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La scaletta

Rassegna Stampa da Patapan.it

Foto tratta dal sito

http://www.noirfansclub.com

Tre puntate speciali saranno trasmesse il 28, 29 e 30 ottobre alle ore 21 su Video Italia SKY (canale 712) e il 2, 3 e 4 Novembre, sempre alle ore 21, su Video Italia terrestre e sat-free (canale 858).

Grazie a Sarah per questa foto

Michelle Rogers per tonyassante.com presenta un suo quadro che rappresenta il dramma degli sbarchi clandestini a Lampedusa

Michelle Rogers, Artist -  

Studio Via della Vetrina 5 -

  Rome, Italy 

michellerogers.net 

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IL GAZZETTINO 26 Settembre

Conclusa ieri sullisola di Lampedusa la terza edizione della manifestazione inventata da Claudio Baglioni

"O' scià", il respiro del Mediterraneo

Sulla frontiera della disperazione un incontro di musiche per guardare al futuro con più attenzione

Lampedusa

NOSTRO INVIATO

Il Festival che Claudio Baglioni si è inventato a Lampedusa, e che per tre giorni ha tenuto impegnata l'isola più a sud d'Europa, può essere letto in vari modi. C'è una motivazione sociale e politica innanzitutto. Quella di porre l'accento in maniera diversa dal solito sulle cause e gli effetti dei flussi migratori, in un mondo sempre più squilibrato. Poi c'è una motivazione artistica. Provare a creare su un'isola sperduta del Mediterraneo una specie di "porto franco" per la musica mescolando le carte con ironia e semplicità, in un momento dell'anno dove a tutti - artisti - è concesso di sperimentare, incontrarsi, confondersi, anche sbagliare senza l'assillo della promozione discografica, dell'immagine, del proprio spazio da difendere. E poi c'è una più semplice ma non così banale motivazione "turistica": usare i tre giorni di musica per cancellare l'immagine di isola assediata e abbandonata a se stessa che può trasparire dalla cronaca quotidiana degli sbarchi di clandestini, che costituiscono un problema legale, di identificazione, accoglienza e trasferimento ma che non hanno effetti visibili sulla vita di questo frammento di terra emersa a un passo dall'Africa.

Tra venerdì e ieri Baglioni ha radunato cantanti, attori, personaggi, fan, giornalisti, amici sulla spiaggia della Guitgia, molti ospitati nei caratteristici dammusi di pietra chiara attorno alle cale dal mare turchese che anticamente offrivano rifugio dalle tempeste già al tempo dei fenici.

Situazione curiosa quella delle prove aperte ai bagnanti sotto il sole di un'estate ancora lontana dal finire, con la possibilità di veder creare passo dopo passo lo spettacolo della sera, i duetti, le invenzioni del momento o perfino assistere a Bob Geldof che a metà della sua canzone interrompe la prova per rispondere al cellulare e poi ripartire dal punto esatto dell'interruzione dopo qualche minuto. Inutile chiedere chi fosse all'altro capo del telefono. Tony Blair? Nelson Mandela? La zia? Tutto è possibile con l'uomo di Live Aid e Live Eight che ha scelto di rispondere all'invito di Baglioni (dopo che Claudio aveva accettato il suo al Live Eight romano), con una "Redemption Song" di Bob Marley dedicata a quanti attendono una "redenzione economica" al di là del mare.

«Facciamo tutto alla luce del sole», dice Claudio alla folla e poi protesta ridendo con i giornalisti: «Non chiamatemi direttore artistico. Il direttore artistico è quello che dice a tutti cosa fare. Io invece ho concordato con tutti gli altri artisti di venire a fare delle cose e poi questi arrivano e fanno quello che gli pare!».

Complice il mare piatto e il cielo sereno, Lampedusa è stata oggetto di sbarchi di clandestini anche durante "O' scià" (il respiro), come Baglioni ha chiamato il suo Festival, dal saluto tipico dell'isola. Mentre la spiaggia si riempiva a sera di folla, la guardia costiera aveva il suo daffare per trasferire i nuovi arrivati al centro di accoglienza, con Marco Masini venerdì e Gianni Morandi sabato che hanno voluto andare a visitare i "viaggiatori della disperazione" giunti dal mare.

«Ogni uomo è un emigrante - dice Baglioni dal palco - e il viaggio è la cosa più bella che si può. Lo sbarco dei clandestini è solo il sintomo di una malattia che è rappresentata da soprusi, guerre, carestie, paure e che ha bisogno di una soluzione che arrivi oggi non fra dieci anni. Serve un mondo migliore e riusciremo a forgiarlo solo se noi stessi proveremo a essere persone migliori».

«La soluzione - dirà poi - non è solo accogliere, ma anche essere accolti. Credo che mai così nella storia ci sia stato un così consistente movimento di persone. Anche gli italiani sono emigrati un tempo, ma i nostri andavano verso qualcosa, qui invece c'è chi fugge senza sapere dove va e cosa l'aspetta. Sono convinto si debbano cambiare certe leggi, che si debba evitare di assuefarsi a certe notizie dei giornali, che si debba usare il nostro diritto di voto anche per controllare e fare pressione su chi si è votato. Il problema alla radice di questi movimenti va affrontato anche da chi vuole vivere in pace perchè ci si può arroccare per un po' ma alla fine tutto è destinato comunque ad esplodere».

Finanziato dalla presidenza del consiglio nell'ambito di una serie di provvedimenti a favore dell'isola contenuti nella Finanziaria, con l'alto patronato della Presidenza della Repubblica, sostenuto da politici di schieramenti contrapposti e "benedetto" perfino da Papa Ratzinger che ha mandato il suo saluto per mano di un vescovo, "O' Scià" dovrebbe essere negli intenti di Baglioni non solo una festa musicale e un "promemoria", ma anche l'avanguardia di una serie di iniziative dedicate alla cultura di frontiera: «Mi piacerebbe organizzare una rassegna di film di frontiera, un convegno di architetti, un festival di poesia, così bistrattata, di letteratura, e creare a Lampedusa anche un progetto musicale più ampio, che coinvolga i musicisti di tutta l'area mediterranea, maghrebina, latina, slava, dove ci sono oltretutto musiche e musicisti notevoli. Anche con una stortia e una carriera lunga come la mia, penso per esempio alla Spagna e a Juan Manuel Serrat. Servirebbe anche a dare una visione un po' meno "angloamericocentrica" di queste iniziative a favore del terzomondo che finora, bene o male hanno sempre avuto una predominanza anglosassone».

Le cronache cittadine di questi giorni riportano che gli alberghi sono esauriti, che una tartaruga della specie Carretta Carretta, simbolo dell'isola, è stata liberata con incollato sul dorso un segnalatore (a Lampedusa c'è un'oasi naturale protetta, nell'area circostante l'Isola dei conigli, dove la sabbia è bianca, il mare trasparente e dove Domenico Modugno riuscì a cosruire la sua casa color terra), e che tra i seimila abitanti qualcuno aveva del rancore contro il vecchio comandante dei carabinieri e venerdì notte gli ha bruciato la macchina («una cosa del genere non succedeva da mesi e non sembra possibile l'autocombustione», rileva il cronista locale).

Ma ogni tanto, sotto le stelle che si confondono con le luci delle barche al largo, qualcuno va sulle rive sabbiose e pescose a sud e guarda verso l'Africa, qualcun altro sulle sponde rocciose che cadono a picco sul canale di Sicilia, guardando il mare verso l'Italia, e si chiedono cosa arriverà da lì domani.

Giò Alajmo

IL GAZZETTINO 26 Settembre

SUL PALCO - Una inedita girandola di canzoni, duetti, cori e allegria

Lampedusa - NOSTRO INVIATO

Gigi D'Alessio non ha voluto mancare all'appuntamento con Baglioni nonostante ieri fosse di scena all'Arena di Verona con il suo spettacolo che ha sollevato non poche polemiche per la decisione del Comune di preferirlo a quelo di dario Fo: «Mi dispiace - commenta - ma si è trattato di questioni organizzative e polemiche che non riguardano me. Io tenevo a suonare all'Arena, è sempre stato il mio sogno, e quando me l'hanno proposto ho detto subito sì». A Verona il cantante napoletano è arrivato assieme ad Anna Tatangelo, che lo ha accompagnato a Lampedusa e ha preso parte allo show. Sul palco di "O' scià" in effetti in questi tre giorni si è visto e sentito un po' di tutto. Dall'Alain Stivell delle Pelagie, Antoine Michel, a cui è demandato ogni sera il compito di aprire lo show con la sua folk band di trascinanti percussionisti, all'omaggio a Modugno con una Volare che ogni sera raduna i diversi ospiti della serata in un coro interminabile: «Sono molto legato a Modugno - rivela Baglioni - perchè uno dei miei primi lavori fu di andare a rifare delle parti di chitarra per i suoi dischi».

Musicisti famosi, esordienti, vecchi amici ritrovati, artisti d'altro mestiere, star della canzone, la macedonia musicale procede divertente e con diverse sorprese per tre giorni e tre notti. Baglioni si ritrova così vittima delle domande di Amadeus o a fare da spalla all'ironia di Pino Insegno, o ai giochi del mago Casanova. Diventa chitarrista di Paola e Chiara e corista per la bella voce dell'esordiente Heres, provando a duettare con Claudia Gerini o Roberta Lanfranchi, o sostenendo Anna Tatangelo, Gigi D'Alessio e Paola e Chiara in una sballata "Let it be".

Musicalmente ci sono momenti curiosi, altri divertenti, diversi interessanti. L'Aura per esempio, passata indenne dal concerto di Ligabue, continua per la sua strada che ricorda un po' quella di Elisa (curioso, lei bresciana ha inflessioni nella parlata simili a quelle della bisiacca: «È perchè ho i musicisti veneti», spiega), Luca Barbarossa, Stefano Picchi col suo "Generale kamikaze" portato a Sanremo, il folk dei palermitani "Beati Paoli", Gianluca Grignani, Luca Madonia ex-Denovo adorato dai musicisti catanesi, Dennis in cerca di liberazione dall'immagine di prodotto televisivo, Alberto Fortis tronato da lontano a ricosruirsi una carriera, Federico Zampaglione alias Tiromancino e persino fabrizio Frizzi, giunto in veste di cantante alla vigilia del suo nuovo show mattutino su Raitre. Tutti hanno saputo mettersi in gioco e Baglioni per primo, incrociando voci e strumenti o sui brani del cantautore romano o sui propri, o affidandosi a cover, fra cui bella ma forse inappropriata per il tema della manifestazione come "Get back" dei Beatles il cui ritornello suona come "torna indietro, tornatene da dove sei venuto". D'altronde gli italiani alle prese con l'inglese non sono nuovi a divertenti gaffe involontarie come Morandi che propose davanti a Papa Wojtyla "Imagine" con il verso "vorrei un mondo senza religioni".

I momenti più "vitali" di O'Scià sono stati sicuramente i grandi incontri fra Baglioni e Morandi, Antonacci, Venditti, ma anche la presenza di Masini, di Paola e Chiara in versione sorprendentemente soft e armonizzata, con Bob Geldof venuto a dare il suo imprimatur di "difensore rock del Terzo Mondo", e molto apprezzati sono stati gli interventi musicali di Morgan e Dolcenera, che hanno cercato e trovato con Claudio un curioso trio di voci su "Stelle di stelle" del padrone di casa.

Da tutto ciò potrebbe nascere un dvd a scopo benefico «anche se si dovrebbero prima mettere d'accordo tutti gli artisti titolari dei diritti ed è sempre un problema», ricorda Baglioni. In effetti nel generale clima di serenità e disponibilità, arriva già il lamento degli anziani e dei tanti lampedusani che hanno visto spegnersi in piazza i megaschermi al momento dell'arrivo di Antonacci. Disponibili sì ma la paura o la paranoia del "pirata delle immagini" è sempre in agguato.

ANSA - LAMPEDUSA, 25 Settembre

Musica: Baglioni a Lampedusa
'O' Scia', 'Mio respiro', e' il titolo della manifestazione
Claudio Baglioni conclude oggi a Lampedusa 'O' Scia', che in dialetto vuol dire 'Mio respiro', la tre giorni di musica da lui diretti. 'O' Scia', e' una delle espressioni d'amore piu' tenere di questa lingua e Baglioni l'ha scelta come titolo della manifestazione perche' 'il respiro e' la testimonianza della vita, ogni uomo e' un respiro e nel nostro occidente ricco dove siamo sempre piu' ricchi e sempre piu' infelici e pieni di paure ci siamo dimenticati persino del respiro e dell'aria


 

Il Giorno  25 Settembre

O'Scia' - Viaggio in mezzo alla gente dell'isola Fra canzoni e realtà alla scoperta di un'altra Lampedusa di Letizia Tesi

LAMPEDUSA - Giovedì sera ne sono sbarcati altri 15. Martedì, invece, erano 150. Ma i turisti, i 10mila atterrati (non sbarcati) sull'isola per il megaconcerto organizzato da Baglioni, non li hanno visti. Erano tutti assiepati sulle spiagge in attesa di vedere i fuochi d'artificio per la festa della Madonna di Porto San Salvo, patrona dell'isola. Nessuno ha visto la motovedetta della capitaneria di porto rimorchiare il gommone con a bordo 15 nord africani. Nessuno tranne i pescatori dell'isola, che conoscono la loro terra, e ai quali non sfugge niente di quello che viene dal mare. I fuochi ovevano essere sparati a mezzanotte e invece lo spettacolo pirotecnico è iniziato con mezz'ora di ritardo. Il disagio per gli ignari turisti è stato tutto qui: nel tempo di rimorchiare il gommone, di far salire clandestini su un pulmino della Misericordia e di trasportali al centro di accoglienza accanto all'areoporto. 48 ore e saranno di nuovo a casa. Ecco quanto dura per loro il miraggio di Lampedusa, l'isola degli sbarchi, dei clandestini, l'isola che Baglioni da tre anni cerca di trasformare in un luogo d'incontro fra diverse culture. Ma qui i clandestini neanche li vedi. Sono un fantasma mediatico, il ormentone estivo dei
tg, rimbalzano nelle case degli italiani che vivono sul continente dai ripetitori delle televisioni, ma qui non li vedi. Li percepisci e basta. Dal dispiegamento massiccio di forze dell'ordine: militari, carabinieri, polizia, guardia di finanza, protezione civile, elicotteri, motovedette, ambulanze. Al massimo diventano un'attrazione turistica pure loro. "Li riprendono con la telecamera -
dice un pescatore - e tornano a fare il bagno". Ma i problemi di Lampedusa non sono i clandestini. Sono quelli che hanno tutte le persone di ogni luogo e paese: la spazzatura, le buche, i marciapiedi dissestati, l'inquinamento elettromagnetico,
la sporcizia, il caro vita, la sanità che non c'è e... i giornalisti.  "Bisognerebbe tagliargli la testa a quelli - dice Giuseppe che gestisce un piccolo chiosco a Punta Sottile e affitta un posto al sole su una sdraio -.  Quest'anno abbiamo avuto un calo impressionante.
Colpa dei telegiornali che impauriscono la gente. Invece sull'isola si sta bene: chi viene una volta se ne innamora per sempre e poi ritorna"."I clandestini? E chi li vede mai? - dice Angela Lombardo, lampedusana che d'inverno "emigra" in Casentino e titolare del Cafè Royal su Corso Roma, lo "struscio" dell'isola e il regno dei cani randagi -. Noi lo sappiamo dalla tv come voi. Io ne ho visto uno solo, quindici anni fa. Si è affacciato qui e mi ha chiesto: Dove essere stazione treno? Figlio mio, gli ho detto, Ma quale treno? Sa
qual è il vero problema di Lampedusa?" e si sfrega pollice e indice in un gesto universalmente conosciuto. "Ad agosto sono venuti solo siciliani perché con la "tratta sociale" il biglietto aereo da Palermo costa solo 38 euro. Arrivano qui e prima di comprare il gelato mi chiedono quanto costa un cono. Un euro e cinquanta. Meno di così? Per chi viene dal Nord, invece, i biglietti sono carissimi e allora la gente preferisce andare in Marocco o in Tunisia". Lo cantava anche Baglioni tanti anni fa: "Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato dice vieni in Tunisia, c'è un mare di velluto e una palma" e ora invece canta sulla spiaggia della Guitgia e Lampedusa è tappezzata di poster che pubblicizzano "O' Scià" sullo sfondo di un mare di velluto.Baglioni è amato, un pò come Domenico Modugno, anche se qualche lampedusano non si è scordato di quella volta che rifiutò di prestare la sua jeep per accompagnare all'areoporto una donna che stava male. "Ma fu colpa di sua moglie. Lui non c'entrava niente..." s'intromette un altro pescatore a difesa del cantante che veniva a vedere il cielo dipinto di blu nella sua villa sulla spiaggia di fronte all'isola dei conigli. Secondo Don Pino, proprietario da 50 anni del Bar dell'Amicizia, dove il caffè costa 70 centesimi, Lampedusa si è fermata al 1967, quando era ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani. "Ci ha dato tutto: scuole, telefoni, areoporto. Poi più niente. Il Comune non ha soldi. Non posso incolpare nessuno. Sono stato amministratore anch'io. Ma lo Stato ai clandestini ci pensa, eccome. Prima ce ne occupavamo anche noi perché ci facevano pietà. Raccoglievamo vestiti, io gli davo cornetti gratis. Ma ora non possiamo più occuparci di loro: abbiamo i nostri problemi. Sa da quanto tempo non nasce un bambino su quest'isola?". Ma non se ne ricorda nemmeno lui. "Le tartarughe vengono a partorire qui e le nostre donne per partorire devono andare fuori". I clandestini, dice Don Pino, sono come le
tartarughe: "Vengono a Lampedusa per trovare la vita, la tartarughe per dare la vita". Ma se un lampedusano ha mal di denti deve tenerselo fino al giovedì, quando viene il medico. "Paghiamo le tasse e siamo trattati peggio dei clandestini.  Ma in fondo l'umanità non è tutta uguale? Perché allora non costruire un ospedale: per i clandestini e per noi?". Poi m'infila in tasca un foglio. C'è
scritto per Baglioni: è un ringraziamento a nome di tutti i lampedusani perché dopo la bonanima di Domenico Modugno, che ci pubblicizzò, ci donò un altro grande: Baglioni. Altri concerti gratis sulla spiaggia della Guitgia, prego, perché domani, come canta Claudio, "sia un giorno migliore".

 

 

Il Giorno 25 Settembre
Baglioni: "Insieme per dare una speranza in più" Festival - Ieri è arrivato, ospite di "O' Scià",
anche Bob Geldof che ha lanciato un appello a Jovanotti. Aspettando il gran finale di stasera, con
Morgan, Venditti e tanti altri.di Andrea Spinelli

LAMPEDUSA - "Sì, ma lei poi la fa la foto con mia figlia?". Il peso della popolarità dei "friends" di Claudio Baglioni riuniti a Lampedusa da "O' Scià", crocevia festivaliero tra Occidente e Oriente voluto dal cantore della maglietta fina per guardare con altri occhi al fenomeno dell'immigrazione, solletica pure uomini in divisa, felici di accogliere fra loro i divi della canzone in cambio di una stretta di mano o di un sorriso davanti alla macchina fotografica. Così, se l'altra sera era stato Marco Masini a visitare i clandestini in attesa di essere rimorchiati nel porto dell'isola, ieri a toccare con mano la scottante realtà dei cento e più ammassati nel rugginoso natante arrivato sulle coste italiane nel pomeriggio e
trainato in porto con l'oscurità per farlo scivolare sulle acque come un'ombra lontano dallo sguardo dei
turisti, è stato Gianni Morandi. Per gli immigrati un altro ospite da salutare con l'espressione
"cantante, amico" che nel loro scarno glossario esprime il massimo della gratitudine, nella speranza che qualcuno più in alto e più in là faccia qualcosa. Sospesa tra le passioni da fotoromanzo di Gigi D'Alessio e Anna Tatangelo e gli "hit" di Biagio Antonacci, tra Federico Zampaglione dei Tiromancino e Alberto Fortis, tra Paola & Chiara, la seconda serata di "O'Scià" ha festeggiato ieri pure il ritorno alla musica di Bob Geldof. "Sono qua per contraccambiare l'invito a cui Baglioni ha risposto in occasione del Live 8 e per imparare a conoscere i problemi dell'isola" ha spiegato il cantante inglese, franco e affabile come gli
accade di rado, anche se un po' irritato da quanti nel suo paese continuano a puntare il dito sulla
popolarità che gli riserva il ruolo di difensore dell'Africa. "Da vent'anni sono "Santo Bob" e faccio
queste cose, non ho certo bisogno di pubblicità. Jovanotti dice che il Live 8 non è stato risolutivo per l'italia? Non è vero, io penso che lo sia stato al massimo. Il concerto al Circo Massimo è stato un capitolo dello stesso libro degli altri in giro per il mondo. Abbiamo ottenuto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Comunque se Lorenzo ha un progetto per l'Africa migliore del mio, sono pronto ad aiutarlo come lui ha fatto con me".
In attesa di accogliere Morgan, Fabrizio Frizzi, Antonello Venditti, Povia, Dolcenera, Paola Turci
ed altri ancora per il gran finale di questa sera, Baglioni prova ad abbozzare un primo bilancio. "Credo che la rassegna abbia mantenuto la fisionomia dello scorso anno, una formula che spero possa fare da filo conduttore pure alle prossime edizioni, lasciando impresari e le logiche commerciali fuori dalla porta per riscoprire quella serenità poco frequentata da altre manifestazioni.
Quella giusta per affiancare quest'isola all'idea un po' salgariana di un universo non ancora ben
conosciuto, che ti stuzzica i sensi e ti dà una speranza in più nella vita".


 

AGI 24 Settembre

CLANDESTINI: 550 SBARCATI IN SICILIA IN DUE GIORNI

 

(AGI) - Palermo, 24 set. - Sette sbarchi in 48 ore. In totale circa 550 immigrati che negli ultimi due giorni sono arrivati nelle coste siciliane. Non e' piu' solo Lampedusa la meta delle carrette del mare, abbandonate in acqua con tutta probabilita' da nave-madri, come quella libica fermata dalla Guardia di Finanza dieci giorni fa, nei pressi di Siculiana (Agrigento). Nel dettaglio, nella notte tra giovedi' e venerdi', 26 sono sbarcati a Lampedusa. E ieri, quando il sole stava tramontando, 161, tra cui 5 donne e 33 adolescenti, sono giunti nella piccola isola delle Pelagie, vicino alla spiaggia dove Claudio Baglioni e Bob Geldof stavano suonando con altri musicisti nell'ambito di una rassegna dedicata all'immigrazione. Poco dopo altri 170 extracomunitari, su due diverse imbarcazioni, sono riusciti a raggiungere la costa agrigentina tra Licata e Palma di Montechiaro. Alcuni, pero', sono riusciti a fuggire. Come in un'altra parte della Sicilia, a Scicli (Ragusa), dove nella notte, dopo lo sbarco, sono state fermate subito 139 persone, nel primo pomeriggio altre 11, ma e' ancora caccia ai 'fuggitivi'. Sono ospitati nei locali della dogana del porto di Pozzallo e nella giornata di domani dovrebbero essere trasferiti al centro di prima accoglienza di Crotone. Questa mattina, fuori dalle rotte tradizionali, 9 a bordo di un gommone alla deriva, sono stati salvati a Mazara del Vallo. E poco fa, 40 miglia a sud di Lampedusa, l'ultima segnalazione: 30 immigrati sono stati trasbordati su una unita' navale.

 

 

 

La gazzetta del mezzogiorno 24 Settembre

Concerto per la cultura della tolleranza

O' SCIÀ. BAGLIONI A LAMPEDUSA UN PICCOLO «LIVE

LAMPEDUSA. «O' Scià» è una manifestazione unica in Italia, uno dei rari casi in cui le star vivono accanto al pubblico anche i momenti professionali. Ieri sera Claudio Baglioni ha inaugurato la tre giorni musicale di Lampedusa nella quale il cantautore romano fa da padrone di casa per una serie di ospiti famosi ai quali quest'anno si è aggiunto Bob Geldof, il creatore di Live Aid che stasera tornerà proprio sul palco di Lampedusa a indossare le vesti di cantante lasciate ormai da parte a causa degli impegni umanitari. I concerti si svolgono sulla spiaggia dove per tutto il pomeriggio gli artisti provano i brani che poi presenteranno la sera: Baglioni ha pensato questa rassegna come una occasione per proporre in una veste diversa dal consueto i brani più celebri del suo repertorio e di quello degli «amici famosi» che vengono sull'isola. Ieri sera per esempio c'erano Luca Madonia, Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Roberta Lanfranchi, Marco Masini e poi L'Aura. Tra le curiosità in programma una versione di «Get back» dei Beatles cantata da Madonia insieme a Claudio Baglioni. Stasera oltre a Bob Geldoff a Lampedusa arriveranno Gigi D'Alessio, Paola e Chiara, i Tiromancino, Biagio Antonacci. Del cast farà parte anche Claudia Gerini. Proprio sull'isola siciliana, il legale di Baglioni ha tenuto a fare una precisazione circa il presunto disaccordo tra gli artisti italiani ed l'organizzazione del Live 8. «Le notizie relative alla mancata firma da parte degli artisti italiani che hanno partecipato al Live 8 della liberatoria per il DVD è priva di fondamento perchè in realtà si tratta di una differenza di interpretazione della giurisprudenza tra l'Inghilterra e l'Italia». Così Andrea Pietrolucci, rappresentante legale di Claudio Baglioni e di altri cantanti italiani, spiega la «mancata firma» sulla liberatoria. «In realtà - spiega il legale - tutti gli artisti italiani hanno già firmato la liberatoria. Il problema è che non hanno firmato quella redatta dallo studio legale inglese, scelto dalla produzione internazionale. Sin dal primo momento il testo per gli artisti italiani è stato tradotto anche perchè nel nostro codice non esistono alcune norme previste invece da quello inglese».

 

LA Nazione 24 Settembre

MUSICA & IMPEGNO

OSPITE DI CLAUDIO BAGLIONI AL FESTIVAL «O’ SCIÀ» ANCHE MARCO MASINI CHE IN MARE VA INCONTRO AI CLANDESTINI.

Morandi: «A Lampedusa per dialogare»

 

di Andrea Spinelli

LAMPEDUSA — Sono approdati al molo Favarolo attorno alle 21.30, sguardi bassi, stanchi, stravolti dal viaggio sotto il sole che ha bersagliato per tutto il giorno il basso Mediterraneo. L’ennesima ondata di immigrati clandestini s’è riversata sulla costa di Lampedusa quando Claudio Baglioni era già sul palco con i «friends» del suo festival «O’ Scià» per stillare dalla tastiera del pianoforte personalissime notazioni a margine sul problema immigrazione. E a loro, i centocinquanta di cui parlano in queste ore i telegiornali, quelle note echeggiate dall’altra parte della baia debbono essere risuonate come un benvenuto. O almeno così spera Marco Masini, che li è andati ad incontrare personalmente in mare «per toccare con mano il problema e sensibilizzare chi ha il dovere di risolverlo». Perché forse, come dice il cantante fiorentino, nelle canzoni non c’è la soluzione delle cose «ma il pretesto per parlarne, sì».

E a riflettere sull’emergenza immigrazione ieri sera sono stati in tanti, dallo stesso Masini a Luca Barbarossa, da Gianni Morandi a Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, i Beati Paoli, Antoine Michel, lo Stefano Picchi di «Generale kamikaze» e quel Gianluca Grignani che ha duettato col divo Claudio «Falco a metà».

«Sono venuto qui per testimoniare assieme a Baglioni e ai cittadini di Lampedusa un disagio» spiega Morandi, che in questi giorni ha percorso in lungo e in largo l’isola per prepararsi alla Maratona di New York. «Il disagio che ci mettono addosso questi viaggi della speranza, ma anche il forte desiderio di dialogo con cui, a tutti i livelli, dobbiamo affrontare la questione nella speranza di risolverla». In attesa di tornare in concerto negli Stati Uniti «trentasette anni dopo aver cantato al Madison Square Garden, perché da ragazzino ero famoso» l’idolo di Monghidoro si prepara ad una nuova fiction. «S’intitola provvisoriamente "Il dottor Bruno" ed è la storia di un barone della medicina che a un certo punto della sua vita molla tutto e torna fare il medico condotto di campagna» spiega. «Una vicenda ai limiti della credibilità, di questi tempi».

 

 

Korazym 24 Settembre

OLTRE LE BARRIERE. CLAUDIO BAGLIONI 'SBARCA' A LAMPEDUSA

 

Una manifestazione per far riflettere sul fenomeno dell'immigrazione. Si intitola 'O' Scia': Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare". Ad idearla il cantante romano che, per la terza volta, salirà sul palco dell'isola per far meditare...

 

Claudio Baglioni torna ad essere protagonista della manifestazione “O’ Scia’: Odori, Suoni, Colori delle Isole d’Altomare”, giunta alla sua terza edizione. Un festival-laboratorio ideato e promosso dal cantante romano che si terrà a Lampedusa a partire da oggi fino al 25 settembre. Insieme a lui ci saranno Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Moranti, che duetteranno con l’artista di “Avrai” e “Amore bello”.

Una manifestazione ideata per far riflettere sul drammatico fenomeno dell’immigrazione. Gli spettacoli, gratuiti, si terranno nella spiaggia della Guitgia. “L’immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni presentando il concerto – non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell’Europa ricca, la speranza di un futuro”. “Non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. Occorre ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, ridistribuire le risorse, moltiplicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà”.

Tra gli altri ospiti della prima serata ci sono anche i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Sabato 24 e domenica 25 settembre sarà invece la volta di Bob Geldof, l’ideatore del Live 8, la manifestazione per la cancellazione del debito estero, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D’Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti.

“Molto meglio stare qui sull’Isola di Lampedusa che sull’Isola dei famosi”, ha commentato scherzando Marco Masini. ”E’ come fossimo tornati indietro di 20 anni, quando la musica viveva soprattutto di improvvisazione e voglia di stare insieme”.

 

 

LA SICILIA.IT 23 Settembre

Lampedusa: Nasce centro x disabili
Domani la firma del sindaco sulla convenzione

PALERMO, 23 SET -
Sara' firmata domani a Lampedusa, dal direttore generale dell'Ausl 6, Salvatore Iacolino, e dal sindaco del Comune dell'isola, Bruno Siragusa, la convenzione per l'istituzione di un Centro diurno per disabili psichici, realizzato grazie alla collaborazione della Scuola di specializzazione in psichiatria dell'Universita' di Palermo, diretta dal professore Pierluigi Giordano. L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto di potenziamento dei servizi sanitari nell'isola, che ha visto quale momento centrale la ristrutturazione del Poliambulatorio per una spesa complessiva di 620 mila euro. La struttura sanitaria domani (sabato 24 settembre), alle 11, sara' simbolicamente inaugurata a Lampedusa alla presenza del cantante Claudio Baglioni, attualmente impegnato nella manifestazione di solidarieta' 'O'Scia''.

 

LA SICILIA.IT 23 Settembre

O'SCIA, GRANDE HAPPENING COME L'ISOLA DI WRIGHT

 

di Elio Desiderio

Lampedusa.  Tutto è pronto per O' Scià. Il grande palco che sembra creato apposta per la spiaggia della guitgia, nonostante le enormi dimensioni, lascia quasi tutta la spiaggia libera per lasciare il posto al pubblico. Gli artisti che prenderanno parte alle serate sono molti e a quanto sembra, non si limiteranno a intervenire per una sola sera. Sull'isola si sono riversate migliaia di turisti tanto che è difficile riuscire a trovare un posto letto. Una cosa è certa, quest'anno il concerto è stato pubblicizzato di più e da tutte le regioni italiane, sono arrivati fans di Claudio Baglioni. Lo scorso anno, quando il concerto stava per iniziare, qualcuno, ha incendiato l'erba secca del versante alto dell'isola, che si trova a ridosso della guitgia, il vento avrebbe dovuto fare il resto, portando il fumo fino al palco dove stava per esibirsi Baglioni e gli altri cantanti. Grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, l'incendio è stato però subito spento. Quest'anno quindi, le forze dell'ordine, oltre a curare il mantenimento dell'ordine pubblico, avranno anche il compito di controllare le zone limitrofe alla guitgia.

Fuochi d'artificio

Risolta invece la questione fuochi artificiali che come tutti gli anni, fanno vivere in apprensione la popolazione. Il problema è legato al fatto che non è possibile trasportare i fuochi con la nave passeggeri (per le leggi che regolamentano il trasporto di polveri piriche).

Quest'anno, grazie al viceministro Tassone, al senatore Ruvolo e all'ammiraglio della capitaneria Vincenzo Pace, è stato possibile fare arrivare i fuochi sull'isola. C'è da sottolineare l'impegno profuso proprio dall'alto ufficiale della capitaneria, che ha preso a cuore la situazione e ha autorizzato personalmente, il trasporto dei fuochi pirotecnici. Un trasporto che è stato effettuato in tempi da record, da una motovedetta pilotata dal comandante Michele Niosi. A detta di qualche isolano, la statua della Madonna che è all'interno del porto di Lampedusa, ha sorriso quando ha visto la motovedetta entrare in porto, con i suoi fuochi a bordo.
Clandestini

Con i fuochi però, sono arrivati anche i clandestini, un gommone con a bordo una trentina di immigrati, è stato intercettato da una motovedetta della capitaneria di porto a circa 40 miglia dall'isola. L'arrivo dei trenta immigrati a Lampedusa, c'è stato quasi in concomitanza alla esplosione dei fuochi d'artificio. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, qualche anno fa, mentre tutti sull'isola erano intenti a guardare i fuochi, un barcone carico di immigrati, faceva il suo ingresso in porto, sotto gli occhi di tutta la popolazione e delle autorità. 

 

 

ADNKRONOS

MUSICA: MASINI OSPITE DI BAGLIONI A LAMPEDUSA, 'MEGLIO CHE ALL'ISOLA DEI FAMOSI'

 

Lampedusa - ''Molto meglio stare qui sull'Isola di Lampedusa che sull'Isola dei famosi''. Marco Masini parla cosi' della sua partecipazione a '''O Scia': Odori, suoni, colori delle Isole d'altomare'', festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni al via stasera a Lampedusa con chiusura prevista per domenica. Sul palco allestito sulla spiaggia della Guitgia stasera sfileranno Gianni Morandi, Luca Barbarossa, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L'Aura, Luca Madonia e, appunto Masini.

LA NAZIONE 23 Settembre

FESTIVAL "O’ SCIA’!" Baglioni migrante a Lampedusa

di Marco Mangiarotti

Sarebbe bello arrivarci dal mare a Lampedusa, per abituarsi ai rumori del silenzio. Per capire. Ma è comunque bello che Claudio Baglioni ha fortemente voluto su questa bellissima isola un festival migrante, "O’ Scia’!". Claudio ha già portato lo scorso anno cantanti e musicisti sull’incantevole spiaggia della Guitgia, per cantare e riflettere sull’emergneza immigrazione fra "Odori, Suoni, Colori d’Isole d’Altomare". Qui sono passati e rimasti, più meno a lungo, Domenico Modugno, morto sulla spiaggia dei Conigli, e Gino Paoli, che aveva un locale famoso al porto vecchio. Stasera saliranno sul piccolo palco, sotto una luna di marmellata, Luca Barbarossa, i Beati Paoli, Gianluca Grignani, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, Marco Masini, Antoine Michel, Gianni Morandi, Stefano Picchi. «L’immigrazione clandestina - sottolinea Baglioni — non è la malattia, ma la febbre. La malattia è un mercato che produce povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell’Europa ricca, la speranza di un futuro. Bisogna allora ragionare sulla necessità di riequilibrare le distorsioni del mercato, redistribuire le risorse, moltipèlicare gli aiuti e tradurre in categorie economiche il valore della solidarietà. Senza dimenticare il disagio di chi abita qui». Solo chi ama e frequenta queste isole può capire il valore simbolico di un festival su questo lembo di terra che per latitudine sta sotto l’Africa e lontano dall’Europa. Domani e dopo arrivano Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Gigi D’Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Frabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Morgan, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Paola Turci, Antonello Venditti. E molti altri.

 

 

IL GIORNALE DI BRESCIA

Tre serate con amici cantanti a Lampedusa per denunciare l’immigrazione clandestina

IL «LIVE AID» DI CLAUDIO BAGLIONI

 

LAMPEDUSA. Prende il via stasera alle 21 sulla spiaggia della Guitgia «’O Scià - Odori, Suoni e Colori delle Isole d’Altomare Pelagie», festival-laboratorio permanente al suo terzo anno di vita di cui è ideatore e promotore Claudio Baglioni. Tre serate gratuite sino a domenica, aperte a tutti, fatte di musica dal vivo per riflettere sul drammatico fenomeno dell’immigrazione clandestina, volute fortemente dall’artista romano che è riuscito a convogliare a Lampedusa alcuni tra gli artisti più rappresentativi del panorama italiano. Stasera sono previsti duetti di Baglioni con Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi. Tra gli altri ospiti: i Beati Paoli, Pino Insegno, Roberta Lanfranchi, L’Aura, Luca Madonia, Antoine Michel e Stefano Picchi. Tra domani e domenica sarà la volta di Bob Geldof, Amadeus, Biagio Antonacci, Antonio Casanova, Gigi D’Alessio, Dennis, Dolcenera, Alberto Fortis, Fabrizio Frizzi, Claudia Gerini, Heres, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Selim T, Anna Tatangelo, Gianni Togni, Paola Turci, Antonello Venditti. Il festival sarà trasmesso da Video Italia canale 712 di Sky e can. 858 sat-free-terrestre a da Radio Italia. «"L’immigrazione clandestina - sottolinea Baglioni - non è la malattia, è la febbre. La malattia è un mercato che produce disperazione e miseria e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nell’Europa ricca, la speranza di un futuro. Non si tratta di abbassare la febbre, ma di curare la malattia. È per riflettere insieme su questo tema, e per valorizzare uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo, che alcuni tra gli artisti più attenti e sensibili della scena italiana, e in questa edizione anche di quella internazionale, perché parteciperà anche Bob Geldoff, hanno risposto al mio invito e hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci». In un clima informale... «Sì, io da musicante in questi tre anni ho chiamato alle "armi", a raccolta molti amici. Ma non è assolutamente un concertone, gli artisti sono tutti rilassati. La dimensione divistica scompare totalmente. Sembra di suonare per una famiglia... Non ci sono scalette, la musica nasce al momento. La scelta cade su brani riconoscibili e poi nascono duetti, terzetti, ottetti. A Lampedusa vengono tutti come persone e non come artisti».

 

 

LA NAZIONE 23 Settembre

LIVE 8 Bob Geldof fa il bilancio in Campidoglio dell’appuntamento italiano e ringrazia anche Berluscon

UN EVENTO IN QUATTRO DVD

 

di Andrea Spinelli

ROMA — Sarà quel che sarà, ma quando Santo Bob parla lassù qualcuno gli risponde. Prova alla conferenza romana di ieri sui risultati del “Live 8”: un pensiero all’Africa squassata dall’aids e dalla carestia, un tuono fuori dalla finestra per ribadire, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che il cielo era con lui. Anche se l’Africa, il cielo, e l’urgenza della sua battaglia, non hanno permesso a Geldof di vincere l’assurdo vezzo italico dello sposare la causa ma solo fino ad un certo punto; dell’andare sul palco senza però concedere la liberatoria per il documento in dvd. Altra moneta sonante per le casse della più grande macchina della solidarietà mai messa in moto. Onore al merito, quindi, di chi ha dato il placet al dvd del 2 luglio scorso: Jovanotti, Povia, Fiorella Mannoia, Piero Pelù, Nek, Cesare Cremonini, Alex Britti, Max Pezzali, Negrita, Planetfunk e Zucchero. Gli altri, e stiamo parlando di Laura Pausini, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Renato Zero, Luciano Ligabue e Biagio Antonacci, stanno ancora riflettendo e non è detto che alla fine non accettino di esserci. Se, infatti, nel cofanetto del “Live 8” (4 dvd e 10 ore di musica, nei negozi dal 4 novembre) del concerto romano conterrà solo l’esibizione dei Duran Duran, il dischetto dedicato allo show del Circo Massimo riproporrà invece tutto il resto dello spettacolo. Il contratto stilato da Robin Davis alcune zone d’ombra ce l’ha, ma Pink Floyd e Madonna hanno firmato comunque. Bob snocciola le cifre di un trionfo «al settantacinque-ottanta per cento». «Abbiamo raggiunto molti degli obiettivi economici e politici che ci eravamo prefissi», ammette il baronetto in un Campidoglio battuto dalla pioggia, in cui spicca l’assenza del sindaco Veltroni, per impegni di partito. «Dei nove concerti sparsi per il mondo — ricorda comunque —, quello romano con un milione di persone è stato il più gremito”. Vagli a spiegare che erano stati molti, molti, di meno. «Tra presenze, ascolti tv e via telefonino, in Italia tre milioni di persone hanno seguito il Live 8 e 3,1 miliardi nel resto del mondo. Nemmeno i Giochi Olimpici hanno fatto tanto. Ma questo sarebbe nulla se un tale movimento di coscienze non avesse portato a dei risultati politici concreti. E i risultati ci sono stati. A Gleneagles, in Scozia, gli otto grandi della terra hanno accettato di raddoppiare i finanziamenti all’Africa entro il 2008-2010 e di cancellare il debito di 18 paesi del Terzo Mondo, 14 dei quali africani, liberando 280 milioni di persone da questa schiavitù. E debbo dare atto a Berlusconi di aver sottoscritto l’impegno eliminando di suo pugno la clausola di vincolo del budget. Purtroppo le bombe di Londra non hanno permesso di arrivare a discutere il terzo punto: l’eliminazione di quel protezionismo che non consente all’agricoltura dei paesi poveri di essere competitiva con la nostra. Se avessimo avuto solo 4 o 5 ore in più sono certo che avremmo raggiunto pure questo obiettivo».  

 

IL GIORNALE 23 Settembre

BAGLIONI DUETTA CON MORANDI E BARBAROSSA

 

Saranno Luca Barbarossa, Marco Masini, Gianluca Grignani e Gianni Morandi a duettare stasera con Claudio Baglioni, nella serata inaugurale della terza edizione di O Scia: Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Baglioni, che si terrà a Lampedusa fino a domenica. Gli spettacoli gratuiti sulla spiaggia della Guitgia hanno lo scopo di far riflettere sul drammatico fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Tra gli altri ospiti Bob Geldof, Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Alberto Fortis, Claudia Gerini, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Povia, Marina Rei, Paola Turci, Antonello Venditti.

IL MATTINO 20 Settembre

GIGI AND FRIENDS

Baglioni, Ferilli e Panariello per D’Alessio

Il 30 in piazza del Plebiscito anche Salemme, Lucio Dalla con Finizio e Sal Da Vinci e l’ex Blue Lee Ryan

Federico Vacalebre No, «Donna Sufì» non ci sarà, ma il concertone di Gigi D’Alessio and Friends in piazza del Plebiscito non ne soffrirà più di tanto. A garantire glamour e sex appeal, al posto della Loren dovrebbe arrivare la Ferilli, prima delle star invitate dal divo postmelodico per fare festa nella sua Napoli il 30 settembre. Con la Sabrina nazionale, un piccolo esercito di star della canzone, ma anche del piccolo e del grande schermo, per mettere in piedi uno spettacolo che sarà ripreso da 16 telecamere e destinato al mercato dei dvd, ma forse anche alla messa in onda televisiva: scottato da esperienze precedenti, lo staff produttivo di D’Alessio ha trattative aperte con Rai e Mediaset. Gigi, che intanto stasera si esibirà nell’area meeting di Pompei, non vuole ripetersi: abituato a sfidare tutti, stavolta deve vedersela con se stesso, con i duecentomila richiamati, nella stessa piazza, il 19 settembre del 2000. Un risultato difficile da eguagliare, se non addirittura superare. D’Alessio aveva pensato di presentarsi con un palco centrale, poi costi e problemi tecnici gli hanno consigliato di inventarsi qualcos’altro. Eccolo, così, lavorare di fino in questi giorni al cast del concertone, destinato a trasformarsi in uno show con ospiti, in una carrellata di duetti, anche assolutamente inattesi, come quello che lo vedrà al fianco dell’ex Blue Lee Ryan, pronto a misurarsi con un’inedita versione in inglese di «Una donna come te», prima di tornare a Napoli per un concerto tutto suo, il 10 dicembre al Palapartenope. Più prevedibili le presenze di Lucio Dalla e Claudio Baglioni: con il primo, e naturalmente con gli amici Sal Da Vinci e Gigi Finizio, dividerà l’inno neo-oleografico di «Napule», il secondo - punto di riferimento dichiarato dell’interprete di «Non dirgli mai» - dovrebbe ricambiare la presenza di Gigi a «’O Scià», il festival da lui diretto a Lampedusa. E non basta: il D’Alessio «one man show» dovrebbe arruolare anche comici doc come Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme. Il primo potrebbe magari garantire la presenza sul palco di un altro cantautore amatissimo dal napoletano, Renato Zero, il secondo giocherebbe in casa. E, a proposito di contributi veraci, alla lista, assieme a quello di Simone Cristicchi, va aggiunto il nome di Tony Tammaro, autore, tra l’altro, dell’irresistibile parodia-pastiche «Non chiamarmi Annarella», in cui un uomo disperato canta alla sua donna, innamorata del divo: «Vattene a vivere a casa di Gigi D'Alessio/ falle con lui quelle cose che non fai con me».

 

Messaggerie Musicali

Prevista per ottobre l'uscita del nuovo album di Ron "Ma quando dici amore". L'album uscirà in allegato al quotidiano "Il Corriere della Sera" e sarà caratterizzato da 14 duetti del cantante con importanti artisti, come Anggun, Claudio Baglioni, Loredana Berte', Samuele Bersani, Luca Carboni, Carmen Consoli, Lucio Dalla, Elisa, Jovanotti, Mario Lavezzi, Nicky Nicolai e Stefano di Battista, Raf, Tosca, Renato Zero. I proventi del disco saranno devoluti alla ricerca per la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica - www.aisla.it). Il nuovo singolo che anticipa l'album, già trasmesso dalle radio, è il duetto con Anguun dal titolo "Catch you (il coraggio di chiedere aiuto)". Ron e Loredana Bertè duetteranno in "Una città per cantare". 15/09/05

 

IL GAZZETTINO 18 Settembre

MONSELICE

 

(Fe.Be.) Il pienone è praticamente assicurato. Quando vengono annunciati nomi come Lilli Gruber, Oliviero Bea, Giovanni Floris, Margherita Hack, Corrado Augias, Alberto Crespi, Giuliano Montaldo e forse Claudio Baglioni, gli appassionati di letteratura, cinema e musica sono già pronti a percorrere la Bassa Badovana in lungo e in largo per incontrare i loro miti. Giornalisti, autori, registi e intellettuali che saranno i protagonisti degli incontri che l'associazione culturale "Cuore di Carta" proporrà per la prossima stagione a Conselve, Saonara, Monselice e altre località.

Si inizia sabato 24 settembre, alle 21, alla biblioteca del castello di Monselice dove il vincitore del premio Strega 2005, Maurizio Maggiani, presenterà il suo libro "Il viaggiatore notturno". Maggiani non sarà l'unico premio Strega ad incontrare il pubblico perché sono previste altre tre serate con Domenico Starnone (2002), Melania Mazzucco (2003) e Ugo Ricciarelli (2004). Le date e i luoghi degli incontri non sono ancora stati resi ufficiali dall'associazione, ma le informazioni saranno pubblicate di volta in volta sul sito www.cuoredicarta.org

 

MTV 17 Settembre

O' SCIÀ A LAMPEDUSA 

Claudio Baglioni e Bob Geldof per l'emergenza immigrazione 

Partirà il 23 settembre la terza edizione di O' Scià, un appuntamento fortemente voluto da Claudio Baglioni che prevede tre giorni di concerti gratuiti sulla Spiaggia della Guitgia di Lampedusa. L'iniziativa punta a sensibilizzare il mondo politico e l'opinione pubblica sulla grave emergenza dell'immigrazione e degli squilibri economico-sociali che riguardano le Isole Pelagie, senza tuttavia alcuna finalità benefica. Il primo artista a rispondere all'appello è stato il mitico Bob Geldof, che sarà presente durante tutta la manifestazione. Le tre serate offriranno i duetti e le performance inedite di almeno una trentina di artisti italiani, fra cui segnaliamo Morgan, Tiromancino e Biagio Antonacci.

 

Comoonline 16 Settembre

Torino 2006, il countdown
a suon di spot e programmi tv

 E Claudio Baglioni comporrà l'inno ufficiale dei Giochi

«Il più è fatto», parola di Gianni Petrucci, presidente del CONI. Trapela un cauto ottimismo anche dalle parole degli altri organizzatori dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006: risolti tutti i problemi finanziari, completati e testati gran parte degli impianti, appianate le poche-ma-inevitabili "incomprensioni" della vigilia. Il countdown è cominciato: mancano 150 giorni al via ufficiale e proprio oggi partirà la campagna di comunicazione dell'evento, ideata dalla Direzione Immagine & Eventi del Toroc. Lo spot, firmato dal regista Stefano Moro per la Bedeschifilm, sarà on air in 1493 cinema italiani fino al 30 settembre. Un filmato dedicato agli oltre 20mila volontari, vero perno della macchina organizzativa, che esprime i valori della partecipazione e dell'impegno. "Passion lives here", la passione vive qui, è il claim in cui è racchiuso e sintetizzato il messaggio di questa manifestazione sportiva: tutti insieme appassionatamente. La colonna sonora è "Strada facendo" di Claudio Baglioni, una canzone che idealmente "scandirà" le tappe di avvicinamento alle Olimpiadi. Il cantautore romano, testimonial di Torino 2006, a novembre sarà il protagonista della serata che RaiDue dedicherà al giro di boa dei 100 giorni e, inoltre, comporrà l'inno ufficiale dei Giochi. Una data dal forte valore simbolico in cui, a New York, si riunirà l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per votare l'accettazione della Tregua Olimpica da parte di tutti gli stati membri. La promozione dei Giochi nel mondo sta già avvenendo attraverso una mostra itinerante, già allestita ad Aichi (Giappone) e prossimamente a Vancouver e Londra; oppure con una presentazione presso gli Istituti Italiani di Cultura: come il 20 settembre a Berlino, il 20 ottobre a Zurigo e il 28 ottobre a New York. L'8 dicembre, invece, inizierà da Roma il Viaggio della Fiamma Olimpica che, nel corso di due mesi, attraverserà l'Italia toccando tutte le regioni e tutte le province: primo tedoforo sarà il maratoneta Stefano Baldini, medaglia d'oro ad Atene 2004. Il 21 dicembre, a 50 giorni dal via, verrà presentata ufficialmente la squadra olimpica italiana: «Per il momento la preparazione degli atleti sta avvenendo secondo i tempi prestabiliti e in armonia», ha sottolineato Raffaele Pagnozzi, segretario generale del CONI. Tra le novità di quest'edizione dei Giochi, l'ingresso di due nuove discipline olimpiche: il curling (una sorta di gioco delle bocce su ghiaccio) e l'hockey su ghiaccio femminile.

 

 

La Padania 16 Settembre

 A lampedusa La sinistra favorisce i clandestini 

La sinistra non perde occasione per polemizzare sui Centri di permanenza temporanea, specie quello di Lampedusa, sollevando, nei periodi di maggiore flusso, il solito ritornello: il Cpt scoppia. Pensata per 195 persone, è capitato che in situazioni di emergenza la struttura dell’isola avesse un numero di ospiti ben superiore. Ieri una delegazione di parlamentari europei ha visitato il Cpt, trovandovi solo 11 persone. Ed è scoppiata l’ennesimaa pretestuosa gazzarra da parte della sinistra. In serata il sottosegretario agli Interni Giampiero D’Alia aveva assicurato che il Cpt sarà presto trasferito, aggiungendo che saranno dati più mezzi a “Medici senza frontiere”, che attualmente si limitano a visitare gli immigrati al loro arrivo sulla banchina. Per i sanitari si prevede anche la possibilità di soggiornare sull'isola a spese dello Stato. La delegazione di politici dell’Ue è giunta a Lampedusa dopo che il Parlamento europeo, attraverso un’apposita risoluzione, ne aveva sollecitato la visita così come un viaggio in Libia per valutare l’operato delle autorità italiane. Guidati dal vicepresidente della Commissione Libertà civili, Stefano Zappalà (FI), i parlamentari non hanno risparmiato critiche alla conduzione del centro: «Abbiamo assistito a una farsa: erano più numerosi i deputati europei che i migranti ospitati nel centro di accoglienza. Lo hanno svuotato, ripulito e lustrato come una sala da ballo», ha detto l'europarlamentare dei Ds Claudio Fava, secondo il quale la delegazione «ha avuto la conferma dai funzionari del governo che l’Italia insiste nell’espulsione di centinaia di extracomunitari verso la Libia, in campi profughi in cui nessuno ha mai potuto mettere piede per verificare l’effettivo grado di tutela dei diritti fondamentali delle persone custodite». Giusto Catania (Prc), parla di «reticenza del governo sui decreti di espulsione» e di Lampedusa come buco nero della democrazia: il governo italiano confonde la carcerazione preventiva con la detenzione amministrativa: non si spiegherebbe diversamente la presenza nel Cpt di 11 persone, tutte sottoposte a provvedimenti giudiziari. Ma D’Alia replica: «Capisco le posizioni politiche dell’on. Catania, ma non comprendo le sciocchezze: sui decreti di espulsione, che sono provvedimenti individuali, non c'è alcuna reticenza. I documenti sono alla questura di Agrigento, protetti dalla privacy e non dalla reticenza». Intanto, mentre la politica cerca di trovare le possibili soluzioni al problema, non mancano gli interventi da parte dei Vip, specie del mondo dello spettacolo. L’ultimo ad intervenire è un cantante assai famoso, il cantautore Claudio Baglioni. Sarà ospite dell’isola, dove dal 23 al 25 settembre si svolgerà la terza edizione di “'O scià”, Il cantante ieri si è unito alla delegazione di parlamentari ed è entrato nel Cpt. Il suo giudizio sulla struttura è stato abbastanza duro: «Un pessimo biglietto da visita per Lampedusa». Pretestuose polemiche verso una struttura in cui la sosta è di pochi giorni

 

 

 

 

Il Tempo 15 Settembre

Anche Bob Geldof al «Live 8» di Baglioni 

di CARMEN GUADALAXARA 

LAMPEDUSA — Dopo aver smaltito la sbornia del Live 8, Bob Geldof proverà a recuperare una dimensione musicale più umana partecipando alla terza edizione di «O’Scià, odori suoni colori d’isole d’altomare», la tre giorni in musica, giunta alla terza edizione, che si svolgerà il 23, 24 e 25 settembre sulla spiaggia della Guitgia, regalata dal cantautore romano Claudio Baglioni, che ha voluto raccogliere il testimone da un altro grande della musica italiana, Domenico Modugno, per cercare di richiamare l’attenzione su questo sasso in mezzo al mare dove tutto è difficile. «O’Scià è nato – spiega Baglioni- per cercare di sensibilizzare tutta la nostra patria contro il fenomeno dell’immigrazione clandestina che vive l'isola di Lampedusa e sulla necessità di non abituarsi a convivere con l’emergenza. Occorre al contrario lavorare insieme per costruire una prospettiva nella quale – accanto al diritto ed alla speranza di futuro di chi cerca in Italia quanto gli è negato altrove – possano trovare spazio la tutela, il diritto e la speranza di futuro della gente di Lampedusa e delle Pelagie, anche attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del patrimonio naturale di una delle aree di maggior fascino del Mediterraneo». Sono molti gli artisti che hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci perché O’Scià non chiede denaro e gli artisti come Biagio Antonacci, Gigi D’alessio, Tiromancino, Povia, Antonello Venditti, Luca Bararossa, Marina Rei, Gianluca Grignani e Marco Masini vengono qui come uomini e non come divi. «La musica – continua Baglioni – non ha la pretesa di possedere, né di offrire risposte, ma il suo linguaggio universale costituisce il veicolo ideale per portare, con leggerezza, immediatezza e profondità, un tema così delicato e complesso. Chi ha il privilegio di avere una carriera di lungo corso può e forse deve concedersi il lusso di essere attivo anche in settori diversi dal proprio lavoro. È una riflessione che sono stato spinto a fare dopo un incontro con Peter Gabriel. E poi respingo l’idea che l’artista debba necessariamente coincidere con l’uomo. Negli anni '70 ho sofferto molto perchè era obbligatorio identificare l'impegno delle canzoni con l’impegno dell’uomo. Non è così: il cantante, l’artista, può essere un visionario e non per questo essere meno incisivo nella vita degli altri. Chi l’ha detto che se uno canta una straordinaria canzone d’amore non aiuta a riflettere sull immigrazione clandestina?».

 

KATAWEB.IT 14 Settembre

 

Claudio Baglioni, con il piccolo aiuto dei miei amici

 

Terza edizione del progetto O'Scià. Contro l'immigrazione clandestina tanti artisti, anche Geldof. Intervista

 

di Giancarlo Mei

Per il terzo anno consecutivo Claudio Baglioni, organizza a Lampedusa un piccolo festival fuori dagli schemi, denominato O' Scià - Odori, Suoni e Colori delle Isole d'Altomare Pelagie, chiamando a raccolta amici musicisti e artisti dal 23 al 25 settembre, al fine di far riflettere l'Italia sull'emergenza immigrazione clandestina. Alla conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2005, tenutasi stamattina all'Hotel Cavalieri Hilton di Roma, Kataweb non poteva mancare.

"O' Scià vuol dire 'fiato mio', 'respiro mio' nel dialetto di Lampedusa e delle Isole Pelagie; da quelle parti è quanto di più affettuoso si possa dire al prossimo, alla propria compagna, a un padre o a un amico". Non si stanca di ripeterlo Claudio Baglioni mostrando un entusiasmo ed una concretezza rinnovata dalle sue esperienze degli ultimi anni, non ultime la pubblicazione del suo esordio letterario e la recente partecipazione al Live 8. Concretezza che lo ha portato a mettere in piedi un evento curioso nel quale Antonello Venditti, Luca Barbarossa, Tiromancino, Gianluca Grignani, Biagio Antonacci, Paola & Chiara, Luca Madonna, Marco Masini, Gianni Moranti e decine di altri, si incontreranno per fare musica e spettacolo insieme, in modo semplice, perlopiù facendo incontrare le voci alla chitarra e al piano. "Ci sarà anche Bob Geldof" chiarisce Baglioni "che già da qualche anno si era personalmente interessato al problema degli immigrati, girando lui stesso un documentario in Africa. Anche lui verrà da musicista, facendo un set di circa mezz'ora durante una delle tre serate".

 

Per ora è impossibile capire nel dettaglio cosa si potrà ascoltare a Lampedusa, visto che tutto nel piccolo festival è ideato in modo estemporaneo e naturale. Non è un caso se Baglioni parla della serata più fortunata dello scorso anno riferendosi a quella funestata da un temporale. "Ci ha costretto a rifugiarci sotto tende, ombrelli e capanni, cosa che non ha impedito che iniziassimo anche lì sotto a strimpellare e a cantare, riguadagnando gradualmente il palco al termine della pioggia, in pratica ribellandoci al destino. È proprio questo lo spirito della manifestazione e credo sia questo lo spirito con il quale bisogna onestamente affrontare i veri problemi del mondo di oggi, come appunto quello dell'immigrazione clandestina, con i quali tutti siamo destinati a convivere. Dobbiamo fare qualcosa, tutti. Ognuno di noi può guarire il mondo, partecipando come può alla vita di tutti i giorni".

 

È un Baglioni estremamente pragmatico quello che ha creato questo festival, e molto lucido riguardo alla sua gestione. "Siamo artisti e dobbiamo fare quello che possiamo fare. Certo, nessuno di noi ha inventato la penicillina, sa solo scrivere scritto canzoni. I tanti privilegi che abbiamo, vanno ripagati in qualche modo. Io sento di dover fare in modo che cose come questa di Lampedusa accadano. E c'è anche il desiderio di rimanere piccoli, ovvero mantenere la qualità e la semplicità, non cercando almeno per ora un aggancio con i grandi mezzi di comunicazione come la Rai o Mediaset, che temo potrebbero modificare il clima di lavoro. Ho conosciuto quest'isola solo pochi anni fa', nel 1998, ma ne avevo sempre sentito parlare come di una sorta di Shangri-La. Ci feci un salto assieme a Fabio Fazio dopo un concerto tenuto a Palermo, giusto per vedere com'era. Rimanemmo per una settimana e da allora è nato un legame molto forte con questi luoghi. Proprio per la bellezza del posto è nata anche l'idea di richiamare l'attenzione sull'immigrazione clandestina, qualcosa che non è un problema in sé visto che con l'impegno può essere qualcosa di risolvibile, eppure è il simbolo di un malessere del mondo, così come la febbre è un sintomo di un corpo che non sta bene. La cosa più naturale per me è stata pensare di mettere in piedi un concerto, chiamando qualche amico. È così è successo qualcosa di magico, perché lì, un palco costruito sulla spiaggia, è il luogo ideale per rilassare gli artisti ed i loro produttori, per farli uscire dalle logiche stressanti che inevitabilmente li segnano in qualsiasi altro luogo si esibiscano".

"A Lampedusa - continua Baglioni - si sta magari tutto il giorno sul palco a provare, ad inventare il modo di conoscersi attraverso la musica. E se il pomeriggio davanti al mare ci sono circa quattromila persone a prendere il sole, la sera c'è modo di offrire ai circa dodicimila spettatori del concerto gratuito, qualcosa di inedito e fuori dagli schemi, con scalette che possono cambiare senza problemi fino a cinque minuti prima dell'esibizione e una assoluta voglia di duettare e scambiarsi stimoli musicali. Ognuno offre quello che può. Io lì sono una sorta di "maggiordomo" che aiuta a fare sì che tutti gli amici artisti intervenuti abbiano quello di cui possono avere bisogno. O'Scià non chiede soldi, ma viene fatto a Lampedusa perché lì si vive questo fenomeno".

Per questa terza edizione, il festival vede anche la partecipazione di comici ed attori come Claudia Gerini, Fabrizio Frizzi e Roberta Lanfranchi. L'evento organizzato da Claudio Baglioni, da Bags, Friends & Parteners, Il Sestante e il comune di Lampedusa, ha visto il riconoscimento della propria importanza con la sponsorizzazione dell'Alto Patronato della Presidenza dela Repubblica e il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Proprio come ha scritto Baglioni nel suo recente zibaldone di pensieri (Senza Musica, pubblicato da Bompiani), con diverse pagine dedicate a Lampedusa e alle isole Pelagie, "la musica non possiede e non può non dare risposte, ma come il mare non separa, unisce".

 

MucicaItaliana.com

O’ scià’, anno terzo. Baglioni: ‘Ci sarà anche Geldof’

 

“O’Scià”, l’iniziativa no profit voluta da Claudio Baglioni, arriva quest’anno alla sua terza edizione. Nella suggestiva spiaggia della Guitgia a Lampedusa, dal 23 al 25 settembre, si terrà un concerto gratuito che vedrà sul palco una trentina di nomi importanti tra cantanti, attori e conduttori. Ancora una volta, l’iniziativa mira a sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica sui problemi che riguardano le isole Pelagie, quali l’immigrazione, il rilancio turistico e gli squilibri sociali ed economici in cui versa tutta la Sicilia. “Nessuno di noi è convinto di poter trovare una soluzione ai problemi”, precisa Baglioni, “Non avendo organizzato raccolta di denaro, lo facciamo semplicemente per valorizzare una zona per troppo tempo messa da parte. Io, da musicante e cittadino onorario di Lampedusa, ho chiamato a raccolta degli artisti che partecipano non come uomini di spettacolo, ma come semplici persone. Ognuno farà quello che sa fare, e tutto in maniera spontanea. Non essendo un festival, l’ambiente è più rilassato, e tutto si sviluppa in una dimensione più naturale. L’anno scorso sono nati duetti, terzetti, anche quartetti molto interessati ed in maniera molto spontanea. Per questa edizione hanno risposto all’appello molti artisti”, continua il cantautore romano, “Interverrà anche Bob Geldolf, che ha accettato con piacere e che sarà presente per tutta la durata della manifestazione. In questi giorni ci sarà anche la visita di alcune personalità della politica al centro di accoglienza. Ripeto: non abbiamo la pretesa di risolvere qualcosa, ma di certo c’è la buona volontà per dare una mano alla sensibilizzazione”. Anche il sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa si è dimostrato molto soddisfatto dell’iniziativa: “Sono particolarmente contento del successo che abbiamo avuto, soprattutto per lo spirito col quale è stata organizzata la manifestazione: tutti hanno dimostrato una grande solidarietà ai nostri problemi. Quest’anno, poi, i nomi di coloro che interverranno sono aumentati e non può che farci piacere, soprattutto per un’iniziativa nata quasi in sordina e che ora si avvale sia dell’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica, sia del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Virgilio Musica  - Mercoledi, 14 Settembre 2005

Claudio Baglioni, presentato "O' Scia"

Il cantautore romano invita Bob Geldof e la crema della musica italiana sull'isola di Lampedusa

 

Un palco a bordo mare, una spiaggia che può ospitare tredicimila spettatori, un gruppo di musicisti uniti dalla convinzione che l'immigrazione clandestina è un dramma su cui non si può tacere.

 

Il 23, 24 e 25 settembre sarà proprio l'isola di Lampedusa, approdo quotidiano di immigrati provenienti dal Mediterraneo, ad ospitare la terza edizione di O' Scia, la manifestazione ideata e organizzata da Claudio Baglioni per sensibilizzare artisti e pubblico su questo tema. "L'immigrazione clandestina non è la malattia, è la febbre", ha sostenuto il cantante romano, "La malattia è il mercato, che crea povertà e disperazione e costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare la speranza di un futuro. E' per riflettere su questo tema che alcuni tra gli artisti più sensibili della scena italiana hanno deciso di incontrarsi e unire le loro voci".

 

Sulla spiaggia di Guitgia arriveranno quindi Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gigi D'Alessio, Dolcenera, Alberto Fortis, Gianluca Grignani, Marco Masini, Gianni Morandi, Morgan, Paola e Chiara, Tiromancino, Marina Rei, Antonello Venditti e molti altri. Ospite d'onore un musicista diventato simbolo di impegno e coscienza sociale: Bob Geldof. "Una sera mi raccontò che aveva girato un documentario sulle coste tunisine e che sapeva degli sbarchi continui nell'isola. L'ho invitato e lui ha deciso che rimarrà con noi per tre giorni ma solo in veste di cantante!", ha spiegato Baglioni.

 

L'ideatore di O' Scia ha sottolineato soprattutto il clima di spontaneità e di rilassatezza che regna durante la manifestazione: "Ognuno probabilmente canterà brani sui temi della pace, del viaggio, della solidarietà, ma sarà soprattutto una manifestazione spontanea, aperta a jam session, a duetti, all'improvvisazione. Per la maggior parte acustica, senza pressione di manager o scalette precostituite, con una continua comunicazione tra chi è sul palco e chi è sotto. Ho visto già gli anni scorsi che tutti i miei colleghi appena arrivati su quella spiaggia si sono spogliati della loro veste di divi e sono entrati in pieno nello spirito dell'iniziativa. Io farò anche il maggiordomo, come ho fatto gli anni scorsi, porterò anche l'acqua!".

 

Musica giorno e notte, dunque, con Lampedusa che si prepara ad accogliere in ogni modo il pubblico in arrivo: tra alberghi, bed and breakfast, campeggi, case e posti-letto improvvisati sulle barche dei pescatori, la piccola isola al centro del Mediterraneo si trasformerà per una sera in terra di musica e non di disperazione. E chi non avrà la fortuna di raggiungere la Sicilia potrà ascoltare e vedere le immagini di O' Scia su Video Italia e Radio Italia Solo Musica Italian a  

 

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