando il modulo dal sito www.claudiobaglioni.it. Dopo le 15, i cancelli della tensostruttura saranno aperti anche a chi quella domanda non l´ha fatta: per dare una possibilità anche ai talenti nascosti dell´ultima ora. «Ma vogliamo chiarire - fanno sapere gli uomini dello staff di Baglioni - che i mille ragazzi del San Paolo dovranno esibire almeno qualche requisito minimo di professionalità. Innanzi tutto dovranno essere maggiorenni. E con alle spalle un curriculum nel mondo dello spettacolo o dello sport: danzatori, artisti di strada, acrobati, atleti. Quello a cui dovranno partecipare è un vero e proprio spettacolo, anche molto impegnativo, con dei movimenti coreografici complessi che saranno coordinati da Luca Tomassini». Imponente e anche sorprendente, come spesso accade per Baglioni, la produzione dello show. L´uomo di Strada facendo non ha mai molto amato le ambientazioni consuete e i palchi tradizionali. L´ultima volta che ha cantato a Napoli, sempre al San Paolo nel 1998, l´immenso palco era circolare e Baglioni vi si muoveva rivolgendosi all´intero stadio. Due anni prima, al Porto, si era esibito sul pianale di un camion. Questa volta il palco, che verrà adagiato al centro del parterre, è una lingua di cento metri di lunghezza e 14 di profondità. Il pubblico prenderà posto sulla tribuna e sui distinti, per una capienza totale di 40mila posti, 8500 dei quali sono già stati prenotati: 40 euro per le poltrone numerate (tribuna Posillipo) e 28.80 euro per i non numerati. Lo show di Baglioni durerà circa due ore e mezza: in scaletta buona parte dei brani di Sono io, l´album appena uscito, ma naturalmente non mancheranno i successi e gli inni di una carriera più che trentennale: Piccolo grande amore, Strada facendo, La vita è adesso, Io sono qui, Mille giorni di me e di te. Organizzatore unico del concerto è Rocco Lino con la sua agenzia, la Veragency. «L´estate scorsa abbiamo ottenuto due volte lo stadio - ricorda - per il quartetto Daniele-De Gregori-Mannoia-Ron e per Ligabue. Quest´anno, prima di Baglioni, ci sarà D´Alessio, a cui faccio i miei auguri. L´evento nello stadio è certo qualcosa di molto delicato da organizzare: l´importante è rispettare il luogo in cui ci si trova».di Antonio Tricomi

PICCOLO GRANDE... SOGNO

 

di Valentina Chisari

E poi dicono che i giovani di oggi sono svogliati, che storcono il naso di fronte alle parole impegno e concentrazione, e chi più ne ha più ne metta. Pancia loro fatti capanna, perché da oggi dovranno rimangiarsi ogni parola.

Perché dovevano vederli quei ragazzi, dovevano vedere quelle piroette e quei salti acrobatici su quel palco liscio che solo tanta voglia di metterti in gioco ti può fare sostenere. E non vengano a dire che sono "cosette", che s'imparano stando a poltrire davanti alla playstation. Perché se poi ci aggiungi che questa bella gioventù veniva da tutta la Sicilia per "questo piccolo grande" sogno delle audizioni per il corpo di ballo del concerto di Claudio Baglioni, che puoi fare se non spezzare una lancia a favore della nuova generazione?

Non è una favola, anche se di fiabesco c'è che poi quel sogno si è materializzato, lì, proprio al Cibali, dove lui si esibirà il 12 luglio. E allora a quel punto c'è solo una parola d'ordine: tentare. Il tutto e per tutto, quando ti trovi di fronte al re della canzonetta made in Italy. "In questo percorso io e il mio staff specializzato coordinato dal coreografo Luca Tommassini selezioneremo i talenti più interessanti", ha detto il Claudio nazionale, che con passo felpato a mo' di spettatore qualunque, tra un panino e una risata "brizzolata", è andato a spartire baci e strette di mano tra tribune di bocche aperte e paparazzi improvvisati." Adoro il calore di questa città, i suoi contrasti di colori, di odori, in una terra di passioni tutte da scoprire", e si vede che lui è uno che ne capisce di emozioni da batticuore. E ieri al palaspedini è stata proprio una giornata di quelle che l'adrenalina ti scorre nella vene, quasi a fartele scoppiare, fino a che non esplodi a spruzzi e lapilli, giocandoti tutte le carte che hai. "Rispetto alle prove di questa mattina ci siamo espressi bene, la carica ci ha assalito e abbiamo dato il meglio di noi,", hanno detto Alessandra Scalambrino e Joanna Genetasio, che ieri si sono mosse con altri ballerini a ritmo di danza moderna e hip-hop.

E sempre a suon di musica contemporanea, la coreografia montata dalle cinque ragazze cinque che hanno aperto le danze, insieme a decine di esibizioni da solisti. "Studio classico, moderno e jazz da ben 10 anni", ha detto la ventenne Ester Vinci, che insieme con l'amico Carlo Lo Monaco, sono arrivati dritti dritti dal palermitano, "ed era il minimo che potessimo fare per un simile evento", ha tenuto a precisare il ragazzo. Tra le promesse delle danze caraibiche e tip tap, Valentina Forzese, che ha improvvisato al meglio i suoi tre minuti di gloria, "ed è stato davvero emozionante". E come fare a dimenticare quella licra grigia dalle soffici movenze da cui si è districata Giada Giani, giunta dalla Capitale "per esibirmi in questo pezzo di contemporaneo sperimentale". Tra gli aspiranti artisti che ieri hanno calcato quel palco, i "cuori di aliante" di intere squadre di basket, scherma, judo, boxe e niente poco di meno che numeri di lotta libera allo sbaraglio. E chi dice che un campo di un palazzetto non sia adatto per un sano match di hockey su prato? O magari, per un bel numero di tango argentino o di pattinaggio artistico sullo sfondo di un concerto di sicuro da tutto esaurito? Senza contare il fascino del giocoliere, che ieri ha fatto il suo ingresso con tanto di trampoli e birilli. Un appello ricco , quello di ieri, dove nessuno era assente. Dopotutto, come canta Baglioni, "la vita è adesso, non perderla per strada". Lezione imparata. Ricevuto, e passo

 

Tutte addosso al divino Claudio. E' lui il nuovo Matrix

IL TOUR. - IL CANTAUTORE A PALAZZO DEGLI ELEFANTI HA PRESENTATO L'UNICA TAPPA SICILIANA IN PROGRAMMA ALLO STADIO DI CATANIA IL 12 LUGLIO

di Gianni Nicola Caracoglia

Catania.  Dove c'è Baglioni c'è donna: il “divino” Claudio attira il gentil sesso come pochi. Il municipio catanese, che ospita la presentazione del concerto del 12 luglio allo stadio Massimino, unica tappa in Sicilia del nuovo tour, pullula di gentil sesso. L'artista vate non si risparmia in autografi, foto con bambini in braccio, interviste e saluti dal balcone alla folla urlante. Anche dietro al tavolo della sala Giunta di palazzo degli Elefanti, Baglioni è come se fosse al centro dello spettacolo. Il sindaco Scapagnini, dopo il saluto di rito e la consegna all'artista romano un “liotro” in miniatura come ricordo della città, cede subito la scena. Dietro agli occhiali affusolati, Claudio dispensa pillole di saggezza sulla musica: «Mi piace pensare – afferma – che la musica tende al bello, all'armonia. In questo senso la vita è sogno e io vado avanti così».

E a proposito di bellezza, a margine dell'evento di musica, il Baglioni show di questa estate prevede la collaborazione con le Accademie di Belle Arti per la realizzazione di un installazione artistica, una per ogni città. A Catania l'onere e l'onore è ricaduto su Daniela Gagliano, studentessa che ha pensato, sotto la direzione del professore Rosario Genovese, una installazione realizzata utilizzando materiali di recupero. L'opera si chiama “Cercando la libertà”. La bellezza per Baglioni non prescinde dalla magniloquenza ed ecco che il palco occuperà tutto il green dello stadio. Per questo show, che vede la regia di Pepi Morgia e le coreografie di Luca Tomassini (già coreografo di Madonna), ben mille persone – tra band, orchestra, performers, ballerini, atleti e artisti di strada - lo accompagneranno durante le tre ore abbondanti di musica. Poco meno della metà sono fissi (di questi una quarantina sono siciliani) e gireranno per tutte le sette tappe del tour che parte da Ancona il 14 giugno: il restante numero viene scelto in ogni città, motivo per cui il divino Claudio ha reso visita al Palaspedini, sede della selezione siciliana.

Bellezza, magniloquenza, super-Io, tre concetti dello stesso Baglioni che esce con «Sono io l'uomo della storia accanto» in concomitanza con il nuovo Matrix. E Claudio, look minimale neo-futurista, dopo aver abbandonato l'iper-romanticismo da falò sulla spiaggia del passato, al Neo della saga virtuale sembra quasi rifarsi: anche lui ci vuole liberare dal mondo del virtuale? «Io ho attraversato un periodo “matrixato” qualche anno fa quando uscì “Viaggiatore sulla coda del tempo” dove era presente l'idea del virtuale e del concetto spazio/tempo che non si capiva bene dove fosse collocato. Per il resto, tutto ciò che è virtuale e tecnologico mi affascina ma nello stesso tempo mi fa paura se non è accompagnato da un pensiero umanistico e filosofico. Devo dire che tutti i mezzi che oggi usiamo per essere più vicini alla fine sono delle maschere: andrebbero manipolati con una maggiore capacità di padroneggiarli».

E un mezzo che Baglioni ben padroneggia ultimamente è la tv: stasera va la terza parte dello speciale su Rai Uno, ieri l'intervista di Mollica su Tv Sette, giovedì la partecipazione a Zelig. Si annuncia una dittatura mediatica dell'io Baglioni? «No, mi auguro di no. Per fortuna, nella mia indole, ho ogni tanto una fuga nella misantropia. Essendo io figlio unico, ho bisogno anche di stare lontano dalle persone, in silenzio». C'è chi si eclissa per volontà e chi viene “eclissato” come il suo amico Fabio Fazio, da tempo fuori dalla tv per volontà di altri. «Adesso so che è pronto finalmente a tornare. La televisione è un campo minato: c'è un'eccessiva competizione e probabilmente alcune regole andrebbero meglio ridisegnate. Io voglio bene a Fabio, gli auguro il meglio perché, oltre ad essere un amico, è una persona che mi ha fatto fare una bella vacanza televisiva (“Anima mia” nel 1997 e “Ultimo valzer” nel '99 ndr). E credo che alla televisione manchi una persona così».

Sabato 24 Maggio 2003

Ecco le prevendite per Claudio Baglioni

ANCONA — Inizia ad arrivare la «carovana Baglioni». Già da qualche giorno tecnici e produzione del cantautore romano sono all'opera all'interno del PalaRossini per assecondare esigenze logistiche ed organizzative della «prima» nazionale del tour, ad Ancona su iniziativa del Comune, in collaborazione con Capitanicoraggiosi ed Annozero, che vedrà la luce il 14 giugno allo Stadio del Conero.
Sulla scia di «Sono io, l'uomo della storia accanto», l'album fresco di stampa che sta scalando le classifiche, si stanno muovendo i fili per costruire lo stratosferico show diretto ed ideato dallo stesso Baglioni e dal suo regista Pepi Morgia. Un evento che vedrà sulla scena coinvolgimento ed improvvisazione. Un magma in continuo movimento. Infatti, la novità assoluta è il «reclutamento» di ginnasti, atleti ed artisti di strada, selezionati attraverso audizioni, in ogni città in cui il tour sarà ospite. Performers che per una sera entreranno a far parte dello spettacolo rendendolo ogni volta differente e creando un working-progress creativo, che rappresenterà per il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente unica.
La prima del «Del Conero» sarà una data esclusiva non solo per le Marche. Il suo bacino d'utenza reggerà l'imponente asse di ben quattro regioni della costa adriatica: Abruzzo, Molise, Romagna e Puglia, senza dimenticare l'Umbria, anch'essa sprovvista di una tappa del tour. Ecco le prevendite nella provincia di Ancona dove poter acquistare i biglietti. Ad Ancona T.box (0712901224), Bar Api(071 85401), Piccadilly (0712071110); ad Osimo Halley tours (071 7230574); a Falconara Disco Fantasia(071 9170401), A Senigallia Club viaggiSenigallia (071 63427), Keo Records (071 7930503); a Jesi Federico II(0731209177), Discorso (0731207287); a Fabriano Viaggi Santini (073223161); a Castelfidardo Andalusa Viaggi (07178624); a Chiaravalle Hot Music(071742189).

Sabato 24 Maggio 2003

Il Gams scelto daBaglioni

SERVIGLIANO – Il Gruppo alfieri e musici storici (Gams) del torneo cavalleresco aprirà il concerto di Claudio Baglioni, in programma sabato 14 giugno allo stadio Del Conero ad Ancona. Un'esibizione di lusso per il Gams, impegnato con il nuovo spettacolo di bandiere, musica e fuochi dal titolo 'Laudato Si' (regia di Gianluca Viozzi), tratto dal Cantico di San Francesco. Raggiante il presidente Maurizio Marinozzi: «Ricevuti dalla produzione, l'accordo è stato raggiunto dopo una prova. Alla presenza del celebre cantautore e del coreografo Luca Tommasini, gli alfieri hanno effettuato una performance entusiasmante: il 14 giugno, ci esibiremo in quattro momenti, con coreografie ad hoc. L'esibizione con Baglioni è uno dei momenti di maggiore soddisfazione per chi come noi lavora con passione da due lustri, presentando spettacoli unici. Erano in molti ad aspirare al contratto; noi ci siamo riusciti grazie alla determinazione che ci contraddistingue e con le nostre sole forze. Se tutto andrà bene, sempre con Baglioni saremo anche allo stadio Olimpico a Roma il 1° luglio.

Sabato 24 Maggio 2003

Venti atlete sul palco con Baglioni

Ci sarà anche il softball biancorosso sul palco dello stadio Franchi durante il concerto di Claudio Baglioni del 27 giugno. Durante lo show, infatti, il cantautore ha previsto una coreografia dove saranno evidenziati i gesti atletici delle diverse discipline sportive. A rappresentare il softball ci saranno le ragazze della Fiorentina Softball che gioca in A2: hanno già sostenuto un provino al teatro Saschall e aspettano di sistemare i dettagli della loro partecipazione con lo staff del cantante.
«Il verdetto di questo provino — ha detto Simona Nava — lo sapremo tra dieci giorni. Ci siamo trovate in mezzo a scene da «Saranno famosi»: una opportuinità utile per far conoscere il softball». La giocatrice biancorossa spiega com'è nata questa avventura: «La nostra società ha ricevuto una telefonata dallo staff di Claudio Baglioni, nella quale ci informavano di un provino per ballerini, danzanti, associazioni sportive, sport di squadra. Così, ci siamo presentate, al Saschall, emozionatissime, con tanto di guantoni, mazze, palline e completo da catcher. Insomma, un teatro, invece che un campo. Hanno mandato un cd con due brani ed hanno chiesto 20 ragazze maggiorenni in divisa. Volevano conoscere il nostro sport». Poi le ragazze hanno incontrato Baglioni, che ha firmato i guantoni, facendo tante domande sul softball.
Gi. Mar.

Provini davanti alla star
Sognando di «affiancare» Claudio Baglioni

Sabato 24 Maggio 2003

Numerosissimi, ieri, i giovani venuti a Catania da tutta la Sicilia per le selezioni dell'iniziativa «Ci sono anch'io», mirata a reclutare "artisti" che il 12 luglio saranno impegnati nello show che Claudio Baglioni terrà nello stadio Angelo Massimino. Un "piccolo grande" sogno, questo delle audizioni - al Palaspedini - per il corpo di ballo del concerto del cantautore romano, consumato sotto gli occhi del Claudio nazionale, che con passo felpato a mo' di spettatore qualunque, tra un panino e una risata "brizzolata", è andato a spartire baci e strette di mano tra tribune di bocche aperte e paparazzi improvvisati.
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Venerdi 23 Maggio 2003

Baglioni
seleziona
artisti

Si terranno domani alle ore 10 al Palapartenope le selezioni per danzatori, mangiafuoco, saltinbanchi, artisti di strada che parteciperanno allo show di Claudio Baglioni (nella foto) «Ci sono anch’io», in programma sabato 5 luglio allo stadio San Paolo. Alle selezioni potranno partecipare coloro che hanno scaricato il coupon di prenotazione dal sito www.claudiobaglioni.it. Chiunque fosse sprovvisto di questo tagliando - comunica una nota dell’organizzazione - potrà comunque partecipare alle selezioni presentandosi ai cancelli del Palapartenope dalle ore 15 in poi

Corriere Adriatico

Venerdi 23 Maggio 2003

Un cartellone sempre più ricco di appuntamenti si sta formando per un'estate... torrida
Aspettando Claudio Baglioni al Conero


ANCONA - Molti "attori" per altrettanti infiniti spettatori. Il "ventaglio" di personaggi in musica che toccheranno suolo marchigiano si allarga di ora in ora.

Nella frangia musicale del mondo dello spettacolo sembra ormai prestigiosa routine partire, provare o almeno passare con il proprio tour nelle Marche. Prossimo evento Claudio Baglioni e poi i Rem, i Coldplay e Franco Battiato.

E pensare che con la bella stagione gli appuntamenti si triplicano. Anteprime, mega-show e superospiti. Ma andiamo per ordine.

E dopo il signor Gabriel ecco arrivare nel capoluogo, allo Stadio del Conero un altro annunciato esorbitante show. Stiamo parlando dell' "uomo della storia accanto", alias Claudio Baglioni che il 14 giugno partirà dallo Stadio del Conero per un "giro d'Italia" in sette tappe tra cui Milano (San Siro) e Roma (Olimpico). Uno spettacolo in cui si potranno contare centinaia di presenze tra artisti di strada, ginnasti, performer oltre al coinvolgimento degli accademisti delle Belle Arti, ed il reclutamento di artisti locali selezionati direttamente dal regista Pepi Morgia e dal coreografo Luca Tommassini in ogni città cui stazionerà il concerto. Per info tbox: 0712901224.

Prima, il 6 giugno Falconara ospiterà la prima nazionale del nuovo tour di Angelo Branduardi. A fine giugno intanto si attende il rocker di Zocca a Fabriano per l'anticipazione delle tre date milanesi. Ma ancora si attende conferma. E' certo invece che dopo la parentesi cinematografica di "del perduto amor", si rivedrà sulla scena musicale dal vivo anche Franco Battiato, il 27 giugno a Macerata, ospite de "Il violino e la selce" il Festival da lui diretto, cui cast completo è ancora in via di definizione, e che vede anche protagonisti il 24 dello stesso mese, sulla piazza di Fano, i Coldplay. Quelli di "Trouble" e "Yellow" prima e "The sciantists" e "Clocks" ora.

La giovane formazione vede come frontman l'affascinante Chris Martin spesso sui rotocalchi rosa per la love story con l'attrice Gwynet Paltrol. E mentre si scaldano gli animi nel mese di luglio il capoluogo dorico si appresta a "masticare" ancora un grande evento. I Rem, il 23, per una delle tre date italiane in cui riproporranno vecchi e nuovi successi tra Reveal e Up, titolo ironicamente rivendicato da Gabriel.

E poi i migliori brani di Green, Monster e dall'indimenticabile "Out of time". Ma la formazione di "Losing my religion" sarà "anticipata" di qualche giorno dal rock tutto al femminile di Carmen Consoli. La rockeuse siciliana sarà a Civitanova Marche il 19 luglio. Ma anche la Premiata Forneria Marconi (l'11 a Mondavio) o l'inedito binomio Giovanna Marini-"Yo Yo Mundi" il 12 a Montelabbate o i "Modena City Ramblers", che lo stesso giorno saranno al Mamamia, faranno parte del ricco cast. Il 17 Rossana Casale si esibirà ad Ascoli Piceno.

E.B.


 

Venerdi 23 Maggio 2003

Giornata all'ombra dell'Etna oggi per Claudio Baglioni, che arriverà a Catania in mattinata per intervenire alla conferenza stampa di presentazione de

Giornata all'ombra dell'Etna oggi per Claudio Baglioni, che arriverà a Catania in mattinata per intervenire alla conferenza stampa di presentazione dell'unica data "isolana" del suo Tour 2003, prevista allo stadio Angelo Massimino il prossimo 12 luglio. Nella sua giornata catanese Baglioni sarà ricevuto in Comune dal sindaco Umberto Scapagnini e dalla giunta, e si recherà anche al Pala Spedini per seguire le selezioni dell'iniziativa «Ci sono anch'io», che recluterà artisti che saranno poi impegnati durante lo show a Catania di Baglioni. Il 12 luglio, infatti, come anche nelle altre date del suo tour, Baglioni porterà al centro della scena centinaia di artisti tra band, orchestra, performers, ballerini, atleti ed artisti di strada. Le selezioni di oggi a Catania si snoderanno durante tutta la giornata, ma l'adesione all'iniziativa è, ovviamente, chiusa ormai da tempo.

Giovedi 22 Maggio 2003

«Sono un uomo nuovo Ma sempre alla ricerca di spiccioli di felicità»

Un successo il filo diretto nella sede de La Nazione

Chiamate anche da Milano, Bari e Napoli

 

di Ilaria Ulivelli

FIRENZE — Non ci volevano credere che era proprio Claudio Baglioni quello di là dalla cornetta. Si stropicciavano l'orecchio dalla meraviglia, come i bambini fanno con gli occhi quando vedono qualcosa che li sorprende. E poi sono stati gridolini di gioia, lacrime e sorrisi. Un fiume di emozioni con poche parole, quelle essenziali per celebrare il loro mito. Per dirgli quanto è bello, quant'è bravo, quanto li fa sognare (e la sequenza non paia casuale, prima bello che bravo). Il filo diretto tra i lettori de La Nazione e Claudio Baglioni è stato celebrato da un'onda perpetua di telefonate, sorprendentemente arrivate da tutt'Italia: da Milano a Bari, a Napoli, a Nettuno. Le domande? Molte delle telefonate non avevano punto interrogativo, ma solo esclamazioni di lode: però, messi tutti assieme, i nostri lettori hanno confezionato una mega intervista. L'identikit del fan telefonista è donna, sulla trentina, con famiglia e un figlio, già fatto o in arrivo. Molti saranno allo stadio di Firenze il 27 giugno. Altri hanno già i biglietti per almeno due o tre delle sette tappe italiane del kolossal musicale che Baglioni ha messo in piedi con il fido alfiere Pepi Morgia, bacchetta dello spettacolo. E i fan Baglioni stavolta li porta con sé direttamente sul palco: si sono conclusi mercoledì al Saschall i provini per gli artisti aspiranti partecipanti al mega show. In cento canteranno, balleranno, mimeranno al ritmo dell'ugola di Baglioni. Il filo diretto s'interrompe, Baglioni se ne va, ma il telefono continua a squillare fino a notte.

Giovedi 22 Maggio 2003

«Sei il poeta più grande». 

«Al concerto mandami un bacio»

Sì... pronto... è La Nazione? C'era scritto sul giornale che oggi... Ma è La Nazione? Non ci doveva essere Claudio Baglioni, come facciamo a parlargli?».

«Sono qui».

Bastano due parole, quelle del titolo del primo singolo del nuovo album di Claudio Baglioni, pronunciate dal mito in carne e ossa, a mandare in estasi Lina e Silvia, 33 e 24 anni, di Prato: «Mi vengono solo domande del cavolo, sono emozionata... Nel nuovo tour ci saranno tante canzoni, più nuove o più vecchie?».

«Dall'ultimo disco prenderò quattro o cinque pezzi, poi sarà una lunga traversata nel mare di tutti questi anni di musica. Sarà un concerto lungo, più o meno in scaletta ci saranno 32 canzoni».

Olivia, 32 anni, di Villa Basilica (Lucca): Ciao Claudio come stai?

«Sopravvivo, in attesa dell'inizio del tour. Sarà un grande impegno».

Anna, 38 anni, della Spezia: Complimenti per il nuovo disco e augutri per il compleanno appena passato, sei bellissimo. Qual è la tua canzone a cui sei più affezionato? Quella che ti piace di più?

«E' difficile rispondere... Più che le singole canzoni ci sono alcuni album che hanno segnato tappe fondamentali, momenti di transizione, di cambiamento. Nella mia muisca e nella mia vita. Quelli a cui sono più legato sono Questo piccolo grande amore, Strada facendo, Oltre e il nuovo album Sono io, l'uomo della storia accanto».

Lucia, 20 anni, di Livorno, piange dall'emozione, non crede alle sue orecchie: Ti ho conosciuto a tredici anni, da quel momento non mi hai mai lasciato. Per me sei il poeta più grande. Dove hai trovato l'ispirazione per scrivere Io sono qui?

«Era una canzone che faceva parte di tre dischi in movimento, da Oltre al Viaggiatore sulla coda del tempo. Io sono qui rappresentava il mio presente di allora. Il ritrovare se stessi. E' una canzone d'amore puro. Di un uomo che abbandona le sue sovrastrutture e fluttua nell'amore, si ritrova disarmato e innamorato...».

Cristina, 28 anni, di Firenze, dottore di ricerca in biochimica: Hai mai pensato di organizzare raduni regionali del fan club Clab?

«Ogni anno lo diciamo. Ci ripetiamo che è una cosa da fare, da organizzare. Poi di fatto non è semplice da mettere in piedi. E rimandiamoMa prometto che prima o poi ci riusciremo. E' una cosa che sta a cuore anche a me».

Maddalena, 20 anni, di Firenze, studentessa di medicina: Con le tue canzoni, con la tua musica, mi hai fatto scoprire Peter Gabriel. Quanto ti ha influenzato negli anni Novanta?

«Ho registrato nei suoi studi, ho suonato con i suoi musicisti e lui con i miei. Non potrebbe non

avermi influenzato in qualche modo: da lui ho appreso anche il modo di intendere lo show, di rappresentare con un concerto quello che avevo da dire».

A proposito di musicisti, tornerà con te in concerto il piano di Walter Savelli?

«Stiamo ammazzando il maiale per il ritorno del figliol prodigo... Questo tour sarà caratterizzato dalla voglia di fare festa: per questo ho riunito tutti i musicisti che mi hanno sempre accompagnato. Sul palco, nei dischi. E nella vita».

Francesca, 32 anni, di Firenze, laureata in giurisprudenza: Per me sono 18 anni di fedele militanza baglioniana e ogni volta, ogni concerto, è una nuova e grande emozione. E' così anche per te? Ti emozioni ancora?

«Alle emozioni ogni tanto spero di farci il callo. Perché è vero che ogni emozione che proviamo è un momento di grande esaltazione. Ma sappiamo anche che a volte le emozioni fanno male. Allora speriamo di abituarci... Io sono felice di sentire ancora l'ansia prima di ogni concerto, l'ansia di non riuscire a finire un disco che sto scrivendo, la paura di non sapere come andrà. Questa emozione ti fa sentire che ci sei e che fai un mestiere un po' diverso da tutti gli altri. Per me è difficile provare un'emozione singola. Mi spiego meglio, riesco ad emozionarmi davanti alla folla, ma spesso tento il rapporto uno-a-uno. Mi concentro su una persona che sta in platea per provare la corresponsione dell'emozione, dell'esaltazione, della gioia intensa di vivere quel momento».

Laura, 39 anni, di Firenze, impiegata: Sono offesa con te Claudio. Sette anni fa mi avevi chiesto il numero di telefono e avevi promesso che mi avresti chiamato, invece non lo hai mai fatto. Sono rimasta delusa... Avresti fatto prima a non chiedermelo: non mi sono mai spiegata questo fatto».

«Se te l'avevo promesso, guarda, mi picchio da solo sulla mano, per non averti chiamata».

Roberta, 32 anni, di Nettuno, barista: Ti ho mandato un'email, ma ancora non mi hai risposto. L'altro

giorno ti ho portato la rosa con una lettera di Gandhi, ricordi?

«Sì, mi ha fatto piacere».

 

SHOWCASE
Claudio Baglioni arriva a mezzanotte


Giovedi 22 Maggio 2003
Domani esce il nuovo album di Claudio Baglioni «Sono io, l’uomo della storia accanto». La Feltrinelli di piazza Piemonte gioca d’anticipo con un «Midnight Opening» (apertura straordinaria dopo mezzanotte) che ospita l’esibizione dal vivo del cantautore romano (nella foto) . E naturalmente la vendita del disco. L’ingresso è libero.

Corriere Adriatico

Su Canale 5 riparte il programma cult con Bisio e la Hunziker
Cento di questi Zelig IL CARTELLONE

Giovedi 22 Maggio 2003
ROMA - Cento di questi Zelig. La trasmissione cult dell'anno, che ha tenuto testa al Festival di Sanremo e vinto il Telegatto, sbarca su Canale 5 per festeggiare le sue prime cento puntate. Il programma televisivo di cabaret nato nel 1997 dal felice sodalizio tra Italia 1 e lo storico locale di Viale Monza a Milano, debutta sull'ammiraglia Mediaset con tre speciali in onda da stasera. Alla guida ancora una volta Claudio Bisio, premiato anche lui come personaggio maschile con il Telegatto, e Michelle Hunziker, pronta a partire con il Festivalbar il 30 maggio da Milano. E poi tutti i comici e i cabarettisti che si esibiranno ancora sul grande palco del tendone di Sesto San Giovanni: da Ale e Franz, a Anna Maria Barbera in arte Sconsolata, già richiesta da Leonardo Pieraccioni per il suo prossimo film; dal monologhista satirico Alberto Patrucco, al parcheggiatore Capocenere alias Claudio Batta, da Beppe Braida e i suoi TG a Paolo Cevoli nelle vesti dell'assessore di Roncofritto Palmiro Cangini e di Teddy Casadei.

"La creatività è una cosa che nasce nel gruppo - sottolinea Claudio Bisio - ci vuole l'effetto rimbalzo che si genera quando si lavora in squadra: uno dice una cosa, l'altro lo manda a quel paese, intanto ci si lavora sopra, si ripulisce, si cestina, finchè trovi quello che funziona". Dietro la realizzazione di ogni puntata lavorano oltre 120 persone, tra comici, autori, tecnici, addetti di produzione e redazione. Ospite d'onore della puntata di stasera sarà Claudio Baglioni.

di CARMEN GUADALAXARA BUON compleanno Claudio! Il cantautore romano Claudio Baglioni, ...

... ha spento 52 candeline il 16 maggio scorso, regalandosi un nuovo cd «Sono io l'uomo della storia accanto», la cui uscita è prevista per venerdì. Visibilmente stanco, ma appagato l'artista si è raccontato con la semplicità e la compostezza che lo contraddistingue da quel lontano 1970, quando esordì con il suo omonimo disco «Claudio Baglioni».
«Questo lavoro giunge a tre anni di distanza da "Viaggiatore sulla coda del tempo" e si compone di 13 brani inediti che hanno come unico tema l'amore» spiega Baglioni. È un disco d'amore, fatto di canzoni d'amore ("Tienimi con te", "Serenata in sol", "Per incanto e per amore"...) in senso classico e più in generale di canzoni d'amore per il mondo, nel tentativo di amarlo meglio e di amarlo di più. Cosa che non ho detto per quindici anni, perché solo dire la parola amore mi disgustava, mi dava fastidio; adesso dico forte che darsi più amore è l'unica speranza. Mi piacerebbe che chi lo ascoltasse ricevesse questo messaggio, almeno io ho provato a fare un disco che traboccasse d'amore».
Anche se lontano da quelle sapienti fusioni di melodie e testi accarezzati da una grande tensione emotiva che che ci hanno accompagnato nel tempo («Strada facendo» 1981- «Io sono qui» 1995 ndr.), in «Sono io l'uomo della storia accanto» l'autore trova il coraggio di mettersi in gioco e di criticarsi: «È un disco plurale. Ci sono molte facce sia dal punto di vista dei contenuti, come detto prima, che da quello musicale. È un disco musicalmente articolato, in certi momenti addirittura sinfonico, in altri assolutamente leggero. È un cd vero dal punto di vista delle sonorità, c'è poca elettronica che serve a creare stati d'animo, non è palese, è subliminale, serve a portare meglio l'avanzamento del brano, serve a creare una sorta di suggestione nascosta». Riguardo a questo «io» al quale si fa riferimento nel titolo e sulla copertina dell'album, Claudio spiega che non è un «porsi al centro». È una parola che mi piace molto graficamente, perché è formata da un cerchio e un rettangolo. Inoltre mi piace perché lì dentro c'è un po' tutto, insomma l'io, che non è un accento su un ego. Al contrario, è il desiderio di recuperare e sottolineare il valore degli infiniti io-individuali, rispetto al rischio di omologazione che ci vorrebbe tutti cloni».
«Sono io l'uomo della storia accanto» anticipa di circa un mese la realizzazione di un mega-tour mai prodotto fino ad oggi in Italia. Dal 14 giugno Baglioni sarà il protagonista di sette date, compresa quella dello Stadio Olimpico il 1 luglio. Uno show che avrà nel coinvolgimento e nell'improvvisazione due tra i principali elementi di vitalità e forza e che ogni sera, porterà al centro della scena fino a mille artisti, tra band, orchestra. Nessuna nostalgia per la tv? «In questo periodo ne ho davvero poca voglia - conclude Baglioni -. Continuamente vengo a contatto con dirigenti televisivi ed espongo loro le mie idee sul cosiddetto varietà ma c'e' sempre l'insistenza ossessionante verso gli schemi e i format. Un'ostinazione che mi ricorda quella dell'industria discografica che continua a perdere da anni le sue battaglie».


mercoledì 21 maggio 2003

Giovedi 22 Maggio 2003

Cento candeline per Zelig: ecco Baglioni
Dopo una straordinaria stagione televisiva, Zelig circus irrompe sugli schermi di Canale 5 con tre puntate speciali in prima serata, questa sera, il 29 maggio e il 5 giugno.
È una nuova importante sfida per Zelig che, in occasione dell'appuntamento di stasera (alle 21), si appresta a festeggiare il significativo traguardo della messa in onda delle prime 100 puntate. Mattatore della serata sarà ancora una volta Claudio Bisio che, affiancato da Michelle Hunziker, passerà la staffetta al copioso cast artistico. Tornano quindi sul palco del tendone di Sesto San Giovanni Ale e Franz, Anna Maria Barbera in arte «Sconsolata», il parcheggiatore Capocenere alias Claudio Batta, Beppe Braida e i suoi Tg e Paolo Cevoli nelle vesti di Teddy Casadei. A parlare di pigra vita italiana, invece, ritroviamo Ficarra e Picone e con loro Oriano Ferrari alias Marco Della Noce. Continuano inoltre le avventure di James Tont (Fabrizio Fontana) e i momenti catartici di Flavio Oreglio. Chiudono il cast della serata Raul Cremona, Gabriele Cirilli che vuole «tornà bambino» e Paolo Migone. Ospite della serata, in un'inedita veste comica, sarà Claudio Baglioni alle prese con uno scatenato Claudio Bisio «chitarrista» e una «romantica» Michelle Hunziker. Da non perdere.

Filo diretto
con «Il Mattino»

(21 MAGGIO 2003)

Sabato napoletano per Claudio Baglioni, impegnato la mattina al Palapartenope con i provini per lo show al San Paolo, poi al Maschio Angioino con il sindaco Iervolino per presentare appunto il concerto del 5 luglio, quindi alle 15 ospite del «Mattino» per un filo diretto con i lettori del nostro giornale: il cantautore risponderà per un’ora alle 16 alle telefonate che arriveranno al numero 081/7947542.

E' tutta underground la notte del rock
E a mezzanotte va Baglioni in libreria

(21 MAGGIO 2003)

MILANO — La serata dal vivo parte alle 18: quando cioè, al Virgin Megastore di piazza Duomo (ingresso libero), i La Crus presentano il nuovo album «Ogni cosa che vedo». Più tardi, la notte sarà all'insegna delle sonorità alternative rock-dance. Primo, per i Diesel U-Music Awards, la manifestazione dedicata ai nuovi talenti underground all'Alcatraz di via Valtellina (ore 22, ingresso libero) con un ricco cartellone di ospiti sul palco: si va dall'inglese Photek agli islandesi Gus Gus, dal francese Dj Cam all'olandese Junkie XL. Più rockeggiante la performance dei Teenage Idols al Transilvania live di via Paravia (ore 21,30, ingresso 13 E): i quattro hanno all'attivo un solo cd senza titolo, già ben accolto da tutti i fan del soul-punk alla Cramps. Post-punk alternativo anche al Rolling Stone di corso XXII Marzo (ore 22, ingresso libero) grazie a un tris di bande emergenti provenienti dall'area di Varese: Bartok, Clark Nova e Mynerva. E mentre alla Casa 139 di via Ripamonti (ore 22, ingresso con tessera) ci sono gli psichedelici Brazen, ai Magazzini Generali di via Pietrasanta (ore 21,30, ingresso a inviti) l'ex leader dei Lunapop, Cesare Cremonini, presenta per «Radio 2 Milano in concert» il cd solista «Bagus». Al Blue Note di via Borsieri intanto (ore 21 e 23,30, ingresso 25 E) continuano le performance dell'organista Jimmy Smith. Per finire in bellezza, un appuntamento del tutto speciale a mezzanotte: da quell'ora infatti verrà messo in vendita alla libreria Feltrinelli di piazza Piemonte il nuovo album di Claudio Baglioni, «Sono io, l'uomo della storia accanto». E sempre lì ci sarà l'autore, il Claudio nazionale, per presentare con parole e musica le sue ultime canzoni.
P. Sca.

(21 MAGGIO 2003)

I dieci prodi dell'aquila nera scaldano i motori per Baglioni

FOLIGNO — In attesa del responso ufficiale dello staff tecnico (regista e coreografo dell'imminente tour di Claudio Baglioni) al rione Pugilli si godono la soddisfazione di essere stati contattati per partecipare, come attrazioni, a tre dei concerti estivi del celebre cantautore. Se da Baglioni arrivasse l'ok - il responso è atteso a breve - sarebbe davvero una grande vetrina per la Quintana e per il rione guidato da Roberto Molari. Gli sbandieratori dell'aquila nera dovrebbero esibirsi eventualmente nei concerti del 14 giugno ad Ancona, del 23 a Firenze e del primo luglio a Roma. «La nostra esibizione — raccontano i ragazzi — avverrebbe durante l'esecuzione di alcuni brani del concerto. Qualunque sia l'esito va detto comunque che questo provino ci ha onorato». Il primo concerto , quello di Ancona, per la verità coincide proprio con la data della Giostra ma è un piccolo cruccio ben superabile visto che a loro sarà affidato il compito di portare all'attenzione di una platea oceanica il nome della Quintana e il vessillo dell'aquila nera. Ecco dunque i nomi dei dieci «prodi», età media vent'anni: Alessandro Venanzi, Stefano Patana, Emanuele Angelini, Alessio Pascucci, Stefano Pascucci, Lorenzo Patriarchi, Mirko Cimarelli, Daniele Vivani, Andrea Casini, Fabrizio Romagnoli.

Baglioni canta
padri e figli

(21 MAGGIO 2003)
Si intitola "Grand'uomo" la nuova canzone scritta da Claudio Baglioni per il figlio Giovanni e contenuta nell'album "Sono io l'uomo della storia accanto" (tredici brani inediti), nei negozi da venerdì. La canzone parla della difficile arte del confronto tra genitori e figli.

«Voglia di leggerezza, ma non troppo»

(21 MAGGIO 2003)

DALL’INVIATO
FEDERICO VACALEBRE
Roma. Voglia di leggerezza e voglia di kolossal tentano di convivere da anni nel Baglioni che tenta di conciliare l’eredità dei megahit nazionalpopolari con una maturazione, umana ancor prima che artistica, che gl’impedisce di ribattere le strade dei piccoli grandi amori e dei sabato pomeriggo. Anche «Sono io», il nuovo album in uscita venerdì, si presenta come un ritorno alla semplicità, ma poi allunga i brani oltre il consentito dalla dittatura dei programmatori radiofonici.
Partiamo dal titolo: chi è oggi Claudio Baglioni?
«Un uomo assalito dall’urgenza dell’amore e della pace, da un senso di spaesamento individuale e collettivo. Un cantautore che s’è accorto di essersi complicato la vita negli ultimi anni, complicando anche le proprie musiche e i testi. Penso soprattutto a ”Viaggiatore sulla coda del tempo”: oggi lo semplificherei, ma non lo rinnego, anche se ora rinuncio a qualsiasi pretesa da concept album e all’esasperata ricerca di novità. Ci ho messo appena dieci mesi a mettere a punto ”Sono io”, rispetto ai tre anni abituali: è una scelta, non un caso».
Però le radio faticheranno a passare canzoni che durano una media di cinque minuti.
«Faticheranno anche a trasmettere pezzi che parlano di pace o che rubano le strofe a Bach. Vado controcorrente, non ho voglia di fare musica rispettando leggi che non sono mie».
Ben due brani parlano del rapporto padre-figlio: «Grand’uomo», dedicata a tuo figlio Giovanni, chitarrista ventunenne che ti seguirà in tour, e «Patapan», in ricordo di tuo padre Riccardo.
«Oggi che ho sperimentato entrambi i ruoli mi accorgo che si tratta di uno dei rapporti più difficili: un padre e un figlio sono come due rami dello stesso albero che finiscono per non conoscersi davvero, divisi dall’età e dai ruoli».
«Sono io» comincia navigando nel privato tra storie d’amore e affetti familiari, ma finisce con vicende collettive come quelle evocate da «Requiem», «Al di là del ponte» e «Per incanto e per amore».
«È vero, forse un filo rosso alla fine c’è anche in quest’album. ”Requiem” nasce da un bisogno di fare musica contro i rumori della guerra, anche se non serve, anzi... Io ho detto la mia e sono stato tacciato di essere pacifista, partigiano... Sembra quasi che non si abbia più diritto di parola. Ancora non mi va di tacere, sono contro la guerra, anche se non sono mai sceso in piazza sono rimasto esterefatto dalle offese riversate sulla bandiera arcobaleno».
Il cittadino Baglioni non sembra convinto di vivere nel migliore dei paesi.
«Certo e lo canto quando dico che ”si scambia la maggioranza con la povera ragione” o quando parlo della ”dignità” che ”sembra proibita”. Certi vecchi vizi italiani sono tornati di moda, la politica è troppo e inutilmente rissosa, le divisioni tra i poli esasperate. Sento aria di regime, non dico dittatura, si può essere accusati solo perché si canta di pace, di uomini persi, di boat people senza diritti».
Veniamo al tour, al via il 14 giugno da Ancona per attraversare l’Italia e approdare al San Paolo il 5 luglio.
«Sabato sarò a Napoli per i provini degli artisti che arruolerò nel mio concerto tappa per tappa, aggiungendoli alla band, l’orchestra e una quarantina di ”animatori” fissi. Non vedo l’ora di partire, anche perché cercando talenti da coinvolgere ho scoperto che l'Italia non è sonnacchiosa e senza originalità come si dice. Anche questo è un problema politico e culturale; ci sono troppi giovani talenti a cui nessuno dà una possibilità».
E la tv?
«Rai e Mediaset mi cercano, si dicono conquistate dai miei progetti, ma poi, al momento dei contratti, spariscono, forse sono troppo attento alla qualità, anche tecnica. Comunque, ho registrato una puntata di ”Zelig” con Bisio e la Hunziker: guardatemi, mi sono davvero divertito».

il Nuovo

Baglioni: "Ecco il mio disco fatto col cuore"


(21 MAGGIO 2003)

Il cantautore volta pagina e sceglie di tornare sotto i riflettori con un disco istintivo battezzato Sono io, l'uomo della storia accanto. A giugno via al tour negli stadi.
di Olivia Corio

MILANO – Brizzolato e abbronzato come George Clooney. Claudio Baglioni è tornato sotto i riflettori con un nuovo album e un’immagine curata nel minimo dettaglio. Gli anni Settanta dei capelli incolti e di Questo piccolo grande amore sono lontani. Ma i fan, ancora moltissimi, accoglieranno con entusiasmo la nuova uscita discografica battezzata Sono io, l’uomo della storia accanto, nei negozi da venerdì. “E’ un lavoro ispirato dal bisogno di far prevalere un linguaggio più autentico e vero – spiega il cantautore romano – dov’è il cuore a tenere il timone. Un disco nel quale le parole chiave sono passione ed emozione, ma anche leggerezza”.

Baglioni lascia da parte gli arrangiamenti più complessi per una forma di minimalismo musicale. “Togliere più che aggiungere – spiega – per arrivare al nucleo delle cose”. Il risultato sono tredici canzoni figlie dell’istinto. “Non è un disco ricercato – precisa – ma un disco che mi ha cercato. Mi ha emozionato e appassionato. La speranza è che queste canzoni facciano altri altri quello che hanno fatto a me”. Sono io l’uomo della storia accanto è stato concepito per regalare emozioni. Le canzoni si muovono dalla dimensione acustica a quella sinfonica, ma i testi sono forgiati per creare empatia. Non si tratta di un disco con un filo conduttore, come il precedente Viaggiatore sulla coda del tempo: “Non è un album-storia nel quale le canzoni sono legate insieme dal filo rosso di una vicenda, ma è un album di canzoni sulle mille facce di un tema centrale. E il tema centrale è l’amore. Non un disco di canzoni d’amore, ma di canzoni sull’amore”.

Baglioni non si limita a considerare l’amore di coppia, ma spinge il suo sguardo più in là, fino a toccare tematiche sociali in diversi episodi, a partire da Requiem, inno alla musica come linguaggio universale e veicolo di pace. “Penso all’amore per la vita – racconta – quindi quello per la pace, per l’altro, per la varietà e molteplicità di identità, culture, espressioni”. Gli anni Settanta sono lontani ma la voglia di scrivere e condividere rimane. Tra gli inediti anche una canzone, Fianco a Fianco, dedicata al rapporto tra artista e pubblico che si instaura durante un concerto quando prevale la voglia di “stringersi intorno al sogno mai stanco che è in noi”. L’artista romano affronterà un tour impegnativo a partire dal 14 giugno. In programma sette date nei grandi stadi. La prima tappa è prevista per il 14 giugno allo Stadio del Conero di Ancona che nel 2001 aveva ospitato il debutto trionfale del tour Incanti. Seguiranno Milano il 19 giugno, Padova il 23, Firenze il 27, Roma il 1 luglio, Napoli il 5, e Catania il 12.

 

 

21 maggio 2003

«Ecco la mia nostalgia del futuro»

Baglioni pubblica «Sono io»: l’ho pensato per condividerlo con i fan

MILANO - «Mentre stavo al pianoforte per le canzoni di questo album, mi ponevo una sola domanda: "Mi commuove o non mi commuove?". Solo se la risposta era affermativa la canzone veniva promossa». E non appena il sito di Claudio Baglioni ha messo in rete un minuto delle tredici canzoni del nuovo album «Sono io» (sottotitolo: «L'uomo della storia accanto»), in uscita venerdì, si è acceso fra i suoi fan il dibattito: è un ritorno ai tempi di «Poster»? E' la negazione della trilogia partita da «Oltre» e conclusa da «Viaggiatore sulla coda del tempo»? Giriamo la domanda a lei, Baglioni...
«Molto probabilmente bisogna andare in giro, perdersi, navigare, andare avanti per poi poter ritrovare una strada familiare, un sapore di casa, una luce che volge verso un tramonto accomodante».
In «Grand’uomo», una marcia «baglionesca» c’è l'eroico quotidiano, i figli...
«Figli prima e poi padri di altri figli... Padre, il mestiere più difficile: prima o poi un figlio ti mette nella condizione di essere giudicato e in fondo è il segreto svelato di un padre. E’ il seguito ideale della famosa "Avrai" scritta 21 anni fa, in occasione della nascita di mio figlio Giovanni».
In tante canzoni come «Quei due» o «Fianco a fianco» c'è sempre un attonito stupore di fronte alla vita, come se avesse aperto gli occhi ieri mattina.
«Spero che questo stupore mi sostenga e mi sorprenda continuamente. Soltanto così saprò ancora di essere vivo».
In «Quei due» canta: «Lui si sofferma a guardare l'orario, ma la vita ferma su un altro binario» . Non sarà mica l'orologio fermo sull'1.10 di «Poster»?
«Non è nemmeno un orologio. E’ il niente. Tutto sta in quel niente, in quella fissità, con la vana speranza di riuscire a fermarlo in un fotogramma».
«Serenata in sol» è folle, allegra, caraibica. Lei la definisce la canzone cialtrona. Perché?
«E’ un delirio che io ho provato in alcuni momenti della mia misantropia, quando bisognava scrivere delle canzoni, quindi allontanarsi da tutto il mondo per avere la possibilità di descriverlo. Una sorta di castità di pensieri e fisica per ragionare sulle cose della vita. Ero arrivato al punto di parlare con le pietre, gli uccelli, gli alberi, pensando che quelli capissero. Suonavo per ore, giornate intere su una chitarra a cui mancava una corda - e anch'io ero molto giù di corda - e sulla stessa tonalità una serie di scemenze come "sono solo sotto il sol e so solo un solo sol". Il messaggio? Questo mondo è strano e se non sei un po’ pazzo non lo riesci a vivere».
Baglioni, i suoi parti sono sempre più difficili. Non è che il «mezzo» canzone le va stretto?
«Forse. Ma la battaglia creativa si fa nella piccola mischia, non nel grande spazio. La canzone è un bel cimento, perché in pochi minuti si misura la forza di chi la fa».
E il tour, sempre più grande, ricco, costoso. Cosa bolle in pentola per il debutto del 14 giugno?
«O un errore colossale oppure un tentativo cortese di tirar via le persone dalle case, dalla quotidianità, dalla routine, cercando di sorprendere e di sorprendermi in qualcosa che resta un rito, una messa cantata anche dalla gente».
Molte nuove canzoni sembrano pensate in funzione dello show.
«Sì. Chi fa questo mestiere ormai pensa anche alle occasioni in cui queste canzoni verranno condivise. Non è più "io le faccio, voi le ascolterete". C'è una sorta di nostalgia del futuro, un rinvio a quello che accadrà».

Mario Luzzatto Fegiz

21 maggio 2003
Da venerdì il nuovo album del cantautore romano
Baglioni: il mio Requiem
ispirato dal Petruzzelli

MILANO Claudio Baglioni riparte da un pensiero breve. Quello che lega le 13 canzoni del nuovo album Sono io l'uomo della storia accanto nei negozi da venerdì. Canzoni d'amore intese come argine al vorticare in disarmonia di questi tempi sbandati. «Volevo un album dai pensieri più concisi del precedente» spiega il cantore, addentrandosi tra i come e i perché di questa sua quindicesima fatica in studio. «Mi sono buttato alla ricerca di quella immediatezza e semplicità un po' smarrite nei dischi strutturati degli anni Novanta. A differenza di Viaggiatore sulla coda del tempo, non volevo un album concept, con un'unica storia attorno a cui far girare tutte le canzoni. Ma ho preferito intenderlo piuttosto come un progetto plurale, nel quale tra le suggestioni musicali e i contenuti dei testi si muovessero delle storie. Insomma un disco come quelli di una volta, come Strada facendo o La vita è adesso. Un disco d'amore, per le persone e per le loro idee».
Tra
Requiem legata al tema eterno della guerra e una burlesca Serenata in sol, tra una Quei due attraversata dal dramma di una coppia alla deriva e quella Per incanto e per amore che rielabora la Cantata 147 di Johan Sebastian Bach, Sono io l'uomo della storia accanto prova a raccontare un nuovo Baglioni, in attesa che i concerti negli stadi di giugno e luglio arrivino a precisarne spirito e sensazioni.
Baglioni, perché si sente l'uomo della storia accanto?
«Perché viviamo tutti storie parallele, ma la grande truffa della vita è che non riusciamo a percorrerle tutti assieme contemporaneamente. Così spesso ci affezioniamo a persone che poi perdiamo andando avanti».
È possibile individuare un percorso rappresentativo solo con 4 delle 13 canzoni incluse nel disco?
«Quella da cui tutto ha preso direzione è
Mai più come te, perché mi ha fatto capire la diversità di questo lavoro rispetto ai precedenti. È uno di quei pezzi che nascono già completi e non hanno bisogno di aggiustamenti. Tutto in un abbraccio, il nuovo singolo, è invece quello che ha dato maggior riconoscibilità alla mia vicenda musicale attuale. Poi ci sono un paio di canzoni della leggerezza come Sulla via di casa mia e Serenata in sol, il brano forse più sguaiato dell'intera raccolta, ma anche quello più complice, in cui faccio piena accettazione della mia cialtroneria».
- Quanta parte di questo disco ci sarà nei kolossal da stadio di questa estate?
«Quelli saranno dei concerti-rito, dove la riunione ha la preminenza; un contesto inadeguato al nuovo album, di cui proporrò 4-5 brani al massimo. Mi piacerebbe scandagliarlo in un altro contesto come quello teatrale, magari fermandomi neella stessa città più sere di seguito. Ne riparleremo in autunno».
Intanto proseguono i casting per trovare i mille figuranti che l'affiancheranno ogni sera sulla scena.
«Sono sorpreso, pensavo che da questo punto di vista il nostro fosse un Paese più sonnacchioso. Invece al Sud come al Nord c'è una passione pazzesca».
Dietro «Grand'uomo» e «Patapàn» sembra spuntare la figura di suo figlio.
«Luca ha 21 anni ed è un mio inevitabile riferimento. Non gli ho fatto ancora ascoltare il disco, ma ho già visto che accennava qualche canzone alla chitarra. Deve esserci stata qualche fuga di notizie dallo studio. Con tutta probabilità lo porterò sul palco con me... anche se non abbiamo ancora stabilito il cachet».
«Di là dal ponte» è il pezzo dai maggiori connotati politici.
«Il mondo oggi è governato da pochi che si autonominano maggioranza. E sono "maggioranze" che ogni tanto si dimenticano perché sono state elette. Se non c'è dignità nel cosiddetto Terzo Mondo, afflitto dalla prostituzione e dalle malattie, ce n'è poca anche in quell'Occidente dove la rissosità politica su ogni argomento finisce col porre in secondo piano le domande dei cittadini».
«Requiem», invece, è nata tra le rovine del Petruzzelli di Bari.
«L'idea mi è venuta proprio in occasione del Concerto per il Petruzzelli. Quella sera abbiamo simbolicamente messo la prima pietra della ricostruzione. Ma a volte le prime pietre muoiono di solitudine perché il nostro è un Paese che fa una certa fatica ad amare le proprie cose».

Andrea Spinelli

Corriere Adriatico

21 maggio 2003
Su Canale 5 riparte il programma cult con Bisio e la Hunziker
Cento di questi Zelig IL CARTELLONE


ROMA - Cento di questi Zelig. La trasmissione cult dell'anno, che ha tenuto testa al Festival di Sanremo e vinto il Telegatto, sbarca su Canale 5 per festeggiare le sue prime cento puntate. Il programma televisivo di cabaret nato nel 1997 dal felice sodalizio tra Italia 1 e lo storico locale di Viale Monza a Milano, debutta sull'ammiraglia Mediaset con tre speciali in onda da stasera. Alla guida ancora una volta Claudio Bisio, premiato anche lui come personaggio maschile con il Telegatto, e Michelle Hunziker, pronta a partire con il Festivalbar il 30 maggio da Milano. E poi tutti i comici e i cabarettisti che si esibiranno ancora sul grande palco del tendone di Sesto San Giovanni: da Ale e Franz, a Anna Maria Barbera in arte Sconsolata, già richiesta da Leonardo Pieraccioni per il suo prossimo film; dal monologhista satirico Alberto Patrucco, al parcheggiatore Capocenere alias Claudio Batta, da Beppe Braida e i suoi TG a Paolo Cevoli nelle vesti dell'assessore di Roncofritto Palmiro Cangini e di Teddy Casadei.

"La creatività è una cosa che nasce nel gruppo - sottolinea Claudio Bisio - ci vuole l'effetto rimbalzo che si genera quando si lavora in squadra: uno dice una cosa, l'altro lo manda a quel paese, intanto ci si lavora sopra, si ripulisce, si cestina, finchè trovi quello che funziona". Dietro la realizzazione di ogni puntata lavorano oltre 120 persone, tra comici, autori, tecnici, addetti di produzione e redazione. Ospite d'onore della puntata di stasera sarà Claudio Baglioni.

mercoledì 21 maggio 2003

MUSICA
Il ritorno di Baglioni, la certezza dell’amore

Mario Schiani C ertezze ne sono rimaste poche e virano quasi tutte sul versante sgradevole: tasse, raffreddori, Michele Cucuzza. Si galleggia poi in un incerto limbo: alla Champions League rischia di qualificarsi la vincitrice del girone B del campionato di Eccellenza, comitato Abruzzo-Molise. In «Beautiful», Ridge non ricorda più se l’attuale fidanzata è in realtà sua figlia, una lontana zia, la nonna di suo cugino Alfio o l’idraulico. Il versante certezze rassicuranti registra un certo calo, come detto, ma molti annovereranno nella suddetta voce l’uscita di un nuovo disco di Claudio Baglioni. Si chiama «Sono io l’uomo della storia accanto», arriva nei negozi venerdì e si può senz’altro affermare che sarà un altro importante pezzo del monumento che il cantautore romano va erigendo a se stesso. Ed è certo da ammirare il fatto che, a dispetto di mode, rivoluzioni culturali e digrignanti movimenti punk, Baglioni sia sostenuto da un costante trionfo, ottenuto inviando ai fan sempre lo stesso messaggio: viva l’amore. Le coppie che cercavano di mettere in pratica il messaggio subliminale (?) di «Questo piccolo grande amore» si ritrovano oggi a preoccuparsi alla morte per figli che cercano di concretizzare gli stessi suggerimenti. Chi scrive, per la verità, era ancora un po’ troppo giovane nel ’72 per avvertire certi trasalimenti al verso: «Quella sua maglietta fina». Così, finì per credere che il Baglioni si riferisse a una t-shirt offerta ai distributori di una certa marca di carburante. La Fina, appunto. Ma, a parte questi equivoci marginali, a Baglioni va senza dubbio assegnato l’invidiabile e qualificante titolo di dolcissimo inossidabile. O preferite sempiterno tenerone? Per quanto riguarda la musica, poi, è tutta questione di gusti. Io non ho dubbi: scoprissi che Baglioni è l’uomo della storia accanto, mi trasferirei in una storia con ingresso indipendente

mercoledì 21 maggio 2003

FIRENZE — Un palco immenso, grande

FIRENZE — Un palco immenso, grande quanto quasi tutto il prato. «Ma questo è uno stadio "umano", non un lager. Senza fossati, fili spinati o coccodrilli», scherza Claudio Baglioni mentre si volta indietro, a guardare il "Franchi" dalla balaustra della tribuna d'onore (e nessuno lì per lì se la sente di dirglielo, che l'ultimo frequentatore di quella balaustra non è finito troppo bene, nei pensieri dei fiorentini...). «Sì, tutto lo stadio sarà coinvolto», continua Baglioni, e a pennellate svela — complice il regista Pepi Morgia — come sarà lo show che porterà in tour per sette stadi italiani. Sette soli, a partire dal "Conero" di Ancona il 14 giugno, tappa al "Franchi" di Firenze il 27 giugno, posto unico in curva, numerati in maratona e in tribuna a prezzi ovviamente differenti, prevendita già partita nel circuito Box Office (www.boxol.it).
Uno spettacolo di popolo per un cantautore di popolarità dilagante. Anche tra i giovanissimi, quelli che ai tempi di Questo piccolo grande amore e Amore bello e Sabato pomeriggio avevano i genitori ancora ragazzini. Spettacolo transgenerazionale, insomma; e di popolo anche per la gente che vi prenderà parte. Baglioni e il suo staff stanno facendo audizioni e provini in tutte le città. Anche a Firenze, ieri al Teatro Saschall saranno stati in cinquecento ad aspettarlo, di tante età e di tante specie, ballerinette di primo pelo e danzatrici del ventre, scuole di salsa & merengue a ranghi completi ma anche le ragazze della Fiorentina Softball in tuta biancorossa, e un gruppo di kickboxing in tenuta tutta nera. Scene da "saranno famosi", ma Baglioni ne chiarisce il senso: «Abbiamo chiesto di partecipare — spiega — a tutti quelli che hanno la pasisone del movimento e dell'espressione del corpo, per dare qualcosa di nuovo, per la voglia di sorprendersi e di sorprendere gli spettatori». Niente casting per spettacoli fissi, insomma: piuttosto, una grande festa corale, gente che si muove di continuo per questo immenso grande palco durante le tre ore dello spettacolo, in sintonia con le canzoni («un'antologia di 35 anni, con 2-3 sorprese», annuncia Baglioni), con la musica della band (6 elementi, «e torna tra noi anche Walter Savelli»), dell'orchestra (42 elementi, giovani del conservatorio di Teramo) e dei 40 performers, ma senza far didascalia, senza sottolineare questo o quel momento, «sarà uno show lungo e fluido, per dare e prendere emozioni», dice ancora il cantautore. E ogni stadio, ogni città avrà il suo "distintivo", al "Franchi" ci sarà una installazione realizzata dall'Accademia delle Belle Arti, «ci siamo affidati a inventori di set, ho chiesto che siano usati materiali di riciclo, apprezzo moltissimo chi rimette in vita quello che è terminato». Insomma, «un concerto dinamico, in progress, si traccia una scena in movimento, senza pensare a un festival di arti varie: una festa, uno scambio di energie». Lui stesso l'ammette: «I canali classici della musica sono all'autunno, anche la radio tende a omogeneizzare, sta agli artisti "anziani" aprire nuove strade, indicare nuove frontiere, far da kamikaze per dare nuovi spazi alla musica, ma anche nuova musica agli spazi che esistono». Un'idea? Lui, Baglioni, la vede nel ritorno al passato, il suo, se questo vuol dire «cercare la musica delle emozioni».

di Paolo Pellegrini

Gazzetta del Sud

mercoledì 21 maggio 2003

Ha presentato l'album «Sono io, l'uomo della storia accanto» e il tour al via a giugno
Baglioni tra impegno e leggerezza
Domani sarà in tv a «Zelig», venerdì in conferenza stampa a Catania


ROMA – Io e noi, semplicità e monumentalità, leggerezza ed impegno: sono i poli che racchiudono le tredici nuove canzoni di «Sono io, l'uomo della storia accanto», il nuovo album di Claudio Baglioni che traduce in poesia rapporti complessi come quelli tra padre e figlio, tra uomo e donna, tra artista e pubblico e tra i popoli del mondo. Il cd, in uscita venerdì, non doveva avere, almeno nelle intenzioni dell'autore, un filo conduttore, anche se oggi, a lavoro finito, durato dieci mesi, lo stesso Baglioni ne individua uno: «L'urgenza di amore, come medicina possibile ad un senso di spaesamento individuale e collettivo». Chiusa la trilogia degli album «a concetto» degli anni '90 («Oltre», «Io sono qui» e «Viaggiatore sulla coda del tempo»), molto meditati e complessi, Baglioni ha scelto di realizzare un cd più leggero, immediato, «fatto a mano» con la freschezza di ispirazione e di scrittura che lo accompagnava negli anni '70. «Serenata in sol» è il brano più riuscito in questo senso, «una serenata sderenata contro questa vita arenata», ovvero «la canzone più sguaiata del cd», come la definisce Baglioni. All'estremo opposto troviamo «Requiem», un pezzo monumentale di forte pathos contro la guerra, contro ogni guerra. Il manifesto autobiografico «Sono io», il singolo trasmesso dalle radio, apre la track list; seguono le canzoni d'amore «Tutto in un abbraccio», «Mai più come te» (una ballata acustica destinata a diventare un successo), «Sulla via di casa mia» che celebra la quotidianità di un rapporto, «Quei due» e «Tienimi con te», sul bisogno di trovare un rifugio nella propria metà. La relazione padre-figlio e quella figlio-padre sono al centro dei brani «Grand'uomo» e «Patapan». «Si tratta dei rapporti più complessi da abbracciare, quelli meno conclusi, meno individuabili e definiti». «E un figlio ama sempre un padre, ma lo fa mentre lo giudica e quasi mai perdona, finché gli scopre il segno di una lacrima e per la prima volta vede una persona», canta Baglioni, pensando al suo unico figlio, Giovanni, che ha festeggiato il suo 21. compleanno. «Il disco – spiega Baglioni – fino ad ora l'ho tenuto accuratamente da parte per non ascoltarlo insieme a mio figlio. Noi spudorati artisti approfittiamo delle canzoni per mandare messaggi che non abbiamo il coraggio di mandare altrimenti». «Patapan» è invece una lirica struggente che evoca l'assenza del papà del cantautore, Riccardo, scomparso circa tre anni fa. I tre brani che concludono l'album sono quelli più impegnati, più proiettati sul sociale, che parlano dell'urgenza di pace, di solidarietà e tolleranza: «Requiem», «Di là dal ponte», e «Per incanto e per amore», un testo originale su una melodia liberamente tratta dalla cantata n.147 di Bach. Anche se della guerra in Irak dice che «era infondata, non hanno trovato neanche un insetticida», guai a dare a Baglioni del pacifista, in senso unilaterale. Sui cortei e sull'esibizione della bandiera arcobaleno il cantautore ha le idee chiare: «Nessuno è per la guerra, ma ho trovato sgradevole e antipatico imbrattare e sbeffeggiare la bandiera della pace». A «Fianco a fianco», traccia numero 10, il ruolo di canzone spartiacque tra la parte più autobiografica del disco e il finale corale. «Fianco a fianco» racconta le emozioni del concerto, inteso come «cortocircuito di emozioni dove palco e spalti, artista e pubblico, sono uniti da un continuo scambio di ruoli, nel quale l'uno e l'altro diventano, di volta in volta, mittente e destinatario di grandi emozioni». Tra pochi giorni inizieranno le prove per i sette concerti-evento che Baglioni farà negli stadi italiani, accompagnato da decine di performer reclutati attraverso casting locali. A giugno sarà il 14 ad Ancona (stadio del Conero), il 19 a Milano (San Siro), il 23 a Padova (Stadio Euganeo), il 27 a Firenze (Stadio Franchi), e a luglio il primo a Roma (Olimpico), il 5 a Napoli (San Paolo) e il 12 a Catania (stadio Massimino). Domani sera Baglioni sarà ospite speciale di «Zelig», in prima serata su Canale 5. Venerdì giornata siciliana per Baglioni, che arriverà a Catania per intervenire alla conferenza stampa di presentazione dell'unica data isolana del suo tour 2003. Baglioni arriverà in aeroporto nella tarda mattinata ed alle 15 sarà in Comune assieme al sindaco Umberto Scapagnini. Nella sua giornata catanese Baglioni sarà anche al Pala Spedini, vicino allo stadio, dove si terranno le selezioni per l' iniziativa «Ci sono anch'io».

MUSICA
Baglioni, nuovo album tra privato e impegno
mercoledì 21 maggio 2003

ROMA. Io e noi, semplicità e monumentalità, leggerezza ed impegno: sono i poli che racchiudono le tredici nuove canzoni di «Sono io, l'uomo della storia accanto», il nuovo album di Claudio Baglioni che traduce in poesia rapporti complessi come quelli tra padre e figlio, tra uomo e donna, tra artista e pubblico e tra i popoli del mondo.
Il cd, in uscita venerdì, non doveva avere, almeno nelle intenzioni dell'autore, un filo conduttore, anche se oggi, a lavoro finito, durato dieci mesi, lo stesso Baglioni ne individua uno: «L'urgenza di amore, come medicina possibile a un senso di spaesamento individuale e collettivo».
Chiusa la trilogia degli album «a concetto» degli anni Novanta, Baglioni ha scelto di realizzare un cd più leggero, immediato, «fatto a mano» con la freschezza di ispirazione e di scrittura che lo accompagnava negli anni Settanta. «Serenata in sol» è il brano più riuscito in questo senso, «una serenata sderenata contro questa vita arenata», ovvero «la canzone più sguaiata del cd», come la definisce Baglioni. Il manifesto autobiografico «Sono io», il singolo trasmesso dalle radio, apre la track list. I tre brani che concludono l'album sono quelli più impegnati, che parlano dell'urgenza di pace, di solidarietà e tolleranza: «Requiem», «Di là dal ponte», e «Per incanto e per amore».
Domani sera Baglioni sarà ospite speciale di Zelig, in prima serata su Canale 5.

 La Nazione organizza, per i suoi lettori appassionati del cantautore romano, un filo diretto con l'artista. Chiunque voglia parlare con Baglioni potrà farlo domani, mercoledì 21 maggio, dalle 17.30 alle 18.30 chiamando La Nazione al numero verde 800.863.245.

ASCOLTI TV:

la rai vince in prima e seconda serata

Raggiungono uno share del 44.83 pari 3milion e 944 le reti della Rai in seconda serata. Si segnalano in particolare due buoni risultati su Raiuno: Claudio Baglioni Live Story che ha raggiunto il 18.88 di share e 1milioe e 46mila asoltatori, e, Quark Atlante speciale con lo share del 17.88, seguita da 683mila spettatori.

E Baglioni torna al passato:
«Fare dischi d'amore ti cala l'età»

21/5/2003

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ROMA — C'è stato un tempo in cui Claudio Baglioni (nelle foto) cantava "W l'Inghilterra" o "Amore bello". In cui sfiorava l'estasi pruriginosa della maglietta fina e i sentimenti in gabbia del passerotto con tanta voglia di volarsene via. Un piccolo mondo antico trascolorato negli anni Novanta dietro ai sentimenti spessi, alle allitterazioni e ai giochi linguistici di un repertorio sempre più strutturato. Ed è proprio col cuore ai sabati pomeriggio e alle facce pulite di quel tempo lontano che l'autore di "Sono io l'uomo della storia accanto" prova in questo suo nuovo album che esce venerdì a rincorrere la semplicità perduta.
«Volevo un disco dal pensiero breve. O quantomeno più coinciso del predecessore" spiega. "Una raccolta di storie, piuttosto che un 'concept' costruito su un unico racconto. Un lavoro semplice, fatto a mano, con l'imprimatur di un alto artigianato. Viviamo infatti in un momento di forte disarmonia in cui andrebbe recuperato un po' dell'equilibrio perduto. La trovo anche una panacea al tempo che passa, perchè fare dischi d'amore ti cala l'età».
Quali sono i cardini su cui poggia questo nuovo lavoro?
«La canzone che ha dato una direzione al tutto è stata 'Mai più come te' perchè mi ha fatto capire che stavo lavorando ad un album diverso dagli altri. Poi c'è 'Tutto in un abbraccio', il nuovo singolo, quello che ha dato maggior riconoscibilità alla mia vicenda musicale attuale. Infine citerei un paio di momenti di leggerezza come 'Sulla via di casa mia' e 'Serenata in sol', il brano forse più sguaiato dell'intera raccolta ma anche quello più complice, in cui accetto la mia cialtroneria. Guardacaso sono forse i pezzi meno importanti dell'album, ma come spesso accade le cose più significative stanno proprio tra le più defilate».
In "Di là dal ponte" si parla di dignità proibita.
«Il mondo oggi è governato da pochi che si autonominano maggioranza. E sono 'maggioranze' che ogni tanto si dimenticano il perchè sono state elette. Se non c'è dignità nel cosiddetto terzo mondo, afflitto dalla prostituzione e dalle malattie, ce n'è poca anche in quell'Occidente dove la rissosità politica su ogni argomento finisce col porre in secondo piano le domande dei cittadini».
"Grand'uomo" e "Patapàn" sembrano legate alla figura di suo figlio Giovanni e di suo padre, scomparso tre anni fa.
«E' inevitabile che ci sia qualche punta autobiografica. A Giovanni non ho fatto ancora ascoltare il disco, ma ho già visto che accennava qualche canzone alla chitarra. Deve esserci stata qualche fuga di notizie dallo studio. Lo porterò con me in tour».
Ha mai pensato di uniformarsi alla moda e lasciarsi contagiare dalla febbre del musical?
«Tutti i miei dischi sono dei mezzi musical. Anzi, 'Questo piccolo grande amore' era nato proprio come musical e così pure "E tu", che avrebbe dovuto narrare la storia di un navigatore solitario».
Ha mai sentito il rifiuto per qualche album?
«Sì per "Sabato pomeriggio". Tre mesi dopo la pubblicazione non lo sopportavo; ora l'ho riscoperto. E' accaduto qualcosa di simile pure con 'E tu come stai?'. Lo trovavo troppo tenero, troppo sdolcinato. Ora li guardo entrambi con la tenerezza di quelle vecchie fotografie in cui ti piaci comunque, anche se sei orrendo».
Che ruolo avrà "Sono io l'uomo della porta accanto" nel kolossal da stadio con cui debutterà il 14 giugno ad Ancona per poi proseguire alla volta di altre sei città tra cui Milano il 19 e Firenze il 27?
«Quelli saranno dei concerti-rito, dove la riunione ha la preminenza; un contesto inadeguato al nuovo album, di cui proporrò 4-5 brani al massimo. Mi piacerebbe affrontarlo in altra sede, magari quella teatrale fermandomi nella stessa città più sere di seguito. Se ne riparlerà in autunno».

di Andrea Spinelli

MUSICA
IL NUOVO ALBUM DI CLAUDIO BAGLIONI, IL VENTESIMO


CLAUDIO È SEMPRE BAGLIONI

Si intitola Sono io, l’uomo della storia accanto, e presenta 13 canzoni inedite che sanno "d’antico". E annuncia un tour faraonico, con centinaia di artisti raccolti in strada.

Il 14 maggio scorso ha compiuto 52 anni e ha "varato" il nuovo album, Sono io, l’uomo della storia accanto, il ventesimo di una carriera che ormai ha tagliato il traguardo dei 35 anni: eppure conserva gli entusiasmi e tutti i dubbi degli inizi. Claudio Baglioni sta girando l’Italia alla ricerca di artisti di strada, cantanti, attori, scenografi, ballerini che saliranno con lui sul palco nel nuovo tour che, per ora, prevede sei date, dal 14 giugno allo stadio del Conero ad Ancona a quello di San Siro a Milano il 19, per arrivare il 23 allo Stadio Euganeo di Padova, al Franchi di Firenze, all’Olimpico di Roma il 1° luglio, al San Paolo di Napoli il 5, per concludersi il 12 luglio al Cibali di Catania.

  • Questi incontri con migliaia di persone ti daranno davvero materia per arricchire i tuoi concerti?

«Di sicuro: del resto non è la prima volta che mi circondo di tante persone sulla scena. Stavolta ho immaginato persino che ce ne potranno stare 7-800, 1.000. Ma forse è una botta di megalomania. Tuttavia, quanti saranno, arricchiranno la colonna sonora che, almeno quella, mi sono tenuta per me!».

  • Sei soddisfatto di quest’ultima fatica?

«Non mi era mai successo prima: di solito per mettere a punto un progetto discografico ci mettevo due-tre o quattro anni (è da quattro anni, infatti, che Claudio non esce con un nuovo disco perché ha preferito fare nuove esperienze con una serie di concerti prevalentemente strumentali, ndr.), ma stavolta la "gestione" è durata nove mesi esatti...».

  • Come una gravidanza...

«Proprio così, e mi sono potuto render conto di quanto sia faticoso. Non credo che ci riuscirò più!».

  • Ascoltando l’album, 13 canzoni inedite, ho avuto l’impressione di ritrovare in certi momenti il "vecchio" Baglioni, quello del lungo percorso che l’ha reso uno dei cantautori più popolari d’Italia per almeno tre generazioni. È solo una mia impressione?

«No, no, è andata proprio così e anche se le canzoni sono inedite, ho subìto nel realizzarlo richiami di percorsi compiuti in 35 anni di musica. Ci sono echi di una sorta di antologia di novità che dà un’occhiata al passato ma vive il presente, con il pensiero nel futuro...».

  • Un’altra sensazione che ho provato nell’ascolto è quella della semplicità: semplicità nei suoni, nelle atmosfere. Non mi succedeva da tempo...

«È un disco fatto a mano, più sincero, sicuramente più genuino. I contenuti arrivano più al cuore che alla testa...».

  • Se aggiungo che mi è sembrato di cogliere anche una certa leggerezza di atmosfera, non la prendi come una limitazione di giudizio?

«La leggerezza è come una linea sottile che diventa semplicità e io credo che ormai tutti si rendano conto di quanto sia difficile essere semplici e comunicativi».

Tra i tanti artisti che conosco, Claudio Baglioni è quello che alterna tanti momenti di iperattività a pochi momenti che lui definisce: "ogni tanto respiro". Nessuno come lui è riuscito quasi sempre ad avere l’idea che ti sorprende. Già famosissimo, ha fatto raid improvvisi in discoteca, ha cantato Tamburi lontani con la banda dei Bersaglieri, ha scritto e cantato Acqua nell’acqua, sigla d’apertura del VII Campionato del mondo di nuoto, è Ambasciatore artistico della Fao, ha scritto un libro intitolato C’era un cavaliere bianco e nero e composto Bonjour la France, una canzone che, affidata a Rita Pavone, rimase a lungo al primo posto nelle classifiche francesi.

Ai suoi concerti si può tranquillamente affermare che abbiano partecipato decine di milioni di persone, i suoi dischi hanno raggiunto cifre di vendita da Guinness di primati. Eppure, la voglia di stupire e di stupirsi non l’ha mai fatto cadere in letargo da successo. In un giorno, a bordo di un aereo ha percorso l’Italia proponendo le 12 canzoni del suo disco, Viaggiatore sulla coda del tempo, negli hangar degli aeroporti di Firenze, Milano, Napoli e Catania. Ha girato l’Italia trasformando un camion giallo in un palcoscenico del "Tour Giallo", ha salutato l’ultima notte del secolo e l’alba del Duemila cantando in piazza San Pietro una versione dell’Ave Maria e le canzoni tratte dalla colonna sonora di Fratello Sole, sorella Luna.

Mentre gli snocciolo tutte queste imprese, Claudio sta in silenzio, poi aggiunge altri momenti memorabili: i concerti negli anfiteatri antichi e gli esperimenti più recenti come Incanto tra pianoforte e voce, un tour durante il quale si è esibito per tre ore, accompagnato soltanto da un piano a coda. E ora sta preparando una nuova festa, un momento di energia, come si preannuncia il tour intitolato come l’album, Sono io, l’uomo della storia accanto.

Tra le canzoni, ce n’è una, Mai più come te, che sin dal primissimo ascolto m’è parsa la più dolce perché è una dissertazione sull’amore. E naturalmente Sono io, scelta come singolo.

Tra le note che Claudio ha scritto per "raccontare" il suo disco leggo: «Un’umanità che si consuma in un’eterna vigilia, nell’attesa di trovare il coraggio di traghettarsi verso il tempo nuovo (la canzone è Di là dal ponte), che non si rassegna all’inquietante follia di questo mondo in agonia. Requiem, dove, se non sei un po’ matto, puoi perdere la testa. Serenata in sol, ma che non smette di cercare il senso del suo viaggiare. Per incanto e per amore».
Gigi Vesigna

IN USCITA OGGI  (nota di Tony: Esce il 23) IL SUO ULTIMO CD «SONO IO (L’UOMO DELLA STORIA ACCANTO)»
Baglioni: fuori dal mondo e contro le maggioranze

21/5/2003


inviata a MILANO
Trent'anni dopo, c'è ancora chi pensa a Claudio Baglioni come al ragazzo romantico e semplice della maglietta fina. Ma lui ormai si è annullato dentro un bell'uomo di mezza età, aitante e complesso, dai capelli più sale che pepe, autoironico ancorché ansioso, teso alla ricerca di una espressività alla quale la forma-canzone va ormai stretta. Lo si capisce bene in «Sono io (l'uomo della storia accanto)», il disco di 76 minuti di ascolto che esce oggi, dove cerca di mediare fra le esigenze di un cd e la propria creatività. Ne escono 13 operine fra i 5 e i quasi 8 minuti, nelle quali il Divo Claudio parte dai ricordi per raccontare la propria visione dei sentimenti e dell'amore, in un minuzioso cesello di atmosfere musicali, fra pianoforti e orchestra e ambizioni sinfoniche (si chiude con una cantata di Bach), mentre la voce non perde la sua caratteristica, verace vena popolaresca. E' un lavoro in grandeur di varie ispirazioni, e sarà curioso contemplarne gli ulteriori sviluppi: primo dei quali un tour che parte il 14 giugno da Ancona, e toccherà vari stadi, come spettacolo/concerto multimediale.

Gentile Claudio, sette minuti e quarantacinque secondi sono un bel record per una canzone. Li tocca «Patapan», racconto di un momento di intimità fra un padre e un figlio. Lei e suo padre, o lei e suo figlio?
«Nel ricordo di mio padre carabiniere, ho pensato alla fanfara. E' una canzone sui profumi e sulla strada che era lieve. "Patapan" è proprio il ritmo dell'andare avanti. E' una canzone sull'assenza: di una guida sicura, ma anche di qualcuno che ti indichi la strada; dunque anche sull'assenza dei grandi padri che ora davvero scarseggiano».
Come lavora Baglioni?
«La musica scorre istintiva. Le parole sono come marmo, le scolpisco. Sono sempre in soggezione con chi lavora sulla parola».
Però non rinuncia ai suoi calembours. «Serenata in sol» dice: «Serenata/Per essere nata/e per essere arrivata...».
«Quello è un frutto della mia disperazione in studio. E' il ricordo di alcuni momenti di misantropia. Ero al mare da solo, abbattuto, parlavo con gli uccelli e poi prendevo la chitarra e facevo un accordo in sol e lo ripetevo all'infinito. Non sempre posso stare in mezzo al mondo, sa».
Dal tempo di «Oltre» non ci sono collaborazioni «firmate» nei suoi dischi.
«Sono ridiventato figlio unico».
E neppure si ricordano duetti.
«Un duetto non necessariamente è tale: può diventare un duello».
In «Al di là dal ponte» parla (male) della mania dei soldi e del potere.
«Questo è un disco contro le maggioranze».
Contro Berlusconi?
«Ma no. Pensi che al tempo dell'"Ultimo Valzer" in tv dovevo fare un duetto con lui che era capo dell'opposizione. L'avevo ascoltato, non canta male: è un intrattenitore alla francese, ruba il tempo. Cantava "Dans Mon Ile" di Salvador e "Que reste-t-il de Nos Amours"».
Non si ricordano sue cover..
«Ma all'inizio della carriera facevo i provini per le canzoni di Sanremo, da qualche parte dovrebbe giacere una mia versione della "Spada nel Cuore": con quella diventai famoso in Cile nel '68».
Avrà ricevuto proposte anche lei per un tv show...
«Certo. Tutti vogliono novità, però poi si spaventano: chissà perché in tv diamo il peggio di noi stessi, se alla prima puntata gli ascolti son bassi vanno in palla e buttano dentro di tutto: il varietà ormai vive di numeri e non di filosofia».
Terrà concerti faraonici?
«Per un disco così suonato e fatto a mano, ci sarà sul palco l'orchestra di Teramo con 42 elementi più i 6 della mia band. Poi un gruppo fisso di animatori, con movimenti di scena. E in ogni luogo che toccheremo, faremo reclutamenti nelle Accademie delle Belle Arti per quadri coreografici e scenografici che diano il senso dell'happening». Il tour negli stadi: 14 giugno Ancona, 19 Milano, 23 Padova. 27 Firenze, 1 luglio Roma, 5 Napoli, 12 Catania.


Marinella Venegoni

 

21 maggio 2003

Dischi.
Arriva il nuovo album “Sono io”
Baglioni canta «l’urgenza d’amore»

Io e noi, semplicità e monumentalità, leggerezza ed impegno: sono i poli che racchiudono le tredici nuove canzoni di Sono io, l’uomo della storia accanto, il nuovo album di Claudio Baglioni che traduce in poesia rapporti complessi come quelli tra padre e figlio, tra uomo e donna, tra artista e pubblico e tra i popoli del mondo. Il cd, in uscita venerdì, non doveva avere un filo conduttore, anche se oggi, a lavoro finito, durato dieci mesi, lo stesso Baglioni ne individua uno: «L’urgenza di amore, come medicina possibile ad un senso di spaesamento individuale e collettivo».
Chiusa la trilogia degli album “a concetto” degli anni ’90 (Oltre, Io sono qui e Viaggiatore sulla coda del tempo), molto meditati e complessi, Baglioni ha scelto di realizzare un cd più leggero, immediato, «fatto a mano» con la freschezza di ispirazione e di scrittura che lo accompagnava negli anni ’70. Serenata in sol è il brano più riuscito in questo senso, «una serenata sderenata contro questa vita arenata», ovvero «la canzone più sguaiata del cd», come la definisce Baglioni. All’estremo opposto troviamo Requiem, un pezzo monumentale di forte pathos contro la guerra, contro ogni guerra. Il manifesto autobiografico Sono io, il singolo trasmesso dalle radio, apre la track list; seguono le canzoni d’amore Tutto in un abbraccio, Mai più come te (una ballata acustica destinata a diventare un successo), Sulla via di casa mia, che celebra la quotidianità di un rapporto, Quei due e Tienimi con te, sul bisogno di trovare un rifugio nella propria metà.
La relazione padre-figlio e quella figlio-padre sono al centro dei brani Grand’uomo e Patapan. «Si tratta dei rapporti più complessi da abbracciare, quelli meno conclusi, meno individuabili e definiti». “Un figlio ama sempre un padre, ma lo fa mentre lo giudica e quasi mai perdona, finché gli scopre il segno di una lacrima e per la prima volta vede una persona” canta Baglioni, pensando al suo unico figlio, Giovanni, che ha festeggiato l’altro ieri il ventunesimo compleanno. «Finora - spiega Baglioni - avevo tenuto il disco da parte per non ascoltarlo insieme a mio figlio. Noi spudorati artisti approfittiamo delle canzoni per mandare messaggi che non abbiamo il coraggio di mandare altrimenti». Patapan è invece una lirica struggente che evoca l’assenza del papà del cantautore, Riccardo, scomparso circa tre anni fa.
I tre brani che concludono l’album sono quelli più impegnati, più proiettati sul sociale, che parlano dell’urgenza di pace, di solidarietà e tolleranza: Requiem, Di là dal ponte e Per incanto e per amore, un testo originale su una melodia tratta dalla cantata n. 147 di Bach. Anche se della guerra in Iraq dice che «era infondata, non hanno trovato neanche un insetticida», guai a dare a Baglioni del pacifista in senso unilaterale. Sui cortei e sull’esibizione della bandiera arcobaleno il cantautore ha le idee chiare: «Nessuno è per la guerra, ma ho trovato sgradevole e antipatico imbrattare e sbeffeggiare la bandiera della pace». A Fianco a fianco, traccia numero 10, il ruolo di canzone spartiacque tra la parte più autobiografica del disco e il finale corale: racconta le emozioni del concerto, «dove palco e spalti, artista e pubblico, sono uniti da un continuo scambio di ruoli, nel quale l’uno e l’altro diventano, di volta in volta, mittente e destinatario di grandi emozioni».

20/05/2003 15:04 MUSICA: NUOVA CANZONE DI BAGLIONI

Tredici inediti in 'Sono io l'uomo della storia accanto' : (ANSA) - ROMA, 20 MAG - Si intitola 'Grand'uomo' la nuova canzone scritta da Claudio Baglioni per il figlio Giovanni e contenuta nell'album 'Sono io l'uomo della storia accanto'. La raccolta dei tredici brani inediti sara' nei negozi da venerdi'. Seguito ideale della famosa 'Avrai' scritta 21 anni fa, per la nascita del figlio, 'Grand'uomo' parla del confronto tra genitori e figli. Padre e figlio sono protagonisti anche del brano 'Patapan', una lirica nostalgica dedicata al papa' Riccardo scomparso pochi anni fa.

Venerdì di 

del 16 maggio 2003

 Che fine aveva fatto Claudio Baglioni? Perso dietro dischi sempre più difficili. Beh, qualcosa è cambiato. O, almeno, così scrive lui stesso alla vigilia del nuovo cd: "Sentivo il bisogno di voltare pagina". Prego, si accomodi CONFESSO CHE AVEVO ESAGERATO di Claudio Baglioni Pioggia su vetro. Questo siamo. E, come gocce, scivoliamo giù, quasi sempre troppo velocemente. Ci avviciniamo, ci allontaniamo. Ci incontriamo, ci scontriamo. Ci uniamo, ci separiamo. Ci troviamo e ci perdiamo. Ci ritroviamo o ci perdiamo per sempre. A volte, invece, attraverso tutto il vetro fianco a fianco, senza incontrarci mai, senza mai nemmeno accorgerci l'uno dell'altro. E mai che siano chiare le ragioni di tutto questo. Eppure sono proprio queste piccole storie, queste gocce apparentemente insignificanti, il sale della storia. La filigrana che la tiene unita e le dà senso. Senza di loro, la grande storia non sarebbe l'affascinante (anche se, a volte, inquietante) tela che conosciamo, ma una serie di frammenti senza senso. Non un film, ma semplici ritagli di pellicola (probabilmente raccolti dal cestino degli scarti) montati alla rinfusa. Non una linea, più o meno, retta, ma una serie disordinata e confusa di segmenti. Sono io, l'uomo della storia accanto, in fondo, è un tentativo di dare dignità a queste gocce, a queste piccole storie, ricordando semplicemente che ci sono e che, se non ci fossero, fissando il cristallo del tempo non vedremmo nulla. Perché il tempo non esiste di per sé. E' una strada che si lastrica sotto i passi dell'uomo. Un contenitore vuoto di cui siamo noi il carico più prezioso. Con le nostre determinazioni; con le nostre domande (troppe) e le nostre risposte (sempre troppo poche); con questa voglia innata d'infinito e questa quotidianità dove tutto è così, inevitabilmente, finito. Noi, sospesi tra un insopprimibile bisogno e una paura d'amare che non riusciamo ad allontanare. E l'amore è proprio il tema centrale di questo nuovo disco, che nasce da un duplice bisogno: ripensare i momenti più importanti , più sentiti, quelli che - almeno a me - sembrano i più ricchi di significato di questi trentacinque anni di musica, ma anche voltare pagina rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quali quelli che hanno segnato la mia produzione da Oltre fino a Viaggiatore sulla coda del tempo. Ho cercato di ricorrere, sia nei suoni che nelle parole, a un linguaggio più immediato, più comunicativo, più autentico, più vero. Più istintivo, forse. Ne è venuto fuori un lavoro meno ragionato e più amato, dov'è il cuore - più che la testa - a tenere il timone, a fare la rotta. E non ne sono affatto dispiaciuto. Anzi. Un disco nel quale le parole chiave sono passione ed emozione, ma, soprattutto, leggerezza. Una leggerezza che non è superficialità, ma essenzialità. La convinzione che anche un pensiero profondo - per quanto profondi possano essere quelli costretti nei confini angusti di una canzone - possa essere leggero, senza che questo voglia dire meno espressivo o privo di significato. E' un po' come se la mongolfiera cui affidiamo i nostri pensieri, i nostri sogni, le nostre emozioni - perdendo la zavorra che ci appesantisce - riuscisse a volare più in alto, proiettando il nostro sguardo un po' più in là dove, di solito, riusciamo a spingerlo. Un volo che, forse, oltre a farci vedere cose che abitualmente non vediamo, ci aiuta a vedere sotto una luce diversa anche quelle che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, ma delle quali fatichiamo a cogliere il senso. Noi stessi, gli altri, le cose che fanno da perimetro alla nostra vita. Affetti vicini e affetti collaterali. Perché, a volte, più che di un mondo nuovo, c'è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo. Ecco perché Sono io, l'uomo della storia accanto non è un disco ricercato, ma un disco che mi ha cercato. Mi ha inseguito, provocato, emozionato, appassionato. E la mia ambizione - che, poi, non è che una speranza - è che tutto questo riesca, in qualche modo, a filtrare e che queste canzoni regalino a chi le ascolterà la stessa emozione che hanno regalato a me. La verità è che sentivo il bisogno di ridurre al massimo la distanza che separa il momento creativo da quello della realizzazione. Quella che, comunemente, chiamiamo l'ispirazione, dal "prodotto finito" (che poi finito non è, perché si completa solo nella testa e nel cuore di chi ascolta ). Perché quello che fai è sempre meno di quello che hai pensato. E, messe nero su bianco, le cose non sono mai sublimi come nell'affascinante vaghezza delle idee. Dentro di noi hanno la forza di un nuvolose che no ha ancora definizione. Quando sono definite, invece, non sono più infinite. Sono limitate. Finite. Anche per questo, il risultato è un disco molto suonato. Direi "fatto a mano". Ma anche un disco nel quale la canzone viene utilizzata in un arco particolarmente ampio di forme possibili, dalla dimensione acustica a quella sinfonia, passando per una paletta cromatica piuttosto ricca. Ed ecco perché non c'è un colore dominante. Per ogni brano ho cercato di rispettare il suo colore naturale. Quello con il quale si è presentato a me la prima volta. Ogni canzone è e suona diversa. Così come ogni persona ha il suo sguardo, la sua stretta di mano, il suo timbro di voce, un modo di parlare e di camminare. C'è un gruppo di canzoni, come un gruppo di persone che si incontrano e ci vengono presentate una ad una, ma non per rispettare o sottolineare una gerarchia. Semplicemente, perché non è possibile stringere tredici mani contemporaneamente. Ma il valore di ciascuno di questi ospiti è lo stesso. E questo "io" al quale faccio riferimento nel titolo non è un porsi al centro. Non è l'accento su un ego. Al contrario, è il desiderio di recuperare e sottolineare il valore degli infiniti io-individuali, rispetto al rischio omologazione che ci vorrebbe tutti cloni: una massa informe nella quale ciascuno perde la propria identità, il valore - irripetibile - della sua unicità. E anche il bisogno - senza voler tracimare in riflessioni politiche - di dubitare del fatto che la maggioranza coincida, necessariamente, con la ragione. Non è così. Questo "io", quindi, è la voce di un canto personale, che non significa chiusura, isolamento o reazione, ma, esattamente il contrario, apertura, confronto e ricerca di armonizzazione. Un canto individuale sì, ma che s'intona e trova la ragione della sua presenza e il valore della sua espressività solo nell'insieme, nel "coro" dell'umanità. Coro, come una sorta di metafora di una società che ha sempre più bisogno di riscoprire il valore dell'armonia e ritrovare le ragioni che uniscono, superando i motivi di divisione e lacerazione. Una società in cui sia, finalmente, chiaro che diversità e molteplicità rappresentano una ricchezza e non un costo, un più e non un meno, la soluzione e non il problema. Come in un'orchestra, dove ciascuno impara a conoscere, comprendere, rispettare e amare l'identità, il ruolo, la parte dell'altro. E, allo stesso tempo, coglie più a fondo il valore della propria presenza. Mi piacerebbe che non dimenticassimo mai che, all'interno di un'ensemble, la parola io si rovescia, si arricchisce di un nuovo elemento, e diventa noi. Un disco di canzoni d'amore, dunque. Una parola che ultimamente avevo faticato ad usare, forse perché usata troppo male. Amori in lenta e faticosa costruzione; amori esaltanti; amori orami lontani, ma ancora presenti; amori in inevitabile disfacimento. Amore di amici, amore di genitori e figli, amore di idee. Amore per la vita e, quindi, per la pace; amore per l'altro, per la varietà e molteplicità delle identità e amore per tutti quei pensieri, quelle parole e quelle cose che rendono la nostra vita u posto degno di essere visitato almeno una volta, e, certamente, anche quell'amore che ci porta a cercare l'altra metà del nostro io o, come ha scritto qualcuno, l'anima "assegnata".

Lunedì 19 Maggio 2003

Sbandieratori del Pugilli con Baglioni

FOLIGNO — La Quintana , o meglio gli sbandieratori del Pugilli, in tour con Claudio Baglioni? I «maghi» dell'aquila nera sono stati convocati dal celebre cantautore come possibili attrazioni in alcuni concerti del suo imminente tour. Domenica scorsa si è tenuto il provino a Roma, al «Classico 3», una delle discoteche vip della capitale.Otto sbandieratori si sono esibiti -c'erano anche altre attrazioni- di fronte al coreografo e al regista di Baglioni, con la speranza di essere scelti per animare i concerti di Ancona, Firenze e Roma. La prova, a giudizio dei ragazzi, è andata bene, anche se lo spazio a disposizione era piuttosto limitato per rendere bene l'idea delle spettacolari giravolte aeree che sono capaci di fare con le bandiere. In attesa della risposta dal cantante, resta la grande soddisfazione, rimarcata anche dal priore Roberto Molari, che un artista del calibro di Baglioni abbia pensato proprio agli ottimi sbandieratori del Pugilli per animare i suoi concerti

Lunedì 19 Maggio 2003

Baglioni, sarà show

ANCONA — Un grande evento tira l'altro ad Ancona. Non si è ancora spenta l'eco dello straordinario concerto di Peter Gabriel al Palarossini, che già è tempo di segnare in rosso sull'agenda altri appuntamenti «immancabili». Il 24 maggio al palas anconetano sarà di scena Cesare Cremonini. Il 14 giugno lo stadio «Del Conero» aprirà le porte al mega show di Claudio Baglioni. Sempre allo stadio, il 18 luglio arriverà la banda di Zelig, e cinque giorni dopo sarà il momento dei Rem. Un programma semplicemente eccezionale, che conferma Ancona come una delle piazze più «in» d'Italia. Artefici del tutto sono l'amministrazione comunale e la società Anno Zero di Domenico Mascitti e Giulio Spadoni. Per Baglioni l'attesa è frenetica. «Abbiamo già venduto 7.500 biglietti, ma la 'febbre' sta aumentando - spiega Mascitti -. Abbiamo avuto richieste da tutto il centro sud:Bologna, Perugia, Pescara, Bari, Foggia... Saranno tre ore di concerto su un palco centrale grande come il campo da calcio, che permetterà una visione di 360°. Non è il solito concerto, ma un vero spettacolo inedito, che vedrà sul palco circa mille persone. Il 24 Baglioni inizierà le prove al Palasport, e il 2 giugno allo stadio. Anche per noi è un grande impegno avere a che fare con un artista molto esigente, ma dalle idee chiare». Esigente lo è stato anche Peter Gabriel... «Sì, Gabriel è un grandissimo professionista. Il suo spettacolo è stato il più bello nelle Marche da 15 anni a questa parte. Senza voler nulla togliere agli altri artisti, sarà difficile fare meglio. Per la prima volta nella mia carriera ho visto gente commossa alla fine di un concerto. Gabriel ha saputo trasmettere emozioni forti, e tutti i commenti sono stati entusiastici, a cominciare dallo stesso Baglioni, che è rimasto incantato». Tornerà ad Ancona? «Probabilmente ci vorrano altri dieci anni. Ma di sicuro tornerà come turista, essendogli piaciute molto le nostre colline. Ha detto che vuole visitare a fondo la regione». Ora c'è Cremonini... «Sì. I Lunapop in fondo erano lui, e i musicisti che lo accompagnano oggi sono superiori. I fans non rimarranno delusi». E i Rem? «Abbiamo già venduto 7.000 biglietti, con richieste da tutta Italia e dall'estero. Prevediamo il tutto esaurito». E per finire Zelig: «I biglietti saranno in vendita la prossima settimana, a prezzi popolari - dice Mascitti -. Siamo già subissati dalle richieste. Tutte i 15mila i posti saranno numerati, con il palco davanti alla tribuna. E questa volta ci saranno proprio tutti i comici del 'circo'»
Raimondo Montesi

FIRENZE — Aspettando il mega concerto

Lunedì 19 Maggio 2003

FIRENZE — Aspettando il mega concerto di Claudio Baglioni in programma allo stadio Artemio Franchi di Firenze il 27 giugno, La Nazione organizza, per i suoi lettori appassionati del cantautore romano, un filo diretto con l'artista. Chiunque voglia parlare con Baglioni potrà farlo domani, mercoledì 21 maggio, dalle 17.30 alle 18.30 chiamando La Nazione al numero verde 800.863.245.
Lo spettacolo di Claudio Baglioni avrà una grande novità: sul palco gigante, che si estenderà su tutto il prato dello stadio, canteranno e balleranno, secondo quanto disposto dalla regia di Pepi Morgia, storico collaboratore di Baglioni, artisti toscani, selezionati dai provini che si sono svolti in queste settimane.

Lunedì 19 Maggio 2003

Benvenuti nel “circo" Baglioni

di MASSIMILIANO LAZZARI

Via Libetta, la strada delle discoteche, ieri mattina s’è svegliata insolitamente presto. Ore 10, l’alba per una strada abituata alle ore piccole, ed è già un affollamento di giovani come fosse mezzanotte. Davanti al cancello del Classico c'è una biondina. Nome Cinzia Mastrangelo, testa china su una risma di fogli bianchi, intorno a lei qualche centinaio di ragazzi dai look più disparati che lascia le proprie generalità. Dal campione di karate e lo sbandieratore, al ballerino di hip hop fino a fiorettisti e saltimbanchi. Hanno tutti letto sul sito di Claudio Baglioni l'invito a presentarsi per partecipare al tour del cantautore. Baglioni ne vuole scegliere circa 300 per lo spettacolo del concerto romano del primo luglio. Eccoli: c'è il maestro di taekwondo Stefano Minotti, romano, sui quaranta. Con i suoi allievi stupisce quando durante l'esibizione sale persino sui muri per poi fare una capriola. Arriva la scuola di arti marziali Otzuka di Baldo degli Ubaldi, sguainano le spade e per tre minuti sembra di stare sul set di un film Ninja. Tocca a Lilli De Cordoba, della scuola di flamenco La Ventana di Ciampino: 20 persone con abiti e tacchi ci portano a Madrid. Iasmine Rita, con la scuola di via San Saba trasferisce tutti in Medio Oriente con 15 danzatrici del ventre. Provino e poi via: avanti un altro. Lasciano la pista a 10 coppie di tango argentino, capitanante da Marco Spaziani. Hanno tre minuti si giocano tutto: o dentro il cast o fuori. Il coregorafo e regista Luca Tomassini e Pepi Morgia, direttore della fotografia e regista teatrale, che insieme con Baglioni hanno avuto l'idea di questo spettacolo nel concerto, prendono appunti. Neanche il tempo di scrivere i commenti ed ecco arrivare Erika Colaceci col suo gruppo di pattinaggio artistico su rotelle. Intanto un gruppo di 60 ballerini di danza moderna aspettano di esibirsi tutti assieme. Diego Rossi è un pugile, porta con sè quindici atleti, Cristina Tisato invece guida il gruppo di breacker "5° Strada", Fabio Azzaro con altri giocatori di baseball simula un inning, Claudio Di Stazio balla con il suo gruppo liscio e standard, Sergio Mignardi porta sulla pista del Classico l'hockey su prato. Fino alle 19.30 ci sono audizioni, chiude la lunga sfilata d’ingresso in questo grande circo che sarà lo spettacolo di Baglioni. «Roma ha risposto in modo straordinario - commenta Luca Tomassini, coreografo anche di spettacoli di Madonna - abbiamo visionato circa 1500 persone, gente molto determinata a stare sul palco accanto a Baglioni, ne abbiamo individuati molti, la scelta non sarà facile».

Domenica 18 Maggio 2003

Al Classico Village giovani da tutta Italia per partecipare al concerto del primo luglio allo stadio Olimpico

I Mille alla corte di Baglioni
Alle selezioni ballerini, acrobati, danzatrici del ventre, lottatori

I mangiatori di fuoco assomigliano a un gruppo hip-hop: pantaloni mimetici, canottiere e muscoli ben in vista, capelli tenuti su con il gel. Gli sbandieratori (di Foligno) indossano costumi del 1600 («Li hanno cuciti le sarte»), con i colori della loro contrada. Le danzatrici del ventre sono avvolte in veli trasparenti. Un giorno alla corte di Claudio Baglioni per «Ci sono anch’io», le selezioni di mille figuranti che, a turno, lo seguiranno nel suo tour. Lui non è arrivato ieri al Classico Village, dove si sono svolte le audizioni per scegliere i ragazzi che il primo luglio riempiranno il prato dello Stadio Olimpico. Dalle 10 di mattina fino alle sette di sera, invece, ci sono Pepi Morgia, il regista che da trent’anni segue gli show di Baglioni, e il coreografo Luca Tomassini (a lui si sono affidati anche Madonna, Prince, Michael Jackson e Geri Halliwell). «Ospiteremo 300 persone per ogni data - spiega Morgia -. Li proviniamo tutti, così possono anche nascere nuove idee per lo spettacolo». E Tomassini aggiunge: «Non vediamo solo giovani, ma anche coppie di cinquantenni. L’idea è quella di portare ai concerti un vero popolo». Una piccola tribù che si aggiungerà all’orchestra di 40 elementi, al corpo di ballo fisso (altre 30 persone) e alla band.
Nei kimoni bianchi con le cinture nere sfilano gli allievi di Tae-kwon-do, ci sono tre giocatori di hockey. In guantoni e pantaloncini arrivano i boxeur. Mentre una ragazza del management prende accordi per una squadra di baseball: «In pantaloni bianchi e casacca rossa». Un gruppetto della palestra Borgoprati aspetta la sua star, Fabio Valentini, atleta romano, 28 anni, che partecipa ai campionati di serie A di ginnastica. Nella vita fa il veterinario. «Proponiamo acrobatica e arte circense. Ma studiamo legge e medicina», spiega Chiara Costa, 28 anni, trapezista. I New Ability sono dieci ragazzi (8 uomini e due donne). Presi: si esibiranno come trampolieri. «Ma non mancherà il fuoco, come in tutti i nostri numeri», assicura Alex, il leader.
La truppa più folta è delle ballerine. Nessuna sogna di fare la velina. «Non studio per diventare valletta», dice Angela Abbruzzese, 18 anni, che si è aggregata alla scuola «Quinta Strada» di Civitavecchia. Loro hanno portato una coregrafia di danza jazz: reggiseni di pailettes bianchi e neri, boa rossi, microgonne e hot-pants . A piedi scalzi. Ma ci sono anche i «cani sciolti», arrivano da soli con i loro pantaloni e le canottierine in microfibra. Per molti è un’opportunità di farsi notare. Pedro Armenteros improvvisa un a solo sulle note della «Vita è adesso»: «Da Cuba mi sono trasferito in Italia. Speriamo bene, quella canzone non la conoscevo». Non tutti sono fans di Baglioni. Ambra Bianchini e Chiara Bigioni (22 anni) sono innamorate di Tomassini. «Vogliamo solo che ci veda».

Sandra Cesarale

Gazzetta del Sud

(sabato 17 maggio 2003)

Ieri il compleanno del cantante (52) e dello showman (43)
Baglioni e Fiorello, festa in diretta radiofonica


ROMA – Puntata speciale ieri a «Viva Radiodue» per festeggiare il doppio compleanno di Fiorello (43 anni) e di Claudio Baglioni (52 anni), ospite speciale della trasmissione. Dopo l'incontro a Milano per i Telegatti, Baglioni e Fiorello si sono incontrati di nuovo a Roma per giocare insieme sulle note dei successi del cantautore romano. In jeans e gilet nero, con camicia bianca, capelli più che brizzolati, Baglioni si è immerso con disinvoltura nel clima goliardico della trasmissione e, spinto da Fiorello, ha anche cantato, come ai Telegatti, «Terra promessa» di Eros Ramazzotti. Fiorello, accompagnato alle tastiere dall'esilarante maestro Enrico Cremonesi, ha proposto una sua versione swing di «Porta Portese» davanti a un Baglioni molto divertito che, alla fine della performance, ha esclamato: «Mi ha fatto male, eppure l'ho gradita». Il capitano della Roma, Francesco Totti, è intervenuto al telefono per fare gli auguri a Baglioni, tifoso romanista. È stata poi la volta di Laura Pausini, anche lei nata il 16 maggio, che ha ricordato che era anche il compleanno di un altro cantante, Niccolò Fabi. La cantante, in collegamento da Malaga in Spagna, dove stasera farà un concerto, si è dichiarata «una grande fan di Baglioni». Nello studio di Via Asiago, blindato alle telecamere (eccetto quelle del Tg1), una grande torta con candeline e una enorme bottiglia di champagne, sistemate sul piano, sono state prese d'assalto a fine trasmissione. Ospiti d'eccezione: Susanna, promessa sposa di Fiorello, la mamma dello showman Sara, i fratelli Beppe e Catena, una nutrita rappresentanza dell'entourage di Baglioni e tanti fan quanti il piccolo studio ne ha potuti contenere. Stasera alle 0.05 su Raiuno secondo appuntamento con gli speciali «Claudio Baglioni Live Story». Il titolo della puntata è «Il cuore».

Corriere Adriatico

17 maggio 2003


A "Viva Radiodue"
Per Baglioni compleanno alla radio

ROMA - Puntata speciale ieri a 'Viva Radiodue" per festeggiare il doppio compleanno di Fiorello (43 anni) e di Claudio Baglioni (52 anni), ospite speciale della trasmissione. Dopo l'incontro a Milano per i Telegatti, entrambi nelle vesti di premiatori, Baglioni e Fiorello si sono incontrati a Roma per giocare insieme sulle note dei successi del cantautore romano.

Baglioni si è immerso con disinvoltura nel clima goliardico della trasmissione e, spinto da Fiorello, ha anche cantato, 'Terra promessa" di Eros Ramazzotti. Fiorello ha proposto una sua versione swing di 'Porta Portese" davanti a un Baglioni molto divertito che, alla fine della performance, ha esclamato: "mi ha fatto male, eppure l'ho gradita". Anche il capitano della Roma, Francesco Totti, è intervenuto al telefono per fare gli auguri a Baglioni, tifoso romanista. E' stata poi la volta di Laura Pausini, anche lei nata il 16 maggio, che ha ricordato che oggi è anche il compleanno di un altro cantante, Niccolò Fabi. La cantante, in collegamento da Malaga in Spagna, dove oggi farà un concerto, si è

dichiarata "una grande fan di Baglioni", prima di improvvisare un duetto con lui sulle note della celebre 'E tu".

Nello studio di Via Asiago, blindato alle telecamere una grande torta con candeline e una enorme bottiglia di champagne, sistemate sul pianoforte, sono state prese d'assalto a fine trasmissione. Ospiti d'eccezione di questa festa: Susanna, promessa sposa di Fiorello, la mamma dello showman Sara, i fratelli Beppe e Catena, una nutrita rappresentanza dell'entourage di Baglioni e tanti fans quanti il piccolo studio ne ha potuti contenere.

E a Baglioni sarà dedicato oggi uno speciale alle 23.30 su Raiuno: 'Il cuore" è il titolo della puntata che darà spazio ai successi delle più belle tournée del cantante.

sabato 17 maggio 2003

Baglioni e Fiorello gran festa in radio
Puntata speciale ieri mattina Viva Radiodue per festeggiare il doppio compleanno di Fiorello (43 anni) e di Claudio Baglioni (52 anni), ospite speciale della trasmissione. Dopo l'incontro di a Milano per i Telegatti , Baglioni e Fiorello si sono incontrati di nuovo ieri per giocare insieme sulle note dei successi del cantautore romano. Baglioni si è immerso con disinvoltura nel clima goliardico della trasmissione e, spinto da Fiorello, ha anche cantato, come nella serata dei Telegatti , Terra promessa di Eros Ramazzotti. Fiorello, accompagnato alle tastiere dall'esilarante maestro Enrico Cremonesi, ha proposto una sua versione swing di Porta Portese davanti a un Baglioni molto divertito. Anche il capitano della Roma, Francesco Totti, è intervenuto al telefono per fare gli auguri a Baglioni, tifoso romanista. È stata poi la volta di Laura Pausini, anche lei nata il 16 maggio, che ha ricordato che oggi è anche il compleanno di un altro cantante, Niccolò Fabi. La cantante, in collegamento da Malaga in Spagna, dove oggi farà un concerto, si è dichiarata «una grande fan di Baglioni», prima di improvvisare un duetto con lui sulle note della celebre E tu . Nello studio di via Asiago, blindato alle telecamere (eccetto quelle del Tg1 ), ospiti d'eccezione della festa Susanna, promessa sposa di Fiorello, la mamma dello showman Sara, i fratelli Beppe e Catena, e tanti fan quanti il piccolo studio ne ha potuti contenere.

Audizioni per lo show di Claudio Baglioni

sabato 17 maggio 2003
Claudio Baglioni cerca giovani artisti, le audizioni sono previste domani al Classico. Il cantautore romano (che sarà per qualche ora nel locale e, a sorpresa, potrebbe intonare qualche canzone) seleziona musicisti, ballerini e artisti di strada che parteciperanno al suo concerto il 1 luglio allo Stadio Olimpico. Alle audizioni saranno presenti il regista Bepi Morgia e il coreografo Luca Tommasini.

IL CLASSICO, via Libetta 3, domani dalle ore 10, tel. 06.57288857

sabato17maggio2003

Baglioni e Fiorello
compleanni in diretta

Puntata speciale ieri a "Viva Radiodue" per festeggiare il doppio compleanno di Fiorello (43 anni) e di Claudio Baglioni (52 anni), ospite speciale della trasmissione. Dopo l'incontro ai Telegatti, entrambi nelle vesti di premiatori, Baglioni e Fiorello si sono incontrati in diretta radio

BAGLIONI: TESTIMONIAL DELL'ACI PER LA SICUREZZA STRADALE

 

 

Roma, 16 mag. (Adnkronos) - ''La vita e' adesso, non perderla per strada''. Sara' lo slogan con cui Claudio Baglioni rinnovera' il suo impegno nel sensibilizzare i giovani sul tema della sicurezza stradale. Ne da' notizia l'Aci attraverso un comunicato in cui precisa che accompagnera' il Tour di Baglioni per il nuovo album ''sono io l'uomo della storia accanto'', con una mostra multimediale di foto e video/concerti del cantante, installata nel Motorhome itinerante. L'iniziativa verra' presentata in anteprima nazionale oggi e domani a Roma, in via dei Fori Imperiali, dove sara' possibile ascoltare l'anteprima assoluta dei trailers dei 13 brani del nuovo lavoro di Baglioni, nei negozi a partire dal 23 maggio. L'Aci ringrazia il cantante che, gia' protagonista della campagna europea ''10 secondi che possono salvarti la vita'', dopo aver concesso il nome ''strada facendo'' alla Fondazione per la sicurezza stradale, lancera' il messaggio contro l'incidentalita' stradale dai palchi di tutta Italia. (Sin/Pe/Adnkronos)

 

 

 

MUSICA: BAGLIONI, DA FIORELLO AUGURI IN DIRETTA DA TOTTI

 

 

Roma, 16 mag. - (Adnkronos) - Compleanno con augurio di Totti per Claudio Baglioni. Il cantante italiano, che oggi compie 52 anni, ospite del programma 'Viva Radiodue' condotto da Fiorello (anche lo showman oggi compie gli anni, 43), ha ricevuto la telefonata in diretta del fuoriclasse della Roma Francesco Totti. 'Come state? Siete ancora giovani -ha detto Totti a Baglioni, tifoso romanista, e Fiorello- vi ho visto pure ieri sera ai Telegatti, state bene. Io a 25 anni gia' c'ho gli acciacchi, pensa all'eta' vostra...''. Baglioni, che sara' in concerto a Roma il primo luglio prossimo, ha scherzato con Fiorello e ha cantato assieme a Laura Pausini (anche lei oggi compie gli anni, 39), collegata telefonicamente da Malaga, 'E tu'. Il cantautore romano ha anche eseguito, dal vivo, 'Sono io', il nuovo singolo che, pero' non piace troppo alle radio. (Mag/Rs/Adnkronos)

 

Roma, 15 mag. (Adnkronos)

Benigni quello dei critici

TELEGATTI, 'BALLARO'' VINCE PREMIO PER I TALK-SHOW

Mediaset fa incetta di riconoscimenti, alla Rai solo tre statuette

 

di Marcello Giannotti

 - Mediaset padrona dei Telegatti ma a difendere la Rai ci pensano 'Ballaro'' e Fiorello. E' l'esito dei Telegatti, in onda stasera su Canale 5. Molti i programmi Mediaset premiati al Gran Premio internazionale della Tv: per la fiction lunga ha vinto 'Distretto di polizia 3' (a ritirare il riconoscimento, consegnato da Isabella Ferrari, sono Claudia Pandolfi, Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi), in onda su Canale 5. Ancora una serie di Canale 5, 'Il Papa buono', ha portato a casa il premio per la fiction breve.

'Passaparola' di Canale 5 ha vinto il Telegatto per i giochi a quiz (riconoscimento consegnato da Antonella Clerici a Gerry Scotti), il Tg5 ha vinto il Telegatto per i programmi di informazione e cultura (a premiare Enrico Mentana e' la vincitrice del Grande Fratello, Floriana Secondi); ad 'Amici di Maria De Filippi', in onda su Italia 1, e' andato il Telegatto per i reality-show (consegnato da Fiorello e Marco Baldini), a 'Striscia la notizia' quello della satira e comicita' (premio a Laurenti, Bonolis, Veline e Antonio Ricci consegnato da Luisa Corna), a 'Centovetrine', Canale 5, quello delle soap opera e telenovele.

E ancora, a 'CSI-Scena del crimine' su Italia 1 e' andato il Telegatto per telefilm e sitcom (premio consegnato a Gary Dourdan da Serena Autieri), a 'Io non mi sento italiano-Omaggio a Giorgio Gaber' di Retequattro e' andato il Telegatto per i programmi musicali (consegnato da Claudio Baglioni a Ombretta Colli e Dalia Gaberscik), a 'Controcampo' di Italia 1 quello per le trasmissioni sportive (consegnato a Sandro Piccinini e Elisabetta Canalis e da Gianluigi Buffon e Alba Parietti).

E la Rai? Premio per 'Ballaro'' di Raitre per i talk-show e gli approfondimenti, Telegatto per la tv utile per 'Mi manda Raitre', per la tv dei ragazzi 'Art attack' di Raidue e per i varieta' a 'Stasera pago io' di Fiorello su Raiuno con premio consegnato da Eros Ramazzotti. Tra gli altri Telegatti, il premio alla carriera a Lino Banfi, il premio cinema in tv a Susan Sarandon, il premio della critica a Roberto Benigni per 'L'ultimo del Paradiso' di Raiuno e il premio cult-movie a Ernest Borgnine. In serata saranno assegnati i riconoscimenti per il personaggio maschile, femminile e per la trasmissione dell'anno.

MUSICA: CATANIA, BAGLIONI PRESENTA IN COMUNE CONCERTO SICILIANO

Catania, 15 mag. (Adnkronos) - E' stata fissata per venerdi' 23 maggio alle ore 15, presso la sala Giunta del Comune di Catania, la conferenza stampa di presentazione della data siciliana, allo stadio Angelo Massimino, 12 luglio, del tour 2003 di Claudio Baglioni. Oltre al cantante romano sarà presente anche il sindaco di Catania, Umberto Scapagnini.

Corriere Adriatico

14 Maggio 2003

C'è chi per venire all'incontro ha raccolto 241 tagliandi
Baglioni superstar
Ancora plausi per l'iniziativa del Corriere

ANCONA - Non si è spento l'eco della presenza di Claudio Baglioni ad Ancona. Una 48 ore in cui ha visto il concerto di Peter Gabriel, ha partecipato alle audizioni al Barfly per il casting del suo prossimo spettacolo e ha fatto visita al Corriere per incontrare le fans.

Un legame con le Marche che si è andato consolidando nel tempo. E come ha ricordato il primo articolo su di lui lo ha scritto l'inviato del TgUno Pino Scaccia, allora redattore del Corriere Adriatico. Si commuove quando ricorda che era giunto ad Ancona con il treno e per raggiungere Sirolo dove si svolgeva una selezione canora aveva fatto l'autostop: e fu proprio Scaccia a trasportarlo. Sono passati 33 anni: "Il cerchio si chiude", dice al direttore Paolo Traini, mentre visita i locali del Corriere.

Apprezza l'omaggio dell'amministratore delegato Luciano Montali: il libro che raccoglie alcune immagini della grande mostra in corso alla Mole Vanvitelliana su "Pubblicità e memoria". Una viaggio nei 144 anni del Corriere Adriatico.

Una giornata sicuramente indimenticabile per le sue venti fans che hanno avuto la possibilità, grazie alla nostra iniziativa "A tu per tu..." di poterlo incontrare. Dieci attraverso i tagliandi e altrettante grazie al "gioco" su Radio Arancia. Ed è stata proprio il network, con la conduzione di Gigio Brecciaroli, a proporre in diretta l'evento. Più di un'ora di domande serrate che hanno scandagliato il "pensiero" di Baglioni.

E se la felicità delle persone presenti era palpabile, altrettanto lo è stata la delusione delle tante che hanno telefonato per sapere se aveva vinto o se potevano in qualche modo partecipare. Una situazione che ha fatto scaturire anche a una forma di solidarietà tra amiche, come quella che ha portato a raccogliere ben 421 tagliandi. Alla ragazza abbiamo chiesto come avesse fatto: "Siamo cinque compagne e tutte fans di Claudio. Ci siamo messe a cercare i tagliandi e poi li abbiamo messi insieme, quindi per avere la sicurezza che una di noi sarebbe sicuramente venuta, abbiamo tirato a sorte ed io sono la fortunatissima".

Potenza di un "piccolo grande amore".

STEFANO FABRIZI

CLAUDIO BAGLIONI: ANTICIPAZIONI 

SUGLI SPETTACOLI NEGLI STADI

Intervistati da Il Giorno, Claudio Baglioni e il regista Pepi Morgia rilasciano alcune anticipazioni sugli spettacoli che porteranno negli stadi con il prossimo tour del cantante (vedi News), in cui il pubblico avrà un ruolo da protagonista: “La trasformazione degli spettatori in attori comincerà già al loro ingresso negli stadi grazie all’attività di musicisti e performer di strada: ci saranno dai parrucchieri ai breakdancers, dai giocatori di hockey ai tatuatori

14 Maggio 2003

Uno degli eventi musicali dell’estate italiana è la breve tournèe di Claudio Baglioni. A Torino sono in corso le prevendite dei biglietti per assistere al suo concerto in programma il 19 giugno a San Siro a Milano. I tagliandi si trovano da Maschio; Rock & Folk; Lubin's Box; Video Music; Discoshopping; Discostar

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

Prima le audizioni, poi il sopralluogo allo stadio e infine al Corriere. Il tour de force del cantautore
Una giornata in compagnia dell'eterno ragazzo di tappa in tappa


ANCONA - La presenza ad Ancona di Claudio Baglioni inizia domenica. Arrivato nel tardo pomeriggio incontra alcuni amici e, poi, accompagnato dalla compagna Rossella e dall'amico Pepi Morgia, si reca al concerto di Peter Gabriel. Il pubblico lo riconosce subito regalandogli un caloroso applauso. Un concerto che ha apprezzato molto sia dal lato musicale che da quello coreografico: "Per me Gabriel è un punto di riferimento e due suoi musicisti hanno partecipato ad alcuni miei lavori". La serata si conclude "da Emilia", non prima di una parca cena da Danilo allo Strabacco.

Mattinata di lunedì al Barfly per le audizioni. Camicia e pantaloni bianchi con una pashmina nero-grigia. Anche Rossella di bianco a copertura di un'abbronzatura decisamente africana. Gli aspiranti artisti sfilano e per tutti c'è una stretta di mano e un complimento. Qualcuno azzarda la foto-ricordo e l'autografo. La pausa dell'una slitta. Ancora audizioni. Poco prima delle due lo staff sale su un "Transit": direzione stadio del Conero. Un rapido sopralluogo con Pepi Morgia, regista dello spettacolo di Baglioni, che spiega come vuol cambiare il look allo stadio. Si cammina su manto erboso mentre una leggera brezza tempera il caldo della giornata. Rossella continua intanto a mantenere i contatti telefonici per dipanare i mille impegni di Claudio: una vera "lady di ferro", sentenzia Pepi. Terminato il sopralluogo con commenti più che positivi sullo stadio "veramente tenuto bene".

Tappa successiva Portonovo. Il sole è intrigante. Una breve pausa che si vorrebbe prolungare rispetto al toast e al bicchiere d'acqua consumato rapidamente, ma ci sono i fans che attendono al Corriere Adriatico. Bagno di simpatia e amore nel nostro giornale. Fuoco di domande e occhi sgranati. Radio Arancia attraverso Gigio Brecciaroli segue l'evento. Un'ora e mezzo e poi via, di nuovo al Barfly per completare le audizioni. E' notte quando l'auto con Claudio Baglioni prende la strada verso Milano, per un'altra giornata piena d'impegni. Vita d'artista.

S.F.

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

Vita da fan, l'attesa è un'arte
Il cuore scoppia eccolo finalmente


ANCONA - Non è una vita semplice, quella del fan di professione. Tocca seguire le gesta del divo preferito, collegarsi ad internet di continuo, scoprire dove passa le sue giornate, quando uscirà il prossimo disco e naturalmente iscriversi al fan club. E poi, quando c'è la possibilità, fare i salti mortali per stringergli un minuto la mano, per avere il suo nome scarabocchiato su un foglio da custodire gelosamente.

E davvero ne hanno fatti di salti mortali le ragazze di Claudio, irrimediabilmente innamorate di Baglioni da quando cantava di quella maglietta fina, tanto stretta da immaginare tutto. Dopo la caccia al posto in prima fila, hanno atteso infaticabili che il loro beniamino arrivasse nella stanza messa a disposizione dal Corriere Adriatico, sedute apparentemente tranquille ma con dentro un dolorino secco alla bocca dello stomaco, un'emozione forte forte. Del resto neppure hanno mangiato per presentarsi puntuali all'appuntamento, qualcuna, avrà pure fatto lavorare la parrucchiera di fiducia, straordinariamente di lunedì, perché il colore e la piega dei capelli fossero perfetti. Giorno di ferie al lavoro, mariti e fidanzati ormai rassegnati, loro Baglioni lo chiamano confidenzialmente Claudio, la fidanzata Rossella non le entusiasma, si vedrebbero meglio loro al fianco dell'aitante e inossidabile cantante. E poi sono prontissime con la macchina fotografica, la telecamera, i telefonini per far sentire a casa che lui è proprio lì accanto a loro. Qualcuna canticchia, del resto in macchina ascoltano solo Baglioni e ormai in testa hanno solo le sue canzoni. Quando l'ora si avvicina, si tengono la mano all'altezza del cuore che pare scoppi, poi si siedono perché, dicono, altrimenti potrebbero cadere.

Finalmente Claudio entra, e allora è un diluvio di flash, di occhi accesi, di sorrisi sfoggiati solo per lui. E poi rimangono sobrie, senza eccessi, contente di aver scelto proprio quel jeans che le fa sentire bene, la scarpina bassa e il look semplice che, si sa, a lui piace tanto. Fioccano le domande che hanno scritto e riscritto nell'attesa, se lo mangiano con gli occhi e poi lo abbracciano forte, tutte intorno al suo tavolo per un autografo ancora, quasi non riuscissero a mandarlo via. L'unica consolazione, il conto alla rovescia per il concerto del 14 giugno e lui di nuovo lì, tutto per loro.

ANGELICA MALVATANI

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

 

 

ANNI '70, L'ESORDIO A "SPECIALE TREMILIONI" 

 

CON PINO SCACCIA IN AUTOSTOP A SIROLO

 

L'intesa con le Marche per Claudio Baglioni comincia da lontano. E affonda le sue radici addirittura nel 1973: "Vent'anni fa", racconta lui. Poi si corregge: "No, erano trenta. Ma come è? - scherza - Questo 1970 si allontana sempre più".

Eh già, ne è passato di tempo. Ma il ricordo è vivo. E Claudio rammenta proprio tutto. E coinvolge anche noi del Corriere perché protagonista dell'aneddoto è niente meno che un altrettanto giovanissimo Pino Scaccia, all'epoca cronista in erba e oggi uno dei più conosciuti inviati speciali del Tg1.

Anni Settanta dunque. Claudio è uno dei tanti ragazzi che tentano l'avventura nel mondo della musica. O per lo meno uno di quelli che all'epoca giravano zaino e chitarra in spalla con l'autostop. Eh sì, altri tempi. A Sirolo c'è "Speciale tremilioni" rassegna dedicata alle voci emergenti - come si direbbe adesso - ripresa perfino dalla tv. "La mia prima trasmissione", ricorda Baglioni.

Com'è come non è ad Ancona ci arriva. E' il tragitto per Sirolo che lo preoccupa. Ma basta che alza il pollicione che ecco un'auto si ferma. "Alla guida - racconta - c'era un giornalista che adesso lavora alla Rai di Roma...". E non è difficile immaginare il nostro Pino in missione. "Scrisse un articolo bellissimo, i mei genitori ancora lo conservano. L'avranno letto e riletto un migliaio di volte. Il primo pezzo che parlava di me". E che - con acume - rivelava il fenomeno-Baglioni. "In pratica - racconta Claudio - un elogio di quel ragazzo timido e semplice che aveva fatto breccia più di tanti cantanti famosi che giravano con i macchinoni... Più o meno - ride - come faccio io adesso".

Marche terra dei primissimi esordi. E alle Marche Baglioni ritorna quando ha voglia di musica vera. Come quella del Premio Recanati. "Negli anni - dice - se ne ascolta sempre meno. Quasi tutti gli artisti non "sentono" i colleghi ma li "sorvegliano". Io ne ascolto di meno perché non vorrei che la musica diventasse il mio mal di mare, la mia nausea. Ascolto quello che capita alla radio o di chi non so chi sia. Cerco musica vergine, che abbia più sprint e autenticità. Come quella del Premio Recanati".

E Marche anche per un altro esordio, quello che l'8 gennaio con un suo concerto ha introdotto la musica leggera alle Muse appena restituite alla città. Per lui i fans si erano messi in fila fin dalla notte prima dell'apertura dei botteghini: 700 biglietti venduti in 5 ore. Un evento, una grande emozione. "L'acustica? Qualche problema sì c'è stato - risponde lui a una domanda - ma poi è stato superato". E per quanto riguarda la struttura, certo, quando si cambia c'è un problema di adattabilità. "Ma comunque mi sembra che così concepito il teatro si inserisca meglio in una dimensione più vasta, internazionale". In attesa, magari, di un altro suo concerto.

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

FRA LE SUE MANI IL NOSTRO CATALOGO "CANTA"

LA STORIA IN REGALO PUBBLICITÀ E MEMORIA

 

ANCONA - L'aveva promesso. Un salto alla Mole per ammirare la mostra su "Pubblicità e memoria" dedicata ai 144 anni del Corriere l'avrebbe fatto. Invece l'assedio dei fan è stato più massiccio di quello che si pensava. Domande a raffica e, soprattutto, il tourbillon degli autografi ha fatto saltare l'appuntamento. Uno sguardo all'orologio e Baglioni, che già era arrivato in ritardo, è dovuto schizzare via. "Mi dispiace davvero, non ce la faccio". Pazienza. L'abbraccio di tanti amici, una prova di affetto così calda può bastare.

Però il catalogo lo vuole vedere. Glielo porge Luciano Montali consigliere di amministrazione. Con lui c'è anche il professor Gianpiero Lotito che ha curato la pubblicazione e che con pazienza certosina si è dedicato all' operazione di recupero e digitalizzazione dell'archivio storico del nostro giornale. Il cantautore ascolta attento. Prende il libro e lo sfoglia attento. Sì, gli piace. Allora, torna.

 

 

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

Ieri al Barfly il casting per lo spettacolo del 14 giugno
Tremila in fila per un sogno


ANCONA - "Mamma mia che emozione". E' l'esclamazione di Paola. Ecco la perfetta sintesi della giornata al Barfly dove si è svolto il casting per reclutare gli "artisti" per lo spettacolo di Claudio Baglioni. Una giornata iniziata presto per le tremila persone che sono venute anche da fuori regione. Tutti in fila davanti all'ingresso del locale. Disciplinati e ciarlieri. "Ma è vero che ci sarà anche Claudio a vedere i provini?" "No, non credo". "Ma mi hanno detto che lo hanno visto arrivare." "Dai sarebbe bellissimo. poterlo avvicinare." I commenti si rincorrono.

La gente fraternizza. "Da dove vieni?" "Ma a che ora ti sei alzata?" "E cosa presenti?". Oltre ai singoli ci sono anche i gruppi organizzati, in particolare le palestre che hanno preparato delle coreografie per l'occasione. Tutti ripassano la parte. Chi fa stretching, chi prova un passo, chi telefona alla mamma. "C'è. C'è Claudio. L'ho visto". Claudio Baglioni è arrivato da pochissimo accompagnato dalla sua compagna Rossella, dal coreografo Luca Tomassini e dal regista Pepi Morgia. Saranno loro che avranno l'onere di scegliere.

Rossella Bartolo ci spiega che una delle novità di questo tour sarà quella di affiancare ai ballerini professionisti, circa 60, altrettanti selezioni in ogni città dove lo spettacolo farà "scalo". La prima selezione è stata fatta alcuni giorni fa a Padova ed è andata decisamente bene. "Sono in molti - ci racconta - e tutti animati da un'immensa volontà di esserci e si sono preparati anche con grandi sacrifici, da autodidatti. Ti posso garantire che tra di loro ci sono dei talenti naturali. Nessuno ha preso l'invito sottogamba. Le richieste ci sono arrivate soprattutto via Internet dove da tempo c'è un tagliando da compilare per poter accedere alla selezione nelle città interessata. Inoltre, vi è anche la possibilità di iscriversi sul posto dove si tengono le audizioni. La risposta è stata entusiastica".

Pepi fa cenno che è ora di prendere posto per iniziare il lavoro. La prima a scendere in pista è Patrizia. Il cuore che batte a mille. Un attimo e parte la musica. Davanti a lei gli occhi la scrutano. Sembra di rivivere la sequenza del film "Flashdance". Nella pellicola la protagonista è un'operaia, mentre lei è una commessa con la passione della danza. Danza moderna. Il ritmo la guida. Lo sguardo fugge lontano. Poi, l'abbraccio con il "mito". Ora non ha più importanza se sarà scelta: ha conosciuto il suo idolo da vicino. E tanto basta.

I gruppi si susseguono. Le proposte sono tra le più varie. La danza moderna è la più gettonata, ma non manca quella del ventre o quella acrobatica, il tango o la kichboxing . E non solo ballo. Giocolieri e fantasisti hanno avuto la loro parte.

Brani di Baglioni fanno da colonna sonora alle diverse esibizioni con "Quante volte", "Via" e "Bolero", tra le più ascoltate. Eterogenei i partecipanti. Non c'è un'età definita: si va dalle 15enni a chi gli anta già li ha superati. Per tutti una sola certezza: quella di una giornata da poter raccontare e un'emozione da conservare nell'anima.

Alla fine della giornata saranno quasi tremila le persone visionate.

STEFANO FABRIZI

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

C'è chi non s'è persa un concerto e chi vuole consegnargli una lettera a tutti i costi
"Lo seguirei in capo al mondo"

ANCONA - Claudio Baglioni e le sue canzoni: momento di crescita personale e di riflessione, melodie e testi che vengono presi, ascoltati e "studiati" fino a identificarli con le fasi della propria vita. Queste sono le più diffuse sensazioni che il mondo musicale di Claudio ( lo chiamano così le sua accese ammiratrici, come se fosse uno di casa) riesce a creare all'interno dell'animo di chi lo ha seguito, cantato e ascoltato per una vita intera. Sensazioni che emergono dalla viva voce delle sue ammiratrici, intervenute ieri pomeriggio in massa nella redazione del nostro giornale per incontrarlo e trascorrere con lui momenti che certo si ricorderanno ancora a lungo.

Ragazze, mogli e donne che seguono il cantante da un vent'ennio, da quando cioè erano bambine, come racconta Caterina Mattè: "Seguo Claudio da circa 25 anni. Fino al '92 riuscivo ad andare a tutti i suoi concerti poi, con la nascita di mio figlio, le cose sono un po' cambiate. Ma appena posso....". Passione quella per Baglioni legata anche a vicende di vita personale come racconta Anna Braschi: "Sono originaria di Roma e anche se vivo da sette anni nelle Marche, potete immaginare che la mia passione per Claudio è rimasta inalterata. Le sue canzoni sono per me momenti di gioia e di gratitudine, ed è per questo che oggi (ieri, ndr) sono qui: voglio ringraziarlo per tutto quello che mi ha dato nel corso della vita". Anna ha portato con sè anche una lettera che vuole consegnargli direttamente: "Lettera che gli ho spedito almeno quattro volte ma purtroppo non ho mai avuto risposta".

Ma in realtà per tutte Claudio è molto attento e scrupoloso come ci racconta Concetta Di Girolamo: "Nei pochi contatti che ho avuto con lui posso dire che si tratta di un personaggio di estrema sensibilità. Riesce a prestare attenzione a tutti".

Sabrina Mazzieri invece arriva da Ravenna: "Claudio e tutto quello che rappresenta sono il mio mondo. Certo, ho una vita privata ma se il mio eventuale partner non condividesse questa passione io proprio - ammette decisa - non potrei resistere e continuare a frequentarlo".

DAVID LUCONI

Martedì 13 Maggio 2003
In 3500 davanti a Baglioni
per un posto da comparsa

di CLAUDIA GENTILI

Ore 11. Appuntamento con Baglioni. Hanno risposto in più di 3500, ieri al Barfly di Ancona, alla chiamata di Claudio Baglioni. Il popolare cantante ha infatti cominciato a girare l'Italia per selezionare i figuranti del suo nuovo tour, in partenza dallo stadio “Del Conero" di Ancona il 14 giugno.
Venti gruppi e tanti singoli da tutte le Marche hanno provato a diventare suoi compagni di viaggio, in quello che "sarà un vero laboratorio a cielo aperto" assicura il regista, light designer e scenografo Pepi Morgia. «Li selezioneremo in base al talento, in base allo spettacolo di base e a quello che ogni città ci proporrà - spiega Luca Tommassini, coreografo di Baglioni, ma anche di Madonna, Prince e Michael Jackson - L'energia dei ragazzi finora è fortissima e mi ci rivedo molto».
Sotto un sole cocente si aspetta, si prova, ci si trucca, si ripassano le ultime coreografie. Una vera rivoluzione per la zona industriale di Ancona, d'un tratto popolata di sogni e di aspirazioni. Tra un Tir di passaggio e un furgoncino, si muovono gruppi di tangheiri, ondeggiano danzatrici del ventre, scivolano pattinatori. Emozione e concentrazione. Non si è qui per vedere Baglioni anche se certo una stretta di mano e un autografo, un bacio e la foto di rito, non se la sono fatta sfuggire in molti.
«Abbiamo già partecipato a spettacoli per La Vita in diretta e altre esibizioni ma certo lavorare con Baglioni, che emozione...» raccontano gli istruttori della scuola di ballo La Isla latina, i primi a esibirsi insieme. «Sono qui per gioco, per curiosità - precisa Stefano Paggi dell'Associazione Ginnastica giovanile del Palarossini di Ancona - Poi qui tutti hanno preparato qualcosa, noi niente». «Ci hanno detto di ballare su Bolero di Baglioni - racconta Tiziana Ferretti danzatrice del ventre - È una canzone molto bella, ma abbiamo dovuto preparare la coreografia in 5 giorni».
«Lui come cantante mi piace molto, ma questa - spiega l'affascinante Najma Asani - è anche un'occasione per far conoscere la danza orientale». Le discipline per cui si partecipa sono tantissime. Danza moderna, orientale, arti marziali, boxe, rugby, hockey su prato. «Faccio Capoeira - spiega Massimiliano Giongo, oggi della compagnia dei ragazzi dello Stabile - ma ho chiarito che si tratta di una cosa seria. C'è tutta una cultura dietro. Non mi va di farla superficialmente».
Ore 11,47. A bordo di un Mercedes grigio arriva Claudio Baglioni. Foulard nero intorno al collo, camicia bianca e occhiali scuri, si infila nell'ingresso sul retro del locale per dare il via alle audizioni. «Ma è lui? Quello lì, con gli occhiali là dietro, è Baglioni?» chiede qualcuno ancora incredulo. Non tutti se lo aspettavano. Lui osserva attento e prende appunti ogni tanto. Claudio Baglioni, come è andata questa selezione anconetana? «È stato un bagno di energia e di idee. Un modo per incontrare i compagni di strada di questa nuova avventura e per tastare il polso del mutare dei linguaggi espressivi. Ci si conosce e si comunica ogni volta qualcosa di più di questa galassia tanto vasta quanto insondabile che è la creatività e il bisogno di tirarsi fuori. Non tutti saranno nostri compagni di viaggio ma certo la cosa importante è essersi incontrati e aver depositato nell'altro un nuovo seme di identità».
Ma Baglioni si sente più a suo agio allo stadio o in teatro? «Non lo sapremo mai. È una domanda difficilissima e per quanto mi riguarda destinata a restare senza risposta. Non vivo questa cosa come un limite. Anzi, come un valore. Il teatro e lo stadio rappresentano due dimensioni distanti ma due tentazioni irresistibili per un artista e preziose per il pubblico. A teatro l'uomo incontra se stesso con un livello di profondità e introspezione difficile da raggiungere altrove. Un rito individuale in cui l'uomo incontra il suo doppio fino a fondersi con lui. Lo stadio invece è un luogo in cui l'energia spiega le sue ali fino in fondo dilatandosi a dismisura. Un rito collettivo in cui attori e spettatori sono come nitro e glicerina, due elementi di un unico esplosivo composto».

 

Corriere Adriatico

13 Maggio 2003

Da Dio alla musica: Baglioni si racconta alle fans
Le Confessioni di un cantautore



ANCONA - All'appuntamento, le due e mezzo di un assolato pomeriggio di primavera, è arrivato con quasi un'ora e mezza di ritardo che il nugolo di fans, ammesse all'incontro grazie alla raccolta dei tagliandi promossa dal Corriere Adriatico, ha atteso pazientemente come si conviene ad un grande evento, chiacchierando, scambiandosi impressioni sull'ultima canzone, raccontandosi aneddoti sul look, la fidanzata, l'ultimo pettegolezzo. Parole in libertà svaporate quando nella sala messa a disposizione dal giornale ha fatto il suo ingresso il loro beniamino.

E' stato il direttore Paolo Traini a fare gli onori di casa. Una breve introduzione del caposervizio degli Spettacoli Stefano Fabrizi e la parola è passata a Gigio Brecciaroli che ha condotto la diretta attraverso i microfoni di Radio Arancia.

Abbronzato, vestito di bianco con pashimina nera al collo, raffinato nei modi come un vero gentlemen Claudio Baglioni si è fatto subito perdonare la lunga attesa sottoponendosi al fuoco di fila delle domande delle sue ammiratrici. Poche battute per rompere il ghiaccio parlando del suo nuovo lavoro discografico tutto incentrato sul valore dell'individualità, sul recupero dell'io contro lo strapotere del noi, e poi un tuffo a capofitto nelle tante curiosità di una platea sui generis.

C'è la giovane mamma con la piccola figlia a seguito che continua a giocare con il suo cavallino tra le sedie della sala; la fans sfegatata che nel suo ufficio alla Asl ha eretto un vero e proprio altarino in onore del divino Claudio; le due sorelle che hanno allertato tutta la clientela del loro ristorante per raccogliere i tagliandi del Corriere e hanno litigato con fidanzati e mariti gelosi di tanta dedizione; l'impiegato che supera il disagio di essere unico uomo tra tante donne, spiegando che Baglioni rappresenta la colonna sonora della sua vita.

Frammenti di vita, storie allo specchio simili a quelle che tante volte lui ha raccontato nelle sue canzoni. A dare il "la" alle interviste ci ha pensato Meri, seppur con qualche digressione di troppo. "Ci sei mancato.."

Claudio sorride e filosofeggia raccontando che la sua vita è fatta di momenti topici, di pietre miliari e che quello attuale è uno di questi. Poi spiega il senso del suo nuovo tour che partirà proprio da Ancona il 14 giugno, "una festa per gli occhi e le orecchie", lo definisce.

Le domande scivolano a poco a poco sul personale. Più rimpianti o pentimenti, si fa coraggio nel chiedere qualcuna. "Gli uni e gli altri", risponde il cantautore raccontando che alla fine di ogni tour si ritrova accanto come compagno il senso di colpa per le cose lasciate dietro, affetti compresi...

E forse per il clima un po' troppo riflessivo che qualcuna chiede del suo rapporto con la fede e con Dio. Baglioni ironizza sulla complessità della domanda ma non nega la risposta: "Certe volte ho pensato che fosse solo una consolazione ma è impossibile vivere senza l'idea di Dio".

A chi gli chiede quale musica ascolti senza ipocrisie confessa che con gli anni ne sente sempre di meno: "la musica non deve essere il mio mal di mare e comunque non è più così bella come qualche tempo".

Qualche battuta per Peter Gabriel al cui concerto Baglioni domenica sera non ha voluto mancare: "Per me è un'artista faro. E poi abbiamo cantato insieme e alcuni dei suoi musicisti hanno suonato anche nei miei tour. Il suo show? E' stato complesso, difficile ma intenso".

Il tempo scorre veloce, il gioco di sguardi con il suo regista Pepi Morgia lo avvisa che il tempo concesso sta per scadere. Ma le lancette sono ferme per le sue fans che, terminata la diretta di Radio Arancia e messi da parte gli imbarazzi del microfono, si accalcano addosso al loro idolo per il consueto rito degli autografi. E c'è anche chi approfittando della confusione stacca dalle pareti un manifesto del tour e lo ripiega come fosse una reliquia. Qualcuna azzarda l'ipotesi di chiedergli persino il numero di telefono, idea che si frantuma di fronte all'arrivo in sala della bella Rossella, la compagna di Baglioni, che chiude il sipario di un sogno durato lo spazio di pochi attimi.

Poi, come fosse la scaletta di un concerto orchestrato solo per loro, arrivano i saluti finali con il cantautore che lascia la sala scortato dal suo team e torna inavvicinabile come sopra un palcoscenico. Le "ragazze di Claudio" lasciano la sala e a piccoli gruppi si dileguano stringendo ognuna la foto sul cuore.

BARBARA SCORRANO

12 maggio 2003

«Ho anticipato l'arrivo per lui»

 

ANCONA — Prima di tuffarsi ieri mattina nel lavoro per la realizzazione del suo tour che partirà da Ancona il 14 giugno, Claudio Baglioni, domenica sera, non ha voluto mancare alla tappa marchigiana dello show di Peter Gabriel.

Dieci minuti prima che prendesse il via il concerto al palas, il cantautore romano, insieme alla sua compagna e al regista Pepi Morgia, ha fatto il suo ingresso nella tribuna piccola dell'impianto sportivo. Pochi attimi e l'attenzione del pubblico si è subito riversata verso Baglioni. Centinaia di flash, e poi gli immancabili autografi. Una possibilità anche per scambiare due chiacchiere con il cantautore impegnato sia sul fronte discografico per l'uscita dell'ultimo album, sia per l'imminente inizio del nuovo tour. «Sapevo dell'arrivo di Gabriel e, visto che domani mattina (ieri, ndr.) abbiamo una serie di provini, ho anticipato il mio arrivo ad Ancona». E alla fine? «Un concerto bellissimo — ha detto Baglioni — anche se un po' macchinoso». Sicuramente, comunque, sarà stata un'occasione per il cantautore per prenedre qualche appunto per il suo nuovo tour.

12 maggio 2003

«Rivedo in questi ragazzi le mie prime esperienze»

 

ANCONA — Le prime impressioni, quelle a caldo, a pochi minuti dal termine delle esibizioni le abbiano chieste al coreografo del grande show, Luca Tomassini.  ome vi sono sembrati questi gruppi di giovani artisti?

«Bravi, molto bravi. Ogni selezione è un'occasione per prendere spunto dai più giovani dalla loro

creatività, dalla volontà di pensare cose originali».

Quanto influisce l'emozione sulla prestazione? «Sicuramente un 30 o 40 per cento».

Come sono state, invece, le sue prime audizioni?

«Questo show ti permette di rivivere, attraverso gli occhi dei ragazzi, le emozioni che ho provato quando ero più giovane».

Come è approdato, dopo Madonna e Prince, a Baglioni?

«E' stato lui a cercarmi. E la prima domanda è stata, cosa vuoi tu da me?».

Come vi siete trovati a lavorare insieme?

«Con franchezza devo dire che Claudio è molto più aperto e moderno di tutti gli artisti con cui ho lavorato. Non ha paura di uscire dai canoni, da quello che lo ha contraddistinto per tanti anni. Si fa circondare anche dalle cose estreme».

Quale sarà ora il vostro percorso?

«Quando avremo terminato di esaminare i filmati delle esibizioni, eseguiremo una scrematura in

base alle esigenze dello show».

Il cantautore, insieme al regista Pepi Morgia, ha visionato tantissime ragazze e ragazzi tra danzatori, giocolieri e acrobati.

il verdetto del provino per questi giovani arriverà tra pochissimi giorni

12 Maggio 2003

 

ANCONA — Protagonisti assoluti davanti ad uno spettatore di tutto riguardo: Claudio Baglioni. Si sono tenute ieri al Barfly, le audizioni per la scelta degli artisti che parteciperanno al grande show del cantante, il prossimo 14 giugno allo stadio «Del Conero».

L'attesa Centinaia di ragazze e ragazzi hanno letteralmente invaso il parcheggio antistante il noto club anconetano. Giovani dall'abbigliamento variopinto che caratterizzava il ruolo che avrebbero ricoperto nei cinque minuti di esibizione.

Gruppi di dieci, venti e in alcuni casi 40 giovani. In ognuno di loro si leggeva la voglia di eseguire una buona performance che mettesse in luce le singole caratteristiche, le predisposizioni e le specialità. Diversi i ballerini di danza moderna, tanti quelli di tango argentino e salsa e coloratissime le ragazze della danza del ventre.

La maggior parte dei gruppi si erano iscritti a «Ci sono anch'io», questo il nome alletante che compare sul coupon di presentazione delle selezioni. Altri hanno improvvisato la loro partecipazione. Oltre ad esperti di danza c'erano giocolieri, sbandieratori, artisti di strada e street dancer. E ancora professionisti di diverse discipline agonistiche: lotta, judo, karate, pattinaggio, ginnastica artistica e capoeira. Provenivano da ogni parte della regione, molti dalla provincia di Ancona. Assieme ai loro maestri percorrevano passi di ballo e molte tendevano a mascherare l'emozione, altre assolutamente inibite e molto professionali, affrontavano temerarie i minuti di anticamera.

Le sensazioni

«Non sono molto emozionata — ha detto Sara Marchesi di 27 anni della palestra Corpus 3 —. Ho molta più paura quando devo compiere il saggio di fine anno a teatro». E la stessa austerità si legge nelle parole di Agnese Pierdica di 28 anni: «L'emozione è sicuramente più forte quando sai che tra il pubblico ci sono persone che conosci».

«Forse gioca un ruolo di tutto rilievo il fatto di vedere Baglioni — ha aggiunto Vanessa Luconi —». Ma i brividi corrono al pensiero di superare le selezioni: «Sicuramente — ha spiegato Ludovica Cesaroni — se ci dovessero prendere sarà tutta un'altra cosa rispetto ad oggi». Tra le ragazze della palestra Linea Club di Jesi (Debora Manzotti, Moira Brecciaroli e Francesca Mori) c'era la giovanissima Veronica Ilari di 13 anni accompagnata dalla mamma, Maria Grazia Romanelli: «Mia figlia fa danza da ben dieci anni. Ha sempre avuto questa passione che ha poi coltivato nel corso degli anni. Da grande quindi vorrebbe fare la ballerina, ma quello è un mondo così particolare». Di fronte al gruppo di danza contemporanea un altro team di ballerine: Giosi Sampaolo di 21 anni; Barbara Gennari di 27 anni; Michela Ciminari di 30 anni, Maura Carducci di 32; Sara Gagliardini di 24; Eleonora Monacali di 18 ; Francesca Burattini di 29; Raffaella Lamponi di 21 e Preyea Ladu di 19 anni.

La prima tranche di esibizioni si è conclusa in tarda mattinata per poi riprendere nel primo pomeriggio e inoltrarsi fino alla sera.

 

Ancona Lunedì 12 Maggio 2003
Peter incanta anche Baglioni
Spettatore d’eccezione al fantastico concerto di Gabriel

di GIULIA VISCI

ANCONA - Viene da chiedersi dove voglia arrivare Peter Gabriel. Verso quali altezze vorrà condurre la potenza della sua creatività. Dieci anni fra l’ultimo tour e questo Growing up, una macchina perfetta i cui ingranaggi stritolano impietosamente luoghi comuni e facili attese. Arte totale di una Wunderkammer la cui circolarità cede il passo alla dimensione verticale. Il Palarossini trema. Prima va in subbuglio per l’arrivo di Claudio Baglioni, applaude una sposa che in abito nuziale assiste al concerto, e accoglie con un boato Peter che alle 21.08 sale sul palco. «Ciao, riprendiamo da dove abbiamo lasciato l’altra volta». E via, con Here comes the flood che apre lo show in un’ideale e niente affatto casuale continuità con il Secret World Tour del ’93. Dall’orizzontalità del passato decennio alla crescita propulsiva del nuovo millennio. Peter Gabriel è lì. Anfibi, pantaloni neri e giubbotto antiproiettile. Principio e fine, attacco e difesa, poesia ed emozioni restituite al ritmo di una tecnologia che incalza. Tutt’intorno un universo dalla doppia circolarità, anelli di Saturno su cui si snodano luci ed effetti speciali. Un film. Ci si potrebbe perdere nell’invenzione di Robert Lepage, catturati dal flusso di suoni, luci, colori, distorsioni, contrapposizioni stilistiche e perturbazioni dell’anima. Ci si perde. La band entra sulle note di Darkness. La batteria di Ged Lynch “abita" una dimora di vetro. La regia di luci scandaglia le infinite possibilità della trasparenza della materia. Uno spettacolo. Il pubblico è come Alice. Il Palarossini è per una sera il paese delle meraviglie. Una mongolfiera, o forse una tentacolare medusa, genera la sfera che ingloba in sé realtà e virtualità, immanenza e trascendenza, sole e luna, giorno e notte, energia e quiescenza. Su questo mondo dove tutto è possibile, Melanie, sua figlia, domina il centro di una barca.
E’ un fluttuare continuo fra la circolarità del doppio palco e l’irrestitibile ascesa verso l’alto in un ribaltamento dimensionale che raggiunge climax e visibilità con Downside-Up dove Peter e Melanie cantano a testa in giù. Il cerchio si ricompone. Intorno, sopra, sotto, di nuovo sopra. E’ Growing up, il momento più intenso - forse - dell’intero show: Peter Gabriel è incapsulato nella sfera trasparente, principio attivo di un movimento che si autorigenera ad ogni stoccata sonora.
Sky Blue, The Barry Williams Show, So, Us, Up, Sledgehammer, Father, Son. Suoni che penetrano e scuotono, che violentano e accarezzano, e lasciano echi simili a marchi a fuoco. Un film. «Alla prossima». Magari fra 10 anni.

Corriere Adriatico

12 maggio 2003

Oggi l'incontro con dieci fortunati fans
Il giorno di Claudio al Corriere Adriatico

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ANCONA - Il giorno atteso da tantissimi fans, l'appuntamento con il loro amato beniamino è finalmente arrivato: Claudio Baglioni incontrerà dieci fortunatissimi fans i quali, raccogliendo un numero cospicuo di tagliandi pubblicati in questi giorni sul Corriere Adriatico, si sono aggiudicati la possibilità di incontrare vis à vis il loro idolo. Che a dire il vero è ormai un habitué nel capoluogo dorico dove nel gennaio scorso è stato protagonista di un'indimenticabile serata alle Muse e dove tornerà il 14 giugno per il concerto allo stadio del Conero che darà ufficialmente l'inizio al suo nuovo tour in giro per l'Italia.

Come sempre ad accompagnarlo ci sarà Pepi Morgia che firma la regia dello spettacolo e che oggi pomeriggio al Barfly, insieme a Luca Tomassini si occuperà del casting per selezionare i ballerini che faranno parte dello spettacolo. Un grande evento in musica che darà all'autore di "Questo piccolo grande amore" la possibilità di presentare il suo nuovo album "Sono io, l'uomo della storia accanto", la cui uscita è prevista per la fine di maggio.

Il nuovo cd sarà nei negozi a quattro anni di distanza da "Viaggiatore nella coda del tempo".

"Si tratta di un album - come ha spiegato lo stesso Baglioni nel corso della presentazione - nato dalla spinta legata a due bisogni essenziali: da una parte la voglia di tornare a ripensare i momenti più importanti di questi anni passati in compagnia della musica. E dall'altra il desiderio di voltare pagina rispetto a una lunga serie di dischi complessi che hanno segnato la produzione da "Oltre" in poi". Riflessioni che Baglioni non mancherà di fare anche nel corso del suo incontro al Corriere Adriatico.

Il cantautore romano è arrivato nel capoluogo dorico ieri ma poche e assai frammentarie le notizie che sono filtrate relative ai suoi spostamenti legati, chiaramente, all'organizzazione del concerto di giugno sui cui saranno puntati i riflettori del pubblico e della critica musicale. Dopo l'appuntamento con i fans (che sarà seguito in diretta da Radio Arancia) Baglioni ripartirà immediatamente alla volta di Roma dando appuntamento ai suoi ammiratori al 14 giugno allo stadio del Conero.

I biglietti per assistere al concerto sono in vendita presso T . Box (Via Cameranense presso il Palarossini tel. 0712901224 fax 0712908936).

I FORTUNATI VINCITORI

Ecco l'elenco dei dieci fans che grazie al numero di tagliandi spediti si sono aggiudicati la possibilità di incontrare Claudio Baglioni nella sede del Corriere Adriatico:


Cinzia CAMPETELLA

di Pollenza

Alessandra CRISTIANI

di Ancona

Maria Rita BALDI

di Ancona

M. Concetta DI GIROLAMO

di Martinsicuro

Marisa CASTRIOTA

di Falconara

Laura SARTINI

di Chiaravalle

Alessandra GRIZI

di Moie

Marina VITTORI

di Porto S. Elpidio

Anna BIRASCHI

di Macerata

Federica MENGHI

di Loreto

Claudio Baglioni

Un nuovo disco , un nuovo giro di concerti negli stadi: il ritorno in grande stile del cantautore romano...

Tra meno di un mese uscirà il suo nuovo album "Sono io, l'uomo della storia accato, e Claudio Baglioni è visibilmente stanco ma appagato. L'incontro con Rockol è avvenuto negli studi milanesi nei quali il cantautore romano è alle prese con le ultime cure del disco, alla ricerca di effetti elettronici che mirano alla suggestione. Tra un'occhiata al passato e uno sguardo al futuro, Baglioni si lascia andare a significative anticipazioni sull'album, sul tour e sulla sua vita: "Tra qualche mese mi laureo in architettura finalmente, così poi non farò più il cantante", dice ironico. Prima che ciò accada - e con i dovuti scongiuri - abbiamo cercato di saperne di più sul lavoro del futuro architetto.

Sta per uscire il tuo nuovo album, che disco dobbiamo aspettarci?
L'album uscirà entro maggio, non il 16, perché farlo uscire il giorno del mio compleanno mi sembrava un po' disgustoso (ride). E' un disco fatto a mano, molto suonato, anche se la parte finale è ricca di effetti elettronici, di ricerca di sonorità particolari. E poi, siccome con l'andare avanti del tempo l'unica vera angoscia non è più il successo o l'insuccesso, ma è terminare il lavoro e doverlo consegnare, fino all'ultimo istante siamo tecnicamente nella condizione di intervenire anche su brani chiusi, qualora ci fosse un intervento musicale che non convince più, una nota cantata male, una parola che è meno efficace di un'altra che si trova all'ultimo momento.

Fino alla pubblicazione, quindi, il tuo disco non può dirsi concluso?
Sì, io lavoro così. Nel precedente disco che ho fatto tre canzoni le ho ricantate addirittura durante il mastering, l'ho fatto per evitare di andare a casa di ogni singola persona a dire: qui avrei voluto dire questo e non quello che c'è nel disco (ride). Questo perché forse c'è anche una forma di ingenua presunzione per la quale uno vorrebbe essere infinito, non finire mai.

Dal primo singolo, "Sono io", si intuisce un cambiamento rispetto agli ultimi lavori. Sei passato da un linguaggio più ermetico a uno più diretto e comunicativo, è così?
Ho l'impressione che la voglia e il tentativo di scrivere in maniera più diretta, di gettare un ponte tra me e chi dall'altra parte è disposto e ha voglia di ascoltarmi si siano trasferiti nel risultato finale del disco. Non parlo solo del singolo anche perché il disco è, secondo me, plurale e per questo sono in difficoltà a ragionare per singoli. Comunque mi sembra un album diretto, che ha in sé la ricerca della semplicità. E', inoltre, il disco più rapido che io abbia fatto fino ad oggi, almeno dal punto di vista della realizzazione.

In quanto tempo lo hai fatto?
Saranno stati solo sette/otto mesi di lavoro e rispetto ai due/tre/quattro anni che abitualmente ci impiego... Oddio, io avevo addirittura pensato di farlo in un tempo ancora più breve, come un'istantanea, però magari sarà un progetto della prossima volta.

Dicevi che è un disco plurale, lo è anche dal punto di vista musicale?
Ci sono molte facce sia dal punto di vista dei contenuti che da quello musicale. E' un disco musicalmente articolato, in certi momenti addirittura sinfonico, in altri assolutamente leggero, intendo dire molto magro, molto scarno. E' un disco vero dal punto di vista delle sonorità, c'è poca elettronica che serve a creare stati d'animo, non è palese, è subliminale, serve a portare meglio l'avanzamento del brano, serve a creare una sorta di suggestione nascosta.

Dei contenuti cosa puoi anticiparci?
E' un disco d'amore, fatto di canzoni d'amore in senso classico e più in generale di canzoni d'amore per il mondo, nel tentativo di amarlo meglio e di amarlo di più. Cosa che non ho detto per quindici anni, perché solo dire la parola amore mi disgustava, mi dava fastidio; adesso dico forte che darsi più amore è l'unica speranza. Mi piacerebbe che chi lo ascoltasse ricevesse questo messaggio, almeno io ho provato a fare un disco che traboccasse d'amore. E poi c'è il bisogno di identità, tradotto in "Sono io", ma praticamente presente in tutto l'album.

Cosa intendi per bisogno di identità?
Una ricerca di un io di nuovo riconoscibile, in seguito alla sensazione un po' umiliante degli ultimi tempi. Dalle piccole storie private alle grandi storie dell'umanità, l'io è scomparso completamente rispetto a una sorta di voi non meglio identificato, che poi viene definito da un io che comanda un po' più degli altri. In questo album, invece, c'è una ricerca di identità personale, di riconoscibilità.

E' per questo che hai scelto di dare risalto alla parola "io" all'interno del tuo nome e cognome anche nella grafica delle locandine del tour?
Sì, e poi è una parola che a me piace molto graficamente, perché è formata praticamente da un cerchio e un rettangolo. Inoltre mi piace perché lì dentro c'è un po' tutto, insomma l'io, che non è un ego, è una ricerca di se stessi, proprio perché musicalmente credo di cominciare da me in questo lavoro. Adesso non so quanto ancora avrò la ventura di fare dischi e persino di cantare, per cui non posso fare progetti, però se dovessi fare tutto questo per un altro decennio, potrei inaugurarlo proprio con questo album, ricominciando da me, smettendo di andare a cercare qualcun altro e qualcos'altro, ma guardandomi indietro per guardare meglio avanti.

Vuoi dire che quello che stai per pubblicare è un album di partenza?
Non direi. Secondo me è un disco di arrivo, in cui io vado a cercare quello che ho fatto nei 35 anni della mia onorata carriera e cerco di riportarlo a oggi, con i musicisti di oggi, con la maturazione di oggi o anche con qualche piccola confusione che anche oggi è dentro di me.

Confusione?
Per i diversi ruoli che occupo, tra compositore, autore, cantante, coarrangiatore. Per cui faccio anche fatica a metterli tutti insieme e c'è una specie di gioco interno per il quale io do delle colpe a uno di me per le cose che mettono in difficoltà l'altra parte.

Parlavi dei tuoi 35 anni di carriera, come li vedi oggi?
A parte i primi cinque anni vissuti cercando di ottenere successo, da un certo punto in poi la mia carriera è scandita da decenni che in maniera compatta traducono le mie scelte. Gli anni '70, per esempio, sono caratterizzati da temi post adolescenziali; negli anni '80 c'è la possibilità attraverso "Strada facendo" e "La vita adesso" di raccontare una vita oggettiva, che sta sotto gli occhi di tutti; negli anni '90 ci sono tre dischi molto complessi e molto architettati, tutti e tre di ricerca. Ora mi sembrava arrivato il momento di ricominciare da me.

Per i live, negli ultimi anni hai fatto una scelta minimalista esibendoti da solo nei teatri. Perché adesso hai deciso di tornare nuovamente alla liturgia degli stadi?
Secondo me sono i salti ad essere importanti, al di là del successo e dell'insuccesso. La sensazione di affrontare qualcosa che ti impegna, che è veramente nuovo e che ti solidifica è inebriante, perché stai dicendo alle persone: vi sto offrendo un invito diverso, se volete venire, andiamo a fare una gita da un'altra parte, non vi porto sempre a vedere il solito pezzetto di panorama... Questo è importante veramente per continuare a lavorare, altrimenti questo mestiere si potrebbe farlo benissimo, se si è fortunati, per quindici anni, in cui uno ha l'energia vera, creativa, e poi con molta dignità ci si dovrebbe ritirare. Altrimenti si rischia di diventare una macchietta, una vignetta di se stessi, nel tentativo di non voler assomigliare tutta la vita a quello che si era trent'anni prima, con usi inverosimili di qualunque cosa, anche di pancere...

I grandi spazi degli stadi richiederanno un grande impegno...
E' vero e in questa occasione io avrei preferito avere uno spazio non così grande, proprio perché so che è veramente impegnativo specialmente per chi viene a partecipare, non tanto per me. Chi fa il concerto sta su un palco contornato da musicisti, è chi viene a vederlo che deve essere messo in condizioni di farlo al meglio. Mi ricordo ancora, nel '98, il concerto allo stadio Olimpico, decisi di farlo al centro, perché se l'avessi fatto da una parte, l'ultimo spettatore sarebbe stato quasi a 300 metri e per vedermi avrebbe dovuto usare praticamente il satellite. Comunque lo stadio è l'unico ambiente recintato in grado di accogliere tanta gente, per quanto questi stadi italiani siano orribili, perché sono gabbie con steccati e fili spinati.

I tuoi concerti sono stati annunciati come spettacolari, cosa stai preparando?
Lo stadio è grande e non puoi pensare di fare uno spettacolo piccolo, tutto deve essere estremamente sottolineato, esagerato, non può essere meno che grande. Nel grande, poi, devi trovare un motivo spettacolare, dando per buono che la musica che fai è la tua musica, che i musicisti sono bravi, per il resto devi pensare agli occhi, all'emozione complessiva. Io ho fatto parecchio in questo senso, sono uno di quelli che in Italia si è dato più da fare dal punto di vista dello spettacolo. Stavolta, però, l'impegno non è tanto quello di fare ancora di più. L'altro giorno, un amico al quale esprimevo alcuni miei dubbi mi ha detto: "Guarda che se Bubka dovesse tutte le volte saltare mettendo l'asticella più su a quest'ora dovrebbe saltare un chilometro e mezzo in alto. Per cui ti dovrebbe andar bene anche se salti sempre la stessa quota, ma ti dovresti anche abituare a saltare due o tre centimetri in meno".

In cosa consisterà la spettacolarizzazione del concerto?
La verità è che non posso dirlo, perché per la prima volta nella mia storia, il concerto non è definito in partenza, e questa è la cosa che più mi sta entusiasmando del tour. Sono definite le parti musicali, ma non è definita tutta la spettacolarizzazione. Mi spiego meglio: una ottantina di persone saranno sempre le stesse in ogni concerto, ma molti degli altri partecipanti e molti dei figuranti - cioè coloro che stanno tra pubblico e protagonista - sono trovati nella località, quindi c'è un incontro con la gente del posto che entra a far parte del concerto. Lo spettacolo si completerà via via. Ci sono cose che abbiamo preventivato, ma io spero nelle meraviglie, nelle cose che possano leccare gli occhi, per cui io stesso vado incontro in ogni concerto a qualcosa di nuovo e di artistico.

Come sceglierai i partecipanti e i figuranti occasionali?
E' un lavoro che non sto ancora facendo in prima persona, perché mi sto attardando sul disco, ma lo stanno facendo Luca Tommassini e Pepi Morgia, con l'aiuto di alcuni assistenti. Si stanno muovendo più che altro nei canali di professionisti o semiprofessionisti, ma anche di persone che a livello amatoriale fanno delle performance, delle prestazioni, dal circense fino all'acrobatico, allo sportivo. Tra l'altro anche dal punto di vista scenografico c'è una ricerca particolare svolta attraverso le accademie delle belle arti e di arti figurative.

Oltre alla tua band, ci saranno anche altri musicisti con te sul palco?
Ci sarà un'orchestra con le varie sezioni: di archi, di legni e di percussioni, oltre appunto alla classica band pop rock. Inizialmente anche l'orchestra doveva essere scelta in ogni località, però si è temuto di non riuscire ogni volta a concertare, perché se coreograficamente puoi interpretare, la musica non è un'opinione e certe cose non puoi suonarle in tonalità diverse. Così porteremo in giro un'orchestra fissa di quarantadue elementi.

Quanto durerà lo spettacolo?
Circa tre ore. Capisco che non è poco, però mi sembra ci sia gente che aspetta una cosa del genere da mesi. Vedo questo concerto un po' come quest'ultimo album, nel senso che io vorrei raccontare il più possibile e chiaramente quello che ho fatto finora, quindi serve un po' di tempo, perché faccio questo mestiere da parecchio.

Uno spettacolo così lascia immaginare un grande dispendio economico. Cosa ti ha spinto ad investire così tanto?
C'è innanzitutto un discorso personale e individuale. Se tutto quello che si ricava da questo mestiere fortunato e di privilegio c'è chi sceglie di metterlo da parte o di investirlo in altri settori, non so, in culture di kiwi per esempio, io sono probabilmente tra quelli meno ricchi, proprio perché nel tempo c'è sempre stata questa riconversione all'interno del mio stesso mestiere. Non so da cosa provenga questa scelta, forse perché ho avuto il successo quando meno me lo aspettavo, sento di aver ricevuto come un grande regalo, e così cerco tutta la vita di meritarmelo. Poi c'è un altro aspetto, che è il vero successo del mio mestiere, non certo quello dei privilegi, ma quello di natura sentimentale: io ho avuto l'affetto di persone alle quali non ho mai dato nulla sul piano individuale, personale. Nei momenti di dubbio e di crisi, perché comunque in qualsiasi lavoro ci sono dei giorni drammatici in cui sembra che il mondo stia scoppiando intorno a te, mi vado a rileggere per esempio una lettera, alla quale non rispondo mai per motivi di imbarazzo e di pudore, che mi commuove e mi fa capire che qualcuno mi ha dato quello che veramente è più grande di qualsiasi somma: il suo tempo e il suo affetto. E penso che questo io lo debba rimettere tutte le volte in gioco.

(Paola De Simone)

Domenica 11 Aprile 2003

Verso il concerto del 23 giugno . «Sarà uno spettacolo unico, sorprendente e diverso dalle altre date del mio tour»

Caffè da Baglioni per 9 vicentini

I vincitori del concorso del nostro Giornale ospiti al Pedrocchi

di Federico Ballardin


Un caffè con i fans più fortunati. Al Pedrocchi di Padova, nella sala Rossini, Claudio Baglioni, si è messo a nudo rispondendo alle domande dei fans che hanno avuto l’occasione, tramite vari giornali del Veneto, di partecipare all’incontro con uno dei cantautori più amati d’Italia.
Anche Il Giornale di Vicenza ha mandato i suoi lettori a "intervistare" il cantante che il 23 giugno prossimo, allo stadio Euganeo di Padova, terrà uno dei concerti del suo breve tour, che prevede sette date. L’evento padovano è organizzato dalla Zed (tel. 049-8644888) che, tramite un coupon sul nostro quotidiano ha selezionato i fans vicentini che hanno saputo rispondere correttamente alle domande sulla carriera di Baglioni. Nove sono stati i vincitori vicentini ammessi al Pedrocchi: Marzia Marchesin di Montecchio, Samantha Perdoncin di Dueville, Susanna Fasoli, Manuela Casarotto e Antonella Megalli di Vicenza, Marta Borriello di Piovene, Stefania De Sarno di Rosà, Elisabetta De Santi di Arcugnano e Alessio Tavecchio di Pianezze. Alcuni di loro hanno delegato un rappresentante a partecipare perché impossibilitati a raggiungere Padova. A dire la verità, in sala Rossini i vicentini erano ben più di nove e qualcuno degli "intrufolati" è riuscito pure a fare delle domande (due ragazze di Bassano). Proprio una vicentina, Antonella Megalli, ha aperto la serie di domande, chiedendo se non ci fosse negli ultimi album un ritorno al passato. "Mi piacerebbe tornare indietro ? ha risposto Baglioni - le canzoni sono come dei profumi, fanno ricordare, ma credo che in questo caso si possa parlare, al limite, di una rivisitazione. Ho diviso la mia carriera in tre fasi, la prima quella degli anni ’70, diciamo i primi dieci dischi, nei quali parlavo di storie autobiografiche. La seconda è quella degli anni ’80 in cui raccontavo le storie degli altri, la terza, mi riferisco agli anni ’90 ed in particolare a ‘Oltre’ e ‘Io sono qui’, è ‘schifosamente’ autobiografica. Gli ultimi lavori sono più semplici, volevo esprimermi con un linguaggio più comunicativo".
È un Baglioni trasparente, dalle sue parole esce l’uomo, non solo l’artista: "Io soffro molto i miei testi ? racconta Baglioni - la musica mi esce subito, come ad un pittore riesce subito il tratto, invece le parole sono dure, possono passare mesi prima che arrivi ad un testo definitivo. È come l’opera di uno scultore, che dal blocco di marmo deve togliere pazientemente ogni scheggia di materiale per arrivare all’opera d’arte". Poi Claudio Baglioni spiega il perché della formula di questo mini tour ("Ci sono anch’io") assolutamente fuori dal normale. Durante la giornata di ieri, infatti, si teneva in una sala separata un’audizione per artisti vari tra orchestre, band, ballerini ed altro, che dovrebbero animare le date del tour. Uno spettacolo ricco che "è un modo per rendere un concerto diverso dall’altro ? spiega Baglioni - chi viene a sentirmi deve rimanere sorpreso. Lo spettatore deve trovare qualcosa che non ci sarà da nessun’altra parte, nemmeno in un’altra data dello stesso tour". Il concerto sarà allora un cocktail di energia e curiosità, una festa, perché, dice lo stesso cantautore, l’eccessiva serietà, il prendersi troppo sul serio "mi provoca grande tristezza. Nella vita ci vuole anche leggerezza".

Domenica 11 Aprile 2003

È UNA STAR. E LO FA NOTARE FIN ...

 

È una star. E lo fa notare fin dall'abbigliamento, Claudio Baglioni. Camicia di seta candida, sciarpa nera al collo, occhialetto "sgagetto" sotto i capelli brizzolati. E un gran sorriso con cui risponde all'applauso dei fans entrando nella Sala Rossini del Pedrocchi, ieri pomeriggio, un po' dopo le quattro. L'incontro, ritagliato tra i provini di figuranti e artisti che mister "maglietta fina" sta reclutando in tutte e sette le città italiane tappa del suo prossimo tour negli stadi (toccherà Padova il 23 giugno), non poteva trovare location più adatta all'entusiasmo del selezionato numero di ammiratori ammessi. Come ha fatto notare un fan bassanese, la scritta "Splendore e forza del canto italiano" dedicata a Rossini potrebbe ben attagliarsi al cantautore romano. Baglioni è stato assalito di complimenti dalle fans per l'abbandono dei capelli biondi. "Stai meglio così!" "Come sto meglio così? Rispetto a quando? Se cominciamo così...", ironizza l'autore di "Strada facendo". Ed è la prima della numerose battute che infila tra una domanda e una risposta. "Tu fai dischi da 35 anni, io ti seguo da 32...". "Dal '32?", "No, da 32", "Credevo avessi sbagliato cantante". E alla bambina che gli chiede un autografo alla mamma mentre ascolta una domanda: "A questa rispondi tu". Sta bene, è in forma nonostante dichiari di avere "almeno sei mesi di sonno arretrato", e soprattutto è carico di entusiasmo per il nuovo disco ("Sono io, l'uomo della storia accanto") e il nuovo tour. Disco che si presenta più semplice rispetto agli ultimi, quasi un ritorno agli anni '70, ma che apre anche una nuova fase nella carriera artistica di Baglioni. E l'aria nuova si avverte anche nell'impianto del tour: oltre ai sei musicisti, ai 42 orchestrali, ai 60 figuranti che alimenteranno la scena, gli artisti locali, per un live ogni volta diverso, selezionati ieri al Caffè Pedrocchi. Alla fine, caccia di autografi e foto.

 

 

Domenica 11 Aprile 2003

la prevendita

appuntamento il 23 giugno

 

OCCHIALI, CAMICIA BIANCA E UN GIUBBOTTO DI PELLE NERA

«Canto da 35 anni e nel nuovo disco ho cercato di essere più comunicativo»

 

PADOVA. A circa un mese e mezzo dal grande evento dell'estate padovana, già gli organizzatori prevedono il tutto esaurito. Claudio Baglioni canterà a Padova il 23 giugno, un lunedì, allo stadio Euganeo. Il suo è lo spettacolo più atteso della stagione. Claudio Baglioni si esibirà in un concerto sensazionale per l'unica data del Nordest. I biglietti vanno a ruba: sono disponibili nei seguenti ordini: tribuna non numerata a 25,00 euro e tribuna numerata est/ovest a 40,00 euro più diritti di prevendita ed eventuali commissioni on-line. per informazioni: ZED Ticketline 0498 644 888. Sul palco padovano, insieme a Claudio Baglioni, anche giovani artisti veneti selezionati proprio ieri. Quello di Baglioni è annunciato come uno show senza precedenti che avrà nel coinvolgimento e nell'improvvisazione due tra i principali elementi di vitalità e forza e che porterà al centro della scena fino a mille artisti, tra band, orchestra, performers, ballerini, atleti e artisti di strada. Un happening incandescente. Un working-progress creativo che renderà il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza unica e irripetibile

Domenica 11 Aprile 2003

L'artista romano ieri pomeriggio nella sala Rossini del Pedrocchi insieme ai giornalisti e ai 45 vincitori del concorso indetto dal nostro giornale

CLAUDIO BAGLIONI, UNA GIORNATA PADOVANA

«STO SELEZIONANDO I GIOVANI CHE VERRANNO CON ME SUL PALCO DELLO STADIO EUGANEO»

Un'ora con i fans per rispondere alle loro curiosità

«Le canzoni devono viaggiare, hanno lo stesso potere che ha un profumo»

 

 

di Elisabetta Ramazzo

C'erano ragazzi che provavano passi di danza. C'erano giocolieri, ma anche solo curiosi, e tanti fans. C'erano i 45 lettori che hanno vinto il concorso promosso dal nostro giornale insieme alla «Zed!». E poi è arrivato lui, Claudio Baglioni, vestito di bianco con un giubbotto Versace in pelle nera. E' stata una giornata indimenticabile per chi l'ha atteso e conosciuto al Pedrocchi. «Ci sono anch'io» è il casting che darà l'opportunità ai giovani di salire sul suo palco.

Erano le 16.30 quando Claudio Baglioni ha varcato la soglia di Sala Rossini. Ad attenderlo, i vincitori del nostro concorso, telecamere, fotografi e giornalisti. Con incedere elegante, un sorriso soddisfatto si è seduto al tavolo accanto a Leandro Barsotti del mattino di Padova, che ha introdotto l'incontro e invitato il pubblico a fare domande. Occhiale con montatura nera, una sciarpa grigia e nera al collo, Baglioni è stato al gioco, e ha parlato per un'ora. I ragazzi gli hanno rivolto domande molto tecniche e sembravano essere tutti preparati, tanto che dopo i primi dieci minuti Baglioni sorridendo ha detto: «Sono di fronte a un pubblico veramente selezionato...». Antonella di Arzignano è stata la prima a intervenire, chiedendo se nell'ultimo suo disco c'è un ritorno al passato, soprattutto per quanto riguarda le melodie che appaiono più semplici. «Magari si potesse tornare indietro. Le canzoni servono a far viaggiare, hanno questo potere, sono come certi profumi. Non credo sia possibile tornare nel passato, ma sicuramente il passato si può rivisitare. Faccio dischi da 35 anni, ora ho cercato di capire cosa ho fatto in tutto questo tempo. Ho diviso il mio lavoro grosso modo in tre fasi: i primi dieci anni, gli anni Settanta, gli anni Ottanta, quanso i miei testi contenevano descrizioni sempre molto oggettive di ciò che riuscivo a vedere nelle storie degli altri, mentre negli anni Novanta ho fatto dischi molto personali, articolati, molto pensati. Ora ho deciso di fare un disco eterogeneo e probabilmente c'è una sorta di eco di quello che è tutto il mio lavoro anche passato. Ho voglia di essere molto più comunicativo e più diretto per arrivare alle persone».

E' poi la volta di Riccardo che dice di essere un autore di canzoni ma che troppe volte teme di farle leggere perché ha paura di non essere capito. E ricorda a Baglioni di aver letto in una sua intervista che anche lui ha spesso paura del giudizio degli altri. Baglioni: «La mia paura non è un panico. Anche se in certi momenti nella lavorazione di un disco si arriva ad aver paura di non vedere più la fine, ma è una sorta di tempesta magnetica dalla quale poi se ne esce. In un certo senso comunque ci assomigliamo», spiega Claudio Baglioni, «perché fosse per me, le mie canzoni non le farei mai sentire a nessuno. Perché penso che una volta che siano uscite non siano mai belle quanto potevano essere quando le scrivevo. La mia paura consiste in questo. Non tanto nella paura di non aver successo perché io penso che dopo tanti anni il problema non si pone più, ma sul fatto di essere arrivato il più vicino possibile a quello che potevi fare, il più vicino possibile alla verità, alla sincerità. E siccome il bello del mio lavoro è quello di poter raccontare ciò che mi capita, di raccontare me stesso e sapere che c'è qualcuno che mi ascolta e che spende anche soldi, penso che la sincerità sia fondamentale e se non riuscissi ad esserlo avrei proprio sbagliato mestiere». E poi ancora altre domande, altre richieste di deluciazioni sui testi e sul prossimo spettacolo: «Sarà un grande concerto, di tre ore e passa, in cui darò tutto me stesso in una dimensione nuova», ha aggiunto Baglioni. «Ho voluto un evento per stupire gli altri ma anche per stupire me stesso». Poi gli autografi, le fotografie di rito e l'arrivederci a lunedì 23 giugno, stadio Euganeo di Padova

COMPARSE, BAGLIONI SCEGLIE

 10/05/2003

ANCONA - Sarà Ancona, dopo Padova, ad ospitare le selezioni di Ci sono anch’io, l’iniziativa attraverso la quale Pepi Morgia e Luca Tomassini – rispettivamente regista e coreografo del tour 2003 di Claudio Baglionipuntano a reclutare centinaia di artisti per ciascuna delle sette città in cui si esibirà il cantautore romano.

L’appuntamento è fissato per lunedì 12 maggio al Barfly. Il locale anconetano aprirà infatti le sue porte ai numerosi partecipanti alle selezioni, che saranno valutati in base alle loro caratteristiche. Artisti di strada, iscritti a società sportive e scuole di danza varia: per un giorno aspiranti protagonisti di un evento fuori dalla norma. E non è poi detto che tra i selezionatori non appaia proprio lui, Claudio Baglioni.

 

10/05/2003

CLAUDIO BAGLIONI IN CITTÀ

OGGI I PROVINI AL CAFFÈ

Il giorno della selezione è arrivato. Oggi dalle 10 alle 24, il Caffè Pedrocchi aprirà le porte a "Ci sono anch'io": il concorso indetto per il tour di Claudio Baglioni. I suoi collaboratori sceglieranno mille comparse tra tutti coloro che partecipano alla selezione per far parte della scenografia al concerto del 23 giugno all'Euganeo. La location per i provini sarà la sala ottagonale. Ma Baglioni stesso sarà oggi in città per conoscere i 45 fortunati fans vincitori del concorso de il mattino che metteva in palio questo "incontro".

10/05/2003
PROVINI PER BAGLIONI 

Dalle 10 a mezzanotte, al Pedrocchi, si svolgono le selezioni per partecipare al grande concerto con Claudio Baglioni il 23 giugno allo stadio Euganeo. Le "comparse" si uniranno agli ottanta professionisti sul palco. Per l'occasione è annunciato l'arrivo dello stesso Baglioni.

10/05/2003
Al via le selezioni per Baglioni

ANCONA — Inizieranno lunedì al Barfly le audizioni per diventare protagonisti dello show di Claudio Baglioni in programma il 14 giugno allo stadio Del Conero. L'iniziativa, intitolata «Ci sono anch'io», è curata da Pepi Morgia e Luca Tomassini, rispettivamente regista e coreografo del tour 2003 del cantante, i quali puntano a reclutare centinaia di artisti per ciascuna delle sette città (oltre ad Ancona,Milano, Padova, Firenze, Roma, Napoli e Catania) nei cui stadi il cantautore romano ambienterà il suo live. 

L'appuntamento è fissato dunque per lunedì al noto Music Club anconetano, che aprirà le sue porte ai numerosi partecipanti alle selezioni, che saranno valutati in base alle loro caratteristiche. Artisti di strada, iscritti a società sportive ed a scuole di danza varia: per un giorno aspiranti protagonisti di un evento fuori dalla norma. E non è poi detto che tra i selezionatori, non appaia proprio lui, Claudio Baglioni. 

Essere attori e non semplici spettatori. E' questo il senso di «Ci sono anch'io»: portare nel cuore del più grande show dell'anno la propria energia, la propria espressività, i propri gesti, la propria sensibilità, la propria voglia di spettacolo. Fondere le mille esperienze artistiche di altrettanti «io» nel più grande ensemble che abbia mai animato le scene di uno spettacolo pop. Uno show senza precedenti che avrà nel coinvolgimento e nell'improvvisazione due tra i principali elementi di forza e che, ogni sera porterà in scena fino a mille artisti, tra band, orchestra, performers, ballerini, atleti e artisti di strada.

"10/05/2003"
DOPO L’USCITA DEL SUO NUOVO ALBUM E PRIMA DI UN GRANDE TOUR
BAGLIONI, FORUM A REPUBBLICA

I fan del cantautore verranno invitati nella sede del nostro giornale
di Felice Liperi

«Sono io, l´uomo della storia accanto», è il titolo del nuovo album di Claudio Baglioni, che sarà il prossimo protagonista del Forum della cronaca romana di Repubblica.
Il disco, pubblicato a quattro anni di distanza dal «Viaggiatore sulla coda del tempo», è composto di tredici brani inediti. Un disco nato dalla spinta di due bisogni essenziali, quello forte di ritornare, riaffrontare, ripensare i momenti più importanti, più sentiti, di questi anni di musica. E quello di voltare pagina rispetto ad una stagione di dischi complessi, quelli che hanno segnato la produzione da «Oltre» fino a «Viaggiatore sulla coda del tempo». L´album anticipa di circa un mese la grande tourné che vedrà il musicista romano debuttare sabato 14 giugno allo stadio del Conero di Ancona. E poi giovedì 19 giugno allo stadio San Siro di Milano. Quindi, finalmente, martedì 1° luglio, allo stadio Olimpico di Roma. Un tour con cui ritrovare le enormi soddisfazioni che hanno sempre accompagnato Baglioni nelle sue esibizioni dal vivo. Il "Viaggiatore" della melodia popolare torna sulla strada della musica con un grande tour e un nuovo album e i lettori di Repubblica potranno ascoltare dal cantante le sue nuove idee musicali. Scrivete le domande al fax 06-4958218 o, via e-mail, a segreteria_roma@repubblica.it. Gli autori di quelle che verranno giudicate migliori saranno invitati all´incontro.

A tu per tu con Claudio Baglioni
Sabato sarà a Padova: cerca mille comparse per il suo concerto

Mercoledi 7 Aprile 2003

di Fabio Velo DalBrenta

PADOVA. Sabato 10 maggio, dalle 10 alle 24, il Caffè Pedrocchi "aprirà le porte" a "Ci sono anch'io": il concorso indetto per l'ultima e straordinaria tournée di Claudio Baglioni. I suoi collaboratori, Pepi Morgia e Luca Tomassini, sceglieranno mille comparse tra tutti coloro che parteciperanno alla selezione. Performers di ogni genere, tra atleti, danzatori, equilibristi, giocolieri e saltimbanchi, avranno così l'occasione di far parte della particolarissima scenografia per il concerto che si terrà il 23 giugno allo Stadio Euganeo. Lo scopo è quello di creare, tramite figuranti locali ( "attori e spettatori") che andranno ad integrare un corpo di ottanta professionisti, un episodio differente per ciascuna delle sette date italiane dell'evento. La location per i provini sarà la sala ottagonale e, come si presume, la piazzetta antistante all'antico Caffè. E', inoltre, ormai certa la presenza del "mago viaggiatore" in città. E' previsto, infatti, un incontro tra "il cantastorie" e i nostri lettori. La collaborazione con l' organizzazione zed! ha infatti lanciato il concorso "Incontra Claudio Baglioni"): basta rispondere esattamente ad una domanda e si può avere il privilegio e la fortuna di passare un'ora assieme a bagliani. A Padova, di sicuro. Dove esattamente ancora non si sa: in fondo, c'è il timore dell'assalto indiscriminato dei fans. Si prevede, comunque, un'ondata di persone curiose. Tuttavia, chi volesse iscriversi alle selezioni per l'originale reclutamento può ancora farlo: proprio al Pedrocchi, ma soltanto sabato dopo le 16.
L'imminente album dal titolo Sono Io, l'uomo della storia accanto è pronto e verrà presentato dall'artista il 20 maggio (che è pure la data ufficiale dell'uscita), a quattro giorni dal proprio cinquantaduesimo compleanno. Conterrà tredici brani assolutamente inediti per una durata di oltre settanta minuti. Il tempo relativamente breve (molto breve, in realtà, se si pensa agli anni che separano i precedenti tre dischi) in cui l'autore l'ha confezionato è la dimostrazione di un'ulteriore svolta stilistica: ossia, la ricerca di una maggiore semplicità, a partire dai testi, rispetto alla complessa e sofisticata (ma deliziosa!) trilogia filosofica di cui Viaggiatore sulla coda del tempo costituisce il capitolo conclusivo. Non ultimo, oltretutto, il bisogno di tirare le somme di questi importanti anni di musica. Probabilmente, il significato di Sono io e della relativa tournée va ricercato in quell'altro capolavoro che fu, nel 1985, La vita è adesso: punto di partenza, non disgiunto dall'esperienza live di Assolo, verso nuovi ed innovativi orizzonti sonori. Dal magnifico Oltre. Un mondo uomo sotto un cielo mago sarà, difatti, tutto un discorso a parte: sperimentazioni, contaminazioni, musicalità estrema del verso sono solamente alcuni dei magici ingredienti utilizzati. La grandiosità dei suoi concerti è qualcosa di incredibile: chissà cosa ci riserverà adesso Claudio Baglioni in quello che lui stesso ritiene essere il suo evento più spettacolare in assoluto. Manca davvero poco allo show che partirà il 14 giugno da Ancona: bisognerà sbrigarsi ad imparare le canzoni nuove

Corriere Adriatico

Mercoledi 7 Aprile 2003

Lunedì la visita alla mostra sulla pubblicità. L'evento seguito da Radio Arancia
Baglioni al Corriere Adriatico
Il cantautore incontrerà i fans alla Mole Vanvitelliana

ANCONA - Arriva "L'uomo della storia accanto". Lunedì prossimo Claudio Baglioni sarà con il suo staff ad Ancona. Ormai in dirittura d'arrivo con la presentazione dell'album in uscita a fine mese e con la partenza del prossimo viaggio dal vivo, il Claudio Nazionale fa un giro per l'Italia per chiamare i fans a raccolta prima del grande evento. Sette le date distribuite sul territorio. A seguire il debutto nazionale del 14 giugno allo Stadio Del Conero (ad Ancona per iniziativa della Capitanicoraggiosi ed Anno Zero e promosso dal Comune) sarà Milano il 19, Padova il 23, Firenze il 27, Roma il primo luglio, Napoli il 5 a chiudere sarà Catania il 12. E nell'attesa il mito di "Questo piccolo grande amore" farà una "capatina" nel capoluogo.Una giornata tutta anconetana in cui sarà ospite anche del nostro giornale. Saranno dieci i lettori che attraverso i coupon potranno incontrare, fare domande o semplicemente salutare il "Viaggiatore sulla coda del tempo". L'incontro avverrà presso la Mole Vanvitelliana - dove il cantautore visiterà la mostra su "Pubblicità e memoria" del Corriere Adriatico - e sarà seguito in diretta su Radio Arancia. Intanto si delineano sempre di più le linee dello show che vedrà il coinvolgimento di accademisti delle belle arti, oltre naturalmente alla già nutrita "carovana baglioniana". Novità dello spettacolo sarà la partecipazione di artisti locali ad ogni data del tour. Infatti al numeroso cast di oltre centocinquanta artisti tra band, orchestra, performers e ballerini si aggiungeranno anche ginnasti, danzatori, artisti di strada e società sportive della zona, selezionati direttamente dal regista Pepimorgia e dal coreografo Luca Tommasini. Un'operazione che risponde al nome di "Ci sono anch'io" cui chi volesse partecipare può ottenere informazioni dettagliate direttamente sul sito del cantante: www.baglioni.it. Questo "reclutamento" renderà ovviamente lo spettacolo "magmatico" per utilizzare la definizione dello stesso Baglioni. Ossia in continua evoluzione. Imprevedibile. Per informazioni e per acquistare i biglietti per assistere al concerto rivolgersi al Tbox: 071.2901224.

Martedi 6 Aprile 2003

L'uomo della storia accanto

ROMA — Si intitola «Sono Io, l'uomo della storia accanto» il nuovo album di Claudio Baglioni (nella foto). Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da «Viaggiatore sulla coda del tempo», contiene 13 brani inediti. L'album anticipa di circa un mese la grande tournée negli stadi che vedrà il musicista debuttare il 14 giugno allo Stadio Del Conero di Ancona e sarà poi il 19 giugno a San Siro a Milano, il 23 allo Stadio Euganeo di Padova, il 27 allo Stadio Franchi di Firenze, il 1 luglio all'Olimpico di Roma, il 5 allo Stadio San Paolo di Napoli, il 12 al Cibali di Catania.

PRIMA IL CD, POI IL TOUR
Torna Baglioni
con i 13 inediti
di «Sono io»

Martedi 6 Aprile 2003

Roma. S’intitola «Sono io, l'uomo della storia accanto» il nuovo album di Claudio Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da «Viaggiatore sulla coda del tempo», contiene tredici brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti.
Il titolo - spiegano fonti vicine all’autore - nasce sulla spinta di due bisogni: quello, forte, di affrontare e ripensare i momenti più importanti, sentiti e più carichi di significato di questi anni di musica; e quello di voltare pagina rispetto a una lunga stagione di dischi complessi che hanno segnato la produzione del cantautore romano, da «Oltre» fino a «Viaggiatore sulla coda del tempo». L'album anticipa di circa un mese la lunga tournée che vedrà il musicista romano debuttare il 14 giugno allo Stadio Del Conero di Ancona. Tappa a Napoli, allo stadio San Paolo, il 5 luglio.

Martedi 6 Aprile 2003

Baglioni: nuovo album e megatour
CON 13 CANZONI

ROMA - Si intitola «Sono Io, l’uomo della storia accanto» il nuovo album di Claudio Baglioni che giunge a quattro anni di distanza da «Viaggiatore sulla coda del tempo» e contiene 13 brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti. L’album anticipa di circa un mese la grande tournée negli stadi che vedrà il musicista romano debuttare sabato 14 giugno ad Ancona e sarà poi giovedì 19 giugno a San Siro di Milano toccando pure Padova, Firenze, Roma, Napoli e Catania.

Torna Baglioni «Sono io» nuovo album dal 23 maggio
Martedi 6 Aprile 2003

S i intitola «Sono Io, l'uomo della storia accanto» il nuovo album di Claudio Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da «Viaggiatore sulla coda del tempo», contiene 13 brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti. Un cd nato sulla spinta di due bisogni essenziali: quello di riaffrontare e ripensare i momenti più importanti e carichi di significato di questi anni di musica. E quello di voltare pagina rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quelli che hanno segnato la produzione da «Oltre» fino a «Viaggiatore».
L'album anticipa di circa un mese la grande tournée negli stadi che vedrà il musicista romano debuttare sabato 14 giugno allo Stadio del Conero di Ancona, mentre resta ancora in forse un concerto a Bari il 7 lugli
o

MUSICA
Baglioni
disco e tour

Martedi 6 Aprile 2003
ROMA. Si intitola «Sono Io, l'uomo della storia accanto» il nuovo album di Claudio Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da «Viaggiatore sulla coda del tempo», contiene 13 brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti. Il titolo, ha spiegato il cantautore, nasce sulla spinta di due bisogni essenziali. Quello forte di ritornare, riaffrontare, e ripensare i momenti più importanti, sentiti, quelli più carichi di significato di questi anni di musica. E quello di voltare pagina rispetto alla stagione dei dischi complessi.
L'album anticipa di circa un mese la grande tournée negli stadi che vedrà il musicista romano debuttare sabato 14 giugno allo stadio Del Conero di Ancona e sarà poi giovedì 19 giugno allo stadio San Siro di Milano, il 23 allo stadio Euganeo di Padova, il 27 allo stadio Franchi di Firenze, il 1º luglio allo stadio Olimpico di Roma, il 5 allo stadio San Paolo di Napoli, il 12 al Cibali di Catania.

"L'uomo della storia"
riecco Claudio Baglioni

Martedi 6 Aprile 2003

Si intitola "Sono Io, l'uomo della storia accanto" il nuovo album di Claudio Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony a quattro anni di distanza da "Viaggiatore sulla coda del tempo", contiene 13 brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti. E fra un mese la tournée negli stadiSi intitola "Sono Io, l'uomo della storia accanto" il nuovo album di Claudio Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony a quattro anni di distanza da "Viaggiatore sulla coda del tempo", contiene 13 brani inediti per una durata complessiva di circa 75 minuti. E fra un mese la tournée negli stadi

L'uomo della storia accanto

Lunedi 5 Aprile 2003

ROMA — Si intitola «Sono Io, l'uomo della storia accanto» il nuovo album di Claudio Baglioni . Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da «Viaggiatore sulla coda del tempo», contiene 13 brani inediti. L'album anticipa di circa un mese la grande tournée negli stadi che vedrà il musicista debuttare il 14 giugno allo Stadio Del Conero di Ancona e sarà poi il 19 giugno a San Siro a Milano, il 23 allo Stadio Euganeo di Padova, il 27 allo Stadio Franchi di Firenze, il 1 luglio all'Olimpico di Roma, il 5 allo Stadio San Paolo di Napoli, il 12 al Cibali di Catania

Il giorno 15 Maggio 2003 Claudio Baglioni sarà ospite ai Telegatti in onda su Canale5 alle ore 21:00.

L'elenco delle Prevendite autorizzate

E' Ufficiale: Walter Savelli (il mitico generale) Parteciperà al nuovo Tour di Claudio Baglioni.....

02/05/2003

 Prossimamente Claudio Baglioni dovrebbe essere ospite in radio su RTL (Password condotto da Nicoletta data indicativa 8/9 maggio) e RADIO DUE (programma di Fiorello Viva Radio2 data indicativa 16 maggio).

L'elenco delle Prevendite autorizzate

Febbraio2003

Marzo 2003

 

Aprile 2003